LE FOTO DA 921 A 926 (Maggio 2022)

      Poco tempo fa, andai a Costa d'Oneglia, graziosa frazione di Imperia (Oneglia, per la verità), nell'immediato retroterra ligure fra uliveti, dove mia madre, nel 1910/12 (non so l'anno preciso) frequentò l'elementare. E' una bella località, forse più nota in Argentina che in Italia, per via di un suo discendente, il generale Belgrano.

°°°°°O°°°°°

      921) -       Era il Maggio del 1810, quando in Argentina avvenne la cosiddetta RIVOLUZIONE DI MAGGIO, che ottenne l’indipendenza dello Stato, fino ad allora praticamente una colonia della Spagna. Un eroe di quell’avvenimento (e di quelli seguenti) fu Manuel Belgrano, il cui nome completo è Manuel José Joaquín del Sagrado Corazón de Jesús Belgrano y Peri, che nacque a Buenos Aires,il 3 Giugno 1770 e vi morì il 20 Giugno 1820.
      Economista, politico e generale argentino, partecipò alla difesa di Buenos Aires durante le invasioni britanniche, alla Rivoluzione di Maggio e alla guerra d'indipendenza argentina. Fu il creatore della bandiera dell’Argentina, come la vediamo ancora oggi.

      922) - Oneglia ricorda il generale Belgrano in due modi:
      1) La via rettilinea che dalla piazza centrale va al porto è “Via Generale Manuel Belgrano”;
      2) A Costa d’Oneglia (origine dei suoi genitori) c’è in funzione un lodevole CIRCOLO BELGRANO, diligentemente curato dal suo Presidente (nella foto a sinistra), il quale non risparmia fatica per mantenere viva la memoria di un benemerito figlio di quella terra.
      Anche l’Argentina è orgogliosa di quel discendente ligure. Quando, decenni fa, fui a Buenos Aires, presi un treno che partiva dalla Estaciòn General Belgrano.
      Non solo. Tempo addietro, venne una delegazione argentina a Costa d’Oneglia e, sulla casa che fu dei suoi genitori, fu apposta la targa-memoria che si vede nella foto.

      923) - Tutti abbiamo visto foto e filmati col ponte di Brooklyn, che rimase un record per decenni, prima di essere superato da altri più grandi, più robusti, più facilmente transitabili.
      Fu completato nel 1883 su progetto di un ingegnere tedesco; è famoso per essere stato il primo ponte costruito in acciaio e ha rappresentato per lungo tempo il ponte sospeso più grande al mondo. Attraversando il fiume East River, collega tra di loro l’isola di Manhattan e il quartiere di Brooklyn a New York.
      La costruzione, iniziata nel 1869, richiese la manodopera di 600 operai e fu una strage per incidenti. 27 fra operai e dirigenti persero la vita durante i lavori, la maggior parte per embolia gassosa dopo aver effettuato immersioni nelle camere di scavo sottomarine. Anche l'ingegnere tedesco progettista morì in un incidente nel 1869. Il suo posto venne preso dal figlio, che rimase a sua volta ferito e paralizzato parzialmente a causa proprio di un'embolia gassosa. Venne aiutato nel completamento dell'opera dalla moglie, che operò sotto la sua supervisione. Era una famiglia tedesca che non si arrendeva mai…
      Il ponte venne definitivamente aperto al transito il 24 maggio 1883.

      924) - Il 24 Maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Impero Austro-Ungarico. In previsione, era stato costruito un forte sul monte Verena; fu teatro di un esempio di impreparazione alla guerra. Da tale forte si dovevano cannoneggiare gli austriaci e, nelle prime due settimane di guerra, il forte Verena bombardò indisturbato le fortezze austroungariche, senza forte reazione.
      Per eliminare questo pericoloso antagonista - soprannominato il "dominatore dell'altopiano" - gli austro-ungarici usarono recenti mortai da a 305mm. Il 12 giugno 1915, neanche 20 giorni dopo l'inizio del conflitto, un colpo da 305 perforò la corazza ed esplose all'interno della polveriera uccidendo il comandante Umberto Trucchetti, due sottotenenti e 43 uomini. Documenti fotografici dell'esercito austro-ungarico (oggi conservati presso la Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna) accreditano la facile distruzione del forte e due lapidi all'interno del forte stesso ricostruito oggi ricordano l'evento.
      Nel primo dopoguerra venne alla luce che il forte era stato progettato e realizzato tenendo in considerazione il precedente armamento degli austro-ungarici, costituito da obici da 100mm, che non potevano raggiungere efficacemente il forte. Tutto il dimensionamento delle difese era stato quindi calcolato su questo armamento, rivelandosi di conseguenza inadeguato ai nuovi mortai da 305mm., in uso al nemico.

      925) - Il 10 aprile 1926 il Dirigibile Norge, comandato da Umberto Nobile, iniziò il suo volo da Ciampino e, con varie tappe, giunse 7 maggio alle Isole Svalbard. Da qui, riprese il volo il giorno 11 maggio e giunse sopra il Polo Nord il 12 maggio, alle 1.30, ora di Greenwich (record mondiale). Proseguirono come programmato verso l'Alaska e atterrarono due giorni dopo a Teller (Alaska), compiendo una traversata di oltre 5300 km di volo ininterrotto.
      Due anni dopo (sempre di Maggio), purtroppo, non finì così. Sorvolando nuovamente il Polo Nord, forti venti fecero strusciare il dirigibile sul ghiaccio e si staccò una parte della navicella, con Nobile e 6 uomini che finirono sul ghiaccio. Il dirigibile proseguì con alcuni uomini a bordo e non se ne seppe più niente: mai ritrovati.
      Quelli a terra si salvarono, ma l'interessante racconto sarebbe lungo. Cercate su internet “Nobile Tenda Rossa” per saperlo.

      926) - Il monumento a Soliman Pascià all'ingresso del Museo Militare del Cairo. Perché lo cito? Perché mia zia si costruì la casa in via Soliman Pascià e ci visse fino alla frettolosa partenza.
      Il vero nome di Soliman Pascià era Joseph Anthelme Sève, nato in Francia a Fontaines-Saint-Martin (Metropoli di Lione) nel 1788. Fino a 11 anni, visse coi suoi genitori nell'abitazione attigua a un mulino ad acqua del nonno, aperto d'altronde ancor oggi ai visitatori. Alle scuole elementari lo si soprannominò "leoncello".
      Era un ufficiale veterano della Grande Armée di Napoleone. Si convertì all'Islam e, nei ranghi del nuovo esercito egiziano, condusse a buon fine una profonda azione di riforma militare sul modello europeo. Divenne generalissimo dell'esercito egiziano nel 1833.
      Fece ritorno in Francia nel 1845, dove fu fatto Grande Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore dal re Luigi Filippo I.
      Si sposò con Maria Myriam Hanum, che gli dette tre figli, fra cui Nazli, nonna della regina Nazli, madre del re Faruk I d'Egitto. Di lui si conserva una statua nel Museo militare del Cairo, e un busto nella prefettura di Lione.
      È tanto l'affetto storico per il suo nome e la sua opera che una strada importante del Cairo, pur intitolata a Talat Harb, conserva ancor oggi, nell'uso corrente degli abitanti, il suo originario nome di via Solimàn Pascià (dove abitava mia zia).
      Tornò al Cairo per morire nel 1860.

Pagina successiva
Pagina precedente
Torna a FOTO
Torna all'indice