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985) - Fui sorpreso di vedere, in Casablanca, un Marocco ben diverso da quello che immaginiamo vedendo i marocchini in Italia. E' una città, prima di tutto, molto pulita; nell'albergo (il più economico trovato) non c'erano né insetti né zanzare, né sporcizia.
Nella foto, sono in una via qualunque del centro. Colpiscono due cose: le numerose auto rosse che si vedono e gli abiti degli abitanti.
Le auto rosse non sono altro che taxi, i quali sono frequentissimi ed economici. Nove su dieci accendono subito il tassametro. Uno mi spiegò che, per essere tassisti, basta non avere problemi colla giustizia, avere la patente, aver superato un esame speciale di guida e di conoscenza del codice stradale e, ovviamente, di avere la macchina rossa etichettata. Ogni corsa in città (4 milioni di abitanti) non supera i 2 nostri euro. Non c'è la mafia dei tassisti politicamente difesi, come in certi stati...
Seconda cosa, gli abiti. Vestono soprattutto all'europea, comprese le donne. Anziane col vestito a terra e velo al capo (non in faccia); giovani soprattutto con pantaloni lunghi attillati e maglietta o camicetta idem. |
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986) - Nelle guide nostrane si parla della Medina come di un rione strano, favolosamente rivolto al passato, un qualcosa di terribile e temibile per la sicurezza. Invece, è un ampio rione in cui si vendono oggetti per locali e per turisti, col prezzo uguale per entrambi (cosa non da poco). Nella foto, si vedono signore anziane che vanno a far la spesa, come da noi a Torino a Porta Palazzo, ma con tutti i banchetti in ordine e puliti e nessun timore di essere scippati o truffati.
La truffa può avvenire altrove, da uffici pubblici. Faccio un esempio. Arrivando in aeroporto, cambiai un po' di moneta al primo cambiavalute che vidi all'uscita. Fece un cambio da rapina, ma cambiai poco. Poi, in città, dai cambiavalute privati, cambiai parecchio in dirham ad un prezzo che mi stupì per il minimo margine di loro guadagno. Prima di partire, cambiai in euro da cambiavalute privati, che cambiarono con una minima differenza. Mi tenni qualche dirham per l'aeroporto. In aeroporto, vidi un cambiavalute dell'aeroporto con un cambio minimo, come quelli privati, ma può cambiare solo ciò che cambiai in uscita dall'aeroporto colla ricevuta del suo socio dell'aeroporto; niente cambio se cambiai dai privati con tanto di ricevuta. Mi disse di farmi una cortesia se mi cambiava di nascosto; per fortuna, il cambio mi doveva rendere 50 euro e me ne rese 40. Meglio di niente. |
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987) - La moschea di Hassan II, situata a Casablanca, è la moschea più grande del Marocco e la terza al mondo dopo la Masjid al-Haram della Mecca (Arabia Saudita) e la moschea del Profeta di Medina (Arabia Saudita).
L’edificio, su un promontorio che si affaccia sull’Atlantico, può contenere 25.000 fedeli al suo interno e altri 80.000 nella piazza circostante.
I lavori, commissionati dal re Hassan II, iniziarono il 12 luglio 1986 e l’opera venne inaugurata il 30 agosto 1993.
Gran parte degli ingenti finanziamenti di costruzione, sono stati recuperati direttamente tramite numerose donazioni del popolo marocchino, in quanto il governo non aveva i fondi necessari per un progetto così ambizioso.
La moschea, che è lunga 200 metri e larga 100, è interamente realizzata in cemento armato e tutte le decorazioni sono di tipo tradizionale marocchino, unite ad elementi islamici.
All’interno la grande sala di preghiera è divisa in tre navate, di cui quella centrale è più alta rispetto alle laterali ed è coperta da un tetto apribile, che consente ai fedeli di poter pregare sotto le stelle durante le notti limpide.
Il minareto della moschea, che con i suoi 210 metri d’altezza rappresenta tra l’altro il minareto più alto del mondo, è dotato di un faro con un raggio laser, orientato verso la Mecca, che viene azionato la sera e raggiunge una portata di addirittura 30 chilometri.
Trovammo una guida marocchina che parlava un perfetto italiano e, come vedremo in seguito, ci istruì molto. |
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988) - La Cattedrale del Sacro Cuore è un santuario cattolico che combina l’estetica gotica e art-deco. Costruito nel 1930 e progettato da Paul Tournon in stile neogotico, ha cessato di essere una chiesa nel 1956, dopo l’indipendenza del Marocco, ed è stato trasformato in un centro culturale.
La sede della diocesi fu trasferita nella Cattedrale di Nostra Signora di Lourdes a Tangeri ed ha una succursale a Rabat.
Oggi, la cattedrale è stata sconsacrata e ospita occasionalmente mostre ed eventi culturali. E' conosciuta per le sue meravigliose vetrate, che sono state costruite lentamente e per molto tempo a causa della seconda guerra mondiale. Si può salire sulle sue torri per ottenere un’eccellente vista panoramica di Casablanca.
Non dimentichiamo che, quando nel 1956 il Marocco ottenne l'indipendenza, ci fu una forte opposizione verso tutte le religioni non islamiche. La Cattedrale fu una vittima. Ora, sono pacificamente tollerate altre religioni, ma non amate. Vidi, in un ufficio, clienti ebrei col vestito nero, la kippah in testa ed i filatteri pendenti, il tutto senza difficoltà. |
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989 -A Rabat, abbiamo anche dato uno sguardo al Mausoleo di Mohammed V, che è una tomba reale che si trova sul piazzale della torre di Hassan.
Il mausoleo contiene la tomba di Muhammad V del Marocco e dei suoi figli Moulay Abdellah e Hassan II. Venne costruito fra il 1961 ed il 1971, in dieci anni di lavoro al quale parteciparono 400 artigiani. Dal 2012 fa parte dei monumenti di Rabat iscritti nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Il sultano Mohammed Ben Youssef, noto anche come re Mohammed V (dopo l'indipendenza), è stato molto apprezzato dal suo popolo. Egli è noto in tutto il mondo per aver rifiutato di applicare le leggi antisemite del governo Vichy, proteggendo in tal modo più di 300.000 ebrei marocchini. Viene considerato il padre della moderna nazione marocchina e una delle figure chiave nei negoziati per l'indipendenza del Marocco. Fu esiliato il 20 agosto 1953 in Corsica e poi sull'isola di Madagascar per il suo sostegno al partito indipendentista. Questa decisione del protettorato francese causò ondate di violenza che culminarono nel ritorno del re nel 1955 e all'indipendenza del regno nel 1956.
Di ritorno dal Madagascar il sultano recitò la preghiera del venerdì, dopo l'indipendenza del Marocco, sul piazzale antistante la Torre di Hassan, sul quale si affaccia oggi il mausoleo. In questa occasione, il sultano annunciò ufficialmente l'indipendenza al popolo marocchino. Ed è per questo che il luogo venne scelto per la costruzione del mausoleo.
Qui, sono all'angolo della spianata della Torre, da cui si può ammirare un cimitero islamico, tutt'ora in uso. |
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990 - A Rabat, la Torre di Hassan si colloca al primo posto. Oltre ad essere il principale simbolo della città, è anche e soprattutto la più grande testimonianza del suo glorioso passato. Si tratta di un minareto di una grande moschea, ordinata dal Sultano Yacoub al-Mansour che sarebbe dovuta sorgere nell’immensa piazza in cui si colloca.
Il progetto fu interrotto dopo la morte del Sultano Hassan nel 1199, e la moschea non venne mai costruita. Nella nella grande piazza si ammirano i ruderi delle ben 360 colonne che avrebbero dovuto sorreggerne il tetto.
Rabat è città moderna come Casablanca ed entrambe si differenziano dalla popolazione interna. La guida che avevamo a Casablanca ci spiegò che noi vediamo in Europa solo marocchini venuti per povertà e quasi tutti dell'interno. Nell'interno la mentalità era rimasta indietro di due secoli; mentre in città le giovani donne circolano con pantaloni attillati e maglietta aderente (sempre pantaloni lunghi e maniche lunghe), nell'interno la donna è ancora considerata una proprietà. Non è difficile trovare il contadino che va in campagna a dorso di mulo mentre la moglie lo segue a piedi a tre metri colla sporta dei viveri e l'abito completo di velo.
Qui è l'entrata della spianata colla Torre; si vedono alcune delle 360 colonne e ci si fotografa tra i due guerrieri di guardia, a cavallo di destrieri veri.. |
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991 - Troppo spesso oscurata dalla magnificenza della Moschea di Hassan II, l'Église Notre Dame de Lourdes di Casablanca è un importante centro di culto per la popolazione cattolica del Marocco e funge da esempio lampante dell'architettura moderna di Casablanca. Costruita nel 1954 dall'architetto Achille Dangleterre, l'imponente facciata in cemento bianco della struttura sembra più un magazzino che una chiesa e una semplice croce bianca è l'unico accenno al suo scopo.
Entrando, tuttavia, si scopre il motivo della sua popolarità: è un caleidoscopio abbagliante di vetrate colorate dal pavimento al soffitto. Realizzato con cura dal vetraio francese Gabriel Loire, il capolavoro comprende un incredibile 800 metri quadrati di vetro e molti visitatori della chiesa vengono solo per ammirare la sua arte.
Torno alla lezione della guida sull'islamismo.
In pratica, tutti (1,6 miliardi di persone) concordano sul fatto che Allah sia l’unico dio e che Maometto sia il suo profeta.
Nel mondo musulmano si moltiplicano gli scontri tra le due correnti dell’islam, i sunniti (85%) e gli sciiti (15%), questi ultimi condensati in Iran e Siria.
Gli sciiti, staccatisi dalla maggioranza sunnita in seguito alla morte di Maometto, credono nell’importanza di identificare il patriarca della loro comunità identificandolo come successore di Maometto stesso.
I sunniti sono infatti coloro che seguono la tradizionale religione islamica. Essi seguono le scritture del Corano e utilizzano come punto di riferimento le azioni, le parole e la vita di Maometto, testimoniati appunto dalla tradizione.
Tuttavia, mentre i sunniti basano molto la loro pratica religiosa anche sugli atti del profeta e sui suoi insegnamenti, con interpretazioni logiche che comprendono la convivenza con altre religioni, gli sciiti vedono nei loro leader religiosi, gli ayatollah, un riflesso di Dio sulla Terra. Perciò, ciò che dice l'ayatollah non è solo legge, ma parola di Dio da inculcare a tutti, anche con la forza. |
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992 - Il tram (chiamato metropolitana) di Casablanca ha solo due linee; sono lunghissime, si incrociano e portano in tutti i principali punti di lavoro. Guardando la foto (eravamo in attesa di salire), si notano l'eleganza e modernità della carrozza, la pulizia sui marciapiedi ed il modesto affluire per salire, che dipende dalla regolarità con cui il mezzo passa ogni cinque minuti, puntualmente.
Sopra, la stessa serenità: pulizia, quasi sempre posti a sedere, silenziosa educazione. Una volta, vedendomi anziano in vettura completa (ma senza ressa), si alzarono subito in due per lasciarmi il posto, senza parlare, senza volersi dare arie, con semplicità, come cosa normalissima. Quando avremo in Italia servizi metro del genere?
Però, anche in Marocco, a volte qualcosa non va. Tutto è nato da un banalissimo caso di forbici! Quando viaggiavo, portavo sempre nel bagaglio una forbicetta per le unghie, che comprai decenni addietro dopo averla misurata dal fulcro alla punta della lama. Infatti, l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) è collegato colle maggiori organizzazioni internazionali dell'aviazione civile, tipo I'ICAO, I'ECAC, I'EASA, EUROCONTROL, con cui si concordano le norme aeroportuali. Ora, in base a tali accordi, è vigente da tempo la seguente norma per le forbici:
“””È vietato trasportare i seguenti articoli nelle aree sterili e a bordo di un aeromobile: Oggetti dotati di una punta acuminata o di un’estremità affilata che possono essere utilizzati per provocare ferite gravi, tra cui: (omissis) forbici con lame lunghe oltre 6 cm misurate dal fulcro. (omissis)”””.
Decenni fa, comperai le forbici (piccole) dopo averle misurate di lama inferiore a 6 cm e, su ogni volo in ogni posto, non ci furono problemi. Anche partendo da Cuneo, il 25 Aprile scorso, prima di salire su AIR ARABIA MAROC, il controllore verificò che la lama non superasse i 6 cm e non ci furono problemi.
Invece, il 29 Aprile scorso, sempre per AIR ARABIA MAROC, il controllore di Casablanca mi sequestrò le forbici dicendo di non conoscere tale norma e mi fece vedere che aveva sequestrato anche forbicine di 2 cm di lama. Dice che così fa con tutti, anche se AIR ARABIA MAROC si attiene alla norma dei 6 cm.
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