ASSUNZIONE SERIA (Marzo 2015)

      Sul finire di febbraio, dovrebbero chiarirsi i criteri della tanto sbandierata assunzione in ruolo nella scuola, per l'eliminazione del precariato.
      Provo ad esporre quali dovrebbero essere, secondo me, i limiti di detta assunzione.
      1) Bisogna tener conto, anche, della situazione finanziaria della casse dell'Erario e non pretendere l'impossibile.
      2) Assunzione immediata in ruolo di tutti (ripetoTUTTI) gli abilitati iscritti nelle GAE (Graduatorie ad Esaurimento). Preciso "iscritti", perché, come sempre succede, tutti vogliono salire sul carro di Bengodi, anche se non iscritti nelle GAE. In una seconda tornata (e in tempi migliorati), si potrà pensare agli abilitati che. per qualsivoglia motivo (abilitazione tardiva, decisione personale di non iscriversi, presupponendone l'inutilità, eccetera), non siano nelle GAE.
      3) Condizione essenziale (sine qua non, si diceva una volta...) è che non si creino più abilitati, bastando, per i concorsi, il titolo di studio. L'abilitazione può servire come serve per tante altre professioni nel privato: l'ingegnere e il geometra che vogliano esercitare in proprio devono sostenere l'esame di stato (cioè, l'abilitazione all'esercizio della professione), ma non entrano in nessuna graduatoria per nessun impiego statale.
      4) Altra condizione essenziale è che, nei futuri concorsi, il raggiungimento della sufficienza (l'attuale idoneità abilitante) equivalga a bocciatura, se non si rientra nel numero di posti messi a concorso; non deve ricominciare a produrre punteggi vari. Così si fa nei concorsi seri. Ne ho sostenuti parecchi, ma l'essere risultato 11° su 466 partecipanti quando i posti a concorso erano 5 mi costrinse a ridarlo, dal momento che i concorsi seri sono per soli esami (niente titoli valutabili, chiaro?).
      5) Aver insegnato NELLE SCUOLE STATALI negli ultimi tre anni consecutivi, almeno con nomina fino al termine delle lezioni, indipendentemente dal carico orario.
      6) Potrà verificarsi che, per certe materie, non ci siano posti. Gli abilitati iscritti in GAE non ne hanno colpa: non si lascino a spasso; si assumano coll'obbligo di insegnare temporaneamente altra materia per cui abbiano il titolo di studio, il che è frequente. Esistono, preannunciate da chi si occupa del problema, altre soluzioni, su cui non mi pronuncio, ma che ritengo praticabili solo dopo quella da me indicata.
      Con ciò, lo Stato non deve illudersi di eliminare il supplentato (coaa diversa dal precariato), che esisterà sempre, perché sempre ci saranno assenze (in particolare, per maternità), che vanno coperte con supplenti temporanei, non con stravaganti e dannosi accorpamenti provvisori di classi. Ma la supplenza sia come il lavoro provvisorio (mi viene in mente quello che si usa adesso per le colf, coi vouchers...). Resti fermo che il servizio di supplenza serva solo per punteggio per altre supplenze temporaneee; non serva mai per il concorso, dove non ci dovrebbero essere valutazioni di titoli.
      Le mie sono teorie da vecchio praticante cose di scuola; comunque, fra un mese, staremo a vedere se l'assalto alla diligenza avrà snaturato il concetto renziano originale di abolizione del precariato, intendendo precari esclusivamente gli abitilati iscritti in GAE ed a spasso.
      Chi vivrà vedrà, avrebbe detto mia nonna.

Indietro
lettera successiva
torna all'indice
Torna a GIANNINI