TROPPA GRAZIA, SAN MATTEO! (Novembre 2015)

      Un altro aspetto negativo della renziana Buonascuola è l'invenzione del docente itinerante.
      Nel ripetere che, nel complesso, la riforma scolastica è cosa positiva, non è inutile evidenziarne le lacune, nella speranza che futuri ministri (o anche attuali ministri...) vi pongano rimedio.
      Del danno più grosso non parlo più. Per la verità, non è un danno; è la mancata eliminazione del danno gelminianamente applicato. Mi riferisco allo sfacelo della filosofia e della storia nei licei tradizionali. Si leggano le mie note precedenti.
      Un danno nuovo, ancorché molto minore, è l'introduzione della paura. Il lettore non sobbalzi, ma pensi all'insegnante che sarà nominato in ruolo senza avere una sede fissa; gli si dirà: sei parcheggiato nell'ambito X e la sede ti sarà assegnata periodicamente, ogni tre anni circa. Sembra una bella invenzione, ma solo come sostituzione del giochino dell'oca. Lo scopo, si disse, è quello di selezionare i migliori, pensando che i presidi chiamino sempre i migliori. Purtroppo, andreottianamente, a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca.
      Ora, quelli veramente bravi sono anche quelli - in tutti i campi - che hanno conoscenza dei propri limiti e temono sempre che ci sia quello migliore dietro le spalle. Ne onsegue che è una remora per i capacissimi, desiderosi di avere un posto fisso (e spesso una famiglia); sarnno tentati di voltar le spalle alla scuola cercando occupazioni magari più rischiose, ma infinitamente più redditizie. La chiamata da parte del preside non fa raddoppiare lo stipendio, è aleatoria ed avviene un po' come avveniva ai tempi dei concorsi per merito comparativo, ufficiosamente definiti, anche a Roma, concorsi per merito del compare attivo.
      Quelli mediocri, quelli pigri, quelli soltanto presuntuosi, gongoleranno per tale innovazione; sono quelli talmente sicuri di sé da andare al quiz televisivo sfoggiando la laurea o la maturità classica per rispondere (cose sentite quest'anno) che san Pietro e san Paolo erano fratelli, che la capitale della Spagna è Lisbona, che il Darfur è un medicinale, che Matteotti fu assassinato nel 1971, che - secondo la RAITV - "il denaro non ha odore" in latino si diceva "monet non olet" (per mia cugina, che non sa il latino: la frase esatta è pecunia non olet), che l'arrestato "era già incensurato" per dire che aveva precedenti penali (sentita ieri alla RAI). Sono quelli che si sentono portatori dell'innalzamento della qualità dell'insegnamento; non hanno dubbi sulle proprie capacità.
      Si parla di ambiti, ma non ho trovato indicazioni sulla loro formazione. Sono contrario a tutto questo impianto macchinoso, ma, se proprio si dovrà procedere, la soluzione migliore, per la nostra Provincia (CN), sarebbe la riesumazione dei confini degli Ispettorati Scolastici, così com'erano al momento della loro soppressione. Erano, in ordine alfabetico: Alba, Cuneo, Fossano, Mondovì e Saluzzo. Volendo, si potrebbe tornare alle circoscrizioni ispettoriali di 50 anni fa, che erano soltanto quattro: Alba, Cuneo, Mondovì e Saluzzo.
      Una considerazione a margine: perché, per stilare una legge, non scrivono di meno? Da decenni, è invalsa l'abitudine di scrivere un articolo di tre righe facendolo precedere da tre pagine di spiegazione del perché si dispone così. Se una legge dicesse "è vietato indossare calzini bianchi" basterebbe scrivere "é vietato indossare calzini bianchi", senza far precedere quanto disposto da una pagina di spiegazione del perché si vietino i calzini bianchi. Logorrea legislativa...

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