POTENZIARE L'ONESTA' (Marzo 2016)

      Nel mese di Marzo, mi pare, i dirigenti scolastici devono segnalare quali cattedre di potenziamento dell'organico desiderano; in altre parole e riferendomi soltanto alle secondarie, ogni dirigente scolastico deve prendersi la responsabilità di specificare, nel numero di posti di potenziamento assegnatigli, di quale materia (classe di concorso) li vuole.
      Sembra una responsabilità da poco, ma non lo è: si tratta di indicare, per quella scuola, quale o quali materie siano più utili alla formazione del cittadino, ad una formazione che non sia solo contingente (lavorare subito e far soldi nella vita), ma contribuisca ad una visione del mondo la più ampia possibile. Insomma, sia utile il più possibile a far dei cittadini onesti e forniti di profondo senso critico.
      Purtroppo, questa espressione (profondo senso critico) da qualcuno è intesa come capacità di far le pulci a tutto e parlar male di tutti, specie dei governanti e di chi sta meglio di noi; in tal modo se ne esorcizza l'interpretazione esatta, che è semplicemente il saper distinguere il bene dal male, l'onesto dal disonesto e capire che solo l'onestà di tutti - di chi scrive e di chi legge - può produrre benessere e pace.
      Finché la Scuola italiana non riuscirà a formare cittadini veri, consci che il bene comune è un vantaggio per il bene di ogni singolo, rimarremo agli ultimi posti in quelle tristi classifiche mondiali che hanno a che fare con l'onestà.
      Tutte le discipline informano e formano, ma non formano in egual misura e direzione. Allo sprovveduto potrà apparire che non vi sia rapporto fra la scelta delle classi di potenziamento e la formazione dell'uomo virtuoso, ma sappiamo che non è così; ricordiamoci di Dante, che vede l'uomo completo se fornito di "virtute e conoscenza" e mette per prima la "virtute", non a caso. Qualcuno penserà che l'abbia fatto per questione di rima: povero Dante, la cui Divina Commedia è incompresa - agli occhi dei letterati da salotto - come lo sono i Promessi Sposi del Manzoni.
      Gli uomini di scuola sanno che il rapporto c'è, sanno che è utile informare, ma ancor di più formare. Lo sanno bene, in misura diversa, molti dirigenti scolastici, dei quali ci si potrà fare un'oponione anche sulla base di queste loro scelte, apparentemente piccole.

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