Lasciamo da parte, qualche volta, i problemi economici (ci sarebbe da dire e ridire) e quelli sui nuovi modi di assunzione (anche qui......) e soffermiamoci su quanto serve a migliorare (o, almeno, difendere) un insegnamento concreto, responsabile, formativo di coscienze civiche.
Mi è capitato di leggere "Sentieri rivisitati", di Luciano Corradini, esperto di pedagogia, di didattica, di amministrazione e, soprattutto, di civismo e umanità.
Il suo libro è la dimostrazione di quanto possa influire l'insegnamento sulla formazione dell'individuo e come sarebbe bella la nostra Italia se i giovani e, soprattutto, gli insegnanti riuscissero a recepire, metabolizzare ed applicare i suoi pensieri.
Ebbi occasione, decenni fa, di conoscerlo personalmente e, al di là del pensiero e dell'azione, mi colpirono l'umiltà e la semplicità, di per sé doti che ingrandiscono tutte le altre.
Non parlo del libro, non è mio mestiere; dico soltanto: leggiamolo, rileggiamolo, facciamone tesoro per il nostro insegnamento (uso il plurale, perché non mi piace invecchiare, ma saranno 83 ad ottobre).
Mi dispiace che anche questo governo pensi a migliorare la qualità della scuola (ma io preferirei dire dell'insegnamento) col solito accumulo di diplomini, certificati, progettini, relazioni, studi teorici sul sesso degli angeli, iniziative pour épater le bourgeois (e soprattutto i dirigenti...), senza valutare appieno l'essenzialità: conoscenza, capacità, attività, generosità e bontà d'animo.
E, per oggi, de hoc satis
NOTA - Poichè non sono bravo col PC, metto in chiaro l'ultima pagina di copertina.
"""La metafora dei sentieri serve all'Autore per indicare non il disperdersi nel bosco, ma all'opposto un possibile ritrovarsi e avvicinarsi fra persone che hanno vissuto e possono in qualche modo rivivere relazioni educative intense. L'Autore utilizza a questo scopo lettere, documenti, profili di suoi discepoli e maestri; un patrimonio di messaggi e di dialoghi che ritiene utile condividere anche con chi è oggi di scena nella Scuola, nell'Università e in genere nel mondo dell'educazione. Punto di partenza è una riflessione critica sul problematico itinerario formale, che si snoda fra le figure giuridiche del docente e dello studente, e la dimensione etico-pedagogica, con cui cerca di mettere in luce una possibile più ampia e profonda relazione fra maestri e discepoli.
Ascoltare, finché la memoria e la vitalità lo consentono, le voci di alcuni discepoli e maestri di qualche decennio fa, può consentire di muoversi tra passato, presente e futuro, allargando la cerchia di un dialogo intergenerazionale, che si fa confidenza e desiderio di verità e di reciproco aiuto.
Luciano Corradini (1935) è professore emerito di pedagogia nell'Università di Roma Tre. E' stato docente nelle scuole secondarie (Cantù, Tradate, Carpi, Reggio Emilia), nelle Università di Cosenza, Milano Statale, Brescia Cattolica e Roma La Sapienza, presidente dell'IRRSAE Lombardia, vicepresidente del CNPI (Consiglio Nazionale della P.I.), sottosegretario alla P.I. nel Governo Dini, presidente dell'ARDeP, associazione per la riduzione del debito pubblico, dell'AIDU (docenti universitari) dell'UCIIM (docenti medi). Ha ricevuto la Medaglia d'oro dei benemeriti della scuola e cultura, il Grosso d'oro di Brescia, la cittadinanza onoraria di Praia a Mare, il premio EIP, Scuola strumento di pace.
Una sua bibliografia si può trovare in www.lucianocorradini.it.
Fra i suoi lavori più recenti, nelle nostre edizioni, Educare nella scuola nella prospettiva dell'UCIIM (2006). Ha curato: Laicato cattolico, educazione e scuola in Gesualdo Nosengo. La formazione, l'opera e il messaggio del fondatore dell'UCIIM (Torino 2008); Cittadinanza e Costituzione, disciplinarità e trasversalità alla prova della sperimentazione nazionale. Una guida teorico-pratica per i docenti (Napoli 2009); Nella nostra società, Cittadinanza e Costituzione (Torino, 2012, con Andrea Porcarelli)."""
La sfilza di titoli ed opere pare contrastare con la sua umiltà, ma è opera dell'Editore, che deve pur vendere...
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