La perfetta Letizia 12

RIDOLINI (Ottobre 2004)

 

          Vogliamo dare atto alla Letizia di aver fatto un notevole passo avanti? Infatti, da un paio d'anni, tutti i docenti di ruolo sono al loro posto fin dal 1° settembre. Vogliamo anche darle atto che i supplenti temporanei sono nominati dai C.S.A. e dai dirigenti scolastici in tempo utile per l'inizio delle lezioni? O, comunque, in tempi ragionevoli?
          Fatto questo, però, vediamo come sono avvenute le nomine. Dire nel caos è poco. Le graduatorie definitive si sono susseguite rendendo risibile l'aggettivo "definitive". Non solo, ma le stesse sono state compilate in modo tale da far rizzare i capelli. Sia ben chiaro che non sono i C.S.A. a creare caos; anzi, hanno limitato quello generato da norme che definire alla Ridolini (per chi ricorda questo attore degli anni '30 e '40) è il minimo. Ma le norme e le procedure sono un disastro. Il risultato è molto evangelico: i primi si ritrovano ultimi e viceversa. Alcune illogicità?
          La valutazione del servizio in montagna. Si considera tale quello prestato oltre i 600 metri. Perciò, il servizio prestato a L'Aquila è raddoppiato, quello prestato ad Aosta o a Bolzano no. Ricordiamoci di Andreotti, che dice che a pensar male si fa peccato. Ma un capoluogo di Provincia o, comunque, una cittadina, non è mai località disagiata. Inoltre, si deve conoscere prima se una sede è disagiata o no: chi sceglie può orientarsi diversamente. In ogni caso, se c'è retroattività, deve essere completa, non limitata a qualche anno.
          Spostamento da Provincia a Provincia. E' pienamente legittimo, a patto che chi utilizza il risultato di un concorso (ordinario o riservato) rimanga rigorosamente nella Regione in cui ha sostenuto il concorso. Altrimenti, i vincitori di concorso ordinario sono veramente fregati (il termine non mi piace, non mi è usuale, ma è veramente appropriato). Abbiamo visto nelle "Letizie" precedenti, che il vincitore di un concorso ordinario rimane fossilizzato nella Provincia che gli è toccata, in attesa di un sospirato trasferimento. Gli manca ancora che i pochi posti vengano presi da provenienti da altre Regioni!
          Inoltre, il susseguirsi di disposizioni ha messo in difficoltà i C.S.A.. Mi auguro che questa nota giunga a tutti i C.S.A. d'Italia, affinchè tutti possano assicurare che nessuna domanda, nessun documento, nessuna integrazione o modificazione agli stessi è stato accettato e valutato a termini scaduti (scaduto di un giorno o di un mese, giuridicamente è lo stesso). Se, in una Provincia, si fosse largheggiato nei termini, bisognerebbe riaprire i termini per la ripresentazione di domande e documentazione, al fine di mettere tutti i candidati sul piede di parità; non basterebbe rivedere i documenti che si presumono ammessi a termini scaduti. In ogni caso, ci sarebbe tutto il tempo per rifare le domande, rivalutare tutto quanto e ripubblicare le graduatorie. A titolo di curiosità, elencherò. nei prossimi mesi, i C.S.A. che avranno assicurato di non aver valutato niente fuori termini.
          Tornando agli inserimenti da altra provincia, si giunge a questo risultato: un docente di ruolo non può trasferirsi da Priocca (CN) a San Damiano (AT), a 6 Km., perchè c'è un confine provinciale di mezzo, mentre il suo collega può andare per trasferimento da Ormea (CN) a S. Stefano Belbo (CN), a 85 km. Un precario, fatti i suoi calcoli, può venire da 1000 km. di distanza a prendere il posto di San Damiano d'Asti o di Priocca. Quello di bastonare i capaci e meritevoli (parlo dei docenti) è sempre stato un vezzo della perfetta Letizia. Ora, se ha poco senso parlare di chilometri per concedere o meno un trasferimento, ne ha ancora di meno frapporre confini provinciali solo a danno dei docenti di ruolo.
          Qualcuno dirà che è facile criticare, più difficile proporre. Allora, nel mio piccolo (ma quarant'anni di esperienza mi confortano) propongo alcune cosette.
          Primo. Si parla tanto di tecnologia nelle scuole (di computer, di internet: vi ricordate le tre "i" del Cavaliere?). Bene: mettiamola in pratica nell'Amministrazione scolastica. Nelle Procure della Repubblica esiste un casellario dove sono registrati tutti i fatti penali (ma non solo) riguardanti una persona. Ogni persona ha il suo curriculum nel casellario della Procura competente secondo il luogo di nascita; ovunque un individuo sia oggetto di atto registrabile a casellario, vedrà il suo atto registrato presso la suddetta procura. L'Amministrazione scolastica, almeno per il servizio, faccia lo stesso, limitatamente agli abilitati, di ruolo e non. Tutto il servizio prestato (passato e futuro) da docenti abilitati sia registrato presso una Direzione Regionale (di prima abilitazione, di prima domanda, di primo servizio, di nascita, di qualsiasi altro criterio scelto dall'Amministrazione). La si smetta, poi, di far dichiarare ad ogni piè sospinto dai candidati caterve di servizi, di cui non sempre si riesce a riportare gli estremi esatti. Se si vuole valutare il servizio montano (valutazione, a mio parere, scandalosa e "andreottiana"), lo si faccia senza bisogno di dichiarazione: l'Amministrazione sa benissimo quali sono i Comuni d'Italia sopra un certo livello.
          Secondo. Si tutelino i capaci e meritevoli, dando la precedenza in ogni caso ai docenti di ruolo nei trasferimenti, senza limitazioni di confini geografici. Piange il cuore nel vedere, ad esempio, una cattedra di un Liceo di Alba in mano ad un supplente (per bravo che sia), mentre un anziano docente di ruolo non può accedervi perchè titolare in altra provincia piemontese.
          Terzo. Si riaprano subito i termini per rifare le graduatorie, ferme restando le operazioni compiute o da compiersi per l'anno scolastico in corso. Si sia chiari nelle norme, ma logici: se si rende volutamente difficile il trasferimento di docenti di ruolo da Provincia a Provincia, a maggior ragione lo si faccia per i non di ruolo. I modi ci sono e, ai miei tempi, erano codificati.

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          Mi fermo. Questi sono gli aspetti dell'Amministrazione che fanno venir meno il mio sostegno alla perfetta Letizia. Mentre continuo a guardare con occhio attento e non malevolo l'impianto generale della riforma (anche se Tullio De Mauro ne dice peste e corna sul Corriere della Sera), non me la sento di plaudire ad un Ministro, che si disinteressa della gestione quotidiana della scuola e, soprattutto, si disinteressa dello stress degli insegnanti e della necessità di metterli il più possibile a loro agio, specie quando si può fare senza onere per l'Erario.
          Ma i docenti di ruolo non hanno una qualche specie di CODACONS che li tuteli?
          A quando un ministro che abbia pietà dei docenti e dei discenti?

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