ACEFALIA?
(Novembre 2004)
Su LA STAMPA del 23 Settembre 2004 (ma potrebbe essere il 22 o il 24) è comparsa la lettera che trascrivo integralmente:
Espressi la mia opinione, con la lettera del 27 Settembre, immediatamente pubblicata, sempre su LA STAMPA, il 30 Settembre 2004. Così dicevo:
Mi aspettavo una risposta tipo: "Abbiamo capito benissimo", oppure "Non abbiamo esagerato affatto", o, a contrariis, "Forse, non è proprio così", oppure "Abbiamo faticato a capire il meccanismo" o cose del genere. Invece, niente.
Ho saputo che alcune delle DIECI FIRME si sono arrabbiate forte (hanno usato un altro termine), perché avrei preso le difese del CSA. Certo che le ho prese, ma solo se si è male interpretata la risposta del CSA. Se, invece, non si è male interpretata, ho concordato in pieno.
Non solo, ma mi domando: siete sicuri che non sia successo di peggio? Non ho risposte da suggerire. Rammento solo che, nella mia esternazione n. 11, al capitolo "La perfetta Letizia 12", scrivevo: "A titolo di curiosità, elencherò, nei prossimi mesi, i C.S.A. che avranno assicurato di non aver valutato niente fuori termini". Nessun C.S.A., nemmeno quello di Cuneo, ha voluto rispondere che niente era stato accettato fuori termine (mi limitavo a chiedere quello). Certamente, non c'era obbligo di risposta, ma, dal silenzio, c'è chi può trarre conclusioni antipatiche.
Nella mia lettera esprimevo un dubbio, che ripeto: "avrete capito male?"
Poi, dicevo di essere in pensione, perciò i miei ricordi si fermavano - e si fermano - al 2000. L'esperienza maturata fino a quell'anno mi fa dire che c'è sempre stato un dirigente o un suo vicario col compito di determinare l'indirizzo omogeneo dell'Ufficio. Negli anni successivi, leggendo le DIECI FIRME, si direbbe che si sia andati a ruota libera e alla "si salvi chi può", quasi si trattasse di un ufficio acefalo (e senza vicario) e allo sbando. Ma solo se le DIECI FIRME sono sicure di non aver frainteso.
Le DIECI FIRME sono indignate e arrabbiate, ma anche intelligenti, perciò comprendono benissimo la delicatezza da usare per essere corretti nell'assunzione di responsabilità circa ciò che si dice o si scrive o, semplicemente, si riferisce.
A volte, c'è chi crede che basti sedersi sulla poltrona del capo per essere capi, cioè, capaci (e, a volte, senza averne titolo). Ma se ciò si fosse verificato o si verificasse non sarebbe dipeso o non dipenderebbe da loro, ma dai capi dei capi, cioè, da coloro che li hanno nominati. La legge di Murphy docet.
Concludo, tornando al discorso di Ottobre: la perfetta (e sempre elegante) Letizia si deciderà - prima o poi - a curarsi anche dei docenti, snellendo la parte burocratica, che si presta sempre ad essere palestra di furbizia per alcuni? (Notoriamente, non per noi Cuneesi, vista la fama che abbiamo...). A quando l'auspicato casellario con tutti i servizi e tutti i titoli di ognuno? Con valutazioni uguali per tutti? A quando maggior serietà selettiva nella valutazione di alcuni titoli - ad esempio, corsi e corsetti - badando soprattutto alla qualità ed alla serietà di rilascio degli stessi?
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