Non è mai troppo tardi, diceva il maestro Manzi ed io, questo mese, ho imparato come viene esercitato il Buon Governo, quando c'è di mezzo la scuola.
Come dirigente scolastico, per oltre trent'anni ho revisionato i conti di istituti scolastici, conti a volte anche ponderosi (si arrivava ad oltre 12 miliardi di lire). Mi feci, perciò, una competenza specifica, in particolare nel valutare le supplenze. Tutti i revisori sanno tutto sugli acquisti, sui versamenti, sugli inventari, eccetera. Ma, se non sono della scuola, un po' meno (è già un eufemismo) sanno del conferimento di supplenze. Se fossi in una scuola e volessi rubare, non lo farei sugli acquisti, ma conferirei una supplenza (20/30 milioni di euro all'anno) illegittima: bravo chi capirà che è tale.
Andato in pensione, la precedente Amministrazione Provinciale di Cuneo mi designò subito come suo rappresentante revisore nelle scuole.
Poi, venne il Buon Governo e mi trovai cacciato. Chiesi perché, forte della mia competenza e anche del fatto di essere regolarmente iscritto all'Albo Nazionale dei Revisori dei Conti. La risposta, fatta in termini sfumati e delicati, si può così tradurre: noi ce ne infischiamo della competenza, abbiamo i "nostri" da sistemare.
Chi sarà mai, in Provincia, l'applicatore di uno spoil system così radicale, in un campo tecnico in cui non ha rilevanza la fedeltà al duce, ma puramente e semplicemente la competenza specifica? Non certo il Presidente, che conosco da decenni e che è al di sopra di queste piccinerie. Allora?
Dovrei arrabbiarmi? Alla mia età, non più. Constato solo che la Casa delle Libertà è una Casa molto chiusa; solo che, invece di essere chiusa ai minorenni, è chiusa ai competenti. Così va il mondo, diceva il Manzoni parlando delle grida...
Ma guarda un po' la stranezza. Alla Provincia di Torino (per cui non ho simpatie politiche), saputo della mia disponibilità, non parve vero di designarmi colà, proprio per le mie esperienza e competenza.
Domanda da catechismo: fra i due enti, quale cura meglio l'interesse pubblico?
Mi è stato proposto di attendere un revisorato "in una società controllata", presumo di maggior prestigio e remunerazione. Ma a me interessa la scuola: non è passata loro nemmeno per la mente l'ipotesi che non mi interessi, che non lo faccia per i soldi, ma per attaccamento all'Amminstrazione con cui e per cui ho lavorato tutta una vita. In oltre trent'anni, non ho mai - ripeto MAI - saltato una riunione come revisore.
Meditate, gente, sul Buon Governo, meditate! E ridete, ammesso che sia lecito ridere della Scuola o, come si vede, irriderla.
Per non piangere.
Indietro
Pagina successiva
torna all'indice
Torna a LA PERFETTA LETIZIA