PIGRIZIE
(Novembre 2005)
Ho letto i decreti delegati relativi alla riforma della secondaria di secondo grado:c'è logica e c'è un filo conduttore. Si delinea chiaramente una scuola in cui s'impara ad imparare, in cui le nozioni (non temo il vocabolo) non sono fine a se stesso, in cui la filosofia, l'algebra, la storia, la chimica, la poesia, eccetera rimarranno certamente come bagaglio di erudizione personale, ma saranno servite, soprattutto, a fornire la cultura dell'apprendere. Mai come
oggi le novità del sapere si susseguono incalzanti, per cui è indispensabile avere gli strumenti per un apprendimento rapido.
Se, poi, teniamo presente che non tutti siamo dotati dello stesso cervello (è ipocrita e dannoso pensare che siamo tutti uguali), allora si comprende come la differenziazione tra le varie filiere (che brutto termine...) sia la via per permettere ad ognuno di raggiungere il massimo sviluppo culturale possibile.
Tutto il resto, avrebbe detto Nenni, è aria fritta.
Però. Un "però" che guasti il quadretto idilliaco ci vuole.
Leggendo l'ipotizzata distribuzione delle materie e la relativa formazione delle cattedre, noto la probabile forte diminuzione, ad esempio, di cattedre per la classe di concorso A036 (filosofia, psicologia e scienza dell'educazione), con conseguente forte aumento di cattedre per la classe A037 (filosofia e storia).
Ora, parecchi docenti di ruolo della clsse A036 hanno vinto anche il concorso per la A037 o, per lo meno, sono abilitati a tale insegnamento. Tale condizione permette di concorrere per un ipotetico passaggio di cattedra, evento quasi impossibile finché si limiterà il passaggio nel limite di un ridicolo 20% dei posti rimasti disponibili dopo i trasferimenti ed altro.
Chissà se, scendendo dal piedistallo da cui ben si pontifica sulla riforma in generale, ci si occuperà anche di queste cose piccole o ritenute tali. Il discorso, ovviamente, vale per tutte le classi di concorso per cui un docente di ruolo sia abilitato. Occorre che, nella prossima imminente ordinanza sulla mobilità, si preveda che, dopo i trasferimenti, i posti vacanti siano TUTTI disponibili per i passaggi di cattedra, per chi abbia titolo a concorrervi.
Ma la pigrizia dirigenziale (e sindacale?) mi fa dubitare che ci si faccia carico di tale problema. Ho timore che il mio sia un grido di giustizia che rimarrà inascoltato, come lo furono altri. Si rivedano (repetuta juvant, diceva il mio bravo insegnante di matematica, ma non sapeva il latino...) gli articoli La perfetta Letizia 1, Sadismo puro, Non posso più, Ridolini, Pensiero stupendo e Quale logica?
Coraggio, signor Ministro, scrolli certe pigrizie!
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