(sonoro) Gennaio 2022

da LUCE E FORZA di Marzo - Aprile 1955

RINGRAZIAMENTI

Il Parroco impossibilitato a ringraziare personalmente quanti hanno inviato auguri per le scorse Feste Natalizie e Capodanno ricambia di cuore, ringrazia e promette preghiere.

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AVVISO IMPORTANTE

A quanti non hanno fatto da tempo offerte per il Bollettino, segno che non interessa, si fa calda preghiera a volerlo respingere scrivendovi sopra «AL MITTENTE» e lasciando l’indirizzo. Ciò per risparmio di tempo e di spesa. Ringraziamenti a quanti hanno offerto.

La parola del Parroco

       CARISSIMI PARROCCHIANI,
       Marzo, mentre è l’annunziatore di una nuova primavera che speriamo buona, è anche per molte aziende il mese dei resoconti.
       Anche il Parroco che dirige l’Azienda Parrocchiale, che non è solo spirituale, desidera dare ai suoi parrocchiani, per quanto è possibile, il duplice resoconto risultante dai numerosi Registri a sue mani e sopratutto il resoconto risultante dal Registro che Dio solo tiene e nel quale può leggere solo la coscienza di ognuno.

       Resoconto spirituale.
       Veramente questo è il resoconto più difficile mentre è il più importante. Più difficile perché il Parroco non può vedere e sapere tutto e sopratutto non può entrare nella coscienza di ogni parrocchiano. Come si fa a distinguere ciò che è apparenza da ciò che è realtà, ciò che è divozione e ciò che è ipocrisia, ciò che è ragione e ciò che è pretesto? Come individuare i falsi profeti vestiti da agnello, mentre sono lupi rapaci? Per altra parte anche se tante cose si sanno, non si possono dire con quella libertà usata dal Profeta che al Re Davide peccatore lanciò in faccia l’accusa: “Tues ille vir”. Quell’uomo, quel peccatore, quel delinquente sei tu.
       Facendo però sommario inventario dello stato spirituale della nostra Parrocchia, purtroppo non possiamo dire che vi sia tutto bene, come non possiamo dire che vi sia tutto male.
       Sì, grazie a Dio, del bene ce n’è ancora tanto. Ci sono ancora tante famiglie religiose sul serio dove ancora si recita ogni sera il Rosario, specie d’inverno, dove si santifica la festa non solo di nome, dove non si bestemmia, dove il Matrimonio è rispettato, anche se costa sacrificio, dove, in una parola, la vita è guardata, come si dice, dai tetti in su e la famiglia non è semplicemente un’azienda o un albergo.
       Se fossimo certi che son tutte ben fatte, ci dovrebbero consolare le numerose Comunioni festive e quotidiane, la sopravvivenza delle Compagnie religiose, ormai scomparse in molte Parrocchie, il numero discreto di uomini a Messa grande ed a Vespro e parecchie altre cose. Ma c’è pure il rovescio della medaglia che vorremmo non vedere, ma che è troppo evidente.
       La generale apatia per le funzioni religiose che fa sì che pochi arrivino per tempo, l’avarizia nel soccorrere le necessità della Chiesa e delle Opere Parrocchiali che mette nella dolorosa necessità di non poter più fare una spesa di qualche rilievo, la ostentata irreligiosità di qualche famiglia, la propaganda sfacciata di comunismo per parte di pochi ignoranti, la colluvie di giornali clandestini che circola fra la gioventù, la diminuzione impressionante delle nascite, l’esodo verso la città di molta gioventù e di intere famiglie, la profanazione della festa ridotta da qualcuno a mercato e da altri a sport ed altre consimili cose non possono non impressionare sinistramente chi ha il compito di predicare il Vangelo oggi così diabolicamente calpestato da troppi. E allora, cari parrocchiani, come si fa a non dire che il bilancio spirituale si riduce a questa dolorosa conclusione: “Stiamo diventando dei materialisti pratici, dei comunisti vestiti da cristiani, dei pagani battezzati”.

BILANCI MATERIALI

       La Chiesa.
       Il bilancio materiale 1954 della Chiesa si chiude con un attivo di L. 303.320; un passivo di L. 205.964 con un avanzo attivo di L. 97.356. Restano alcune partite da saldare. Davanti a questo risultato qualcuno esclamerà: «Che si vuole di più? Un avanzo di quasi 100 mila lire è pur qualcosa e non c’è motivo di lamentarsi». E va bene. Ma intanto, cari parrocchiani, avete notato? Quali spese straordinarie sono state fatte nel 1954? Nessuna.
       I progetti restano sulla carta e le opere di cui avrebbe bisogno la nostra Chiesa restano in attesa di tempi migliori. Lo zoccolo in marmo, il medaglione del Battistero, il portale, i restauri alla cripta di S. Sebastiano restano da fare e per fortuna che non furono eseguiti, anche se ordinati (come il rivestimento dello zoccolo del presbitero che da solo oltrepassa le 100 mila lire), altrimenti saremmo in passivo di non poco.
       E’ vero che oggi è un lamento generale: «Come si fa a dare mentre le cose vanno così male?» Ma io vorrei proporre una domanda che per me è un mistero e che amerei trovasse risposta: «Non diamo perchè va male o va male perché non diamo?». Vediamo attorno a noi parrocchie più piccole, dove per le opere di Dio si danno milioni e le cose non vanno male.
       Che il 1955, colla benedizione di Dio, ci tolga da questa posizione dolorosa!

       Ricovero – Televisione – A.C.L.I. - ecc.
Ormai ne facciamo un conto solo e ragionevolmente perché bisogna pure che a qualche cosa serva il locale che provvidenzialmente è venuto in possesso della parrocchia. Pensate un po’, cari parrocchiani, che cosa si potrebbe fare oggi, a beneficio della popolazione e specialmente della gioventù, se non vi fossero i locali del così detto Ricovero? Se c’è ancora un po’ di vita, si può dire che è tutta là. E speriamo che le A:C:L:I: che hanno carattere cristiano concorrano a intensificare questa vita.
       Ebbene, ecco il bilancio col quale si chiude il 1954. Passivo L. 453.534; Attivo L. 446.647 con una rimanenza passiva di L. 6.857 più le note per i restauri in corso. Naturalmente sono partite le tre Cartelle Ricostr. 5% di L. 100 mila ciascuna del lascito Sig.na Bosco-Ghigo Delfina, le 99 mila lire offerte in buste la scorsa primavera e quel poco che fu offerto a tutt’oggi dagli amanti della televisione che, a dir la verità, danno il meno possibile.
       E pensare che i locali del Ricovero sarebbero suscettibili di impensati ampliamenti sì da soddisfare le più lusinghiere speranze di bene. Se per es. Lo si sopraelevasse di un piano non uscirebbero stanze per il Catechismo o per un pensionato? Se si stabilissero le ampie cantine non uscirebbe un locale per raccogliere d’inverno i fanciulli dell’Oratorio? O per un doposcuola?mLa cosa più difficile è farle le cose, poi si trova facilmente la loro destinazione per il bene di tutti.
       Domandiamo, cari parrocchiani, la grazia di entrare in questo ordine di idee e la benedizione di Dio onde poterle attuare.

       Il Cinema.
       L’abbiamo dovuto chiudere o almeno rimandare a tempi migliori, tanto fu la soddisfazione e il guadagno che ci ha dato! La fiscalità delle leggi che equiparano i nostri poveri cine a quelli delle città ove entrano centinaia di migliaia di lire al giorno, la disdetta di molte domeniche di pioggia o neve, l’incontentabilità di molta gioventù che ha preso a nausea e va a cercare di meglio (o di peggio) in città, ed anche un po’ la non troppo leale concorrenza di cinemi viciniori, meglio attrezzati di noi, che vengono a cercare i clienti in casa nostra, il tutto ha fatto sì che il Cinema nostro s’è caricato di debiti pur dando un mondo di lavoro, di disturbi tra mille pericoli, da deciderci alla chiusura.
       Per oggi la macchina rimana lì; se troveremo a venderla copriremo in parte il passivo; se no, pazienza, metteremo il deficit insieme a molti altri in attesa di tempi migliori. Un grazie però lo dobbiamo dire ai bravi filodrammatici che colle loro recite disinteressate hanno sempre concorso ad alleviarci il peso della passività. Speriamo vorranno, col nostro grazie, accogliere l’invito ad aiutarci ancora.
       Oggi purtroppo non c’è più la Cassa Rurale che in fine d’anno saldava tutte le passività a da troppa gente si pretende che il tutto pesi sulle spalle del Parroco! Senza l’aiuto della Filodrammatica il Cinema chiuderebbe i suoi battenti col passivo di L. 23.725.

       Gli Esercizi.
       Anche il bilancio degli Esercizi Spirituali, dettati con generale soddisfazione dal Rev. D. Pio, Prevosto di Narzole, sono finanziariamente riusciti passivi. Diciamo finanziariamente per non essere fraintesi e far dire che il Parroco è mai contento. Sì, il Parroco è soddisfattissimo dell’esito spirituale dei «Piccoli Esercizi» che non poteva essere più lusinghiero. Molti uomini e giovani (certo non tutti e non sempre perché certa gente non s’è fatta vedere per nulla) alla Meditazione, alle Conferenze, numerose le Comunioni anche nel corso della settimana; frequentate pure le funzioni per donne e figlie; solennissima la Comunione generale, ecc. E tutto questo, certo, paga qualunque sacrificio. Ciò che dovrebbe crescere alquanto sono le offerte per coprire le spese che restano in buona parte a carico della Chiesa e del Parroco. Ecco il resoconto materiale: Spese L. 15 mila. Offerte L. 7409 tra cui due biglietti da mille. Grazie ai generosi.

Le Compagnie Religiose

Umiliate.
       Priora: Passone-Montanaro Maria che fece l’offerta di L. 3.000.
       Conto 1954: Entrate L. 11.600; Uscite 10.800. Utile netto L. 800. Attivo totale sul libretto L. 17.586.
       Priora entrante: Alessandria-Marengo Felicina.
       S. Priora: Alessandria-Cogno Catterina.
       Segretaria: Borio-Cogno Rosa.

Figlie di Maria.
       Priora: Pirra Mariangela di Vittorio (Paese). Offerta pro Chiesa L. 5000.
       Priora entrante per il 1955: Cogno Franca di Gioachino (Gavetta) – Sottopriora: Sangiano Maria f. Lorenzo (Paese).
       Entrate 1954: L. 9700 – Uscite Lire 9600. Fondo della Compagnia Lire 10.987.

Uomini.
       La Compagnia dei disciplinati chiude l’esercizio 1954 coll’attivo di Lire 14.830 e col passivo di L. 6500. Rimanenza a fondo della Compagnia Lire 8330.
       Priore: Conterno Francesco (Palaretta) e Sotto-Priore che subentrerà in carica a S. Giuseppe 1955 il Sig. Salvano Giuseppe.

Luigini.
       Priore: Marenco Franco di G. B. (Ciochini). Attivo dell’annata L. 9000 – Passivo L. 8200 – Residuo attivo Lire 800 che unite al fondo precedente portano la rimanenza attiva a L. 4031.
       Entra Priore per il 1955 il giovane Passone Cesare di Domenico (Paese) e fu nominato Sotto Priore il giovane Cogno Luigi di Antonio (Corini). Il Priore uscente ha offerto alla Chiesa L. 3000.

Carmine.
       La Compagnia del Carmine chiude l’anno 1953-54 col povero residuo attivo di L. 740. La Veneranda Compagnia che conta centinaia di anni di esistenza va declinando, non ostante lo zelante interessamento della Segretaria M^ Borio nell’esigere le annualità che non bastano più a coprire il passivo. La festa costa, come costano oggi le medaglie, gli abitini, ecc. Mentre gli ascritti vanno diminuendo. Segno doloroso dei tempi tendenti al materialismo.

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CAPPELLE

Bergera.
       Massaro uscente: Gallo Battista – Massaro entrante: Tarditi Stefano.
       Bilancio dell’annata 1954: Entrate L. 68.573 – Uscite L. 149.335. Non ostante che il passivo superi l’attivo (per l’acquisto di un ottimo armonio che costò L. 108 mila) il fondo della Cappella registra ancora una rimanenza attiva di L. 118.911, il che fa onore a quella Borgata che ama e sostiene la sua Cappella, ed ai suoi degni Amministratori.

Panerole.
       Il conto della Cappella B. V. Del B. Consiglio di Panerole si chiude con una rimanenza attiva di L. 28.074. Quella povera Borgata, che si può dire è la più colpita dall’emigrazione (intere famiglia l’hanno abbandonata, oltre numerosa gioventù), merita una parola di lode e di incoraggiamento per lo sforzo che compie allo scopo di mantenere la Messa festiva che viene portata, con non lieve sacrificio, dal Vicecurato Don Artusio. La mancanza di strade che la colleghino col capoluogo, la lunghezza ed il pessimo stato delle esistenti è un motivo più che sufficiente per giustificare il bisogno che quella popolazione ha della Messa festiva e per altra parte per provare il sacrificio della parrocchia per provvederla. Purtroppo oggi non è più il caso di rimpiangere il passato quando, con poca spesa, si potava pensare a dotare la Borgata di una comoda strada per il Capoluogo ed anche di abbondante acqua per tutte le case. Ma anche non è il caso di disperarsi e lasciare che la Borgata vada in dissoluzione. Sarebbe un disonore per tutti. Perciò ai pochi giovani che ci sono ancora ed a quanti sono di buona volontà diciamo: A voi spetta il ridare vita alla vostra Borgata che non è ancora morta, ma che attende tutto dalle vostre energie. Coraggio ci vuole, fiducia nella campagna e nel vostro lavoro ed insieme vita regolata e cristiana il che a volte fa alquanto difetto.
       Fu generoso Massaro dell’anno 1954 il Sig. Alessandria Giovanni della Ravera, che offrì alla Cappella una cartella di L. 1000 e sostenne la spesa della medesima per L. 2840. A lui i più sentiti ringraziamenti. Gli succede il Sgi. Alessandria Giulio, ancora coadiuvato dalla Fam. Di Vietto Natale. E’ attivo tesoriere il Sig. Alessandria Francesco di Pratorotondo.

Crocetta.
       Il caro Santuarietto della Crocetta o meglio della Madonna degli Angeli (Porziuncola) chiude il bilancio 1954 con un fondo di cassa di L. 84.332. E ciò non ostante le gravi spese sostenute nel 1953 per il nuovo pavimento ecc. che ammontarono a L. 144.770. Le offerte vanno crescendo e, anche se la Chiesa parrocchiale ci rimette alquanto (poiché chi offre alla Crocetta facilmente si dispensa dal dare alla Chiesa) il Parroco vede con piacere questo crescendo di divozione fattiva verso la Cappella che si avvia incontro ad un avvenire lusinghiero. Tutto nasce dal piccolo e se pensiamo a ciò che era la Crocetta 35 anni fa, vediamo che del cammino se n’è fatto e non tutto materiale. Certo che parecchi lavori resterebbero a fare per rendere il Santuarietto riposante ed attraente, ad es. Un riparo che difenda la Cappella dall’invasione troppo frequente degli zingari con poca soddisfazione dei vicini.
              Crediamo poter dare quanto prima una buona notizia che farà piacere a tutti su quanto speriamo di fare.

S. Grato (Ciochini).
       La Cappella di S. Grato, che può con ragione la più bella delle Cappelle, chiude il conto 1954 coll’attivo di L. 64.244.
       Massaro uscente: Ferrero Sabino – Massaro entrante: Marenco Battista – Tesoriere: Marenco Agostino Angelo.

S. Giuseppe.
       Anche questa piccola Cappella è in attivo. Le entrate di quest’anno (1954) furono di L. 7806 e le uscite di L. 2050 – rimanenza attiva di L. 4756 che unite alla rimanenza attiva dell’anno precedente danno un fondo della Cappella di L. 31.838.
       Massaro uscente: Protto Sesto – Massaro entrante: Musso Cesare – Tesoriere: Tarditi Luigi.
       Il Sig. Protto per l’occasione fece l’offerta alla Chiesa di L. 1000. Sentiti ringraziamenti.

Moriglione.
       La Cappella di S. Defendente degnamente retta dal rev.mo D. Delrivo Francesco chiude anche il suo bilancio 1954 in attivo con un fondo totale di L. 179.312.
       Auguriamo a quella buona e lontana Borgata di poter ancora per molto tempo godere dello zelo e dei sacrifici del buon Cappellano M° D. Delrivo che, pur non avendo la scuola, si contenta e tira avanti col misero onorario di L. 6000 mensili, arrabattandosi per rotondare il misero stipendio che per sé non basta per la vita. Serva questo alla buona popolaione che pure ne riconosce le benemerenze per aiutare in tutti i modi chi si sacrifica per il loro bene spirituale e materiale.

DA RICORDARE

       Per la Settimana Santa 3-10 Aprile avremo con noi un bravo Padre Francescano del Convento di S. Antonio in Torino che, oltre la predicazione, ci sarà di valido aiuto per le Confessioni sopratutto durante le SS. Quarantore e nella notte dal Sabato S. Alla Domenica di Pasqua in cui per la prima volta tenteremo la funzione notturna e celebreremo la Messa di mezzanotte colla Comunione Pasquale. Raccomandazione vivissima agli uomini ed ai giovani di non attendere la mattina di Pasqua.

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La pagina della carità

Per la Chiesa.
       P. T. C. 500 – Alessandria-Caprata Maria 700 – Abbona Onorato (occ. Batt.) 500 – Cav. Montagnoni 2500 – Con. Capobianco-Rostagno (Roma) 500 – Cogno Gioachino 1000 – Tarditi Benedetto 1000 – N. N. 200 – Sardo Giuseppe 2000 – Montanaro Antonio 200 – Abbona Clelia Ved. 1000 – Rapalino Luigi 500 – Alessandria Francesco 3000 – F. M. 5000 Cassinelli Luigi (occ. Battes.) 300 – Pirra Giovanni (serra) 1000 – Rag. Sarzotti Francesco 1000 – Con. Tarditi-Isaia 500 – Frat. Protto (Lovera) 500 – Tarditi Giuseppe f. Sebast. 500 – Con. Taricco-Sangiano 1000 – M. F. T. 2000 – G. M. 1000 – Borio Adolfo 1000 – M° Borio-Tarditi 500 – Tarditi Giuseppe (tard. Sott.) 300 - Gallo Battista 600 – Alessandria Michele 500 – Capra-Alessandria Margh. 500 – Ravera Luigi 500 – Conterno Francesco 300 – Galvagno Francesco - Con. Maffei-Foglio 1000 – M° Ferrero 1500 – C. P. M. 1000 – Taricco Marco 1000 – Tarditi Matteo (Venaria) 800 – Prof. Tarditi Alfonso 500 – Ved. Tarditi Clementina 1000 – Giachino Giacomo 1000 – Tarditi Luigi f. Vinc. - Rapalino Giuseppe 1000 – Ravinale Angelo 500 – Protto Sesto (Massaro San Giuseppe) 1000 – T. L. 500.

Per olio lampada al SS. Sacramento.
       Sig.a Ida Maffei 500 - Dalla cassetta 330 – Pressenda maria 600 – Marenco Angelo 200 – Alessandria Francesco 500 – C. L. 2 litri – Alessandria Matteo l. 1 – Tarditi G. 400 – P. S. 300 – Fam. Foglio 400 – Borio Francesca 100 – A. G. 1000 – Maffei-Foglio Ida 500 – Sor. Galvagno 600 – Cogno Gioachino 500 – A. P. 300 – Settime G. B. 300 – P. M. M. 1000 – Off. In natura: Fam. Ravinale – Cogno-Sangiano – G. G. - Manzone Gemma.
       La lampada accesa ricordi a Gesù Eucaristico le genrose famiglie.

Per sedie in Chiesa.
       Hanno pagato l’annuo canone per il 1955 (L. 200): Abbona Catterina – Sangiano-Taricco Luigia – Borio Rosa – Anselma Metilde – Alessandria-Stra Maria – Capra-Alessandria margherita – Borio Francesca – Salvano Lucia – Alessandria Felicina – Cogno Catterina (Barical.) - Veglio Luigia – Rostagno Margherita – Sor. Tarditi – M° Grisotto – Sor. Galvagno – Protto Pasqualina – Costamagna Luigia – Tarditi Margherita ved. Ang. - Cogno-Vietto Giacinta – Manzone Elisia – Settime Catterina – Sangiano-Cogno Agostina – Balocco Lidia – Passone Rosa.
       (Preghiera ai ritardatari di soddisfare).<(p>

Per il Bollettino.
       P. T. C. 200 – Abbona Onorato 500 – Cav. Montagnoni 2000 – Sanino Antonio 500 – Giordano Dina 600 – Con. Capobianco-Rostagno (Roma) 500 – Aliva Angela 500 – Pressenda Giovanni 300 – Fam. Stroppiana 400 – Rosso Letizia (Roma) 1000 – Vietto Angelo (Bra) 500 – Marenco Mario (Torino) 700 – Sobrero Pietro 500 – Pressenda Maria 400 – Tarditi Benedetto 500 – Saccato Michele 200 – Roggia Giuseppe 500 – Rossotto-Alessandria Maria 1000 – Con. Marengo-Tarditi (Bra) 500 – Pressenda Giuseppe 200 – Sandrone Guido 200 – Taricco Marco 200 – N. N. 100 – Rapalino Giuseppe 100 – Montanaro Antonio 200 – Iberti Giovanni 200 – Marenco Angelo 200 – Fieschi Secondino(Dogliani) 1000 – Alessandria Elisabetta 200 – Sorelle Tarditi 200 – Abbona Clelia 500 – Alessandria Francesco 500 – Marrone Giuseppe 300 – Tarditi Luigi (Bergera) 500 – Rinaldi Lodovico 100 – Sanino G. B. 200 – Tarditi Giuseppe (Ch.) 500 – Nada Massimo 200 – Tarditi Oreste Maresc. 500 – Saccato Sabino 200 – Bergamino Luigi 200 – Cassinelli Luigi 200 – Roggia Giuseppe 400 – Roggia-Pelassa Olga 200 – Pirra Giovanni (Serra) 250 – Bo Costanzo (300) – Rag. Sarzotti Fr. 500 – Con. Tarditi-Isaia 500 – Frat. Protto (Lovera) 200 – Con. Taricco-Sangiano 300 – Gallo Angiolina 300 – Borio Adolfo 300 – M* C. Borio 500 – Pira-Tarditi Lucia 300 – Tarditi Giuseppe (Tard. Sott.) 500 – Gallo Battista 400 – Passone Lorenzo 200 – Alessandria Michele 200 – Alessandria-Stra Maria 300 – Alessandria-Capra Maria 300 – Ferrero Domenico (Cas. Ferr.) 250 – Tarditi Michele (occ. matrim.) 1000 - Isaia Federico 300 – Galfrè Maria 500 – Ravera Luigi 200 – Salvano Giuseppe 800 – Conterno Francesco 300 – Tarditi Cristina 100 – A. G. 300 – Tarditi G. B. 200 – Maffei-Foglio Ida 500 – Tarditi Maddalena300 – Tarditi Giuseppe (Zora) 400 – M° Ferrero m. 500 – Sor. Galvagno 300 – C. P. M. 500 – Costamagna Luigia 200 – Giachino Giovanni 200 – Marenco Angelo (Pezz.) 200 – Tarditi Matteo (Venaria) 200 – Saccato Giacomo (occ. Battes.) 200 – Ved. Di tarditi Angelo 500 – Vietto-Cogno Francesca 500 – Con. Gindri-Saccato 500 – Manzone Gius. Fu Giusto 300 – Prof. Tarditi Alfonso 500 – Tarditi Clementina ved. 500 – Settime G. B. 200 – Tarditi Luigi 200 – Saccato Giuseppe 500 – Cogno Luigi 300 – Ravinale Angelo 500 – Stra Ottavio 700 – Saccato Luigi f. Giov. 200 – Alessandria Francesco 500 – Vietto Natale 200 – Conterno-Bagnasco Rosa 500.
       Da Moriglione: Antonione Lucia 200 – Marengo G. B. f.Gius.200 – Roggero Sebastiano 200 – Rovella Antonio 200 – Baroero Giulio 250 – Bozzone Pasq. 150 – Cavallotto Gius. 150 – Cencio Gius. 150 – Bozzone Carlo 100 – Spinardi Gius. 100 – Marenco Lorenzo 100 – Bozzone Giuseppe 100 – Tarditi Ludovico 500.

Pro Opere Parrocchiali (Ricovero – Oratori -Catechismo, ecc.)
       Giordano Dina 2000 – Cav. Capriata Agostino 700 – Coscritti 1933. lire 2000 – Fam. Tarditi Gaspare (in suffr. Mamma) 1000 – Tarditi Michele di N. 800 – Pirra Angelo 1000 – Tarditi Giuseppina 1000 – Cav. Montagnoni 2500 (in suffr. Mamma) – Raz. Sarzotti 500 – Uomini leva ‘14 5000 – Prof.sa Raffaella Tarditi 500.

Per l’Asilo.
       Abbona Onorato 500 – Banca Istit. S. Paolo 2000 – Tarditi Luciano 2000 (in suffr. Mamma) – Fam. Cogno Natale (in suffr.) 500 – Tarditi Michele (in occ. Matrim.) 500 – Abbona Celso 500.
       A tutti i Benefattori che aiutano le suddette opere i più sentiti ringraziamenti e la preghiera al buon Dio che ricompenserà col cento per uno.

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Anniversari di Gennaio e Febbraio

1954 – Gallo Michele. 17 Gennaio – Gallo-Giachello Teresa. 11 Febbraio – Saccato Ottavio. 16 Febbraio – Garabello-Sobrero Catterina. 20 Febbraio.
1953 – Barberis-Passone Catterina. 8 Gennaio – Vietto Giacomo. 23 Febbraio – Alessandria-Taricco Domenica.26 Febbraio.
1952 – Bruno-Protto Luigia. 3 Gennaio – Conterno Mattia. 17 Gennaio – Vassallo-Degiorgis Angela. 3 Febbraio.
1951 – Massabò Luigia. 1 Gennaio – Cabutto-Saccato Anna. 16 Febbraio – Stra Luigi. 19 Febbraio.
1950 – Marenco Carlo. 1 Febbraio – Tarditi Giov. Angelo. 8 Febbraio – Viotti-Ferrero Giovanna. 7 Febbraio.
1949 – Ferrero Giovanni. 15 Gennaio – Baudino Giacomo. 6 Gennaio – Musso-Sangiano Giuseppina. 10 Gennaio.
1947 – Vivalda-Manzone Teresa. 29 Gennaio.
1946 – Abrigo-Strasia Rosa. 13 Gennaio – Principiano Stefano. 24 Gennaio – Siamengo Giuseppe. 17 Febbraio – Avv. Ferreri Luigi. 22 Febbraio.
1944 – Boggione Giovanni. 25 Febbraio – Giaccardo Maddalena. 26 Febbraio – Schellino Giuseppe. 7 Gennaio – Tarditi Ernesto. 27 febbraio.

R.I.P.

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La pagina dei giovani

Caro Amico,
       se hai seguito e meditato un po’ le brevi conversazioni che andiamo facendo sul Bollettino, ti sarai convinto che in fondo la vita è bella per chi sa costruirsela bene. Nella vita c’è ancora la gioia per chi sa meritarsela. Il tuo avvenire dipende dunque da te, caro giovane, più che dalle doti della tua intelligenza: la tua vita dipende dalla tua volontà e dal tuo cuore. I giovani pigri, indolenti; i giovani spensierati amanti della mollezza e del piacere non possono nemmeno comprendere quale grande dono sia la vita; quelli non sono uomini, sono banderuole che il vento agita, piega e trascina dove vuole.
       Prima però di suggerirti altri consigli, caro amico, vorrei che ti convincessi di una verità consolante la quale deve incoraggiarti molto nella vita, specialmente nei momenti più difficili. E’ vero! Il lavoro che devi fare per costruire bene il tuo domani, è un lavoro piuttosto duro, ma è pure vero che il Signore non ti lascia mai solo: sulla strada della tua vita, accanto a te c’è Gesù; Lui, il tuo primo amico, il tuo primo compagno di viaggio. E anche quando anche tutto ti sembrasse perduto, Gesù ti resta ancora vicino e ti ama; se sai riconoscerlo ed ascoltarlo, tutto potrai ancora ricostruire. Ricorda quel giorno dopo la Pasqua, dopo la prima Pasqua del Cenacolo. Nella sera che avanza e che s’oscura, sulla strada polverosa che da Gerusalemme conduce ad Emmaus, due uomini camminano insieme discorrendo sommessamente. Il loro passo è stanco, il loro cuore triste e pieno di paura; non c’è più speranza, non c’è più promessa di gioia per i due viandanti. Ma ad un tratto un «altro Uomo» s’è affiancato ad essi, apparso all’improvviso, non si sa come. E quest’Uomo sconosciuto interroga e parla coi due viandanti; la sua parola è piena di luce e di speranza. A Emmaus i due lo pregano: «Resta con noi, prima che scenda la notte» e lo sconosciuto resta. Entra con loro nella povera stanza; si siedono; è l’ora del cibo e del riposo; l’ora delle confidenze dell’anima. Ecco: lo sconosciuto si alza, con una mano prende un pane, lo solleva alquanto, lo benedice, lo spezza e lo porge ai due che lo guardano meravigliati. A quel segno i loro occhi si sbendano, lo riconoscono: è Gesù. Fuori è scesa la notte, ma dentro, in quei cuori è tutto un canto di luce, di festa, di gioia.
       Anche la tua esistenza, o giovane che sogni la vita, è un cammino da Gerusalemme ad Emmaus. Lungo la strada ti può prendere la stanchezza, ti può invadere il cuore la tristezza, la delusione, la paura. Ma ad una svolta ti viene incontro il Signore; ti può arrivare all’improvviso come ai due viandanti di Emmaus, come a S. Paolo sulla via di Damasco, come ad Agostino nel giardino della sua casa, come all’Innominato nel suo castello, come a Claudel nella Cattedrale, come ad Eva Lavallière sulle rive del Tamigi. Può venire di buon mattino, a mezzodì oppure soltanto sul far della sera. E’ certo però che Egli arriva sempre a tempo, prima che scenda la notte.
       E tu sentirai dentro di te come una voce che ti parla, un invito che ti richiama al bene: è Lui, è Gesù. Basta saperlo riconoscere, saperlo accettare, saperlo ascoltare, saperlo pregare come i due di Emmaus: «Resta con me o Signore, prima che scenda la notte, la notte della tristezza fonda, la notte della disperazione cupa. Senza di Te, o Signore, oggi non rifiorirà la mia giovinezza e domani non sarà matura e concludente la mia vita. Dividi con me, o Signore, l’asprezza del cammino, beneici il frutto dei miei sudori, dividi il peso delle mie pene e delle mie preoccupazioni. Prima che nel mio cuore scenda la notte resta con me, o Signore».
       E accetta, caro amico, coi miei auguri, la promessa delle mie preghiere.

Il tuo Assistente D. G. ARTUSIO – VICECURATO

Oratorio Maschile

       Lo scriviamo con profondo dolore, ma non possiamo farne a meno. Un gruppo di donne, incapaci di pettegolezzi, ci hanno avvertito che molte Mamme hanno espresso il proposito di tenersi i figli a casa piuttosto che mandarli all’Oratorio. Che dire? Hanno ragione. L’Oratorio oggi purtroppo è diventato il luogo di convegno per organizzare e fare le più strane marachelle, senza riguardi a danni. Vetri rotti, stecche del bigliardo in frantumi, finestre forzatamente aperte, irruzioni in locali chiusi, sconcezze sui muri e, quel che è più grave, scassinamento di armadi con asportazione di quanto c’è dentro. Abbiamo ordinato a coloro ai quali abbiamo concesso l’uso di qualche locale, per ora inutile, di chiudere le porte, pena l’interdizione del locale, ma ora siamo obbligati di chiudere per qualche domenica l’Oratorio.
       La sorveglianza è diventata non solo snervante, ma addirittura impossibile. Richiamati da una parte, fuggono dall’altra e si squagliano quando si avvicina l’ora del Vespro. E’ facile capire come, in queste condizioni di disordine e di indisciplina, non è possibile accollare al povero Vicecurato, già stanco della mattinata, un peso di questo genere, senza speranza di frutto. Tanto più che parecchi genitori nonnse ne curano e, avvisati, prendono le parti dei loro monelli. E così i piccoli imparano dai grandi. Fare dei nomi è inutile.

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Ci stanno guardando

       In un documentario cinematografico sul duomo di Milano si era ritratta una sacra funzione all’altar maggiore. Il cardinale Schuster, che aveva incoraggiata e seguita l’iniziativa, vi partecipò. E alla fine, come dopo ogni pontificale, salì il pulpito tra la meraviglia di tutti, ché quella scena la trama del documentario non la prevedeva affatto.
       L’uditorio era composto dei molti che avevano lavorato alle riprese: registi, fotografi, tecnici delle luci, operai e invitati. L’arcivescovo s’era persuaso che raramente un pubblico simile avrebbe avuto l’occasione di ascoltare la parola di Dio. E parlò fra una attenzione che dalla curiosità dell’inaspettato andò man mano seguendo il discorso, come qualche cosa di atteso.
       Il cardinale parlò proprio di quel documentario che fondeva la più moderna e spregiudicata delle arti con la religione, con la storia religiosa di Milano.
       I sentimenti di quegli eccezionali ascoltatori, da ammirati e commossi si fecero ansiosi e persino sgomenti, quando l’arcivescovo, mitrato, nel fulgore dei paramenti sacri, con il pastorale in pugno, con la destra alzata proseguì: «Sempre dovunque, in queste giornate di lavoro, senza chiudersi, senza spegnersi mai, un occhio vi ha seguito fissandovi - e accennava al fascio luminoso dei riflettori – vi ha avvolti del suo sguardo irresistibile accendendo intorno a ciascuno di voi e su tutte quante le cose una luce sì piena, così scrutatrice, così inesorabile, che voi sentivate come nulla, nemmeno il minimo gesto, vorrei dire il più recondito pensiero, poteva sfuggire a chiunque di dietro a quell’occhio guardasse e giudicasse di voi e dell’opera vostra. Pensate! Non altrimenti nella vita: nella vita di ogni ora, di ogni giorno. Un occhio vi guarda, vi fissa, vi penetra, vi scruta, vi giudica, senza che nulla di voi, della vostra mente, del vostro cuore gli sfugga mai. L’occhio di Dio».

°°°°°O°°°°°

       “Beati noi medici, tanto spesso incapaci ad allontanare una malattia; beati noi, se ricordiamo che, oltre i corpi, abbiamo di fronte delle anime immortali, per le quali urge il precetto evangelico di amarle come noi stessi; lì è la soddisfazione e non nel sentirsi proclamare risanatori di un male fisico (quando per lo più la coscienza ci ammonisce… che il male guarì da sé)”.
       Da una lettera del celebre Prof. MOSCATI

L’occhio che vede

       Il dottor Emil Weil torturatore del cardinale Mindszenty, è morto improvvisamente all’età di 57 anni.
       Quasi tutti coloro che fecero del male al Presule sono morti malamente, com’era stato profetato da un vicino collaboratore del Cardinale al momento dell’arresto.

Assicuratevi meglio

       Dialogo in un ufficio di una Compagnia di assicurazione.
- Vorrei assicurarmi contro ogni infortunio.
- Facilissimo. Sentiamo: Andate in aereo?
- Mai!
- In elicottero, in disco volante?
- Nemmeno.
- In automobile, motocicletta, motoscooter?
- Li detesto. Non vado nemmeno a cavallo. Sono un semplice pedone.
- Un pedone! - esclama l’impiegato, non nascondendo un senso di terrore – Mi dispiace, ma è troppo pericoloso.

°°°°°O°°°°°

       La dottoressa Daphne Pochin Mould, docente di geologia, nel suo libro intitolato The Rock of Truth, descrive la sua conversione al Cattolicesimo come una strana avventura per cui, partita alla ricerca delle roccie geologiche, è approdata alla scoperta della Roccia della Verità.
       E afferma: “I Cattolici sono felici, ma la loro non è la felicità che si prova andando al cinema, o standosene in una comoda poltrona accanto al caminetto; è invece la felicità dello scalatore impegnato in una ascensione dura e pericolosa… L’incredibile felicità di chi ama la montagna, nel momento in cui si trova in comunione con essa…

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