(sonoro) Marzo 2022

da LUCE E FORZA di Luglio - Agosto 1955

Avviso ai lettori

       Un disguido postale o qualchecosa di simile (dimenticanza, sottrazione, ecc.) avvenuto in qualche ufficio ha fatto smarrire quanto avevamo molto per tempo inviato per la stampa del Bollettino. Ripariamo alla bell’e meglio con queste poche notizie oggi 24 Giugno, causando forse il ritardo dell’uscita di questo numero. Abbiano pazienza i cari lettori.

IN PARROCCHIA

La Festa del S. Cuore.

       L’abbiamo celebrata in forma solenne domenica 19 Giugno e l’esito ha superato ogni aspettativa. Preceduta dal triduo in cui il Parroco ci parlò dell’Apostolato della preghiera, della Consacrazione delle famiglie al S. Cuore e della Compagnia del SS. Sacramento, la domenica 19 vide una Comunione generale veramente imponente data anche la stagione in cui ci troviamo. Il fulcro della solennità esteriore si ebbe alla sera alle ore 21 col canto dei Vespri e colla grandiosa processione a flambeau che accompagnava per le vie del paese sfarzosamente illuminate la artistica statua del S. Cuore, troneggiante sull’alto del camion ricco di fiori e di addobbi, concesso gentilmente dal Sig. Galliano. Una vera ondata di popolo, specie di uomini, precedeva e seguiva cantando le lodi del S. Cuore guidata dalla voce del Vicecurato D. Artusio al microfono.
       Sulla piazza sostava il corteo e il valente oratore Prof. Cauda, Sindaco di Canale, incatenava per una buona ora l’uditorio con una smagliante e pratica conferenza ricca di preziosi insegnamenti. Chiudeva sulla stessa piazza la bella giornata la Benedizione Eucaristica colle orazioni quotidiane recitate ad alta voce. La bella iniziativa lasciò in tutti una profonda impressione e fu quasi un voto unanime il proposito di ripeterla ogni anno.
       Che il S. Cuore benedica i nostri interessi spirituali e materiali.

Il Carmine.

       E’ la festa tradizionale tra le più solenni della nostra Parrocchia e la celebreremo la domenica 17 Luglio. Quest’anno ne sono degni Priori i Con. Pirra Giovanni e Caterina (Serra). Coll’occasione raccomando l’iscrizione alla Compagnia per chi ancora non v’è e il pagamento della piccola quota annuale.

S. Anna e Porziuncola.

       E’ la titolare della Compagnia delle Umiliate che ne celebreranno la festa la domenica 31 Luglio. Precederà un breve triduo e terrà il panegirico un bravo Padre francescano che sarà già da noi per il triduo e la festa della Crocetta (Porziuncola) del 2 Agosto.
       Coll’occasione siamo lieti di dare una bella notizia, già promessa nell’ultimo numero del Bollettino. Per soddisfare un legittimo desiderio dei proprietari della cascina Podio (già beni di Chiesa), la Ven. Curia con recente decreto ha rilasciato ai Sig.ri Tarditi Benedetto e Sardo Alfonso f. Giuseppe ampia dichiarazione di piena liberazione da ogni vincolo verso la Chiesa per modo che possono possedere con piena sicurezza e tranquillità detti beni.
       In riconoscenza il Sig. Tarditi ha fatto dono alla Crocetta del piccolo appezzamento di terra antistante alla Cappella, che sarà col tempo e coll’aiuto che siamo certi daranno i buoni vicini, sistemato, livellato e dotato di piante ornamentali. Lo cingerà col resto dello spianato un muricciolo con rete metallica per modo da liberare la Cappella e le terre circostanti dalla fastidiosa e a volte dannosa presenza dei così detti zingari.
       Il Sig. Sardo a sua volta, anche in omaggio e in suffragio del defunto Padre che sul letto di morte glie lo lasciò come testamento orale, offrì alla Chiesa Parrocchiale la cospicua somma di L. 10.000, oltre le L. 10.000 già offerte alla Crocetta e ugual somma offerta all’Asilo e alla Parrocchia.
       Ai due generosi oblatori la riconoscenza di tutti i devoti della nostra Madonnina che non mancherà di ricompensarli largamente. Se sarà possibile, una piccola lapide ricorderà ai posteri il nobile gesto.

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UN PATERNO AMMONIMENTO

       Col tornare dell’estate ha fatto capolino la moda nudista. Donne e ragazze a braccia nude, vesti eccessivamente corte e scollacciature indecenti si vedono sovente per le vie del paese e qualche volta anche in chiesa. E’ vero che per lo più si tratta di forestiere, ma il nostro ammonimento va specialmente a qualcuna (poche, per fortuna) delle nostre ragazze che forse credono così di mettersi più in vista. Sì, attirano di più gli sguardi procaci dei cattivi, ma si tirano anche addosso le critiche e la compassione dei benpensanti che si ripetono tra loro: «Chissà che cosa pretende quella stupidina con quell’abbigliamento provocante!». Certo ci guadagnano poco, anzi ci perdono, poiché un giovane serio non poserà mai gli occhi per far sua una leggerina dall’atteggiamento di farfalla. Chiunque direbbe a lui: «Non fa per te».
       Alle mamme poi raccomandiamo la custodia della purezza dei loro bambini e bambine. Certe vestine al di sopra del ginocchio, certi calzoncini di quattro dita e per di più ben larghi non vanno, tanto più che ci consta che non mancano i bruti disposti colle moine ad abusare della innocenza. Niente a dire di bene per quelle sciocche ragazze che osano farsi vedere in pubblico in abbigliamento maschile.
       Ad altro numero la pagina della carità e altre notizie.

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C’è modo ancora di salvarsi?

       I giornali hanno pubblicato una notizia da Parigi su «uno dei personaggi più caratteristici della metropoli», un certo Pasquale Soprano, accanito bevitore di vino, che è finalmente riuscito a convincere la polizia francese a rinchiuderlo in carcere.
       Da tempo – così l’informazione – Pasquale Soprano, il quale ha 32 anni, mirava a questo scopo, perché convinto che solo restando a lungo in carcere può disintossicarsi e riuscire a sottrarsi al vizio del bere. Per un bel pezzo Pasquale Soprano aveva supplicato la polizia di metterlo in carcere, ma gli agenti si erano sempre rifiutati di farlo, perché la legge è la legge e per poter andare in carcere occorre commettere un reato.
       Recentemente Soprano si recò a casa di una sua amica e finì per picchiarla. Poi andò al commissariato vicino e disse: «Arrestatemi. Questa volta ho sbagliato. Ho cercato di uccidere». Sfortunatamente per Soprano la donna rifiutò di presentare la regolare denuncia alla polizia ed egli fu rimesso in libertà.
       Finalmente egli è entrato in un posto di polizia e si è gettato ai piedi di un poliziotto: «Questo è il quindicesimo commissariato al quale mi rivolgo – ha detto – sto cercando invano di farmi arrestare. Non mi rimane che spararmi un colpo alla testa».

       Finalmente un uomo onesto! Per quanto ci siano altre vie più dignitose del carcere, per lottare contro il male morale.
       Se tutti i viziosi di qualsiasi vizio dovessero ricorrere così… Ci sono al mondo nostro case di risanamento assai dignitose, efficaci e si chiamano Case di Esercizi Spirituali Chiusi. Avete mai provato? Se volete indirizzi ve ne possiamo offrire con splendida ricchezza di indicazioni.

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       Per esercitare bene la divina scienza della carità. Bisogna fare l’allenamento in famiglia (S. PELLICO)
       Invece… è, troppo spesso, proprio in casa che ci si comporta peggio.

       Quarant’anni fa, guardando, dalla deserta piazza Ariosto in Ferrara, l’alta statua del poeta e al suo piede, tra il verde e i fiori, una festa di fanciulli schiamazzanti, mi veniva in mente questa riflessione: Avrebbe supposto messer Lodovico che un giorno l’avrebbero proposto per modello nelle scuole e per maestro della gioventù? Io penso che ne avrebbe inorridito.

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Gridare meno: vegliare meglio

       Partendo dal fatto che quasi tutte le case possiedono un apparecchio radio e che le trasmissioni sono ascoltate in famiglia, l’associazione familiare del dipartimento del Nord della Francia è giunta alla conclusione di organizzare un servizio di audizione.
       I familiari che hanno accettato di comprendere così la loro responsabilità di educatori hanno costituito un piccolo gruppo di padri e di madri di famiglia e ricevono ogni settimana un foglio del programma da ascoltare sul quale possono notare i loro giudizi sul valore tecnico, artistico e morale della emissione.
       Tutti gli appunti raccolti nel corso di una settimana sono analizzati e coordinati e fanno l’oggetto dei suggerimenti presentati ai produttori radiofonici o ai direttori delle stazioni regionali. Ci si incomincia ad accorgere ora che la soluzione per un prossimo domani non sta solo nella realizzazione di emissioni per ragazzi, molto difficili a realizzare e che soddisfano solo una parte della popolazione, ma nella produzione di emissioni familiari che forniscono un punto di partenza per uno scambio di vedute ed una sana distrazione per ogni casa.
       Buon suggerimento ai nostri lettori, tra i quali son sicuro non si trovano genitori di quel tipo che s’arrabbia col figliolino che si rifiuta di andare al cine coi genitori, perché il film è sconsigliato, escluso, per adulti…
       Ma perché s’è sposata certa gente? Per combinare coi figli robe così?

LOTTA CONTRO LA PAURA

       Una mamma mi raccontò questo episodio. Il suo piccolo di circa quattro anni si svegliò una notte ed aggrappandosi a lei diceva:
- Mamma, ho paura. C’è il bau.
- No caro – rispose – non c’è.
- Sì, è sotto il letto; l’ho sentito.
       La mamma si alzò, fece alzare il bambino e tutti e due guardarono sotto il letto.
- Dov’è questo bau? - gli chiese.
- Non c’è.
- Ed allora sii buono e dormi.
       Qualcuno potrebbe dire che uno scappellotto sarebbe bastato. E’ un grande errore. Il fanciullo, sì, avrebbe taciuto per timore d’altro castigo, ma nella sua mente sarebbe rimasta fissa la paura. Così invece questa paura s’è svuotata per mancanza di sostanza.
       Non mi stancherò mai di ripetere: è assolutamente necessario eliminare la beffa che ferisce molto più di quanto non si creda. E non convince, mentre è necessario convincere.
       Quando i figli hanno paura, è opportuno l’intervento dei genitori e degli educatori per convincerli che la paura non esiste. (GINO RADIR RIZZONI).

Tutti hanno le ali

       I celebri canti dei negri, detti «spirituals», nacquero nelle vaster pianure del Sud, dove il Mississipi s’insinua lento come il mistero della vita; nacquero nei recinti, dove i negri cacciati dalla comunità dei bianchi, si riunivano per implorare giustizia e amore di Dio.
       E fu proprio la fede a muovere i loro cuori sino al grido, che è una protesta all'ingiustizia umana.

CIELO, CIELO!

       Così, nelle sconfinate piantagioni di cotone, i negri innalzavano al cielo la preghiera, nata da anime candide avvolte da negri involucri.
       «Io ho un’arpa, tu hai un’arpa – tutti i figli di Dio hanno un’arpa – Quando andrò in cielo, porterò con me la mia arpa. - Suonerò in lungo e in largo per il Cielo di Dio – Cielo, Cielo! - Non tutti quelli che parlano di Cielo ci vanno...».
       A sera, dopo estenuanti fatiche sotto il sole delle vaste piantagioni, le comunità negre si riunivano nelle stalle, perché cacciate dalle chiese dei protestanti puritani bianchi, ma essi erano molto più vicini a Dio, nella veste di cani randagi:
       «Così stanco, o Signore, io sono! E’ certo difficile vivere, povero negro. Dio, è proprio difficile!»

E’ UN UOMO COME TE

       Al mattino, in lunghe file muove il loro passo faticoso ai margini del grande fiume cantando: «Il bianco va al fiume – non lo può passare – salta sulla schiena del negro - crede che sia un cavallo. Il negro dice al bianco – ho solo due gambe come te – e per tenerti in groppa – mi devono crescere le altre due!».
       Continuano così il lungo l’itinerario che li conduce a Dio.
       «Io ho le ali, tu hai le ali – Quando andrò in cielo mi metterò le ali – Volerò in lungo e in largo per il Cielo di Dio. Anche se sul mio viso negro la gente sbatte l’uscio – chiederò al mio cuore bianco lacrime di luna».

PER TE SI’!

       Countee Cullen, poeta negro, morto immaturamente nel 1946. Passato per il comune giogo delle umiliazioni riservate alla gente di colore, così scrive:
        In giro una volta per la vecchia Baltimora
Pieno il cuore e la testa di gioia,
Vidi un Baltimorano
Che mi guardava fisso.
Bene io avevo otto anni ed ero molto piccolo.
Ed egli non era d’un dito più alto di me.
E quindi gli sorrisi, ma quello cacciò fuori
Tanto di lingua e mi chiamò:
«Negro...».

       Ma eccolo un giorno vedersi venir di contro un uomo sotto il peso della Croce.
Egli non mi fece un cenno
Eppure io capii e venni.
Dapprima dissi: «Non porterò
La tua croce sul dorso:
Egli vuole caricarla lì
Perché ho la pelle nera».
Ma egli moriva per un sogno.
Ed era molto mite.
E nei suoi occhi splendeva una luce
Che gli uomini fanno molta strada per trovare.
Fu lui a conquistare la mia pietà:
Io feci per Cristo soltanto
Ciò che tutta Roma non avrebbe potuto ottenere
Coprendomi di lividure e frustate e sassate.
       Amore e rispetto per tutti: ecco l’arma conquistatrice consegnataci da Gesù Cristo.

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SPAZZATURA?

       Un antico amato amico mi scrisse anni or sono queste parole: «Sono un mucchietto di spazzatura che aspetta la granata morte».
       Pensai ma non scrissi: « se tu non fossi invece un fastellino di piume variopinte e leggere che aspetta un soffio di brezza per salire su in alto verso il cielo?»
(GIOVANNI PAPINI)
       Nelle mani redentrici di Gesù, che «è venuto a cercare ciò che va perduto», anche se pesante miseria, puoi diventare piuma colorata per il volo.

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Venditori di gioia

       Passeggiando un giorno don Coiazzi col celebre danese Giovanni Jorgensen, lungo un viale di Torino, incontrando una comitiva di due giovanotti e una ragazza che con chitarre cantavano sotto i balconi delle case, così gli disse:
- Ecco i venditori di gioia!
- Sì, continuò Jorgensen, venditori d’una gioia che non hanno in cuore, perché attendono un soldino…
- Ma come è possibile che vendano ciò che non hanno?
- E’ possibile, perché essi vendono una falsa gioia, un surrogato di gioia e il pubblico la compera così, come un surrogato. Falsi venditori e falsi compratori.
- Strano! Ma vero concluse il Coiazzi.
- E noti, continuò Jorgensen, che succede tutto l’opposto per la vera gioia, quella che spandono i santi. Essi la vendono a spese del loro interiore martirio, come faceva il santo curato d’Ars, che era nell’oscurità e nel dolore e consolava e illuminava milioni di anime… Quella era vera gioia, perché veniva dal profondo.

TUTTI D’ACCORDO

       Il celebre scrittore portoghese Aquilino Ribeiro ha proposto al suo editore di pubblicare la sua radiografia nella copertina dei suoi libri, invece della solita fotografia.
       «Una fotogtafia – ha detto – non è interessante. Tutti conoscono la mia faccia. Invece, il mio cuore, i miei polmoni, il mio fegato, i miei intestini, nessuno li ha mai visti. E siccome da me tutto ciò funziona a meraviglia, ciò vuol dire che io godo una salute ottima, e ciò è raro… Una radiografia simile è più interessante di un naso, una bocca, un paio di orecchie qualsiasi».
       Purtroppo ci sono scrittori che spalancano il portone del loro cuore: ma quale sudiceria! E – curioso – come sono comprati!

SARA’ VERO?

       Una canzonetta del repertorio di Yves Montand, intitolata «P.L.M.», nella quale un innamorato rivela le vere ragioni che, alcuni anni orsono, indussero i tecnici a costruire la ferrovia Parigi-Costa Azzurra, così spiega, sul ritmo di un fox lento:
       «Mille uomini abbatterono alberi, deviarono fiumi, scavarono montagne, trasportarono traversine, piazzarono binari; cento di quei mille uomini morirono di fatica o schiacciati dai massi di pietra; le loro mogli e i loro figli sprofondarono negli abissi della disperazione soltanto perché, in questa notte di plenilunio, la donna che io amo potesse raggiungermi a Nizza, comodamente sdraiata in una carrozza-letti di prima classe...».
       Che ne direste se ciò fosse vero? In piccolo, tanti non fanno qualcosa di simile?

Buon Umore

       In un ristorante entra un tenente di vascello e gli viene servita una abbondante porzione di brodo. Dopo averlo ripetutamente gustato, chiama il cameriere e gli dice: «Cosa vorrebbe rappresentare il contenuto della zuppiera che mi avete servito?».
- «Brodo, signor tenente», risponde premuroso il cameriere.
- «Ma guarda! - sbotta il tenente – Io da quindici anni navigo sul brodo senza saperlo».

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       Un ragazzo fiorentino che gira con un carretto a mano si ferma e lo lascia vicino al marciapiedi avviandosi verso un portone. Il vigile gli dice:
- «Ragazzo, qui il carrettino non deve star fermo».
- «O la senta – gli risponde il ragazzo – io devo salire al primo piano di questa casa: se il carrettino ‘un deve star fermo la me lo dondoli un po’ finché ‘un ritorno».

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       Un uomo s’avvicina a una bancarella dove vendono pettini e ne sceglie uno e contratta col venditore. Passa un ragazzo e fa: «Non lo compri, è di ieri».

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       All’ingresso del cinema un grosso cartello avverte che il film è esclusivamente riservato agli adulti. Una signora che reca un minuscolo pechinese in braccio viene fermata dalla maschera.

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       Avviso esposto in una cooperativa: «I signori soci che desiderano prendere visione dei fogli del bilancio sono appesi al muro dell’ufficio di segreteria».

       Ogni raduno, ogni manifestazione, ogni congresso si conclude immancabilmente con la «morale della tavola!».
       Fosse sempre la morale della TAVOLA cui siamo invitati da Gesù verso il termine di ogni Santa Messa!

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