(sonoro) Marzo 2022

da LUCE E FORZA di Settembre - Ottobre 1955

La parola del Parroco

       Ai cortesi lettori e amici
       Nel numero scorso del Bollettino, il cui materiale da stampa è andato perduto, non si sa dove, o per malizia o sabotaggio o disattenzione, il Bollettino aveva pubblicato il numero dei lettori che da tempo (1953) non avevano fatta alcuna offerta. Se sarà necessario lo farò un'altra volta per due motivi: per risparmio di tempo e spesa e perché il non fare la minima offerta a favore di chi da tempo vi viene a trovare come un amico vuol dire che non lo si desidera. Serve il presente richiamo come avviso con preghiera, a chi non lo desidera, di respingerlo.

A voi carissimi Parrocchiani
       Scrivo dalla distanza di appena due giorni dalla domenica 7 Agosto, nella quale abbiamo visto ciò che abbiamo visto. Vorrei potere riportare qui i discorsi che si son fatti sul triste episodio e con tutta calma farvi sopra alcuni commenti, quali suggerisce il cuore di sacerdote e di parroco.

Cose dolorose
       Certo che non è più il 51 e neppure il 54, ma certe regioni più colpite hanno tutte le ragioni di piangere sui loro prodotti perduti fino al 100%. Ad ogni modo si capisce che ogni contrarietà addolora, specie quando vanno distrutte le rosee speranze che ogni buon lavoratore aveva sognato come premio alle sue fatiche, speranze che il buon andamento dell'anno aveva finora alimentate. E fa male il doverne parlare, senza possibilità di rimedio.

Ragioniamo
       Ed ora, cari parrocchiani, ragioniamo un po' a mente calma.
       Sono molti che se la sono presa con Dio e giù bestemmie, imprecazioni ed eresie senza fine. Pur dando tutte le attenuanti portate dal dolore e dall'esasperazione del momento, ci vuol poco a capire che le bestemmie non risolvono nulla, anzi peggiorano la situazione. Poiché bisogna convincerci, cari parrocchiani, che contro Dio non la si spunta e che è ancora Lui che comanda nel mondo.
       Con questo si vuol forse dire che é Dio che manda la tempesta? No, Dio non fa il male. E anche quando fossimo certi che quello è un castigo, dobbiamo credere che è per nostro bene, come è bene per il bambino il castigo della mamma.

Fenomeni naturali
       La grandine è un prodotto di leggi naturali per sé buone, come è buono il caldo, il freddo, il vento e l'elettricità. Dio potrebbe impedirla, ma allora occorrerebbe un vero miracolo che Dio non è obbligato a fare, tanto più quando non tutti se lo meritano. E noi possiamo proprio dire che meritiamo che Dio compia un miracolo ogniqualvolta una legge naturale si risolve in un danno? Allora bisognerebbe obbligare Dio a tenere sù la tegola quando il vento la divelge dal tetto e cade sulla testa del passante, e alzare la ruota del carro o fermare la macchina quando vi è interessata la gamba del lavoratore. Sono pretese assurde che saltano agli occhi del più idiota di questo mondo.
       E allora? Non c'è che una strada a prendere: cercare di meritarci il miracolo. La società umana è così chiamata appunto perché segue le leggi di tutte le società, che si possono ridurre a una sola: la legge della maggioranza. Se la maggioranza fa bene o sceglie bene, la società va bene, se no....

La maggioranza
       Ora applichiamo a noi, cari parrocchiani.
       Siamo la maggioranza nel fare il bene?
       In chiesa, anche nei giorni di festa, la maggioranza non c'è non solo al Vespro, ma neanche a Messa. Poiché non lavora colla maggioranza chi tiene in Chiesa un contegno che non va e viene in chiesa a perdere la Messa. Neppure siamo la maggioranza a pregare quando ci minaccia un pericolo, come quello della grandine. Domenica 7, mentre il temporale infuriava e un gruppo di persone pregava in Chiesa, fuori, a guardare le nuvole, c'erano molti di più, specie uomini e giovani.
       Son la maggioranza coloro che dicono le orazioni mattino e sera? Le famiglie che recitano il Rosario almeno d'inverno? Che fanno il segno di croce prima di porsi a tavola? Che vanno ai Sacramenti almeno una volta al mese? Povera Lega di Perseveranza! Sta morendo per esaurimento!

E allora?
       Allora, cari parrocchiani, non diamo a Dio la causa delle disgrazie. Dio, ripeto, non fa il male. Cerchiamo la causa nella nostra società, riordando che, come il Signore, là nella Cappella di S. Anna di Monforte, come si racconta, ha preservato da un furiosissimo temporale i pellegrini di Lamorra che tornavano da Savona, così potrebbe sempre, quando siamo uniti nel bene come quei pellegrini, salvare le nostre campagne dai disastri.

Commenti
       E sempre parlando della grandine, abbiamo sentito altri che ne davano la causa agli uomini. Dicevano e continuavano a dire: "Se le postazioni antigrandine avessero potuto funzionare, mentre invece erano tutte sprovviste di razzi, forse il disastro sarebbe stato scongiurato o almeno diminuito di molto". E ancora: "Pagare l'antigrandine? Manco per sogno". E portano la ragione: "Noi abbiamo accettato (volentieri o no) il Consorzio antigrandine che ha tutti i caratteri di un contratto. Noi paghiamo e voi, Consorzio o meglio chi ne è alla testa, ci garantite i razzi. Ora la condizione non è stata adempita da una parte e noi dobbiamo pagare una merce che non abbiamo ricevuta"?
       E qui chi può dire che queste ragioni siano fuori posto? Per questo molti consorziati si sono rifiutati di pagare all'Esattore la prima rata "antigrandine", che a dire il vero ha raggiunto proprio quest'anno cifre che paiono esagerate. Si è parlato, tempi fa, di un massimo di L. 200 per giornata (cifra che dà luogo a discussioni perché i campi e i prati e i boschi, ecc. non si possono eguagliare ai vigneti). Ma oggi siamo molto molto al di là.

La moda
       In terzo luogo non mancano persone di buon senso che la causa la trovano anche tra gli uomini, anzi tra le donne. Ho sentito una persona che vedendo passare una ragazza nudista (braccia e gambe, ecc. indecenti) ha esclamato: "Ecco chi tira la tempesta".
       Possiamo dire con convinzione che quella persona avesse torto? Noi sappiamo la forza della calamita, senza saperci spiegare il perché. Ebbene ci sono delle calamite anche nel mondo morale. Oggi, diciamo pure, è una cosa che fa schifo. Bambini, ragazzi, ragazze, spose, donne mature sfoggiano una nudità che certamente non va d'accordo coi comandamenti di Dio e colle direttive della Chiesa. Come il diavolo ha vinto la campagna del ballo, oggi vince quella della moda nudista e perfino in chiesa si portano degli abbigliamenti davanti ai quali bisogna chiudere tutti due gli occhi o chiudere le porte del tempio. E questo che capitava una volta solo in città, dove si tollera per forza, capita oggi anche nelle nostre parrocchie di campagna e forse in misura più sfacciata. Che dire? Calamite, calamite.
       E forse non han torto coloro che presagiscono cose anche più gravi per la povera società che si va lentamente suicidando moralmente e materialmente.

Il governo
       C'è infine chi se la piglia un po' con tutti, ma in modo speciale con le Autorità Governative che dovrebbero provvedere.
       E questo non per modo di intercalare come quando si diceva "Piove, governo ladro", ma con convinzione frutto di esperienza.
       A costoro se non si può dare ragione quando se la prendono con Dio che è la vera autorità che non sbaglia mai e che a tutti provvede, senza imporci delle tasse, non possiamo non dare un po' di ragione quando parlano dell'incuria del Governo per l'agricoltura delle nostre regioni. Il Governo, dicono, dovrebbe ormai uscire dal suo scetticismo burocratico e almeno provvedere che i razzi antigrandine ci siano dati non col contagocce come purtroppo avviene, ma siano assicurati di principio della stagione e in quella misura con cui sono richiesti. Poiché è ormai provato dall'esperienza che se per temporali bastano pochi colpi, per altri ce ne vogliono delle centinaia. E cosa capita quando i razzi sono limitati o peggio sono negati? I poveri sparatori esaurito il piccolo bagaglio se ne stanno a guardare in su maledicendo chi è la causa del disastro. E scoraggiati portano in Comune i tubi di lancio come è avvenuto in qualche paese.

La conclusione?
       Qui è parola di sacerdote e di Parroco e perciò di padre.
       1 - Non scoraggiarci. Lo scoraggiamento, si dice, è la peggiore arma in mano al diavolo. Peggiora le cose e non risolve nulla. Da buoni cristiani continuiamo ad avere fiducia in Dio che non ci lascierà mancare il necessario se noi facciamo il nostro dovere.
       2 - Ci sarà purtroppo anche questo anno un esodo di gioventù e di intere famiglie verso la città in cerca di lavoro. Anche qui si mormora contro il Governo che è largo di stipendi sui quali tempesta mai e lesina col contadino per il quale due più due non fanno quasi mai quattro.
       Seguiamo con dolore e con auguri quelli che saranno costretti a lasciarci, ma raccomandiamo caldamente a chi può farne a meno di ricordare che sovente la città toglie nel morale ciò che ha di materiale.
       3 - Finalmente promettiamo di occuparci perché qualcuno venga in aiuto per risolvere i complessi problemi che la dolorosa situazione va ponendo sul tappeto.

       Nota - In questo momento il nostro pensiero di solidarietà e le nostre preghiere vanno ai più colpiti ed in modo speciale ai borghigiani di Bergera, Saccati, Pianderle, ecc.

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La festa del Carmine
       E' la cara festa che ritorna ogni anno celebrata da oltre un secolo con particolare divozione dalla nostra popolazione.
       Quest'anno ne furono degni Priori i Con. Pirra Giovanni e Catterina di Serra che, come abbiamo pubblicato, hanno fatto l'offerta alla Chiesa di lire 12.000 e L. 1.000 al P.C., oltre al sontuoso pranzo offerto a parenti, clero e autorità. A loro una speciale lode per la cura dell'altare a cui non mancarono i fiori neppure durante l'inverno. Che la Madonna del Carmine benedica tutti i suoi Priori.
       A Priori per l'anno 1956 furono chiamati i Con. Tarditi Carlo Lodovico e Maria Taricco che sperano di celebrare la loro festa in unione al figlio Don Marco che nel prossimo Novembre riceverà in America l'ordine sacerdotale e, speriamo, possa portarci al Carmine 1956 la sua Prima Messa.
       Al neo-sacerdote ed ai suoi degni genitori anticipiamo i più fervidi auguri.

S. Anna e la Crocetta
       Sono le due feste che si susseguono ogni anno a fine Luglio e primi di Agosto. S. Anna è la titolare della Compagnia delle Umiliate che anche quest'anno l'hanno celebrata degnamente. Preceduta da un breve triduo di meditazione discretamente frequentato, notata però l'assenza delle giovani spose, si chiuse con una numerosa Comunione e col gradito panegirico del P. Pinossa dei Miss. della Consolata di Benevagienna.
       Ne fu priora la Sig.a Alessandria-Marengo Felicina che in unione colla entrante Sig.ra Alessandria-Cogno Catterina regalarono alla Chiesa una preziosa pisside con relativa teca per la comunione agli infermi. Del ricco dono che colma una vera necessità in Parrocchia siano ringraziate le due generose offerenti. Gesù Eucaristico, che ha sotto i piedi della pisside i loro nomi, non mancherà di ricompensarle. Fu eletta all'unanimità a Sotto-Priora la Sig.ra Manzone-Bergamino Elisia alla quale vanno i nostri auguri.

Alla Cappella della Crocetta
       Come si sa, è annessa l'indulgenza della Porziuncola, motivo per cui questa festa si celebra sempre il 2 Agosto.
       Il crescendo della divozione verso il caro santuarietto della Madonna degli Angeli è di buon auspicio per l'avvenire della Cappella. Chissà, dicevail Parroco, iniziando il triduo, continuato poi dal ricordato Padre consolatino, che cosa potrà essere il nostro Santuarietto tra cento anni, se la divozione alla Madonna andrà ogni anno crescendo. Intanto quest'anno registriamo un bel passo avanti nella sistemazione del piccolo parco che circonda la Cappella. I Signori Tarditi Benedetto f. Marco e Sardo Alfonso (a nome e per volontà anche del defunto padre) hanno regalato alla Cappella: il Tarditi il pezzo di terreno antistante la facciata che, sistemato a suo tempo e arricchito di tigli, darà ampio sfogo ai partecipanti alla festa e speriamo che, cintato da muricciolo e rete metallica, potrà impedire l'accesso non sempre rispettoso e a volte profanatore degli zingari che, se potessero, porterebbero in chiesa anche i loro cavalli.
       Il Signor Sardo Alfonso, comproprietario col Sig. Tarditi della Cascina Podio, ex ben di Chiesa, fece da parte sua e a nome e suffragio del padre l'offerta di L. 10.000 che è press'a poco il valore del terreno dato dal Tarditi. Ai generosi donatori vada la riconoscenza di tutti i divoti della Crocetta colle benedizioni della Madonna.
       Fu Rettore, sempre colla benemerita Famiglia Tarditi, il Sig. Cogno Antonio e Famiglia dei Corini, che offrì alla Cappella L. 5.000. Entra Rettore il Sig. Conterno Francesco e fu nominato Sotto-Rettore il Sig. Conterno Ottavio dei Corini. Dopo i Vespri, un temporale disturbò alquanto i giuochi popolari e impedì le solite merende all'aperto.
       Chiuse la bella festa una lieta riunione in casa Cogno cui va la nostra riconoscenza.

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La pagina della carità del mese di febbraio 1955

Per la chiesa
       Alessandria Francesco L. 3000 - Tarditi Sebastiano (occ. mattoni) 1000 - Castella Felicina 200 - Galliano Pietro 500 - Sorelle Tarditi 1000 . Parenti di fu Abbio Giovanni in suffr. 700 - Mutti Lucia 500 - Alessandria Federico (occ. Matrim.) 1000 - Conterno Francesco Priore Uomini 5000 - T. M. F. 3000 - Cogno Franca (occ. Matrim.) 1000 - Rosso Giacomo (occ. battes.) 500 - Fam. fu Stra Francesca (in suffr.) 1500 - Galvagno Giuseppe 1000 - Sposi Marengo-Dotta 1500 - Novo Michele (Torino) 1000 - Cav. Ansel a 1865 (sconto su nota) - Con. Cerini-Grimaldi (Monchiero) 500 - Sardo Alfonso (in suffr. del padre) 10.000 - Tarditi Francesco 1000 (Chiab.) - Sposi Gallo-Sobrero 1500 - Fam. Roggia (Corini) 800 - Rag. Bria Vittorio (Ceva) 1000 - Davico Dino 400 - S. S. M. (America) 500 - Sorelle Stra (in suffr. mamma) 1000 - M. R. G. 1000 - Pirra Benedetto f. P. 500 - R. C. 500 - Sanino Giacomo (occ. battes.) 500 - Con. Pirra Priori Carmine 12.000 - n. n. 500.

Pro lampada al SS. Sacramento
       Borio Francesca 500 - Passone Gius. (Merli) 200 - Novo Clara 200 - Cogno G. B. (Baricalino) 200 - Alessandria Matteo 300 - Protto Giuseppe 1 litro - Alessandria Felicina 500 - A. C. 250 - Sorelle Galvagno 600 - Sangiano Agostina 2 litri - Dalla Cassetta 375.
       Off. olio: Fam. Anselma - Borio Rosa - Cogno A. - Sardo - Alessandria.

Pro Bollettino
       Cogno Giovanna 400 - Castella Felicina 100 - Dotta Mario 500 - Passone Angelo (Genova) 500 - Passone Giuseppe, panett. 400 - Alessandria Giulio 500 - Sobrero Pietro 500 - Stra Pasquale 400 - Novo Clara 200 - P. Federico Sangiano 500 - Sangiano Luigi 300 - Sangiano Maria 300 - Vaira Carlo 400 - Rainelli Carmelina 250 - Ferrero Stefano (Piola) 200 - Tarditi Angelo (Cuneo) 200 - Taricco Silvio 400 - Tarditi Pasquale 350 - Stra Michele 500 - Stra Carlo 500 - Galvagno Giuseppe 300 - Iberti Emma 500 - Alessandria Matteo 400 - Graziano Clotilde 300 - Balocco Lidia 500 - Novo Michele (Torino) 500 - Tarditi-Sordo Maria 300 - Tarditi Margherita (Torino) 200 - Cav. Anselma 500 - Protto Giuseppe 150 - Borio Giovanni (Pianderle) 500 - Con. Cerini-Grimaldi 500 - D. Cogno Giuseppe 800 - Fam. Roggia (Corini) 200 - Con. Fontana (Torino) 500 - Rag. Bria (Ceva) 1000 - Stra-Clerico Ernesta 500 - Davico Dino 300 - Marrone Aldo (Bra) 300 - Pirra Giuseppe (Fracchia) 200 - Suor Saccato M. (America) 500 - Germano Silvana 500 - A. A. 200 - Ravera Giuseppe, Messo 500 - Manzone Giuseppe, Autista 500 - Pirra Antonio 300 - Conterno Luigi 200 - Dottor Mario Dadone 1000 - Degiorgis Giovanni 300 - Scarzello Sabino 200 - Scarzello Carlo 500 - Ravera Matteo 500 - Marenco Bernardo 200 - Ciravegna Giacomo 200 - Tarditi Modesto 100 - Ferrero Domenico (cas. ferr.) 200 - Germano Giacomo 200 - Marenco Catterina ved. 200 - Marenco Oreste 200 - Marenco Angelo 200 - Marenco Anna ved. 200 - Sorelle Stra (in suffr. Mamma) 500 - Pressenda Giovanni 100 - Cogno Giov. B. 300 - Dardo Lorenzo 300 - Galizio Francesco 250 - Alessandria Luigi 300 - Cogno Giacomo 400 - Raimondo Lucia (Bra) 500 - Passone Salvatrice 150 - Pirra Benedetto f.P. 200 - R. C. 500 - Alessandria Giovanni 200 - Marenco Francesco (in suffr. figlia) 1000 - Borio Catterina 150 - Vietto Giacinto (La Morra) 1000.

Per opere parrocchiali
       Fam. di Stra Francesca in suffr. Mamma 1500.

Pro asilo
       Rainelli Carmelina (Torino) 150 - Banca S. Paolo (Dogliani) 2000 - Cassa Risparmio (Alba) 3000.

Regali alla Chiesa
       Cogno-Alessandria Franca (occ. matrimonio e Priorato Figlie di M.): una bella copritovaglia per l'altare S. Cuore - Ravinale Renata (p. g. r.): un magnifico conopeo riccamente ricamato verde per l'alt. magg. -M.a Daniele Maria: una tovaglia lino da altare.
       A tutti i generosi offerenti giungano i più sentiti ringraziamenti.

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Tornare indietro?

       Nella speranza e quasi certezza di una buona annata, il Parroco ha ordinato il primo tratto di rivestimento in marmo dello zoccolo della Chiesa (il presbitero). La spesa si aggira sulle 130 mila lire. Davanti a quanto è avvenuto, dovremo sospendere? Mi pare sarebbe un pigliarsela con Dio, rifiutando il decoro alla sua casa. Ad ogni modo restiamo in attesa delle offerte, specialmente da quelle famiglie per le quali l'annata si potrà ancora chiamare buona.

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La pagina dei giovani

       Caro Amico,
       sono certo che saresti molto più curioso di sentirti parlare di «amore», di «ragazze», di «matrimonio»... Abbi pazienza, te ne parlerò senz'altro la prossima volta. (Te ne avrei parlato anche stavolta se il mio scritto non fosse andato perduto insieme al materiale del Bollettino LUglio-Agosto). Adesso permetti che ti dica ancora una parola che mi sta sul cuore. Ricordati bene, amico: se vuoi diventare «Uomo» devi saperti proporre dei nobili ideali e rimanere fedele ad essi con volontà energica, con fermezza e coraggio. Ora il primo campo in cui devi esercitare questa fermezza e questo coraggio è il campo religioso. Ti dico questo perché in realtà il fondamento principale per la formazione del tuo carattere è appunto un profondo senso religioso e tutta la tua esistenza dipende principalmente da esso. Se oggi molti giovani vivono senza ideali, senza concludere nulla, senza trovare una sistemazione che li soddisfi nella vita, la causa principale di questo loro disagio va cercata appunto nella mancanza di vita religiosa. Invece, se hai osservato, avrai notato che quando un giovane vive profondamente la sua religione riesce sempre bene nella vita, risolve sempre bene ogni cosa, non fa mai fallimento. Caro amico, non aver paura di difendere la tua fede con fermezza e con coraggio a costo di qualunque sacrificio: difendendo la tua fede, difendi la tua vita.
       Un giorno, in treno, è accaduta anche questa:
       Due giovinastri si mettono a discorrere in modo osceno e a bestemmiare. Un terzo giovane che viaggiava con loro, seccato, dopo aver pazientato alquanto, si alza di scatto: «Ehi! voi due forse avete sbagliato vagone. Qui ci stanno i cristiani. Il carro bestiamo è di dietro».
       Mortificati i due non ebbero più il coraggio di parlare e la forza di sorridere. Vedi? Bastano a volte due soldi di coraggio.
       Ed io penso a tanti giovanotti forti e coraggiosi da affrontare un leone, e poi al momento buono non trovano la forza di fare una genuflessione o un segno di croce: hanno vergogna di entrare i primi in Chiesa, o di farsi vedere bene inginocchiati, non osano impugnare la corona del Rosario e temono di perdere la voce e pregare forte. Posizioni stupide e ridicole!
       In piazza poi magari li vedo profumati, agghindati come tante donnicciole, costantemente colla sigaretta in bocca, darsi mille arie da ganimedi, mentre in Chiesa ti sembrano tanti villani. Non parliamo poi del contegno tenuto con certe compagnie! Discorsi osceni, bestemmie, sghignazzate, ecc. Pare abbiano paura di apparire troppo buoni!
       Amico caro, non essere di questo numero. Abbiamo bisogno di giovani cristiani, coraggiosi, che vivono la loro fede e non si lasciano intimorire dal rispetto umano o dalla violenza dei cattivi, di giovani che sappiano resistere eroicamente alle seducenti attrattive del mondo e delle passioni.
       Non vergogniamoci mai della nostra fede, portiamola alta nel mondo di oggi come una bandiera. Sarà la bandiera della nostra gloria e della nostra vittoria. Ti saluta caramente
              Il tuo Vicecurato D. Giov. Artusio

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Anniversari di settembre-ottobre

       1954 - Sangiano Massimiliano, 15 sett.
       1954 - Cabutto Domenico, 5 ottobre
       1953 - Iberti Giuseppe, 7 settembre
       1953 - Marrone Giovanni, 4 ottobre
       1951 - Peperone Carlo, 26 settembre
       1950 - Giachello Marco, 29 settembre
       1949 - Saccato Teresa, 8 ottobre
       1948 - Alessandria-Borio Anna, 1 ott.
       1947 - Ferrero Francesco, 25 ottobre
       1946 - Ortola Costantino, 19 settembre
       1946 - Pirra-Buffa Maria, 5 ottobre
       1946 - Audisio Giov. Battista, 19 ott.
       1946 - Tarditi Sebastiano, 18 settem.
       1945 - Stra Felicina, 3 ottobre
       1945 - Dotta-Abbona Cristina, 18 ott.
       1945 - Gallo Lodovico, 29 ottobre

R. I. P.

       Quanti saranno che ricorderanno l'anniversario dei loro morti in questi 10 anni? Se mai lo diremo nel prossimo numero, come altrove si pratica.

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