(sonoro) Maggio 2023

da LUCE E FORZA di Marzo - Aprile 1956

       La Parola del Parroco
       Carissimi Parrocchiani,
       E’ proprio vero che l’uomo propone e Dio dispone. M’ero proposto per la domenica 5 febbraio di fare in Chiesa qualche commento pratico alla bella settimana degli Esercizi e invece, per espresso comando del nostro bravo medico (cui vanno sempre i miei più commossi ringraziamenti), ho dovuto passarla a letto in seguito ad un collasso cardiaco avvenutomi il sabato precedente, causato dal freddo intenso 11 gradi sotto zero.
       Ricordate? La sepoltura della buona Tarditi Cristina stava quasi entrando in Chiesa quando il Parroco, che la guidava, sentendosi male, s’accasciava sulla porta laterale che aveva cercato di raggiungere. Subito soccorso dal Sig. Taricco Andrea e dal Parroco di Vergne fu portato quasi di peso in Canonica ove le cure amorose dei familiari in quasi un’ora di trepidante lavoro ebbero la meglio sul terribile incidente che minacciò di unire il vostro Parroco alla schiera numerosa delle vittime dell’eccezionale freddo di quei giorni. Questo ho creduto ricordarvi, cari parrocchiani, per dirvi che è facile morire (e ce lo dice anche il numero di morti in questi giorni) e che questi momenti non sono i più propizi per prepararsi ad una buona morte.
       E veniamo al nostro argomento: il Vangelo della domenica di sessagesima, seguente alla chiusura dei nostri Esercizi, ci ha messo sotto gli occhi la parabola del seminatore che voi ben conoscete. «Il seme – ha detto Gesù, invitato dagli Apostoli a spiegare la parabola – è la parola di Dio». Sapete dove è caduto il seme della parabola e quale parte di esso ha prodotto il frutto.
       Ora ecco quanto volevo dirvi. Che cosa fate voi, bravi e intelligenti agricoltori, nei riguardi dei vostri seminati? Se uno vi dicesse: «Ecco, il mio campo, ben arato, ben concimato, ben preparato ha ricevuto il seme di ottima qualità. Ora basta, tornerò a vedere il campo all’epoca della mietitura». «Bravo – gli rispondereste – tu vai a pericolo di fare una ben triste raccolta. Non sai che il campo non devi perderlo di vista? Occorrono le nitratazioni invernali per aiutare le piantine; occorre a primavera serbiarlo per dare aria e per liberarlo dalle erbe infeste; occorre, qualche volta, disinfettarlo, se mai lo prendesse la ruggine o altra malattia; occorre liberarlo dalle veccie, dal loglio, dall’avena selvatica se vuoi un raccolto abbondante e pulito e occorre infine, se vuoi, pregare il buon Dio a liberarci dalla grandine, dalla siccità o dalla eccessiva umidità, attaccandoci quando possiamo ai mezzi difensivi: antigrandine, ecc.». E avete pienamente ragione.
       Ora due parole di applicazione.
       Il problema dell’anima, cari parrocchiani, è ben più importante di quello del grano. Se non faccio grano, ci sarà chi ne farà per me, ma se non salvo l’anima nessuno la salverà per me.
       Ed io temo che qualcuno possa fare il ragionamento dell’agricoltore incauto: «Ho frequentato gli Esercizi, mi sono confessato, comunicato più volte, ora sono a posto e basta».
       Che il buon grano (poiché era la parola di Dio) sia stato seminato in buon terreno, non ne dubito, poiché nessuno vuole paragonare la sua anima alla dura strada, alle pietre, alle spine. Ma questo basti è una terribile illusione. Occorrono le nitratazioni specie invernali e sono l’istruzione, le prediche, i Sacramenti, la Messa e in una parola quell’impegno a sfruttare il tempo che specie d’inverno abbiamo a disposizione per farci del bene, per nutrire, per rinforzare l’anima nostra; occorre liberare l’anima dalle male erbe, dalle spine che soffocano e che possono essere le cattive letture, i giornali non cattolici, certe compagnie, certi modi di discorrere, certi vizi inveterati, certa moda di pensare, di agire, di vestire che non è cristiana; occorre servirsi di tutti quei mezzi che la Chiesa e le istituzioni di carattere cristiani come l’Azione Cattolica, le Conferenze specializzate, i Corsi di Religione, le Acli (che purtroppo oggi da tanti non sono ancora capite nel loro vero significato) pongono a nostra disposizione per tener viva quella pianta nata che si chiama la fede, rinforzarla, nutrirla e portarla sana e turgida di frutto abbondante fino alla messe e cioè fino alla morte. E lasciatemi aggiungere un pensiero. Oggi, come leggiamo sui giornali, il Governo ha dovuto emanare un decreto che limita la semina del riso. Perché? Direte. Perché, in seguito alla pratica, sorta solo pochi anni fa, del trapianto del riso, la produzione è talmente aumentata che supera il consumo e non trova sufficiente sbocco all’esportazione. Forse verrà tempo in cui questo si potrà fare per il grano.
       Poche tavole di seminato ben fatto daranno per il trapianto piantine robuste per giornate e giornate di grano, promettente un abbondante raccolto. Capite, cari parrocchiani, che cosa voglio dirvi con questo? E’ un augurio per il bene della famiglia, della parrocchia e del paese. Oh! Se in parrocchia ci fosse tutti gli anni un gruppo di uomini, di donne, di gioventù maschile e femminile disposti a frequentare un corso di Esercizi specializzati (a S. Coce, ad Altavilla, a Cravanzana ad es. ecc.) come vedremmo in pochi anni il campo parrocchiale trasformato, come avremmo presto quegli uomini convinti, decisi e preparati alla vita ed alle cariche sociali da dar garanzia di sicuro rendimento in tutti i campi, quelle donne istruite, capaci di dirigere e di santificare una famiglia, quella gioventù che s’affaccia alla vita cosciente dei suoi doveri e armata delle pacifiche armi della fede, pronta ai sacrifici e alle battaglie che purtroppo oggi la vita prepara a tutti. Che il Signore conceda presto alla nostra parrocchia questo vivaio!

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IN PARROCCHIA

Il Catechismo Quaresimale
       Ormai l’esperienza ha dimostrato che per un fattivo e producente insegnamento del Catechismo non è più il caso di stare strettamente legati all’Avvento e alla Quaresima, specie nei nostri paesi dove sovente, come questo anno, il freddo è precoce, il tempo umido o l’inverno si sfoga in quaresima. Avvertiremo a suo tempo facendo in maniera di poter continuare le lezioni fino a programma finito cui seguirà l’esame.

La Settimana Santa
       Avrà inizio il 25 Marzo colla domenica delle Palme. Anche quest’anno ci sono delle variazioni nelle funzioni della Settimana Santa. Ne daremo notizia a suo tempo, avvertendo fin d’ora che come al solito, speriamo avere un Predicatore-Confessore forestiero.

S. Marco e Processione di penitenza
       Cominceremo le processioni di penitenza il 23 aprile e le continueremo tutta la settimana comprendendo in essa la processione di S. Marco (25 aprile) colla benedizione delle campagne.

Resoconto (annata 1955)
       Chiesa Parrocchiale: Totale entrate L. 376.339. Totale uscite: L. 401.940. Passivo L. 25.401, che il Parroco si accolla portando il passivo a zero.
       Le uscite non hanno registrato spese straordinarie ma collo stillicidio di quasi ogni giorno o almeno di ogni settimana o mese (stipendi al personale, luce, ostie e vino, cera, olio, predicazioni, riparazioni ordinarie, imprevisti, ecc.) a forza di centinaia e di migliaia di lire si arriva a fine d’anno a cifre inaspettate. Se invece diamo una scorsa alle offerte, tolte poche da L. 1000 o poco più e qualche offerta straordinaria, le più comuni non sorpassano le 500 lire (100 – 200 – 400 e così via).
       Molte famiglia hanno dato nulla, altre una miseria che oggi non conta e queste non sono a posto in coscienza col quarto precetto della Chiesa: «Soccorrere alle necessità della Chiesa contribuendo secondo le leggi o le usanze» e le possibilità.
       E’ anche vero che le annate da un po’ di tempo non vanno troppo bene a Novello e chi non ha non può dare. Ma è anche vero che dalle imposte nessuno ci dispensa anche quando le cose vanno male.

Offerte per gli Esercizi 1956
       Con. Manzone Giuseppe Giusto ed Elisia (in suffragio della sorella) L. 10.000 – Davico Dino 1000 – Dalla Cassetta alla porta 2420 (di cui 2000 di una sola persona).
       Nota: Se la Chiesa dovesse versare i crediti che verso di lei hanno le compagnie e le Cappelle, il conto si chiuderebbe con un notevole deficit.

Sedie in Chiesa
       La faccenda delle sedie in Chiesa comincia a diventare un affare un po’ caotico. Dal Registro risulta pagato appena l’affitto per 12 sedie in L. 2400 (dal 1° gennaio al 31 dicembre 1955). Eppure tutte le persone che le godono assicurano di aver pagato. Ciò dipende dalla irregolarità del pagamento di detto affitto.
       C’è chi paga la sedia in anticipo e la somma entra nel bilancio dell’anno prima; c’è chi si ricorda di pagare la sedia dell’anno in corso al Gennaio del seguente e la somma non entra più nel bilancio dell’anno. Per la regolarità si avverte che le sedie non pagate entro febbraio dell’anno in corso sarammo rimosse o cedute ad altre persone che le desiderano.

La Conferenza Trabucco
       Domenica 29 fu da noi il bravo Avv. Carlo Trabucco, direttore del «Popolo Nuovo» di Torino che parlò ai nostri uomini dopo i Vespri. Impossibile riassumere quanto egli, con stile tutto proprio infiorato di arguzie e di spunti personali, ha detto sull’importante argomento della responsabilità giornalistica per parte degli scrittori e soprattutto dei genitori che lasciano entrare in casa ogni sorta di giornali senza domandarsi e controllare se sono buoni o cattivi.
       L’interesse e l’attenzione con cui furono ascoltate le dotte e amene considerazioni sono segni che il valente Avvocato ha colto un lato vivo del nostro popolo. A lui la nostra riconoscenza e l’augurio di riudirlo altre volte. Abbiamo tanto bisogni di istruzione.

Breve Corso di Agraria
       Un altro sentito ringraziamento lo dobbiamo ai bravi dottori in agraria Serravalle e Ferraris che nei giorni6-7-8 febbraio, nel salone telev. impartirono ai nostri agricoltori dotte e pratiche lezioni di zootecnia, profilassi del bestiame, concimi, ecc. Auguriamo che tali corsi abbiano a ripetersi sovente, mentre annunziamo che è allo studio un Corso di economia domestica per le Donne e Figlie che speriamo vorranno pure organizzarsi in una sezione femminile delle ACLI.

Il Consorzio locale antigrandine
       Allo scopo di evitare critiche provenienti da malintesi ed equivoci, il Bollettino si crede in dovere di dare a quanti vi sono interessati la seguente informazione: «La Amministrazione del costituendo Consorzio locale antigrandine, raccolte e rilevate le difficoltà che incontrerebbe a sua veduta detta costituzione per la defezione di tanti firmatari, per la quasi impossibilità di radunare attorno al notaio redigente l’atto legale, almeno il 75 per cento dei medesimi e per altre difficoltà e motivi vari, ha deciso di soprassedere alla detta costituzione e di continuare a far parte del Consorzio intercomunale di Lamorra. Mentre chi ne fu il promotore, che per altro non era che il segretario provvisorio, declina ogni responsabilità e si ritira in buon ordine, augurando ogni fortuna alla deliberazione dell’Amministrazione cui era estraneo, sia permesso augurare una più piena maturità dei tempi pensando che un Consorzio autonomo avrebbe potuto aprire la via ad altre iniziative di carattere economico come una mutua incendi, una mutua bestiame, una cantina sociale le cui utilità può mettere in dubbio».

Elezioni amministrative
       Avranno luogo quest’anno in tutti i Comuni e la loro data pare fissata per l’ultima domenica di Maggio o la prima di Giugno.
       A nessuno sfugge l’importanza di tali elezioni: come una famiglia ha bisogno per andar bene di un buon padre che fa da timone, così il Comune ha bisogno di capaci e onesti Amministratori che ne curino gli interessi e siano di sicura guida in ogni campo colla loro intelligenza, coi loro consigli, colle loro deliberazioni e col loro esempio. Non è un buon amministratore chi non sa dirigere la propria famiglia, chi mira al posto solo per ambizione, chi sa di non averne le doti o chi per spirito di grettezza, lascia deperire il paese. Questo in linea generale buona per tutti i paesi.
       Venendo a noi, non tocca al Bollettino fare la politica e assumersi la campagna delle elezioni. Il Bollettino si limita ad un solo consiglio a tutti gli elettori ed elettrici. Ricordare che il voto è non solo libero e segreto, ma può anche diventare obbligo di coscienza poiché si tratta di assicurare il bene del paese e della parrocchia. Perciò il voto non deve guardare alla parentela, ai favori che il tale ci ha fatto o ci potrà fare, alle promesse che son solite a farsi in queste occasioni, ecc.; ma deve guardare al programma di bene che i candidati espongono. In questo senso pare non torni difficile comporre una lista di uomini (e in molti paesi figurano anche le donne) che diano veramente e non solo a parole garanzia di fruttuosa amministrazione. In paese ci son tante brave persone! Ci sono anche quattro organizzazioni di carattere cristiano: le A.C.L.I., l’Azione Cattolica, i Coltivatori Diretti e la Democrazia Cristiana. Tutte hanno un programma di bene. Non pare quindi difficile, su queste basi, comporre e far trionfare una lista che si prenda a cuore i problemi del paese e li sappia risolvere con soddisfazione di tutti. L’esperienza di uomini maturi e l’energia di giovani come si deve, (e tutti e due gli elementi dovrebbero figurare nella lista) potrebbero darci questa garanzia. E’ l’augurio del Bollettino. Via gli interessi personali, via le ambizioni, via le propagande menzognere, ma unicamente il bene del paese.
       E poiché ogni lista, per legge, deve portare un contrassegno, più che a questo od al partito di cui è emblema, gli elettori devono guardare ai nomi che porta.

Una simpatica iniziativa
       E’ stata quella ideata dal Sig. Tarditi Oreste, novellese al cento per cento, maresciallo di P. S. E già affermatosi come geniale pittore premiato in più d’una mostra. Con inviti personali tentò di raccogliere in una simpatica riunione i numerosi novellesi sparsi un po’ ovunque e specialmente a Torino e se la cosa, causa anche del giorno scelto (domenica 5 febbraio) non ebbe pieno esito, tuttavia un buon numero di novellesi residenti fuori paese aderì all’invito consumando in allegra e fraterno cameratismo un buon pranzo all’Albergo della Strada Nuova signorilmente servito dal Sig. Vietti Dieco. Educazione e buon umore presiedettero alla festicciola che si chiuse fra la comune soddisfazione di tutti specie dei torinesi che partirono allegri verso le 19, decisi e incoraggiati a ritornare il prossimo anno, dalle parole entusiaste e dalla simpatica compagnia dell’ideatore. Non tutti hanno capito il significato e lo scopo del raduno che non vuole essere semplicemente una allegria di carnevale, ma una lodevole affermazione di sano campanilismo, una aperta e gradita dichiarazione di attaccamento al natìo loco. Dolenti di non aver potuto presenziare la bella festa, vorremmo chiuderla con un ringraziamento ed una proposta. Il ringraziamento va a quanti amano il nostro paese che ha pur tanto bisogni di essere conisciuto, mentre ne ha tutti i meriti; e la proposta si concreta in una domanda: Non potrebbe sorgere a Torino, per es., dove i Novellesi sono numerosi, una vera colonia col proposito di tener alto il nome di Novello, di trovarsi qualche volta all’anno, ad es. Alla festa dell’uva, portare quassù quanti possono di amici e conoscenti a godere del nostro panorama, gustare i prodotti dei nostri vigneti, passare una giornata tra parenti e amici, rifare vecchie conoscenze in una festa senza disordini, satura di buon cuore?
       L’inizio è buono e promettente l’augurio giustificato: da una cosa nasce cosa.

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La pagina della carità
(dall’ottobre 55 al 9 febbraio 56)

Pro Chiesa
       Tarditi Michele (occ. battes.) 1000 – Alessandria Lidia (occ. matrim.) 600 – Stra Luigi 500 – Tarditi Francesco (Torino) 1000 – Pirra Giovanni di Ang. (occ. Battes.) 1000 – Con. Montagnoni-Perego 5000 – Giachino Secondo (occ. matrim.) 500 – Montanaro Andreina (occ. Matrim.) 1000 – Ravera Luigi 500 – Fam. di fu Abbio Giovanni (in suffr.) 800 – Abbio Michele (in suffr.) 500 – G. B. 500 – Ved. Abbona Clelia 1000 – Musso Agostino 1000 – Fam. Sanino Abbio (in suffr. Genitori) 1500 – G. M. 600 – Gallo Sebastiano (in suffr. Figlia) 1000 – V. S. M. 1000 – C. N. 500 – Alessandria Sabino 300 – Rinaldi Lodovico (Settimo T.) 500 – Alessandria Michele 1000 – B. L. 500 – Pirra Annetta 250 – Marenco battista 500 – Gallo Battista 500 – Cabutto Lino (Bra) in occ. Battes. 500 – Cristino Michele (occ. Battes.) 500 – Alessandria Giovanni fu Giac. 1000 – Taricco Marco fu Luigi 3000 – Cogno Gioachino 1000 – Cogno Giacomo (occas. matrim. Figlia) 1000 – Borio Francesca 300 – P. P. 500 – Roggia Giuseppe (Ermigl.) 1000 – Galfrè Maria 500 – Passone Lorenzo 500 – Passone Salvatrice 300 – M. Borio-Tarditi Carla 500 – Taricco Pasquale 2000 – T. M. F. 3000 – Salvano Giuseppe 500 – Pirra Benedetto f. P. 1000 – Alessandria margherita in C. 500 – Alessandria maria ved. 1000 (in suffr.) - Borio Adolfo 1000 – Allaria Aldo (Torino) (in suffr.) 500 – Musso Cesare 1000 – Pirra Renato 460 – Figli di fu Alessandria Sebastiano (in suffragio) 3800 – Tarditi Matteo (Ven.) 800 – Borio Giovanni di Fr. 500 – Roggia Francesco (F. Olmo) 500 – T. M. A. 2000 – Sorelle Tarditi 1000 – Tarditi Lodovico 1000 – Tarditi Luigi 1000 – P. P. 200 – Con. Macario-Bergamino (in suffr.) 500 – Girardi Lucia (occ. Matrim.) 1000 – Dotta Matteo (occ. matrim.) 500 – Balocco Augusto 500 – Prof. Tarditi Alfonso (Genova) 500 – Principiano Silvio (in suffr.) 1000.

Per olio lampada al Santissimo
       Con. Alessandria Michele e Second. 300 – Taricco Maria Fede 500 – Sign. Brunetti-Giordano 300 – Grisotto Francesco 200 – Vietto Luciana 300 – Vietto Ausilia 300 – Alessandria-Marengo Felicina 1000 – Vaira maria 300 – Alessandria Michele 300 – A. G. 1000 – Tarditi Francesco 150.

Per Opere Parrocchiali
       Sign. Giordano-Pejron 1000 – Con. Montagnoni-Perego 4000 – Abbio Michele 500 – G. B. 400 – Frat. Foglio (in suffr. genitori) 3000 – Coscritti partenti 2000 – Dardo Giuseppe (occ. matrim.) 1000 – Cabutto Lino 500 – Tarditi Giuseppe (Chiab.) 3000 – Sposi Dardo-Roggia 1000 – Cogno Giacomo 1000 – Audisio Giovanni 500 – Tarditi Angelo 5000 – C. F. 1000 – T. A. 3000 – M.a Borio 500 – Cogno Giacomo 2000 – Manzone Elisia 400 – Settime G. B. 300 – Balocco Augusto (valore tegole) 1050.

Pro Asilo
       Con. Capobianco-Rostagno 500 – Alessandria-Rossotto Maria 1000 – Tarditi Lanfranco 1000 – Alessandria Giov. f. Giac. 500. (Tot. L. 3000 versate dal Presid. Al Tesoriere).
       A tutti i benefattori delle suddette Opere i più sentiti ringraziamenti e la ricompensa del 100 per uno promessa da N. S. Gesù Cristo.

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