(sonoro) Ottobre 2023

da LUCE E FORZA di Settembre - Ottobre 1956


Tre raccomandazioni

       CARISSIMI PARROCCHIANI,
       Tre raccomandazioni che potrebbero anche essere tre lagnanze:

       La Messa e il Vespro.

       Saranno i lavori, sarà il caldo dell'estate o il freddo dell'inverno a rallentare la divozione, non lo so: ma io vi invito, cari parrocchiani, a fermare un momento la vostra riflessione sulla spaventosa diminuzione della gente alla Messa festiva (e feriale) e al Vespro.
       La gioventù in massima parte si contenta di un pezzo di Messa, sentita in fondo alla Chiesa. Molte donne e figlie portano un mondo di pretesti per lo più futili per dispensarsi e un gruppo che va crescendo ha ormai fatta l'abitudine di sentire la Messa in piedi puntellando la porta e i muri della chiesa. E sì che c'è sempre posto nei banchi!
       Non parliamo di negozi e di commerci. Qui c'è il dio mammona, l'interesse! E gli uomini? Anche tra loro va assottigliandosi il numero dei partecipanti.
       Cari parrocchiani: "Dove pensiamo di finire con questi sistemi? Abbiamo perduta la nozione di Dio? La coscienza dei nostri doveri? O crediamo di far senza dell'Uno e degli altri?
       E ditemi se la raccomandazione del Parroco non può essere che una amara constatazione di fatto ed una viva esortazione a non illuderci, a riprendere il nostro posto di cristiani, a non scherzare col fuoco, a non credere di poterci imporre a Dio, lamentandoci poi se le cose vanno male.
       Come si sta bene invece (anche se non tutto procede secondo la nostra volontà) quando si torna a casa per iniziare la giornata di lavoro con una Messa sentita e con un buon proposito di accettare con umiltà il bene e il male di ogni giorno!
       Sì, perché la Messa quotidiana mantiene la pace con se stesso e con gli altri, dà la sensazione e direi la sicurezza di essere in grazia di Dio e offre facilmente l'occasione e lo stimolo ad una buona confessione se mai uno si sentisse fuori strada. Madri, abituate alla Messa i vostri figli fin da piccoli. Ne guadagnerete anche voi quando non ci sarete più.

       La moda nudista.
       Basta aver gli occhi in testa per vedere con orrore l'inondazione del nudo inquinare le città ed anche le nostre piccole parrocchie. Che dire? E che fare? Dire nulla poiché ciascuno è libero di fare come vuole, anche di andare a casa del diavolo. Preghiamo soltanto queste disgraziate persone che pare abbiano perduto il senso naturale del pudore, di non portare le loro nudità in Chiesa, dove i sacerdoti che ne sono i custodi non possono lasciarle entrare e ciò anche per loro bene.
       Che fare poi? Seguirne l'esempio, col pretesto che fanno tutti così? Non stiamo a perdere il tempo a dire che non è vero che tutte fanno così; basta voler vedere la stragrande maggioranza di donne che ancora hanno il senso della modestia femminile per constatare che non tutte fanno così. Facciamo poi appello alle nostre brave donne onde si studino di opporre un argine al dilagare di tanto male. A volte una parola ben detta, un consiglio, un esempio e se necessario un monito di autorità su certe testine farfalline potranno ottenere un qualche effetto. Sarà certo un apostolato meritorio. E cominciare dalla loro famiglia, dai grandi ai piccoli.

       Lo sport.
       Vogliamo con questo trovare a ridire sui divertimenti, sulle gite, sullo sport in genere? Dio ce ne guardi! Ma anche qui c'è il lecito e l'illecito e ogni troppo stroppia. Buona cosa desiderare e partecipare ad una gita che sollevi il morale, istruisca la mente e faccia vedere le bellezze naturali ed artistiche della nostra Patria così benedetta da Dio. A questo riguardo c'è solo da augurarsi che siano ben dirette, e non troppo frequenti a poca distanza l'una dall'altra. Così non troveremo mai a ridire, anzi raccomandiamo le gite premio, oggi tanto in voga per il catechismo, il canto, l'oratorio, ecc., per le quali è opera buona l'aiuto morale e materiale.
       Se dovessimo però dire una parola sincera e doverosa su certe gite che si combinano dalla gioventù quasi tutte le feste per destinazioni non sempre lodevoli, questa parola dovrebbe essere di disapprovazione e per motivi religiosi (diserzione abituale al Vespro), per motivi morali (compagnie miste e a volte equivoche), e per motivi finanziari (sanguisughe delle famiglie sotto il pretesto che si lavora tutta la settimana).
       Quanto poi ai divertimenti che si svolgono sotto i nostri occhi (bocce, pallone, ecc.) diciamo che anche le cose più lecite e più innocenti possono diventare illecite se fatte in tempi in cui urgono altri doveri per noi e per gli altri. (Ad es. se giocare a far chiasso davanti alla casa altrui e in certe circostanze è cosa certo non encomiabile... lo sarà per la Chiesa che è pur la casa di Dio?

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In Parrocchia

       La Festa del Carmine.
       L'abbiamo celebrata con un giorno di anticipo la domenica 15 Luglio. Ne furono degni Priori i Con. Tarditi Lodovico e Taricco Maria. Si era sempre sperato di avere con noi per la bella occasione il Rev. D. Tarditi Marco, salesiano, loro figlio, ordinato sacerdote in America lo scorso Novembre. Purtroppo le speranze andarono deluse e lo stesso sacerdote ha cercato di consolare i genitori dicendo che era impossibile la sua venuta in Italia, perché laggiù sono in pieno anno scolastico e promettendo di essere tra noi, col consenso dei suoi superiori, verso Natale con una licenza che spera essere lunga. Attendiamo e auguriamo.
       A nuovi Priori furono chiamati i Coniugi Tarditi Matteo e Manzone Eugenia che sperano di avere per la festa del 1957 il loro figlio, Giovanni, della Congr. dei PP. Somaschi, che prima del Luglio riceverà la consacrazione sacerdotale.
       L'onore del Priorato sarebbe pure spettato alla famiglia di Giachino Giacomo il cui figlio Valeriano, della P. S. S. Paolo, sarà pure ordinato sacerdote nei prossimi mesi. La loro volta, dietro loro consenso, sarà per il 1958.
       Auguri anticipati ai futuri sacerdoti. Che il Signore ci conceda tante di queste fortunate coincidenze.

       La Festa di S. Anna.
       S. Anna ha parlato alle nostre Donne di cui è particolare Patrona, per bocca del Rev. D. Cortese, Parroco di Sommariva Perno, nei giorni del triduo di preparazione alla festa 26-27-28 Luglio.
       Speriamo che le parole del bravo Predicatore non siano state gettate al vento.
       Fu Priora uscente la Sig. Alessandria-Cogno Catterina che unitamente alla sua antecessore Signora Alessandria-Marengo Felicina aveva già fatto dono alla Chiesa della magnifica pisside di cui abbiamo già parlato. Entra in carico di Priora la Sig.ra Bergamino Elisia in Manzone e fu nominata S. Priora la Signora Voersio Clementina in Tarditi.
       Ringraziamenti e benedizioni a chi va dopo aver lavorato e auguri a xhi viene con buona volontà.

       La Porziuncola.
       Veramente quest'anno la cara Festa della Madonna degli Angeli ci ha alquanto deluso, non avendo avuto l'esito degli anni scorsi. Cause? Lavoro? (veramente eravamo in piena trebbiatura). Indifferenza? Non vorremmo crederlo e sarebbe una vera disgrazia.
       Diciamo un bel: Pazienza! e speriamo meglio per l'avvenire. Ma fu un vero peccato ed una mezza umiliazione per noi e per il Padre Predicatore del triduo Rev. D. Saggioro S. J. che ha trovato, ci disse, troppo poco lavoro.
       Fu solerte massaro il Sig. Conterno Francesco, che offrì alla Madonna L. 5000; lo sostituisce per l'anno 1957 il Sig. Conterno Ottavio e fu nominato S. Massaro il Sig. Iberti Giovanni dei Corini. Ringraziamenti e auguri.

       Ringraziamento.
       Ricambiando di cuore gli auguri ricevuti a parole e per iscritto in occasione del suo onomastico, il Parroco ringrazia sentitamente promettendo particolari preghiere.

       Le Feste dei Luigini e delle Figlie di Maria.
       Saranno celebrate, precedute ciascuna dal loro triduo, la prima la domenica 2 Settembre e la seconda la domenica 23 Settembre. Perché questa così tardi? dirà qualcuna. Ecco: le feste di S. Grato e di Bergera (7-8 Settembre) disturberebbero il triduo e la domenica 16 deve, per diversi motivi, lasciare il posto alla Festa dell'Uva. Forse saremo in piena vendemmia, ma confidiamo nella buona volontà delle nostre ragazze e dei loro genitori. Nel caso che la festa dell'uva non abbia luogo, anticiperemo al 16 la festa delle Figlie.

       Lo zoccolo di marmo.
       La spesa per la prima parte dello zoccolo è stata saldata, grazie alla generosità della nota benefattrice cui rinnoviamo i nostri ringraziamenti. Il bel lavoro, che tanto ornamento e signorilità conferisce alla nostra bella Chiesa, parlerà per secoli della fede dei novellesi offerenti.
       Diamo intanto notizia che dietro incarico di persona che vuole tenere l'anonimo abbiamo domandato il preventivo per un altro tratto di zoccolo. Ringraziamo fin d'ora e speriamo che la generosità di altri benefattori, ai quali quest'anno le cose non vanno male, ci permettato la continuazione dei lavori fino a compimento.

In paese

       Cose tristi e liete.
       Tra le cose tristi dobbiamo registrare la morte del giovane Protto Sergio di anni 20, deceduto il giorno 20 Luglio, dopo quattro mesi di dolorose speranze e delusioni, in seguito a rottura della spina dorsale per caduta dal tetto, ove esercitava il suo mestiere di muratore. Ebbe sepoltura solenne il 22 pe cura di amici e il caso pietoso radunò attorno alla lacrimata salma una commossa moltitudine di gente, vista in pochi casi.
       Ai desolati genitori, che riponevano nel loro ottimo figliuolo tutte le speranze dell'avvenire, rinnoviamo le più sentite condoglianze.

       La festa dell'uva.
       Anche quest'anno e precisamente la domenica 16 Settembre molto facilmente si ripeterà per la quarta volta la simpatica festa dell'uva. Un solerte Comitato, presieduto dal Signor Taricco Giuseppe, sta attendendo al non facile lavoro della preparazione e all'intesa dei maggiori interessati. Salvi imprevisti sarà di nuovo fatta abbondante e gratuita distribuzione di uva con degustazione dei nostri prelibati vini. Confidiamo in una bella giornata e in un afflusso sempre maggiore di forestieri che non mancheranno di trovarsi soddisfatti del nostro clima, del nostro magnifico panorama e della tradizionale cordialità dei novellesi.

La pagina della carità

Per la Chiesa.
       Castella Felicina L. 300 (pro zoccolo) - Tarditi Gius. fu Sebast. 1000 - Taricco-Sangiano Luigia (un cerone) 300 - Foglio Giacomo (occ. battes.) 1000 - Alessandria Matteo (p. un cerone) 300 - M.a Daniele Maria (2 ceroni) - Borio Francesco (occ. matrimonio del figlio) 1000 - Tarditi Lorenzo (in suffr. del padre) 1000 - Ved. di Tarditi Francesco 1000 - Vietti Diego 500 - Tarditi Silva (p. zoccolo) 1000 - Con. Tarditi Priori del Carmine 10.000 - Sussidio del Comune alla Chiesa L. 25.000 - Anselma Olga 400 - M.a Borio (1 cerone) 300 Ved. Pressenda Marietta (Torino) 2 ceroni 600 - Dalla cassetta (pro lampada al SS.) 1400 - Borio Francesca (1 cerone) 300 - Mutti Lucia (p. zoccolo) 1000.
       Non per inutili lamentele, ma semplicemente a titolo di cronaca e perché ricordiamo che quando diamo alla Chiesa non ci fa andare in malora, riferisco: «Sul Bollettino di una Parrocchia non tanto più grande della nostra, quel Parroco dando il resoconto delle offerte per la Chiesa nel 1955 scriveva: Entrate 8 milioni e rotti. Uscite 15 milioni. Evidentemente quella buona popolazione ha più fede di noi e quel Parroco più coraggio! Ma è giovane e conosce la sua gente e i debiti non gli fanno paura!».

Per Opere Parrocchiali.
       Raimondo Lucia Ved. Gazzera (per una Messa) L. 1000 - Pirra Alessandro (in occ. matrim.) 1000.

       Per Bollettino.
       Castella Felicina 200 - Cogno Giovanni (Nizza) 500 - Tarditi Gius. fu Sebastiano 500 - Foglio Giacomo (occ. batt.) 500 - Tarditi Benedetto (Alba) 500 - Tarditi Lorenzo f. Giov. (in suffr.) 700 - Cav. Capriata Agostino 500 - Vietti Diego 500 - Dotta Rina 200 - Gallo Fiorina 500 - Conterno Ottavio 500 - Cabutti Giovanni (Barolo) 200 - O. A. 200 - Dotta Mario 500 - Mutti Lucia 500 - Ved. Pressenda Maria (Torino) 500 - Tarditi Margh. Ved. (Torino) 300 - Ricca Lucia 500.
       A tutti il grazie sentito e il merito innanzi a Dio.

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ANNIVERSARI DI SETTEMBRE - OTTOBRE

       1955: Gallo Anna Maria, 10 Ottobre
        Tarditi Giuseppe, 23 =tt0bre
        Foglio Luigi, 31 Ottobre
       1954: Sangiano Massimiliano, 15 Settembre
        Cabutto Domenico, 5 Ottobre
       1953: Iberti Giuseppe, 7 Settembre
        Marrone Giovanni, 4 Ottobre
       1951: Peperone Carlo, 26 Settembre
       1950: Giachello Marco, 29 Settembre
       1949: Saccato Teresa, 8 Ottobre
       1948: Alessandria-Borio Anna, 1° Ottobre
       1947: Suor Maria Marenco, 22 Ottobre
        Ferrero Francesco, 25 Ottobre
       1946: Pirra-Buffa Maria, 25 Ottobre
        Audisio Giov. Battista, 29 Ottobre
        Ortola Costantino, 19 Settembre
        Tarditi Sebastiano, 18 Settembre

R. I. P.

INTERESSI STRADALI

       Riceviamo e pubblichiamo:
       Abbiamo avuto occasione di vedere e compulsare il voluminoso carteggio che da anni va ammucchiandosi in Comune (purtroppo invano) riguardante i nostri interessi stradali, dal 1950 fino ad oggi. Sono domande di fornitura di ghiaia per le nostre strade di campagna ridotte ormai allo stato di pantani impraticabili nei tempi umidi o di campi arati a solchi profondi e polverosi in tempo di secca. Sappiamo che la ghiaia a certi paesi fu concessa gratis e in strabocchevole abbondanza, a noi nulla o quasi nulla.
       C'è poi la faccenda dell'asfaltatura dei due tratti della provinciale Barolo - Novello e Novello - Monchiero per la quale da tempo si canta il ritornello di «campa cavallo...».
       In paese poi il selciato è ridotto in uno stato che se uno vuol evitare il ballo di S. Vito deve munirsi di scarponi o di carri armati. E il Comune nelle condizioni in cui si trov da anni, non è (e per molto tempo non sarà) in grado di sostenere la spesa di un miglioramento. E' vero che, specie in certe stagioni, detta provinciale è proibita per i veicoli di piccola cilindrata perché pericolosa mentre le corriere e camion , oltre i danni alle gomme, danno ai viaggiatori l'impressione di un viaggio in gondola. E anche qui sappiamo che si sono asfaltate strade della provincia dove non passa una macchina al giorno mentre le nostre strade di accesso alla stazione o alla città capitale delle Langhe hanno dato occasione al circolo vizioso: «Non si asfaltano perché poco battute (il che non è vero) mentre sono poco battute perché non asfaltate (il che è vero)». E si capisce: chi volete che venga a rovinare la macchina e lo stomaco se ciò si può evitare cambiando rotta? Ma portroppo la rotta per tanti non si può cambiare. E intanto il danno continua tutti gli anni specie nel riguardo del trasporto dei nostri prodotti.
       Che proprio sia vero ciò che si sente dire da molti: «Novello è l'ultimo, il più dimenticato paese della provincia»? Speriamo non lontano il giorno in cui sia cancellata questa nota d'infamia non meritata.
                     Un novellese
       Chi può dare torto?

ONORE AL MERITO

       Riceviamo dalla Gazzetta d'Alba che la Prof. Magda Majolo figlia del Prof. Leandro Majolo e della Sig.ra Teonilla Balocco, ha conseguito nell'ultima sessione di esami presso l'Università di Torino, a pieni voti assoluti, la laurea in filosofia discutendo l'importante tesi: «I doveri degli uomini di Silvio Pellico e i diritti degli uomini di Mazzini. Confronti».
       Alla neo-professoressa cordiali rallegramenti e sinceri auguri di brillante carriera.

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       E' tornato dal servizio militare il Dott. Achille Cogno laureato l'anno scorso in Chimica industriale con brillante esito, che gli ha ottenuto subito l'impiego presso un importante zuccherificio veneto. Al caro e modesto Dottore l'augurio di brillante ascesa a onore della sua stimatissima famiglia e del paese, che se può avere un rincrescimento è quello di vedere allontanarsi i suoi migliori uomini che per altro non possono rimanere.

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Ma la notte del cor.....

       Nel necrologio di un suicida, l'ordine professionale - cittadino e regionale - cui egli apparteneva, ha pubblicato tra l'altro: «...ne ammiriamo il supremo sacrificio, che scolpisce la figura adamantina ed il carattere integerrimo dell'uomo».
       Alcuni indizi possono far ritenere che lo sventurato sia giunto al suicidio per il rimorso di aver contribuito ad infliggere una pena a chi non fu provato la meritasse.
       Non discutiamo qui l'uomo ed il professionista nell'assolvimento del suo compito; consideriamo solo l'atto del suo suicidio e, a parte ogni umana considerazione sul movente che ha condotto un uomo altamente stimato a togliersi la vita in un modo assai banale, c'è da domandarsi come mai, «a nome di tutta (o almeno democraticamente, la maggioranza) una categoria di professionisti» possa esprimere l'ammirazione per un fatto - il suicidio.
       Chi si ritiene complice di un errore, se lo può, impegna tutte le sue forze per far trionfare la verità e di conseguenza la giustizia; se non lo può, espia in sofferenza la colpa dell'errore di cui si ritiene complice; ma il sopprimersi non giova alla riabilitazione della verità.
       Se egli ritiene di aver professionalmente contribuito all'errore commesso, rinunci magari alla professione, così come chi uccide involontariamente una persona guidando una macchina, giura a se stesso di mai più prendere in mano un volante.
       Questo sì che, professionalmente ed umanamente, potremme ritenersi un supremo sacrificio; ma il togliersi la vita per rimorso non è un supremo sacrificio; è semmai solo un atto di infinita debolezza, che può aver condotto ala disperazione estrema solo colui che non ha fede nell'al di là, colui che non sa distinguere tra la giustizia umana e la giustizia divina. (AEMILIUS in «Nostro Tempo»).

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Il male che ci hanno fatto
       Quando nel 1892, il 1° Congresso Eucaristico Nazionale venne tenuto a Napoli, quel tentativo inviperì il mondo anticlericale di allora, mancipio della Massoneria e del Liberalismo.
       Pochi anni prima, Giuseppe Garibaldi aveva scritto ad Alberto Mario: «Nessuna libert vi deve essere per gli assassini, i ladri, i lupi e i compagni. Ebbene i preti non sono forse più dei lupi e degli assassini nocivi al nostro paese? Combatteremo le loro processioni e i loro simulacri».
       Le solite illusioni degli anticlericali e dei laicisti. Il Congresso Eucaristico di Lecce, con quello di Torino, hanno fatto sentire la voce di questa nostra Italia, non divenuta certo peggiore.

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       Sono giunte alla competente Congregazione romana le notizie relative al martirio dei trucidati durante la guerra civile in Spagna.
       Si tratta di 13 vescovi, 4266 preti, 3722 religiosi e religiose, 249 seminaristi e numerosi membri di associazioni cattoliche.

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