(sonoro)

da LUCE E FORZA del Luglio 1929

IN PAESE

        Nuovo negozio. — II Signor Abbio Michele ex-procaccia postale tra Novello e Moncbiero ha aperto nei locali del Sig. Passone Fiorenzo un ricco e ben fornito negozio di commestibili. Diamo il benvenuto e facciamo i doverosi auguri di buoni affari al nuovo esercizio, che concorre ad accrescere le comodità del nostro paese. A questo proposito vorremmo dire una parola ai numerosi novellesi che sono soliti a fare le loro spese fuori e raccomandare loro anche per semplice dovere di solidarietà e di campanilismo a non disertare così i nostri negozi. Oggi Novello anche per questo lato ha fatto una grande strada. Nei nostri negozi si trova di ogni genere di roba ed a prezzi che non temono concorrenza anche colla città. Chi ne ha fatto la prova lo può testimoniare. È perciò dovere nostro aiutare queste buone iniziative; che se tutte le famiglie nostre per i loro acquisti facessero in linea di massima capo ai negozi del paese, ce ne sarebbe per tutti col vantaggio di notevoli miglioramenti nei prezzi e nella merce.
        Ai forestieri poi ricordiamo la comodità di avere oggi, a differenza di una volta, vitto sano e vario a prezzi onesti. Abbiamo perfino da un po' di tempo una volta alla settimana il pesce di mare fresco ed anche questo è una buona cosa.

      La mietitura. — È ormai ultimata ed i ricchi manipoli del grano sono al sicuro. Da tempo non si ricorda un raccolto di frumento così bello ed abbondante. Ringraziamone il Signore. A giorni sarà iniziata la trebbiatura per la quale quest'anno non sono state stabilite tariffe. Certo che il prezzo di trebbiatura quest'anno sarà assai inferiore a quello dell'anno scorso che in qualche caso fu addirittura esagerato.
        Raccomandiamo che almeno in questo lavoro per il quale non vi può essere urgenza o pericolo, sia rispettato il giorno festivo. Ricordiamo che l'anno scorso passando per i Fornaci la sera diuna domenica ci fece tanta pena e dispiacere la vista di una trebbiatrice intenta al lavoro. Agricoltori, che capite essere il grano una cosa quasi sacra e dono di Dio, non profanatelo ed ai trebbiatori che volessero obbligarvi al lavoro di festa rispondete che essi sono padroni della loro macchina e voi del vostro grano. Siate certi che la vincerete voi e troverete chi vi da ragione.

        La vendemmia. — E' un po' presto parlarne, dirà qualcuno, e non bisogna dir quattro finché sia nel sacco, dice il proverbio. E sia. Se mai sarà questo un richiamo ai nostri bravi vignaiuoli ad impegnarsi in tutti i modi per ottenere da Dio la conservazione dalle malattie e dalla grandine della nostra abbondante ed eccezionale vendemmia che fin d'ora si presenta meravigliosa.
        Se insieme al grano potremo portare a casa i frutti delle nostre vigne ubertose, bisognerà dire che l’anno 1929 per questo lato è stato un anno di benedizione.
        Dio da: è la malizia degli uomini che oggi, come sempre, rovina i nostri paesi.

        

IN PARROCCHIA

Pellegrinaggio a Torino

        Anche la nostra Parrocchia ha mandato la sua numerosa rappresentanza in devoto pellegrinaggio per le grandiose feste svoltesi a Torino in occasione del trasporto della salma del Beato Don Bosco al Santuario di Maria Ausiliatrice. I pellegrini, quasi tutti uomini e giovani, in numero di oltre 70, compirono il viaggio su due grandi ed eleganti macchine della Ditta Testa-Rossino» sempre all'altezza del suo compito per onestà dei prezzi e puntualità di servizio. A Torino il numero dei novellesi intervenuti alla grandiosa manifestazione sorpassava di assai il centinaio poiché molti si servirono della ferrovia.
        L'impressione riportata da tutti è superiore ad ogni descrizione. Torino non vide mai e certo non vedrà tanto presto uno spettacolo di fede così impressionante ed emozionante.
        Sono cose a cui val la spesa assistere, che fanno del bene e che non hanno paragone con nessuna festa o funzione di altro genere.
        Nel prossimo mese di Agosto. se Dio vorrà, speriamo poter effettuare un altro pellegrinaggio a Verduno, alla casa del Beato Sebastiano Valfrè di cui quest'anno ricorre il secondo centenario.

La Festa del Carmine

        La celebreremo anche quest'anno colla massima solennità possibile nella domenica 21 corrente luglio, e confidiamo riesca degna delle magnifiche tradizioni di fede che la caratterizzano.
        Come si sa, sono Priori quest’anno gli lll.ri Signori Avv. Giud. Giuseppe Burzio, Consigliere di Corte d'Appello di Torino e la Gent. Sig.a Bernardina Pejron-Giordano, che non ostante siano in lutto per la morte dell'Ill. compianto Suocero Commendator Luigi Giordano, hanno promesso il loro intervento limitato però alla cerimonia religiosa. Noi siamo grati agli Illustri Priori di tanto onore e anticipiamo a Loro i! nostro benvenuto.
        Che la Madonna del Carmine benedica a Loro ed alle Loro Famiglie.

La Festa del Papa

        Fu celebrata con discreta solennità e con maggior divozione sabato scorso, giorno di S. Pietro. Fecero la loro Comunione in divisa e preceduti dal loro stendardo e bandiera i Crociatini ed i Fanciulli Cattolici accompagnati dalla loro Delegata Sig.a Felicina Stra, a cui si aggiunsero quasi tutti gli alunni e alunne delle scuole del Capoluogo e delle frazioni che in detto giorno celebrarono la chiusura dell'anno scolastico. A sera dopo i Vespri, i Fanciulli Cattolici per iniziativa dell'ottima Delegata ricordarono in una riuscita festicciola, nei locali del Circolo, l'onomastico del loro Assistente Ecclesiastico, Sig. Dott. Don Giovanni Basso, che rispose commosso agli auguri dei piccoli organizzati.

Il premio Roma

        Che cos'è. E' il più ambito e onorifico premio che possa toccare ad un fanciullo cattolico: un viaggio a Roma con uno speciale e solenne ricevimento da parte della Gioventù Cattolica romana ed una specialissima udienza dal Papa. Si può desiderare di più? Ebbene, questo premio che vien dato per volontà del Papa tutti gli anni ad uno (uno solo) tra i fanciulli cattolici di tutta la diocesi, quest'anno è toccato a Novello. I tre fanciulli proposti come i più degni sono stati Passone Luigi fu Luigi, Tarditi Angelo di Elia, Galliano Oreste di Pietro. La sorte favorì in un primo tempo Tarditi Angelo cui non venne concesso per la tenera età e la delicata costituzione. In secondo tempo fu favorito Passone Luigi che accettò felice la fortunata designazione. Il viaggio che sarà effettuato verso la fine di Luglio comprende parecchi giorni di permanenza a Roma per la visita alle bellezze della città, al Giardino zoologico, ai palazzi vaticani, alle basiliche, ecc. e per un congressino di fanciulli cattolici in cui minuscoli relatori tratteranno da loro pari importanti problemi. Accompagneranno i piccoli viaggiatori le Signore Delegate diocesane.
        Una magnifica cosa in sostanza ed un altissimo onore per i nostri fanciulli cattolici e per il nostro paese. Deo gratias!

Gli Esami di Catechismo

        Li terminiamo in settimana, ma non possiamo ancora pubblicare l'esito perché ci mancano ancora i dati di qualche classe. Lo faremo nel prossimo numero, dando una relazione un po' diffusa su questo importante punto di vita parrocchiale, cui purtroppo non da tutti si da la meritata considerazione. Diciamo semplicemente che abbiamo constatato ancora una volta con dolore che non ostante le esortazioni e gli inviti replicati, specie nelle frazioni, ci sono genitori che non si curano di mandare i figli al Catechismo e di farlo loro studiare. Certuni sono completamente ignoranti, e questo per colpa di chi? E può scusarsi da colpa, forse anche grave, quella mamma o papà che per mandare i figli a scuola non bada a lavoro, a sonno. al tempo e poi per mandarli al Catechismo trovano mille pretesti, come la lontananza, il caldo, il freddo, la stanchezza, ia mancanza dei vestiti? E non è confessare cosi apertamente che il Catechismo non merita importanza? Dio risponderà a questi genitori disgraziati.

        

NELL'ASILO

        Da un po' di tempo pare abbiamo dimenticato il nostro carissimo Istituto, decoro del nostro paese e per il quale tanto si è fatto dai novellesi in questi ultimi tempi. Ci torniamo oggi e proponiamo di parlarne più sovente. Ecco intanto alcuno notizie che interessano.
Laboratorio Estivo — Seguendo il costume degli altri anni, ai 15 del corrente Luglio sarà aperto il laboratorio estivo per le ragazze che hanno frequentate le scuole elementari. Non insistiamo sulla convenienza e diremmo quasi necessità che le famiglie approfittino di questa provvidenza, le istituzioni per le loro ragazze che troveranno sotto la guida delle buone Suore di Maria Ausiliatrice la più utile maniera di impiegare le loro vacanze con vantaggio della loro educazione e dei loro studi ma sopratutto con guadagno immenso per la loro formazione morale, civile e religiosa.
Festa dei Bimbi — Il giorno 21 Luglio, festa della Madonna del Carmine, sarà pure la festa di chiusura dell'Asilo, che i nostri bambini ricorderanno con un'ora di trattenimento drammatrico-musicale dato ad onore dell'Amministrazione, delle Patronesse, degli Azionisti, dei denitori e di quanti vogliono bene all'Asilo, compresi per l'occasione i distinti Priori del Carmine.
        La sempre cara e bella festicciuola della nostra Infanzia avrà luogo nel salone dell'Asilo alle ore 17 ed il Bollettino è pregato a stendere a tutti i novellesi e forestieri il più cordiale invito a volervi partecipare.
Beneficenza — Assieme ad una bella lettera, di questi giorni gli Ill.ri Signori Angelo e Nora Molina, per brevissimi giorni ospiti di Novello nella magnifica casa dei loro Avi, inviano la somma di lire 100 per il nostro Asilo. Più che la generosa offerta ci ha commosso il delicato atto che ci dice come il nostro Asilo sia amato e ricordato anche da chi abitualmente è lontano e come anche una brevissima permanenza basti a far vibrare la corda dell'affetto al paese a cui ci legano tante care tradizioni, beneficandolo nei suoi Istituti.
        Agli illustri Coniugi Molina, che Novello ricorda con pari affetto e che vorrebbe vedere con più frequenza, i ringraziamenti dell'Amministrazione e le preghiere dei nostri bimbi.
Una Proposta — Parlando dell'Asilo da tempo volevamo lanciare un'idea, che potrà essere criticata, ma che siamo certi sarà anche da più di uno presa in buona considerazione. Non sarebbe bene che quasi tutte le famiglie di Novello figurassero tra i benefattori dell'Asilo? Certo sarebbe una bellissima cosa e l'Asilo così a poco a poco si troverebbe in grado di pareggiare il suo bilancio, di affrontare le spese ancora necessarie e di attuare nuove beneficenze, per esempio quella che ci starebbe tanto a cuore: la pensione gratuita ai bambini poveri.
        Per fare questo basterebbe che ogni individuo che può, si ricordasse dell'Asilo o nel testamento o con offerta diretta o con raccomandazione agli eredi. E non si pretenderebbe tanto. Qual è quella persona, capo di casa o no, che non possa disporre, senza danno di alcuno, di almeno 200 lire? E l'Asilo le scriverebbe in eterno fra i suoi benefattori, e di loro parlerebbe ai posteri quella cartella intestata che ne porta il nome e di qui a cento e più anni sarà ricordato ancora nei suffragi, nello preghiere chi anche per poco ha chiamato l'Asilo a parte della sua eredità. Invece vediamo scomparire persone che lasciano ingenti patrimoni e non hanno legato il loro nome a nessuna opera del paese. Perché? Erano contrari? Tutt'altro! Non ci hanno pensato. Ecco perché crediamo nostro dovere ricordarlo.

E L'OSPEDALE!

        Dopo l'accenno che ne abbiamo fatto in uno degli ultimi numeri e che lasciava capire molto bene che per ora l’ospedale non è che un pio desiderio e un fervente augurio, la questione è entrata in una fase nuova ed accenna a farsi grave. Qualcuno credette che fosse già una cosa fatta e si presentò, non a portar sussidii, ma a domandar del posto. Diciamo francamente che la cosa ci ha impressionato e mai come ora siamo stati così persuasi della necessità di questa istituzione, non tanto come sollievo di malati, ma come ricovero dove i poveri, specie d'inverno, possano trovare un po’ di caldo, un piatto di minestra fumante o una fetta di polenta, ed un letticciuolo ove riposare.
        Finora sono tre le domande che abbiamo avuto e gli interessati sarebbero disposti a dare quel poco che ancora hanno in denaro o in roba o ad aiutare per le spese.
        Troveremo la persona buona o l'Istituzione che voglia aiutarci in questa santa impresa ed avere la gloria ed il merito di fondatore del nostro piccolo ospedale? Noi ne siamo certi perché se la Provvidenza, come vediamo, non lascia mancare il necessario ai nostri bambini che si preparano alla vita, tanto meno lascierà senza aiuto quelli che si preparano alla morte.
        Ad altro numero altre notizie.

        

I MORTI

        L'ultimo elenco dei morti della Parrocchia data dal mese di Febbraio. Putroppo in questi quattro mesi la morte ha aperto altri vuoti nelle famiglie nostre e seminati altri lutti. Ecco il mesto elenco nel quale un giorno figureremo anche noi:
5. Tarditi Maria Irene di Luigi e di Montanaro Maria (S. Giuseppe), di giorni 4, morta il 22 febbraio.
6. Tarditi Maria Angela di Giov. Batt. e di Ciravegna Lucia, di anni 3 (Rostagni), morta il 6 Marzo.
7. Tarditi Frontiniano Emilio di Giovanni e di Gallizio Vincenza, di anni 7 (Bergera), morto l'8 Marzo.
8. Voersio Margherita-Cogno ved. di Cogno Stefano, di anni 84 (Corini), morta il 18 Marzo. Ricevette più volte i SS. Sacramenti e morì come muoiono i giusti nella pace del Signore e nella assoluta fiducia e certezza del premio. Era una donna dell'antico stampo che viveva di lavoro e di preghiera.
9. Cabutto Domenico di Domenico e di Grimaldi Antonia, di anni 3 (Bergera). morto il 19 Marzo.
10). Cucco Felicita Tarditi, di anni 67, Ved. di Tarditi Giovanni (Bergera). Sopportò con cristiana rassegnazione la lunga e dolorosa malattia che affinò l'anima sua buona e religiosa e spirò nella più invidiabile pace munita dei conforti religiosi. L'assistette con eroica pazienza la figlia Rosa, Suora di Maria Ausiliatrice, che le Superiore con pensiero gentile inviarono presso il suo letto.
11. Devalle Giovanni di f. Giuseppe, di anni 86, morto il 15 Aprile, Ved. di Seghesio Catterina. Morì a Monchiero in casa della figlia a due mesi di distanza dalla moglie. Fu trasportato a Novello dove per cura del figlio Francesco gli furono fatti solenni funerali.
12. Costa Giovanni di fu Fortunato e di f. Boeris Metilde, di anni 67, morto il 16 Aprile in casa del fratello dove da anni aveva atteso al lavoro. Ricevette tutti i Sacramenti.
13. Borio Cav. D. Giovanni di fu Michele e fu Alessandria Maria, di anni 75, ex Arciprete di Lequio Berria. Di lui abbiamo detto nel numero scorso.
14. Scarzello Paolo di f. Giacomo e f. Gioffredo Domenica, d'anni 79. Ricevette più volte i Sacramenti e morì amorosamente assistito in casa del nipote Antonio il 23 Giugno.
15. Saccato Michele di f. Giuseppe e fu Perno Catterina.d'anni 82 (Bergera), sposato con Cravero Francesca Maria, morto il 26 Giugno confortato da tutti i Sacramenti.
16. Abbona-Porasso Margherita fu Celso e fu Ferrero Maddalena, di anni 61, sposata con Abbona Onorato, morta il 29 Giugno (Fasana). Fu donna di rare virtù, aliena da ogni fasto e tutta dedita alla famiglia, che allevò nel timore di Dio. Mancò quasi improvvisamente, munita però dei conforti religiosi, lasciando un enorme vuoto nella famiglia che ancora non si aspettava tale perdita. Fu Priora del Carmine e Patronessa del nostro Asilo che ne ricorda la carità nascosta. Ebbe solenni funerali cui partecipò tutto il paese e un forte numero di forestieri.
I         Requiescant in pace!
j         Alle desolate famiglie il Bollettino invia le sue sentite condoglianze.

MATERNITÀ E INFANZIA
alle famiglie numerose

        La benemerita Federazione Provinciale dell'Opera Nazionale Protezione Maternità ed Infanzia, di cui abbiamo parlato nell'altro numero, su proposta del Parroco Presidente del Comitato di Patronato di Novello, accordava di questi giorni alla Signora Vassallo-Degiorgis Angela madre di dodici figli tutti vivi, di cui l'ultimo nato il 17 scorso Giugno, un sussidio mensile di L. 100 per la durata di sette mesi.
        Alla benemerita Opera, le cui finalità vorremmo maggiormente conosciute ed apprezzate, e specialmente al suo attivissimo Presidente Provinciale Comm. Giuseppe Ferreri vada il ringraziamento dei poveri beneficati e il plauso del paese intero che vede moltipllcarsi le benemerenze di Maternità ed Infanzia.

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RINGRAZIAMENTO

        La Famìglia Abbona della Fasana profondamente commossa dalla imponente dimostrazione avuta da compaesani e forestieri nella luttuosa circostanza dei funerali della compianta madre

Abbona-Porasso Margherita

        sentitamente ringrazia, domandando venia a quanti non fosse pervenuta notizia dell'inaspettata perdita.
        Novello 5 Luglio 1929
        Il funerale di trigesima avrà luogo nella Parrocchia di Novello il giorno 29 Luglio alle ore nove. Si ringraziano anticipatamente quanti vorranno prendervi parte.


        Gli arabi quando attraversano l'immensa distesa sabbiosa del deserto. percossi dal sole rabbioso, sospirano ardentemente l'oasi. L'oasi è l'acqua, l'ombra, la frescura, la vita. Allorché l'oasi si profila verdeggiante "su l'orizonte", il cuore si rianima , la gioia irrompe e fa irrompere il pensiero e la parola di ringraziamento a Dio.
        Nell'avvicensarsi dei giorni e delle settimane, anche l'anima nostra continuamente assalita e assillata da incertezze, sofferenze e lotte d'ogni genere, sente la nostalgia d'un po' di riposo, d'una sosta per respiirare e rafforzarsi le fibre infiacchite.
        La festa corrente è una magnifica occasione di pace e di ristoro. E' la festa di Maria, Ia Madre vera che conosce le vie del cuore, sa e può consolarci profondamente. E' la Porziuncola: il perdono e la cancellatura completa delle colpe commesse a chi se ne vuol approfittare. Con la coscienza pura e netta, vicino vicino al Cuore eternamente soave di Maria, come ci può mancare la pace e la gioia? Accorriamo all'altare di Maria.

Amore a Maria

        Accorramo fiammanti d'amore e di fede al Santuario di Maria. Essa a Novello elargì in ogni tempo con materna premura i suoi favori. I nostri antenati le nutrirono una fervida devozione le cui opere ancor oggi permangono a renderle testimonianza.
        Anche l'antichissima Chiesa del Podio è dedicata alla Vergine.
        Ma quando essa già si sfasciava, un Novellese erigeva un pilone sul luogo dove sorge ora il Santuario della Crocetta.
        La confidenza e la devozione verso questa pia e benefica Madonna andò sempre più accentuandosi tanto da suggerire ai Novellesi I'idea dierigerle un Santuario: il Santuario della Crocetta.
        Eretto il quale con grande slancio e gioia, si chiesero e si ottennero dal Vescovo di Alba, come vedremo, privilegi.
        La fiducia nella protezione di Maria e la riconoscenza per le grandi e numerose grazie concesse {come dicono gli atti del tempo) spinsero i nostri vecchi a venire ogni anno processionalmente al Santuario. Clero e Compagnie religiose, per una settimana di seguito. Questo, com'è noto, si fa tuttora in primavera per impetrare dalla bontà di Maria la benedizione su la campagna.
        A noi Novellesi del secolo ventesimo, figli di quei teneri amanti di Maria che furono i nostri antenati, deve fiammeggiare più forte e fiera in petto la fede nella Vergine, considerandone e meditandone i frutti.
        Nei secoli grigi del Medio Evo, in cui Novello formava un boccone appetitoso che imperatori e signorotti si strappavano continuatmente di mano, in tanta vicenda di guerricciole, d'oprpressioni e di sofferenza, il potere divino della religione e l'affetto sempre fiorente per la Madonna furono strumenti di sollievo, di mitezza e di fede vissuta.
        Oggi ancora rivendicando le zolle sacre del luogo che vide gli antichi Novellesi pellegrinanti e preganti, noi dobbiamo volere e procurare che l'amore a Dio e alla Madre sua facciano come allora fiorire nelle nostre case Ia pace, la rassegnazione e Ia fede.
        La Madonna della Crocetta è sempre Ia potenza e la dolcezza che seffondono su la nostra debolezza. E noi che, sebben assediati e abbagliati da tanto fulgore di progresso e di perfezionamento, siamo pur sempre uomini. cioè fragili e cascacitti, rifugiamoci ancora e sempre a Lei, onoriamola con tenerezza e fiducia vera. Godremo così quella rassegnazione e serenità che consolavano, in tempi lontani, Novello.

Presente e avvenire

        Come consolò ì nostri padri, così la Vergine consola oggi noi, che forse siamo più indegni di essi, delle sue premure.
        Il presente grazie all'aiuto manifesto di Maria, è bello e promettente. A Novello la fede è ancora la regina delie anime e degli avvenimenti; è tutt'ora sentita e vissuta.
        I colli novellesi producono con una feracità meravigliosa il biondo frumento e i grappoli delizioisi dai quali si spremono vini di qualità superiore. Tra gli abitanti il paese, le condizioni finanziarie e di sanità, nella grandissima maggioranza, sono fiorenti.
        Inoltre Novello s'è procurato molti dei servizi più comodi che il secolo delle invenzioni e dei prodigi ha regalato all'umanità.
        Tra i fanciulli e i giovani nostri si trova un fondo di bontà, di gentilezza e di apertura d'intelligenza non molto comune.
        Ma questi benefizi insigni costituiscono un pericolo serio se nonsi sanno nobilitare con la spiritualità che la religione sola, ben pratica,a sa infondere. Non lasciamo alla materia il dominio e il sopravvento su lo spirito.
        Maria SS., concedendoci tanti favori vuole che servano ad alimentare in noi la fede, che ci rendano la vita religiosa. Quando noi ne facessimostrumento di mondanità e di male, Essa immediatamente ce li toglierebbe.
        Il Sommo Ponterice che è l'interprete infallibile delle idee di Dio, desidera e raccomanda infinitamente l'Azione Cattolica che è lievito di fede e di vita religiosa nelle Parrocchie.
        Possiamo fermamente credere che Nostra Signora della Crocetta, la quale desidera l'incremento della religione e della fede in Novello, desideri di conseguenza, per promuovere questa vita religiosa, l'Azione Cattolica a Novello. Possiamo anzi credere che, essendo il tempo propizio e gli animi disposti, la nostra Madonnina voglia quest'anno premiare la nostra confidenza e il nostro fervore con questa singolare grazia.
        Anime buone, all'opera. La festa della Crocetta è simpatica e soave. Il candido Santuario, incorniciato di verde,parla nella sua suggestività di pace serena e di raccoglimento. E' il perdono di tutte le macchie dell'anima con l'acquisto dell'Indulgenza della Porziuncola, quello che ci verserà nel cuore la pace.
        Raccogliamoci oranti intorno all'immagine mite di Maria, con la devozione di S. Francesco, con l'umiltà sua.
        Ricordiamo il Santo Padre quest'anno che celebra la Sua Messa d'oro. E tra le grazie che chiederemo alla Vergine francescana, insistiamo per la grazia fulgida che è pegno di predilezione divina: che la fede e la vita religiosa riempiano perennemente i nostri sentimenti, i nostri affetti e le opere nostre, che quindi fiorisca e si diffonda largamente l'Azione Cattolica, lievito immancabile di vita religiosa!

        

PROGRAMMA DELLA FESTA

LUGLIO 30-31-AGOSTO 1. Martedì, Mercoledì, Giovedì: Triduo di Preparazione. A sera verso notte Rosario, Lode, Predica, Benedizione alla Crocetta. Oratore il Rev. P. Guido. Vicario del Convento dei Francescani di Canale. Le funzioni del mattino si faranno in Parrocchia per dar comodità di confessarsi. Vi saranno ogni mattina due confessori oltre il Parroco ed il Rev. Prof. D. Basso, e cioè il Padre ed il nuovo Vicecurato.
AGOSTO 2. Venerdì: Solennità della Porziuncola. Tutte le Funzioni alla Crocetta. - Ore 6: Messa con Comunione Generale. Canto di mottetti della Scuola Femminile
Ore 8, 9, 10: Messe lette con Comunione.
Ore 11: Messa solenne Con musica della Cantoria Manchile.
Ore 17: Vespro, Panegirico, Litanie con musica, Benedizione.

        La preziosa indulgenza della Porziuncola si può acquistare dalla sera del 1° Agosto fino alla mezzanotte del giorno seguente tante volte quante sono le visite fatte alla Chiesa. Occorre semplicemente essere confessati e comunicati e visitare la Cappella pregando secondo l'intenzione del Papa. (Ad esempio: sentire la Messa, recitare parte del Rosario o semplicemente dire 5 Pater, Ave, Gloria).
        L'Indulgenza è applicabile alle anime dei Defunti.
        Chi ricorda l'affluenza di forestieri dell'anno scorso, e la bella giornata piena di religiosità suggestiva non desidera certo che la cara festa si trasformi in una delle solite feste campestri con giuochi e divertimenti. E' una cosa troppo diversa che stonerebbe e il giorno in cui ciò disgraziatamente accadesse sarebbe purtroppo la rovina della festa.
        Alla Crocetta troveremo cari ricordi da portare a parenti ed amici ed i forestieri potranno pure trovare con comodità ed a modico prezzo bibite e rinfreschi.
        Si raccomanda che le gaie comitive che si porteranno alla Crocetta per la tradizionale merenda in campagna non abbiano a degenerare in canti sconvenienti o divertimenti illeciti.

        

Divagazioni

        Fermiamoci a contemplare con animo devoto ['affresco che adorna il nostro Santuario.
        Da un fondo scuro si distaccano con bel rilievo le figure della Madonna col Bambino e di San Francesco; la Madre e il Figlio sono rivolti a destra verso il santo inginocchiato. Alta la fronte della Vergine e coronata di capelli biondi, spartiti nel mezzo e in parte coperti dal velo, che, fermato a sommo del capo scende graziosamente sulla nuca; profondi gii occhi sotto lunate sopracciglia, socchiusi, come per trattenere l'intima dolcezza dell'anima, da cui traspare tuttavia la mite soavità dello sguardo; il resto del Volto di un ovale perfetto è illuminato da un sorriso che si diffonde dalle pie labbra.
        Un orlo bianco segna l'estremo del collo, e il corpo è avvolto nell'ampia tunica e nel manto; le braccia stringono amorosamente il Bambino e Lo sorreggono con le mani affilate, di una grazia e finitezza incomparabili. Ma il Bambino, paffuto e ricciutello, che con una manina si attacca al vestito della Madre, quasi obbedendo alla di Lei muta intercessione, volge il volto sorridente al santo.
        Non meno interessante è la figura di Francesco; calvo in fronte, occhi fissi alla Vergine, volto smunto, barba rada, bocca aperta alla preghiera, le mani doloranti per le stimmate incrociate al petto, sul ruvido saio. L'uomo appare stanco, .sente su di sé il peso del dolore umano; ma dalla carne domata e macerata lo spirilt si eleva in una preghiera ardente, sicura di trovare un'eco nel cuore della Vergine Madre. E la Regina degli Angeli - non sai se ancora assorta nelle melodie celesti, o raccolta in un suo pensiero di misericordia - e il Bambino rivolti all'orante sembrano promettergli il perdono per l'umanità travagliata. Pare indubbio dall'atteggiamento dell'orante, che il pittore abbia voluto rappresentare il santo quando implorava alla madonna degli Angeli il perdono che fu poi detto d'Assisi. Perdonabile anacronismo, poiché è risaputo che il Perdono d'Assisi precede per ordine di tempo il sacro e cruento dono delle Stimmate.
        Rarissima invece è nella iconografia artistica la rappresentazione di S. Francesco senza le stimmate; cosa che richiama alla memoria l'affresco del Sacro Speco di Subiaco, del 1228, in cui Francesco detto semplicemente "frate" è ritratto anche senza il nimbo.br>         Ma quale straordinaria influenza non ha esercitato il Poverello d'Assisi anche sull'arte! Non è esagerato il dire che l'arte icristiana è rinata con lui.br<         Il Cantico delle creature non segna soltanto il primo documento della nostra letteratura, ma ha un'importanza fondamentale nella letteratura di tutti i tempi. E' una voce nuova, è una nuova concezione della vita: la natura non è più fuggita e detestata, ma sentita in ogni sua manifestazione con spirito fraterno, come mezzo per risalire alla glorificazione del Creatore: un intimo legame stringe gli uomini e le cose nell'amore di Dio. In questa affettuosa collaborazione, in questo senso più sereno e insieme più profondo della vta, l'arte trova la sua ragion d'essere e i| suo aliinento. Ed ecco con la laude sacra il ritornello della canzone popolareggiante, che fiorisce nel dolce stil nuovo; ecco la grave architettura romanica, che si ingentilisce di archetti, di lesene, di loggie, di bassorilievi e di mosaici, diventa più agile e ariosa. Ma ancora più nella pittura si nota la influenza dello spirito francescano: timida nel suo nascere nelle simboliche iconografie delle catacombe, assurta quindi ai fulgori ieratici dei mosaici bizantini, si era poi miseramente impoverita attraverso i secoli oscuri, irrigidendosi in forme fredde e rozze. Ma il santo suscitatore di nuove energie, esso che aveva creato il presepio, offre con ciò materia inesauribile all'attività degli artisti, e la basilica di Assisi diventa il centro più importante per lo svolgimento dell'arte in questo periodo. Il Cavallini e Cimabue e Duccio e Simone Nartini e l'Orcagna e i Lorenzelli e Giotto, tutti lavorarono nella basilica e tutti col proposito di sentire più profondamente e di esprimere più fedelmente la vita interiore che la squisita spiritualità del luogo alimentava. E sempre d'allora in poi fu canone supremo dell'arte il significare fedelmente quello che viene ispirato da amore.
        Ma per quali vie giunse a Novello un'eco della serena vita francescana, e chi fu l'artista che al crocicchio di due strade campestri, su un disadorno pilone effusie nella sacra immagine la soave poesia della sua anima? Oscuro. Altra era allora la fisionomia del paese: ancora sul Podio sorgeva il tempio di S. Maria della Neve, già officiato dai Benedettini; sul declivio ove s'innalza la Parrocchiale frondeggiava un denso bosco di acacie e di quercie, e all'estremo del paese dominava fosco il vecchio castello. Erano forse tempi aspri di carestia e di guerra; ma quanta fede non animava quei nostri antichi padri! E il pittore ne raccolse i dolori e le ansie e la fede e ne lece una rappresentazione vivente in FRancesco; e il popolo pregando col santo intuiva nel sorriso della Vergine e del Bimbo che la sua preghiera era ascoltata e l'anima si riempiva di dolce speranza.
        Oh! non era soltanto un oblio lene della faticosa vita - concetto pagano - ma impulso a meglio vivere e a meglio operare.
        E sempre attraverso i secoli la pietà dei Novellesi continuò a manifestarsi nel Santuarietto sempre più amato, fatto centro di culto sempre più intenso. O lunghe processioni snodantisi con lento salmodiare nei limpidi mattini! O festose capriole di fanciulli attorno al falò rompente con vivaci riflessi le prime ombre notturne, cantando la campana alle stelle le lodi di Maria! E le madri raccontavano ai figli intenti le pie leggende: del cacciatore che colpì inavvedutamente la sacra icona (e ne rimarrebbe segno nel labbro inferiore della Vergine) onde il Bambino che prima guardava verso la Madre si voltò sgomento dalla parte opposta; del pilone, che per tentativi che si facessero non poteva essere modificato, perché alla Madonna piaceva che restasse così; ed illustravano gli ex-voto, di cui venivano rivestendosi le pareti del tempio. E ancora lì dove I'animo aveva goduto tanta pace sollevandosi a Dio, il corpo trovava il suo ultimo riposo, sotto i| porticato e nei dintorni.
        Bello sentirsi qui in comunione con tanti trapassati che amarono questa nostra terra e la bagnarono del loro sudore; bello sentirsi uniti a quelli che furono i nostri padri e ai padri dei padri, nel ripetere con lo stesso cuore e la slessa fede l'invocazione antica: "o clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria".

        

DECRETO CHE CONCEDE ALLA CROCETTA L'INDULGENZA DELLA PORZIUNCOLA

S. PENITENZERIA APOSTOLICA
(Ufficio delle Indulgenze)

        BEATISSIMO PADRE,
        Il Rettore della Chiesa sotto il titolo "Beata Vergine Maria degli Angeli", comunemente detta "della Crocetta" presso Novello diocesi di Alba, prostrato ai piedi di Vostra Santità umilmente domanda che, esistendo in detta Chiesa rtutte le condizioni prescritte dal Decreto della S. Penitenzeria Apostolica in data 10 Luglio 1924, sia concessa a tutti i fedeli che osserveranno le norme di detto Decreto, l'Indulgenza Plenaria detta della Porziuncola da lucrarsi in detta Chiesa "toties quoties" nel giorno due Agosto di tutti gli anni.
        Il 12 Luglio 1928.
        La Sacra Penitenzieria Apostolica, con facoltà speciale avuta dal SS. Signor Nostro Papa PIO XI, benignamente accoglie la suestesa domanda e concede per un settennio la grazia.
         V. Allba, 20 Luglio 1928 S. Luzio S. P. Pref.. + Giuseppe Fr. Vescovo S. De-Angelis S. P. Off.
        

Il Podio e la Crocetta
(NOTE PER LA STORIA)

        Occorre anzitutto non fare confusione di nomi e di Chiese. Dalle poche memorie che si conservano nell'archivio della Parrocchia di Novello appare chiarissimo che altro è il Podio e la sua chiesa, altro è la Crocetta e la sua cappella.

IL PODIO

avantiPodio o Poggio è I'ameno e pittoresco colle a sinistra della Cappella della Crocetta che conserva ancora oggi, ultima memoria della passata grandezza, i ruderi di una chiesa che dalle pietre ornanti i magnifici portali, dallo stile, e da scialbi accenni ad antichissime pitture, lascia intravedere un passato di antico splendore.
        Oggi è rovinata del tutto; priva del tetto, esposta alle intemperie, ridotta ad un cumulo di rovine pare piangere il tempo che fu. I numerosi stabili, che formavano il suo patrimonio (di cui a titolo di curiosità daremo a suo lempo nel Bollettino Parrocchiale l'elenco), furono a poco a poco alienati e la parte maggiore caduta (pare) sotto la spogliazione fatta dal Governo nel 1870, si dova ora in proprietà della Famiglia Tarditi. Del Podio oggi più nulla esiste che possa interessare la pietà dei novellesi. Peccato!
        La memoria più esauriente che abbiamo circa questo importante benefìcio che formava un tempo una delle ricchezze principali della Comunità novellese è una lettera dell'Arciprete Marazzani diretta a Roma in data 31 Luglio 1736 per " la osservanza del Decreto della Madonna del Podio ". Ne riportiamo la parte più interessante: "Nella mia Parrocchia, dice, cioè nei confini del luogo di Novello, Diocesi di Alba, si Irova una Cappella campestre, Beneficio semplice sotto il titolo della Madonna del Podio. La fondazione di detto Benefìcio non si trova; ma a mio giudizio, per quanto congetturo, dalla forma di detta Capella antichissima e più grande di quello che porti il solito delle Capelle campestri e fatta con certi archi ed altre disposizioni che danno indizio esservi stata attigua alcuna altra fabrica, avendo di più essa Capella i segnali evidenti di essere stata consacrata: Da tutto questo, dico, io ho congetturato che vi soggiornasse in tempi antichi alcuna picciola congregazione di Religiosi i quali poi trovando di non potervi sussistere per la scarsezza di redditi abbiano abbandonato il luogo e che in seguito siasi dalla Cancellaria Pontifìcia eretta la detta Capella con i suoi redditi in Beneficio semplice. Per altro non si sa da noi nè si trova cosa alcuna di certo salvo che in certi decreti di Monsig. Brizio si dichiara esso di avervi veduti i segni di Croce che sono indizio della consecrazione e vi si vedono ancor adesso; ed una Imagine della B. V. di Marmo, la quale però ora più non vi si vede e aveva notato l'anno 1368. Ora nell'anno 1577 Monsig. Gerolamo da Bergamo essendo venuto in qualità di Visitatore Apostolico foce per la suddetta Capella il seguente Decreto: (seguono le disposizioni relative ai doveri verso la Capella)."
        Da questo risulta chiaro che la fondazione della Cappella del Podio è antichissima e di data assai anteriore, come vedremo, a quella della Crocetta.
        Da altre memorie rileviamo ancora che il vero titolo della Cappella del Podio era "Madonna della Neve". Resta perciò fuori discussione che ogni qualvolta si parla di Cappella della Madonna della Neve o del Podio non si deve confondere colla Cappella dalla Crocetta.

LA CROCETTA

        Anche la storia della Crocetta che sarebbe nel caso la nostra Madonna che oggi veneriamo nella Cappella di questo nome sarebbe interessantissima se potessimo avere alla mano tutti i documenti che la riguardano. Peccato che l'archivio nostro sia così povero al riguardo! Tuttavia da quel poco che abbiamo crediamo poler stabilire con precisione la data di erezione della nostra cara Cappella.
        Riproduciamo qui per intero una vecchia carta assai sdruscita e quasi indecifrabile del 1664. Essa dice:
        " Ill.mo e Rd. Sig.
        Il Popolo di Novello per rimembrare (?) in piccola parte almeno in {?) segno di gratitudine verso S. D. M. (Sua Divina Maestà) per Ie gratie che molti fedeli hanno hauutto a intercessione della SS. Vergine Maria la cui imagine si venerisse (?) nel territorio d'esso luogo in un Pillone detto alla Crocetta, ha fatto in detto luogho di permissione di V. S. Ill. fabricare una Capella, nella quale desiderando a maggior gloria d'Iddio e della detta Vergine Santissima farli celebrar la S. Messa, di novo raccorre a V. S. Ill.ma e Rev.ma.
        Humilmente supplicandola degnarsi cometter a chi meglio le parerà di benedire detta Capella e conferirgli... approvazione(?) il che sperando s'esibisse di pregare S. D. M. per la sua conservatione".
        A questa lettera a cui manca l'indirizzo, la data e la firma ma che evidentemente era indirizzata al Vescovo d'Alba, giunse in data 27 Febbraio 1664 la seguente risposta che traduciamo dal latino.
        ""Fr. Paolo Brizio per grazia di Dio e della Sede Apostolica Vescovo di Alba e Conte. Al nostro Diletto Ill.mo e M. R. D. Giovanni Paolo Monetti I. V. D. Arciprete e nostro Vicario Foraneo di Novello della nostra Diocesi di Alba salute nel Signore e diligenza nella sua missione.
        Viste le suestese preghiere e consentendo benignamente a quanto domandano, poiché a ciò che riguarda il culto divino e la salute delle anime sempre volentieri diamo la nostra approvazione, assai confidenti in Dio emsicuri della tua fede, integrità e prudenza, ti incarichiamo di benedire la detta Capella e di celebrarvi o farvi celebrare la S. Messa purché ti consti che la medesima è decentemente costrutta e ornata e non manchi delle cose necessarie per la celebrazione della Messa a mente delle costituzioni provinciali e sinodali e i Massari della stessa Cappella si obblighino per pubblico istrumento di cui dovrà frammettersi copia a questa Curia, alla manutenzione della Capella stessa e a rendere i conti dello elemosine nelle mani dell'Arciprete sotto pena delle censure a norma delle Costituzioni Sinodali...
        Dato ad Alba dalla Cancelleria il 27 Febbraio 1664. Paolo Vescovo."
        Da questa lettera risulta chiaro che la Crocetta fu edificata e compiuta qualche tempo prima e aperta al culto nel 1664.
        Le memorie trovate finora non dicono quale fosse il titolo sotto cui la Chiesa fu benedetta. Il nome di Assunta viene fuori molto tempo dopo come vedremo in altri studi. E' certo però che l'immagine esistente sul pilone che ha dato origine alla Chiesa era quella che si ammira ancora oggi, la Madonna col Bambino in braccio e S. Francesco ai piedi, ciò che ha nulla di comune colle immagini dell'Assunta.

        

NOVELLO

Sei pur bello, affacciato al davanzale
de le mie Langhe, donde la divina
pupilla Volgi a l'impeto fluviale
che, gorgogliando, avventasi a rapina.

Ma Io devia del monte il piè rivale,
e tu solenne, da la vetta alpina
lo segni nel suo corso trionfale
oltre portar l'offerta o la rovina.

Aereo borgo, dal tuo eccelso altare
non l'onde sol, ma il flutto saracino
sui piani irrigui hai visto dilagare.

Or nel rifugio tuo posi tranquillo,
e, grave, ai colli, al piano subalpino
de l'opre agresti fai sonar lo squillo.

(Dai "Canti delle Langhe" di Carlo Prandi)

        

AL SANTUARIO DELLA CROCETTA

Tingi di bianco il verdeggiante colle!
offrici un sogno di bontà celeste!
Noi sosterem su le tue sacre zolle,
assorti dall'incanto che t'investe.

E la sfibrante febbre che ci bolle
nel petto e ci fa batter le vie meste,
ritempreremo ne l'ardor che estolle
le forze dello spirto e le tien deste.

La Miadonnina santa che delizia
di gioia vera e fulgida Novello,
ci stringerà d''intorno come bimbi!

Gli angioli osanneranno a nmbi a nimbi;
noi, fisi nel sorriso Suo sì bello,
supplicheremo in umiltà e letizia.

        

Un tesoro d'arte

        Esattamente nel centro del paese, slancia verso il cielo la sua meravigliosa cupola la Parrocchiale di Novello.
        Non su giornalini ristretti e frettolosi come questo ma su riviste e giornali d'arte bisognerebbe scriverne e da penne più competenti della nostra. Comunque il resoconto di questa esplorazione su le cronistorie e attorno al monumento che inorgoglisce Novello, servirà forse a stuzzicare l'appetito artistico di qualche intenditore!...
        Su l'area stessa della presente Chiesa lParrocchiale ne sorgeva già un'altra antichissima. A metà secolo decimottavo la vecchia Chiesa per vetustà minacciava rovina e per ristrettezza non conteneva più l'accresciuto numero dei fedeli.
        I Novellesi, pressati dalla necessità d'una Parrocchia più ampia, in concordia e coraggio ammirevoli s'accinsero a fabbricarsela.
        II progetto disegnato dalla mano maestra dell'architetto Vercellone da Cherasco (V. Monografia Maiolo), venne presentato a Mons. Natta, Vescovo d'Alba per l'autorizzazione a fabbricare. Al venerando Prelato parve troppo grandioso questo disegno per Novello; temeva seriamente che i Novellesi per la spesa eccessiva, iniziata ìa costruzione non potessero poi compierla. Ma il Can. Benevelli, che conosceva bene Novello per esservisi fermato come parroco dodici anni, rassicurò Monsignore che la popolazione era così unita e compatta nel pio impegno che non solo avrebbe costruita la Chiesa seguendo il progetto in questione, ma sarebbe ancora stata capace di fregiarne gli stucchi con purissimo oro.
        In tal modo l'autorizzazione venne immediatamente a consolare i comuni desideri.
        Novello ora e nel futuro mirando la sua bellissima Parrocchia dovrà mandare un riverente pensiero alla memoria dell'Arciprete Don Virgilio, l'anima di fuoco che tenne acceso l'entusiasmo nei nostri padri e fece loro superare ogni difficoltà. Come vedremo, la storia dell'erezione della nostra Chiesa è una luminosa e commovente pagina di ardore e di fede.
        Un corso gli Esercizi Spirituali dettati e frequentati con grande frutto, precedettero la posa della prima pietra. Era la supplica a Dio perché benedicesse la santa impresa; era insieme la promessa formale di operare con fiducia, alacri e costanti.
        Venne posata la prima pietra il 12 giugno 1761 sul punto in cui s'innalza la colonna del presbiterio più vicina al pulpito.
        Tutti con incredibile entusiasmo dettero la loro opera per la Chiesa. Nessuno dalla campagna saliva al paese senza ogni volta recare seco un mattone o una pietra per la fabbrica. Il libro dei conti segna una spesa minima per l'acqua e la sabbia: i parrocchiani le fornivano gratuitamente.
        Varie circostanze infauste, tra le quali parecchie annate scarse di raccolti, tentarono d'intralciare l'alacrità dei lavori. Ma il fuoco sacro della pietà arse perenne nell'anima dei Novellesi che circa vent'anni dopo potevano dire di aver compiuta l'opera gigantesca. La benedizione infatti che, tra inenarrabili manifestazioni di gioia, aperse al culto la splendida costruzione, data dal 1° novembre 1783.
        La Chiesa a stile romanico-basilicale, Scuola del Juvara, a semiellittica, è ad una sola nave. La doppia cupola che maestosamente la sormonta si scorge fin quasi dal centro del Piemonte.
        La sua ampiezza, la sveltezza della cupola, la proporzione di tutte le sue parti la fanno universalmente ammirare.
        Il Casalis lo dice uno degli edifici sacri più belli dell'Albese. E Mons. Fea e Mons. Galletti: "chiesa di superba mole e di magnifica struttura". Un altro Vescovo d'Alba, Mons. Pampirio, dopo aver notato che questa Chiesa è un monumento della pietà e concordia mirabili dei Novellesi, soggiunge: Affermiamo senza tema d'errare che questa Parrocchiale tiene il primo posto tra quelle della nostra Diocesi.
        Anche i particolari di questa Chiesa vennero curati con infinito amore. Opere d'arte sono certamente l'altar maggiore e gli altari laterali. Da menzionare pure un espressivo Crocefisso del Tamone e il commovente gruppo della "Pietà". Bellissime e degne dell'arte che domina in tutta la Chiesa la Via Crucis e le varie statue, specie l'Ausiliatrice e San Michele Arcangelo, a cui la Parrocchia è dedicata.
        Amiamo la nostra stupenda Parrocchiale che con la sua grandiosità ci eleva sì facilmente l'anima a Dio.
        In vent'anni allora per strade che oggi chiameremmo pessime, una popolazione inferiore certamente d'un terzo alla presente compì con scarsissimi mezzi finanziari e di trasporto un'opera monumentale. Una fede e un ardore indomito cementati da una concordia perseverante fecero il miracolo.
    :    I nostri padri ci lasciarono questo autentico tesoro. Naturali custodi di esso, siamo e dimostriamoci degni di loro sovvenzionando tutte le iniziative che mirano a conservarlo e restaurarlo.
                        G. M.

PEREGRINAZIONI

        Ora che il verde fascia la terra e ci attira irresistibilmente a questi ameni colli della langa, son tornato con immenso piacere al Santuario prediletto dai Novellesi.
        Avevo sentite confuse notizie su certi nuovi lavori compiutisi alla Crocetta; ma non m'aspettavo uno spettacolo simile. Quale bellezza e quale suggestività! Il santuario ch'è accuratamente restaurato e imbiancato, si eleva ora bianco e puro come una visione tra i pioppi dondolanti al vento, fiancheggianti la campestre stradina pur bianca e i verdi prati. Il breve panorama è realmente grazioso e simpatico.
        Mi accompagnano due persone, che senza dubbio si distinsero tra la schiera degli operatori di questo rinnovamento. Poiché lo zelantissino Dott. D. Graneris, Arciprete di Novello, è e si dimostra in ogni opera d'abbellimento e d'arte, il geloso custode dei tesori sacri ed artistici di questa terra. La Signorina Tarditi poi è una di quelle quattro sorelle nel cuore delle quali arde e grandeggia l'amore alla Crocetta: esse si possono chiamare le ancelle della Madonnina.
        Mentre si parla del lavoro compiuto e di quello che si vuol compiere o intraprendere, giungiamo al santuario.
        Voglio attardarmi alla nuova cancellata che cinge e completa il portichetto d'entrata.
         - Ma bene, benissimo! guardi come fiorisce il portico!
         - Si, mi risponde l'Arciprete, è un'opera di abbellimento; ma l'abbiamo fatta volentieri anche per una necessità... per decoro...
         - Che vorrebbe dire?
         - Eh!... quelle benedette carovane di zingari se capitavano a Novello avevano un recapito fisso e immutabile, sempre al portico della Crocetta... tranquilli, disinvolti, senza noie...
        Già, già, comincio a capire. Sarà proprio stata cosa che non andava a nessuno...
         - Eccetto che a loro! - aggiunge ridendo la signorina Tarditi - Ma via, vi abbiamo rimediato. S'accomodi pure.
        Eccoci nella penombra della chiesina. Sostiamo un minuto a pregare fissando la mite immagine di Nostra Signora della Crocetta che s'intravede attraverso la sottile tendina che la protegge.
        Ci alziamo. Oh! un'altra novità. La scalettina a chiocciola che immette su la galleria. Pulita, comoda, non ruba molto posto. Osservo, commento e poi:
         - Se non sono indiscreto, dico, certamente ora che l'esterno del santuario è stato con tanta cura rimesso a nuovo, s'inizieranno altri lavori per rinnovare e ripulire un po' l'interno e...
        Ma l'Arciprete non mi lascia finire e con un amabile sorriso:
         - Ci abbiamo già pensato. La cosa è veramente necessaria poiché il santuario, per quanto non grande, va assumento unìimportanza speciale per il fatto che gli è stata conferita l'indulgenza della Porziuncola. S'incomincierà quindi più presto che si potrà. Forse per la festa della Crocetta d'un altr'anno, il santuario anche per questa parte sarà irriconoscibile...
        Lodo assai le opportune idee e le bellemdisposizioni del sig. Arciprete.
        Che la Porziuncola rivesta d'importanza nuova la chiesina graziosa è cosa naturale e l'ammetto più che volentieri.
        Però lavori nuovi ce ne sono già e di questi ultimi giorni: lavori finiti e lavori iniziati. Me lo dicono il Parroco e la signorina e me lo provano su l'istante. Mi viene scoperto un quadro rappresentante il martirio di Sant'Agata. Ne resto molto ammirato. Le figure sono realmente espressive e delicatamente tracciate.
        Il nome di colui che mi procura questa delizia dei colori non m'è nuovo affatto: il proressor Colli, geniale artista del pennello.
         - Però questo è un quadro antico: il professore ce l'ha ristorato.
        Facendomi questa osservazione, il Dott. Don Graneris mi scopre un altro quadro. Lavoro eccellente anche questo e questa pure a quanto sento ristorazione del Colli.
        Sento di più. Anche i banchi si vogliono rinnovare in parte, e in parte fornire. Banchi snelli e comodi, adatti per il santuario. Approvo di gran cuore l'iniziativa così pratica. In una chiesa per starci bene bisogna potersi ben inginocchiare e comodamente sedere. Ciò non si può e non si sa fare senza comodi banchi. Che certo verranno: Giuseppe Tarditi(al quale ne è affidata la fattura) con l'arte sua affinata supererà tutte le aspettative.

*****

        La modesta mia visita e le constatazioni surriferite avvenivano una quindicina di giorni fa.
        Da un gentile scritto proveniente da Novello (e lo scrivente è attendibilissimo) apprendo ora che l'aspettativa della festa è viva nelle anime devote dei Novellesi, che intanto perfin da Torino son fioccati i visitatori alla Crocetta: e molte delle iniziative che la riguardano vanno maturando.
        Per la prossima festa poi si vuol tirare un numero unico di quelli che si fanno... comperare. La lettera mi chiede anzi un articolo per esso proprio coi fiocchi. Ho subito pensato di riferire le... scoperte e le impressioni della mia visita alla Crocetta.
        Vi va ciò che vi ho riferito?
        Non volete credere a quanto vi asserisco?
        Andateci alla festa e vedrete.

Alba, 20-7-1929

FIORELLO


 

da LUCE E FORZA del Settembre 1929

IN PARROCCHIA

La festa di S. Luigi

        Fu celebrata abbastanza divotamente Domenica scorsa 1° c. m con intervento di quasi tutta la gioventù maschile della Parrocchia, esclusi i pochi soliti di qualche borgata, sia al triduo predicato con successo dal Rev. Dott. D. Antonio Fissolo, Prevosto di Cervere, sia alla Comunione Generale. Meno frequentato il Vespro e le funzioni della sera. Fece gli onori del giorno il Priore Sig. Bergamino Luigi di Giovanni che dopo le funzioni volle a casa sua per un ricco ed abbondante servizio di dolci e vino i compagni, i cantori, il clero e l'orchestrina locale. Gli succede nella carica il giovane Sig. Davico Bernardino, e fu nominato ad unanimità a Vice-Priore il giovane Musso Giuseppe di Agostino cui presentiamo le felicitazioni e gli auguri.
        Compì la festa riuscitissima una magnifica serata filodrammatica regalata dalla compagnia dell'Oratorio di Alba che portò in scena con abilità e grazia il non facile dramma in costumi romani " Sangue che redime ".
        I nostri giovani poi si divertirono un mondo alla rottura delle pignatte ed alle gare del pallone che durarono fino al giovedì (un po' troppo in verità!).
        Vinse il premio la quadriglia capitanata dal Sig. Bozzone Angelo.
        Qualcuno vorrebbe fare della festa di S. Luigi la festa del paese e si lamenta che sia un po' poco. (È facile capire ciò che vorrebbero!). Teniamo a ripetere che ciò non pare conveniente per tanti motivi.
        Anzitutto perché non è giusto che la Compagnia faccia le spese alla festa non più sua: poi perché non sarebbe più così facile contenere la festa in quei giusti limiti di moderazione cristiana di cui i nostri Luigini sanno dare così edificante esempio, in occasione della loro festa. Essi sanno divertirsi onestamente e far passare anche una giornata di sana allegria agli altri senza che venga loro in mente che la festa non si può fare se mancano... certi divertimenti equivoci e immorali. Bravi i nostri Luigini! Imparassero da loro tutti quelli che vogliono le feste!

La festa delle Figlie

        Avrà luogo Domenica prossima 15 c. m. e sarà preceduta dal triduo che secondo il solito di qualche anno e per motivi facilmente capibili sarà fatto al mattino alle ore 6. (Messa, Predica., Benedizione). Predicherà il M. R. Padre Francesco Grosso dei Missionari della Consolata, che è venuto con grande nostro piacere a passare alcuni giorni con noi dopo l'anno del suo noviziato. Sarà una bella occasione per tutti per riudire il nostro zelantissimo ex-Vicecurato che tanto bene ha fatto in mezzo alla nostra gioventù e tanto si dispone a farne nella lontana Africa che l'attende. Chissà quante cose avrà a dirci quell'anima privilegiata e chissà quando avremo la fortuna di riudirlo.
        Rivolgiamo una fidente preghiera alle Figlie, a tutte le Figlie e specie a quelle delle borgate che cedono facilmente alla tentazione di starsene a casa a volerne approfittare per loro bene.

Alla Crocetta
Devoto Pellegrinaggio

        Non abbiamo ancora parlato del devoto pellegrinaggio svoltosi al nostro Santuario della Crocetta, la Domenica 14 Luglio u. s. per parte di una numerosa comitiva di ragazze dell'oratorio del Lingotto (Torino).
        In numero di oltre 50 giunte su elegantissima automobile furono ospiti della Direttrice dell'Asilo loro ex-Direttrice, delle Sorelle Tarditi che si prodigarono per far gli onori di casa. Le accompagnava il loro Parroco ed il Maestro di musica. A Messa grande in Parrocchia eseguirono con rara abilità la Messa a due voci pari del Ravanello ed a sera alla benedizione alla Crocetta le litanie ed il Tantum Ergo.
        È il primo pellegrinaggio che viene al nostro Santuarietto dopo la Concessione dell'indulgenza della Porziuncola e noi speriamo sia di buon augurio ad altri numerosi che seguiranno col tempo. Intanto diciamo la doverosa parola di ringraziamento alle brave giovani torinesi che hanno voluto scegliere il nostro paese, cui non mancano bellezze naturali e artistiche, a meta della loro passeggiata.

La Porziuncola

        Anche di questa festa che si è svolta divotissima alla Crocetta sarebbe bene dare un ampio resoconto se lo spazio e il tempo lo permettessero. Notiamo semplicemente il cresciuto numero dei forestieri venuti da paesi vicini e lontani per l'acquisto dell'indulgenza della Porziuncola e ricordiamo in modo speciale il Circolo femminile di Barolo. Predicò il triduo e la festa il M. R. P. Guido Vicario del Convento di Canale cui esprimiamo tutto il nostro ringraziamento.
        E' ora allo studio il progetto di abbellimento della Chiesa all'interno, dopo i lavori di restauro eseguiti all'esterno che hanno incontrato la generale approvazione.
        Siamo persuasi che anche per quest'opera non ci mancherà l'aiuto dei buoni e confidiamo poter col prossimo anno presentare ai numerosi forestieri che verranno il 2 Agosto una Chiesetta artisticamente decorata degna della divozione di cui è centro e del privilegio di cui fu insignita.

Per il Circolo Maschile

        Da un po' di tempo non parliamo di questa istituzione che pure ci sta tanto a cuore e che è destinata a fare tanto bene in Parrocchia. Purtroppo il nostro Circolo pare languire alquanto.
        Questo però non deve scoraggiare. È un po' la sorte di tutti i circoli dei paesi di campagna dove la gioventù d'estate è impiegata nei lavori, e non rimane tempo da consacrare all'azione cattolica. Ci ritroveremo coi nostri giovani il prossimo inverno e abbiamo la ferma fiducia che neppur uno mancherà all'appello, tanto più ora che la bontà dei nostri Superiori ha destinato alla nostra Parrocchia un altro bravo Vicecurato nella persona di M. R. D. Ghione Giacomo da S. Rocco di Montà, che come i suoi antecessori è pieno di zelo e di buona volontà ed ha anche attitudini speciali per l'apostolato giovanile. A lui diamo il cordiale benvenuto di tutta la popolazione, ed ai giovani ohe saranno il suo principale campo di lavoro l'esortazione a voler esser docili alle sue cure. Sarà tutto per il maggior bene loro, delle famiglie, del paese e della società.
        Intanto ci permettiamo di ricordare ai giovani che la loro casa per essere ultimata manca ancora della scala esterna e che per questo lavoro attendiamo ancora l'opera loro volenterosa. Ai genitori poi ed a tutti coloro che si occupano del bene della gioventù poniamo dinuovo davanti la nota delle gravi spese incontrate per l'erezione di questa casa per altro tanto necessaria, spese che ancora attendono il loro saldo.
        Ecco il resoconto a tutt'oggi:
Spese L. 14010
Offerte L. 8168,80
Restano a coprire L. 10941.20
        Anche qui confidiamo nella Provvidenza.

Nella Chiesa Parrocchiale

        Fervono dinuovo da alcuni giorni i lavori per cura del bravo Capomastro Sangiano per la posa delle nuove finestre. Stavolta speriamo che il lavoro, almeno per ciò che riguarda le finestre preparate, sia condotto a termine, onde pensare poi a dare una pulita alla tanta polvere che s'è depositata un po' dovunque. Chi entra in questi giorni nella nostra chiesa e la vede, innondata soverchiamente di luce e scorge attraverso ai raggi di sole tante macchie e polvere e ragnatele, quali non s'erano viste mai, può rimpiangere la penombra di una volta e trovare forse la nostra Chiesa meno bella.
        A questo eventuale critico rispondiamo che i giudizi bisogna darli a cose finite. È naturale ci sia troppa luce dove mancano i vetri, come oggi nella nostra Chiesa.
        Quando tutto sarà a posto la penombra (non l'oscurità) tornerà e la nostra Chiesa assumerà certamente un aspetto molto più divoto e raccolto di prima. Per intanto oggi la luce ci scopre tanti difetti e tanta robaccia da scopar via e noi sappiamo che è assai meglio aver le cose pulite che coprir la polvere coi tappeti o coll'oscurità.
        Intanto le nuove finestre cominciano ad avere l'approvazione dei più e a dare i primi risultati di comodità. A differenza delle vecchie rotte e scomodissime, esse si possono comodamente aprire dall'interno senza mettere a repentaglio la vita del povero sa crestano che dovreva ogni volta camminare sui tetti; non entra più l'acqua come prima anche in caso di temporale, non sentiremo più a sbatacchiare tende e tintinnare vetri con discreto disturbo delle funzioni e pericolo dei sottostanti e anche all'esterno la nostra Chiesa comincia ad assumere quel senso di finito che non aveva e non avrà, finche rimarranno finestre provvisorie e adattate alla meglio o chiuse con muro e quegli antiestetici buchi per i ponti, ricovero di uccelli e magazzeni di umidità.
        Però neppure stalvolta ci sarà dato di vedere fatti tutti i lavori necessari che riguardano le finestre. Resterà da rifare la finestra grande della facciata, e resteranno ancora chiuse per ora e chissà fino a quando, le tre del coro che sarebbero destinate a dar luce al presbiterio, così scuro, specie d'inverno e a tutte quelle della cupola cui la luce arriva da due finestre sole, mentre il disegno ne porta otto. Sono cosi sei occhi ciechi che attendono di essere aperti, come si esprimeva il compianto e valente Ingegnere Gallo di Torino che visitò parecchie volte la nostra Chiesa di cui era entusiasta, e diede i disegni delle finestre. Nostra intenzione sarebbe di riguardo alle finestre della cupola porre delle vetrate istoriate che tanto ornamento darebbero al magnifico lavoro di architettura e coll'occasione dare una ripassata alle decorazioni ed agli stucchi, chiudere le spaccature e seminare un po' di oro ove occorre. Di una pulitura generale poi e di una ripassata alle decorazioni avrebbe bisogno tutta la chiesa, apparsa in questi giorni come mai sporca e deturpata dal salnitro formatosi coll'umidità di tanti anni. Però non è possibile per ora pensare a tutto questo essendovi altri lavori più urgenti e necessari come la riparazione dei banchi che minacciano di andare in fascio.
        Per altra parte notiamo con dolore in quest'anno una diminuzione sensibilissima nelle offerte che consiglia un po' di sosta nelle spese. L'anno scorso ai primi di Settembre il Registro della Chiesa sognava all'attivo circa L. 14000; quest'anno arriva appena a 8000. Il motivo? La sentita diminuzione del soldo, il disastro finanziario del Piccolo Credito e forse la prospettiva di un avvenire non troppo promettente per parte della filossera che comincia a minacciare i nostri vigneti. Tutte cause giustissime. Vediamo però di non ingannarci, cari parrocchiani, e se facciamo economia colla Chiesa facciamola anche in tutto il resto dove i denari sono più mal spesi che in chiesa: nel lusso, nella moda, nelle feste, nel bere, nel fumare, nel viaggiare, ecc. Non dimentichiamo però che i nostri vecchi costrussero la Chiesa in tempi in cui la andava peggio di adesso, ma in cui c'era forse più di fede e pensiamo che è appunto quando le cose vanno male che abbiamo maggior bisogno dell'aiuto di Dio e che è sempre vero ciò che ricorda lo Spirito Santo: l'elemosina non manda in malora e Dio rende il cento per uno di quanto riceve.
        Perciò noi non ci stanchiamo di ripetere che come ogni anno, anche quando va male, paghiamo le tasse, così ogni anno ogni famiglia dovrebbe dal più al meno fare la sua offerta alla Chiesa. Forsechè il Signore ci da meno di quanto ci provvede lo Stato e il Comune?

La Festa del Carmine

        Anche di questa festa così cara ai Novellesi avremmo già parlato se il bollettino fosse uscito a suo tempo. Compendiamo tutto in poche parole dicendo che. come gli altri anni riuscì imponente e devota. Ne erano degnissimi Priori l'Ill. Signor Avv. Giud. Giuseppe Burzio, Consigliere di Corte d'Appello e la gentilissima sig.a Bernardina Pejron-Giordano, consorte del Dottor Pietro Giordano, che non ostante il grave disturbo vollero onorare di loro presenza la festa e regalare la Chiesa Parrocchiale a ricordo del loro Priorato della generosa offerta di L. 1000, così gradite in questo momento di spese gravi. Il Signore rimuneri i generosi oblatori, mentre Novello ancora una volta ammira e ricorda riconoscente i numerosi benefici della Famiglia Giordano. Disse il discorso di circostanza l'Arciprete e furono eletti a Priori per l'anno venturo i Sigg. Coniugi Tarditi Angelo e Margherita cui presentiamo i migliori auguri, mentre il pensiero della nostra riconoscenza a tutti i Priori della Veneranda e gloriosa Compagnia che accettando volentieri l'onore e l'onere dell'incarico hanno fatto del medesimo strumento della loro carità.
        La compagnia del Carmine tocca ormai gli 800 iscritti ed è una delle più fiorenti della diocesi. Speriamo non lontano il giorno in cui tutti i Novellesi siano membri della grande famiglia del Carmine che da ai suoi iscritti tanti favori mentre esige così poco da loro.
        Ricordiamo coll'occasione ai lontani che possono essere iscritti a soci perpetui coll'offerta una volta tanto di L. 10 da inviarsi al Parroco od alla Segretaria della Compagnia Sig. Maestra Carola Borio-Tarditi. Essi godono come tutti gli altri dei benefici della Compagnia in vita e del suffragio di una Messa cantata all'annunzio della loro morte più un funerale annuo in perpetuo per tutti i confratelli defunti.
        Quest'anno sono passati all'eternità i seguenti Confratelli pei quali si è cantata la Messa d'obbligo: Comm. Aw. Luigi Giordano; Boglietti Balocco Maddalena; Tarditi Marco; Marengo Scarzello Caterina; Abbona Onorato fu Antonio; Seghesio Devalle Caterina; Voersio Cogno Margherita; Cucco Tarditi Felicita; Parosso Abbona Margherita; Giordano Cav. Francesco.
        Se abbiamo omesso qualcuno specialmente dei forestieri di cui ignoriamo la morte, saremo riconoscenti a chi vorrà farcelo sapere.

Nell'Asilo Infantile

        Secondo il solito degli altri anni l'Asilo verrà aperto ai bambini il giorno 16 corrente mese, lunedì prossimo. Questo per lasciare in libertà le mamme nei lavori della prossima vendemmia. Vogliano anche le mamme corrispondere a quest'atto di gentilezza con una eguale generosità mandando subito i loro bambini all'Asilo e pensando che i mesi in cui sono pochi gli iscritti l'Asilo ha un danno grave, essendo quasi uguali le spese e poche le entrate.

Nozze d'argento

        I coniugi Settime celebrarono il giorno 31 scorso Agosto il loro 25° anniversario di matrimonio con una festicciula di famiglia. Dopo la S. Messa celebrata per loro dall'Arciprete all'altare del Carmine ebbe luogo in casa Settime un lautissimo pranzo a cui presero parte colle Autorità, i parenti, i vicini e numerosi amici della famiglia.
        Coll'occasione gli sposi vollero offrire la generosa offerta di L. 100 all'Asilo e L. 100 alla Chiesa Parrocchiale. Ai ringraziamenti il bollettino unisce i più sinceri auguri di bene.

Tra il nostro clero

        A sostituire il Rev. Don Basso chiamato a carica più importante in Alba, fu destinato a nostro Vice Curato il Rev. D. Ghione Giacomo che ha già assunto da circa un mese il suo ufficio dimostrando buona volontà e zelo.
        E' pure venuto tra noi per alcuni giorni di riposo il noslro ex-Viceeurato P. D. Francesco Grosso dei Missionari della Consolata che ha finito il suo noviziato ed attende la sua destinazione per le lontane Missioni dell'Africa. Diamo a tutti il nostro cordialissimo saluto ringraziando chi ci lascia del bene operato fra noi e augurando chi resta di imitare nel bene i suoi antecessori.

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II nostro ospedale

        Qualcuno comincierà a dubitare che la cosa sia ormai dimenticata e che questo sia stato come tanti altri un pio ma sterile desiderio. Desiderio veramente Io è tuttora perché di concreto non v'é ancor nulla; sterile operiamo non lo sia perché l'idea non è abbandonata anzi va via via maturando. Un seme di grano sta un anno sotterrato per dare frutto: le iniziative buone hanno pur bisogno di lunga incubazione per venire alla luce anche per il motivo che raramente una cosa buona non incontra difficoltà, e di difficoltà il nostro ospedale ne incontrerà più di una.
        Però questo non impedirà il progresso dell'idea. Possiamo anzi dire che qualcosa s'è già fatto. La Congregazione di carità ha disposto già due camere libere per il prossimo S. Martino; a giorni si radunerà di nuovo il Comitato pro Maternità e Infanzia che s'è eretto in Commissione provvisoria e noi crediamo interpretare il parere di tutti aprendo senzaltro la sottoscrizione per il nuovo Ospedale-Ricovero. Colle stanze abbiamo bisogno di qualche letto (anche già usato), di un po' di lingeria, di qualche vecchio mobile, di una stu/a e un po' di legna. La Provvidenza ci manderà certamente gli inquilini del nuovo palazzo, una buona donna preparerà loro un po' di minestra e un po' di fuoco, la brava gente porterà di tanto in tanto qualcosa, ed ecco senza tante esigenze il nostro ricovero che funziona. Vi pare una cosa tanto difficile? Basta un po' di buona volontà e poi a Novello si sa fare questo ed altro ancora. Dunque coraggio e fede.

A Fornaci

        In questi giorni la popolazione dei Fornaci ha compiuto un atto che fa onore al loro spirito di solidarietà e di attaccamento al paese. Mentre si parla di sopprimere la loro scuola, unica gloria della borgata, per mancanza di locale adatto, i borghigiani unanimi hanno fatto sottoscrizione in cui si dichiarano disposti e si obbligano a fare a proprie spese un comodo, capace ed elegante edificio scolastico, dietro un non grave sussidio del Comune.
        Francamente non possiamo non approvare il nobile gesto della buona popolazione che ci tiene a non perdere la scuola e a tramandare ai figli ciò che ha ricevuto dai padri. Tantopiù che a questa questione già importante un'altra se ne attacca assai più importante e cioè il progetto di far sorgere col tempo accanto alla scuola una Cappella in cui la borgata ora completamente sprovvista di comodità religiose possa soddisfare a quella necessità. Tutte te borgate hanno la loro cappella. Perché solo Fornaci deve esserne priva?
        Auguriamo ai buoni borghigiani la completa vittoria nell'una e nell'altra cosa.

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Nella famiglia Parrocchiale

Per il matrimonio

        Coll''8 Agosto è andata in vigore la nuova legge circa il matrimonio in Italia. Al matrimonio religioso è riconosciuto il valore non solo di sacramento e di vero contratto indissolubile ma anche il valore di atto rivile agli effetti della legge. Cosicché d'ora innanzi i cattolici hanno l'obbligo di celebrare il solo matrimonio religioso.
        Ecco alcune norme per gli sposi:
        1° - Gli sposi che intendono ordinare lo pubblicazioni di matrimonio devono portarsi come prima dal Parroco che riceve la loro richiesta.
        2° - Devono portare con sé se sono di altra parrocchia: il certificato di Battesimo, di Cresima, il consenso dei genitori se minorenni (anni 21).
        3° - Devono pure portare, se provengono da altro paese, l'estratto dell'atto di nascita in carta da bollo da L. 4 per le pubblicazioni in civile.
        4° - Il parroco oltre le carte per le pubblicazioni in chiesa darà agli sposi una carta di domanda per le pubblicazioni in municipio da presentarsi da loro o da chi per essi.
        5° - II Codice di Diritto Canonico esige assolutamente che il Parroco si assicuri della sufficiente istruzione religiosa degli sposi. Perciò gli sposi dovranno dare al Parroco questa prova meglio di quanto si sia fatto finora. E per avere una norma giusta e regolare in questa materia il Parroco provvederà un apposito libretto che gli sposi ritireranno al momento degli sponsali e su esso daranno l'esame prima del matrimonio.
        6° - Infine si ricorda agli sposi l'obbligo della Confessione e della Comunione possibilmente nel giorno stesso del matrimonio o la vigilia.

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MORTI

        17. Grisotto Giuseppe fu Giuseppe di anni 67 (Piano), morto il 15 Agosto. Uomo di probità conosciuta e profondamente religioso accettò con cristiana rassegnazione la morte che lo colse quasi all'improvviso e che però da tempo presentiva non lontana. Dopo la morte dell'unico figlio avvenuta l'anno scorso (febbraio 8) un senso di mestizia e di stanchezza s'era diffuso sul suo volto. Ricevette con divoziione tutti i Sacramenti ed aveva pochi giorni prima acquistata l'indulgenza della Porziuncola. Ebbe solenni funerali pari alla stima che godeva nel nostro e nei paesi vicini. Il pensiero della fede sia ancora quello che sostiene la povera vedova e le figlie.
        18. Garetti Maria Angela di Carlo di mesi 4 morta il 28 agosto (Arbi).
        Alle famiglie colpite le più sincere condoglianze del bollettino.
        All'elenco per fortuna non lungo di questo mese dobbiamo aggiungere con dolore una terza vittima della morte, novellese non di nascita ma di adozione e di affetto: il Cav. Francesco Giordano morto improvvisamente per attacco cardiaco a Ceresole Reale nello scorso Agosto in età di anni 40.
        Senza essere superstiziosi notiamo con profonda commiserazione la strana e dolorosa coincidenza. Il mese di Agosto per la terza volta consecutiva apre la tomba di Casa Giordano. Agosto 1927 la Mamma. Agosto 1928 il Papà, Aposto 1929 il Fratello.
        Non è fare un panegirico del povero Estinto dire della sua profonda fede, ereditaria nella famiglia Giordano. Ricordiamo soltanto che il Signor Francesco pur rapito improvvisamente non andò all'eternità impreparato come capiterebbe a tanti uomini della sua età e del suo grado. Pochi giorni prima aveva fatte le sue divozioni per l'indulgenza del Giubileo e questo basti per dire le sue convinzioni religiose fatte di pratica. Non amiamo ricordare il suo affetto e il suo attaccamento a Novello ove contava da tempo fabbricarsi una casetta tutta sua e passarvi la sua maggior parte dell'anno. La morte immatura gli assegnò un'altra dimora eterna assai più bella in compagnia dei suoi amatissimi Genitori.
        Alla desolatissima Vedova Sig.ra Giuseppina Santonè-Giordano, alle due tenere creature che ancora non sanno misurare la gravità della loro sventura, alla Cognata che divide con loro il dolore quotidiano, a tutta la Famiglia Giordano così duramente provata, Novello manda l'espressione del più sentito cordoglio e l'assicurazione di suffragi per tutti i loro cari Defunti.

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        La Famiglia Grisotto ringrazia sentitamente quanti nell'occasione della perdila dolorosa del loro amato padre

GIUSEPPE

        vollero con parole, con scritti e specialmente colla partecipazione ai solenni funerali prendere parte al suo profondo dolore.
        Avverte che il funerale di trigesima avrà luogo in Novello il giorno 17 c. m. alle ore 9.

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Conferenza Agraria

        Domenica 8 c. m. l'esimio Prof. Ferraris, Direttore della Cattedrta Ambulante di Agricoltura di Alba, tenne ai nostri agricollori una dotta e pratica conferenza sulla fillossera e sulla battaglia del grano.
        Sunteggiamo per sommi capi ad utilità degli assenti :
        E' ormai fuori dubbio che anche Novello va annoverato fra i paesi filosserati.
        Unico rimedio: impianto di vigneti su ceppo americano.
        1° - Lavoro: scelta delle varietà:
Nei terreni tufacei - 420-A.
Nelle terre sassose - Rupestris-Dulot.
Nelle terre forti - 101-14.
Nelle terre da mattoni - 106-8.
        Seguire la variazione del terreno colle diverse qualità. Conviene piantare selvatico se si sa innestare col triplice innesto: a spacco in primavera; a zofolo in Giugno-Luglio ; a gemma dormiente in Agosto.
         2° - Modo di piantare:
        Abolire le fosse tra filare e filare; sono tombe.
        E' necessario lo scasso generale ed è fortunato chi può piantare dove non ci sono state viti da anni.
        Lo scasso va di almeno un metro: bruciare tutte le radici che si trovano.
        Non lasciarsi prendere dalla fretta e dal panico e distruggere ciò che è buono; si distrugga ciò che è intaccato; fare lo scasso e attendere almeno un anno per ripiantare.
        Si pianta come un arboscwllo con il badile; avere la massima cura dei nuovi impianti; liberarli dalle erbe e se sono innestati attenti alla peronospera.
        Si facciano ripetute concimazioni con concimi chimici.
        Parleremo del grano un'altra volta

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