(sonoro)

da LUCE E FORZA del Gennaio 1931

AGLI UOMINI

        Coll'anno nuovo, cari uomini, passerei volentieri ad un nuovo argomento. Poveri noi! Se andiamo solo di questo passo, avrà pensato qualcuno, un argomento all'anno, faremo poca strada. Lo so, cari uomini, che occorrerebbe di più e di meglio ma so anche che un grande maestro di vita cristiana, l'autore della Imitazione di Cristo, dice che se ogni anno si riuscisse a togliere un vizio, presto, notate l'avverbio, presto diventeremmo uomini veramente cristiani.
        Noi poi, quest'anno, non abbiamo neppure avuta questa fortuna, di esaurire cioè in un anno l'argomento scelto. Ricordate? .Abbiamo incominciata a parlare della bestemmia nel numero di Febbraio e l'ultima puntata porta ancora in fondo "continua". E ci sarebbe invero da continuare ancora per parecchi numeri se volessimo ampliare alquanto l'ultimo punto che abbiamo appena toccato: la bestemmia è la calamità più potente che attira i castighi di Dio in questo mondo e nell'altro.
        Riserviamo a Dio la giustizia sul bestemmiatore impenitente dopo la morte. Noi non possiamo e non dobbiamo neppur tentare di penetrare il mistero di misericordia e insieme di giustizia che circonda il giudizio di Dio sull'anima che si presenta a render conto delle proprie azioni. Certo è che se il pensiero de! resoconto finale e decisivo ha spaventato anche i più grandi santi, non può lasciar tranquillo chi verso il Dio Giudice ha tenuto in vita un contegno irriverente e offensivo attraverso le molteplici bestemmie proferite. Certo è ancora, e questo lo prova l'esperienza quotidiana, che se c'è una conversione difficile, specie in punto di morte, è quella del bestemmiatore, la cui fine è quasi sempre orrenda e impressionante anche quando avviene nello stordimento e nella calma apparente con cui molti, come una medicina qualunque, ricevono gli ultimi Sacramenti.
        Sovente anzi la stessa morte è il primo tremendo castigo di un Dio offeso che chiama in quella maniera al castigo eterno i! bestemmiatore. Cosi sono morti i grandi bestemmiatori: Giuliano l'apostata, Ario, Nestorio, Lutero e mille altri che si potrebbero aggiungere ai fatti già ricordati nei numeri scorsi. Ne ricordiamo qui due altri un po' lontani che provano come i castighi che Dio manda ai bestemmiatori non sono sempre solamente individuali, ma qualche volta anche collettivi.
        Si racconta che alla vigilia della grande battaglia di Sadowa, alcuni ufficiali religiosi, e specie alcuni cappellani dell'esercito, avessero fatto sentire a! grande generale in capo Benedek la convenienza di pubbliche preghiere per la vittoria delle armi austriache.
        Rispose Benedek: Dio?, Dio resti neutrale. Alla vittoria penserà Benedek. La sera la storia registrava quella spaventosa e inspiegabile sconfitta che va sotto il nome di giornata di Sadowa.
        Nell'ultimo spaventoso terremoto che desolò le città di Reggio e di Messina, si dice che alla vigilia di Natale un giornalucolo blasfemo e sozzo, dopo aver fatta la più lurida parodia sul mistero divino, terminasse la sconcia prosa con queste parole: "Se non sei un dio ignoto, manda a tutti un terremoto". Il mattino dopo Messina e Reggio erano un mucchio di rovine.
        E potremmo continuare, cari uomini, su questo argomento e magari farvi nomi di luoghi e persone che forse non furono sconosciute anche a voi. Ma sarebbe storia troppo contemporanea e perciò non del tutto conveniente. Ricordiamo una cosa sola prima di finire: Che è difficile trovare prosperata la casa del bestemmiatore; che se la trovate, dite pure: là sopra pende presto o tardi la spada di Dio.
        Discorreremo ancora in un altro numero dei mezzi per liberarsi da questo vizio e delle armi che tutti dovremmo impugnare nella lotta contro la bestemmia. (Continua).

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IN PARROCCHIA
Un po' di resoconto morale

Azione religiosa

        Resoconto morale vuol dire dare la sensazione di quanto ha fatto ia nostra Parrocchia nel campo della propria elevazione spirituale, quanto ha corrisposto alle diverse e svariatissine grazie ed occasioni presentatesi nel decorso anno per farsi del bene; vuoi dire il profitto fatto nell'attuazione di quelle che sono le direttive del Papa circa l'azione cattolica; vuoi dire tutto quel ccmplesso di vita religiosa che fa dire di una Parrocchia: è una Parrocchia come si deve, dove si lavora e si va avanti.
        Cominciamo dalla predicazione. Lasciando a parte quanto si fa dai sacerdoti della Parrocchia, quest'anno abbiamo avute tante occasioni di predicatori e confessori forestieri. Ricordiamo il triduo di chiusura del mese del S. Cuore, e festa del B. D. Bosco; il triduo per la festa di S. Giuseppe; ia settimana in preparazione alla Pasqua: il triduo per la formazione gruppo Donne Cattoliche; la chiusura del mese di Maggio; il triduo alla Crocetta, le feste dei Luigini e delie Figlie di Maria, delle Umiliate ecc. Tante predicazioni, forse anche troppe, come dice qualcuno, ma quando in mezzo a tanta abbondanza si vive ancora digiuno e si muore di fame, come purtroppo, capita anche a Novello, il torto non è certo del cibo che manca. C'è chi di prediche non ne perde una, c'è chi ne perde a sufficenza, c'è chi cerca di sentirne il meno possibile, e c'è chi non ne sente mai. A tutti, compresi i primi vorremmo dare ii consiglio di non perdere queste preziose occasioni di farsi del bene e di mettere in pratica ciò che si sente.
        Le Comunioni in Parrocchia quest'anno hanno avuto un leggero aumento e da 36 mila sono salite a circa 40 mila. Buona cosa anche questa, ma non sufficente per giudicare del valore religioso di una popolazione. Purtroppo c'è anche qui senza parlare di chi la Comunione la fa mai o troppo di rado, chi fa la Comunione senza pensare al dovere che porta con sè la Comunione frequente. C'è chi fa la Comunione con troppa facilità, per abitudine, togliendo a questo grande atto la straordinaria influenza sulla vita cristiana, quando è fatto come si deve.
        Di altre forme di vita religiosa non ne parliamo. Certo la nostra Parrocchia non è ancora in fatto di religiosità all'altezza di altre Parrocchie né più grandi né più comode.
        Come si fa in certe Parrocchie, il primo Venerdì del mese, la Comunione mensile, l'adorazione settimanale, e perfino l'adorazione notturna degli uomini, sono cose di cui noi abbiamo neppur l'idea.
         Speriamo e preghiamo perché anche da noi il pensiero religioso si sviluppi di più, cresca l'istruzione fondamento indispensabile di questo sviluppo, si stimino di più e si assecondino le iniziative, si viva insomma dì più la vita religiosa, perché in nessuna cosa come in questa capìta, vissuta cosi alla bella meglio e non capìta, genera tedio e fastidio.

Azione cattolica

        Come già abbiamo detto tante volte, l'azione cattolica è imposta a noi sacerdoti in cura d'anime dalla suprema autorità ecclesiastica, dal Papa, che l'ha chiamata parte del ministero pastorale. Cosicché se un Parroco vuol essere a posto in coscienza e fare il suo dovere, deve, per quanto gli permettono !e forze e le circostanze, cercare di istituire in parrocchia questa organizzazione. L'azione cattolica, lo sappiamo comprende quattro rami: uomini, donne, gioventù maschile e femminile. Inutile ripetere che il carattere e gli scopi di questa organizzazione è unicamente ed esclusivamente religioso, essendo tassativamente proibito ogni accenno a politica o movimento economico.
        Di dette organizzazioni, noi in Parrocchia ne abbiamo appena due: il Circolo giovanile maschile e l'unione donne cattoliche.
        Confidiamo che ì'anno 1931 ci porti il Circolo giovanile femminile e non sia tanto lontano il giorno in cui l'unione uomini cattolici venga a completare i quadri dell'azione cattolica in Parrocchia. Per oggi certo qualcosa di più si potrebbe fare, specie per i nostri cari giovani, per i quali abbiamo fatte delle spese certo superiori alle nostre forze. Oggi le forze giovanili organizzate si riducono a 18 effettivi, 16 aspiranti e 19 fanciulli cattolici. .Ma che cos'è questo in paragone a tutta la nostra gioventù che potrebbe godere di quanto si fa per !oro e prepararsi così alla vita che li attende, piena di responsabilità, di lavoro, di doveri. Eppure, lo diciamo con tanta pena, non tutti, anzi pochi, apprezzano l'opera nostra a favore della gioventù, molti la combattono, troppi cercano di rendere sterili le nostre faliche.
        E Dio sa se abbiamo visto con pena l'allontanamento dal Circolo di una parte di giovani che avrebbero potuto fare molto bene e trar molto frutto per la vita, e Dio sa pure se accoglieremmo volentieri il loro ritorno e con loro la venuta di tanti giovani che, come loro, non sono cattivi, anzi sono buoni, ma che forse del circolo si fanno delle idee sbagliate o subiscono i'ipfluenza di qualche cattivo consigliere.
        Certo, l'Azione Cattolica, cosi come la vuole il Papa, è sacrificio, quel sacrificio che occorre per vivere da buoni cristiani rinunziando a ciò che alla vita cristiana è opposto e non tutti purtroppo si sentono la forza di fare questo oggi e sempre.
        Per questo sentiamo il dovere di raccomandare ancora una volta ai genitori di pensare seriamente al dovere che hanno di dare ai loro figliuoli quell'istruzione ed educaizione religiosa che è il programma della vita del circolo. Se questo Io possono fare tenendo i loro figli a casa, anche in queste lunghe sere d'inverno, tanto meglio; ma siccome questo è assai difficile, esortiamo, specie quelli del paese a voler approfittare di quanto si fa per loro e sopratutto a voler tenere una condotta che non sia in contrasto col dovere di veri giovani cattolici.
        Una parola poi in genere la vogliamo dire a coloro che criticano le nostre organizzazioni cattoliche. Che si dica male di chi volesse vivere male, si riesce ancora a capire ma che si dica male perché una donna, un giovane, una ragazza, entrando a far parte delle unioni cattoliche, cerca di fare quanto può per vivere una vita più di chiesa, più laboriosa, più paziente, di evitare certe compagnie e certi divertimenti di dubbia moralità, questo non è possibile a capirsi se non si ammette nel criticante un animo cattivo, un'opposizione sistematica al bene, una mentalità asservita alla propaganda del male. Se non ci sentiamo di essere buoni noi, almeno non cerchiamo di impedirlo negli altri. Sarà un mezzo per meritare d'esserlo anche noi in un tempo non lontano.

Azione missionaria

        Quest'anno la nostra Parrocchia figura in proporzione fra le prime per offerte alle Missioni. Notiamo anzitutto l'altarino missionario che la popolazione nostra ha offerto domenica scorsa 21 Dicembre al carissimo nostro ex Vicecurato P. Francesco Grosso, ora Missionario della Consolata.
        L'altarino con tutti gli accessori che lo compongono rappresenta una offerta del valore di L. 1390, proprio quanto fu offerto da quasi tutte le famiglie della Parrocchia.
        A questo aggiungiamo L 87 raccolte nella giornata missionaria del 19 Ottobre. Dalle offerte di quel giorno abbiamo tolte L. 20 destinate alla BorsaPro-Seminario. Inoltre in data 30 Dic. abbiamo inviato al delegato diocesano L. 24 per N. 12 abbonamenti a Crociata Missionaria il bellissimogiornale illustrato che dovrà entrare in tutte le famiglie; L. 182 per quota annuale di N. 70 iscritti all'Opera della Propagazione della Fede e L. 50,40per quota annuale 1930 di N. 84 iscritti all'Opera della S. Infanzia. Uniamo L. 31 di offerte libere (L.25 del Sig Tarditi Guido Segr. e L.5 dalla Sig.Borio Francesca) e L. 100 offerte giornata missionaria 21 Dic. abbiamo un complessivo di offerte (dedotte poche spese) di L. 1850 circa, somma veramente notevole per una piccola Parrocchia come la nostra.
        Tuttavia dato che questo è un reseconto sul quale come su tutti gli altri dobbiamo domandarci se non è possibile fare qualcosa di più, credo non inutile una qualche raccomandazione. E' certo che per l'anno corrente non raggiungeremo tale somma, perché non tutti gli anni si presenta la convenienza di regalare un altarino missionario. Una cosa però da aumentare sarebbero le iscrizioni per gli adulti alla Propagazione della fede e pei bambini alla S. Infanzia. Così pure potrebbero crescere gli abbonati a " Crociata Missionaria" (L. 2 all'anno) e potrebbe venire qualche offerta per il clero indigeno. Tante parrocchie della nostra diocesi si sono impegnate a pagare tutti gli anni la pensione ad un chierico indigeno che si prepara a diventare sacerdote missionario dei suoi paesi nei Seminari missionari ideila Cina o dell'America o dall'Africa. Noi è vero abbiamo iniziata la nostra borsa pro-Seminario diocesano e non conviene mettere tanta carne al fuoco. Ad ogni modo non è male ricordare la cosa come una delle da farsi in tempi, speriamo, non tanto lontani.

Le nostre feste

Santa Lucìa

        Non ne parleremmo se non fosse per fare un rilievo che crediamo doveroso. La festa di S. Lucia anche quest'anno si è fatta con solennità con tre messe alla Cappella, numerose Comunioni e musica a Messa grande. In verità si dubitò fino all'ultimo momento, poiché si sapeva esservi in giro pratiche per metter su il ballo pubblico, ciò che, a norma dei Decreto dei Vescovi del Piemonte, avrebbe impedito ogni manifestazione religiosa. Prevalse infine il buon senso, specie per opera del nostro Podestà ed il ballo non ci fu, o meglio si rimandò a domani sera in una casa privata. Qualcuno strepitò e sappiamo perfino di esercenti che hanno criticato i contrari al ballo quasiché per colpa loro sia mancato un incasso esistente solo nella loro testa. E si che di gente ce n'era, forse più che gli altri anni. Tutto ciò non ci stupisce, abituati come siamo a portar la causa e la pena di tutto. Sono però cose che dispiacciono, che turbano la pace e impediscono quella vera armonia di menti e di cuori necessaria in modo speciale fra le persone primarie di un paese perché le cose vadano bene. Per la verità se è vero quanto si è detto si è troppo pagati ed hanno constatato ancora una volta che Novello non è il paese classico delle danze. Specie le ragazze, e sia detto a loro lode hanno risposto poco: pochissime del paese, poche della campagna, le più forestiere.
        Il rilievo che vogliamo fare è questo: si dice: dappertutto si balla, solo a Novello non si può più ballare?
        No, cari miei parrocchiani, parliamoci chiaro almeno una volta su questo importante argomento. Il Parroco non s'è mai cacciato in testa di bandire il ballo da Novello: anche desiderando lo sa che non ci riuscieebbe. Ciò che addolora è assistere a questi replicati tentativi di distruggere le nostre feste religiose; cogliendo proprio queste occasioni, perché ormai si sa da tutti che ballo e feste religiose non possono più stare insieme. E allora quale la soluzione? Distruggere le feste? Certo il 99 per cento dei nostri Parrocchiani non è di questo parere. Non ballare più? Sarebbe il miglior nostro deriderlo per quanto inefficace e utopistico. Carissimi, col male non si può transigere ed il Parroco non può in coscienza dire: Noi facciamo festa oggi e voi ballerete domani. Sarebbe un tentare di mettere d'accordo il mondo col Vangelo. Purtroppo che il male il suo tempo lo trova sempre. E allora occorre semplicemente stare a quello che è lo spirito della legge anche civile: Lasciamo che chi vuole possa celebrare le sue feste religiose senza tentare di impedirle o di venire a illeciti e pericolosi compromessi, e lasciamo anche (poiché per il male non ci dovrebbe essere libertà) che il Parroco, seguendo il suo dovere, deplori i disordini che non può impedire. Ciascuno poi anche qui farà come crederà. Se ne fanno tante cose che la religione proibiscel Le ragazze, la gioventù buona, farà come vien loro predicato: fuggi il male e le occasioni del male; le altre e gli altri...

PER PADRE GROSSO

        Voleva restare negli stretti limiti di una dimostrazione del tutto familiare e invece ha assunto il carattere di una festa missionaria vera e propria. Ciò specialmente per merito del P. Grosso stesso e più del P. Ciravegna, l'Apostolo dell'Africa che s'era degnato venire ad accompagnarlo. Le funzioni del mattino furono caratterizzate dalle prediche a tutte le Messe di P. Ciravegna, la sera invece fu riservata a P. Grosso che aveva già cantato Messa solenne servita inappuntabilmente dal nostro Piccolo Clero. Sulla balaustra s'era fatta l'esposizione dell'altarino missionario che la popolazione da tempo teneva pronto, tenue regalo a chi per noi e specie per la nostra gioventù ha tanto lavorato nel tempo che fu tra noi in qualità di Vicecurato. E la consegna fu commovente. L'Arciprete benedisse l'altarino, aggiunse noche poche parole commosse, poi lasciò che P. Grosso, facesse la sua predica. E fu una di quelle prediche che non si scrivono ma che si dicono quando il cuore è pieno. P. Grosso col grazie, di cui non avevamo bisogno, ci disse tante e tante cose che ci commossero.
         Speriamo non sia tanto presto esaudito, anche se il nostro altarino dovrà restare ancora un po' chiuso. A noi basta gli ricordiamo il nostro affetto e la nostra riconoscenza.
        A sera poi P. Ciravegna coll'aiuto di molte splendide proiezioni illustrò in una magnifica conferenza il campo del suo apostolato, parlandoci dell'Africa come luì Solo può parlarne, coll'esperienza di 16 anni e sopratutto con amore di apostolo che ama quei luoghi tenebrosi e ingrati come noi amiamo i! nostro paese.
        Ai due Missionari diciamo tutta la nostra riconoscenza con un cordiale arnvederci.
        Per la cronaca notiamo che la sottoscrizione per il regalo a P. Grosso fruttò L. 1390, più L. 100 raccolte nella giornata della festa. Il tutto fu speso, impiegato in maggior parte per l'acquisto dell'altarino coi relativi accessori; il poco rimanente consegnato a P. Grosso per gli ultimi oggetti mancanti. Con gentile pensiero i bimbi delle nostre Scuole vollero che la loro offerta fosse impiegata nel calice e P. Grosso ringraziandoli ha promesso loro che farà scrivere sul piede del medesimo: "Le scuole di Novello".
        Accompagnava il regalo un magnifico album, miniato con arte dal Chierico Isaia di Narzole, portante il nome di tutti gli offerenti. Se capiremo che questo sia il desiderio della maggioranza pubblicheremo col tempo anche il nome sul bollettino.


 

da LUCE E FORZA del Febbraio 1931

I RESOCONTI MATERIALI

        Dopo il resoconto morale delle nostre opere, dato nel numero scorso, è doveroso e certo non spiacerà un po' di resoconto materiale. Vedere a che punto ci troviamo nelle spese, è certo un esame che torna utile, fonte di tante riflessioni. Qualcuno dirà: in ho fatto la mia parte, mentre altri dovranno dire: ed io ho fatto nulla. Altri diranno che si spende troppo e forse non sempre bene ed altri troveranno invece ancora tante cose che si dovrebbero fare e alle quali pare non ci si pensi più.
        Tutti poi dovremo dire: facciamo quel poco che possiamo, perché ad ogni generazione la Provvidenza assegna la sua parte di compito nelle opere pubbliche di beneficenza, ed è colpevole quella Parrocchia, quell'individuo che per paure ingiustificate, per calcoli meschini, per amore di comodità, per grettezza o per avarizia lasciasse passare il tempo assegnato senza dar segno di attività cristiana e benefica. Sarebbe l'albero del Vangelo trovato senza frutto, il talento non trafficato, ia vigna che invece di dar uva ha dato lambrusca.
        Confidiamo che questo non sia detto della nostra Parrocchia. Per questo continuiamo a domandare ed a spendere anche se qualche volta questo ci costa sacrifici non ordinari e ci attira critiche mordaci. Per fare qualcosa occorre soffrire assai. Questo il timbro delle opere di Dio.
        E cominciamo dalla

Chiesa Parrocchiale

        Purtroppo quest'anno i Registri della Chiesa Parrocchiale sono poco consolanti. Ai debiti dell'anno scorso se ne sono aggiunti altri pochi portando la cifra complessiva del passivo da L 3391.30 (passivo dell'anno scorso) a L. 7287,80 (passivo di quest'anno). L'aumento è dovuto a due cause: 1. il pagamento a saldo di note rimaste in sospeso: 2. la rilevante spesa sostenuta, nonostante l'offerta discreta di oro ed argento rotto o fuori uso, per arredare la Chiesa dell'argenteria mancante e riparare la esistente, cosa che era di urgente necessità. Primi infatti ad essere decenti in una chiesa devono essere i vasi sacri.
        Causa negativa poi della situazione alquanto critica è l'ìmpressionante diminuzione di elemosine ed offerte. Le elemosine sono discese da lire 4216,85 a lire 3624,20.
        Le offerte poi furono appena di L, 1819.50, una vera miseria in confronto degli anni passati. Notate le due offerte maggiori quella di L. 1000; dei priori dei Carmine Con. Tarditi Angelo e Margherita (che non viene contata perché destinata a pagare il mobile che si può vedere in sacrestia), e quella di L. 500 della Fam. Giordano.
        Cresciuto alquanto (da L. 1156 a L. 1284) il provento per sepolture e funerali, anche se nel 1930 questi furono più pochi che nell'anno precedente.
        Ciò proviene dall'aver devoluto alla Chiesa, insieme ad altro, anche il provento della cera.
        Diamo qui intanto l'ultimo elenco degli offerenti dopo quello dato nel numero di Aprile:

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Rosso Maria per sedia L. 5 Galvagno Giuseppe 8 Tarditi Matteo (in occasione del suo Priorato) 100
Marengo Angelo (in Suffragio del suocero) 50 per vendita bozzoli 16,50 Tarditi Lorenzo 50
Passone Domenica Ved. 5 Fam. Gatti 5 Borio G. 5
Cogno-Rinaldi Paola 2 Fam. Principiano 10 Alessandria Giuseppe (Br. Neri) 50
B. F. 60 Alessandria Bartolomeo 25 Abrate-Ricotti Irene (sedia) 5
Fam. Montanaro (Chiarene) 40 Bosco Giuseppe (Lanzo) 10 Schellino Metilde (sedia) 5
Prof. Tarditi Alfonso 50 Tarditi Maria 10 Barberis Lucia 10
Ravera Luigi 10 Abio Giovanni 5 Taricco T. 8
Fam. Rapalino 10 Fam. Stroppiana 10 Fam. Abbona Onorato 50
Pirra Pietro 20 Mascarello Guglielmo Galvagno Giuseppe 31
Fam. Tarditi (Fracchia) 100 T. G. 50 Fam. Alessandria B. 50
Settime-Tarditi Isabella 50 Rostagno Sebastiano 5 Ravera Carlo 25
Cogno Luigi (Corini) 25 S. M. 10 Passone Lorenzo 20
Sig. Cristino 15 Roggia Bart. 25

        Sono appena una cinquantina di Famiglie che si sono ricordate della Chiesa, specie in occasione della festa di Gesù Cristo Re che noi abbiamo scelto per la giornata della riconoscenza. E tutte le altre? Possibile che non abbiano ricevuto nulla dal Signore nell'anno passato? E' vero che per fare elemosina non occorre essere scritti nei registri e noi pensiamo siano tanti che abbiano fatta la loro offerta in questa orma veramente evangelica. Ma il sacchetto delle elemosine e le varie cassette non sono solite a dar delle sorprese!
        In conclusione diciamo anche noi, intuendo il vero perché: La gente non dà perché non ha: le cose vanno male ed il denaro manca. È vero, ma non bisogna poi essere esagerati. Il pane per chi lavora e tien da conto non manca e, speriamo, non mancherà e non bisogna poi peccare così di sfiducia verso la Provvidenza divina da tagliare fuori per prima cosa, come tanti hanno fatto la Chiesa e le opere buone. Siamo in anni difficili, lo concediamo, occorre fare economia, siamo stati i primi forse a predicarlo ed a predirlo e non solo da quest'anno; oggi però ripetiamo che l'economia vera non è quella che priva la Chiesa di un piccolo contributo, che non è uno sforzo e che non rovina per nulla, mentre è un bisogno della propria fede ed una caparra delle benedizioni dì Dio, ma la vera economia consiste nel moderare il lusso, nel far a meno di tante cose non necessarie, come il fumare, bere oltre il necessario, nel limitare i viaggi, le feste, gli inviti ecc. No, no, non sono certo le 5 !o le 10 lire che si danno alla Chiesa quelle che fanno andare in malora.
        Certi perciò di dare un buon consiglio che si risolve anche materialmente nell'interesse delle famiglie nostre, noi ripetiamo ciò che tante volte abbiamo già detto, anche a costo di incontrare qualche critica: ogni famiglia dovrebbe nel bilancio annuale della casa porre anche una offerta per la Chiesa o Opere Parrocchiali, offerta che sarà più o meno generosa a seconda dell'annata e delle possibilità della famiglia, offerta da farsi sempre con due intenzioni; 1. come ringraziamento delle grazie ricevute nell'annata scorsa; 2. come anticipo per i bisogni dell'annata seguente.
        Un mezzo assai comodo e per lo più poco costoso è anche quello di destinare alla Chiesa l'oro o l'argento rotto, vecchio o inutile che abbiamo in casa, anche se è un ricordo di persone care. Non è cento volte meglio collocare questi oggetti attorno ad un calice od una pisside, che tenerli ad invecchiare in un cassetto?
        L'offerta di oro e di argento inservibile ha fruttato quest'anno alla Chiesa un insieme di L. 965.
        Colle offerte è doveroso inserire alcuni regali pervenuti alla Chiesa in oggetti e arredi assai preziosi. Ricordiamo le magnifiche tendine dipinte pei i gradini dell'altare maggiore, regalate dagli eredi del Cav. D. Borio Giovanni, uno splendido conopeo ed un riuscitissimo copripisside pure dipinti per interessamento della Rev. Direttrice dell'Asilo da una pia persona di Torino, ed una preziosa pianeta tela-oro dei Coniugi Bernardina e comm. Pietro Giordano.
        A tutti, offerenti e donatori il nostro ringraziamento e l'augurio di benedizioni celesti.
        A compimento delle notizie diciamo che la Chiesa ha fatto fronte finora ai debiti contratti ricevendo a mutuo i fondi delle Compagnie della Cappella di S. Lucia e di buoni privati che trovano così un sicuro impiego del loro denaro, mentre compiono un'opera buona.
        Per il 1931 vorremmo sistemare e ripigliare le funzioni invernali in San Sebastiano, oltre il calorifero già promesso e la necessaria riparazione ai banchi. Speriamo.

La casa dei giovani

        Qualcuno potrà dire che questi furono denari sprecati. Noi non siamo ancora di quest'idea, anche se la casa dei giovani non dà quel rendimento di bene che speravamo quando con santo entusiasmo ci siamo posti a costruirla. Chi getta il seme, chi prepara il posto sovente non è destinato a raccogliere il frutto: per intanto il locale c'è, il seme è gettato, l'albero piantato; e i frutti, se non abbondanti oggi verranno in un secondo tempo. Per quanto se si vuol essere giusti non si può dire che la casa dei giovani non svolga anche oggi il suo compito di bene. I giovani sono pochi, è vero, ma il poco è sempre meglio del nulla, e vedere un gruppo di giovani frequentare le funzioni, accostarsi abbastanza frequentemente ai Sacramenti, venire ogni Domenica a vespro, passare le sere uniti nei locali del Circolo ad istruirsi in varie cose e sopratutto sforzarsi, senza pretendere di essere creduti senza difetti, a vivere la vita cristiana è cosa che deve consolare se pensiamo al deserto di una volta, e fa sperare in giorni migliori per la nostra gioventù... Per questo noi non ci stanchiamo di raccomandare ai buoni, a quelli che ne capiscono l'alta funzione, la casa dei giovani. come una delle opere buone più necessarie ai nostri giorni. Le donne cattoliche non domandano la carità, il Circolo femminile trova il suo posto altrove, i giovani invece avevano bisogno di un locale ove trovarsi, che li togliesse alla strada o ad altri posti peggiori, locale che diventasse la loro casa formatrice dello spìrito e della coscienza cristiana. Questo lo scopo che ci ha mossi alla grande impresa che costò e costa sacrifici, che incontrò e incontra difficoltà e critiche, ma che trovò anche generosi sostenitori morali e materiali. Ecco una lettera:
        Reverendissimo Sig. Arc.
        Le mando una piccola offerta per la sua Casa dei giovani e vorrei poter fare assai di più. Forse non c'era opera che a Novello fosse così necessaria. Provvedere ai giovani è provvedere alle famiglie di domani e dare una buona istruzione civile e religiosa ai futuri padri di famiglia è fare l'interesse di tutto il paese. A me rincresce solo che ai miei tempi questo non c'era, perché ora tocco con mano che la gioventù spreca un tempo troppo prezioso di cui non conosce il valore. I giovani glie ne saranno un giorno riconoscenti.

        Ed ecco l'ultima lista di offerenti:

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Sardo Giuseppe L. 50 F. P. 15 Tarditi Maria (Bergera) 10
Passone Pietro 10 Fam. Passone Lorenzo 7 Gallo Battista 10
Rinaldi Carlo-Barolo 5 Roggia Bartolomeo di G. 25 Rosso Silvio 20
Vietto Pietro (Panerole) 10 M. Carola Borio-Tarditi 50 P. C. 25;
Anselma Cav. Pasquale 79 Can. Conterno Gìov. (Alba) 20 Grimaldi-Degiorgis Elda 5;
Sorelle Galvagno '20

        A questi generosi aggiungiamo il Sig. Boffa Valentino che fornì gratuitamente buona parte del materiale elettrico per ii nuovo impianto.

E i conti?

        Ecco come si trova finanziariamente a tutt'oggi la contabilità della Casa dei Giovani. Alla data 2A Gennaio 1931 il Registro dà le Seguenti cifre: Entrate L. 1597. Uscite L, 14310,40. Scoperto L. 12713,40, Se pensiamo che quest'anno per la casa dei giovani ci son volute altre . spese quali la scala esterna, il calorifero ed altre piccole cose indispensabili al buon andamento c'è da rallegrarsi e da bene sperare se da un totale di L. 20.000 circa (quale è a tutt'oggi il costo della casa dei giovani col suo arredamento) siamo ridotti ad un debito di L. 12713,40. Vuol dire che circa L. 8000 sono state pagate coll'aiuto dei buoni in pochi anni, argomento di fiducia che anche il resto sarà pagato. Per intanto anche a questo passivo s'è per ora provveduto con mutui di pie persone.

Il Bollettino

        È forse l'unico che non ha dei debiti, perché non paga i manovali che lo fabbricano di mese in mese, se si eccettuano le spese di stampa e posta. E bisogna anche dire che tutti gli vogliono abbastanza bene, perché, esclusi pochissimi che lo leggono a sbafo, i più, anche se qualche volta lo criticano, finiscono con dargli la strenna ogni anno perché possa continuare a vivere.
        Ed il bollettino esprime la sua riconoscenza e promette di continuare a fare quel poco che può, sempre coll'unica intenzione di fare del bene. Qualche volta, è naturale, deve urtare un pochino. E come si fa ad approvare o passare sotto silenzio certe cosette? Via, bisognerebbe non aver paura del bollettino, ma aver paura del male che il bollettino condanna. Del resto il bollettino non crede di aver mai offeso nessuno; per offendere ci vuole il mal animo e il desiderio di far male: ora questo il bollettino non l'ha avuto e non vuole averlo mai. Che se qualche volta si pestano i piedi alla sente senza farlo apposta, sì domanda scusa e tutto deve essere finito. Rancori non ce ne devono essere ed il bollettino che non ne ha, spera anche di non suscitarne.
        Perciò dà tranquillo il suo resoconto materiale (che per dare il morale occorrerebbe sapere se piace, se è letto, se è ascoltato; tutte cose difficili a sapersi) sperando aver sempre l'aiuto per continuare la sua vita di maestro, dì consigliere, di amico, di padre e qualche volta anche di censore.
        L'ultima lista di offerenti è la seguente:

Fam. Ravera (Ciochini) 5 Pressenda Carlo 4 Avv. Prof. Luigi Ferreri 100
Dott. E. Tarditi S. P. 10 M. Michele Ghigo 10 Sardo Giuseppe 10
Fam. Marengo (Pilone) 10 Suor Luigia Tarditi (Genova) 10 Rinaldi Giovanni 5
Civallero Giuseppe i(Morigl.) 5 Belli-Tarditi Chiarina (Monforte) 5 Passone Lorenzo 5
Con. Graneris (Demonte) 20 Sor. Pascale (Benevagienna) 10 Rinaldi Carlo (Barolo) 10
Gallo Battista 4 Sandrone Teresa 2 Gallo Teresa 2
Gallo Rosalia 5 Gallo Lucia 5 Gallo Virginia 5
Ravinale Angelo mil. p. 5 Tarditi Filippo 2 Chiarla Fiorentina 5
Stra Felicina e Avv. Giovanni 10 Borio Francesca 3 Marengo Pietro (Lamorra) 5
Fam.Viglione (Lamorra) 5 Tarditi Ambrogio 4 /td> Abrate Guglielmo (Casale) 10
Maria Hirsch-Tarditi 30 Conterno Silvio M. (Genova) 5 Tìzzani Gaetano (Genova), per D. V. D. 50
Gallo Teresa (Roascio) 5 lberti Giuseppe 3 Germano Giovanni 10
Saccato Giovanni 7 Parusso Giuseppe (Tripoli) 2 Cogno Giuseppe 2
Cap. Maffei (Verona) 10 Fam. Pavia 5 Chiuminatti Luigi (Lamorra) 10
Pirra Antonietta ed Ernesto (Torino) 10 Dotta Matteo 5 M.a Carla Borio 10
Rinaldi Domenica (Torino) 5 Stra-Olivero Teresa 5 Fam. Tarditi Fr. (Veneria) 4
Costamagna Sebastiano 5; Alessandria D. Gius. (Castagnole) 5 Abio Gius. (Torino) 5
M.a Teresa Gianotti 10 Stroppiana Nicola 5 Cucco Biagina (Monchiero) 10
Fam. Cabutti (Bergera) 10 Vietti Giuseppe 5 M.a Ida Baron 10
Fam. Tallone-Baron (Cuneo) 10 Tarditi Giovanni (Bra) 5 Dotta Matteo 5
B. A. A. 5 Cav. Anselma Pasquale 10 Dott. Stella G. 10
Fam; Dott. Gervasone (Genova) 10 Barberis Maria 3 Fam. Davico 5
Strada Rosa 5 Rosso Francesco 5

        A questi uniamo le seguenti offerte pervenute da Moriglione raccolte dal Sig. Rinaldi Tommaso a cui esprimiamo la nostra riconoscenza:

Rinaldi Tommaso 5 Marengo Antonio 1 Bozzone Antonio 5
Antonione Benedetto 2,50 Barberis Luigi 2 Dellorto Sebastiano 3
Baroero Maria f. G. 3 Baroero Maria 2 Roggero Battista 2
Mondino Giuseppe 3 Marengo G. B. f. Gius. 5 Marengo Carlo 2
Marengo Michele f. L. 2 Marengo G. B. f. Mich. 3 Marengo G. B. f. Giov. 2
Roella G. B. 2 Roella Domenico 2 Costamagna Maria Ved. Bozzone 2
Abbona Michele 2 Bozzone Carlo di Ant. 2 Baroero Antonio 2
Baroero Giuseppe 2 Baudino Giacomo 2 Spinardi Giuseppe 1
Porro Giacomo 2 Porro Francesco 2

La Crocetta

        Se avessimo continuato a lasciarla .come l'abbiamo trovata, avremmo avuto certamente un fastidio di meno: quello cioè di pensare a pagarne i debiti; ma avremmo avuto anche in meno una grande consolazione: quella di vedere il caro Santuarietto risorto materialmente e, ciò che è più, religiosamente, rivelando nella sua risurrezione una divozione che covava sotto la cenere e che esplose in una superba e magnifica manifestazione ripetentesi e crescente di anno in anno.
        Per questo diamo volentieri e con tanta fiducia i conti della Crocetta, anche se questi sboccano in un discreto passivo. La Madonna s'incarica di pagare. Del resto abbiamo di questo la migliore delle garanzie nella fede della popolazione nostra e nell'opera generosa della Famiglia Tarditi della Fracchia che volentieri fa da tesoriera della Madonnina anticipando i fondi per il pagamento dei debiti. Con tali aiuti è facile lavorare.
        Intanto il Registro della Cappella che registrava per l'anno 1929 Lire 1546,10 di entrata contro L. 1935 di uscita, porta per l'anno 1930 in entrata L. 1605.30 ed in uscita Lire 2360,90.
        Su questi conti si possono fare parecchie riflessioni: 1. Le spese si capiscono e sono in vista. In meno di tre anni la Crocetta è stata quasi rifatta: ripassato il tetto, riparato il campanile, intonacata all'esterno, chiuso il portico colla cancellata, e ultimamente decorata internamente con gusto artistico. Tutto ciò ha portato una spesa di parecchie migliaia di lire di cui qualcosa rimane a pagare.
        Ciò che invece sorprenderà qualcuno è come si siano potute trovare in pochi anni migliaia di lire da spendere in una Cappella di campagna dove si celebra abbastanza di rado. Eppure questa è la verità: che verso la Madonnina della Crocetta c'è tanta divozione, non solo a Novello, ma anche nei paesi circonvicini, specie in occasione dell'indulgenza della Porziuncola che da qualche anno è stata annessa a quella Chiesa. Chi assiste una volta alla magnifica manifestazione religiosa del due Agosto accelera col desiderio il gusto di ritrovarsi nell'anno venturo.
        Ecco intanto la situazione finanziaria a tutt'oggi: Passivo L. 2360,90; attivo L. 1605,30. Rimanenza passiva L. 755, 60. Rimangono con questo a saldare in tutto od in parte parecchie note tra le quali la principale quella del decoratore.
        Tra le offerte ne troviamo qualcuna abbastanza rilevante di persone che amano conservare l'anonimo, e tra i regali notiamo al solito la generosa Suor Tarditi Luigia Superiora delle Suore d. M. di Genova, che offrì due cartelle da L. 100 caduna ed una magnifica tovaglia a pizzo oro per l'altare.
        Su tutti i generosi offerenti invochiamo di cuore le benedizioni della nostra Madonnina.

Asilo Infantile

        Per quanto questa istituzione di carattere civile non entri nel programma del bollettino parrocchiale che è strettamente religioso tuttavia tutti sanno che i fastidi dell'Asilo pesano in gran parte sulle spalle del Parroco che comunque dell'Amministrazione di detto ente deve essere il Presidente in forza dell'Artic. 12 dello Statuto Organico che dice: " Il Consiglio d'Amministrazione si compone del Parroco pro tempore (cioè la persona x per tutto il tempo che è Parroco) che ne è Presidente nato" ....
        Non è perciò la prima volta che il bollettino si occupa dell'Asilo, al quale per altra parte non si può disconoscere un carattere in parte religioso e per la presenza delle Suore che lo dirigono e per le altre istituzioni annesse che hanno di mira l'educazione religiosa della nostra gioventù femminile. Ed è in modo speciale questa parte di compito che ha l'Asilo e che è pure nel programma imposto dai legittimi Superiori alle Suore quello che anima a incontrare dei fastidi e ad interessarsi perché l'Asilo prosperi e viva. Perché è cosa facile da capire se tutto si esaurisse a custodire pochi bambini, a soffiar nasi e abbottonar calzoni, non sarebbe proprio.iì caso di far venire Suore, e aggiungere fastidi a fastidi che il Parroco lascierebbe volentieri in tal caso ad altri. L'Asilo, secondo il nostro modesto, modo di vedere, e nell'intenzione dei fondatori, dev'essere la succursale della Parrocchia, le Suore le collaboratrici nell'opera della salvezza delle anime, la varie istituzioni sorgenti alla sua ombra opere di bene e di apostolato cristiano. Ecco perché il Parroco fu voluto Presidente dell'Asilo, perché ne parla sovente e volentieri, anche dal pulpito e lo vorrebbe vedere fiorente di vita cristiana.
        Purtroppo anche in questo campo, come in tutti i campi della beneficenza, le cose vanno molto lentamente, per non dire che a volte si fermano addirittura.

Il bilancio

        E parlando anche solo del lato materiale è fastidio grave ogni anno tirare il bilancio alla pari. Le uscite sono abbastanza gravi {oltre lire 7000 all'anno); poi sono necessarie di tanto in tanto riparazioni straordinarie. Oggi per es. occorrerebbe una ripassata al tetto che minaccia rovina e che fa acqua da tutte le parti. Occorrerebbe pure sistemare la facciata che.è diventata più che mai antiestetica con tre sorta di finestre che fanno a pugni tra loro. C'è poi la cucina ed il piccolo refettorio delle Suore dove l'umidità cola dai muri; ci sono le stanze dietro al laboratorio che attendono la loro sistemazione definitiva e c'è tutto il piano inferiore che potrebbe col tempo utilizzarsi in modo da riparare anche all'inconveniente che ha il salone destinato a scuola, dove difficilmente si può avere un sufficiente grado di calore. Una serie di spese che attendono i loro anni buoni. Quando verranno? Mah...
        Per intanto, pur limitandoci al puro indispensabile, occorrerà pensare ad un altro problema che s'aggrava di anno in anno; le richieste insistenti delle famiglie che trovano elevata la pensione di L. 8 mensili per i bimbi abbienti e di L. 5 per gli iscritli alla Congregazione di Carità che dà per questo un sussidio di L. 300.
        Non discutiamo la ragionevolezza di una domanda di riduzione per chi effettivamente si trova in necessità e Dio sa se vorremmo poter aprire le porte dell'Asilo gratuitamente a tutti i bambini, accettando come offerta , quanto viene dato da chi può. Ricordiamo però che l'Asilo ha le sue spese cui non può far fronte senza la pensione dei bimbi (per altro non esagerata; .ci son Asili più ricchi del nostro dove il minimo di pensione è di L. 10 al mese) che porta un'entrata di circa L. 2000.
        Ècco intanto un po' all'ingrosso i conti del 1930

USCITE.
Onorario alle Suore L. 3000
Spese per commestibili circa L. 2000
Spese per combustibile L. 2000
Spese varie L. 500
e questo facendo tutte le economìe possibili e supponendo nessuna spesa Imprevista.

ENTRATE
Reddito cartelle L. 1400
Offerte L. 401
Azioni L. 700
Teatrino L. 307
Pensione bimbi L. 1814
Sussidio del Comune L. 1500
Suss. Congreg. Carità L. 300
Sepolture e funerali L. 435
Totale L. 6857

        Come si vede il bilancio stenta non poco.
        Noi raccomandiamo due cose per l'Asilo:
1. Che vengano mandati i bambini anche se questo costa un po' di sacrificio. Il numero accresce l'entrata senza gravar su certe spese che si debbono fare anche per pochi, ad es. il calore.
2. Che ogni famiglia possibilmente prenda un'azione dell'Asilo (L. 5 all'anno) accessibile ad ogni borsa. Cinque lire all'anno si danno a qualunque povero, anche solo in pane. E chi non può con denaro dia qualche cosa in natura: tutto è buono: legna, verdura, frutta, vino ecc.
        A questo proposito sentiamo il dovere di segnalare alla pubblica riconoscenza l'opera delle Signore Visitatrici che mensilmente o più o meno portano all'Asilo il frutto della loro carità.
        Così pure constatiamo con piacere un aumento nel numero degli Azionisti, specie per interessamento dell'Ottima Sig.a Direttrice dell'Asilo cui esprimiamo la nostra riconoscenza. A proposito di azioni, dato che alcune non per volontà ma per dimenticanza, restano ogni anno insolute, l'adunanza degli Azionisti prima e poi l'Amministrazione ha deciso di pregare le Ottime Signore Visitatrici a volersi prendere anche questa incombenza: esigere cioè ogni anno le azioni portando a casa di ogni azionista la bolletta. Non dubitiamo che le brave Visitatrici aggiungeranno alle altre anche questa benemerenza.
        Ecco intanto un altro elenco di nuovi azionisti cui esprimiamo la nostra riconoscenza:
N. N, 1 az.:
Sorelle Galvagno 10 az.;
Galvagno Irene 1 az; Alessandria D. Giuseppe (Castagnole L.) 1 az.;
Alessandria Maria 1 az.;
Galfrè Maria 1-az.
        Completeremo nei numeri seguenti l'elenco degli azionisti del nostro Asilo e ciò per un sentimento di riconoscenza che additi all'amministrazione ed all'esempio tanti oscuri benefattori del nostro massimo Istituto.

Una bella Funzioncina

        Fu celebrata la mattina del 29 gennaio alla Cappella di Bergera ove quella buona popolazione al completo più che nei giorni festivi, ha celebrata la chiusura del mese consacrato al S. Cuore di Gesù.
        La chiesa era zeppa come nelle grandi occasioni e la Comunione veramente imponente. Contemporaneamente fu benedetto ed inaugurato un bellissimo quadro del B. Don. Bosco che entra così a far parte dei protettori della Borgata ed in modo speciale, come spiegò il Parroco, della gioventù.
        Il merito speciale della bella iniziativa oltre alle buone zelatrici della Borgata, va dato alla zelante Maestra Signorina Elvira Brovia, che portò i suoi bambini alla Comunione in divisa di crociatini e volle far loro ripetere con un riuscitissimo trattenimento !a consecrazione della scuola al S Cuore di Gesù. Ambe le funzioni furono commoventi e fanno grande onore a quella buona popolazione che da un po' di tempo dà motivi di vera consolazione.
        Mentre di vivo cuore ci congratuliamo coi bravi parrocchiani di Bergera, uniamo volentieri le nostre povere preghiere a quelle dei bravi scolaretti, piccoli apostoli del S. Cuore affinchè la realtà corrisponda ai propositi e ai desideri e la Borgata cresca sempre più in quella vita cristiana che è sola la salute degli individui e delle famiglie.

TRA I NOSTRI AMMALATI

        Raccomandiamo alle preghiere dei buoni tutti i nostri cari malati e specialmente quelli che essendo più gravi hanno dovuto essere trasportati all'Ospedale: all'Ospedale S. Lazzaro di Alba le Signore Boffa-Montaldo Virginia e Tarditi Margherita ed all'Ospedale di S. Giovanni di Torino la Signora Morando-Vaira Maria. Auguriamo alle povere ammalate di tornare quanto prima guarite alla famiglia e cogliamo l'occasione per tributare un ben meritato ringraziamento alle nostre Autorità che si interessano ed a! Comm. Dott. Pietro Giordano che in queste dolorose occasioni presta sempre volentieri l'opera Sua preziosa e l'appoggio de! Suo nome stimato, come è accaduto in questi ultimi giorni per il ricovero della giovane Saccato Brigida e attualmente per la povera suddetta Morando Maria.
        NB. A proposito di ammalati , vorremmo fare una raccomandazione. Sovente capita che una persona sta ammalata anche dei mesi, forse è stata abbastanza male, è andata : all'ospedale per operazioni anche gravi e noi in Canonica sappiamo nulla. È bene perciò in questi casi avvertire per due motivi: l°. per non far criticare senza ragione (come si fa ad andare quando non si sa?); 2°. perché una visita del Sacerdote, anche se non è il caso di amministrare i Sacramenti, non fa mai del male.

Ringraziamento tardivo

        Il parroco impossibilitato a ringraziare particolarmente quanti (e sono stati tanti, troppi) hanno inviato auguri e ricordi in occasione delle passate feste Natalizie, Capodanno ed Epifania, compie dalle colonne del bollettino il gradito dovere (anche se un po' tardi) di ricambiare auguri e preghiere.

AVVISO IMPORTANTE

        Avvertiamo i nostri bravi agricoltori che l'lll.o ed a noi carissimo Prof. Ferraris verrà a tenerci una conferenza agraria !a Domenica 22 Febbraio, dopo Vespro, nel salone del Circolo Giovanile. Avrebbe voluto quest'anno tenerci il promesso corso di frutticoltura, ma le pressanti occupazioni ed il tempo non propizio hanno obbligato a rimandarla all'anno venturo. Noi Lo ringraziamo fin d'ora. Anticipo intanto ai nostri buoni contadini un consiglio che l'Ottimo Professore ripete ad ogni visita: piantate viti americane, anche poche, se volete, anche selvatiche che quest'anno costano nulia e non aspettate che la filossera abbia distrutto: sarà troppo tardi.


 

da LUCE E FORZA del MARZO 1931

Diario Religioso

        6 Marzo: - l.o Venerdì del mese. Funzione solita all'altare del S. Cuore. Si avverte coll'occasione che sono disponibili ancora alcune copie del libro "La grande promessa ". Costa pochi soldi e dovrebbe entrare in tutte le famiglie. Rivolgersi all'Asilo.
        16-17-18 - Marzo : - Triduo in preparazione alla festa di S. Giuseppe. Speriamo aver un predicatore forestiero, anzi lo teniamo per certo. Vi sarà una breve meditazione al mattino per tutti e a sera la solita conferenza per uomini che a San Giuseppe celebrano la festa della loro Compagnia.
        19 Marzo : - Festa di S. Giuseppe. Solenne di precetto. A messa prima Comunione Generale degli uomini. Musica a Messa grande e Vespro, Panegirico e Processione.
        29 Marzo : - Domenica delle Palme. Messa ultima anticipata di mezz'ora. SS. Quarantore di Pasqua (legato Arione). Anche quest'anno avremo un predicatore e confessore forestiero che. come già in qualche anno pratichiamo con soddisfazione, si fermerà con noi possibilmente tutta la settimana santa.
        Ricordiamo fin d'ora alle brave persone che sono in possibilità di preparare e coltivare fiori e verdura per il S. Sepolcro.
        N. E. Il tempo utile per la Pasqua comincia colla domenica II di Quaresima (1° Marzo) e va fino alla domenica della SS. Trinità (31 Maggio).

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LA PAGINA DELLA CARITÀ

Per il Bollettino

Stra-Olivero Teresa L. 5 Stra Matteo 20 Girardi Michele 4 Garetti Carlo 5
Sorelle Saccato (Govone) 5 Saccato Maddalena (Mussotto) 5 Roggia-Damilano Secondina (Narzole) 5 Bernocco Emma (Cherasco) 5
Galizio Giuseppe (Torino) 5 Manzone Maria 4 Tarditi Francesco (Chiabotto) 2,50 Barberis Clara (Savona) 5
Barberis Michele 5 Fam. Rinaldi (Br. Panerole) 10 Raviola Francesco 5 Florio Giuseppe (Torino) 5
Schellino Michele 3 Galliano Pietro 2 N. N. B Mantello Maria ved. Gariboni (Torino) 5
Gallo Lodovico 5 Raviola Marianna-Bersano (Torino) 5 Sorelle Galvagno 10 Alessandria Luigia 3

        A tutti i generosi sostenitori del modesto foglio parrocchiale i nostri più caldi ringraziamenti e la promessa di preghiere.

Per la casa dei giovani

Schellino Michele 1
V. M. 15
Sangiano-Giuffredo Maria 10
Fam. Rostagno Seb. 35.
        Accettiamo con riconoscenza questo poco per un'opera che è tanto necessaria e purtroppo non ancora da tutti conosciuta ed apprezzata: l'educazione cristiana della nostra gioventù.

Per la Chiesa Parrocchiale

        Registriamo sempre con riconoscenza le offerte per la nostra Chiesa Parrocchiale che continua ad essere ancor oggi la più bisognosa, Diciamo la verità: ci sorprende ormai un senso di sfiducia di non arrivare a compiere per la nostra Chiesa neppure ciò che è strettamente necessario. Uno sguardo in su dice che sarebbe necessario continuare i lavori delle finestre ed aprire quelle della cupola, se si vuol finire la Chiesa e poter cominciare la decorazione che s'impone. Ci sono poi quelle benedette screpolature prodotte dal terremoto dell'84, che vorrebbero essere chiuse. Un altro sguardo in giù ci mostra gli altari laterali fino a ieri camuffati da antiestetici drappi corrosi e cadenti. Si capisce, non c'è un pezzo di marmo in quegli altari ed il surrogato dura fin che può. Ci sono i banchi, la porta... ma son tutte cose che abbiamo già dette. L'essenziale è che nessuno sia più persuaso (cosa troppo comoda e sfruttata per troppo tempo) che alla nostra Chiesa non manchi nulla. E' tra le più artistiche e forse la più artistica, ne conveniamo; ma purtroppo è anche tra le più povere e disadorne, malgrado la sua bellezza estetica. Basta metterla al paragone con la vicina Parrocchia di Monforte. Ecco le ultime offerte dal 1° Gennaio a tutt'oggi:
Foglio Luigi lire 200
Cagnasso Giuseppe 5
Fam. Pavia 10
M.a Carola Borio-Tarditi 50
Fam. Tarditi Francesco (Veneria) 20
P. C. 25
Dotta Matteo 10
Stra-Olivero Teresa 30
M. L. 6
T- F. 300.
        Grazie e benedizioni a tutti, specie ai più generosi.

Nell'Asilo infantile

        Nello scorso numero dando in succinto i conti dell'Asilo Infantile è stato omesso il resoconto dettagliato delle singole offerte. Lo diano adesso a soddisfazione degli offrenti e per il buon esempio e comprende le offerte di tutto il 1930 a tutt'oggi :
Tarditi Pasquale L. 25;
L. M. 10:
S. S. 38;
N. N 2:
M. C. 2:
M. C. A.4;
Fam. Milanese-Abrate (omaggio in memoria della def. Sig. Boglietti invece di fiori) 30;
Dott. Balocco (come sopra) 30:
Con. Viglino (in memoria della mamma) 100:
Frat. Novo {in occasione trasporto salma della Zia) 30:
Marengo Angelo (in suffr e memoria del suocero Tarditi Gìovanni) 50;
Fam. Abrate-Milanese (in suffr. e mem. del Signor Tarditi Lorenzo) 20;
Tarditi Fiorenzo 50;
M. G. 10;
M. T. A. 5;
Maria Novo-Lemasson (Torino) 50;
L. M. 10;
Barberis Maria 7;
Borio Francesca 10.
        Daremo in altro numero l'elenco delle azioni pagate nello scorso anno.

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Raffreddori

        Chi non lo sa? Vi sono due specie di raffreddori: sacri e profani. I primi sono dannosi quando si pigliano per esempio nell'andare a Messa in una giornata di vento e di pioggia; i secondi invece servono a... rinforzare la razza quando si buscano ad esempio per assistere ad un ballo, ad una corsa o festa sportiva o ad una partita di football.
        Allora anche le signorine più dedicate e le signore più prudenti e ragguardevoli si... irrobustiscono a star delle ore coi piedi nel fango e l'acqua che scorre sulle eleganti toilettes e magari sulle spalle nude.
        Così vanno le cose del mondo moderno.

NOTA PRATICA

        Nei seminati di grano. - Gli agricoltori che non ebbero a procedere alla concimazione autunnale con perfosfato minerale e solfato ammonico ed intendono nitratare i grani con nitrato di calcio o nitrato ammonico, potranno subito spargere in copertura ai grani ql. 6 di perfosfato minerale per ettaro (pari a Kn. 40 per pertica mil. ed a Ql. 2.40 per giornata piem.) Sparso il perfosfato e dopo circa una quindicina di giorni l'agricoltore potrà effettuare lo spandimenlo del nitrato di calcio e del nitrato ammonico nella quantità di ql. 2.50 per ettaro (pari a ql. 1 per giornata piem. ed a Kg. 16 per pertica mil.) Lo spandimento si effettuerà in tre o quattro volte, data la stagione un po' inoltrata, alla distanza di 10 giorni circa tra uno spandimento e l'altro.
        Nel prato. - In molti è invalso l'uso di procedere alla concimazione dei prati in primavera. L'agricoltore otterrà risultati molto migliori concimando il prato in autunno o in inverno. Le dosi di concimi da usarsi sono le seguenti: Perfosfato minerale 18-20.ql. 6-8 per ettaro (pari a ql. 2,50 per giorn. piem. ed a Kg. 40,50 per pertica mil.) Solfato ammonico ql. 1,50 per ettaro pari a Kg. 10 per pertica mil. ed a kg. 60 per giornata piem.).

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