da LUCE E FORZA di Gennaio 1938

Notizie varie

            Una simpatica breve funzione patriottica s'è svolta la mattina dell'Epifania alla sede del Fascio Femminile locale: la distribuzione di numerosi pacchi o regali ai bimbi poveri insieme ad un'abbondante colazione di caffè latte e panini. Coll'occasione il neo Commissario Prefettizio del nostro Comune sig. Rosso Andrea, dopo brevi e sentite parole ispirate all'ora, distribuì tre premi di nuzialità di L. 300 caduno, cinque premi di natalità di L. 25 e due diplomi di benemerenza.

IN PARROCCHIA

La festa di S. Lucia.

            E' passata con poca soddisfazione dei numerosi divoti della cara Santa che hanno trovata chiusa la Cappella in omaggio al Decreto dei Vescovi del Piemonte che proibisce le feste alle Cappelle campestri, quando per l'occasione viene eretto il ballo. E il ballo c'era, pubblico, in piena piazza, per la festa di S. Lucia. Il doloroso inconveniente non s'era più verificato dal 1932 in qua, l'anno della grandine. Il parroco trova annotato sul registro di S. Lucia per quell'anno : "...Così l'anno della grandine (24-8-1932) fu pure l'anno del ballo, a dimostrare che le due cose vanno facilmente d'accordo".

            Occorre dire che di tanto in tanto nel corpo di qualcuno corra un brivido o meglio una febbre di danzo-mania. E passi; i malati si compatiscono. Ma che proprio nei 365 giorni dell'anno sia necessario scegliere quello destinato alla festa di S. Lucia, ci pare cosa alquanto inspiegabile che sa di profanazione e di raffinata malizia, come quella del figlio che sceglie l'onomastico della madre o della sorella per farle un affronto. Non sappiamo se, almeno finanziariamente i promotori del ballo abbiano fatto fortuna. Abbiamo però udito esercenti a lamentarsi di aver fatto pochino ed assai meno degli anni in cui il ballo non c'era. E ciò è ragionato. Chi porta il denaro agli esercenti non sono i ballerini che vengono in festa all'ora dei gufi e dei pipistrelli; sono invece le famiglie che hanno forestieri, parenti od amici invitati. Ed in molte famiglie sappiamo che i forestieri sono mancati, perchè l'odore del ballo ha sopeso gli inviti, come sappiamo che tanta gente che sarebbe venuta se n'è stata a casa poiché ha saputo per tempo che la Cappella era chiusa. E si capisce. Sarebbe una commedia venire a S. Lucia e trovare la Chiesa chiusa ed aperto il ballo! E se questo giuoco di cattivo genere continuasse per qualche anno si finirebbe per non  vedere più alcuno a Novello il 13 Dicembre. Ci pensino i danzomaniaci su cui cade la responsabilità.

            Alla Cappella si cercò di rimediare con una Messa il giorno dell'ottava. C'era la Cappella gremita. Se ci fosse stato chi è andato a raccontare che fu la popolazione a volere il ballo il 13 avrebbe avuto una smentita, come darebbe una smentita solenne un ipotetico referendum su quanto la popolazione preferisce tra il ballo o la festa religiosa; pensiamo ad onor della nostra gente che i sottoscrittori del ballo non raccoglierebbero il due per cento.

            E intanto anche la Cappella ci ha rimesso qualche centinaia di lire di mancata elemosina. Chi glie le rifonde?

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Il Banco di Beneficenza per l'Asilo

 

            Non si può dire abbia avuto esito completo, poiché buona parte dei numeri preparati è rimasta nell'urna, non ostante il lavoro indefesso delle buone Patronesse con a capo la Presidente sig.a Felicina Stra alle quali anzitutto va la riconoscenza dell'Asilo e della popolazione. Troppe distrazioni in quel giorno, ha commentato un tale, perchè la gente si possa concentrare su di un'opera di carità!

            Tuttavia l'Asilo realizza dal Banco di Beneficenza di S. Lucia un discreto attivo tanto più prezioso in questi anni di diminuita carità e di crescenti bisogni. Dedotte le spese resta per l'Asilo circa un miliaio di lire. A queste vanno aggiunte le offerte pervenute per l'occasione al Presidente di cui diamo l'elenco, ringraziando sentitamente quanti e con oggetti e con offerte hanno contribuito alla benefica iniziativa.

            Ecco l'elenco: Cav. Dott. N. Burdizzo L. 100, Preti Gaudenzio 10, Uomini leva 40 anni 40, Brig. Alessandria Pietro 10, Cnmm. Virgilio Abbona 25, Con. Cav. Ghigo Michele e Delfina 50, Camera Stra Ernestina 10, Suor Claudina 10.

            Tra gli oggetti principali notiamo i regali della fam. Giordano, del Dott. Bologna, del sig. Alessandria Guglielmo, del Segretario C. sig. Tarditi Guido, dell'Avv. Ferreri, dell'Avv. Stra e d'altri di cui ci sfugge il nome.

            A tutti l'Asilo esprime i suoi sensi di profonda riconoscenza e per tutti i bambini alzano la loro preghiera al Signore.

 

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Nella Famiglia Parrocchiale

Ba ttesimi

 

            In tutto l'anno 1937 abbiamo avuti n. 19 battesimi. Una cifra veramente insignificante o se vogliamo significantissima per la decadenza e la sicura rovina verso cui s'avvia inevitabilmente la nostra Parrocchia se la denatalità continuasse in questa misura. I 19 battesimi di quest'anno contro i 34 del 1939 e contro gli 80 e 90 di circa 60 anni fa stanno a dimostrare tutto un lavoro di distruzione della famiglia, compiuto anche per opera di diabolici consiglieri. Per non poter dare in abbondanza come si vorrebbe ai figli i beni materiali si nega ai medesimi il massimo bene: la vita a cui hanno diritto.

            Lasciando a parte il lato patriottico che pure ha tanta importanza per la grandezza e prosperità della nazione che conta sul numero dei suoi figliuoli, dei quali con premi di nuzialità, di natalità, con previdenze e provvidenze assistenziali cerca premurosamente di crescere e rafforzare il numero, ricordiamo semplicemente alle famiglie cristiane la grave responsabilità cui vanno incontro davanti a Dio che si vede chiusa la via alla creazione di nuovi suoi adoratori, mentre è verità di fede che Dio non mette sulle spalle di nessuno, e tanto meno delle famiglie cristiane, un peso superiore alle forze.

 

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NOTA AGRICOLA

Il Silos.

 

            CHE E'. - E' ormai una cosa nota come la scienza agraria abbia insegnato agli agricoltori il modo di utilizzare al massimo i foraggi di qualunque genere, anche i più scadenti, colla costruzione dei cosidetti "silos".

            Il "silos" non è altro che una fossa, o torre o stanza ermeticamente chiusa in modo che non vi penetri aria, dentro la quale si può conservare in stato di perfetta efficenza l'erba. E' principio noto come ogni foraggio per essere conservato deve essere essicato, accumulato allo stato di erba subirebbe una fermentazione che lo riduce in marciume inservibile. Ora si sa anche che elemento necessario ad ogni fermentazione è l'aria, e senz'aria non si da fermentazione, come non si da combustione (e la fermentazione è una combustione lenta). Perciò ecco il ragionamento degli inventori del "silos": Se noi riusciamo ad isolare l'erba dall'aria, in modo da impedire la fermentazione, l'erba deve conservarsi inalterata. E il tentativo fatto già tanti anni fa in modo rudimentale da nostri agricoltori ed ora perfezionato è riuscito perfettamente e ci ha dato i moderni "silos".

 

            SUA UTILITÀ. - E' facile farci un'idea della grande utilità che porta un "silos" ad una qualsiasi azienda agricola. 1. Anzitutto assicura per la stalla una certa quantità di mangime buono e nutriente. Purtroppo è esperienza dolorosa come nelle nostre colline, ove per fortuna ora abbondano i trifogli ed i medicai, sia difficile portare a casa in buone condizioni il primo taglio di fieno. Le pioggie di questa stagione rovinano il più delle volte questo prezioso prodotto che certi anni sta nel prato intiere settimane, perdendo, sotto l'azione dell'acqua, i migliori elementi nutritivi. A volte lo si perde del tutto ed anche quando lo si può portare sul fienile costituisce sovente un inganno: noi crediamo avere dei fieno ed abbiamo del mangime svanito e quasi privo di elementi nutritivi. Il "silos" ovvia a questi inconvenienti assicurando un mangme che insieme al grado di umidità necessario ha tutti gli elementi nutritivi. Ecco perchè le bestie nutrite col silos danno maggior quantità di latte. 2. Il silos evita un lavoro di essicamento che porta via un tempo per lo più prezioso per altri lavori, specie nelle regioni nostre viticole.

            Tagliata l'erba al mattino di una giornata che dia speranza di tempo buono, alla sera la si può portare a casa. Si consiglia che sia alquanto appassita, ma se il tempo minacciasse la si può insilare anche appena tagliata, purché sia asciutta. 3. La conservazione poi è di somma facilità: basta impedire all'erba il contatto coll'aria con una chiusura ermetica del silos. Se si vuole si aggiunge un pò di sale pastorizio che conserva meglio e dà sapore all'erba. 4. Infine è escluso ogni pericolo di incendio, il che non è poco in paesi ove non abbonda l'acqua.

 

            COSTRUZIONE E SPESA. - Ecco uno dei punti più discutibili. Sulla costruzione non si hanno istruzioni sufficienti e sulla spesa si hanno idee esagerate.

            Non è il caso di parlare da noi dei silos a torre, sistema vecchio o da grandi aziende. Parliamo del sistema adatto alle nostre piccole cascine, dei così detti : «silos albesi». Essi sono di facilissima costruzione. Basta vederne uno per convincersi. Qualunque canto, sotto il portico, sul fienile può essere utilizzato. Anche la spesa non può essere grave, specie per chi provveda a tempo perso al materiale. Comunque essa è sempre assai minore al risparmio che un silos realizza in pochi anni. Noi abbiamo l'intima persuasione che, come altre novità in agricoltura, così i silos dopo un breve periodo di titubanza, finiranno per trionfare anche nelle piccole aziende.

 

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Uso delle campane

 

            Affinché i Parroci lo conoscano e facciano conoscere, il Bollettino della Diocesi d'Alba nel N. 12 (Dic. 1937) pubblica, sotto il titolo «Uso delle campane»», il seguente articolo destinato a chiarire un punto importante di diritto e ad evitare per l'avvenite inconvenienti e dispiaceri avvenuti per il passato in più d'una Parrocchia.

            " Nello spirito delle nostre leggi non è mai penetrata l'idea che le campane possano dipendere da altra autorità che non sia la religiosa. L'uso delle campane è completamente lasciato al Rettore della Chiesa. Però se viene garantito l'uso delle campane, non altrettanto può dirsi dell'abuso di esse. Intendiamo abuso l'uso smoderato per il quale non vi sia necessità, nè ragione, nè consuetudine.

            Perciò l'art. 109 del Regol. 12 Febbr. 1911 all'art. 130 della legge comunale 21 maggio 1908 disponeva: " I Comuni possono dettar norme per impedir l'abuso delle campane " e il Codice penale prevede «abusi di strumenti sonori».

            Del resto il suddetto principio generale ha già avuto la sua pratica interpretazione in sentenze giudiziarie. Più recentemente il Ministero dell'Interno con telegramma 17 Febbr. 1926 stabiliva: "Viene riferito che non di rado si richiede all'autorità ecclesiastica, specie nei piccoli centri, il suono delle campane delle chiese, minacciandosi anche di ricorrere alla violenza. E' questo un abuso che è necessario sia fatto cessare".

            In seguito la FACI si diede premura di chiedere se vi fossero novità dopo il suddetto telegramma. S. E. l'Ambasciatore d'Italia presso la S. Sede il 2 febbr. 1930 rispose:

            " Nessun ordine è stato dato per modificare il telegramma e le disposizioni del Capo dei Governo riguardavano le " torri civiche " e non già i campanili delle chiese. Le torri civiche non sono dunque i campanili delle chiese... "

            Le Autorità Civili potrebbero invitare le Ecclesiastiche per necessità quale si avrebbe per la protezione antiaerea ".

            Se invitato, il Parroco non rifiuta mai il suono delle campane per giusti motivi, specie per  festività civili.

 


 

da LUCE E FORZA del Febbraio-Marzo 1938

IN PARROCCHIA

Conti delle Cappelle e Compagnie.

            Quasi tutte le Cappelle e Compagnie religiose hanno dato regolarmente i loro conti per l'anno 1937 ed in tutti abbiamo riscontrato una regolarità diligentissima ed uno spirito d'interessamento che fa veramente onore a tutti gli amministratori. Diamo volentieri una parola di lode ai singoli Priori, Priore, Massari, Massare, Consiglieri e Tesorieri delle Cappelle e delle Compagnie, esortando a fare, in questo nobile lavoro che Dio non manca di ricompensare, sempre più e sempre meglio nell'interesse delle Cappelle e per lo sviluppo delle Compagnie religiose che tanto bene possono fare nella Parrocchia.

            Esortiamo chi ancora avesse da porsi in regola a farlo entro il prossimo mese di marzo.

 

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Catechismo in Parrocchia,

 

            Il nuovo orario scolastico non permette più di fare troppo assegnamento sull'insegnamento del Catechismo nelle scuole e tanto meno di potersi servire delle aule scolastiche per detto insegnamento. Quale ora infatti si potrebbe scegliere? Non al mattino, poiché gli scolari stentano a trovarsi per l'ora della scuola; tanto meno alla sera, finite le lezioni, poiché gli alunni, che ancora sono senza pranzo ed hanno appena sbocconcellato un pane alla svelta, hanno fame e non starebbero volentieri al Catechismo, Per altra parte noi abbiamo l'obbligo stretto di fare il Catechismo tutti i giorni in Quaresima. Il Calendario liturgico diocesano al giorno 2 marzo dice chiaramente: " Da oggi incomincia il Catechismo quotidiano per tutta la Quaresima ".

            Perciò a cominciare dal primo giorno di Quaresima faremo il Catechismo in Parrocchia, come lo facciamo alla domenica, tutti i giorni alle ore 16, a tutti i ragazzi e ragazze che frequentano le scuole elementari del Capoluogo e delle Frazioni. Hanno così tempo a fare pranzo dopo scuola e recarsi in Parrocchia per il Catechismo, come prima si recavano a scuola. Non dubitiamo che i genitori i quali devono sapere che l'insegnamento della Religione è assai più importante di tutta l'istruzione che ricevono in scuola e che questo vale niente, anzi è dannoso, senza il fondamento del Catechismo, non permetteranno che i loro figliuoli perdano una sola lezione.

 

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TRA I NOSTRI POVERI

 

            Finalmente, per valido interessamento del Comm. Giordano e dell'Ottima Sua Signora, si è riusciti ad affidare alla Piccola casa del Cottolengo di Torino la povera deficiente Ciravegna Maria dei Bergera. La povera Famiglia, che è in condizioni di vera miseria, ha un respiro di sollievo e ringrazia sentitamente quanti si sono occupati per il ricovero della povera inferma.        

            Qualcuno certamente male informato, ha trovato motivo a critiche verso il nostro Ricovero Parrocchiale perchè non ha aperto da tempo la porta a questa miseria. Si risponde che si sarebbe fatto volentieri se il Ricovero, che è ancora nascente, avesse avuti i locali ed i mezzi, Quante cose purtroppo si potrebbero fare nel Ricovero se questo fosse meno combattuto e più aiutato! Il Parroco ha molti progetti in testa che, senza danneggiare nessuna istituzione, potrebbero essere realizzati e portare alla popolazione quel bene che purtroppo per ora è solo nel desiderio.

            Disgraziatamente per ora parlar di certe cose è pericoloso. I puritani, i lodatori dei tempi andati ne piglierebbero scandalo ed i nemici del Parroco ne piglierebbero occasione per gettare calunnie e menar scalpori. E perciò lasciamo andare, contentandoci di ripetere: "Chi ha orecchi per udire, oda e occhi per vedere veda".

            E' un fatto però che non si può negare che il Ricovero ha cortile ampio, libero, soleggiato, posto e possibilità di ampliamenti per aule piene di luce e di sole, e che più d'un opera potrebbe trovarvi posto, con minor spesa e con assai diversi risultati di bene per la nostra popolazione piccola e grande.

            Ma occorrono delle spese, si dirà. Sicuro, e non piccole, ma non impossibili quando tutti si fosse d'accordo e si convogliassero in uno i rivoli della beneficenza che non manca mai.

            Restaurato a dovere, anche a più riprese, il Ricovero potrebbe forse essere d'aiuto a opere che vivacchiano miseramente, o non esistono affatto. Sappiamo di persone abbienti che si ritirerebbero volentieri, pagando, in una comoda e pulita stanza del Ricovero se questo potesse funzionare, come in altre parrocchie, da piccolo pensionato. Poi da cosa nasce cosa e chissà quanto bene si potrebbe fare!

            Comunque il parroco si è creduto in dovere di fare pubbliche queste sue intenzioni che manifestate in privato, hanno trovato le loro accanite opposizioni.

            Tutto passa e passiamo anche noi, ma le opere restano ed il parroco è persuaso che i suoi successori, cambiati uomini e cose, continueranno il lavoro da lui Iniziato a bene della parrocchia.

            E ciò serva di incoraggiamento a quanti sono in grado di aiutare le nostre opere, pensando al grande bene che esse potranno fare cogli anni ed al grande merito che darà alla loro carità quel Dio che ha detto: "Ciò che avrete fatto per uno di questi piccoli e poveri l'avrete fatto a me".

            Nessun testamento, nessuna sepoltura, nessuna festa famigliare dovrebbe essere fatta senza un piccolo ricordo alle nostre Opere Parrocchiali.

 

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Anniversari per il mese di febbraio

2          Cogno Giacomo - Marengo Giovanni Batt. 1922

4          Alessandria Giacomo '29

5          Musso Giuseppe '29

7          Montanaro Stefano '29 - Mascarello Giuseppe '36

8          Grisotto Giuseppe '28

9          Piovano Lorenzo '28

10        Boggione - Montanaro Franc. '32 - Seghesio - Devalle Catterina '29

11         Salomone Giovanni '27

12        Ferrero Simone '24 - Tarditi Catterina '31

13        Gallizio Teresa '31 - o Alessandria Matteo '25 - Barberis Francesco 1930.

14        Passone Filippo 33

15        Manzone Domenico 26 - Roggero Battista 37

17        Dotta Giacinta 23 - Tarditi Teresa 31

21        Passone Pietro' 32

22        Taricco Margherita 25 - Tarditi Serafino 23

23        Suor Tarditi Luigia 32 - Dotta Delfina 23 - Gancia Rosa 21

24        Passone Giuseppe 34 - Quarone Lodovica 31 - Rovella Benedetto 31 – Tarditi Gaspare 21

25        Olocco - Gallo Antonietta 22 - Fossati Teresa 23 - Raviola Marianna 23

28        Tarditi Anna 34 - Gallo Giovanni 33.

 

MARZO

 

1          Borio Giov. B. 1933

2          Cogno Luigi 32 - Arnulfo - Stra Catterina 32 - Bollito Giacomo 27

3          Tarditi - Salomone Teresa 33

5          Tarditi Maria fu Vinc. 28

7          Daniele Anna M. 32 - Blengino Margherita 32 - Pirra Franc. 25

8          Tarditi Frontiniano 29

10        Manzone - Montanaro Teresa 33 - Barberis Antonio 30 - Cristino Maddalena 24

11         Abrate Cav. Bernardino 22

12        Roggia Andrea 32 - Cabutto Veglio Maddalena 37

15        Galvagno Maddalena 36

17        Rinaldi Luigia 30 - Musso Maria 28 - Borio Giovanni 36

18        Cogno Margherita 29

19        Novo Domenico 23

20        Alessandria Sebastiano 30 - Vietti Giuseppe 25

21        Farinetti Catterina 21

22        Arnulfo Stefano 31 - Fontana Beatrice 22

25        Rossotto Isabella 32 - Tarditi Felicita 29 - Porro Giovanni 29 - Tarditi Lorenzo 23

28        Abbona-Allario Maria 32

29        Manzone Carlo 23  Roggia Giuseppe 23.

R. I. P.

 

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PICCOLA POSTA

 

Marengo Alfredo -/ Aut. Autodrapp. Intend. Quart. Gener. P. Sp. 500 Palencia e Leg. Ravera Gino Div. Fiamme Nere P. Spec. 500 Autodrapp. - Per voi, carissimi, i nostri migliori auguri, cordiali ricordi e ferventi preghiere.

Dott. Cav. Dagnino - Comm. Milanese - Grazie vostri ricordi che ricambiamo di cuore. Auguri infiniti di buone cose a tutti.

 

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Alcuni preziosi consigli

del PAPA e del DUCE

ai nostri Agricoltori.

 

            Come sapete, il Parroco ha avuta la fortuna di essere compreso tra i tanti Parroci e Sacerdoti d'Italia ammessi ad una speciale udienza del Duce e del Papa in premio della loro cooperazione alla "Battaglia del grano ".

            E' impossibile, cari agricoltori di Novello che il Parroco vi ridica tutto ciò che ha veduto e sentito in quei memorandi giorni. Certo che il pensiero principale che ha portato a casa è di benedire il Signore per averlo chiamato a svolgere l'opera sua di sacerdote in mezzo ad una buona popolazione agricola ove anche l'insegnamento agrario costituisce, come ha detto il Papa, parte integrale del suo ministero.

            Eccovi semplicemente qualche consiglio che Papa e il Duce per mezzo di noi Parroci danno a voi agricoltori:

            1* Dite agli agricoltori, ha detto il Papa, che essi sono considerati come "una spiga d'oro" e come la "spina dorsale" dì tutta la nazione.

            2* Incaricava i Parroci a portare una speciale benedizione agli agricoltori, esortandoli ad amare la loro terra e ricordando ai Parroci che il loro interessamento per lo sviluppo dell'agricoltura e specialmente per la battaglia del grano è una buona maniera di insegnare a recitare bene il Pater noster, per cui non basta dire "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", ma occorre la propria cooperazione attiva ed intelligente.

            3* Il Duce poi insisteva sulla necessità di dire ai giovani che non abbandonino i loro campi per andare alla città, ove probabilmente li aspetta la miseria. La terra darà sempre il pane, non così la città.

            4* Un altro consiglio dava, per nostro tramite, agli agricoltori il Duce. Dite ai vostri fedeli che le famiglie senza figli non contano e che la Patria tutto s'aspetta dalle famiglie numerose.

 

            Meditate queste poche parole, specialmente voi, giovani agricoltori, pensate all'altezza dalla quale esse vengono, e traetene propositi di vita cristiana e italiana.

 

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NOTA  AGRICOLA

 

Consìgli pratici di stagione

 

            Riservandomi di tornare un'altra volta alla continuazione di quanto ho già detto sulla coltivazione del pero e del melo ed in genere delle piante da frutta, mi limito questa volta, cari agricoltori, a darvi qualche consiglio pratico circa la lotta contro le malattie di dette piante.

 

            Per il melo ed il pero. I nemici di queste piante possono essere le malattie e gli insetti.

            Contro le malattie (che possono essere varie) si consiglia: 1° Un trattamento di solfato di rame alquanto carico, come per le viti, da farsi in inverno presto, possibilmente nel mese di novembre. 2° Un trattamento con polisolfuro (efficace contro la ticchiolatura) in ragione di 3 Kg. di polisolfuro ogni brenta d'acqua, da farsi in inverno (Genn. - Febbr.) Il polisolfuro è venduto in commercio, ma è anche facile ed economico farselo. Ecco: In un recipiente di latta o di ferro si pone un Kg. di calce viva; si pone al fuoco e si smorza lentamente con acqua fino a formare una pasta molle; si aggiungono 2 Kg. di zolfo, sempre aggiungendo acqua e rimestando a fuoco lento per circa 50 minuti, finché si ottenga un liquido scuro del colore della marsala. Occorrono circa 10 litri d'acqua. Il polisolfuro è fatto; si conserva in una damigiana con un po' d'olio minerale sopra e si usa colla dose sopraindicata. (Aver cura di lavare subito la macchina dopo l'uso).

            Contro gli insetti (che sono pure parecchi) si consiglia un trattamento invernale (a Febbraio, passato il periodo del gelo) con Neodendrin o Fitodrin (3 Kg. per brenta) o meglio col VI-VA (2,5 Kg. per brenta).

            Contro gli insetti che depongono le uova nel fiore e generano poi la camola o verme nel frutto si consiglia, oltre il trattamento invernale, l'arseniato di piombo (veleno potentissimo) in ragione ettogr. 2,5 per brenta d'acqua. Si dà tre volte: 1° alla fine della fioritura (quando cadono i petali); 2° dopo 15 giorni dalla prima; 3° dopo 15 giorni dalla seconda.

            Sono pure molto consigliati per la cattura delle farfalle i nidi-trappola che si fanno fasciando l'albero, sotto l'impalcatura, con carta ondulata (quella delle lampade elettriche); le farfalle vi depongono volentieri le uova, ed ogni mese si verifica e si brucia, (da Maggio a Ottobre).

            Contro i bruchi (gate) un trattamento di arseniato, come sopra, appena compaiono.

            Contro i pidocchi (muffa bianca sul pomo): cura con rami portanti uova d'insetti distruttori del pidocco lanigero, (domandarli alla Cattedra Amb. d'Agric.).

 

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Offerte per il Bollettino.

 

            Audisio Giov. 5, Dagnino 50, Alessandria Anna 4, Pirra Anna 1,50, Marrone Angelo 5, Vigliecca-Pirra Teresa 10, Ravera Tina 5, Ravera Gius. 3, Taricco Luigi 3, Rovella Catterina 2, Perno Celso 4, Barberis Anna 5, Marengo Ottavio 10, Rinaldi Gius. (Bori) 5, Rinaldi Gius. (Fas) 2, Alessandria Giov. 10, Con. Alessandria 10, Tarditi Gius. f. Seb. 5, Taricco Sangiano 10, G. F. 5, Dott. M. Graziano 10, Roggia G. (Erm.) 5, Con. Camia (Torino) 2, Tarditi Gius. (Zora) 9, Raviola Lorenzo 5, Raviola Matteo 4, Ved. Musso 5, Sor. Saccato 5, Saccato Maddalena 3, Fam. Saccato Pirra 5, Marengo Sisto 5,. Suor Marenco 5, P. Marenco 5, fam. Rapallino 6, Tarditi Oreste 5, Protto Giuseppe 3. C. F. 5, Tarditi M. ved.. Hirsch 10, Salvano Gius. 5, Taricco Luigi 5, Marengo Alfredo 5, Borio Giovanni 5, Can. Garezzo 10, Audisio Giuseppe 5, Con. Gagliasso-Sanino 10, Dotta Matteo 5, Tarditi Fr. (Podio) 5, Tarditi Domenico 5, Tarditi Mazzetti Palmira 5, fam. Sandrone 2, Alessandria Luigi 5, M. Borio Tarditi 10, Cogno Ernesto 5, Girardi Mich. 3, Valle Passone Maria 5, Cagnasso Gius. 5, Conterno Silvio cav. uff, prof. Ciravegna 10.

(continua)

 

            Il Bollettino, mentre ringrazia i suoi fedeli sostenitori, ricorda a chi da nulla ed a chi potrebbe dare di più che sono cresciute, con tutto il resto, anche le spese di carta e stampa. Perciò raccomanda, specie a chi sta fuori parrocchia, di non far rimettere anche le spese di posta.

 


 

da LUCE E FORZA dell’Aprile 1938

IN PARROCCHIA

 

Settimana Santa.

 

            La Settimana Santa potrebbe essere da noi più santificata. Ci sono ancora famigle e individui che quasi non la distinguono dalle altre. Ciò non va bene. Il non sentire nella Settimana Santa obblighi speciali, anche se costano qualche sacrificio, è segno di poca intelligenza in fatto di religione, segno di poca cura per la nostra anima. Si dice: "C'è il lavoro". Ma anche quando s'ha un moribondo in casa c'è lavoro ed a volte assai più urgente, eppure ci si ferma e si compiono i doveri verso li malato od il morto. Nella Settimana Santa non c'è un moribondo qualunque che vuole le nostre attenzioni; è Gesù stesso, il nostro Dio, che muore per noi, in un mare di tormenti, in una passione che dura una settimana, la Settimana Santa, in cui la Chiesa, con funzioni speciali e profondamente suggestive e commoventi, cerca scolpircene profondamente il ricordo.

            "Non Sento nulla", può dire qualcuno, "e non capisco", Ma più poco andiamo, più poco sentiremo e più poco capiremo ed allora ci riduciamo alla morte come le bestie: morire senza aver saputo che sia la vita e che sia la morte.

            Noi poi abbiamo un motivo speciale ancora e cioè le SS. Quarantore istituite con Legato speciale (Arione Vincenzo) per prepararci a fare una santa Pasqua.

 

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I conti della Chiesa Parrocchiale

 

            E' bene che ogni parrocchiano sia informato di come stanno i conti delta nostra Chiesa per cui ogni domenica si sente raccomandare l'elemosina.

            La chiesa chiude il suo conto per l'anno 1937 con un apparente avanzo di L. 734,90. Dico apparente perchè l'utile di quest'anno serve a ridurre alquanto i debiti della chiesa che discendono a L. 12629,70 e sono rappresentati dai depositi delle varie Compagnie Religiose.

            L'attivo e cioè le entrate del 1937 si possono dividere così:

Offerte libere                 L.         4819,65

Elemosine in Chiesa                 2399,40

Proventi sepolture e funer.          1183,-

 " affitto sedie                           230,-

" interesse cartelle                     592,50

 " vari                                       259,65

Totale                           L.         9504,20

 

            Il passivo e cioè le uscite si dividono così:

Acquisto statua S. Cuore           L.         1572,40

Per cera altare e sepolture                     1426,80

Al personale inserv. (Vicec.

 Sacrestano, Organista)                        2388,-

Predicazioni e Legati                             1048,-

Riparazioni                                           1068,50

Interessi e rimborsi                               411,05

Luce elettrica                                       347,90

Spese varie                                          306,65

Totale passivo               L.         8769,30

 

            Poche osservazioni: 1° Un ringraziamento alle famiglie che hanno capito il loro dovere di "sovvenire alle necessità della Chiesa " e fanno annualmente la loro offerta, così come pagano le imposte. E' l'imposta pagata al buon Dio che la ripaga al 100 per uno; - 2° Una preghiera alle famiglie che nel 1937 non figurano tra le offerenti a non voler caricarsi di più la coscienza nella trasgressione di questo comandamento; 3° Una speciale benedizione del S. Cuore alle buone Zelatrici ed a quanti hanno concorso alla spesa per l'acquisto della bella statua del S. Cuore. 4° A tutti una viva raccomandazione a voler dare di più alla nostra chiesa, specie colla elemosina spicciola, che non sbilancia. Come si da ad un povero, così si dovrebbe dare alla chiesa tutte le volte che vi si va. Se pensiamo che restano ancora tanti debiti da pagare e che tante cose sono ancora da farsi (finestre, altari, zoccoli in marmo, ritocco alla decorazione, riparazione all'organo, riparazione in s. Sebastiano ecc.) possiamo farci un'idea del tempo che ci andrà se disponiamo ogni anno di appena 734 lire di avanzo, come nel 1937. Promettiamo seriamente al Signore che se ci benedirà nella campagna agricola del 1938, saremo più generosi.

            In altro numero daremo l'elenco degli offerenti.

 

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Licenze agricole.

 

            Sono ancora aperte le licenze agricole che il Ministero della Guerra concede (fino al 30 aprile) ai militari che hanno bisogno di attendere ai lavori della campagna. Tale licenza ha la durata di 20 giorni e basta venga richiesta dai militari stessi ai loro comandi, presentando colla domanda un certificato in carta libera del Podestà del Comune in cui si dichiara che il militare appartiene a famiglia agricola e l'effettiva utilità della presenza in famiglia del medesimo per i lavori agricoli in corso.

            Dette concessioni vengono solo date ai militari della classe più giovane con ferma ordinaria.

 

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Offerte per il Bollettino.

 

            Con. Bosco 5, Abrate G. 10, Maffei Lucia 5, Dott. cav. Balocco 10, Balocco Augusto 6, Conterno Rosa 10, Manzone Gius. 10, Alessanaria Ignazio 3, Sorelle Abbona 5, Gallo Teresa 5, Gallo Rosalia 5, Gallo Corino Lucia 4, Gallo Virginia 4, fam. Vietto 5, fam. Davico 5, Pirra Angelo 5, Pirra Fr. 2, Canavosio Rosa 5, fam. Montanaro (Ciocch.) 5, Calcagno Cristina 5, Maffei Adipot Catterina 10, Ravera Elsa 10, Gallo Mich. 5, Tarditi Luigi 5, Tarditi Fr. (Chiab.) 5, Tarditi Fr. (Veneria) 4, Ferrero G. 2, M. Arduino 10, M. Ferrero 10, Melati Manzone M. 10, Costamagna C. 5, Galliano P. 3, Cabutto Em. 2, Settime Isabella 5, Sor. Tarditi 5, Tarditi Agostina 10, Fam. Alessandria 10, Sor. Piovano 5, Strasia Rosa 5, Nada Massimo 2, Stroppiana Nicola 7, M.o cav. M. Ghigo 10, Roggia Franc. 5, Tarditi Maddalena 5, Alessandria Pietro Br. 10, Colonna Franc. 10.

            Il Bollettino, mentre ringrazia i suoi fedeli sostenitori, ricorda a chi da nulla ed a chi potrebbe dare di più che sono cresciute, con tutto il resto, anche le spese di carta e stampa. Perciò raccomanda, specie a chi sta fuori parrocchia, di non far rimettere anche le spese di posta.

 

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Anniversari per il mese di aprile

 

            In questo mese ricordiamo i seguenti morti nostri di cui ricorre lo anniversario:

1          Musso Domenico 32

2          Marengo Ernesto 24 - Adriano Carlo 22

3          Pirra Giacinto 23 - Tarditi Pietro 24

4          Rosso Luigi di M. 34

6          Rinaldi Manzone Vittoria 24

9          Giachino Giuseppe 26

10        Arc. Mons. Maiolo G. B. 21

11         Gancia Giovanni 21

15        Devalle Giovanni 29

16        Costa Giovanni 29

I7         Pirra Galvagno Giuseppina 26

19        Ravera Giuseppe 22

20        Marrone Andrea ,32

22        Bozzone Agnese 24

23        Rinaldi Cogno Paola 35

24        Gallo Carlo 33

26        Giachìno Conterno Felicita 37

29        Tarditi Alessandria Maria 26

Riposino in pace.

            La Messa del giorno 10 sarà cantata per l'Arc. Mons Maiolo (Legato; e quella del giorno 19 per fu Ravera Giuseppe (per conto dell'Asilo).

 

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Consigli agli Agricoltori

 

            Attenti all'Afta - La terribile malattia del bestiame ha fatto purtroppo in quest'anno la sua comparsa un pò dapertutto con danno enorme.

            Occorre grande vigilanza.

            Ecco alcuni consigli da non dimenticarsi :

 

            Norme preventive - E' sempre più facile prevenire il male che curarlo.

            1. Disinfezione delle stalle e del bestiame. Per la stalla ed attrezzi: sciogliere 3 kg. di calce viva e 3 kg. di soda comune in 100 litri d'acqua, buttando l'acqua sulla calce e soda mescolate insieme. Si rimescola finché sia cessata l'ebollizione. Si dà questo liquido colla pompa irroratrice comune.

            Per la disinfezione del bestiame si lavano delicatamente le piaghe con lisoformio greggio o con solfato di ferro (3 etti in 10 litri d'acqua). Buono anche l'aceto mescolato con acqua.

 

 

            Norme curative - 1. Isolare la bestia colpita. 2. Usare pochi purganti ma ricorrere piuttosto ai clisteri (acqua tiepida, salata, con un po' di sapone). 3. Escludere per la nutrizione ogni cibo grossolano (fieno comune ecc.), ma usare pastoni e beveroni di farine. Buono il foraggio insilato ed in sua assenza tritare il fieno ed ammorbidirlo in acqua salata per due giorni. 4. Lavare le piaghe, come sopra. 5. Richiedere l'intervento del Veterinario per le cure o iniezioni che crederà del caso.

 

            Contro il verme o camola del pero o melo. - Come cura adatta alla stagione viene consigliato:

            1. Fasciare l'albero (dopo aver raschiata bene la corteccia) con carta ondulata od anche con semplici stracci, ove vanno ad annidarsi e deporre le uova gli insetti. Togliere e bruciare di tanto in tanto. 2. Chiudere con argilla molle tutte le fessure del tronco versandovi prima entro un pò di petrolio. 3. Concimare con calciocianamide e zappare leggermente il terreno attorno alla pianta.

 

            Contro quella specie di peronospora del pero e del melo (foglie e frutti bianchi) serve, al primo comparire uno o due trattamenti di solfato rame all'1 per cento come per la vite. Serve anche l'irrorazione di polisolfuro a dose ridotta 1 per cento.

 

            Nella semina delle patate - (raccomandata assai per l'autarchia della Nazione) fare attenzione a non seminare i tuberi che hanno solo dei filamenti. Questi non nascono. Occorre seminare i tuberi (anche tagliati) che presentano attorno germogli grandi e bene sviluppati. Sono i soli che nascono e danno frutto.

 

            Mentre già avevo preparato due righe di doloroso rimpianto per la partenza da Alba del Prof. Ferraris, cosi benemerito della nostra Agricoltura, vengo a sapere che l'ottimo Professore, rinunciando alla meritatissima promozione, ha ottenuto di rimanere tra noi. La generosa rinunzia sarà ben apprezzata da tutti gli agricoltori dell'Albese e noi di Novello che abbiamo verso di lui tanti debiti di riconoscenza, ci uniamo al coro comune di soddisfazione per il prezioso regalo che ci viene continuato, speriamo, per molto tempo.

 

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Carnevale Benefico.

 

            I nostri giovani di Az. C. seguendo il consiglio e l'esempio delle Superiori Gerarchie hanno celebrato il "Carnevale benefico" mettendo insieme, frutto di loro sacrifici, la bella somma di L. 100 che hanno regalato al Ricovero e discrete quantità di roba in natura di cui ha fatto parte ai poveri.

            Bravi giovaniI L'hanno celebrato così il carnevale tutti i giovani della nostra Parrocchia?

 

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Movimento demografico della Prov. di Cneo

Mese di Novembre 1937-XVI

        

Capoluogo

Provincia

Totale

Nati

70

824

894

Morti

45

569

614

Aumento

+25

+265

+280

 

Mese di DICEMBRE 1937 - xvi

        

Capoluogo

Provincia

Totale

Nati

79

893

972

Morti

59

708

767

Aumento

+20

+185

+205

 

 

 


 

da LUCE E FORZA del Maggio 1938

IN PARROCCHIA

 

La Festa degli Uomini.

 

            S. Giuseppe, 19 marzo, ha chiamato gli uomini alla loro festa annuale. E gli uomini hanno risposto degnamente. Un po' scarso il triduo (predicato dal rev. don Viglino, prevosto di S. Stefano Roero) forse perchè le prime stanchezze dei lavori della campagna in pieno sviluppo si sentono di più: ma frequentata la Lega di Perseveranza (126 Comunioni di uomini) e frequentatissima la festa in cui si ebbero in tutto oltre 500 Comunioni (un terzo della popolazione). Anche nel pomeriggio furono numerosi gli uomini a Vespro ed alla Processione. Peccato che non tutte le domeniche sia così.

            Fu Priore zelante della Compagnia il sig. Passone Domenico di Lorenzo, che in memoria del- suo priorato offrì alla Chiesa Parrocchiale la somma di L. 100. Entra nel nuovo anno il sig. Pirra Giovanni ( Serra) e fu eletto a Sotto - Priore, a unanimità di voti, il sig Daniele Deograzia.

            Vada il ringraziamento e le benedizioni di Dio a chi ha lavorato pel bene della Compagnia e l'augurio cordiale a chi se ne assume l'onorifico e faticoso incarico.

 

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FESTE SCOLASTICHE.

 

            Riportiamo da La Gazzetta d'Alba la relazione della bella festa svoltasi in Parrocchia il lunedì di Pasqua in occasione delle onoranze alla benemerita Maestra Borio - Tarditi Carla, decorata di madaglia d'oro per i 40 anni di buon insegnamento, tutti dedicati alle nostre scuole e per la benedizione ed inaugurazione del Gagliardetto delle Scuole Comunali,

generoso dono de! Comune.

            Ecco l'articolo:

            """L'annunziata festa scolastica per il conferimento della medaglia d'oro alla Maestra Borio-Tarditi Carla, e per la benedizione e inaugurazione del nuovo gagliardetto delle nostre scuole, svoltasi lunedì 18 corr. non poteva avere esito migliore. Basterebbe dire che l'Autorità Scolastica Provinciale vi presenziò al completo e vi si fermò tutto il giorno: l'ill.mo sig. R. Provveditore agli Studi comm. prof. Mondino, l'ill.ma prof. Baudana R. Ispettrice, l'ill.ma Direttrice Didattica prof Cravero.

            L'arrivo delle Autorità avveniva verso le ore 10,30 davanti alle nostre belle scuole ove attendevano in divisa gli alunni, le Autorità locali e numeroso popolo.

            Seguì il corteo alla Chiesa Parrocchiale ove fra intensa commozione si svolse il rito religioso. La cantoria femminile (composta di ex allieve della Maestra festeggiata cui volevano dare il loro speciale omaggio) eseguì assai bene la Messa del Campodonico, accompagnate all'organo dal M.o cav. Ghigo anch'egli fregiato di medaglia d'oro; al Vangelo il Parroco, dopo aver benedetto il vessillo di cui erano padrini gli ottimi giovani sig. Tarditi Angelo di Elia, studente e la sig. Rosso Antonina di Andrea, parlò della nobile e sublime missione del maestro elementare.

            La visita collettiva alla lapide dei Caduti fu un momento di suggestivo silenzio. Seguì il rancio cameratesco, preparato nel vasto salone dell'Asilo e servito con signorilità e generale soddisfazione dei circa 100 partecipanti dal sig. Manzone Giuseppe, abilmente coadiuvato dal noto cuoco Tarditi Giovanni.

            L'accademia che sulla fine del rancio ebbe inizio col denso e commosso e commovente discorso del R. Provveditore, meriterebbe un ampio resoconto. L'ill.mo Capo delle Scuole della Provincia si rivolse anzitutto agli scolari che gremivano il vano delle tavole ed il palco e parlò loro del gagliardetto che egli in quel momento, in nome del Ministro dell'Educazione Nazionale, inaugurava e consegnava loro come un sacro deposito; poscia volgendosi verso la festeggiata, che gli stava a fianco, ricordò le epiche antiche lotte della scuola elementare ed accomunando alla lode il bravo M.o cav. Ghigo disse ben meritare la medaglia chi della scuola italiana visse soffrendo i primi tristissimi anni, animato dalla fede. E ci siamo arrivati!!.... esclamò, mentre, puntando la medaglia sul petto della veterana piangente, la baciava in fronte. Il lirico volto del valente oratore e grande educatore ebbe il suo effetto immediato in un interminabile scroscio di applausi della numerosa assemblea che s'era frattanto enormemente accresciuta coll'entrata della popolazione.

            Il Parroco che fungeva da araldo, lesse telegraficamente un vero fascio di telegrammi e di lettere, riboccanti d'applausi, di complimenti, di espressioni di riconoscenza per parte di numerose persone, famiglie, ex allievi lontani, di cui sarebbe troppo Iunga l'enumerazione. Venne poi il fuoco di fila dei discorsi e delle poesie, dialoghi, offerte di fiori per parte di Scuole elementari, Asilo, Oratorio, Gioventù di A. C, Seminaristi, Apostolini di Muzzano ecc. Notiamo il concettoso e commosso discorso della R. Ispettrice Baudana, profondamente conoscitrice delle nostre Scuole, del prof. Maiolo, del sig. Balocco Augusto segr. del Fascio, dei giovani Roggia Enrico e Marrone Andrea.

            Il nostro Commissario Prefettizio, cui va il merito principale della festa, aveva parlato pel primo presentando con nobili parole il R. Provveditore.

            Chiuse, per incarico della festeggiata, il Parroco, porgendo a nome suo i dovuti ringraziamenti al Regio Provveditore, alla R. Ispettrice, alla R. Direttrice Didattica, al Commissario e collaboratori, a quanti erano venuti da lontano per onorare la festa e tutta la popolazione.

            Nelle solite ed inevitabili dimenticanze, cui si intende qui di riparare, vi fu una sentita parola di lode agli ottimi padrini veramente degni, cui c'è da augurarsi possano sembrare tutti i nostri giovani e fanciulle e e per lo studio e per la religione e per la serietà; ed un doveroso ringraziamento a chi preparò e servi inappuntabilmente il rancio,

            Il Te-Deum e la Benedizione del SS. suggellarono la bella cerimonia che lasciò in tutti la migliore delle impressioni.

            Dopo un'ultima bicchierata servita in casa Borio Tarditi, le On. Autorità Scolastiche lasciarono il nostro paese assicurandoci del loro pieno compiacimento per la bella giornata cui i nostri giovani filodrammatici vollero porre degna corona con una riuscita recita d'onore a notte fra un numeroso pubblico."""

           

            Il Bollettino non intende aggiungere altro alla cronaca della riuscitissima festa. Solo ci tiene a far rilevare, come organo della Parrocchia, un punto che forse, per necessaria brevità, fu appena toccato mentre invece merita di essere più ampiamente illustrato: il contributo cioè sempre portato dalla maestra Borio all'istruzione religiosa dei piccoli unito alla più vigile sorveglianza affinchè questa vita religiosa fosse veramente tradotta in pratica.

            Nella sua classe - che fu sempre la 1.a elementare - il Catechismo lo si sapeva alla lettera, anche quando - tempi fortunatamente passati - nella scuola imperava la framassoneria e si dava la caccia al Crocifisso. Ricordiamo ancora con commozione le gare catechistiche svoltesi in Chiesa in cui gli alunni di prima dopo lungo dibattito per eliminarli, dovevano premiarsi tutti. Ricordiamo la meticolosa preparazione dei bimbi alla Prima Comunione che per settimane intiere trasformava la casa della maestra in scuola continuata. E come ci andavano volentieri i bambini alle Strette! Ricordiamo la succosa colazione ed i regali del giorno della Prima Comunione che furono per tanti anni privilegio speciale della buona maestra pei suoi piccoli.

            Superfluo ricordare l'assistenza in Chiesa e in occasione delle Confessioni e Comunioni dei fanciulli ed in genere ad ogni funzione. Opera di carattere religioso è l'aiuto morale e materiale che la maestra Borio ha sempre dato e dà ai giovani avviati alla carriera ecclesiastica in Seminario o altrove; opera religiosa è il suo interessamento per la gioventù maschile di A. C. che la chiama "madrina" e per il Ricovero Poveri Vecchi di cui è riconosciuta generosa Patronessa-Direttrice.

            Non c'è poi opera buona parrocchiale che non abbia la maestra Borio provvida benefattrice e cooperatrice.

            Per tutti questi motivi e per altri ancora il bollettino si sente obbligato di dire l'ultimo forse, ma non meno sentito, il grazie della riconoscenza, di pregare da Dio il premio abbondante per tanto bene e di augurare alla buona Maestra molti anni ancora di fecondo apostolato, nel meritato riposo.

 

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La partenza dei medico

 

            Purtroppo anche il nostro ottimo Dott. Antonio Bologna è partito. Bisogna ben dire che se Novello si può dir fortunato nell'aver buoni medici, è anche disgraziato perchè ci stanno poco. Il Dott. Bologna era successo da appena 3 anni al non ancora dimenticato Dott. Cav. Dagnino e già ci ha lasciati per raggiungere la sua nuova sede, Savona, dove ha impiantato un modernissimo gabinetto dentistico. A scanso di inutili e dannosi pettegolezzi diremo subito che l'unico motivo dell'abbandono della condotta (Novello, Monchiero, Barolo) va ricercato appunto nella estensione della medesima per la quale occorre, come disse lo stesso Dott. Bologna, essere un colosso di salute, quale egli non era. La fama poi di valente medico gli aveva creato attorno, anche dai paesi vicini, una clientela non ordinaria ed un lavoro sfibrante che egli (caso più unico che raro) si è trovato costretto ad abbandonare per non poter senza suo danno attendere a tutto specie in questi ultimi tempi in cui al lavoro medico aveva aggiunto non poco lavoro di dentista.

            All'ottimo e caro Dottore che lascia in mezzo alla nostra gente e nei paesi vicini nome di valente professionista, di profondo conoscitore dell'arte sua, di medico dal tratto gentile, dalle parole incoraggianti, dal fare famigliare che tanto incontra ed al quale i malati si affidavano con piena fiducia, alla Sua gentile Signora ed alla piccola Maria Luisa il nostro rincrescimento, la nostra riconoscenza, i nostri auguri, il nostro ricordo.

 

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Anniversari per il mese di maggio

 

1          Tarditi Giovanni T. '35; Dellorto Sebastiano '34

3          Abrate Lucia '31

5          Cucco Galvagno Camilla            '27

7          Voersio Rosso Francesca          "

            Pregliasco Domenico     '26

            Scarzello Giovanni         '21

8          Stroppiana Giuseppe     '28

9          Ravera Caterina '23

            Bergamino Giovanni       '37

14        Tarditi Lorenzo f Giuseppe         '30

16        Manzone Abrigo Caterina           '24

17        Scarzello Giuseppe       '21

18        Grimaldi Sebastiano      '30

20        Marengo Giacomo         '22

21        Cav. don Borio Giovanni '29

22        Pirra Anna Maria           '26

23        Tarditi Quarone Maddalena        '26

24        Baroero Ellena Domenica          '28

            Barberis Tarditi Catterina           '26

            Tarditi Alessandria Agnese        '22

            Oberto Pirra Margherita                                                 '22

23        Taricco Viglione Brigido '26

2 s       Vaira Pietro       "

            Abrigo Antonio  "

Altri anniversari dal reg. Messe: Pirra Benedetto il 7, Schellino Ernesto il 24, Pirra Sangiano

Anna Maria 22.

 


 

da LUCE E FORZA del Giugno 1938

Agli Uomini.

Comunismo e Azione Cattolica.

Il Comunismo e il proletariato.

            Ci siamo domandato, cari uomini, se, almeno dal lato economico, il Comunismo ha fatto e può fare qualche bene. Rispondiamo subito di no. Su questo argomento si potrebbero scrivere dei libri intieri e portare cumuli di fatti che provano come ai comunisti non è il bene del popolo, del povero che stia loro a cuore, ma il proprio. E basterebbe per tutto una parola: Voler bene, soccorrere il prossimo è portato esclusivo della Religione di Cristo. I Comunisti sono nemici della Religione, per conseguenza sono anche i nemici della carità. Essi dicono che la carità umilia e mentre parlano di andare al popolo il povero muore di fame.

            Nessun comunista ha istituito qualchecosa di simile alle opere del Cottolengo, di D. Bosco, di S. Vincenzo de Paoli ecc. Gli ospedeli, i ricoveri, gli asili, ecc. non hanno marca comunista.

            Almeno il comunismo ha dato lavoro?

            E' la grande bandiera che i comunisti sventolano da decenni davanti agli ingenui.

            Ecco qui un proclama lanciato dal partito comunista e socialista in occasione di elezioni nel subito dopo guerra: "I diritti politici che vi concede o vi promette la società borghese non vi daranno la libertà economica. Solamente la vittoria della classe operaia reca a voi e ai vostri compagni realmente la libertà e l'eguaglianza. Solamente nella società comunistica sarà possibile rimuovere lo sfruttamento di tutta la forza lavoratrice e assicurare a tutti i lavoratori il provento del loro lavoro. La vittoria del comunismo vi libererà dalle vostre catene che il capitalismo vi ha ribadito per centinaia d'anni. Il peso degli affanni giornalieri vi verrà tolto, la cura della vostra casa, l'educazione ed il mantenimento dei vostri bambini spetta alla società comunistica e così, liberati dal vostro triplice carico che portaste per centinaia d'anni, la umanità potrà finalmente crescere con tutta la sua libertà". (v. Difesa delle lavoratrici – Milano A. X n. 34 Resoconti della Conferenza internazionale femm.).

            Pare di leggere le favole del paese della cuccagna. E quanti non ne abbiano visti di simili manifesti pieni di roboanti promesse! Sono state mantenute o c'è qualche indizio di volerle mantenere?

            Alla distanza di oltre 20 anni si può già vedere qualche cosa. La Russia è diventata tutta comunista. Come si sta? Ai contadini furono rubate le terre, alle famiglie portati via i bambini, le campagne non vengono più lavorate, la Siberia si popola di esiliati e le condanne a morte non si contano più. Un minimo sospetto che uno non pensa colla testa di Stalin basta per mandare all'altro mondo. Fame, freddo, miseria, terrore, ecco il quadro che della Russia sovietica fanno i giornali informati.

            E in Spagna? Non fa bisogno di parlarne poiché il mondo è pieno degli orrori causati dai comunisti.

            Quanto alla Francia domandate a chi torna di là come si vive e potrete farvi un'idea dei bei regali che il Comunismo fa ai lavoratori.

            Torneremo sull'argomento.

 

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IN PARROCCHIA

 

Per il Bollettino.

 

            Pubblicando le seguenti offerte fatte per il Bollettino Parrocchiale osiamo fare una calda preghiera a quanti in quest'anno (e parecchi anche negli anni scorsi) non hanno fatta alcuna offerta. Per i lontani uniamo il modulo di c. c. col quale per mezzo della posta potranno con pochi centesimi farci pervenire la loro offerta. La presenza del modulo è segno che da tempo non riceviamo nulla pel Bollettino. Siamo a metà anno e tirando i conti vediamo che senza un po' di aiuto la vita del nostro foglio si rende difficile.

            Bergamino Giovanna L. 5 - Galfrè Maria 5 - Passone Domenica 3 - Belli - Tarditi Chiarina 5 - Cogno Giacomo 5 - Cogno Carolina 5 - Prof. Roggero 10 - Sor. Galvagno 10 - D. Alessandria B. 5 - Maria Lemasson - Novo 10 - Saccato Maria 5 - Ricca Lorenzo 2 – Grimaldi Paolo 5 - Alessandria Giulio 3 - Cav. Anselma 10 - Dott. Stella 10 - Fam. Dott. Gervasone 10 - Maestra Baron 10 - Tarditi Oreste 5 - Tarditi Adelaide 5 - Fam. Tarditi P. 5 - Gazzera Lucia 10 - Fam. Sobrero 5 - Borio Giuseppe 3 - Fam. Montanaro (Ch.) 5.

            Ringraziamo di cuore i generosi oblatori ed auguriamo siano imitati da molti poiché le offerte di questi due mesi non bastano a coprire le spese.

 

Per il Ricovero.

 

            Del nostro Ricovero non abbiamo più parlato dal Dicembre scorso e purtroppo constatiamo che se non si domanda (e qualcuno si lamenta che domandiamo troppo) le opere buone vengono dimenticate.

            Ecco le poche offerte di questi 6 mesi : Fam. Rapalino L. 15 - Salvano Giuseppe 10 - T. S. 20 - Tarditi Fr. (Ch.) 5 - Alessandria Gius. 10 - Sposi Grisotto Florio 10 - Giovani di A. C. 100 - Tarditi Oreste 5 - Boschis Teresa 10 - Fam. fu Tarditi Pasquale (in suffragio) 50 - P. P. 50 - Borio Giuseppe 10 - Co scritti partenti 14.

            Offerte in natura: -P. P., pane - fam. Stroppiana, pane - Audisio Giov. vino - fam. Abbona, cavoli - Camia, pane - Piovano, patate - M. Borio, vino e pasta - Giov. A. C., farina, vino, patate, frutta ecc. - Montanaro, pane - Borio Fr., latte - Gallo M. farina - Sor. Tarditi, vinello.

            Tra le spese notiamo una nota di L. 1245 per i restauri e lavori nuovi oltre a L. 774,85 per spese di commestibili e varie.

            Come si vede sono L. 2019,85 di uscita contro L. 309 di entrata. Ci sarà chi ne gode? Speriamo di no. Sarebbe un delitto degno solamente di un'anima diabolica. Speriamo invece ci siano tante anime che con noi sperano e pregano affinchè il Signore prosperi un'opera che è nata e deve vivere per la gloria Sua e per il bene del prossimo.

 

Nella Famiglia Parrocchiale

Prima Comunione.

 

            E' stata fatta il giorno sacro della Ascensione del Signore, giorno in cui, come al solito, abbiamo pure celebrata la Festa di Maria SS. Ausiliatrice e chiuso il Mese a Lei consacrato.

            Rinunziamo a descrivere la suggestiva festa che, come sempre, riempie di felicità i piccoli cuori dei nostri bimbi e di lacrime gli occhi dei loro genitori, e ci limitiamo a dare l'elenco dei piccoli fortunati, augurando loro che la felicità di quel giorno duri a lungo ed a noi il ritorno di ciò che non è più che una lontana memoria.

 

            Classe I elementare.

Alessandria Giuseppe di Matteo

Alessandria Luigi di Francesco

Bonardi Franco di Michele

Dotta Matteo di Giacomo

Giachino Valeriano di Giacomo

Marrone Vincenzo di Amedeo

Ravera Ermes di Cesare

Ravera Giovanni di Luigi

Tarditi Angelo di Giuseppe

Filiberto Adriana di Giacomo

Iberti Maria di Giuseppe

Sobrero Catterina di Domenico

Pregliasco Stella di Carlo

 

            Asilo

Alessandria Enrico di Giacomo

Borio Giovanni di Francesco

Ferrero Alfredo di Luigi

Stra Mario di Pasquale

Stra Bernardo di Pasquale

Taricco Giuseppe di Domenico

Taricco Riccardo di Antonio

Abbona Margherita di Giovanni

Abbona Maria di Celso

Ravera Maria di Luigi

Stra Franca di Ottavio.

 

            Bergera.

Gallo Ferdinando di Luigi

Marengo Attilio di Francesco

Giacchello Maria di Giuseppe

Seghesio Maria di Giovanni

 

            Panerole.

Barberis Oreste di Giuseppe

Manzone Secondina di Carlo.

 

            Piano.

Iberti Luigi di Giuseppe.

 

Esami di Catechismo.

 

            Gli esami finali di Catechismo quest'anno avranno luogo nei seguenti giorni:

Classe I elementare il 27 maggio

Classe II il 28 maggio

Classe III il 30 maggio

 Classe IV il I giugno

Classe V il 2 giugno

Classi VI-VII femm. il 19 giugno

Classi VI-VII masch. il 26 giugno.

            Gli alunni di Bergera avranno l'esame alla loro Cappella in un giorno da stabilirsi, quelli dei Fornaci verranno in Parrocchia il giorno 9 giugno alle ore 16, per quelli di Moriglione incaricheremo il Cappellano festivo can. Garezzo.

            Dell'esito di tutti gli esami daremo il resoconto nel bollettino di luglio coi nomi e voti riportati.

 

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Anniversari di Giugno.

 

            Ricordiamo i seguenti defunti dei quali ricorre in questo mese l'anniversario della morte. Il primo numero è il giorno della morte, il secondo l'anno:

1          - Tarditi Giovanni 30

3          - Cucco Rosso Teresa 34

4          - Tarditi Michele 37

5          - Tarditi-Bollito Rinaldi Maria 34, Tarditi Carlo 22

6          - Rosso Michele 34, Vietti Giuseppe 30, Cucco Abbona Virginia 28, Rosso Nicolini Clara 23

7          - Tarditi Vincenzo 28

12        - Gallo Giorgio 23, Roggia Bartolomeo 22

16        - Sangiano Costamagna Maria 24

17        - Allario Sampò Catterina 28

18        - Rosso Giovanni Battista 35

23 -      Ricca Costanza Elena 30, Scarzello Paolo 29, Raviola Luigi 32

25        - Tarditi Marrone Maddalena 33

26        - Saccato Michele 29

27        - Cogno Giuseppe 30

29        - Abbona Porasso Margherita 29, Borio Olivero Catterina 23

30        - Tibaldi Giachino Maria 25.

            Legati: Ferreri Garabelli Anna 29 Giugno.

            Dal registro Messe: Taricco Anna 18 giugno. Bracco Angelo 29 id., Novo Ambrogio 28 id., Borio Luigi 14 id , Graneris Bernardo 17 id.

R. I. P.

 

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Agevolazioni tributarie per le famiglie numerose

 

            1.         - Sono considerate agli effetti delle agevolazioni tributarie, famiglie numerose, per i nostri paesi, quelle che hanno dieci figli a carico. (Per gli impiegati statali o parastatali bastano sette).

            2.         - Sono considerati figli a carico i minorenni ed i maggiorenni inabili al lavoro.

            3.         - Per godere della esenzione delle imposte occorre che il patrimonio della famiglia non superi le 100 mila lire. Se le supera, si paga in proporzione di quanto c'è in più.

            4.         - Le imposte da cui hanno diritto di essere esenti le famiglie numerose sono le seguenti :

a)         Tassa di famiglia.

b)         Imposta sul bestiame.

c)         Contributi sindacali.

d)         Imposte e sovrimposte comunali e provinciali sui terreni e fabbricati.

e)         Imposta sui redditi agrari.

f)          Imposta complementare progressiva e relativa addizionale comunale.

g)         Imposta comunale di patente e sul valore locativo.

h)         Imposta sui redditi di ricchezza mobile e relative addizionali.

            Per ottenere tali esoneri totali o parziali occorre presentare al Comune o all'Ufficio distrettuale delle imposte o degli Uffici della Provincia (a seconda che si tratta di imposte comunali o dirette o provinciali) domanda in carta libera corredata dallo stato di famiglia e dal certificato medico se si tratta di inabilità al lavoro.

            Per la esenzione totale delle tasse scolastiche è sufficiente dimostrare che in famiglia sono nati almeno 8 figli. Per la riduzione della metà bastano 6.

 

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CONFRONTI.

 

            Ho sott'occhio gli atti di nascita e di morte dell'anno 1857 (ottantanta anni fa). Sono registrate 52 nascite e 44 morti.

            Dei morti 11 sono bambini sotto dieci anni, 6 dai 10 ai 20 anni, 4 dai 20 ai 30, 6 dai 30 ai 50, gli altri oltre i 60 anni.

            Nel 1937 abbiamo avuto in parrocchia 19 nascite e 11 morti. Dei morti 3 sono bambini, 1 dai 30 ai 40 anni, gli altri tutti oltre i 70 anni. Quanta distanza!

            E' facile da questi resoconti togliere alcune riflessioni:

            1° - Che le nascite sono diminuite di circa due terzi.

            2° - Che le morti in proporzione delle nascite sono aumentate. Sono diminuite invece in proporzione degli abitanti.

            3° - Che se si andasse avanti così, fra 50 anni la nostra parrocchia sarebbe composta quasi esclusivamente da vecchi e perciò destinata a morire.

            Quali possono essere le cause di tanta differenza ?

            La diminuzione delle morti, specie nei bambini, si deve in massima parte all'igiene oggi più conosciuta e praticata, si deve alle cure ed alla valentia dei medici che hanno portato ed applicato le risorse della scienza moderna così progredita che salva e tiene in vita organismi pei quali una volta era decretata la morte. Quante malattie, una volta dette incurabili, oggi guariscono con tutta facilità. Questo fatto deve accrescerci la riconoscenza e la fiducia nei nostri bravi medici.

            E la diminuzione così spaventosa delle nascite dove troverà le sue cause? Nella crisi economica? Nella miseria? No.

            Una volta c'era meno denaro, meno roba e le famiglie stavano assai peggio di adesso.

            Nella difficoltà di allevare i bambini? No. Oggi ci sono aiuti che una volta non esistevano: i sussidi di Maternità ed Infanzia, i Consultori gratuiti. i premi di nuzialità e maternità ecc. ecc.

            La vera causa mi pare sia nella mancanza di comprensione della missione del matrimonio cristiano. Oggi purtroppo il matrimonio per tanti è un affare come tutti gli altri, si fa se rende e in quanto rende. Affare prima, per cui si guarda più alla roba che alla persona, affare dopo, per cui si cerca più il piacere che il dovere. Ecco il motivo per cui la famiglia manca e le nascite diminuiscono: la famiglia non è più considerata un dovere, il primo dovere del matrimonio. Dio coi suoi comandamenti, Dio, unico giudice del numero dei figli che vuol dare ad una casa non entra più in tanti matrimonii che mettono a base della loro esistenza la comodità e la passione; lavorare poco, godere assai; evitare tutto ciò che può essere di peso, ammettere solo ciò che può tornare di sollievo. Quante mamme moderne accettano un bambino (uno solo) per avere una compagnia, un pupattolo da divertirsi. Ho visto una mamma, una di queste, che si pigliava ancora sulle ginocchia il suo unico figliuolo, bambino di 20 anni.

            Non facciamo altra riflessione che questa: se un professionista, un operaio, un agricoltore adempisse i proprii doveri professionali solo così come tanti coniugi adempiono i doveri del matrimonio, che direbbe o che farebbe il padrone o il cliente o il campo o la vigna? E che dirà il Padrone di tutti, Dio?

            Poiché contro il matrimonio si pecca in due modi: non entrandovi quando non vi sono motivi ragionevoli per star fuori; non facendo il proprio dovere quando ci si è.

 

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NOTA AGRICOLA

 

            La domenica 3 aprile u. s. fu tra noi l'ill.mo prof Ferraris per una conferenza sul tema"Autarchia agraria" e per il conferimento dei premi ai giovani che hanno frequentato il corsodi agraria da lui tenuto a Novello nell'inverno 1936-37. Non abbiamo davanti l'elenco e non possiamo dare il nome dei premiati, dei quali molti appartengono all'Assoc. Giov. di A. C.

            Per l'autarchia agraria (che vuol dire produrre quanto la Nazione ha bisogno) l'ottimo professore ha detto che mentre noi abbiamo ormai vinta la battaglia del grano, siamo ancora debitori all'estero di circa 8 milioni di quintali di meliga all'anno. Parlò perciò della coltura razionale della meliga, come prodotto che nelle nostre campagne può essere aumentato. Ecco in breve i suoi preziosi suggerimenti che, se non servono più per quest'anno, saranno dai nostri agricoltori ricordati per l'avvenire.

            1. - Lavorazione profonda del terreno; ottimo il trattore; buono anche il ripuntatore che può seguire l'aratro comune.

            2. - Concimazione abbondante con stallatico maturo cui è bene aggiungere un quintale di perfosf. minerale per ogni giornata.

            3. - Qualità. Buona la 8 file. Buona pure e forse più redditizia e più conveniente – perchè più bassa - la "barbina tortonese" e il "Todaro n. 2 e n. 16". Oggi viene anche consigliata la meliga bianca "Visconsin n. 7" come quella che dando farina bianca meglio serve per la miscela pel pane. Per la pianura consigliata la "nostrale Isola Finardi" e "Isola Basso".

            4. - Piantamento: seminare nel solco a distanza da fila a fila di 90 cm. e sulla fila 25 cm. da pianta a pianta in modo da trovarsi circa 6 piante per mq ; per meliga bassa basterebbero 80 cm. da fila a fila e 20 da pianta a pianta. La semina nel solco (ciò che pare un controsenso) favorirà colle sarchiature abbondante terra attorno alle radici avventizie, rispar miando la rincalzatura che, a volte, in collina può essere dannosa.

            5. - Fare due sarchiature aggiungendo come ottimo concime stimolante 12-13 kg. per volta di nitrato calce e soda.

            6. - Evitare la cimatura e la sfogliatura della pianta, cosa dannosissima.

            7. - Provvedere la semente nel campo scegliendola sulle piante più fruttifere. Togliere prima della fioritura il pennacchio alto alle piante destinate al seme onde siano fecondate dalle piante vicine.

            Raccomandazione pei peri e meli contro la ticchiolatura: aver già dato l'arseniato di piombo (Kg. 0,50 per Ettl.) appena caduti i petali, e continuare fino a tutto luglio a dare la poltiglia bordolese, come per le uve, circa ogni 20 giorni con ettog. 4 - 5 per ettolitro d'acqua con calce.

 

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Movimento demografico della Prov. di Cneo

Mese di Dicembre 1937-XVI

        

Capoluogo

Provincia

Totale

Nati

79

893

972

Morti

59

708

767

Aumento

+20

+185

+205

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