Giugno 2011

da LUCE E FORZA di Gennaio 1939

(15° Anno) BOLLETTINO DI ROVELLO

Gennaio 1639

 

15 ANNI

 

Il nostro Bollettino entra nel suo 15° anno di vita, essendo nato nel 1924. Quante cose ha già dette e quante ne ha vedute che non ha detteI E' vecchio? Qualcuno potrà dire di si, poiché lo trova già un po' brontolone. Se mai bisogna compatirlo come si compatiscono i vecchi. Ma il Bollettino non ci crede ancora e se non si pensa più un giovane di primo pelo, pensa di non essere ancora un vecchio inutile. Ha ancora tante cose a dire e spera di fare ancora del bene. Perciò si raccomanda a quanti gli vogliono bene di aiutarlo, facendogli pervenire un po' di strenna in questo inizio di anno nuovo, mentre egli a tutti fa i migliori auguri:

 

BUON ANNO

 

Il Parroco impossibilitato a farlo personalmente a tutti, ricambia a mezzo del Bollettino cordiali auguri a quanti hanno avuto la bontà di ricordarlo in occasione delle presenti feste, promettendo per tutti una speciale preghiera.

 

La lettera del Parroco

UN GRAVE PROBLEMA

 

Carissimi Parrocchiani,

Stavolta il Parroco, all'inizio di questo nuovo anno, vi chiama tutti a cooperare per la risoluzione di un gravissimo problema che, per la nostra Parrocchia, ha un carattere di maggiore urgenza. Il problema da risolvere è questo: la costituzione di nuove famiglie.

La cosa interessa genitori e figliuoli, vecchi e giovani, sposati e non sposati.

Contribuire a stabilire in Parrocchia famiglie veramente religiose, morali, conscie del loro apostolato, è opera che sorpassa in questi tempi ogni altra forma di carità e opera a tutti possibile.

Uno sguardo generale. Un breve esame generale sulla situazione della nostra Parrocchia nei riguardi di questo problema ci dice subito che a Novello sono troppe le persone che non prendono il loro posto in società, nel senso che, potendo e dovendo, non passano a matrimonio. Si capisce subito che non vogliamo parlare delle persone che non han scelto questo stato per ragioni superiori di apostolato pubblico o privato; ma è certo che per molti è stata questione di mancanza d'energia, di indole fiacca, di assenza di riflessione e di volontà. Avrebbero potuto, avrebbero dovuto (parliamo specialmente di uomini)... non l'hanno fatto. Ora stanno meglio? Domandatelo a loro... Qualcuno potrebbe ancora rimediare... sebbene sia un po' tardi.

Altro fatto doloroso che fa poco bene presagire per l'avvenire della nostra Parrocchia sono le famiglie... chiamiamole così, "vuote". Quante sono? Contatele se potete. Troppe. Famiglie ove (certo non ovunque per propria colpa) languono vecchiezze in attesa della morte, ove più nulla è possibile di ciò che è lavoro, energia, produzione; case vaste che non risuonano di un canto, di un grido, di un pianto, di un rumore. Una vera desolazione!

Che cosa è necessario ? Rifare, ringiovanire, riempire i vuoti che ogni anno pratica la morte e più della morte la pessima piaga dell'urbanesimo. Si vuole andare alla città, magari a guadagnarsi un povero pane coi servizi più umili, che non si farebbero in paese, ma si vuole poter dire: Stiamo a... (in città).

E questo compito spetta ai giovani per una parte, e per una parte agli altri, specie ai genitori.

Ai giovani diciamo: sposatevi, prendete il vostro posto, fatevi una famiglia al più presto possibile. Più tardate, peggio è. In linea generale, quando un giovane ha compiuto il servizio militare e le condizioni della famiglia lo permettono, fa bene ad accasarsi. Prevedo le difficoltà: Come fare in questi tempi a mettere su casa? E rispondiamo. E' un errore grave quello di molti giovani: pretendere di far subito casa da sè e sopratutto quello di tante ragazze che pongono per condizione al matrimonio l'andare da soli e non entrare in famiglia. Si capisce subito che la cosa presa sotto questo aspetto diventa a volte di una difficoltà insormontabile. Ma occorre che torni, come una volta l'amore alla casa vecchia, che le nuore imparino dalle suocere come si governa una casa e che le sposine abbiano la santa umiltà di sapersi buone a poco e bisognose di imparare tante cose ancora. Non vedete come fanno pietà certe sposine moderne che hanno voluto andare da sole? Povera casa! E povero avvenire! Si capisce fin d'ora che saranno sempre nella miseria e che quei poveri bambini saranno dei male allevati.

Economicamente parlando poi, salta agli occhi da sè che la famiglia nuova costa nulla agli sposi, che per lo più ci pensa la suocera, le cognate e che nulla manca del necessario nè a loro nè ai bambini. E tutto ciò per un po' di pazienza, di sottomissione, di silenzio, di rispetto verso chi ha diritto di averlo. E vi par poco?

Dunque, ai giovani diremo: Sposatevi e se è possibile rimanete in casa e fate opera perché vi stiano volentieri le vostre spose, senza vedere in tutto una persecuzione.

Ed a chi non può rimanere in casa? Qui c'è un altro errore o pregiudizio. Si crede che oggi non si possa mettere su una nuova famiglia senza prima avere un patrimonio. Errore grave anche questo. Per due giovani di buona volontà e di criterio non occorre certo una cascina per vivere. Se ci son due bocche (ed in seguito anche più} ci son quattro braccia, c'è la gioventù, la forza. Poche giornate di terreno (anche se prese in affitto od a mezzadria) lavorate con intelligenza ed amore rendono assai più che tanta terra lavorata alla bella meglio perchè mancano i mezzi e la forza.

Si capisce che in questi casi la sposina non deve pretendere di fare la "signora", di alzarsi alle otto e di aver di che appagare tutti i suoi capricci. La gioventù è la primavera, e la primavera è tempo di lavoro e non di frutti. Si raccoglierà più tardi.

Ai genitori parleremo un'altra volta.

Vi benedice tutti, augurando "Buon Anno"

IL VOSTRO PARROCO

 

°°°°°O°°°°°

 

IN PARROCCHIA

I SS. Spirituali Esercizi.

 

Il mese di Gennaio del nuovo anno porterà alla nostra Parrocchia una delle più grandi grazie spirituali che si possano avere dalla misericordia di Dio: la Missione per tutti, che avrà luogo dalla Domenica 22 Gennaio alla Domenica 29 coll'orario sottoindicato.

 

Che coso sono gli Esercizi.

1° - Sono, come ho detto sopra, un atto squisito della misericordia di Dio che non bisogna disprezzare. Potrebbe anche essere l'ultimo per molti.

2° - Sono giorni di preghiera, di meditazione, di esame. Preghiera perchè niente si opera di spirituale in noi, senza l'aiuto di Dio: meditazione per richiamarci alla mente le troppo dimenticate verità: il nostro fine, i nostri destini eterni, il valore della vita, la morte e ciò che seguirà dopo di essa; esame per vedere a che punto ci troviamo e che sarebbe stato di noi se la morte ci avesse colto o ci cogliesse ancora all'improvviso.

3° - Perciò sono giorni di immensa importanza e di preziosità inestimabile. Giorni da impiegarsi bene, frequentando la Chiesa subito da principio e porgendo bene attenzione alle verità che ci verranno predicate.

 

I nostri doveri.

1° - Dare molta importanza agli Esercizi. Può anche darsi che siano gli ultimi per noi. Dagli ultimi tenuti in Parrocchia (Gennaio 1935) ben 58 persone sono passate all'eternità. Lo pensavano che quegli sarebbero stati per loro gli ultimi Esercizi? E li avranno fatti tutti e bene? E quando in Parrocchia si terranno nuovamente (speriamo nel 1942) quanti non ci saranno più? Ecco una grande domanda.

2° - Disporre le cose in maniera da non dover perdere neppure una predica od una funzione. Sono già così ridotti i giorni (appena 8 mentre una volta erano 10) che se se ne perde ancora qualcuno da principio, addio Esercizi.

3° - Tra le funzioni dare la massima importanza (e perciò procurare di non perderla) a quella del mattino, cioè alla meditazione. Chi non viene o viene poco a questa predica non può dire di fare gli Esercizi. Così pure non mancare alle conferenze specializzate per le singole classi di persone. Ricordare che il Dialogo non basta, come non basta fare una confessione per dire d'aver fatti gli Esercizi. L'istruzione del dialogo si potrà sostituire con altre istruzioni, ma la meditazione non si sostituisce.

Perciò insisto specialmente presso gli uomini che per lo più mancano a questa funzione tanto necessaria.

 

L'Orario

In linea di massima sarà il seguente:

Domenica 22 a Vespro: Introduzione.

Tutti i giorni: ore 6,30 Messa cantata e meditazione; Ore 9,30: Tre giorni conferenza alle Donne e tre giorni alle Figlie (sarà dato a voce l'avviso specificato). Ore 15: istruzione per tutti in forma di dialogo. Ore 19,30: Conferenza (o dialogo con conferenza) per soli uomini e giovani (esclusi i bambini).

Lunedì - Martedì - Mercoledì ore 11: Breve conferenza agli alunni delle scuole.

Comunioni: Giovedì ore 8: scuole. Sabato mattina ore 6: Uomini e giovani, pei quali ci sarà comodità di confessarsi Venerdì sera. Alle Donne e Figlie raccomandiamo di fare la Comunione tutte le mattine, almeno dal Giovedì in avanti, per il buon esito degli Esercizi nelle loro Famiglie.

Domenica mattina ore 7: Comunione generale di tutta la Parrocchia; ore 9: Comunione dei fanciulli e fanciulle.

 

Raccomandazione.

In occasione degli ultimi Esercizi il Parroco raccomandava di fare tutti qualche offerta per le spese dei medesimi. La stessa raccomandazione la ripete oggi. Se si pensa che gli Esercizi triennali costano, specie in questi tempi, oltre mille lire e che quasi altrettanto costano gli Esercizi specializzati che facciamo ogni anno per le singole classi di persone sarà facile capire come non siano sufficienti i pochi legati che esistono per questa opera tanto necessaria e tanto fruttuosa. Per questo non ci stancheremo mai di ripetere a chi può : Volete farvi un bene che non vi mancherà mai anche dopo centinaia di anni? Pensate in vita o nel vostro testamento all'Opera degli Esercizi Spirituali che ogni anno scendono come pioggia di bene sulla Parrocchia e come suffragio impagabile sulle anime che li hanno procurati. Come può andare perduta un'anima che ha procurata la salvezza di tante altre?

 

Ai Signori missionari

infine Rev.mi Mons. Enrico Schierano Pievano di Villa S Secondo (Asti) e D. Giov. B Riccio Parroco di S Carlo (Villa - Corsione - Asti) anticipiamo i nostri più cordiali saluti coll'augurio di copiosa messe di bene in mezzo a noi e colla preghiera (che' fin d'ora raccomando a tutti) affinchè il Signore li sostenga nelle loro fatiche e benedica il loro apostolato.  

 

 

°°°°°0°°°°°

 

IL RICOVERO.

 

Non ne abbiamo più parlato da tempo e forse qualcuno potrà già pensare che anche questa Istituzione poco alla volta se ne vada, come qualche altra, come ci è stato augurato.

Diciamo ancora una volta che speriamo che il triste augurio non si avveri, anzi che il Ricovero si consolidi (non importa se in un anno o in dieci o in venti) sì da rispondere pienamente alla sua missione di bene.

E' vero per altra parte che oggi è ridotto a poca cosa, ma è anche vero che, contro le nostre previsioni, quest'anno non abbiamo avute domande. Segno che per ora si sta da tutti abbastanza bene a casa propria da non avere bisogno del Ricovero. Ma purtroppo che i tempi cambiano e pur augurando che le cose vadano sempre bene è storia che i tempi tristi non mancano mai. E forse possono anche non essere lontani, motivo per cui al Ricovero dobbiamo pensare come a cosa necessaria forse domani.

Il Parroco ha già esposto parecchie volte il suo punto di vista circa il Ricovero. Lo ripete oggi perchè coloro che possono vedano di venirgli in aiuto, ricordandosi anche nel loro testamento, onde poter attuare il più presto possibile il piano vagheggiato.

Anzitutto è fuori discussione che il Ricovero per poter funzionare bene andrebbe affidato a persone ad hoc, cioè chiamate dalla Provvidenza a questo compito non facile e non piacevole. Il Ricovero non potrà funzionare bene (siamo noi i primi a riconoscerlo) finché non sia in mano di brave Suore, specialiste in materia che lo considerino come casa propria, anzi come il campo del loro apostolato. Ed il Parroco sarebbe disposto a darlo domani a questi Angeli di carità che certamente lo farebbero fiorire coi segreti che solo la Provvidenza e la Fede sanno rivelare.

Ma per accogliere le Suore il locale non è ancora adatto. Occorrono lavori di restauro; occorre, al minimo, innalzare di un piano la parte più sana, onde poter con un solo fuoco, provvedere al riscaldamento dell'ambiente; occorre un ampio terrazzo per dare sole ai vecchi ed occorrono mille piccole cose facili a immaginarsi.

Tutto ciò porta una spesa non indifferente, ai giorni nostri.

Troveremo presto o tardi le brave e generose persone che vogliano farsi questo merito e questa gloria? Il Parroco spera di sì. Dette opere si sono sempre consolidate tutte e, vedrete, si consoliderà anche la nostra.

Per intanto le offerte, pur essendo notevolmente diminuite, non sono cessate. Anche le sorgenti perpetue hanno i loro periodi di "molla ".

Ecco le ultime offerte (dal mese di ottobre): Fam. Giordano L. 250, Roggia Giuseppe (Ermigl.) 20, Tarditi Benedetto 10, Gallo Michele f. Giovanni 15, N. N 20.

Come spese di questi mesi notiamo L. 185 (commestibili, luce, servizio, ecc.) e L. 217,50 per interessi. Totale entrate L. 315; totale uscite L. 402,50; certo il bilancio non è dei più incoraggianti, ma neppure c'è da disperare.

Confidiamo, e ringraziamo i generosi sostenitori della cara Opera.

 

°°°°°0°°°°°

 

NELL'ASILO

 

Anche l'Asilo, pur traversando tempi difficili, continua la sua vita di bene. Certo che l'Asilo non si può paragonare al Ricovero. Questo è bambino, quello è già adulto ed in parte si sostiene colle proprie forze. Cinquantanni fa quando, come il Ricovero, l'Asilo era bambino (è nato nel 1883) stentava come oggi stenta il Ricovero; poi a poco a poco s'è consolidato; oggi ha qualche rendita assicurata che unita alle azioni, alle rette dei bimbi ed alle provvidenze che non mancano mai gli permette di sbarcare il lunario. E provvidenza per l'Asilo è stata di questi giorni la liquidazione del Banco di Beneficenza che era stato allestito dalle brave Sigg. Patronesse per la festa di S. Lucia 1937, banco che tutto insieme ha reso una discreta somma, per la quale sono doverosi i più sentiti ringraziamenti alle Patronesse e più alla loro Presidente Sig.na Stra Felicina ed alle ottime Insegnanti che si sono prodigate in modo speciale in quest'anno per la liquidazione degli oggetti. Un ringraziamento speciale è pure dovuto al Cav. Anselma ed alla Sua Famiglia per il loro interessamento a favore del Banco stesso.

Un'altra provvidenza per l'Asilo è stato il sussidio ottenuto di questi giorni di L. 175 dal Legato Prov. "Audifreddi"; e speriamo che una terza provvidenza possa aggiungersi presto col sussidio in forma di rette mensili che "Maternità e Infanzia" prodiga a quasi tutti gli Asili.

L'Amministrazione ringrazia sentitamente persone ed enti che colla loro generosità assicurano la vita al nostro Asilo, mentre i bimbi non cessan di pregare pei loro benefattori.

 

°°°°°0°°°°°

 

Anniversari di Gennaio

 

2 Torta Giuseppe                      1925

Iberti Luigi                                '28

4 Boglietti - Viglino Teresa        '34

Costamagna Giovanni              '35

Rosso Michele                         '38

5 Abbona - Peirotti Maria          '32

6 Scarzello Giovanni                 '25

8 Taricco G. B.                         '34

Abbona Maria                          '35

13 Borio Domenico                  '34

Gallo Giuseppe                        '35

14 Cattaneo Maddalena            ‘30

17 Danusso Lorenzo                 '22

Fontana Michele                       '21

18 Alessandria Graziano Francesca '22

Parusso - Veglio Catterina        '22

19 Abbona Michele                   '36

21 Bozzone Antonio                 '37

22 Germano Pelazza Onorina    '21

Cogno - Mantello Maddalena    '35

23 Vietti - Cogno Maria Luisa    '25

24 Marengo Michele                 '25

26 Vietto Capra Marianna          '33

27 Anselma Giuseppe               '38

28 Pirra Giacomo                     '36

30 Passone Filippo                  '22

31 Denegri Giuseppe                '33

Passone Giacomo                    '31

Tarditi Giovanni                        '31

R. I. P.

Il Purgatorio esiste; è lungo; è doloroso ed è l'abitazione temporanea dei più.

 

°°°°°0°°°°°

 

Nota Agricola.

 

Travasi del vino. - Ricordarsi di travasare il vino almeno nella prima quindicina di Gennaio (specie per chi avesse fatto il travaso in Novembre) e poi ripeterlo verso fine di Marzo. Il travaso libera il vino dalle feccie, sempre pericolose, lo arricchisce di ossigeno facendolo più buono e brillante. Le feccie si possono portare alla distilleria, ove sono accettate e pagate diminuendo insieme l'obbligo di dare eventualmente vino in seguito. Chi ne avesse poche da non meritare di portarle alla distilleria, non le getti via ma le regali al Ricovero. Il Parroco provvederà a consegnarle alla distilleria tutte insieme.

 

Fieno artificiale. - Il Prof. Ferraris sulla Gazzetta d'Alba suggerisce di provare la confezione del fieno artificiale in quest'anno in cui il foraggio è così caro.

Si fa così: Si prendono 70 Kg. di paglia (o di pula (uruch) senza reste), si taglia fina e si riempie un mastello o bigoncia (arbi) posto nella stalla. Poi si fa una soluzione di Kg. 14 di melasso di canna (che si trova in commercio ad es. al Consorzio Agrario) in litri 25 circa di acqua, si aggiunge 15 Kg. di farina di meliga o di fava; si versa questo liquido sulla paglia nel mastello, si rimescola ben bene e si copre con assi su cui si pongono dei pesi (pietre, ecc.) Dopo qualche ora il fieno artificiale è pronto e può darsi a tutte le bestie, eccetto i vitellini slattati.

Come costo c'è da risparmiare circa il 40% sul prezzo del fieno e come valore nutritivo è quasi uguale al fieno buono.

 

Attenti all'afta. - Siamo davanti ad una nuova invasione di afta epizootica che minaccia il nostro bestiame Raccomandiamo attenzione agli agricoltori: non frequentare senza necessità mercati o fiere; non alloggiare forestieri nelle stalle; disinfettare sovente la lettiera con calce e creolina; attenti alle compere di bovini e di vitellini.

 

 

 

 


 

da LUCE E FORZA di Febbraio-Marzo 1939

Un brutto mestiere

 

"Vi hanno donne, che fanno le veci del diavolo. Quando si trovano, o si incontrano con spose, e mamme, che hanno molti bambini, le compassionano, le prendono in giro, le mortificano: dicono loro: fatevi furbe... Sì, sì, ascoltate i preti, ma essi non vengono a dar da mangiare ai vostri bambini... e vanno anche più in là nella loro scuola diabolica.

Non sta al parroco mettere queste disgraziate nelle mani della giustizia degli uomini; ma sappiamo che cadranno ben presto nelle mani della giustizia di Dio, se non la smettono, e non cercheranno di riparare gli scandali già dati ed il male già fatto.

Alle donne, che vanno a queste scuole diaboliche, si può fin d'ora ricordare, che non avranno più alcuna ragione di lamentarsi, se, domani, si troveranno in un ospedale rose da un cancro, od in casa rovinate di salute per sempre, e se dovranno vedersi innanzi anemici, rachitici, senza vitalità quei loro bambini, ai quali esse non volevano dare la vita ".

 

°°°°°0°°°°°

 

IN PARROCCHIA

I SS. Spirituali Esercizi

 

non potevano avere esito migliore. Favoriti dal tempo bello e mite videro in ogni giorno la nostra bella ed ampia Chiesa gremita, specialmente di uomini che, si può dire, in questa Missione hanno battuto il record, anche alla meditazione del mattino. Abbiamo notata la quasi totalità dei parrocchiani alla Comunione; i pochi assenti, tra cui anche qualche donna, si devono pensare malati. Deo gratiasI Che il Signore ci aiuti a conservarne a lungo i frutti e ricompensi delle fatiche apostoliche i due zelanti Missionarii astesi - Mons. Cav. Enrico Schierano Pievano di Villa S. Secondo e D. Giov. B. Riccio Prevosto di S. Carlo in Villa Corsione - che si spesero senza economia per tutta la settimana. A loro il nostro grazie. Procuriamo di richiamare sovente alla memoria i preziosi ricordi da loro datici a voce e  per scritto sull'immagine-ricordo, e non ci mancheranno le benedizioni di Dio. Al lunedì si è cantata una Messa per l'anima del fu Tarditi Ambrogio che lasciò il legato per gli Esercizi. Noi siamo persuasi che non può andare perduto chi procura tanto bene a una Parrocchia.

 

 

 

ANNIVERSARI DI FEBBRAIO - MARZO

 

FEBBRAIO

2          Febbr : Cogno Giacomo           1922

                        Marengo Giovanni Batt. '.22

4          "           Alessandria Giacomo    '29

5          "           Musso Giuseppe          '29

7          "           Montanaro Stefano       '29

                        Mascarello Giuseppe    '36

8          "           Grisotto Giuseppe        '28

9          "           Piovano Lorenzo          '28

10        "           Boggione - Montanaro Franc. '32

                        Seghesio - Devalle Catterina     '29

11        "           Salomone Giovanni      '27

12        "           Ferrero Simone             '24

                        Tarditi Catterina            '31

13        "           Gallizio Teresa              '31

                        Alessandria Matteo       '25

                        Barberis Francesco       '30

14        "           Passone Filippo           '33

15        "           Manzone Domenico      '26

                        Roggero Battista          '37

17        "           Dotta Giacinta              '23

20        "           Tarditi Teresa                '31       

21        "           Passone Pietro             '32

22        "           Taricco Margherita        '25

                        Tarditi Serafino             '23

23        "           Suor Tarditi Luigia         '32

                        Dotta Delfina                '23

                        Gancia Rosa                '21

24        "           Passone Giuseppe       '34

                        Quarone Lodovica        '3:

                        Rovella Benedetto        '31

                        Tarditi Gaspare             '21

"5         "           Olocco-Gallo Antonietta '22

                        Fossati Teresa              '23

                        Raviola Marianna          '23

28        "           Tarditi Anna                  '34

                        Gallo Giovanna             '33

 

MARZO

1          Marzo: Borio Giov. B.               1933

2          " Cogno Luigi                           '32

                       Arnulfo - Stra Catterina '32

                        Bollito Giacomo           '27

3          "           Tarditi-Salomone Teresa '33

5          *           Tarditi Maria fu Vinc.     '28

7          "           Daniele Anna M.           '32

                        Blengino Margherita      '32

                        Pirra Franc.                  '25

8          "           Tarditi Frontiniano         '29

10                   Manzone-Montanaro Ter. '33

                        Barberis Antonio           ‘30

                        Cristino Maddalena       '24

11        "           Abrate Cav. Bernardino '22

12        "           Roggia Andrea             '32

                        Cabutto Veglio Madd.   '37

15        "           Galvagno Maddalena    '36

17        "           Rinaldi Lugia                '30

                        Musso Maria                '28

                        Borio Giovanni             '36

18        "           Cogno Margherita         '29

19        "           Novo Domenico           '23

20        "           Alessandria Sebastiano '30

                        Vietti Giuseppe             '25

21        "           Farinetti Catterina          '21

22        "           Arnulfo Stefano            '31

                        Fontana Beatrice          '22

                        Stra Matteo                  '38

25        "           Rossotto Isabella         '32

                        Tarditi Felicita               '29

                        Porro Giovanni             '29

                        Tarditi Lorenzo              '23

28        "           Abbona-Allario Maria    '32

29        "           Manzone Carlo             '23

                        Roggia Giuseppe         '23

R. I. P.

 

°°°°°0°°°°°

 

Le nostre leghe di Perseveranza nel 1938

 

A lode dei nostri uomini e giovani e ad incoraggiamento di quelli che ancora non le frequentano, diamo il resoconto delle Leghe di Perseveranza fatte in Parrocchia nello scorso anno. Esse furono 10 col seguente esito :

4 - 5 Gennaio:   Comunioni        N.         160

28 - 29 Febbraio:          "           "           210

17 - 18 Marzo:              "           "           126

12 - 13 Aprile:               "           "           305

25 - 26 Maggio:            "           "           206

16 - 17 Luglio:              "           "           186

27 - 28 Agosto:            "           "           242

30 - 1 Ottobre:              "           "           140

31 - 1 Novembre:          "           "           222

6 -7 Dicembre:              "           "           132

 

Da aggiungere a questo consolante resoconto, che ci dà la speranza che la maggioranza dei nostri nomini e i giovani vivano abitualmente in grazia di Dio, le numerose Comunioni fatte dai medesimi ad ogni primo Venerdì del mese e quelle ripetute nelle festività che seguivano immediatamente la Lega, ad es l'Epifania, S Giuseppe, Giovedì S., Pasqua, Carmine, Porziuncola, S. Michele, Immacolata, ecc, che a volte superarono la Lega, come a S. Giuseppe, festa degli uomini (206).

Superfluo dire che questo risveglio di vita religiosa fra i nostri uomini ci fa piacere e che è il miglior regalo che possa fare al Parroco, come è inutile dire che la presente pubblicazione non vuole avere significato di sciocca vanagloria, persuasi come siamo che molte Parrocchie fanno assai più di noi. Essa vuole unicamente dire ai nostri uomini e giovani che frequentano la Lega: coraggio, perseverate, non stancatevi, !a Lega sarà la vostra salvezza in morte, come è la vostra ricchezza spirituale in vita. Chi può dire il bene che vi mettete da parte per l'eternità con tante belle e buone Comunioni?

Ed anche a quelli che non frequentano vorremmo coll'occasione dire una parola, la parola di S. Agostino: " Si isti et illi cur non ego?". Se vanno alla Lega questi e quelli, perchè non ci posso andare anch'io? Certe cose, credetelo cari uomini e giovani, occorre provarle per assaporarne la dolcezza.

 

ANCHE ALLE DONNE E FIGLIE il suddetto resoconto dovrebbe dire qualche cosa. Esse sanno o almeno devono sapere che colla Lega di Perseveranza degli uomini coincide quasi sempre il loro "Ritiro mensile", specie quando abbiamo con noi il Direttore della Lega. Quante sono che ne approfittano ogni mese? Per ora un po' poche. E ciò è un gran male. Le donne, si dice, devono essere le sacerdotesse della casa e che nelle cose spirituali si lascino bagnare il naso dagli uomini è per lo meno un controsenso. Dunque per tutti la parola d'ordine per il 1939 deve essere: "Ripresa e buona volontà".

 

°°°°°0°°°°°

Resoconto Demografico della Parrocchia

Anno 1938

 

Nello scorso anno nella nostra Parrocchia vi sono stati:

BATTESIMI N 28 così distinti: Maschi 15, Femmine 13. Sono tuttora tutti vivi. Nel 1937 i Battesimi furono appena 19.

MORTI N 14 di cui 11 uomini e 3 donne. Come età sono così ripartiti: un bambino di 2 anni; un adulto dai 30 - 40; uno da 40 - 50; due da 50 - 60; uno da 60 - 70; sei da 70 - 80; due da 80 - 90. Nell'anno 1937 i morti furono 13.

MATRIMONI: N. 20; 11 giovani e 15 fanciulle. Delle fanciulle 10 sono della Parrocchia; 2 sono venute da fuori; 7 sono andate fuori; 1 era già fuori da tempo. Nuove famiglie formate in Parrocchia N. 12. Nel 1937 i matrimoni furono 18.

 

Nuovi lavori fatti in Parrocchia nel 1938

 

1° - Sostituzione dei due altari laterali della Chiesa Parrocchiale con due altari in marmo dei quali uno acquistato dalla Ditta Angelo Sassi di Torino per L 3600 e pagato dai Priori del Carmine; l'altro (S Cuore) trasportato dalla cripta di S Sebastiano con notevole aumento di marmi e riparazioni.

2° - Acquisto di due altari in graniglia forniti dal Sig. Riccio V. di Alba; uno per S. Lucia, uno per S. Sebastiano. Spesa L. 1000.

3° - Acquisto del nuovo armonio del coro regalato da una pia persona. Spesa L. 3000.

4° - Restauri alla Canonica per lire 20.000 circa.

 

Progetti per il 1939.

 

1° - Altare in graniglia per S. Giuseppe e sistemazione pavimento.

2° - Continuazione dei restauri alla Parrocchia (finestre, ripulitura delle decorazioni almeno per il presbitero e coro).

3° - Sistemazione della Cappella di S. Lucia (pavimento e difesa dall'umidità).

4° - Continuaz. restauri alla Canonica.

 

°°°°°0°°°°°

 

Per il Bollettino.

 

I nostri affezionati ìettori avranno certamente notato il miglioramento portato nella stampa e nel formato del nostro Bollettino: formato più grande, caratteri più nitidi, carta più bella, materia più abbondante. Tutto ciò però se da una parte dice il desiderio del Bollettino di piacere una volta di più ai proprii lettori, dice anche una maggior spesa e fatica per la compilazione del medesimo.

Lo scorso anno il Bollettino è riuscito appena appena a pagare le spese vive e cioè la stampa e la posta. Riuscirà quest'anno a coprire le maggiori spese? Egli lo spera poiché ha nessuna intenzione di andare indietro o peggio di morire. Ecco perchè si raccomanda vivamente alla carità degli amici e lettori onde si ricordino di inviare una piccola offerta per lui. Quanti troveranno unito al presente un modulo di conto corrente si ricordino che ciò è segno che da tempo il Bollettino non riceve nulla da loro. Vogliano perciò fare una delle due cose: o fare una anche piccola offerta o rimandare il presente numero indietro scrivendo semplicemente sopra "RESPINTO". Avanzeremo così almeno le spese di posta.

Ecco le ultime offerte: (Novembre - Dicembre - Gennaio) Bergamino Fortunata L. 5 ; Fam. Degiorgis 6; Tarditi Giovanna 5; Fam. Roggia (Ermigl) 5; Pirra Stefano 5; Roggia Pietro 3; Tarditi Benedetto 10; Dogliani - Stra Catterina 5; Conterno Rosa 10; Gallo – Marengo Veneranda 5. (continua)

Ringraziamenti sentiti ai generosi oblatori.

 

°°°°°0°°°°°

 

Nota Agricola.

 

IMPIANTO FRUTTETI. - La progressiva invasione della fillossera, il prezzo non rimunerativo delle uve, le gravi spese per la ricostruzione dei vigneti, il più probabile pericolo di grandine o di pioggia in vendemmia, come è successo quest'anno ed infine le continue noie a cui è soggetta la viticoltura (dazio, denunzia del vino, ecc.) vanno a poco a poco diminuendo l'amore dei nostri viticultori alla vite, mentre la maggior facilità di coltura ed i prezzi discreti consigliano di più l'incremento della frutticoltura.

Ecco perciò qualche norma per l'impianto di frutteti nuovi.

TEMPO. - Meglio in autunno. Si guadagna nelle vegetazione delle piante. E' inteso però che i frutteti nuovi vanno sempre fatti su scasso reale del terreno di almeno un metro di profondità e, se si può, concimando con letame a metà scasso.

INZAFFARDAMENTO. - Occorre che le radici delle piantine non siano troppo asciutte. Se hanno già parecchi giorni di estrazione è bene praticare l'inzaffardamento. Si fa una pasta molle con acqua, terra e sterco di bovina e vi si lasciano a bagno per 1-2 giorni le radici dopo averle cimate e ripulite dai filamenti rotti o guasti. Così per le viti.

IMPIANTO. - Si fa (sullo scasso) una piccola fossa di cm. 30 x 30 x 30 circa. Si pianta al centro una canna; si pone in fondo un piccolo strato di letame o concime mescolato con terra fine; si copre con altro strato di terra fine; si lega la piantina alla canna in modo che le radici sfiorino la terra; si riempie la fossa di terra fine, lasciando il posto per un piccolo strato di letame o concime (alquanto distante dalla piantina); si colma di terra in modo che il punto d'innesto sia a fior di terra; per le piante non innestate l'interramento si fa fino al colletto o punto ove arrivava la terra in vivaio. La canna si lascia solo per le piante a vaso, tagliandola però sotto l'impalcatura; per le altre forme si toglie o si taglia a fior di terra.

CONCIMAZIONE. - Usando concime senza letame, bastano: per viti gr. 200; per frutta circa 1 Kg. della miscela usata per le piante in produzione e cioè: perfosf. 6; clor. pot. 2; solf. amm. 2. Si sparge in fondo alla fossetta, mescolato con terra e si opera come s'è detto per il letame.

POLLICOLTURA. - Anche la pollicoltura ha una grande importanza e per la battaglia autarchica e per il rendimento che può dare. Occorre però sia fatta in forma razionale e per la scelta delle razze e per la pulizia e per il nutrimento.

PER LE RAZZE. Se si mira unicamente alla produzione di uova convengono le Valdarno bianche. Hanno però il difetto di dare poca produzione di carne e crescono assai lentamente. Se invece, come dalla maggior parte dei proprietari, si mira anche alla produzione di carne per la vendita o per l'uso famigliare che non può permettersi il macello gentile di prezzi impossibili, allora sono assai indicate le rosse Rode - Island che finiscono di incrociarsi colle nostrane dando così carne e uova.

PER LA PULIZIA, cosa estremamente necessaria al buon esito del pollaio, occorre anzitutto una guerra spietata agli acari (pidocchi o "perpuiin") che sono dannosissimi. Si pulisca perciò sovente il pollaio, spargendovi dopo un disinfettante (lisoform, creolina, ecc.), si lasci sempre nel pollaio uno strato di gesso o calce ove cadono i detriti, e nel quale i polli possano razzolare, procurando così la disinfezione al corpo e la morte degli acari che li tormentano.

PER LA NUTRIZIONE tutto è buono al pollame. Per l'inverno si consiglia il paltone Qaldo cui si uniscono i rifiuti della cucina. Una buona ricetta per le galline ovaiole è la seguente: Crusca kg 3,3, farina di granturco kg. 1,5, farina di avena o avena cotta kg. 2, farina di carne kg. 2, polveri d'ossa kg 0,5, gusci d'ostriche kg. 0,5, polvere di carbone kg. 0,2. I quattro ultimi componenti si trovano in commercio ad es. presso i Consorzi Agrari.

 

La consegna del vino.

 

Per quanto si speri ancora che il Governo voglia dispensare i nostri viticoltori dalla consegna del vino per la distillazione come da legge 10 Giugno 1937 (art. 8) per la considerazione che ciò sarebbe un gran danno per le nostre regioni vinicole già cosi provate dalla fillossera e perchè è risaputo che i nostri vini (dolcetto, barbera, barolo) più che a gradi si misurano a. gusto e profumo, tuttavia è bene che si conoscano le norme di questa consegna che si possono ridurre alle seguenti :

1° Si deve consegnare il 10 per cento della quantità prodotta e denunziata.

2° Si possono dedurre da questo un Ettolitro e mezzo per ogni individuo componente la famiglia, compresi anche i servi, fino ad un massimo di 15 Ettolitri.

3° In deduzione del vino si possono consegnare vinelli, vinacce o feccie, vini guasti, ecc.

4° La consegna dovrà essere effettuata secondo le istruzioni che l'Ente Nazionale darà per ogni provincia con preavviso di almeno 15 giorni.

 

(Dal Giornale : "l'Italia"),

La bestemmia.

Un giorno, il grande musicista Giuseppe Verdi stava facendo, alla Scala di Milano, le prove per una sua opera importante. Un cantante toscano, invitato ad eseguire un pezzo, si prova una, due. tre volte, ma, essendo la nota altissima, non riesce a farla. Ed allora, proferisce rabbiosamente la brutale bestemmia: Dio c.... !

Il grande Maestro, acceso di sdegno per tanta brutalità, gli dice bruscamente: "Fuori di qua subito, perchè, in questo luogo, il cane siete solo voi".

Poche volte ci vengono dal teatro degli esempi edificanti, ma questa e certamente una delle poche. E l'esempio del grande musicista dovrebbe far arrossire tanti che, pur professandosi Cattolici praticanti non solo rimangono indifferenti di fronte ad un bestemmiatore, ma bestemmiano essi pure.

 

L'arma dei cattivi.

Mentre il grande imperatore greco Alessandro era ammalato, gli fu riferito, per lettera anonima, che il suo medico intendeva di somministrargli del veleno, sotto forma di medicina. L'imperatore nascose il biglietto sotto il suo capezzale. Il medico venne, versò la medicina e gliela porse. Egli fissò in viso il suo amico, bevve il contenuto del bicchiere, e poi gli presentò la lettera.

Il medico era stato calunniato. L'anonimo aveva voluto fargli del male. L'imperatore aveva voluto mostrare invece con questo atto che disprezzava le lettere anonime.

Le lettere anonime sono l'arma dei cattivi. Sono atti di vigliaccheria brutti e delittuosi che si devono sempre condannare.

 

 

 

 


 

da LUCE E FORZA di Aprile 1939

La lettera del Parroco

Ancora di "UN GRAVE PROBLEMA"

 

Carissimi Parrocchiani,

 

Terminando il numero di Gennaio sul grave problema della costituzione di nuove famiglie in Parrocchia v'ho promesso che avrei detta una parola anche ai Genitori, come a quelli che, dopo i figliuoli, sono maggiormente interessati nella questione. E come no? La felicità dei figli non è felicità e dovere dei genitori? E che un figlio od una figlia faccia bene ed a tempo il passo principale da cui dipende l'esito di questa vita e forse anche dell'altra, è cosa che possa lasciare indifferenti i genitori degni di questo nome?

Ecco dunque perchè, mantenendo la promessa, dedichiamo queste pagine ai genitori, cercando, per quanto è possibile entrare nella loro mentalità e rispondere alle difficoltà che si sentono in giro in proposito.

 

I. - L'INTERESSE.

Una Iettera al Parroco.

 

La prima parola ai genitori in proposito la dice un giovane (od una ragazza) che scriveva al Parroco prima degli Esercizi la seguente:

 

Rev.do Arciprete,

prego la sig. Vostra che durante gli esercizi spirituali voglia trattare un argomento ai genitori che per l'interesse si oppongono al matrimonio dei loro figli anche quando i casi sono eccezionali non pensando che per loro colpa avranno figli celibi per sempre. Con ossequi. Un suo parrocchiano.

 

La lettera non ha bisogno di commenti e tocca un punto purtroppo vero. Avrebbe potuto aggiungere non solo "celibi per sempre" ma disgraziati, come gente che, per colpa altrui, non ha raggiunto sulla terra il proprio fine, non ha assunta la missione che Dio voleva loro affidare, non ha lavorato i talenti ricevuti. L'interesse non deve mai essere il fine del matrimonio ed i genitori non lo devono guardare mai. Se col resto c'è anche qualche cosa di materiale, tanto meglio, se non c'è, pazienza! E il resto, che è l'unica o cosa importante e da cercare, è la virtù, la sanità, l'amore al lavoro, la religiosità. Val assai meglio una figlia povera e virtuosa che una ricca e viziosa: quella farà venire in casa il patrimonio che non c'è, questa dissiperà il patrimonio che c'è.

Genitori, in linea di massima non contrariate mai il matrimonio dei vostri figli, per interesse, specie quando, come dice la lettera (che in questo punto non è troppo chiara) "i casi sono eccezionali".

Mettete davanti ai vostri figli o figlie con calma le ragioni che credete, dite quello che volete dire per loro bene, ma poi lasciate libertà assoluta. Ricordate che è una grande maledizione quella d'un figlio o d'una figlia che un giorno fosse obbligato a dire "Se sono disgraziato devo dir grazie a mio padre o a mia madre".

 

II - L'INCOMPRENSIONE.

 

Ci sono dei genitori (ed anche dei giovani) che fanno ai figli questo ragionamento: "Hai tempo a sposarti ed a prenderti dei fastidi. Non stai abbastanza bene in casa? Che cosa ti manca? C'è la mamma, le sorelle che sono tutta premura per te, camicia stirata, scarpe lucide, denari per i tuoi minuti piaceri, libertà, ecc".

E' sufficiente, cari parrocchiani, chiamare questi ragionamenti semplicemente insulsi? E non sanno questi genitori che, per la maggioranza dei loro figli, è legge di natura che, giunti ad una certa età, non basta più a loro l'amore di babbo e mamma, le attenzioni delle sorelle, le comodità della casa, ma che hanno bisogno di qualcosa di più duraturo di più reale, direi quasi di più sacro e che questo lo può dare solo un onesto e santo matrimonio? Contrariate questa tendenza ed avrete fatta la infelicità de vostri figli.

Ai giovani poi che ripetessero per loro conto questo ragionamento aggiungeremo semplicemente che chi vuol godersi la primavera, per lo più piangerà in autunno.

 

III - DISTURBA

           

"Ma, oggi non siamo comodi per questo...". Ecco la seconda difficoltà cui rispondiamo.

"Non siete comodi per che cosa: a far feste? a far spese? a concedervi viaggi? a preparar alloggi? Ma è questo il matrimonio o piuttosto il contorno del matrimonio di cui si può far molto facilmente a meno? Sicuro che una stanza non deve mancare agli sposi, ma questa non è necessario sia arredata in stile 900 con relative pitture, e se si trova mezzo di ampliare la stalla perchè son cresciute le bovine, si troverà bene un angoletto per destinare a chi vale e rende ben più delle bestie. Ai giovani poi abbiamo già detto di non aver pretese e di pensare che il denaro che si spreca in occasione del matrimonio potrà venir loro ben in taglio più tardi.

Intendiamoci però. Noi non vogliamo suggerire ai genitori di lasciar passare queste date così solenni per i loro figliuoli come un giorno qualunque, no. Chi può faccia pure festa, vada pure anche a Roma, arredi pure la casa, ma resta il nostro suggerimento ai genitori che certe considerazioni di carattere economico non devono farsi e non devono ritardare di un giorno il matrimonio dei loro figliuoli, appunto perchè non costituiscono il matrimonio. Del resto una modesta festicciuola famigliare si può sempre fare anche dai più poveri.

 

IV. Due raccomandazioni necessarie " IL PESSIMISMO ".

 

Termino facendo ai genitori due altre raccomandazioni di massima importanza. E prima: Non vogliate essere voi, o genitori cristiani, a togliere ai vostri figliuoli la divina poesia del matrimonio col ripetere (celando per lo più un senso di delittuoso interesse) ed esagerare le difficoltà di una famiglia nuova. Se a volte si può dire per icherzo il volgare: "Mariite e poi grigna" (sposati e poi ridi) ricordate genitori che questa non è parola cristiana, ma è un peccaminoso pessimismo che forse non avrà altro effetto che ritardare il matrimonio rendendolo più difficile e più disgraziato. Verrà un giorno in cui i vostri figlioli sentiranno di non poter più tirar avanti così, soli sulla terra e bisognosi di un aiuto; allora si decideranno al passo e forse troveranno anche il loro simile. Ma che avverrà? Se non avranno famiglia saranno due disgraziati sempre in lotta tra loro in attesa vicendevole che uno manchi per prenderne l'eredità; se avranno famiglia vedremo frutti giovani pendenti da un albero vecchio che non può più dare loro il necessario. Abbiamo sott'occhio numerosi esempi che ci possono dire qualche cosa.

La seconda raccomandazione è circa il contegno da tenersi da tutta la famiglia fin dai primi giorni in cui una sposa è entrata in una casa. Essa non è una forestiera e non deve essere guardata con diffidenza quasi ad attendere di vedere che sa fare; per i genitori essa è una nuova figlia; pei fratelli una nuova sorella. Perciò amore, comando, confidenza e se occorre correzione paterna e fraterna come cogli altri membri della famiglia. La diffidenza, la "gena", è il principio delle divisioni.

Ma neppure la sposa va considerata come qualcosa di diverso dagli altri (ed essa non lo deve pretendere) nel senso di eccessive deferenze e privilegi quasi fosse una regina. Sono cose che poi non si possono continuare senza inconvenienti ed un tale trattamento di favore porta necessariamente alle invidie, ai rancori, ai raffreddamenti, alle questioni.

E infine, o genitori, nel vostro e nel loro interesse non permettete che le vostre figliuole diventino oggetto di lunghe e ripetute visite da parte di buontemponi. Le cose lunghe diventano serpi, dice il proverbio; e tutti sanno che le cose preziose non si espongono agli occhi di tutti e tanto meno si lasciano maneggiare dai profani. Anche qui l'esperienza insegna.

Vi saluta e vi augura ogni bene il vostro

                                                                                                                                                         ARCIPRETE.

 

°°°°°0°°°°°

 

IN PARROCCHIA

 

IN MORTE DEL PAPA PIO XI

 

Anche la nostra Parrocchia s'è unita al cordoglio del mondo intiero per la morte del Sommo Pontefice Pio XI.

Oltre l'adempimento delle prescrizioni data dalla Ven. Curia Vesc. si è recitato il Rosario intiero domenica sera 12 Febbraio e si è continuato per tre sere a recitarlo mentre le campane suonavano a distesa.

Domenica 12 Marzo si è fatto il solenne funerale di trigesima con Messa parata. Presenziavano tutte le Autorità Civili e Politiche, i Sodalizi, le Scuole con bandiera, le Organizzazioni di A.C. pure con bandiera e una moltitudine eccezionale di fedeli.

Sostenne la parte del canto la Cantoria femminile accompagnata all'organo dal veterano degli organisti della diocesi M.° Cav. Ghigo, coetaneo del Papa defunto. Alle esequie il Parroco celebrante rievocò brevemente con commosse parole la figura del grande Scomparso che passerà alla storia col nome di Papa della Conciliazione, delle Missioni e dell'Azione Cattolica.

 

Il nuovo Papa.

 

E' il Card. Eugenio Pacelli, nativo di Roma, d'anni 63, già Segretario di Stato di Pio XI.

Ha preso il nome di Pio XII.

E' persona molto navigata negli affari della Chiesa, diplomatico di primo ordine, coltissimo, conoscitore di parecchie lingue, oratore valente, lavoratore instancabile e sopratutto di una pietà che edifica al solo vederlo.

La sua nomina, avvenuta la sera del 2 Marzo, dopo appena un giorno di conclave, è stata appresa con gioia da tutto il mondo essendo il nuovo Papa conosciuto ed amato in quasi tutte le nazioni.

Sarà il Pontefice della pace che fu già la sua prima parola come Papa, che predica nello stemma: (l'ulivo col motto: Opus iustitiae pax), e che suona nel suo cognome: Pacelli (pace egli).

Il Bollettino, in unione alla stampa di tutto il mondo umilia ai piedi del nuovo Vicario di Cristo gli umili sensi di devozione e di sudditanza filiale.

 

°°°°°0°°°°°

 

Il Carnovale.

 

Per quanto questo nome non dovrebbe più pronunziarsi tra i cristiani poiché, come avanzo di paganesimo, non avrebbe più ragione d'esistere, tuttavia la realtà delle cose ci dice che purtroppo il Carnovale esiste non ostante quanto e Chiesa e Stato fanno per cancellare questa macchia pagana nella società nostra, ad es. colla abolizione della vacanza nelle scuole.

E non fa neanche bisogno di andarlo a cercare in città il putrido carnasciale che impazzisce. Anche nei nostri paesi specie nei più "evoluti" (?) il Carnovale s'è fatto sentire con organizzazioni di veglie danzanti a premi, con canti notturni, con ubbriacature ributtanti e tutto quel seguito di stupida ignoranza che crede lecito in questi giorni ciò che non si permetterebbe in altre epoche dell'anno. A Novello, a onor del vero ed a lode della gran maggioranza della popolazione, certe cose non accadono. Non siamo ancora abbastanza "evoluti" (leggi pagani) o siamo già ad un maggior livello di educazione civile e religiosa? Tuttavia non sono mancate le sbornie, gli schiamazzi notturni, qualche ballo qua e là (in paese e nelle borgate), organizzati in sordina e sopratutto gli sconfinamenti in auto ed in bicicletta di certa gioventù che non sa adattarsi al nostro "oscurantismo" e che trova sempre compiacenti mezzi e comodi pretesti per procurarsi fuori ciò che in Parrocchia non si trova. E si ritorna nelle ore piccole del mattino dopo notti non certo impiegate in preparazione alla buona morte. E non sono mancate neppure a queste allegre comitive le donne e le ragazze. Vergogna! A tutti costoro (attori e cooperatori) artefici del male e costruttori della città di Satana, il Parroco ha già detto pubblicamente ciò che devono aspettarsi: la maledizione di Dio. E cominciamo ad averne esempi.

Occorre però dire anche che la maggior parte della popolazione ha cercato di fare da contrappeso alla fetida fiumana del male, intervenendo numerosa alle SS. Quarantore stabilite apposta per questo, ben sapendo che se in una Parrocchia, come in una famiglia, trabocca la bilancia del male, le cose non possono andar bene per nessuno. E speriamo che il bene sia stato vincitore.

 

Buona Pasqua a tutti!

 

Anniversari di Aprile

1  Aprile: Musso Domenico       1932

2          " Marengo Ernesto        '24

              Adriano Carlo             '22

3          " Pirra Giacinto             '23

              Tarditi Pietro               '24

4          " Rosso Luigi               '34

6          " Rinaldi-Manzone Vittoria '24

9          " Giachino Giuseppe     '26

10        " Arc. Mons. G. B. Majolo '21

11        " Gancia Giovanni         '21

              Piovano Ferrero Clara '38

15        " Devalle Giovanni        '20

16        " Costa Giovanni          '29

17        " Pirra-Galvagno Giusep.na '26

19        " Ravera Giuseppe        '22

              (Leg. Asilo)

20        " Marrone Andrea          '32

              Tarditi Michele Pasquale '38

22        " Bozzone Agnese        '24

23        " Rinaldi Cogno Paola   '35

24        " Gallo Carlo                 '33

26        " Giachino-Conterno Fel.ta '37

29        " Tarditi-Alessandria Maria '26

R. I. P.

 

La Famiglia Alessandria profondamente commossa dall'imponente dimostrazione data in occasione dei funerali del loro indimenticabile

 

GIACOLINO

 

ringrazia dal profondo del cuore quanti nella dolorosa circostanza hanno preso parte al suo immenso dolore. In modo speciale ringrazia le Autorità, i Balilla, le Piccole Italiane coi loro Insegnanti, i Sodalizi, la popolazione tutta di Novello e dei paesi vicini e sopratutto il Convitto "Casa Famiglia" di Alba col suo Direttore Rev. D. Majolo e Rev. Cav. D. Costa, il Collegio Barolo, l'Arciprete e quanti con parole e con scritti hanno voluto ricordare il caro Defunto.

 

°°°°°0°°°°°

 

S. GIUSEPPE

 

Come si sa a Novello le feste in onore di S. Giuseppe sono due: quella del 19 Marzo, festa dei Disciplinanti e quella così detta del Patrocinio che quest'anno ricorre il 26 Aprile e che sarà anticipata al 25, giorno di San Marco, per lasciar posto alla festa di Panerole, Madonna del Buon Consiglio che ricorre ogni anno il 26. Quest'anno perciò la processione di San Marco andrà a S. Giuseppe, dove sarà celebrata la S. Messa. E sarà una bella occasione per inaugurare il nuovo altare, dono munifico dei Coniugi Tarditi, che ricordano così il loro 25° di matrimonio, e gli altri lavori che coll'occasione vedremo di fare a decoro della Cappella.

La festa del 19 Marzo riuscì come sempre divota e solenne. Predicò il triduo agli uomini l'Arciprete, per non moltiplicare le spese e per lasciare agio alla Compagnia di procurare a suo tempo un Corso speciale di Esercizi per soli uomini. Numerosa la Comunione e solenne la processione colla statua del caro Santo, la prima dell'anno.

 

Nel Clero della Parrocchia

 

Siamo lieti poter dare tre notizie che, certo, tornano gradite ai Novellesi che vogliono bene al suo Clero.

1° - Padre Francesco Grosso Miss. Consol. nostro ex Vicecurato è giunto felicemente nel suo campo di Missione al Gimma (A.O.I.). Di là scrisse di questi giorni una prima lunga lettera in cui descrive il viaggio magnifico da Venezia a Gibuti e al Gimma per Addis Abeba. Siamo dolenti non poterla riportare per intero. Speriamo poterlo fare un'altra volta.

2° - Padre Giorgio Marenco, novellese, scrive dalla lontana America (veramente scrivi un po’ poco, carissimo)! Anche lui è stato dai Suoi Superiori trasferito nella lontana Pensilvania dove gli fu affidato il delicato e grave incarico di Parroco in una popolosa parrocchia di Pittston.

3° - Il Chierico Passone Evaristo fu Luigi, pure novellese, ci notifica in data 2 Gennaio, che il giorno 30 Novembre 1938, ricevette il Sacro Ordine del Suddiaconato dalle mani di S. E. Mons Arturo Fara, Vescovo Salesiano di Magallanes. Il caro Evaristo che manca da tanti anni da Torino, ov'è entrato quale membro della Pia Società Salesiana, va avvicinandosi alla meta sospirata del Sacerdozio. Speriamo che, lasciato quanto prima il suo "Istituto Teologico,, di Santiago del Cile, dove ha ormai terminati i suoi studi, sia restituito alla nostra Italia per l'ordinazione e possa celebrare nella nostra Parrocchia ove ebbe il Battesimo la sua Prima Messa.

A tutti e tre i cari Missionari la nostra ammirazione, le nostre preghiere, il nostro più cordiale saluto e ricordo.

 

°°°°°0°°°°°

 

Nota Agricola

IL VINO.

 

S'avvicina, anzi è già cominciata l'epoca della vendita del vino e probabilmente anche quest'anno succederà ciò che avviene quasi tutti gli anni. I vini dei nostri paesi (i paesi produttori di vino veramente buono e tipico, i paesi del barolo, del dolcetto classico, della barbera fine profumata) non sono abbastanza conosciuti ed apprezzati e per lo più vengono equiparati a tutti i vini del genere, Di qui un grave inconveniente. I compratori, specie i consumatori diretti delle città, trovano troppo alti i prezzi praticati, mentre i nostri viticultori, avuto riguardo alla scarsa produzione, alle spese inerenti, al prezzo delle uve ed al rincaro di tutti i generi, trovano non sufficientemente rimunerativa la vinificazione. Sia lecito al bollettino dire una parola in proposito:

1° - E' ormai cosa dolorosamente certa che la produzione delle uve va diminuendo, causa le distruzioni che nei nostri vigneti va facendo anno per anno la fillossera. Ricostruire è presto detto, ma sono spese non ordinarie che non tutti possono incontrare. Per altra parte è anche cosa nota che i nostri vigneti non arriveranno mai alla quantità produttiva dei vigneti per es. dell'astigiano. Ma se il prodotto è minore, di conseguenza la qualità è migliore.

2° - E' anche logico che, data la scarsità della merce, i prezzi dell'uva e del vino non possono essere bassi.

3° - Perciò un primo consiglio da dare a chi ha vino da vendere è questo: Se proprio non siete forzati dalle circostanze, aspettate. Oggi vien consumata tutta la "baiona"; poi verrà il tempo del nostro vino buono e conservabile.

4° - A chi compra vino, specialmente in città, e si lamenta che il nostro vino è troppo caro e dice di trovarlo in città a meno prezzo ed ugualmente buono diremo: Ugualmente buono No. Forse passabile al palato lì per lì. Ma provate a metterlo in bottiglie e poi dopo sei mesi od anche più paragonatelo col nostro messo in bottiglia alla stessa epoca. Sicuro! C'è vino e vino come c'è stoffa e stoffa, come c'è seta e rajon. Anche qui chi più spende meno spende.

Ed infatti come si spiega che negozianti ed albergatori pagano il nostro vino qui alle cantine a L. 2 e più il litro e poi lo cedono ai clienti ed ai consumatori a L. 1,80? Ma è proverbio vecchio che il vino si fa anche coll'uva. Poi bisogna non dimenticare che il vino fatto con uva è soggetto al dazio.

E non parliamo di quanto ci guadagni la salute dall'uso quotidiano di un buon bicchiere di dolcetto genuino e quanto ci perda bevendo vino artefatto.

 

STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Febbraio)

Nati: 1  -  Matrimoni: 1  -  Morti: 1

 

 


 

da LUCE E FORZA di Maggio 1939

 

La lettera del Parroco

Ancora di "UN GRAVE PROBLEMA"

 

Carissimi Parrocchiani,

 

Giorni fa ne ho sentita una bella. Due uomini discorrevano tra loro dopo aver letto l'articolo anzi i due articoli già comparsi sul nostro Bollettino circa la "costituzione di nuove famiglie in parrocchia" (e questo va bene perchè il bollettino desidera essere letto ed anche commentato). Quei due uomini però non sapevano risolvere una difficoltà e si domandavano, senza rispondersi: Chissà che interesse ci abbia il Parroco ad insistere tanto su questo argomento. Quali saranno i motivi di questa campagna ?

La domanda è legittima e merita una risposta ed io ringrazio i due individui che, senza saperlo, mi danno argomento per questa e per un'altra puntata.

Interesse? nessuno, almeno materiale. Interessi spirituali o meglio motivi per cui la campagna merita d'essere fatta tanti. Eccovi i principali: un motivo religioso, un motivo morale, un motivo patriottico, un motivo campanilistico, un motivo di economia e dignità.

Cominciamo dal primo: motivo religioso. E' il principale, quello che sta più a cuore al Parroco, come scopo della sua missione. Che è venuto infatti a fare il Parroco in mezzo a voi? A predicare la religione, ad amministrarne i Sacramenti, ad istruire in essa i vostri bambini, a far vivere nel paese intensa più che si può la vita religiosa. Ora osserviamo: Quali sono gli individui, le famiglie che questa vita religiosa la vivono di più? Gli scapoloni? No; fatta qualche rara eccezione, gli scapoli, giovani e vecchi, quelli cioè che non hanno avuta e non hanno intenzione di formarsi una famiglia, per lo più disertano la Chiesa, amano l'osteria e i divertimenti e facilmente sono implicati in certe cosaccie tutt'altro che religiose, che tolgono loro, col buon umore, ogni buona voglia. Parlano male della Chiesa, dei preti, bestemmiano ciò che ignorano e dicono più strafalcioni che verità. Hanno bisogno di distrarsi e lo fanno, poveretti, con il vino, i vizi, le bestemmie. Perchè? Non si sentono a posto.

E le famiglie? Quali danno più contingente alla vita religiosa? Forse quelle dove marito e moglie, soli, o con un sol figlio, hanno dei fastidi fin sopra i capelli a curare la loro campagna sovrabbondante cui non sanno rinunziare? Oh no. Chi ordinariamente dà ragazze per il canto, fanciulli per il piccolo clero, giovani per l'Azione Cattolica, sostegno alle Compagnie religiose, ecc. sono le famiglie numerose. E con questo ce n'è più che a sufficienza per dimostrare che non mancano i motivi per sentire il dovere di insistere per la formazione di nuove famiglie cristiane, primo fra i quali un motivo religioso. Degli altri un'altra volta. Vi augura ogni bene il vostro "

                                                                       ARCIPRETE

 

°°°°°0°°°°°

 

IN PARROCCHIA

Cronaca religiosa.

 

25        Aprile - S. Marco e Festa di San Giuseppe alla Cappella. La processione di S. Marco partirà dalla Parrocchia alle ore 6, farà il solito percorso, e sosterà alla Cappella di S. Giuseppe, ove vi sarà Messa e Benedizione del nuovo altare.

            Alle 10 seconda Messa alla Cappella.

            Ore 17: Rosario, Predica, Benedizione colla reliquia di S. Giuseppe.

26        Aprile - Festa della Madonna del Buon Consiglio a Panerole.

            Messe: ore 8 e ore 10,30. Vespro : ore 16.

30        Aprile - Festa di S. Gius. Bened. Cottolengo. In Parrocchia sarà esposto per tutta la giornata il quadro all'altare del S. Cuore.

1-7       Maggio - Processioni di penitenza. Partenza dalla Parrocchia ore 6. Ricorrono nella Settimana alla Cappella della Crocetta le feste: S. Croce (Mercoledì) - Sindone (Giovedì) - S. Bovo (Venerdì) con Benedizione del bestiame alle ore 17.

15-16-17 Maggio - Rogazioni.

1° Giorno a S. Grato; 2° Giorno: Bricco Croce (Messa in Parrocchia); 3° Giorno: Crocetta. Partenza ore 6.

18        Maggio. Ascensione. Chiusura Mese di Maria; Prima Comunione: Festa di Maria Ausiliatrice.

27        Maggio - Vigilia di Pentecoste. Astinenza e digiuno. Benedizione del Fonte Battesimale a Messa prima.

28        Maggio - Festa solenne di Pentecoste.

31        Maggio - 2 -3 Giugno. Tempora estive. Astinenza e digiuno. Fine del tempo pasquale.

 

Catechismo per la Prima Comunione.

 

Come gli altri anni, la bella funzione della Prima Comunione dei nostri bambini sarà preceduta da alcune lezioni speciali di catechismo. Esse cominceranno il lunedì 8 Maggio alle ore 16 in Parrocchia. Inutile dire che non saranno ammessi alla Prima Comunione i bambini che avranno frequentate dette lezioni o che risulteranno impreparati.

 

La benedizione delle case.

 

"Pax huic domui et omnibus abitantibus in ea". E' l'augurio che il Sacerdote fa entrando nelle Case per la benedizione. "Sia pace a questa casa ed a tutti i suoi abitatori,,. Poi la preghiera liturgica continua, ricordando, mentre il Sacerdote asperge i vari lati della casa, la virtù dell'acqua benedetta che esce dal tempio e che porta la salute a quanti essa perviene. E il rito finisce con questa bella invocazione : "Esaudisci, o Signore, e come col sangue dell'agnello (figura di Cristo, nostra Pasqua) hai protetto dai mali le famiglie degli Ebrei, così manda il tuo Angelo che custodisca, infervori, protegga, visiti e difenda tutti gli abitanti di guesta casa".

Dopo questo farà bisogno di ripetere a tutte le famiglie di ricevere volentieri e con devozione la benedizione di Pasqua? Eppure c'è sempre chi scappa, chi si nasconde, quasi avesse paura del Sacerdote. A volte si è a lavorare a pochi passi e si lascia in casa a ricevere la benedizione un bambino od una vecchia, o si chiude addirittura la porta.

Tutti in casa, se è possibile, in ginocchio, rispondendo alle preghiere; ecco come si dovrebbe ricevere la benedizione di Dio.

Per questo ve ne diamo per tempo l'avviso.

Non occorre poi che, come alcuni vogliono, il Sacerdote ripeta la benedizione più volte. Basta una nella stanza principale.

Quest'anno dobbiamo fare il censimento della Parrocchia in preparazione alla Visita del Vescovo. Ci serviremo di questa occasione ed in antecedenza distribuiremo a tutte le Famiglie i moduli da riempirsi, che ritireremo portando la benedizione alle case.

 

Lezioni integrative di Catechismo per le classi VI e VII Femminile

 

Allo scopo di terminare il programma assegnato per queste classi a cominciare da lunedì 24 Aprile, dopo .Messa prima, terremo tutti i giorni una lezione di religione alle classi VI VII femminili. Dette lezioni, a programma finito, termineranno coll'esame.

Di tutte le classi di catechismo e dei relativi esami daremo il resoconto nel Bollettino di Giugno.

 

Nella Compagnia dei Disciplinanti

 

che ha celebrata la sua festa il giorno di S. Giuseppe (19 Marzo) fu eletto a nuovo Sotto - Priore il Signor Marenco Domenico dei Ciocchini. Entra a Priore per l'anno corrente il Signor Daniele Deograzia e passa nel numero degli Ufficiali della Compagnia il Sig. Pirra Giovanni, Priore uscente che ha voluto ricordare il suo Priorato coll'offerta di L. 100 alla Parrocchia (per S. Giuseppe) e L. 25 alla Compagnia. Ringraziamenti.

 

Per i Borghigiani di Moriglione.

 

Come un padre che ha il figlio lontano al quale, pur non potendolo vedere sovente, pensa più che ai figli che sono in casa, così è il Parroco per voi, cari e buoni Borghigiani di Moriglione. Se la sorte v'ha data una regione da coltivare ed ha fatto sorgere le vostre case lontano da ogni centro parrocchiale in modo che vi torna gravoso l'adempimento del precetto festivo, nessuno può averne colpa. Da questo fatto però è nato un, dovere che i vostri Padri hanno sentito subito ed appena è stato loro possibile, a costo anche di gravi sacrifici, hanno fatto sorgere nel centro della Borgata una Cappella, abbastanza ampia e sufficente, con annesso edificio per il Cappellano che per molti anni si sono procurato a proprie spese. Oggi, è vero, le condizioni finanziarie non permettono più tale spesa, anche perchè per il mantenimento di un Sacerdote non basta più quanto bastava una volta. Però è anche vero che abbiamo accettato l'aumento di tutte le altre spese e solo davanti ai doveri religiosi facciamo delle difficoltà.

Ma non è questo che intendo dirvi, cari borghigiani di Moriglione. Voglio dirvi invece che il dovere dei vostri Padri voi non solo dovete sentirlo ma dovete cercare di perfezionare ciò che essi hanno incominciato.

Il servizio religioso a mezzo di una Messa festiva, per quanto il Sacerdote faccia più che può, voi lo vedete, è deficiente. Vi manca la presenza continua di un Sacerdote che curi i vostri bambini, i vostri malati, i vecchi e che, ogni mattina, col suono della campana, vi ricordi, specie d'inverno, che non siamo nati solo per lavorare.

E per questo non basta avere un Cappellano anche stabile (e l'esperienza ve l'ha dimostrato) ma occorre avere un Parroco, che vuol dire un Padre. Occorre puntare alla Parrocchia,,. Ecco quanto mi preme ripetervi, ecco il sogno che da tempo accarezzo per il vostro bene e che spero veder realizzato prima di chiudere gli occhi. Voglio poter dire al Signore che mi giudicherà: "Ho provvisto anche per quella parte di parrocchiani che m'avete dato lontani dalla Parrocchia, col dare loro un altro Pastore, un altro Padre".

Sento le vostre difficoltà e le voglio discutere qui alla buona con voi.

"Fare una Parrocchia ai nostri giorni, a Moriglione, è cosa impossibile". Rispondo: Se i vostri vecchi avessero ragionato così, non vi sarebbe neppure la Cappella. Nulla è impossibile all'uomo, ai cristiano di buona volontà che confida nell'aiuto di Dio. E l'aiuto di Dio non ci può mancare, specie in questa cosa che riguarda la salute delle anime.

Un'altra volta faremo i conti coll'aritmetica alla mano e vedrete che, volendolo tutti, anche questa sarà una cosa possibile.

 

Per Panerole.

 

Anche per Panerole vogliamo avere una parola di plauso per una bella cosa fatta in questi giorni. Vogliamo dire la conclusione felice della lunga questione (questione per modo di dire, poiché non c'entrarono per nulla gli avvocati ed il codice) riguardante il censo Rinaldi verso la Cappella. Il Signor Rinaldi Luigi con un atto che gli fa onore, allo scopo di liberare sè e la sua famiglia dal piccolo onere che gravava su di un campo, ha versato alla Cappella la somma di L. 300, che, convertite in cartella D.P. rendono una somma maggiore del canone annuo, con evidente guadagno della Cappella. L'Autorità Ecclesiastica diocesana ha approvato il fatto e rilasciato al Signor Rinaldi Decreto di completa liberazione da ogni onere verso la Cappella.

 

I nostri coscritti.

 

Chiamati a compiere il proprio dovere di soldati sono partiti nella seconda quindicina di Marzo i nostri coscritti. Essi sono:

Alessandria Giuseppe (Pezzole) - Basso Raoul (Belmonda) - Cabutto Bartolomeo (Bergera) - Passone Michele (Fracchia) - Settimo Pierino (Paese) - Tarditi Giovanni (S. Giuseppe) - Tarditi Stefano (Tardirotti). Sono pure partiti, e già tornati a casa, Passone Pierino (Arbi) e Rosso Giacomo (Pezzole).

Seguendo il lodevole esempio dei loro camerati precedenti, martedì 28 Marzo si recarono in corpo a sentire la S. Messa ed a fare la S. Comunione. Il Parroco celebrante ebbe per loro sentite parole di saluto e paterni consigli per la vita militare che si possono compendiare in queste parole: "Fate volentieri il proprio dovere - ubbidire prontamente ai superiori - guardarsi dai pericoli specialmente di compagnie e case viziose - scrivere sovente a casa,,. Dopo un bicchierino in Canonica e la consegna di una medaglietta della Madonna del Carmine, i bravi coscritti si licenziarono soddisfatti lasciando l'offerta di L 27 per il Ricovero, e colla promessa di mandare tosto il loro indirizzo per l'invio del Bollettino Parrocchiale. Per questo il Parroco si raccomanda anche alla famiglie.

 

Ai nostri richiamati.

 

La loro partenza ha fatto più pena poiché sono quasi tutti padri di famiglia ed hanno lasciati i lavori della campagna che in quest'inizio di primavera sono gravosi ed urgenti. Anche a loro il Parroco invia il paterno saluto e ricordo colla raccomandazione di aver pazienza, di compiere volentieri questo sacrifìcio, coll'augurio, che è quasi una certezza, che passato un breve periodo di istruzione necessario per la conoscenza delle nuove armi, potranno ritornare alle loro famiglie a cui pure raccomandiamo calma, pazienza e fiducia.

 

Per il Bollettino.

 

Col numero di Febbraio-Marzo abbiamo mandato numerosi moduli del nostro conto corrente N. 2/ 82 ai lettori residenti fuori Parrocchia Essi volevano dire a chi li ha ricevuti che da tempo il Bollettino non riceve da loro alcuna offerta o che ciò che è stato dato è troppo poco rispetto alle spese che aumentano ogni anno. La media delle offerte annuali non dovrebbe essere minore di L. 5 appena sufficienti per tenere in vita il nostro foglio. C'è invece gente che riceve il Bollettino da parecchi anni e non hanno dato in media 2 lire all'anno. Si e no, quando viene l'occasione danno 5 lire ma noi che registriamo le offerte vediamo che sovente da una occasione all'altra sono passati anni ed anni.

Qualcuno dei moduli sono già ritornati con l'offerta ed a questi amici diciamo un sentito "grazie-,,. Agli altri che ancora non si sono mossi diciamo che il presente è l'ultimo numero del Bollettino che loro spediamo. É' vero che non andrà molto che qualcuno verrà a lamentarsi, facendocelo magari dire dai parenti: "Come va che da qualche mese non ricevo più il Bollettino?,,. Noi rispondiamo : Ma..!, e quel ma.... vuol dire tante cose. Volete proprio che andiamo a dire sulla faccia : "Sono tanti anni che non riceviamo niente?". Anche a certe famiglie della Parrocchia vorremmo dire una parola; Da quando il vostro nome non compare più tra gli offerenti? E si che il Bollettino ve lo portano a casa! Anche per voi non basta la buona volontà e il dire: La prima occasione che avrò farò l'offerta. A volte l'occasione viene e l'offerta no. Occorre fissarsi un'epoca ogni anno, ad es. non lasciar passare Pasqua senza aver compiuto anche questo dovere. E non contentarsi di due lire.

Ecco intanto le ultime offerte da Novembre: Tarditi Giuseppe f. Fr. 10; Saccato Teresa 5; Abbio Catterina 2; R. L. 3; Vietti Natale 2; Viecca-Pirra Teresa 20; Marengo Carlo 2; Barberis Anna 5; Alessandria Giovanni 10; Salvano Giuseppe 15; Stra Matteo 5; Stra Michele 5; Vancini Federico 10; Goletti Secondo 5; Famiglia Marengo (Ravera) 3; Marengo Carlo 5; Tarditi Lodovico 5; Tarditi Gallian Margherita 5; Fam. Davico 5; Conterno Mattia 5; Olivero- Iberti Carolina 10; Iberti Catterina 5; Cogno Carolina 5; Avvocato Giovanni Stra 10; Tarditi Marianna 5; Ravera Maria 5; Taricco Angiolina 5; G F. 10; P. G. 5; Cav. N. Burdizzo 10; Can. Garezzo 10; Con. Bosco 5; Raviola Matteo 5; Raviola Lorenzo 5; Costamagna Costanza 5; N. N. 5; Saccato Giuseppe 5; Taricco Silvio 2; Grimaldi Paolo 5; Fam. Papalino 8; Cogno Giovanni (A. O.) 25. (continua)

A tutti i generosi offerenti la più sentita riconoscenza.

 

°°°°°0°°°°°

 

STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Marzo)

Nati 1 - Matrimoni: 2 - Morti: 4

 

°°°°°0°°°°°

 

I Genitori del compianto

 

MARENCO MARIO

 

ringraziano commossi quanti nella luttuosa circostanza hanno diviso il loro dolore, con visite, scritti e parole di conforto. In modo speciale ringraziano i fanciulli del Piccolo Clero e le Scuole coi loro Egregi Insegnanti.

 

Il Piccolo Clero ringrazia sentitamente la Famiglia Marenco che con delicato pensiero ha voluto regalare alla Pia Istituzione i risparmi fatti dal compianto MARIO (L. 60) nell'adempimento assiduo del suo dovere di chierichetto.

 

Anniversari di Maggio

 

1 Maggio:         Tarditi Giovanni            1935

                        Dellorto Sebastiano      '34

3  "                   Abrate Lucia                 '21

5  "                   Cucco-Galvagno Camilla '27

7  "                   Voersio-Rosso Francesca '27

                        Pregliasco Domenico   '26

                        Scarzello Giovanni        '21

8  "                   Stroppiana Giuseppe    '28

9  "                   Ravera Catterina           '23

                        Bergamino Giovanni     '37

14 "                  Tarditi Lorenzo f. Gius. '30

16  "                 Manzone Abrigo Catt.   '24

17  "                 Scarzello Giuseppe       '21

18  "                 Grimaldi Sebastiano     '30

20  "                 Marenco Giacomo        '22

21  "     Arcipr. Cav. D. Borio Giovanni  '29

22  "                 Pirra Anna Maria           '26

23  "                 Tarditi Quarone Madd.  '26

24  "                 Baroero-Ellena Dom.ca '28

                        Barberis-Tarditi Catt.     '26

                        Tarditi-Alessandria Agn. '22

                        Oberto-Pirra Margherita '22

25  "                 Taricco-Viglione Brigida '26

                        Schellino Giuseppe       '38

28  "                 Vaira Pietro                  '26

                        Abrigo Antonio             '26

Altri anniversari: Pirra Benedetto il 7; Schellino Ernesto il 24; Pirra-Santiano e Anna Maria il 22.

R. I. P.

 

°°°°°0°°°°°

 

Nota Agricola

La conferenza del Prof. Ferraris

(Domenico 16 Aprile)

 

I BACHI

1° - E' assolutamente necessario per la fortuna della Nazione (che siamo tutti noi) dare nuovo incremento alla coltura del baco da seta, ricchezza d'Italia che fu già al terzo posto fra le nazioni del mondo. La seta è oro e noi colla spaventosa diminuzione di questo prodotto (da 4 milioni di Kg. siamo scesi a poco più di uno) abbiamo causato un ingente danno allo Stato, che è obbligato a cercare in imposte ciò che perde in seta.

2° - Alle difficoltà dei nostri agricoltori che il prezzo non è adeguato, risponde che anche quest'anno, come l'anno scorso, tra anticipo e abbuono il prezzo sarà di circa 105 il Mg. e forse anche di più, ciò che non è da disprezzare. Ciò dipende non dallo Stato ma dall'andamento dei mercati internazionali.

3° - Venendo alle norme per una buona campagna, raccomanda: a) seme scelto e qualità buona. Ottimo e ben pagato il baco a bozzolo bianco (la seta bianca si presta meglio per le tinte), ma alquanto debole. Buono e consigliabile per ora il giallo a femmina oro. b) disinfezione dei locali e attrezzi, cosa assolutamente indispensabile per un buon raccolto. Sciogliere in 30 litri d'acqua 4 Ettog. di formalina, chiudere nella stanza tutti gli attrezzi e irrorare abbondantemente; bruciare contemporaneamente 2 - 3 Kg di zolfo (per oncia) e chiudere ermeticamente porte e finestre, almeno per un giorno. c) tenere la temperatura da 18 a 22 gradi e dare ai bachi molta aria (non corrente) ottimi gli sfiatatoi nella volta. d) cambiare sovente il letto, specie prima delle dormite. Consigliate per questo le carte forate. e) Contro le malattie, separare possibilmente i sani dai malati e soffiare sovente sopra i bachi calce sfiorita mescolata con 1 Ettog di lisoform greggio.

 

MELIGA

 

E' doverosa questa battaglia come quella del grano. Noi importiamo ancora oltre 5 milioni di q. di meliga. Non necessario aumentare la superficie, ma migliorare. a) lavorazione profonda con aratro melot od almeno con ripuntatore passato nel solco. b) molto, ma molto letame, più che si può aggiungendo 2 q perfosf. min. per giornata. c) seme: buona la 8 file; provare però se non farebbe meglio in terre buone e fresche la nostrale bassa dell'Isola, ed in terre magre la barbina tortonese; per meliga bianca oggi molto ricercata, la Visconsin 7; in esperimento la Letizia dello Zapparoli. d) seminare nel solco e sarchiare due volte in modo da rendere il terreno piano; aggiungere od ogni sarchiatura 1/2 q. nitrato calcio. e) non tormentare la meliga togliendo foglie e pennacchi.

 

PERI E MELI

 

a) Difenderli dalla camola. Dare alla caduta dei petali Ettog. 2,50 arseniato di piombo per brenta più 4 Ettg. polvere caffaro. Ripetere il trattamento altre due volte alla distanza di 10- 15 giorni. b) fasciare la pianta con carta ondulata e sfasciare per uccidere le larve una volta al mese. Oggi anche la camola del pesco in Agosto scende al pero. Perciò (solo per le qualità invernali) fare in Agosto (principio, metà, fine) le tre irrorazioni come sopra. Per la rinosi (che oggi s'annuncia sui peri) irrorare con "solbar,, all' 1 per cento.

 

 

 


 

da LUCE E FORZA di Giugno 1939

 

La lettera del Parroco

Ancora di "UN GRAVE PROBLEMA"

 

Carissimi Parrocchiani,

 

Forse a qualcuno, cui non interessa, potrà già parere lunga la trattazione di questo argomento e dirà che sarebbe ora di finirla. Ma io sono del parere contrario e credo di non essere solo. E' troppo importante la cosa per non parlarne più; per altra parte non è bene lasciare le cose a metà. Perciò abbiano pazienza chi ha bisogno d'averla e... continuiamo.

Abbiamo accennato nel numero scorso ai motivi che devono spingere tutti, non solo il Parroco, a questa campagna ed abbiamo svolto brevemente il motivo religioso. Oggi ne tocchiamo superficialmente un altro già elencato: il motivo morale. Si potrebbe ridurre tutto qui, poiché la morale riguarda tutta la vita: religiosa, civile, domestica, economica, ecc.

E domandiamoci subito: E' vero o no che un onesto matrimonio è fonte di moralità? E chi lo potrebbe negare? Non parliamo dei casi sporadici in cui due anormali si son messi insieme colla condizione di conservare, dicono, tutta la loro libertà o meglio licenza. Questi non sono matrimoni, ma coperte da morto e la gente onesta copre di disprezzo meritato chi del matrimonio cristiano ha un concetto così basso, così bestiale. C'è perfin da dubitare che questi matrimoni siano validi.

Ma se noi parliamo del matrimonio serio, ispirato di sani princìpii della religione, di quei matrimoni che per lo più si contraggono nelle nostre campagne, non possiamo negare che essi siano fattori di grande moralità, E facciamo pure degli esempi che a centinaia ci capitano sott'occhi. Vedete quel giovane, quella ragazza (e parlo dei più scapestrati). Scapoli fanno i cacciatori di avventure; li vedete su tutti i balli, li incontrate di notte nei viottoli in compagnie equivoche, non mancano alle feste campestri ed alle fiere di città per negozi tutti loro speciali. Sono la disperazione del Parroco, il mal esempio del paese ed anche un po' (ed a volte tanto) il disonore della famiglia. Fate che essi si sposino. Per lo più è un cambiamento radicale. Lasciano le compagnie, amano la casa, fanno il loro dovere e perfino a volte ritrovano la via della Chiesa forse da tempo dimenticata o trascurata. Sarà per l'opera di una brava sposa (poiché per lo più le girandole tra loro non si sposano e molti giovani si divertono volentieri con Tizia, poi sposano Caia). Sarà per un principio economico. Sarà per altro? Sia per ciò che si vuole. Il fatto sta che il matrimonio ha cambiato la condotta di quell'individuo ed ha portato l'ordine, la moralità, la ritiratezza, dove | prima c'era spensieratezza, immoralità, malcostume.

E vogliamo altri fatti? Chi organizza in Parrocchia i balli, a volte anche clandestini? le gite a scopi misteriosi, a volte anche promiscue, le chiassate notturne a base di canzoni non sempre edificanti inaffiate da abbondanti, eccessive libazioni? Chi dà a volte il lurido spettacolo di una condotta in pubblico tutt'altro che cristiana e civile da far credere a volte di essere davanti ad un alienato o ad un ossesso? Per lo più gli scapoli, i coscritti, i giovani anche se già reduci dal servizio militare dal quale a volte tornano con un discreto patrimonio di raffinata scienza pornografica. E allora non è opera di moralità togliere questa gente dal fare e  dall'insegnare il male ed avviarli alla vita onesta del lavoro, del risparmio, del dovere, della serietà, della religione? Crediamo che nessuno possa smentirci. Ed è per questo che chiudo ripetendo a voi giovani che lo potete: sposatevi; ed a voi genitori: cooperate a quest'opera di moralità pel bene dei vostri figli, della famiglia, della parrocchia.

Vi saluta con affetto il vostro

ARCIPRETE

 

IN PARROCCHIA

Festa di Maria Ausiliatrice e Prima Comunione

 

IL MESE DELLA MADONNA - L'abbiamo terminato colla festa dell'Ascensione in cui ha pure avuto luogo la PRIMA COMUNIONE dei nostri bimbi e l'accettazione solenne delle nuove Figlie di Maria, per laFesta di Maria Ausil. Come sempre le due cerimonie sono riuscite altamente suggestive e commoventi. Numerosissime le Comunioni, riusciti i canti, ben preparati i piccoli neo-comunicandi.

Ecco i nomi dei 27 piccoli fortunati:

DELL'ASILO: Abbio Alfonso di Michele - Giachino Francesco di Giacomo – Marengo Francesco di Modesto - Taricco Giovanni di Andrea - Tarditi Bruno di Ernesto – Cogno Giovanna di Antonio - Cogno Giovanna di Gioachino - Giaccardi Maria Franca di Pietro - Mascarello Maria di Giuseppe - Montanaro Maria di Giovanni - Tarditi Maria di Giuseppe - Tarditi Lucia di Giuseppe.

DELLA CLASSE 1^: Iberti Ernesta di Giuseppe.

DA BERGERA: Marenco Carlo di Angelo - Saccato Sergio di Giuseppe - Revelli Teresita di Carlo - Saccato Gemma di Giacomo - Tarditi Margherita f. Giovanni.

DA PANEROLE: Pavia Domenico di Giuseppe - Vivalda Giovanni f. Valerio - Vietti Luciana di Clemente - Rinaldi Maria di

DA MORIGLIONE: Civallero Lorenzo di Giuseppe - Paulasso Renato di Luigi – Rovella Giovenale di Domenico - Spinardi Lorenzo di Giuseppe - Marenco Olga di Lorenzo.

Particolare da notarsi e che ha fatto molto piacere: la presenza alla Comunione di quasi tutti i padri che vollero accompagnare i loro bimbi.

Furono accettate solennemente tra le FIGLIE DI MARIA: Alessandria Rina f. Giuseppe - Degiorgis Giuseppina di Secondo - Pirra Ernestina di Giovanni - Roggia Teresa di Francesco - - Vaira Domenica f. Pietro - Cogno Lidia di Luigi.

Tra le ASPIRANTI: Rinaldi Caterina di Griovanni e Tarditi Caterina di Ambrogio.

 

 

 

Per Moriglione

pensiamo alla nuova Parrocchia.

 

Ho promesso, cari borghigiani di Moriglione, che sarei tornato sull'argomento che mi sta tanto a cuore ed eccomi a voi, come v'ho detto, coll'aritmetica alla mano a fare i conti.

Che cosa ci vuole per fare una nuova Parrocchia? Poiché, ripeto, voi dovete puntare ad una vostra Parrocchia e non lasciarvi abbindolare da chi vi parla d'altre.

Tre cose: la popolazione, la Chiesa colla Canonica, il fondo per il Parroco. Quanto al Parroco, che è la cosa principale, non potrà mancare poiché l'Ecc. nostro Vescovo ci assicura tutto il suo appoggio, lietissimo di regalarci presto il primo Parroco. E Ia popolazione non manca. La nuova Parrocchia o subito o poi dovrebbe servire per una ottantina di famiglie. E' inutile ostinarsi a pensare il contrario. Tutto Moriglione (a qualsiasi Parrocchia appartenga) è scomodo per accedervi, data la lontananza ed il pessimo stato delle strade. Se pensiamo che in diocesi nostra (e nelle altre assai di più) vi sono parrocchie di 100 anime ed altre di poco più d'una dozzina di famiglie possiamo dedurne che la nuova Parrocchia di Moriglione non sara l'ultima nell'elenco della diocesi.

Quanto alla Chiesa con relativa Canonica a Moriglione ci sono ambedue, quella abbastanza sufficiente almeno per molti anni ancora, questa suscettibile di ampliamento con lieve spesa e dotata di larga pezza di terreno attiguo per vigna od orto, ciò che non tutte le Canoniche hanno.

E veniamo alla questione più grave, quella della dote o fondo per la vita del nuovo Parroco. Se questo, secondo qualcuno, è uno scoglio, non è però insormontabile.

La dote per una nuova Parrocchia oggi deve costituire per il riconoscimento una rendita minima annua di L. 3500 che corrisponde ad un capitale nominale di L. 100.000 (centomila) in cartelle del D. P. 3,50 %. Ora se questo si potesse fare oggi o presto dette cartelle si potrebbero comprare con circa L 66.000. Contentiamoci per ora di puntare a metà del capitale e cioè L. 30.000 riservandoci di fare il resto in altro ternpo. Sarà una cosa impossibile? A m pare di no.

E facciamo delle cifre.

In Curia vi deve già essere un qualche fondo per questo, di cui il Parroco non sa ancora l'entità, buone persone che non mancano mai, hanno promesso il loro valido aiuto, il Parroco farà quanto potrà oggi ed in avvenire per accrescere questo fondo, il resto lo dovrebbero fare le famiglie interessate. E spieghiamoci con un esempio.

Abbiamo detto che le famiglie che dovrebbero far capo alla nuova Parrocchia sono circa ottanta. Se tutte fossero d'accordo, basterebbe che ogni famiglia si impegnasse di pagare in media l'interesse annuo di mille lire e cioè circa lire 40 col proposito di versare il capitale (L. 1000) a liberazione di ogni impegno anche a rate a seconda della possibilità della famiglia. E qual é e quella famiglia che non può fare questo piccolo sforzo? In sostanza si pagherebbe di meno di quanto si paga oggi da molte famiglie per il Cappellano.

Se poi le famiglie non novellesi per ora non possono o non vogliono concorrere, la cosa si potrà ugualmente fare da noi, famiglie novellesi, versando ugual somma e accettando dalle altre famiglie la continuazione del quotizzo in ragione da stabilirsi, ma sempre mite e sopportabile, in attesa che si decidano a far parte della nuova Parrocchia, il che non potrà mancare. E' poi chiaro che chi non volesse pagare nulla non avrebbe diritto di godere dei servizi e delle comodità deIla nuova Parrocchia, Dì questi ve ne parlerò un'altra volta.

 

Un centenario nella nostra Parrocchia.

 

Una persona che compie cent'anni? No. A Novello, come dovunque, si muore ed i 100 anni sono così lontani a raggiungere! Molti ottuagenari, qualche nonagenario ma poi più.

Chi invece compie quest'anno i cento a Novello è il piccolo campanile detto di S. Sebastiano colla sua campana canterina che da 100 anni squilla, chiamando, sovente invano, i fedeli alia Chiesa, annunziando le Messe, il SS. Viatico, il cattivo tempo e facendo da fedele eco alle campane del quasi millenario campanile maggiore. Ecco l'atto di nascita che troviamo nel Registro dei Battesimi, redatto dal Parroco d'allora D. Nizza in latino: Io sottoscritto, l'anno 1830,(l'anno cioè della visita pastorale del Rev.mo Costanzo Michele Fea Vescovo d'Alba), il 27 di Marzo, mercoledì santo, a Vespro, ho benedetta e consacrata la campana, del peso di 15 rubbi e mezzo, posta sul nuovo campanile, costrutto in questo stesso anno per cura dei mio Vicecurato Giuseppe Stella, acquistata colle elemosine dei fedeli per uso dei Parroci ed altri Sacerdoti, al disopra della Chiesa di S. Sebastiano Martire, pure restituita al culto, colle elemosine dei fedeli, nell'anno antecedente.

Detta campana fu fusa dai Fratelli Vallino di Bra.

Novello, 27 Marzo 1839.

Vittorio Nizza, Arciprete".

 

Dopo questa curiosità viene logico domandarsi:  Ci starà ancora molto tempo la campana sul campanile di S. Sebastiano? E perchè, dira qualcuno, questa domanda? Perchè, rispondiamo, il campanile di S. Sebastiano, come tante altre cose della nostra Parrocchia, è stato messo lì in via provvisoria, in attesa del vero campanile che manca tuttora, e le cose provvisorie, quando son durate 100 anni, ne hanno davanzo. A tante altre cose si è già provvisto, finestre, altari, ecc. Alle rimanenti si provvederà poco per volta. Ma non dobbiamo dimenticare tra i nostri progetti doverosi anche il campanile.

Diciamo la verità, quello che ora serve da campanile non è decente e non è adatto: scomodo, basso, tozzo, rovinato, ecc. Ha servito, finché c'è stato bisogno, di torre difensiva che chiudeva l'accesso al vecchio paese medioevale, poi gli hanno detto: Sta lì ancora un poco a servire da campanile, che adesso colle spese della Parrocchia nuova non possiamo pensare ad un altro campanile; verranno i posteri e ti sostituiranno con un altro bello, artistico, degno della Chiesa. Ed egli è ancor lì ad aspettare, poveretto, a fare ciò che non è il suo mestiere, i posteri si sono succeduti per oltre 200 anni, gli fu dato 100 anni fa un piccolo aiutante in quel coso di San Sebastiano e poi più nulla. Quando viene gente a Novello e domanda: Quello è il campanile? No, è obbligato a rispondere il Parroco, per non farci brutta figura, quella è la vecchia torre del paese, che fa da campanile; il vero campanile non c'è ancora, speriamo poterlo fare col tempo.

Qualcuno forse arriccerà a questo punto il naso e dirà: " Un'altra spesa?", il vero che si potrebbe rispondere: " E che spese hai già fatto tu per la Chiesa". Ma del resto stiano tranquilli i paurosi. Per ora il Parroco non pensa a fare il campanile e probabilmente lascerà l'impresa al suo Successore. C'è ancor tanto da fare in Chiesa! E sono così poche le offerte in questi anni da far temere che la fillossera abbia prese anche le borse. E sì che di denari a Novello ce ne sono ancora! Lo sanno anche i forestieri.

Solo è venuta l'occasione di due di due chiacchiere sul campanile nel centenario della campana di S. Sebastiano. Diamine, i centenari bisogna ricordarli, almeno con qualche chiacchierata. Chissà che, fra le tante inutili, questa non faccia un po' di bene!

 

UN'IDEA.

 

M'è venuta stamane (16 Maggio) mentre facevamo la processione delle Rogazioni al Bricco Croce. Pensavo alla povera Cappella di S. Nicola abbandonata ed interdetta, perché pericolante e mi domandavo: Che dirà S. Nicola di questo abbandono? Che proprio debba riceversi l'addio per sempre da Novello e non tornare mai più a fìgurare nell'elenco dei nostri speciali Protettori? E sì che S. Nicola nei tempi andati ne ha fatto del bene a Novello! E non a Novello solo! Tutti quei quadri votivi che adornano il suo altare, tutta quella miriade di nomi che coprono letteralmente le pareti del piccolo Santuario, già celebre nei dintorni, dicono quanta aureola di popolarità e di divozione circondasse l'originale Cappella sospesa da decenni sull'abisso e pure ancor ferma. C'è perfino chi crede ad un miracolo di statica, tanto pare impossibile che non sia ancora precipitata giù per le roccie che portano il nome del Santo.

E l'idea si concretizzava in qualche cosa di pratico che per ora è una preghiera. Una preghiera a S. Nicola, sgorgata là in piena campagna collo sguardo rivolto alla sua Cappella rovinata : "Sancte Nicolae intercede pro nobis,, O S. Nicola, non abbandonarci, ma resta ancora con noi. Ispira a qualche buona persona di cederti da quelle parti che sono sotto la tua speciale protezione un pezzo di terreno. Noi tutti insieme, servendoci in parte del materiale della Cappella già tua, te ne costruiremo un'altra più bella, più vicina alla Parrocchia e la faremo meta di questa processione delle Rogazioni e di altri numerosi pii pellegrinaggi ,,.

Che ne dite cari parrocchiani, di questa idea e di questa preghiera del Parroco? Sarà un sogno? una visione destinata a mai realizzarsi? Io non lo voglio credere. Chissà che sia stata un'ispirazione di S. Nicola che vuole tornare a benedirci, a custodire le nostre campagne, a difenderci dalle malattie, a tutelare i nostri interessi spirituali e materiali. Io resto in fiduciosa attesa.

 

Una questione ben finita.

 

Accettando la soluzione proposta dal Parroco due contendenti, di cui non facciamo il nome, hanno destinata a beneficio della Parrocchia la somma controversa di L. 85, lasciando a Dio di applicare il merito dell'offerta.

Additiamo l'esempio all'imitazione ricordando che. questo è il modo migliore e più economico di finire le liti, anche se gli Avvocati non sono di questo parere.

 

Per il Bollettino.

 

M. Carla Borio - Tarditi 10; Ravera Tina 5: Daniele Deograzia 5; M. Galvagno Agostina 10; Galliano Pietro 3; Fam. .Montanaro (Ciocch.) 5; Pirra Angelo 5; Viglione Michele 5; A. G. 5; Sandrone Teresa 2; Settimo Isabella 5; Dott. Cav. Balocco 10; Sorelle Abbona 5; Strasia Rosa 5; Galfrè Maria 5; Cogno Giovanna 5; Marengo Angelo 10; Ida Maffei 10; Stra Lucia (Torino) 30; Tarditi Matteo 5; MantilIeri Giuseppe 5; M. Ferrero Abbo 10; ; V. P. D. 5; Rapalino Giuseppe 5; Antonione Benedetto 5; Roggia Battista 5; Fam. Marengo (Pilone) 20; Ravera Cesare 10; Gallo Teresa 5; Borio Adolfo 3; Alessandria Felicina 5; M.a Arduino 10; Don Alessandria 5; Rosso Andrea 10; Tarditi Matteo (Ven.) 5; Stra 3; Tarditi Gioachino 6; Tarditi Gino 5; Dotta Matteo 10; Manzone Giuseppe f Sab. 5; Tarditi Margherita 3; Ricca Lorenzo 3; Gallo Battista 5; Gallo Virginia 4; Gallo Lucia 4; Gallo Teresa 5; Gallo Rosalia 5; Saccato Giuseppe 5; Conterno Luigi 10; Borio Anna 6: Costamagna Giuseppe (Savona) 6; Tarditi Luigi (Rost). 10; Fam. Anselma 10; Dott. Stella 10; Fam. Gervasone 10; Sor. Tarditi 5; Fam. Montanaro (Chiar.) 5; G. F. 2,50; Schellino Metilde 5; Tarditi Guido 10; Piovano Catterina 5; Piovano Celso 5; Tarditi A. Madd. 5; Saccato Catterina 5; Roggia Fr. f. Andrea 5; Rainelli S. 5; Gallo Luigi (Tor.) 5; Alessandria Guglielmo (T.) 10; Colonna Francesco (T.) 10; Penna Filippo 10; X N 5; Tarditi Calcagno Cristina 3; Maria Lemasson Novo 10;  N X. 3; Valle Passone Maria 5; Cogno Gioachino 5; Ravera Giorgio 10; Cogno Luigi parr 5; Allaria Matteo 5; Fam. Borgnini 10; M.a Cometto 6; Borio Giuseppe 5; M.o Conterno (Gen.)5.

A tutti i più sentiti ringraziamenti.

 

Anniversari di Giugno

 

1          Giugno: Tarditi Giovanni           1930

3          "           Cucco Rosso Teresa    '34

4          "           Tarditi Michele              '37

5          "           Bollito Rinaldi Maria      '34

                        Tarditi Carlo                  '22

6          "           Rosso Michele             '34

                        Vietti Giuseppe             '30

                        Cucco-Abbona Virginia '28

                        Rosso- Nicolini Clara    '23

7          "           Tarditi Vincenzo            '28

12        "           Gallo Giorgio                '23

                        Roggia Bartolomeo      '22

13        "           Tarditi Giovanni            '38

16        "           Sangiano-Costamagna M '24

18        "           Rosso Giov B.             '35

23        "           Ricca Elena                  '30

                        Scarzello Paolo            '20

                        Raviola Luigi                '32

25        "           Tarditi-Marrone Madd.   '33

26        "           Saccato Michele           '20

27        "           Cogno Giuseppe          '30

29        "           Abbona-Porasso Margh. '29

                        Borio-Olivero Catterina  '23

                        Ferreri Garabelli Anna   

                        legato perpetuo           

 

Dal registro Messe: Taricco Anna 18 - Bracco Angelo 29 - Novo Ambrogio 26 - Borio Luigi 14 - Graneris Bernardo 17.

Di tutti questi morti per uno solo troviamo costituito un legato perpetuo. Per molti i più nessun ricordo, per pochi, ancora una Messa per qualche anno. Così capiterà di noi. E dire che costerebbe così poco costituirsi un legato! Appena 40, lire, versate anche a più riprese.

 

 

Nota Agricola

Gli sprechi in agricoltura.

 

Ripeto ai miei cari agricoltori una bella lezione di agraria captata aIla radio sugli sprechi in agricoltura, fatta da un valente professore di Roma.

Lo stallatico o letame.

 Il primo grande spreco che si fa da troppi agricoltori è quello del letame che contiene il prezioso elemento fertilizzante "l'azoto". Il letame resta sempre finora il re dei concimi e l'esperienza dimostra che per molte ragioni esso è insostituibile e necessario alle nostre campagne.

Però è doloroso vedere come l'azoto del letame si sprechi con tanta facilità ed in tanta abbondanza per poi andarlo a comprare a fior di quattrini nei concimi chimici.

Il letame si spreca:

a) nella stalla ove le orine non hanno lo scolo necessario in un pozzetto a parte. E' provato che le deiezioni liquide a contatto colle solide producono una combinazione chimica che distrugge buona parte di azoto. Esse devono essere convogliate nel pozzetto ed usate ad innaffiare il letame in concimaia. Anche le deiezioni solide non devono stare tanto tempo nella stalla altrimenti perdono il loro azoto.

b) nella concimaia e peggio ove questa non c'e. Per avere un buon letame, anche nella concimaia, occorre mettere, almeno ad ogni levata, un bel strato di gesso agricolo o di terra che assorbe l'ammoniaca e fissa le dispersioni di azoto. Il letame poi non deve essere lasciato "bruciare" ma deve essere bagnato sovente colle orine dei pozzetto od almeno con acqua.

c) in campagna E' un grave errore e causa di immensa perdita lo spargere il letame sui prati, dove il sole lo mangia e le galline lo razzolano. Nei prati unico mezzo di concimazione con letame sono i terricciati. Nei campi e vigne il letame non va lasciato neppure in mucchi, ma subito interrato Se si deve lasciare qualche giorno in mucchi questi vanno coperti con terra.

Il bravo Professore conchiudeva dicendo che in Italia sono milioni e milioni di lire che vanno in aria dal letame sorto forma di azoto e di ammoniaca ed esortava i nostri agricoltori ad aver cura di questo prezioso fertilizzante. Così pure raccomandava di tener da conto delle deiezioni del pollame e dei conigli, ottimo concime specie per le ortaglie.

torna a Novello
torna all'indice
avanti
indietro