Giugno 2011

da LUCE E FORZA di Gennaio 1939
(15° Anno) BOLLETTINO DI ROVELLO
Gennaio 1639
15 ANNI
Il nostro
Bollettino entra nel suo 15° anno di vita, essendo nato nel 1924. Quante cose
ha già dette e quante ne ha vedute che non ha detteI E' vecchio? Qualcuno potrà
dire di si, poiché lo trova già un po' brontolone. Se mai bisogna compatirlo come
si compatiscono i vecchi. Ma il Bollettino non ci crede ancora e se non si
pensa più un giovane di primo pelo, pensa di non essere ancora un vecchio
inutile. Ha ancora tante cose a dire e spera di fare ancora del bene. Perciò si
raccomanda a quanti gli vogliono bene di aiutarlo, facendogli pervenire un po'
di strenna in questo inizio di anno nuovo, mentre egli a tutti fa i migliori
auguri:
BUON ANNO
Il Parroco impossibilitato a farlo
personalmente a tutti, ricambia a mezzo del Bollettino cordiali auguri a quanti
hanno avuto la bontà di ricordarlo in occasione delle presenti feste,
promettendo per tutti una speciale preghiera.
La lettera del Parroco
UN GRAVE PROBLEMA
Carissimi Parrocchiani,
Stavolta il
Parroco, all'inizio di questo nuovo anno, vi chiama tutti a cooperare per la
risoluzione di un gravissimo problema che, per la nostra Parrocchia, ha un
carattere di maggiore urgenza. Il problema da risolvere è questo: la
costituzione di nuove famiglie.
La cosa
interessa genitori e figliuoli, vecchi e giovani, sposati e non sposati.
Contribuire
a stabilire in Parrocchia famiglie veramente religiose, morali, conscie del
loro apostolato, è opera che sorpassa in questi tempi ogni altra forma di
carità e opera a tutti possibile.
Uno sguardo generale. Un breve
esame generale sulla situazione della nostra Parrocchia nei riguardi di questo
problema ci dice subito che a Novello sono troppe le persone che non prendono
il loro posto in società, nel senso che, potendo e dovendo, non passano a
matrimonio. Si capisce subito che non vogliamo parlare delle persone che non
han scelto questo stato per ragioni superiori di apostolato pubblico o privato;
ma è certo che per molti è stata questione di mancanza d'energia, di indole
fiacca, di assenza di riflessione e di volontà. Avrebbero potuto, avrebbero
dovuto (parliamo specialmente di uomini)... non l'hanno fatto. Ora stanno
meglio? Domandatelo a loro... Qualcuno potrebbe ancora rimediare... sebbene sia
un po' tardi.
Altro fatto doloroso
che fa poco bene presagire per l'avvenire della nostra Parrocchia sono le
famiglie... chiamiamole così, "vuote". Quante sono? Contatele se
potete. Troppe. Famiglie ove (certo non ovunque per propria colpa) languono
vecchiezze in attesa della morte, ove più nulla è possibile di ciò che è
lavoro, energia, produzione; case vaste che non risuonano di un canto, di un
grido, di un pianto, di un rumore. Una vera desolazione!
Che cosa è
necessario ? Rifare, ringiovanire, riempire i vuoti che ogni anno pratica la
morte e più della morte la pessima piaga dell'urbanesimo. Si vuole andare alla
città, magari a guadagnarsi un povero pane coi servizi più umili, che non si
farebbero in paese, ma si vuole poter dire: Stiamo a... (in città).
E questo
compito spetta ai giovani per una parte, e per una parte agli altri, specie ai
genitori.
Ai giovani diciamo:
sposatevi, prendete il vostro posto, fatevi una famiglia al più presto
possibile. Più tardate, peggio è. In linea generale, quando un giovane ha
compiuto il servizio militare e le condizioni della famiglia lo permettono, fa
bene ad accasarsi. Prevedo le difficoltà: Come fare in questi tempi a mettere
su casa? E rispondiamo. E' un errore grave quello di molti giovani: pretendere
di far subito casa da sè e sopratutto quello di tante ragazze che pongono per
condizione al matrimonio l'andare da soli e non entrare in famiglia. Si capisce
subito che la cosa presa sotto questo aspetto diventa a volte di una difficoltà
insormontabile. Ma occorre che torni, come una volta l'amore alla casa vecchia,
che le nuore imparino dalle suocere come si governa una casa e che le sposine
abbiano la santa umiltà di sapersi buone a poco e bisognose di imparare tante
cose ancora. Non vedete come fanno pietà certe sposine moderne che hanno voluto
andare da sole? Povera casa! E povero avvenire! Si capisce fin d'ora che
saranno sempre nella miseria e che quei poveri bambini saranno dei male
allevati.
Economicamente
parlando poi, salta agli occhi da sè che la famiglia nuova costa nulla agli sposi,
che per lo più ci pensa la suocera, le cognate e che nulla manca del necessario
nè a loro nè ai bambini. E tutto ciò per un po' di pazienza, di sottomissione,
di silenzio, di rispetto verso chi ha diritto di averlo. E vi par poco?
Dunque, ai
giovani diremo: Sposatevi e se è possibile rimanete in casa e fate opera perché
vi stiano volentieri le vostre spose, senza vedere in tutto una persecuzione.
Ed a chi
non può rimanere in casa? Qui c'è un altro errore o pregiudizio. Si crede che
oggi non si possa mettere su una nuova famiglia senza prima avere un
patrimonio. Errore grave anche questo. Per due giovani di buona volontà e di
criterio non occorre certo una cascina per vivere. Se ci son due bocche (ed in
seguito anche più} ci son quattro braccia, c'è la gioventù, la forza. Poche
giornate di terreno (anche se prese in affitto od a mezzadria) lavorate con
intelligenza ed amore rendono assai più che tanta terra lavorata alla bella
meglio perchè mancano i mezzi e la forza.
Si capisce
che in questi casi la sposina non deve pretendere di fare la
"signora", di alzarsi alle otto e di aver di che appagare tutti i
suoi capricci. La gioventù è la primavera, e la primavera è tempo di lavoro e
non di frutti. Si raccoglierà più tardi.
Ai genitori parleremo
un'altra volta.
Vi
benedice tutti, augurando "Buon Anno"
IL VOSTRO PARROCO
°°°°°O°°°°°
IN PARROCCHIA
I SS. Spirituali Esercizi.
Il mese di
Gennaio del nuovo anno porterà alla nostra Parrocchia una delle più grandi grazie
spirituali che si possano avere dalla misericordia di Dio: la Missione per tutti, che
avrà luogo dalla Domenica 22 Gennaio alla Domenica 29 coll'orario
sottoindicato.
Che coso sono gli Esercizi.
1° - Sono,
come ho detto sopra, un atto squisito della misericordia di Dio che non bisogna
disprezzare. Potrebbe anche essere l'ultimo per molti.
2° - Sono
giorni di preghiera, di meditazione, di esame. Preghiera perchè niente si opera
di spirituale in noi, senza l'aiuto di Dio: meditazione per richiamarci alla
mente le troppo dimenticate verità: il nostro fine, i nostri destini eterni, il
valore della vita, la morte e ciò che seguirà dopo di essa; esame per vedere a
che punto ci troviamo e che sarebbe stato di noi se la morte ci avesse colto o
ci cogliesse ancora all'improvviso.
3° -
Perciò sono giorni di immensa importanza e di preziosità inestimabile. Giorni
da impiegarsi bene, frequentando la
Chiesa subito da principio e porgendo bene attenzione alle
verità che ci verranno predicate.
I nostri doveri.
1° - Dare
molta importanza agli Esercizi. Può anche darsi che siano gli ultimi per noi.
Dagli ultimi tenuti in Parrocchia (Gennaio 1935) ben 58 persone sono passate
all'eternità. Lo pensavano che quegli sarebbero stati per loro gli ultimi
Esercizi? E li avranno fatti tutti e bene? E quando in Parrocchia si terranno
nuovamente (speriamo nel 1942) quanti non ci saranno più? Ecco una grande
domanda.
2° -
Disporre le cose in maniera da non dover perdere neppure una predica od una
funzione. Sono già così ridotti i giorni (appena 8 mentre una volta erano 10)
che se se ne perde ancora qualcuno da principio, addio Esercizi.
3° - Tra
le funzioni dare la massima importanza (e perciò procurare di non perderla) a
quella del mattino, cioè alla meditazione. Chi non viene o viene poco a questa
predica non può dire di fare gli Esercizi. Così pure non mancare alle
conferenze specializzate per le singole classi di persone. Ricordare che il
Dialogo non basta, come non basta fare una confessione per dire d'aver fatti
gli Esercizi. L'istruzione del dialogo si potrà sostituire con altre
istruzioni, ma la meditazione non si sostituisce.
Perciò
insisto specialmente presso gli uomini che per lo più mancano a questa funzione
tanto necessaria.
L'Orario
In linea
di massima sarà il seguente:
Domenica 22 a Vespro: Introduzione.
Tutti i
giorni: ore 6,30 Messa cantata e meditazione; Ore 9,30: Tre giorni conferenza
alle Donne e tre giorni alle Figlie (sarà dato a voce l'avviso specificato).
Ore 15: istruzione per tutti in forma di dialogo. Ore 19,30: Conferenza (o
dialogo con conferenza) per soli uomini e giovani (esclusi i bambini).
Lunedì -
Martedì - Mercoledì ore 11: Breve conferenza agli alunni delle scuole.
Comunioni:
Giovedì ore 8: scuole. Sabato mattina ore 6: Uomini e giovani, pei quali ci
sarà comodità di confessarsi Venerdì sera. Alle Donne e Figlie raccomandiamo di
fare la Comunione
tutte le mattine, almeno dal Giovedì in avanti, per il buon esito degli
Esercizi nelle loro Famiglie.
Domenica
mattina ore 7: Comunione generale di tutta la Parrocchia; ore 9:
Comunione dei fanciulli e fanciulle.
Raccomandazione.
In
occasione degli ultimi Esercizi il Parroco raccomandava di fare tutti qualche
offerta per le spese dei medesimi. La stessa raccomandazione la ripete oggi. Se
si pensa che gli Esercizi triennali costano, specie in questi tempi, oltre
mille lire e che quasi altrettanto costano gli Esercizi specializzati che
facciamo ogni anno per le singole classi di persone sarà facile capire come non
siano sufficienti i pochi legati che esistono per questa opera tanto necessaria
e tanto fruttuosa. Per questo non ci stancheremo mai di ripetere a chi può :
Volete farvi un bene che non vi mancherà mai anche dopo centinaia di anni?
Pensate in vita o nel vostro testamento all'Opera degli Esercizi Spirituali che
ogni anno scendono come pioggia di bene sulla Parrocchia e come suffragio
impagabile sulle anime che li hanno procurati. Come può andare perduta un'anima
che ha procurata la salvezza di tante altre?
Ai Signori missionari
infine
Rev.mi Mons. Enrico Schierano Pievano di Villa S Secondo (Asti) e D. Giov. B
Riccio Parroco di S Carlo (Villa - Corsione - Asti) anticipiamo i nostri più
cordiali saluti coll'augurio di copiosa messe di bene in mezzo a noi e colla
preghiera (che' fin d'ora raccomando a tutti) affinchè il Signore li sostenga
nelle loro fatiche e benedica il loro apostolato.
°°°°°0°°°°°
IL RICOVERO.
Non ne
abbiamo più parlato da tempo e forse qualcuno potrà già pensare che anche
questa Istituzione poco alla volta se ne vada, come qualche altra, come ci è
stato augurato.
Diciamo
ancora una volta che speriamo che il triste augurio non si avveri, anzi che il
Ricovero si consolidi (non importa se in un anno o in dieci o in venti) sì da
rispondere pienamente alla sua missione di bene.
E' vero
per altra parte che oggi è ridotto a poca cosa, ma è anche vero che, contro le
nostre previsioni, quest'anno non abbiamo avute domande. Segno che per ora si
sta da tutti abbastanza bene a casa propria da non avere bisogno del Ricovero.
Ma purtroppo che i tempi cambiano e pur augurando che le cose vadano sempre
bene è storia che i tempi tristi non mancano mai. E forse possono anche non
essere lontani, motivo per cui al Ricovero dobbiamo pensare come a cosa
necessaria forse domani.
Il Parroco
ha già esposto parecchie volte il suo punto di vista circa il Ricovero. Lo
ripete oggi perchè coloro che possono vedano di venirgli in aiuto, ricordandosi
anche nel loro testamento, onde poter attuare il più presto possibile il piano
vagheggiato.
Anzitutto
è fuori discussione che il Ricovero per poter funzionare bene andrebbe affidato
a persone ad hoc, cioè chiamate dalla Provvidenza a questo compito non facile e
non piacevole. Il Ricovero non potrà funzionare bene (siamo noi i primi a
riconoscerlo) finché non sia in mano di brave Suore, specialiste in materia che
lo considerino come casa propria, anzi come il campo del loro apostolato. Ed il
Parroco sarebbe disposto a darlo domani a questi Angeli di carità che
certamente lo farebbero fiorire coi segreti che solo la Provvidenza e la Fede sanno rivelare.
Ma per
accogliere le Suore il locale non è ancora adatto. Occorrono lavori di
restauro; occorre, al minimo, innalzare di un piano la parte più sana, onde
poter con un solo fuoco, provvedere al riscaldamento dell'ambiente; occorre un
ampio terrazzo per dare sole ai vecchi ed occorrono mille piccole cose facili a
immaginarsi.
Tutto ciò
porta una spesa non indifferente, ai giorni nostri.
Troveremo
presto o tardi le brave e generose persone che vogliano farsi questo merito e
questa gloria? Il Parroco spera di sì. Dette opere si sono sempre consolidate
tutte e, vedrete, si consoliderà anche la nostra.
Per
intanto le offerte, pur essendo notevolmente diminuite, non sono cessate. Anche
le sorgenti perpetue hanno i loro periodi di "molla ".
Ecco le
ultime offerte (dal mese di ottobre): Fam. Giordano L. 250, Roggia Giuseppe
(Ermigl.) 20, Tarditi Benedetto 10, Gallo Michele f. Giovanni 15, N. N 20.
Come spese
di questi mesi notiamo L. 185 (commestibili, luce, servizio, ecc.) e L. 217,50
per interessi. Totale entrate L. 315; totale uscite L. 402,50; certo il
bilancio non è dei più incoraggianti, ma neppure c'è da disperare.
Confidiamo,
e ringraziamo i generosi sostenitori della cara Opera.
°°°°°0°°°°°
NELL'ASILO
Anche
l'Asilo, pur traversando tempi difficili, continua la sua vita di bene. Certo
che l'Asilo non si può paragonare al Ricovero. Questo è bambino, quello è già
adulto ed in parte si sostiene colle proprie forze. Cinquantanni fa quando,
come il Ricovero, l'Asilo era bambino (è nato nel 1883) stentava come oggi
stenta il Ricovero; poi a poco a poco s'è consolidato; oggi ha qualche rendita
assicurata che unita alle azioni, alle rette dei bimbi ed alle provvidenze che
non mancano mai gli permette di sbarcare il lunario. E provvidenza per l'Asilo
è stata di questi giorni la liquidazione del Banco di Beneficenza che era stato
allestito dalle brave Sigg. Patronesse per la festa di S. Lucia 1937, banco che
tutto insieme ha reso una discreta somma, per la quale sono doverosi i più
sentiti ringraziamenti alle Patronesse e più alla loro Presidente Sig.na Stra
Felicina ed alle ottime Insegnanti che si sono prodigate in modo speciale in
quest'anno per la liquidazione degli oggetti. Un ringraziamento speciale è pure
dovuto al Cav. Anselma ed alla Sua Famiglia per il loro interessamento a favore
del Banco stesso.
Un'altra
provvidenza per l'Asilo è stato il sussidio ottenuto di questi giorni di L. 175
dal Legato Prov. "Audifreddi"; e speriamo che una terza provvidenza
possa aggiungersi presto col sussidio in forma di rette mensili che
"Maternità e Infanzia" prodiga a quasi tutti gli Asili.
L'Amministrazione
ringrazia sentitamente persone ed enti che colla loro generosità assicurano la
vita al nostro Asilo, mentre i bimbi non cessan di pregare pei loro
benefattori.
°°°°°0°°°°°
Anniversari di Gennaio
2 Torta Giuseppe 1925
Iberti Luigi '28
4 Boglietti - Viglino Teresa '34
Costamagna Giovanni '35
Rosso Michele '38
5 Abbona - Peirotti Maria '32
6 Scarzello Giovanni '25
8 Taricco G. B. '34
Abbona Maria '35
13 Borio Domenico '34
Gallo Giuseppe '35
14 Cattaneo Maddalena ‘30
17 Danusso Lorenzo '22
Fontana Michele '21
18 Alessandria Graziano Francesca
'22
Parusso - Veglio Catterina '22
19 Abbona Michele '36
21 Bozzone Antonio '37
22 Germano Pelazza Onorina '21
Cogno - Mantello Maddalena '35
23 Vietti - Cogno Maria Luisa '25
24 Marengo Michele '25
26 Vietto Capra Marianna '33
27 Anselma Giuseppe '38
28 Pirra Giacomo '36
30 Passone Filippo '22
31 Denegri Giuseppe '33
Passone Giacomo '31
Tarditi Giovanni '31
R. I. P.
Il Purgatorio esiste; è lungo; è
doloroso ed è l'abitazione temporanea dei più.
°°°°°0°°°°°
Nota Agricola.
Travasi del vino. - Ricordarsi
di travasare il vino almeno nella prima quindicina di Gennaio (specie per chi
avesse fatto il travaso in Novembre) e poi ripeterlo verso fine di Marzo. Il
travaso libera il vino dalle feccie, sempre pericolose, lo arricchisce di
ossigeno facendolo più buono e brillante. Le feccie si possono portare alla
distilleria, ove sono accettate e pagate diminuendo insieme l'obbligo di dare
eventualmente vino in seguito. Chi ne avesse poche da non meritare di portarle
alla distilleria, non le getti via ma le regali al Ricovero. Il Parroco
provvederà a consegnarle alla distilleria tutte insieme.
Fieno artificiale. - Il
Prof. Ferraris sulla Gazzetta d'Alba suggerisce di provare la confezione del
fieno artificiale in quest'anno in cui il foraggio è così caro.
Si fa
così: Si prendono 70 Kg.
di paglia (o di pula (uruch) senza reste), si taglia fina e si riempie un
mastello o bigoncia (arbi) posto nella stalla. Poi si fa una soluzione di Kg.
14 di melasso di canna (che si trova in commercio ad es. al Consorzio Agrario)
in litri 25 circa di acqua, si aggiunge 15 Kg. di farina di meliga o di fava; si versa
questo liquido sulla paglia nel mastello, si rimescola ben bene e si copre con
assi su cui si pongono dei pesi (pietre, ecc.) Dopo qualche ora il fieno
artificiale è pronto e può darsi a tutte le bestie, eccetto i vitellini
slattati.
Come costo
c'è da risparmiare circa il 40% sul prezzo del fieno e come valore nutritivo è
quasi uguale al fieno buono.
Attenti all'afta. - Siamo
davanti ad una nuova invasione di afta epizootica che minaccia il nostro
bestiame Raccomandiamo attenzione agli agricoltori: non frequentare senza
necessità mercati o fiere; non alloggiare forestieri nelle stalle; disinfettare
sovente la lettiera con calce e creolina; attenti alle compere di bovini e di
vitellini.

da LUCE E FORZA di Febbraio-Marzo
1939
Un brutto mestiere
"Vi hanno donne, che fanno le veci del diavolo.
Quando si trovano, o si incontrano con spose, e mamme, che hanno molti bambini,
le compassionano, le prendono in giro, le mortificano: dicono loro: fatevi
furbe... Sì, sì, ascoltate i preti, ma essi non vengono a dar da mangiare ai
vostri bambini... e vanno anche più in là nella loro scuola diabolica.
Non sta al parroco mettere queste disgraziate
nelle mani della giustizia degli uomini; ma sappiamo che cadranno ben presto
nelle mani della giustizia di Dio, se non la smettono, e non cercheranno di riparare
gli scandali già dati ed il male già fatto.
Alle donne, che vanno a queste scuole
diaboliche, si può fin d'ora ricordare, che non avranno più alcuna ragione di
lamentarsi, se, domani, si troveranno in un ospedale rose da un cancro, od in casa
rovinate di salute per sempre, e se dovranno vedersi innanzi anemici,
rachitici, senza vitalità quei loro bambini, ai quali esse non volevano dare la
vita ".
°°°°°0°°°°°
IN PARROCCHIA
I SS. Spirituali Esercizi
non
potevano avere esito migliore. Favoriti dal tempo bello e mite videro in ogni
giorno la nostra bella ed ampia Chiesa gremita, specialmente di uomini che, si
può dire, in questa Missione hanno battuto il record, anche alla meditazione
del mattino. Abbiamo notata la quasi totalità dei parrocchiani alla Comunione;
i pochi assenti, tra cui anche qualche donna, si devono pensare malati. Deo
gratiasI Che il Signore ci aiuti a conservarne a lungo i frutti e ricompensi
delle fatiche apostoliche i due zelanti Missionarii astesi - Mons. Cav. Enrico
Schierano Pievano di Villa S. Secondo e D. Giov. B. Riccio Prevosto di S. Carlo
in Villa Corsione - che si spesero senza economia per tutta la settimana. A
loro il nostro grazie. Procuriamo di richiamare sovente alla memoria i preziosi
ricordi da loro datici a voce e per
scritto sull'immagine-ricordo, e non ci mancheranno le benedizioni di Dio. Al
lunedì si è cantata una Messa per l'anima del fu Tarditi Ambrogio che lasciò il
legato per gli Esercizi. Noi siamo persuasi che non può andare perduto chi
procura tanto bene a una Parrocchia.
ANNIVERSARI DI FEBBRAIO - MARZO
FEBBRAIO
2 Febbr : Cogno Giacomo 1922
Marengo Giovanni Batt.
'.22
4 " Alessandria
Giacomo '29
5 " Musso
Giuseppe '29
7 " Montanaro
Stefano '29
Mascarello Giuseppe '36
8 " Grisotto
Giuseppe '28
9 " Piovano
Lorenzo '28
10 " Boggione
- Montanaro Franc. '32
Seghesio - Devalle Catterina '29
11 " Salomone
Giovanni '27
12 " Ferrero
Simone '24
Tarditi Catterina '31
13 " Gallizio
Teresa '31
Alessandria Matteo '25
Barberis Francesco '30
14 " Passone
Filippo '33
15 " Manzone
Domenico '26
Roggero Battista '37
17 " Dotta
Giacinta '23
20 " Tarditi
Teresa '31
21 " Passone
Pietro '32
22 " Taricco
Margherita '25
Tarditi Serafino '23
23 " Suor
Tarditi Luigia '32
Dotta Delfina '23
Gancia Rosa '21
24 " Passone
Giuseppe '34
Quarone Lodovica '3:
Rovella Benedetto '31
Tarditi Gaspare '21
"5 " Olocco-Gallo
Antonietta '22
Fossati Teresa '23
Raviola Marianna '23
28 " Tarditi
Anna '34
Gallo Giovanna '33
MARZO
1 Marzo: Borio Giov. B. 1933
2 " Cogno Luigi '32
“ Arnulfo
- Stra Catterina '32
Bollito Giacomo '27
3 " Tarditi-Salomone
Teresa '33
5 * Tarditi
Maria fu Vinc. '28
7 " Daniele
Anna M. '32
Blengino Margherita '32
Pirra Franc. '25
8 " Tarditi
Frontiniano '29
10 “ Manzone-Montanaro
Ter. '33
Barberis Antonio ‘30
Cristino Maddalena '24
11 " Abrate
Cav. Bernardino '22
12 " Roggia
Andrea '32
Cabutto Veglio Madd. '37
15 " Galvagno
Maddalena '36
17 " Rinaldi
Lugia '30
Musso Maria '28
Borio Giovanni '36
18 " Cogno
Margherita '29
19 " Novo
Domenico '23
20 " Alessandria
Sebastiano '30
Vietti Giuseppe '25
21 " Farinetti
Catterina '21
22 " Arnulfo
Stefano '31
Fontana Beatrice '22
Stra Matteo '38
25 " Rossotto
Isabella '32
Tarditi Felicita '29
Porro Giovanni '29
Tarditi Lorenzo '23
28 " Abbona-Allario
Maria '32
29 " Manzone
Carlo '23
Roggia Giuseppe '23
R. I. P.
°°°°°0°°°°°
Le nostre leghe di Perseveranza nel
1938
A lode dei
nostri uomini e giovani e ad incoraggiamento di quelli che ancora non le
frequentano, diamo il resoconto delle Leghe di Perseveranza fatte in Parrocchia
nello scorso anno. Esse furono 10 col seguente esito :
4 - 5
Gennaio: Comunioni N. 160
28 - 29
Febbraio: " " 210
17 - 18
Marzo: " " 126
12 - 13
Aprile: " " 305
25 - 26
Maggio: " " 206
16 - 17
Luglio: " " 186
27 - 28
Agosto: " " 242
30 - 1
Ottobre: " " 140
31 - 1
Novembre: " " 222
6 -7
Dicembre: " " 132
Da aggiungere
a questo consolante resoconto, che ci dà la speranza che la maggioranza dei
nostri nomini e i giovani vivano abitualmente in grazia di Dio, le numerose
Comunioni fatte dai medesimi ad ogni primo Venerdì del mese e quelle ripetute
nelle festività che seguivano immediatamente la Lega, ad es l'Epifania, S Giuseppe, Giovedì S.,
Pasqua, Carmine, Porziuncola, S. Michele, Immacolata, ecc, che a volte
superarono la Lega,
come a S. Giuseppe, festa degli uomini (206).
Superfluo
dire che questo risveglio di vita religiosa fra i nostri uomini ci fa piacere e
che è il miglior regalo che possa fare al Parroco, come è inutile dire che la
presente pubblicazione non vuole avere significato di sciocca vanagloria,
persuasi come siamo che molte Parrocchie fanno assai più di noi. Essa vuole
unicamente dire ai nostri uomini e giovani che frequentano la Lega: coraggio, perseverate,
non stancatevi, !a Lega sarà la vostra salvezza in morte, come è la vostra
ricchezza spirituale in vita. Chi può dire il bene che vi mettete da parte per
l'eternità con tante belle e buone Comunioni?
Ed anche a
quelli che non frequentano vorremmo coll'occasione dire una parola, la parola
di S. Agostino: " Si isti et illi cur non ego?". Se vanno alla Lega
questi e quelli, perchè non ci posso andare anch'io? Certe cose, credetelo cari
uomini e giovani, occorre provarle per assaporarne la dolcezza.
ANCHE ALLE
DONNE E FIGLIE il suddetto resoconto dovrebbe dire qualche cosa. Esse sanno o
almeno devono sapere che colla Lega di Perseveranza degli uomini coincide quasi
sempre il loro "Ritiro mensile", specie quando abbiamo con noi il
Direttore della Lega. Quante sono che ne approfittano ogni mese? Per ora un po'
poche. E ciò è un gran male. Le donne, si dice, devono essere le sacerdotesse
della casa e che nelle cose spirituali si lascino bagnare il naso dagli uomini
è per lo meno un controsenso. Dunque per tutti la parola d'ordine per il 1939
deve essere: "Ripresa e buona
volontà".
°°°°°0°°°°°
Resoconto Demografico della
Parrocchia
Anno 1938
Nello scorso
anno nella nostra Parrocchia vi sono stati:
BATTESIMI
N 28 così distinti: Maschi 15, Femmine 13. Sono tuttora tutti vivi. Nel 1937 i
Battesimi furono appena 19.
MORTI N 14
di cui 11 uomini e 3 donne. Come età sono così ripartiti: un bambino di 2 anni;
un adulto dai 30 - 40; uno da 40 - 50; due da 50 - 60; uno da 60 - 70; sei da
70 - 80; due da 80 - 90. Nell'anno 1937 i morti furono 13.
MATRIMONI:
N. 20; 11 giovani e 15 fanciulle. Delle fanciulle 10 sono della Parrocchia; 2
sono venute da fuori; 7 sono andate fuori; 1 era già fuori da tempo. Nuove
famiglie formate in Parrocchia N. 12. Nel 1937 i matrimoni furono 18.
Nuovi lavori fatti in Parrocchia nel
1938
1° -
Sostituzione dei due altari laterali della Chiesa Parrocchiale con due altari
in marmo dei quali uno acquistato dalla Ditta Angelo Sassi di Torino per L 3600
e pagato dai Priori del Carmine; l'altro (S Cuore) trasportato dalla cripta di
S Sebastiano con notevole aumento di marmi e riparazioni.
2° -
Acquisto di due altari in graniglia forniti dal Sig. Riccio V. di Alba; uno per
S. Lucia, uno per S. Sebastiano. Spesa L. 1000.
3° -
Acquisto del nuovo armonio del coro regalato da una pia persona. Spesa L. 3000.
4° -
Restauri alla Canonica per lire 20.000 circa.
Progetti per il 1939.
1° -
Altare in graniglia per S. Giuseppe e sistemazione pavimento.
2° -
Continuazione dei restauri alla Parrocchia (finestre, ripulitura delle
decorazioni almeno per il presbitero e coro).
3° -
Sistemazione della Cappella di S. Lucia (pavimento e difesa dall'umidità).
4° -
Continuaz. restauri alla Canonica.
°°°°°0°°°°°
Per il Bollettino.
I nostri
affezionati ìettori avranno certamente notato il miglioramento portato nella
stampa e nel formato del nostro Bollettino: formato più grande, caratteri più
nitidi, carta più bella, materia più abbondante. Tutto ciò però se da una parte
dice il desiderio del Bollettino di piacere una volta di più ai proprii
lettori, dice anche una maggior spesa e fatica per la compilazione del
medesimo.
Lo scorso
anno il Bollettino è riuscito appena appena a pagare le spese vive e cioè la
stampa e la posta. Riuscirà quest'anno a coprire le maggiori spese? Egli lo
spera poiché ha nessuna intenzione di andare indietro o peggio di morire. Ecco
perchè si raccomanda vivamente alla carità degli amici e lettori onde si
ricordino di inviare una piccola offerta per lui. Quanti troveranno unito al
presente un modulo di conto corrente si ricordino che ciò è segno che da tempo
il Bollettino non riceve nulla da loro. Vogliano perciò fare una delle due cose:
o fare una anche piccola offerta o rimandare il presente numero indietro
scrivendo semplicemente sopra "RESPINTO". Avanzeremo così almeno le
spese di posta.
Ecco le
ultime offerte: (Novembre - Dicembre - Gennaio) Bergamino Fortunata L. 5 ; Fam.
Degiorgis 6; Tarditi Giovanna 5; Fam. Roggia (Ermigl) 5; Pirra Stefano 5;
Roggia Pietro 3; Tarditi Benedetto 10; Dogliani - Stra Catterina 5; Conterno
Rosa 10; Gallo – Marengo Veneranda 5. (continua)
Ringraziamenti sentiti ai generosi oblatori.
°°°°°0°°°°°
Nota Agricola.
IMPIANTO
FRUTTETI. - La progressiva invasione della fillossera, il prezzo non
rimunerativo delle uve, le gravi spese per la ricostruzione dei vigneti, il più
probabile pericolo di grandine o di pioggia in vendemmia, come è successo
quest'anno ed infine le continue noie a cui è soggetta la viticoltura (dazio,
denunzia del vino, ecc.) vanno a poco a poco diminuendo l'amore dei nostri
viticultori alla vite, mentre la maggior facilità di coltura ed i prezzi
discreti consigliano di più l'incremento della frutticoltura.
Ecco
perciò qualche norma per l'impianto di frutteti nuovi.
TEMPO. -
Meglio in autunno. Si guadagna nelle vegetazione delle piante. E' inteso però
che i frutteti nuovi vanno sempre fatti su scasso reale del terreno di almeno
un metro di profondità e, se si può, concimando con letame a metà scasso.
INZAFFARDAMENTO.
- Occorre che le radici delle piantine non siano troppo asciutte. Se hanno già
parecchi giorni di estrazione è bene praticare l'inzaffardamento. Si fa una
pasta molle con acqua, terra e sterco di bovina e vi si lasciano a bagno per
1-2 giorni le radici dopo averle cimate e ripulite dai filamenti rotti o
guasti. Così per le viti.
IMPIANTO.
- Si fa (sullo scasso) una piccola fossa di cm. 30 x 30 x 30 circa. Si pianta
al centro una canna; si pone in fondo un piccolo strato di letame o concime
mescolato con terra fine; si copre con altro strato di terra fine; si lega la
piantina alla canna in modo che le radici sfiorino la terra; si riempie la
fossa di terra fine, lasciando il posto per un piccolo strato di letame o
concime (alquanto distante dalla piantina); si colma di terra in modo che il
punto d'innesto sia a fior di terra; per le piante non innestate l'interramento
si fa fino al colletto o punto ove arrivava la terra in vivaio. La canna si
lascia solo per le piante a vaso, tagliandola però sotto l'impalcatura; per le
altre forme si toglie o si taglia a fior di terra.
CONCIMAZIONE.
- Usando concime senza letame, bastano: per viti gr. 200; per frutta circa 1 Kg. della miscela usata per
le piante in produzione e cioè: perfosf. 6; clor. pot. 2; solf. amm. 2. Si
sparge in fondo alla fossetta, mescolato con terra e si opera come s'è detto
per il letame.
POLLICOLTURA.
- Anche la pollicoltura ha una grande importanza e per la battaglia autarchica
e per il rendimento che può dare. Occorre però sia fatta in forma razionale e
per la scelta delle razze e per la pulizia e per il nutrimento.
PER LE
RAZZE. Se si mira unicamente alla produzione di uova convengono le Valdarno
bianche. Hanno però il difetto di dare poca produzione di carne e crescono
assai lentamente. Se invece, come dalla maggior parte dei proprietari, si mira
anche alla produzione di carne per la vendita o per l'uso famigliare che non
può permettersi il macello gentile di prezzi impossibili, allora sono assai
indicate le rosse Rode - Island che finiscono di incrociarsi colle nostrane
dando così carne e uova.
PER LA PULIZIA, cosa estremamente
necessaria al buon esito del pollaio, occorre anzitutto una guerra spietata
agli acari (pidocchi o "perpuiin") che sono dannosissimi. Si pulisca
perciò sovente il pollaio, spargendovi dopo un disinfettante (lisoform,
creolina, ecc.), si lasci sempre nel pollaio uno strato di gesso o calce ove
cadono i detriti, e nel quale i polli possano razzolare, procurando così la
disinfezione al corpo e la morte degli acari che li tormentano.
PER LA NUTRIZIONE tutto è
buono al pollame. Per l'inverno si consiglia il paltone Qaldo cui si uniscono i
rifiuti della cucina. Una buona ricetta per le galline ovaiole è la seguente:
Crusca kg 3,3, farina di granturco kg. 1,5, farina di avena o avena cotta kg.
2, farina di carne kg. 2, polveri d'ossa kg 0,5, gusci d'ostriche kg. 0,5,
polvere di carbone kg. 0,2. I quattro ultimi componenti si trovano in commercio
ad es. presso i Consorzi Agrari.
La consegna del vino.
Per quanto
si speri ancora che il Governo voglia dispensare i nostri viticoltori dalla
consegna del vino per la distillazione come da legge 10 Giugno 1937 (art. 8)
per la considerazione che ciò sarebbe un gran danno per le nostre regioni
vinicole già cosi provate dalla fillossera e perchè è risaputo che i nostri
vini (dolcetto, barbera, barolo) più che a gradi si misurano a. gusto e
profumo, tuttavia è bene che si conoscano le norme di questa consegna che si
possono ridurre alle seguenti :
1° Si deve
consegnare il 10 per cento della quantità prodotta e denunziata.
2° Si
possono dedurre da questo un Ettolitro e mezzo per ogni individuo componente la
famiglia, compresi anche i servi, fino ad un massimo di 15 Ettolitri.
3° In
deduzione del vino si possono consegnare vinelli, vinacce o feccie, vini
guasti, ecc.
4° La
consegna dovrà essere effettuata secondo le istruzioni che l'Ente Nazionale
darà per ogni provincia con preavviso di almeno 15 giorni.
(Dal Giornale
: "l'Italia"),
La bestemmia.
Un giorno,
il grande musicista Giuseppe Verdi stava facendo, alla Scala di Milano, le
prove per una sua opera importante. Un cantante toscano, invitato ad eseguire
un pezzo, si prova una, due. tre volte, ma, essendo la nota altissima, non
riesce a farla. Ed allora, proferisce rabbiosamente la brutale bestemmia: Dio
c.... !
Il grande
Maestro, acceso di sdegno per tanta brutalità, gli dice bruscamente:
"Fuori di qua subito, perchè, in questo luogo, il cane siete solo
voi".
Poche
volte ci vengono dal teatro degli esempi edificanti, ma questa e certamente una
delle poche. E l'esempio del grande musicista dovrebbe far arrossire tanti che,
pur professandosi Cattolici praticanti non solo rimangono indifferenti di
fronte ad un bestemmiatore, ma bestemmiano essi pure.
L'arma dei cattivi.
Mentre il
grande imperatore greco Alessandro era ammalato, gli fu riferito, per lettera
anonima, che il suo medico intendeva di somministrargli del veleno, sotto forma
di medicina. L'imperatore nascose il biglietto sotto il suo capezzale. Il
medico venne, versò la medicina e gliela porse. Egli fissò in viso il suo
amico, bevve il contenuto del bicchiere, e poi gli presentò la lettera.
Il medico
era stato calunniato. L'anonimo aveva voluto fargli del male. L'imperatore
aveva voluto mostrare invece con questo atto che disprezzava le lettere
anonime.
Le lettere
anonime sono l'arma dei cattivi. Sono atti di vigliaccheria brutti e delittuosi
che si devono sempre condannare.

da LUCE E FORZA di Aprile 1939
La lettera del Parroco
Ancora di "UN GRAVE PROBLEMA"
Carissimi Parrocchiani,
Terminando
il numero di Gennaio sul grave problema della costituzione di nuove famiglie in
Parrocchia v'ho promesso che avrei detta una parola anche ai Genitori, come a
quelli che, dopo i figliuoli, sono maggiormente interessati nella questione. E
come no? La felicità dei figli non è felicità e dovere dei genitori? E che un
figlio od una figlia faccia bene ed a tempo il passo principale da cui dipende
l'esito di questa vita e forse anche dell'altra, è cosa che possa lasciare
indifferenti i genitori degni di questo nome?
Ecco
dunque perchè, mantenendo la promessa, dedichiamo queste pagine ai genitori,
cercando, per quanto è possibile entrare nella loro mentalità e rispondere alle
difficoltà che si sentono in giro in proposito.
I. - L'INTERESSE.
Una Iettera al Parroco.
La prima
parola ai genitori in proposito la dice un giovane (od una ragazza) che
scriveva al Parroco prima degli Esercizi la seguente:
Rev.do Arciprete,
prego la
sig. Vostra che durante gli esercizi spirituali voglia trattare un argomento ai
genitori che per l'interesse si oppongono al matrimonio dei loro figli anche
quando i casi sono eccezionali non pensando che per loro colpa avranno figli
celibi per sempre. Con ossequi. Un suo parrocchiano.
La lettera
non ha bisogno di commenti e tocca un punto purtroppo vero. Avrebbe potuto
aggiungere non solo "celibi per
sempre" ma disgraziati, come gente che, per colpa altrui, non ha
raggiunto sulla terra il proprio fine, non ha assunta la missione che Dio
voleva loro affidare, non ha lavorato i talenti ricevuti. L'interesse non deve
mai essere il fine del matrimonio ed i genitori non lo devono guardare mai. Se
col resto c'è anche qualche cosa di materiale, tanto meglio, se non c'è,
pazienza! E il resto, che è l'unica o cosa importante e da cercare, è la virtù,
la sanità, l'amore al lavoro, la religiosità. Val assai meglio una figlia
povera e virtuosa che una ricca e viziosa: quella farà venire in casa il
patrimonio che non c'è, questa dissiperà il patrimonio che c'è.
Genitori,
in linea di massima non contrariate mai il matrimonio dei vostri figli, per
interesse, specie quando, come dice la lettera (che in questo punto non è
troppo chiara) "i casi sono eccezionali".
Mettete
davanti ai vostri figli o figlie con calma le ragioni che credete, dite quello
che volete dire per loro bene, ma poi lasciate libertà assoluta. Ricordate che
è una grande maledizione quella d'un figlio o d'una figlia che un giorno fosse
obbligato a dire "Se sono disgraziato devo dir grazie a mio padre o a mia
madre".
II - L'INCOMPRENSIONE.
Ci sono
dei genitori (ed anche dei giovani) che fanno ai figli questo ragionamento:
"Hai tempo a sposarti ed a prenderti dei fastidi. Non stai abbastanza bene
in casa? Che cosa ti manca? C'è la mamma, le sorelle che sono tutta premura per
te, camicia stirata, scarpe lucide, denari per i tuoi minuti piaceri, libertà,
ecc".
E'
sufficiente, cari parrocchiani, chiamare questi ragionamenti semplicemente
insulsi? E non sanno questi genitori che, per la maggioranza dei loro figli, è
legge di natura che, giunti ad una certa età, non basta più a loro l'amore di
babbo e mamma, le attenzioni delle sorelle, le comodità della casa, ma che
hanno bisogno di qualcosa di più duraturo di più reale, direi quasi di più
sacro e che questo lo può dare solo un onesto e santo matrimonio? Contrariate
questa tendenza ed avrete fatta la infelicità de vostri figli.
Ai giovani
poi che ripetessero per loro conto questo ragionamento aggiungeremo
semplicemente che chi vuol godersi la primavera, per lo più piangerà in
autunno.
III - DISTURBA
"Ma,
oggi non siamo comodi per questo...". Ecco la seconda difficoltà cui
rispondiamo.
"Non
siete comodi per che cosa: a far feste? a far spese? a concedervi viaggi? a
preparar alloggi? Ma è questo il matrimonio o piuttosto il contorno del matrimonio
di cui si può far molto facilmente a meno? Sicuro che una stanza non deve
mancare agli sposi, ma questa non è necessario sia arredata in stile 900 con
relative pitture, e se si trova mezzo di ampliare la stalla perchè son
cresciute le bovine, si troverà bene un angoletto per destinare a chi vale e
rende ben più delle bestie. Ai giovani poi abbiamo già detto di non aver
pretese e di pensare che il denaro che si spreca in occasione del matrimonio
potrà venir loro ben in taglio più tardi.
Intendiamoci
però. Noi non vogliamo suggerire ai genitori di lasciar passare queste date
così solenni per i loro figliuoli come un giorno qualunque, no. Chi può faccia
pure festa, vada pure anche a Roma, arredi pure la casa, ma resta il nostro
suggerimento ai genitori che certe considerazioni di carattere economico non
devono farsi e non devono ritardare di un giorno il matrimonio dei loro
figliuoli, appunto perchè non costituiscono il matrimonio. Del resto una
modesta festicciuola famigliare si può sempre fare anche dai più poveri.
IV. Due raccomandazioni necessarie
" IL PESSIMISMO ".
Termino
facendo ai genitori due altre raccomandazioni di massima importanza. E prima:
Non vogliate essere voi, o genitori cristiani, a togliere ai vostri figliuoli la
divina poesia del matrimonio col ripetere (celando per lo più un senso di
delittuoso interesse) ed esagerare le difficoltà di una famiglia nuova. Se a
volte si può dire per icherzo il volgare: "Mariite e poi grigna"
(sposati e poi ridi) ricordate genitori che questa non è parola cristiana, ma è
un peccaminoso pessimismo che forse non avrà altro effetto che ritardare il
matrimonio rendendolo più difficile e più disgraziato. Verrà un giorno in cui i
vostri figlioli sentiranno di non poter più tirar avanti così, soli sulla terra
e bisognosi di un aiuto; allora si decideranno al passo e forse troveranno
anche il loro simile. Ma che avverrà? Se non avranno famiglia saranno due
disgraziati sempre in lotta tra loro in attesa vicendevole che uno manchi per
prenderne l'eredità; se avranno famiglia vedremo frutti giovani pendenti da un
albero vecchio che non può più dare loro il necessario. Abbiamo sott'occhio
numerosi esempi che ci possono dire qualche cosa.
La seconda
raccomandazione è circa il contegno da tenersi da tutta la famiglia fin dai
primi giorni in cui una sposa è entrata in una casa. Essa non è una forestiera
e non deve essere guardata con diffidenza quasi ad attendere di vedere che sa
fare; per i genitori essa è una nuova figlia; pei fratelli una nuova sorella.
Perciò amore, comando, confidenza e se occorre correzione paterna e fraterna
come cogli altri membri della famiglia. La diffidenza, la "gena", è
il principio delle divisioni.
Ma neppure
la sposa va considerata come qualcosa di diverso dagli altri (ed essa non lo
deve pretendere) nel senso di eccessive deferenze e privilegi quasi fosse una
regina. Sono cose che poi non si possono continuare senza inconvenienti ed un
tale trattamento di favore porta necessariamente alle invidie, ai rancori, ai
raffreddamenti, alle questioni.
E infine,
o genitori, nel vostro e nel loro interesse non permettete che le vostre
figliuole diventino oggetto di lunghe e ripetute visite da parte di
buontemponi. Le cose lunghe diventano serpi, dice il proverbio; e tutti sanno che
le cose preziose non si espongono agli occhi di tutti e tanto meno si lasciano
maneggiare dai profani. Anche qui l'esperienza insegna.
Vi saluta
e vi augura ogni bene il vostro
ARCIPRETE.
°°°°°0°°°°°
IN PARROCCHIA
IN MORTE DEL PAPA PIO XI
Anche la
nostra Parrocchia s'è unita al cordoglio del mondo intiero per la morte del
Sommo Pontefice Pio XI.
Oltre
l'adempimento delle prescrizioni data dalla Ven. Curia Vesc. si è recitato il
Rosario intiero domenica sera 12 Febbraio e si è continuato per tre sere a
recitarlo mentre le campane suonavano a distesa.
Domenica
12 Marzo si è fatto il solenne funerale di trigesima con Messa parata.
Presenziavano tutte le Autorità Civili e Politiche, i Sodalizi, le Scuole con
bandiera, le Organizzazioni di A.C. pure con bandiera e una moltitudine
eccezionale di fedeli.
Sostenne
la parte del canto la
Cantoria femminile accompagnata all'organo dal veterano degli
organisti della diocesi M.° Cav. Ghigo, coetaneo del Papa defunto. Alle esequie
il Parroco celebrante rievocò brevemente con commosse parole la figura del
grande Scomparso che passerà alla storia col nome di Papa della Conciliazione,
delle Missioni e dell'Azione Cattolica.
Il nuovo Papa.
E' il
Card. Eugenio Pacelli, nativo di Roma, d'anni 63, già Segretario di Stato di
Pio XI.
Ha preso
il nome di Pio XII.
E' persona
molto navigata negli affari della Chiesa, diplomatico di primo ordine,
coltissimo, conoscitore di parecchie lingue, oratore valente, lavoratore
instancabile e sopratutto di una pietà che edifica al solo vederlo.
La sua
nomina, avvenuta la sera del 2 Marzo, dopo appena un giorno di conclave, è
stata appresa con gioia da tutto il mondo essendo il nuovo Papa conosciuto ed
amato in quasi tutte le nazioni.
Sarà il
Pontefice della pace che fu già la sua prima parola come Papa, che predica
nello stemma: (l'ulivo col motto: Opus iustitiae pax), e che suona nel suo
cognome: Pacelli (pace egli).
Il
Bollettino, in unione alla stampa di tutto il mondo umilia ai piedi del nuovo
Vicario di Cristo gli umili sensi di devozione e di sudditanza filiale.
°°°°°0°°°°°
Il Carnovale.
Per quanto
questo nome non dovrebbe più pronunziarsi tra i cristiani poiché, come avanzo
di paganesimo, non avrebbe più ragione d'esistere, tuttavia la realtà delle
cose ci dice che purtroppo il Carnovale esiste non ostante quanto e Chiesa e
Stato fanno per cancellare questa macchia pagana nella società nostra, ad es.
colla abolizione della vacanza nelle scuole.
E non fa
neanche bisogno di andarlo a cercare in città il putrido carnasciale che
impazzisce. Anche nei nostri paesi specie nei più "evoluti" (?) il
Carnovale s'è fatto sentire con organizzazioni di veglie danzanti a premi, con
canti notturni, con ubbriacature ributtanti e tutto quel seguito di stupida ignoranza
che crede lecito in questi giorni ciò che non si permetterebbe in altre epoche
dell'anno. A Novello, a onor del vero ed a lode della gran maggioranza della
popolazione, certe cose non accadono. Non siamo ancora abbastanza
"evoluti" (leggi pagani) o siamo già ad un maggior livello di
educazione civile e religiosa? Tuttavia non sono mancate le sbornie, gli
schiamazzi notturni, qualche ballo qua e là (in paese e nelle borgate),
organizzati in sordina e sopratutto gli sconfinamenti in auto ed in bicicletta
di certa gioventù che non sa adattarsi al nostro "oscurantismo" e che
trova sempre compiacenti mezzi e comodi pretesti per procurarsi fuori ciò che
in Parrocchia non si trova. E si ritorna nelle ore piccole del mattino dopo
notti non certo impiegate in preparazione alla buona morte. E non sono mancate
neppure a queste allegre comitive le donne e le ragazze. Vergogna! A tutti
costoro (attori e cooperatori) artefici del male e costruttori della città di
Satana, il Parroco ha già detto pubblicamente ciò che devono aspettarsi: la
maledizione di Dio. E cominciamo ad averne esempi.
Occorre
però dire anche che la maggior parte della popolazione ha cercato di fare da
contrappeso alla fetida fiumana del male, intervenendo numerosa alle SS.
Quarantore stabilite apposta per questo, ben sapendo che se in una Parrocchia,
come in una famiglia, trabocca la bilancia del male, le cose non possono andar
bene per nessuno. E speriamo che il bene sia stato vincitore.
Buona Pasqua a tutti!
Anniversari di Aprile
1
Aprile: Musso Domenico 1932
2 "
Marengo Ernesto '24
Adriano Carlo '22
3 "
Pirra Giacinto '23
Tarditi Pietro '24
4 "
Rosso Luigi '34
6 "
Rinaldi-Manzone Vittoria '24
9 "
Giachino Giuseppe '26
10 " Arc. Mons. G. B. Majolo '21
11 "
Gancia Giovanni '21
Piovano Ferrero Clara '38
15 "
Devalle Giovanni '20
16 "
Costa Giovanni '29
17 "
Pirra-Galvagno Giusep.na '26
19 "
Ravera Giuseppe '22
(Leg. Asilo)
20 "
Marrone Andrea '32
Tarditi Michele Pasquale '38
22 "
Bozzone Agnese '24
23 "
Rinaldi Cogno Paola '35
24 "
Gallo Carlo '33
26 "
Giachino-Conterno Fel.ta '37
29 "
Tarditi-Alessandria Maria '26
R. I. P.
La Famiglia Alessandria
profondamente commossa dall'imponente dimostrazione data in occasione dei
funerali del loro indimenticabile
GIACOLINO
ringrazia
dal profondo del cuore quanti nella dolorosa circostanza hanno preso parte al
suo immenso dolore. In modo speciale ringrazia le Autorità, i Balilla, le
Piccole Italiane coi loro Insegnanti, i Sodalizi, la popolazione tutta di Novello
e dei paesi vicini e sopratutto il Convitto "Casa Famiglia" di Alba
col suo Direttore Rev. D. Majolo e Rev. Cav. D. Costa, il Collegio Barolo,
l'Arciprete e quanti con parole e con scritti hanno voluto ricordare il caro
Defunto.
°°°°°0°°°°°
S. GIUSEPPE
Come si sa
a Novello le feste in onore di S. Giuseppe sono due: quella del 19 Marzo, festa
dei Disciplinanti e quella così detta del Patrocinio che quest'anno ricorre il
26 Aprile e che sarà anticipata al 25, giorno di San Marco, per lasciar posto
alla festa di Panerole, Madonna del Buon Consiglio che ricorre ogni anno il 26.
Quest'anno perciò la processione di San Marco andrà a S. Giuseppe, dove sarà
celebrata la S. Messa.
E sarà una bella occasione per inaugurare il nuovo altare, dono munifico dei
Coniugi Tarditi, che ricordano così il loro 25° di matrimonio, e gli altri
lavori che coll'occasione vedremo di fare a decoro della Cappella.
La festa
del 19 Marzo riuscì come sempre divota e solenne. Predicò il triduo agli uomini
l'Arciprete, per non moltiplicare le spese e per lasciare agio alla Compagnia
di procurare a suo tempo un Corso speciale di Esercizi per soli uomini.
Numerosa la Comunione
e solenne la processione colla statua del caro Santo, la prima dell'anno.
Nel Clero della Parrocchia
Siamo
lieti poter dare tre notizie che, certo, tornano gradite ai Novellesi che
vogliono bene al suo Clero.
1° - Padre
Francesco Grosso Miss. Consol. nostro ex Vicecurato è giunto felicemente nel
suo campo di Missione al Gimma (A.O.I.). Di là scrisse di questi giorni una
prima lunga lettera in cui descrive il viaggio magnifico da Venezia a Gibuti e
al Gimma per Addis Abeba. Siamo dolenti non poterla riportare per intero.
Speriamo poterlo fare un'altra volta.
2° - Padre
Giorgio Marenco, novellese, scrive dalla lontana America (veramente scrivi un
po’ poco, carissimo)! Anche lui è stato dai Suoi Superiori trasferito nella
lontana Pensilvania dove gli fu affidato il delicato e grave incarico di
Parroco in una popolosa parrocchia di Pittston.
3° - Il
Chierico Passone Evaristo fu Luigi, pure novellese, ci notifica in data 2
Gennaio, che il giorno 30 Novembre 1938, ricevette il Sacro Ordine del
Suddiaconato dalle mani di S. E. Mons Arturo Fara, Vescovo Salesiano di
Magallanes. Il caro Evaristo che manca da tanti anni da Torino, ov'è entrato
quale membro della Pia Società Salesiana, va avvicinandosi alla meta sospirata
del Sacerdozio. Speriamo che, lasciato quanto prima il suo "Istituto
Teologico,, di Santiago del Cile, dove ha ormai terminati i suoi studi, sia
restituito alla nostra Italia per l'ordinazione e possa celebrare nella nostra
Parrocchia ove ebbe il Battesimo la sua Prima Messa.
A tutti e
tre i cari Missionari la nostra ammirazione, le nostre preghiere, il nostro più
cordiale saluto e ricordo.
°°°°°0°°°°°
Nota Agricola
IL VINO.
S'avvicina,
anzi è già cominciata l'epoca della vendita del vino e probabilmente anche
quest'anno succederà ciò che avviene quasi tutti gli anni. I vini dei nostri
paesi (i paesi produttori di vino veramente buono e tipico, i paesi del barolo,
del dolcetto classico, della barbera fine profumata) non sono abbastanza
conosciuti ed apprezzati e per lo più vengono equiparati a tutti i vini del
genere, Di qui un grave inconveniente. I compratori, specie i consumatori
diretti delle città, trovano troppo alti i prezzi praticati, mentre i nostri
viticultori, avuto riguardo alla scarsa produzione, alle spese inerenti, al
prezzo delle uve ed al rincaro di tutti i generi, trovano non sufficientemente
rimunerativa la vinificazione. Sia lecito al bollettino dire una parola in
proposito:
1° - E'
ormai cosa dolorosamente certa che la produzione delle uve va diminuendo, causa
le distruzioni che nei nostri vigneti va facendo anno per anno la fillossera.
Ricostruire è presto detto, ma sono spese non ordinarie che non tutti possono
incontrare. Per altra parte è anche cosa nota che i nostri vigneti non
arriveranno mai alla quantità produttiva dei vigneti per es. dell'astigiano. Ma
se il prodotto è minore, di conseguenza la qualità è migliore.
2° - E'
anche logico che, data la scarsità della merce, i prezzi dell'uva e del vino
non possono essere bassi.
3° -
Perciò un primo consiglio da dare a chi ha vino da vendere è questo: Se proprio
non siete forzati dalle circostanze, aspettate. Oggi vien consumata tutta la
"baiona"; poi verrà il tempo del nostro vino buono e conservabile.
4° - A chi
compra vino, specialmente in città, e si lamenta che il nostro vino è troppo
caro e dice di trovarlo in città a meno prezzo ed ugualmente buono diremo:
Ugualmente buono No. Forse passabile al palato lì per lì. Ma provate a metterlo
in bottiglie e poi dopo sei mesi od anche più paragonatelo col nostro messo in
bottiglia alla stessa epoca. Sicuro! C'è vino e vino come c'è stoffa e stoffa,
come c'è seta e rajon. Anche qui chi più spende meno spende.
Ed infatti
come si spiega che negozianti ed albergatori pagano il nostro vino qui alle
cantine a L. 2 e più il litro e poi lo cedono ai clienti ed ai consumatori a L.
1,80? Ma è proverbio vecchio che il vino si fa anche coll'uva. Poi bisogna non
dimenticare che il vino fatto con uva è soggetto al dazio.
E non
parliamo di quanto ci guadagni la salute dall'uso quotidiano di un buon
bicchiere di dolcetto genuino e quanto ci perda bevendo vino artefatto.
STATO DEMOGRAFICO
(Mese di
Febbraio)
Nati:
1 -
Matrimoni: 1 - Morti: 1

da LUCE E FORZA di Maggio 1939
La lettera del Parroco
Ancora di "UN GRAVE
PROBLEMA"
Carissimi Parrocchiani,
Giorni fa
ne ho sentita una bella. Due uomini discorrevano tra loro dopo aver letto
l'articolo anzi i due articoli già comparsi sul nostro Bollettino circa la
"costituzione di nuove famiglie in parrocchia" (e questo va bene
perchè il bollettino desidera essere letto ed anche commentato). Quei due
uomini però non sapevano risolvere una difficoltà e si domandavano, senza
rispondersi: Chissà che interesse ci abbia il Parroco ad insistere tanto su
questo argomento. Quali saranno i motivi di questa campagna ?
La domanda
è legittima e merita una risposta ed io ringrazio i due individui che, senza
saperlo, mi danno argomento per questa e per un'altra puntata.
Interesse?
nessuno, almeno materiale. Interessi spirituali o meglio motivi per cui la
campagna merita d'essere fatta tanti. Eccovi i principali: un motivo religioso,
un motivo morale, un motivo patriottico, un motivo campanilistico, un motivo di
economia e dignità.
Cominciamo
dal primo: motivo religioso. E' il principale, quello che sta più a cuore al
Parroco, come scopo della sua missione. Che è venuto infatti a fare il Parroco
in mezzo a voi? A predicare la religione, ad amministrarne i Sacramenti, ad
istruire in essa i vostri bambini, a far vivere nel paese intensa più che si
può la vita religiosa. Ora osserviamo: Quali sono gli individui, le famiglie
che questa vita religiosa la vivono di più? Gli scapoloni? No; fatta qualche
rara eccezione, gli scapoli, giovani e vecchi, quelli cioè che non hanno avuta
e non hanno intenzione di formarsi una famiglia, per lo più disertano la Chiesa, amano l'osteria e i
divertimenti e facilmente sono implicati in certe cosaccie tutt'altro che
religiose, che tolgono loro, col buon umore, ogni buona voglia. Parlano male
della Chiesa, dei preti, bestemmiano ciò che ignorano e dicono più strafalcioni
che verità. Hanno bisogno di distrarsi e lo fanno, poveretti, con il vino, i
vizi, le bestemmie. Perchè? Non si sentono a posto.
E le
famiglie? Quali danno più contingente alla vita religiosa? Forse quelle dove
marito e moglie, soli, o con un sol figlio, hanno dei fastidi fin sopra i
capelli a curare la loro campagna sovrabbondante cui non sanno rinunziare? Oh
no. Chi ordinariamente dà ragazze per il canto, fanciulli per il piccolo clero,
giovani per l'Azione Cattolica, sostegno alle Compagnie religiose, ecc. sono le
famiglie numerose. E con questo ce n'è più che a sufficienza per dimostrare che
non mancano i motivi per sentire il dovere di insistere per la formazione di
nuove famiglie cristiane, primo fra i quali un motivo religioso. Degli altri
un'altra volta. Vi augura ogni bene il vostro "
ARCIPRETE
°°°°°0°°°°°
IN PARROCCHIA
Cronaca religiosa.
25 Aprile - S. Marco e Festa di San Giuseppe
alla Cappella. La processione di S. Marco partirà dalla Parrocchia alle ore 6,
farà il solito percorso, e sosterà alla Cappella di S. Giuseppe, ove vi sarà
Messa e Benedizione del nuovo altare.
Alle 10 seconda Messa alla Cappella.
Ore 17: Rosario, Predica,
Benedizione colla reliquia di S. Giuseppe.
26 Aprile - Festa della Madonna del Buon
Consiglio a Panerole.
Messe: ore 8 e ore 10,30. Vespro :
ore 16.
30 Aprile - Festa di S. Gius. Bened.
Cottolengo. In Parrocchia sarà esposto per tutta la giornata il quadro
all'altare del S. Cuore.
1-7 Maggio - Processioni di penitenza.
Partenza dalla Parrocchia ore 6. Ricorrono nella Settimana alla Cappella della
Crocetta le feste: S. Croce (Mercoledì) - Sindone (Giovedì) - S. Bovo (Venerdì)
con Benedizione del bestiame alle ore 17.
15-16-17
Maggio - Rogazioni.
1° Giorno
a S. Grato; 2° Giorno: Bricco Croce (Messa in Parrocchia); 3° Giorno: Crocetta.
Partenza ore 6.
18 Maggio. Ascensione. Chiusura Mese di
Maria; Prima Comunione: Festa di Maria Ausiliatrice.
27 Maggio - Vigilia di Pentecoste. Astinenza
e digiuno. Benedizione del Fonte Battesimale a Messa prima.
28 Maggio - Festa solenne di Pentecoste.
31 Maggio - 2 -3 Giugno. Tempora estive.
Astinenza e digiuno. Fine del tempo pasquale.
Catechismo per la Prima Comunione.
Come gli
altri anni, la bella funzione della Prima Comunione dei nostri bambini sarà
preceduta da alcune lezioni speciali di catechismo. Esse cominceranno il lunedì
8 Maggio alle ore 16 in
Parrocchia. Inutile dire che non saranno ammessi alla Prima Comunione i bambini
che avranno frequentate dette lezioni o che risulteranno impreparati.
La benedizione delle case.
"Pax huic domui et omnibus abitantibus in
ea". E' l'augurio che il Sacerdote fa entrando nelle Case per la benedizione.
"Sia pace a questa casa ed a tutti i suoi abitatori,,. Poi la preghiera
liturgica continua, ricordando, mentre il Sacerdote asperge i vari lati della
casa, la virtù dell'acqua benedetta che esce dal tempio e che porta la salute a
quanti essa perviene. E il rito finisce con questa bella invocazione :
"Esaudisci, o Signore, e come col sangue dell'agnello (figura di Cristo,
nostra Pasqua) hai protetto dai mali le famiglie degli Ebrei, così manda il tuo
Angelo che custodisca, infervori, protegga, visiti e difenda tutti gli abitanti
di guesta casa".
Dopo
questo farà bisogno di ripetere a tutte le famiglie di ricevere volentieri e
con devozione la benedizione di Pasqua? Eppure c'è sempre chi scappa, chi si
nasconde, quasi avesse paura del Sacerdote. A volte si è a lavorare a pochi
passi e si lascia in casa a ricevere la benedizione un bambino od una vecchia,
o si chiude addirittura la porta.
Tutti in
casa, se è possibile, in ginocchio, rispondendo alle preghiere; ecco come si
dovrebbe ricevere la benedizione di Dio.
Per questo
ve ne diamo per tempo l'avviso.
Non
occorre poi che, come alcuni vogliono, il Sacerdote ripeta la benedizione più
volte. Basta una nella stanza principale.
Quest'anno
dobbiamo fare il censimento della Parrocchia in preparazione alla Visita del
Vescovo. Ci serviremo di questa occasione ed in antecedenza distribuiremo a
tutte le Famiglie i moduli da riempirsi, che ritireremo portando la benedizione
alle case.
Lezioni integrative di Catechismo
per le classi VI e VII Femminile
Allo scopo
di terminare il programma assegnato per queste classi a cominciare da lunedì 24
Aprile, dopo .Messa prima, terremo tutti i giorni una lezione di religione alle
classi VI VII femminili. Dette lezioni, a programma finito, termineranno
coll'esame.
Di tutte
le classi di catechismo e dei relativi esami daremo il resoconto nel Bollettino
di Giugno.
Nella Compagnia dei Disciplinanti
che ha
celebrata la sua festa il giorno di S. Giuseppe (19 Marzo) fu eletto a nuovo
Sotto - Priore il Signor Marenco Domenico dei Ciocchini. Entra a Priore per
l'anno corrente il Signor Daniele Deograzia e passa nel numero degli Ufficiali
della Compagnia il Sig. Pirra Giovanni, Priore uscente che ha voluto ricordare
il suo Priorato coll'offerta di L. 100 alla Parrocchia (per S. Giuseppe) e L.
25 alla Compagnia. Ringraziamenti.
Per i Borghigiani di Moriglione.
Come un
padre che ha il figlio lontano al quale, pur non potendolo vedere sovente, pensa
più che ai figli che sono in casa, così è il Parroco per voi, cari e buoni
Borghigiani di Moriglione. Se la sorte v'ha data una regione da coltivare ed ha
fatto sorgere le vostre case lontano da ogni centro parrocchiale in modo che vi
torna gravoso l'adempimento del precetto festivo, nessuno può averne colpa. Da
questo fatto però è nato un, dovere che i vostri Padri hanno sentito subito ed
appena è stato loro possibile, a costo anche di gravi sacrifici, hanno fatto
sorgere nel centro della Borgata una Cappella, abbastanza ampia e sufficente,
con annesso edificio per il Cappellano che per molti anni si sono procurato a
proprie spese. Oggi, è vero, le condizioni finanziarie non permettono più tale
spesa, anche perchè per il mantenimento di un Sacerdote non basta più quanto
bastava una volta. Però è anche vero che abbiamo accettato l'aumento di tutte
le altre spese e solo davanti ai doveri religiosi facciamo delle difficoltà.
Ma non è
questo che intendo dirvi, cari borghigiani di Moriglione. Voglio dirvi invece
che il dovere dei vostri Padri voi non solo dovete sentirlo ma dovete cercare
di perfezionare ciò che essi hanno incominciato.
Il
servizio religioso a mezzo di una Messa festiva, per quanto il Sacerdote faccia
più che può, voi lo vedete, è deficiente. Vi manca la presenza continua di un
Sacerdote che curi i vostri bambini, i vostri malati, i vecchi e che, ogni
mattina, col suono della campana, vi ricordi, specie d'inverno, che non siamo
nati solo per lavorare.
E per
questo non basta avere un Cappellano anche stabile (e l'esperienza ve l'ha
dimostrato) ma occorre avere un Parroco, che vuol dire un Padre. Occorre
puntare alla Parrocchia,,. Ecco quanto mi preme ripetervi, ecco il sogno che da
tempo accarezzo per il vostro bene e che spero veder realizzato prima di
chiudere gli occhi. Voglio poter dire al Signore che mi giudicherà: "Ho
provvisto anche per quella parte di parrocchiani che m'avete dato lontani dalla
Parrocchia, col dare loro un altro Pastore, un altro Padre".
Sento le
vostre difficoltà e le voglio discutere qui alla buona con voi.
"Fare
una Parrocchia ai nostri giorni, a Moriglione, è cosa impossibile".
Rispondo: Se i vostri vecchi avessero ragionato così, non vi sarebbe neppure la Cappella. Nulla è
impossibile all'uomo, ai cristiano di buona volontà che confida nell'aiuto di
Dio. E l'aiuto di Dio non ci può mancare, specie in questa cosa che riguarda la
salute delle anime.
Un'altra
volta faremo i conti coll'aritmetica alla mano e vedrete che, volendolo tutti,
anche questa sarà una cosa possibile.
Per Panerole.
Anche per
Panerole vogliamo avere una parola di plauso per una bella cosa fatta in questi
giorni. Vogliamo dire la conclusione felice della lunga questione (questione
per modo di dire, poiché non c'entrarono per nulla gli avvocati ed il codice)
riguardante il censo Rinaldi verso la Cappella. Il Signor Rinaldi Luigi con un atto che
gli fa onore, allo scopo di liberare sè e la sua famiglia dal piccolo onere che
gravava su di un campo, ha versato alla Cappella la somma di L. 300, che,
convertite in cartella D.P. rendono una somma maggiore del canone annuo, con
evidente guadagno della Cappella. L'Autorità Ecclesiastica diocesana ha
approvato il fatto e rilasciato al Signor Rinaldi Decreto di completa liberazione
da ogni onere verso la
Cappella.
I nostri coscritti.
Chiamati a
compiere il proprio dovere di soldati sono partiti nella seconda quindicina di
Marzo i nostri coscritti. Essi sono:
Alessandria
Giuseppe (Pezzole) - Basso Raoul (Belmonda) - Cabutto Bartolomeo (Bergera) -
Passone Michele (Fracchia) - Settimo Pierino (Paese) - Tarditi Giovanni (S.
Giuseppe) - Tarditi Stefano (Tardirotti). Sono pure partiti, e già tornati a
casa, Passone Pierino (Arbi) e Rosso Giacomo (Pezzole).
Seguendo
il lodevole esempio dei loro camerati precedenti, martedì 28 Marzo si recarono
in corpo a sentire la S.
Messa ed a fare la S. Comunione. Il Parroco celebrante ebbe per loro
sentite parole di saluto e paterni consigli per la vita militare che si possono
compendiare in queste parole: "Fate volentieri il proprio dovere -
ubbidire prontamente ai superiori - guardarsi dai pericoli specialmente di
compagnie e case viziose - scrivere sovente a casa,,. Dopo un bicchierino in
Canonica e la consegna di una medaglietta della Madonna del Carmine, i bravi
coscritti si licenziarono soddisfatti lasciando l'offerta di L 27 per il
Ricovero, e colla promessa di mandare tosto il loro indirizzo per l'invio del
Bollettino Parrocchiale. Per questo il Parroco si raccomanda anche alla famiglie.
Ai nostri richiamati.
La loro
partenza ha fatto più pena poiché sono quasi tutti padri di famiglia ed hanno
lasciati i lavori della campagna che in quest'inizio di primavera sono gravosi
ed urgenti. Anche a loro il Parroco invia il paterno saluto e ricordo colla
raccomandazione di aver pazienza, di compiere volentieri questo sacrifìcio,
coll'augurio, che è quasi una certezza, che passato un breve periodo di
istruzione necessario per la conoscenza delle nuove armi, potranno ritornare
alle loro famiglie a cui pure raccomandiamo calma, pazienza e fiducia.
Per il Bollettino.
Col numero
di Febbraio-Marzo abbiamo mandato numerosi moduli del nostro conto corrente N.
2/ 82 ai lettori residenti fuori Parrocchia Essi volevano dire a chi li ha ricevuti
che da tempo il Bollettino non riceve da loro alcuna offerta o che ciò che è
stato dato è troppo poco rispetto alle spese che aumentano ogni anno. La media
delle offerte annuali non dovrebbe essere minore di L. 5 appena sufficienti per
tenere in vita il nostro foglio. C'è invece gente che riceve il Bollettino da
parecchi anni e non hanno dato in media 2 lire all'anno. Si e no, quando viene
l'occasione danno 5 lire ma noi che registriamo le offerte vediamo che sovente
da una occasione all'altra sono passati anni ed anni.
Qualcuno
dei moduli sono già ritornati con l'offerta ed a questi amici diciamo un
sentito "grazie-,,. Agli altri che ancora non si sono mossi diciamo che il
presente è l'ultimo numero del Bollettino che loro spediamo. É' vero che non
andrà molto che qualcuno verrà a lamentarsi, facendocelo magari dire dai
parenti: "Come va che da qualche mese non ricevo più il Bollettino?,,. Noi
rispondiamo : Ma..!, e quel ma.... vuol dire tante cose. Volete proprio che
andiamo a dire sulla faccia : "Sono tanti anni che non riceviamo
niente?". Anche a certe famiglie della Parrocchia vorremmo dire una
parola; Da quando il vostro nome non compare più tra gli offerenti? E si che il
Bollettino ve lo portano a casa! Anche per voi non basta la buona volontà e il
dire: La prima occasione che avrò farò l'offerta. A volte l'occasione viene e
l'offerta no. Occorre fissarsi un'epoca ogni anno, ad es. non lasciar passare
Pasqua senza aver compiuto anche questo dovere. E non contentarsi di due lire.
Ecco
intanto le ultime offerte da Novembre: Tarditi Giuseppe f. Fr. 10; Saccato
Teresa 5; Abbio Catterina 2; R. L. 3; Vietti Natale 2; Viecca-Pirra Teresa 20;
Marengo Carlo 2; Barberis Anna 5; Alessandria Giovanni 10; Salvano Giuseppe 15;
Stra Matteo 5; Stra Michele 5; Vancini Federico 10; Goletti Secondo 5; Famiglia
Marengo (Ravera) 3; Marengo Carlo 5; Tarditi Lodovico 5; Tarditi Gallian
Margherita 5; Fam. Davico 5; Conterno Mattia 5; Olivero- Iberti Carolina 10;
Iberti Catterina 5; Cogno Carolina 5; Avvocato Giovanni Stra 10; Tarditi
Marianna 5; Ravera Maria 5; Taricco Angiolina 5; G F. 10; P. G. 5; Cav. N.
Burdizzo 10; Can. Garezzo 10; Con. Bosco 5; Raviola Matteo 5; Raviola Lorenzo
5; Costamagna Costanza 5; N. N. 5; Saccato Giuseppe 5; Taricco Silvio 2;
Grimaldi Paolo 5; Fam. Papalino 8; Cogno Giovanni (A. O.) 25. (continua)
A tutti i generosi offerenti la più sentita
riconoscenza.
°°°°°0°°°°°
STATO DEMOGRAFICO
(Mese di
Marzo)
Nati 1 -
Matrimoni: 2 - Morti: 4
°°°°°0°°°°°
I Genitori
del compianto
MARENCO MARIO
ringraziano
commossi quanti nella luttuosa circostanza hanno diviso il loro dolore, con
visite, scritti e parole di conforto. In modo speciale ringraziano i fanciulli
del Piccolo Clero e le Scuole coi loro Egregi Insegnanti.
Il Piccolo Clero ringrazia sentitamente la Famiglia Marenco
che con delicato pensiero ha voluto regalare alla Pia Istituzione i risparmi
fatti dal compianto MARIO (L. 60) nell'adempimento assiduo del suo dovere di
chierichetto.
Anniversari di Maggio
1 Maggio: Tarditi Giovanni 1935
Dellorto
Sebastiano '34
3
" Abrate Lucia '21
5
" Cucco-Galvagno
Camilla '27
7
" Voersio-Rosso
Francesca '27
Pregliasco
Domenico '26
Scarzello
Giovanni '21
8
" Stroppiana
Giuseppe '28
9
" Ravera
Catterina '23
Bergamino
Giovanni '37
14 " Tarditi
Lorenzo f. Gius. '30
16
" Manzone
Abrigo Catt. '24
17
" Scarzello
Giuseppe '21
18
" Grimaldi
Sebastiano '30
20
" Marenco
Giacomo '22
21
" Arcipr. Cav. D. Borio
Giovanni '29
22
" Pirra Anna
Maria '26
23
" Tarditi
Quarone Madd. '26
24
" Baroero-Ellena
Dom.ca '28
Barberis-Tarditi
Catt. '26
Tarditi-Alessandria
Agn. '22
Oberto-Pirra
Margherita '22
25
" Taricco-Viglione
Brigida '26
Schellino
Giuseppe '38
28
" Vaira Pietro '26
Abrigo
Antonio '26
Altri anniversari:
Pirra Benedetto il 7; Schellino Ernesto il 24; Pirra-Santiano e Anna Maria il
22.
R. I. P.
°°°°°0°°°°°
Nota Agricola
La conferenza del Prof. Ferraris
(Domenico
16 Aprile)
I BACHI
1° - E'
assolutamente necessario per la fortuna della Nazione (che siamo tutti noi)
dare nuovo incremento alla coltura del baco da seta, ricchezza d'Italia che fu
già al terzo posto fra le nazioni del mondo. La seta è oro e noi colla
spaventosa diminuzione di questo prodotto (da 4 milioni di Kg. siamo scesi a
poco più di uno) abbiamo causato un ingente danno allo Stato, che è obbligato a
cercare in imposte ciò che perde in seta.
2° - Alle
difficoltà dei nostri agricoltori che il prezzo non è adeguato, risponde che
anche quest'anno, come l'anno scorso, tra anticipo e abbuono il prezzo sarà di
circa 105 il Mg. e forse anche di più, ciò che non è da disprezzare. Ciò
dipende non dallo Stato ma dall'andamento dei mercati internazionali.
3° -
Venendo alle norme per una buona campagna, raccomanda: a) seme scelto e qualità
buona. Ottimo e ben pagato il baco a bozzolo bianco (la seta bianca si presta
meglio per le tinte), ma alquanto debole. Buono e consigliabile per ora il
giallo a femmina oro. b) disinfezione dei locali e attrezzi, cosa assolutamente
indispensabile per un buon raccolto. Sciogliere in 30 litri d'acqua 4 Ettog.
di formalina, chiudere nella stanza tutti gli attrezzi e irrorare
abbondantemente; bruciare contemporaneamente 2 - 3 Kg di zolfo (per oncia) e
chiudere ermeticamente porte e finestre, almeno per un giorno. c) tenere la
temperatura da 18 a
22 gradi e dare ai bachi molta aria (non corrente) ottimi gli sfiatatoi nella
volta. d) cambiare sovente il letto, specie prima delle dormite. Consigliate
per questo le carte forate. e) Contro le malattie, separare possibilmente i
sani dai malati e soffiare sovente sopra i bachi calce sfiorita mescolata con 1
Ettog di lisoform greggio.
MELIGA
E'
doverosa questa battaglia come quella del grano. Noi importiamo ancora oltre 5
milioni di q. di meliga. Non necessario aumentare la superficie, ma migliorare.
a) lavorazione profonda con aratro melot od almeno con ripuntatore passato nel
solco. b) molto, ma molto letame, più che si può aggiungendo 2 q perfosf. min.
per giornata. c) seme: buona la 8 file; provare però se non farebbe meglio in
terre buone e fresche la nostrale bassa dell'Isola, ed in terre magre la
barbina tortonese; per meliga bianca oggi molto ricercata, la Visconsin 7; in
esperimento la Letizia
dello Zapparoli. d) seminare nel solco e sarchiare due volte in modo da rendere
il terreno piano; aggiungere od ogni sarchiatura 1/2 q. nitrato calcio. e) non
tormentare la meliga togliendo foglie e pennacchi.
PERI E MELI
a)
Difenderli dalla camola. Dare alla caduta dei petali Ettog. 2,50 arseniato di piombo
per brenta più 4 Ettg. polvere caffaro. Ripetere il trattamento altre due volte
alla distanza di 10- 15 giorni. b) fasciare la pianta con carta ondulata e
sfasciare per uccidere le larve una volta al mese. Oggi anche la camola del
pesco in Agosto scende al pero. Perciò (solo per le qualità invernali) fare in
Agosto (principio, metà, fine) le tre irrorazioni come sopra. Per la rinosi
(che oggi s'annuncia sui peri) irrorare con "solbar,, all' 1 per cento.

da LUCE E FORZA di Giugno 1939
La lettera del Parroco
Ancora di "UN GRAVE
PROBLEMA"
Carissimi Parrocchiani,
Forse a
qualcuno, cui non interessa, potrà già parere lunga la trattazione di questo
argomento e dirà che sarebbe ora di finirla. Ma io sono del parere contrario e
credo di non essere solo. E' troppo importante la cosa per non parlarne più;
per altra parte non è bene lasciare le cose a metà. Perciò abbiano pazienza chi
ha bisogno d'averla e... continuiamo.
Abbiamo
accennato nel numero scorso ai motivi che devono spingere tutti, non solo il
Parroco, a questa campagna ed abbiamo svolto brevemente il motivo religioso.
Oggi ne tocchiamo superficialmente un altro già elencato: il motivo morale. Si
potrebbe ridurre tutto qui, poiché la morale riguarda tutta la vita: religiosa,
civile, domestica, economica, ecc.
E
domandiamoci subito: E' vero o no che un onesto matrimonio è fonte di moralità?
E chi lo potrebbe negare? Non parliamo dei casi sporadici in cui due anormali
si son messi insieme colla condizione di conservare, dicono, tutta la loro
libertà o meglio licenza. Questi non sono matrimoni, ma coperte da morto e la
gente onesta copre di disprezzo meritato chi del matrimonio cristiano ha un
concetto così basso, così bestiale. C'è perfin da dubitare che questi matrimoni
siano validi.
Ma se noi
parliamo del matrimonio serio, ispirato di sani princìpii della religione, di
quei matrimoni che per lo più si contraggono nelle nostre campagne, non
possiamo negare che essi siano fattori di grande moralità, E facciamo pure
degli esempi che a centinaia ci capitano sott'occhi. Vedete quel giovane,
quella ragazza (e parlo dei più scapestrati). Scapoli fanno i cacciatori di
avventure; li vedete su tutti i balli, li incontrate di notte nei viottoli in
compagnie equivoche, non mancano alle feste campestri ed alle fiere di città
per negozi tutti loro speciali. Sono la disperazione del Parroco, il mal
esempio del paese ed anche un po' (ed a volte tanto) il disonore della
famiglia. Fate che essi si sposino. Per lo più è un cambiamento radicale.
Lasciano le compagnie, amano la casa, fanno il loro dovere e perfino a volte
ritrovano la via della Chiesa forse da tempo dimenticata o trascurata. Sarà per
l'opera di una brava sposa (poiché per lo più le girandole tra loro non si
sposano e molti giovani si divertono volentieri con Tizia, poi sposano Caia).
Sarà per un principio economico. Sarà per altro? Sia per ciò che si vuole. Il
fatto sta che il matrimonio ha cambiato la condotta di quell'individuo ed ha
portato l'ordine, la moralità, la ritiratezza, dove | prima c'era
spensieratezza, immoralità, malcostume.
E vogliamo
altri fatti? Chi organizza in Parrocchia i balli, a volte anche clandestini? le
gite a scopi misteriosi, a volte anche promiscue, le chiassate notturne a base
di canzoni non sempre edificanti inaffiate da abbondanti, eccessive libazioni?
Chi dà a volte il lurido spettacolo di una condotta in pubblico tutt'altro che
cristiana e civile da far credere a volte di essere davanti ad un alienato o ad
un ossesso? Per lo più gli scapoli, i coscritti, i giovani anche se già reduci
dal servizio militare dal quale a volte tornano con un discreto patrimonio di
raffinata scienza pornografica. E allora non è opera di moralità togliere
questa gente dal fare e dall'insegnare
il male ed avviarli alla vita onesta del lavoro, del risparmio, del dovere,
della serietà, della religione? Crediamo che nessuno possa smentirci. Ed è per
questo che chiudo ripetendo a voi giovani che lo potete: sposatevi; ed a voi
genitori: cooperate a quest'opera di moralità pel bene dei vostri figli, della
famiglia, della parrocchia.
Vi saluta
con affetto il vostro
ARCIPRETE
IN PARROCCHIA
Festa di Maria Ausiliatrice e Prima Comunione
IL MESE
DELLA MADONNA - L'abbiamo terminato colla festa dell'Ascensione in cui ha pure
avuto luogo la PRIMA
COMUNIONE dei nostri bimbi e l'accettazione solenne delle
nuove Figlie di Maria, per laFesta di Maria Ausil. Come sempre le due cerimonie
sono riuscite altamente suggestive e commoventi. Numerosissime le Comunioni,
riusciti i canti, ben preparati i piccoli neo-comunicandi.
Ecco i
nomi dei 27 piccoli fortunati:
DELL'ASILO:
Abbio Alfonso di Michele - Giachino Francesco di Giacomo – Marengo Francesco di
Modesto - Taricco Giovanni di Andrea - Tarditi Bruno di Ernesto – Cogno
Giovanna di Antonio - Cogno Giovanna di Gioachino - Giaccardi Maria Franca di
Pietro - Mascarello Maria di Giuseppe - Montanaro Maria di Giovanni - Tarditi
Maria di Giuseppe - Tarditi Lucia di Giuseppe.
DELLA
CLASSE 1^: Iberti Ernesta di Giuseppe.
DA
BERGERA: Marenco Carlo di Angelo - Saccato Sergio di Giuseppe - Revelli
Teresita di Carlo - Saccato Gemma di Giacomo - Tarditi Margherita f. Giovanni.
DA
PANEROLE: Pavia Domenico di Giuseppe - Vivalda Giovanni f. Valerio - Vietti
Luciana di Clemente - Rinaldi Maria di
DA
MORIGLIONE: Civallero Lorenzo di Giuseppe - Paulasso Renato di Luigi – Rovella
Giovenale di Domenico - Spinardi Lorenzo di Giuseppe - Marenco Olga di Lorenzo.
Particolare
da notarsi e che ha fatto molto piacere: la presenza alla Comunione di quasi
tutti i padri che vollero accompagnare i loro bimbi.
Furono
accettate solennemente tra le FIGLIE DI MARIA: Alessandria Rina f. Giuseppe -
Degiorgis Giuseppina di Secondo - Pirra Ernestina di Giovanni - Roggia Teresa
di Francesco - - Vaira Domenica f. Pietro - Cogno Lidia di Luigi.
Tra le
ASPIRANTI: Rinaldi Caterina di Griovanni e Tarditi Caterina di Ambrogio.
Per Moriglione
pensiamo alla nuova Parrocchia.
Ho promesso,
cari borghigiani di Moriglione, che sarei tornato sull'argomento che mi sta
tanto a cuore ed eccomi a voi, come v'ho detto, coll'aritmetica alla mano a
fare i conti.
Che cosa
ci vuole per fare una nuova Parrocchia? Poiché, ripeto, voi dovete puntare ad
una vostra Parrocchia e non lasciarvi abbindolare da chi vi parla d'altre.
Tre cose:
la popolazione, la Chiesa
colla Canonica, il fondo per il Parroco. Quanto al Parroco, che è la cosa
principale, non potrà mancare poiché l'Ecc. nostro Vescovo ci assicura tutto il
suo appoggio, lietissimo di regalarci presto il primo Parroco. E Ia popolazione
non manca. La nuova Parrocchia o subito o poi dovrebbe servire per una
ottantina di famiglie. E' inutile ostinarsi a pensare il contrario. Tutto
Moriglione (a qualsiasi Parrocchia appartenga) è scomodo per accedervi, data la
lontananza ed il pessimo stato delle strade. Se pensiamo che in diocesi nostra
(e nelle altre assai di più) vi sono parrocchie di 100 anime ed altre di poco
più d'una dozzina di famiglie possiamo dedurne che la nuova Parrocchia di
Moriglione non sara l'ultima nell'elenco della diocesi.
Quanto
alla Chiesa con relativa Canonica a Moriglione ci sono ambedue, quella
abbastanza sufficiente almeno per molti anni ancora, questa suscettibile di
ampliamento con lieve spesa e dotata di larga pezza di terreno attiguo per
vigna od orto, ciò che non tutte le Canoniche hanno.
E veniamo
alla questione più grave, quella della dote o fondo per la vita del nuovo
Parroco. Se questo, secondo qualcuno, è uno scoglio, non è però insormontabile.
La dote
per una nuova Parrocchia oggi deve costituire per il riconoscimento una rendita
minima annua di L. 3500 che corrisponde ad un capitale nominale di L. 100.000
(centomila) in cartelle del D. P. 3,50 %. Ora se questo si potesse fare oggi o
presto dette cartelle si potrebbero comprare con circa L 66.000. Contentiamoci
per ora di puntare a metà del capitale e cioè L. 30.000 riservandoci di fare il
resto in altro ternpo. Sarà una cosa impossibile? A m pare di no.
E facciamo
delle cifre.
In Curia
vi deve già essere un qualche fondo per questo, di cui il Parroco non sa ancora
l'entità, buone persone che non mancano mai, hanno promesso il loro valido
aiuto, il Parroco farà quanto potrà oggi ed in avvenire per accrescere questo
fondo, il resto lo dovrebbero fare le famiglie interessate. E spieghiamoci con
un esempio.
Abbiamo
detto che le famiglie che dovrebbero far capo alla nuova Parrocchia sono circa
ottanta. Se tutte fossero d'accordo, basterebbe che ogni famiglia si impegnasse
di pagare in media l'interesse annuo di mille lire e cioè circa lire 40 col
proposito di versare il capitale (L. 1000) a liberazione di ogni impegno anche
a rate a seconda della possibilità della famiglia. E qual é e quella famiglia
che non può fare questo piccolo sforzo? In sostanza si pagherebbe di meno di
quanto si paga oggi da molte famiglie per il Cappellano.
Se poi le
famiglie non novellesi per ora non possono o non vogliono concorrere, la cosa
si potrà ugualmente fare da noi, famiglie novellesi, versando ugual somma e
accettando dalle altre famiglie la continuazione del quotizzo in ragione da
stabilirsi, ma sempre mite e sopportabile, in attesa che si decidano a far
parte della nuova Parrocchia, il che non potrà mancare. E' poi chiaro che chi
non volesse pagare nulla non avrebbe diritto di godere dei servizi e delle
comodità deIla nuova Parrocchia, Dì questi ve ne parlerò un'altra volta.
Un centenario nella nostra
Parrocchia.
Una
persona che compie cent'anni? No. A Novello, come dovunque, si muore ed i 100
anni sono così lontani a raggiungere! Molti ottuagenari, qualche nonagenario ma
poi più.
Chi invece
compie quest'anno i cento a Novello è il piccolo campanile detto di S.
Sebastiano colla sua campana canterina che da 100 anni squilla, chiamando, sovente
invano, i fedeli alia Chiesa, annunziando le Messe, il SS. Viatico, il cattivo
tempo e facendo da fedele eco alle campane del quasi millenario campanile
maggiore. Ecco l'atto di nascita che troviamo nel Registro dei Battesimi,
redatto dal Parroco d'allora D. Nizza in latino: Io sottoscritto, l'anno
1830,(l'anno cioè della visita pastorale del Rev.mo Costanzo Michele Fea
Vescovo d'Alba), il 27 di Marzo, mercoledì santo, a Vespro, ho benedetta e
consacrata la campana, del peso di 15 rubbi e mezzo, posta sul nuovo campanile,
costrutto in questo stesso anno per cura dei mio Vicecurato Giuseppe Stella,
acquistata colle elemosine dei fedeli per uso dei Parroci ed altri Sacerdoti,
al disopra della Chiesa di S. Sebastiano Martire, pure restituita al culto, colle
elemosine dei fedeli, nell'anno antecedente.
Detta
campana fu fusa dai Fratelli Vallino di Bra.
Novello, 27 Marzo 1839.
Vittorio Nizza, Arciprete".
Dopo
questa curiosità viene logico domandarsi:
Ci starà ancora molto tempo la campana sul campanile di S. Sebastiano? E
perchè, dira qualcuno, questa domanda? Perchè, rispondiamo, il campanile di S.
Sebastiano, come tante altre cose della nostra Parrocchia, è stato messo lì in
via provvisoria, in attesa del vero campanile che manca tuttora, e le cose
provvisorie, quando son durate 100 anni, ne hanno davanzo. A tante altre cose
si è già provvisto, finestre, altari, ecc. Alle rimanenti si provvederà poco
per volta. Ma non dobbiamo dimenticare tra i nostri progetti doverosi anche il
campanile.
Diciamo la
verità, quello che ora serve da campanile non è decente e non è adatto:
scomodo, basso, tozzo, rovinato, ecc. Ha servito, finché c'è stato bisogno, di
torre difensiva che chiudeva l'accesso al vecchio paese medioevale, poi gli
hanno detto: Sta lì ancora un poco a servire da campanile, che adesso colle
spese della Parrocchia nuova non possiamo pensare ad un altro campanile;
verranno i posteri e ti sostituiranno con un altro bello, artistico, degno
della Chiesa. Ed egli è ancor lì ad aspettare, poveretto, a fare ciò che non è
il suo mestiere, i posteri si sono succeduti per oltre 200 anni, gli fu dato
100 anni fa un piccolo aiutante in quel coso di San Sebastiano e poi più nulla.
Quando viene gente a Novello e domanda: Quello è il campanile? No, è obbligato a
rispondere il Parroco, per non farci brutta figura, quella è la vecchia torre
del paese, che fa da campanile; il vero campanile non c'è ancora, speriamo
poterlo fare col tempo.
Qualcuno
forse arriccerà a questo punto il naso e dirà: " Un'altra spesa?", il
vero che si potrebbe rispondere: " E che spese hai già fatto tu per la Chiesa". Ma del resto
stiano tranquilli i paurosi. Per ora il Parroco non pensa a fare il campanile e
probabilmente lascerà l'impresa al suo Successore. C'è ancor tanto da fare in
Chiesa! E sono così poche le offerte in questi anni da far temere che la
fillossera abbia prese anche le borse. E sì che di denari a Novello ce ne sono
ancora! Lo sanno anche i forestieri.
Solo è
venuta l'occasione di due di due chiacchiere sul campanile nel centenario della
campana di S. Sebastiano. Diamine, i centenari bisogna ricordarli, almeno con
qualche chiacchierata. Chissà che, fra le tante inutili, questa non faccia un
po' di bene!
UN'IDEA.
M'è venuta
stamane (16 Maggio) mentre facevamo la processione delle Rogazioni al Bricco
Croce. Pensavo alla povera Cappella di S. Nicola abbandonata ed interdetta,
perché pericolante e mi domandavo: Che dirà S. Nicola di questo abbandono? Che
proprio debba riceversi l'addio per sempre da Novello e non tornare mai più a
fìgurare nell'elenco dei nostri speciali Protettori? E sì che S. Nicola nei
tempi andati ne ha fatto del bene a Novello! E non a Novello solo! Tutti quei
quadri votivi che adornano il suo altare, tutta quella miriade di nomi che
coprono letteralmente le pareti del piccolo Santuario, già celebre nei
dintorni, dicono quanta aureola di popolarità e di divozione circondasse
l'originale Cappella sospesa da decenni sull'abisso e pure ancor ferma. C'è
perfino chi crede ad un miracolo di statica, tanto pare impossibile che non sia
ancora precipitata giù per le roccie che portano il nome del Santo.
E l'idea
si concretizzava in qualche cosa di pratico che per ora è una preghiera. Una
preghiera a S. Nicola, sgorgata là in piena campagna collo sguardo rivolto alla
sua Cappella rovinata : "Sancte Nicolae intercede pro nobis,, O S. Nicola,
non abbandonarci, ma resta ancora con noi. Ispira a qualche buona persona di
cederti da quelle parti che sono sotto la tua speciale protezione un pezzo di
terreno. Noi tutti insieme, servendoci in parte del materiale della Cappella
già tua, te ne costruiremo un'altra più bella, più vicina alla Parrocchia e la
faremo meta di questa processione delle Rogazioni e di altri numerosi pii
pellegrinaggi ,,.
Che ne
dite cari parrocchiani, di questa idea e di questa preghiera del Parroco? Sarà
un sogno? una visione destinata a mai realizzarsi? Io non lo voglio credere.
Chissà che sia stata un'ispirazione di S. Nicola che vuole tornare a benedirci,
a custodire le nostre campagne, a difenderci dalle malattie, a tutelare i
nostri interessi spirituali e materiali. Io resto in fiduciosa attesa.
Una questione ben finita.
Accettando
la soluzione proposta dal Parroco due contendenti, di cui non facciamo il nome,
hanno destinata a beneficio della Parrocchia la somma controversa di L. 85,
lasciando a Dio di applicare il merito dell'offerta.
Additiamo
l'esempio all'imitazione ricordando che. questo è il modo migliore e più
economico di finire le liti, anche se gli Avvocati non sono di questo parere.
Per il Bollettino.
M. Carla
Borio - Tarditi 10; Ravera Tina 5: Daniele Deograzia 5; M. Galvagno Agostina
10; Galliano Pietro 3; Fam. .Montanaro (Ciocch.) 5; Pirra Angelo 5; Viglione
Michele 5; A. G. 5; Sandrone Teresa 2; Settimo Isabella 5; Dott. Cav. Balocco
10; Sorelle Abbona 5; Strasia Rosa 5; Galfrè Maria 5; Cogno Giovanna 5; Marengo
Angelo 10; Ida Maffei 10; Stra Lucia (Torino) 30; Tarditi Matteo 5; MantilIeri
Giuseppe 5; M. Ferrero Abbo 10; ; V. P. D. 5; Rapalino Giuseppe 5; Antonione
Benedetto 5; Roggia Battista 5; Fam. Marengo (Pilone) 20; Ravera Cesare 10;
Gallo Teresa 5; Borio Adolfo 3; Alessandria Felicina 5; M.a Arduino 10; Don
Alessandria 5; Rosso Andrea 10; Tarditi Matteo (Ven.) 5; Stra 3; Tarditi
Gioachino 6; Tarditi Gino 5; Dotta Matteo 10; Manzone Giuseppe f Sab. 5;
Tarditi Margherita 3; Ricca Lorenzo 3; Gallo Battista 5; Gallo Virginia 4;
Gallo Lucia 4; Gallo Teresa 5; Gallo Rosalia 5; Saccato Giuseppe 5; Conterno
Luigi 10; Borio Anna 6: Costamagna Giuseppe (Savona) 6; Tarditi Luigi (Rost).
10; Fam. Anselma 10; Dott. Stella 10; Fam. Gervasone 10; Sor. Tarditi 5; Fam.
Montanaro (Chiar.) 5; G. F. 2,50; Schellino Metilde 5; Tarditi Guido 10;
Piovano Catterina 5; Piovano Celso 5; Tarditi A. Madd. 5; Saccato Catterina 5;
Roggia Fr. f. Andrea 5; Rainelli S. 5; Gallo Luigi (Tor.) 5; Alessandria
Guglielmo (T.) 10; Colonna Francesco (T.) 10; Penna Filippo 10; X N 5; Tarditi
Calcagno Cristina 3; Maria Lemasson Novo 10;
N X. 3; Valle Passone Maria 5; Cogno Gioachino 5; Ravera Giorgio 10;
Cogno Luigi parr 5; Allaria Matteo 5; Fam. Borgnini 10; M.a Cometto 6; Borio
Giuseppe 5; M.o Conterno (Gen.)5.
A tutti i più sentiti ringraziamenti.
Anniversari di Giugno
1 Giugno:
Tarditi Giovanni 1930
3 " Cucco Rosso Teresa '34
4 " Tarditi Michele '37
5 " Bollito Rinaldi Maria '34
Tarditi
Carlo '22
6 " Rosso Michele '34
Vietti
Giuseppe '30
Cucco-Abbona
Virginia '28
Rosso-
Nicolini Clara '23
7 " Tarditi Vincenzo '28
12 " Gallo Giorgio '23
Roggia
Bartolomeo '22
13 " Tarditi Giovanni '38
16 " Sangiano-Costamagna M '24
18 " Rosso Giov B. '35
23 " Ricca Elena '30
Scarzello
Paolo '20
Raviola
Luigi '32
25 " Tarditi-Marrone Madd. '33
26 " Saccato Michele '20
27 " Cogno Giuseppe '30
29 " Abbona-Porasso Margh. '29
Borio-Olivero
Catterina '23
Ferreri
Garabelli Anna
legato
perpetuo
Dal
registro Messe: Taricco Anna 18 - Bracco Angelo 29 - Novo Ambrogio 26 - Borio
Luigi 14 - Graneris Bernardo 17.
Di tutti
questi morti per uno solo troviamo costituito un legato perpetuo. Per molti i più
nessun ricordo, per pochi, ancora una Messa per qualche anno. Così capiterà di
noi. E dire che costerebbe così poco costituirsi un legato! Appena 40, lire,
versate anche a più riprese.
Nota Agricola
Gli sprechi in agricoltura.
Ripeto ai
miei cari agricoltori una bella lezione di agraria captata aIla radio sugli
sprechi in agricoltura, fatta da un valente professore di Roma.
Lo stallatico o letame.
Il primo grande spreco che si fa da troppi
agricoltori è quello del letame che contiene il prezioso elemento fertilizzante
"l'azoto". Il letame resta sempre finora il re dei concimi e
l'esperienza dimostra che per molte ragioni esso è insostituibile e necessario
alle nostre campagne.
Però è
doloroso vedere come l'azoto del letame si sprechi con tanta facilità ed in
tanta abbondanza per poi andarlo a comprare a fior di quattrini nei concimi
chimici.
Il letame
si spreca:
a) nella
stalla ove le orine non hanno lo scolo necessario in un pozzetto a parte. E'
provato che le deiezioni liquide a contatto colle solide producono una
combinazione chimica che distrugge buona parte di azoto. Esse devono essere
convogliate nel pozzetto ed usate ad innaffiare il letame in concimaia. Anche
le deiezioni solide non devono stare tanto tempo nella stalla altrimenti
perdono il loro azoto.
b) nella
concimaia e peggio ove questa non c'e. Per avere un buon letame, anche nella
concimaia, occorre mettere, almeno ad ogni levata, un bel strato di gesso
agricolo o di terra che assorbe l'ammoniaca e fissa le dispersioni di azoto. Il
letame poi non deve essere lasciato "bruciare" ma deve essere bagnato
sovente colle orine dei pozzetto od almeno con acqua.
c) in
campagna E' un grave errore e causa di immensa perdita lo spargere il letame
sui prati, dove il sole lo mangia e le galline lo razzolano. Nei prati unico
mezzo di concimazione con letame sono i terricciati. Nei campi e vigne il
letame non va lasciato neppure in mucchi, ma subito interrato Se si deve
lasciare qualche giorno in mucchi questi vanno coperti con terra.
Il bravo
Professore conchiudeva dicendo che in Italia sono milioni e milioni di lire che
vanno in aria dal letame sorto forma di azoto e di ammoniaca ed esortava i
nostri agricoltori ad aver cura di questo prezioso fertilizzante. Così pure
raccomandava di tener da conto delle deiezioni del pollame e dei conigli,
ottimo concime specie per le ortaglie.
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