Luglio 2011

da LUCE E FORZA di Luglio 1939
La lettera del Parroco
Ancora di "UN GRAVE PROBLEMA"
Carissimi
Parrocchiani,
L'articolo
di questo mese sull'importante e mai abbastanza discusso problema della
necessità di aumentare le nostre famiglie cristiane, anche per quanto riguarda
il numero, lo faccio saccheggiando e riportando in certi' punti per intero un
articolo scritto da un Parroco, non più giovane, della nostra Diocesi,
conosciutissimo per coltura, pietà ed esperienza pastorale. Questo vi dirà
anzitutto che il problema della diminuzione delle nostre famiglie non preoccupa
soltanto il Parroco di Novello ma è l'assillo di tanti altri pastori di anime.
"Dio può essere contento di
noi?"
E' la
prima domanda che rivolge quell'ottimo Parroco alla sua popolazione, di poco
superiore alla nostra. E risponde: "Ho
sotto gli occhi i registri dei nati di quest'anno Oggi (20 Maggio 1939) i nati
sono 22. Alla stessa data del 1929 erano 32, del 1909 55".
E per noi
di Novello le cose vanno diversamente? Ecco le cifre che, come dice quel
Parroco, parlano da sè. Oggi 15 Giugno 1939 i battesimi sono 5; dieci anni fa
(17 Giugno 1929) erano 20; nel 1909 (fine Giugno) 30. In 20 anni siamo scesi
da 30 a
5.
Di chi la colpa?
E' la
seconda domanda che lo stesso Parroco si fa. E risponde: "Se questa diminuzione spaventosa di nati
proviene dalla volontà dei genitori, essi sono colpevoli di quel delitto che i
medici moderni chiamano "omicidio preventivo". E continua: "Il Signore non può essere contento di quelle
famiglie ove questi delitti si commettono e da esse ritirerà la sua benedizione".
Ed aggiunge "I genitori cristiani
non devono dimenticare che dovranno aggiustare i conti con Dio in punto di
morte, anche se riescono ad illudere la giustizia degli uomini. E cosa
risponderanno al Giudice Eterno, quando domanderà loro conto dei figli, che ci
dovevano essere e non ci sono? 0 dei figli che furono da essi volontariamente
privati del Paradiso per sempre, avendoli mandali all'altro mondo senza
Battesimo?
E questi figli privati della felicità del
Paradiso per sempre non pesano nulla sulla coscienza di questi genitori?
Diranno che temevano di non poterli mantenere.
Ma Gesù Cristo ricorderà: E non sapevate che il Padre celeste, il quale
mantiene gli uccelli dell'aria, avrebbe mantenuto tanto più i vostri
figliuoli?".
Difficoltà vere e reali
Il bravo
Parroco dedica la terza parte del suo articolo alla ricerca delle cause di
questa vera "strage degli innocenti". Egli non nega (e tutti siamo
d'accordo in questo) che oggi colla crisi economica che travaglia in modo
speciale l'agricoltore e l'operaio, il dar vita a famiglie numerose è cosa che
sa d'eroismo e l'eroismo è più facile predicarlo che praticarlo. "Molti giovani che potrebbero e vorrebbero
diventare ottimi padri di famiglia, non si sposano e molti altri si sposano ma
poi vivono in uno stato penoso. Sanno di trovarsi lontani da Dio e mentre
vorrebbero essere ed agire da buoni cristiani questo pensiero li tormenta assai
più di quanto non si creda".
E' vero
che una delle difficoltà più gravi di quella Parrocchia sta nella enorme
divisione della proprietà per modo che diventa un problema serio “il chiamare ancora una o due famiglie a
mangiare sulla minuscola proprietà di una famiglia già numerosa che deve vivere
con due giornate di terreno od anche meno".
Ma questa
difficoltà, si può dire, non esiste per Novello che si può ancora chiamare un
paese di latifondo. Quante giornate a Novello potrebbero rendere il triplo, il
quintuplo, il decuplo di quanto rendono se fossero ben lavorate! E quante
famiglie ci starebbero ancora sul nostro territorio se la proprietà fosse più
divisa!
Alcuni consigli
Ricordato
infine che ciò che è delitto è sempre delitto anche quando per evitarlo occorre
l'eroismo, il Parroco termina con alcuni consigli che fanno bene per tutti:
1° -
Occorre nei giovani un maggior senso del dovere di prendere il loro posto in
società. Un giovale od una giovane che, senza cause sufficienti, rifiuti di
passare, a matrimonio per la paura dei pesi del medesimo, è un osso fuori di
posto, un cristiano che ha detto un no alla chiamata del Signore e che perciò
mette a serio pericolo la propria salvezza.
2° - Nei
coniugi occorre un maggior senso della propria responsabilità e dignità. Il
matrimonio non è un divertimento e tanto meno una coperta da morto. Da non
dimenticare poi che di fame è mai morto nessuno e che l'avvenire è delle
famiglie numerose.
3° - A
tutti occorre un maggior spirito di carità cristiana per venire efficacemente
in aiuto delle famiglie numerose e bisognose. Oltre la preghiera affinchè il
Signore dia a tutti i genitori la salute, la forza, la grazia e la generosità
di cui abbisognano per la loro alta missione, sarebbe desiderabile che uomini e
donne (e specialmente quelle persone dotate di mezzi) si unissero di più nelle
loro organizzazioni (civili e religiose) allo scopo di aiutare chi ha bisogno,
di far conoscere ed ottenere le previdenze, i sussidi che lo Stato concede
attraverso le sue Istituzioni. Molte volte non si ottiene perchè non si chiede.
Perciò non
è fuor di luogo chiudere queste brevi note raccomandando a chi vuole veramente
cooperare a questa santa e patriottica battaglia contro la denatalità, che
spopola le nostre belle regioni, di interessarsi veramente ai bisogni delle
famiglie, di accertarsi con visite e sopraluoghi, di organizzare collette nei
casi più urgenti. Forse accadrebbe di trovare debiti e miseria che reclama
soccorso là dove si pensa vi sia agiatezza e mezzi sufficienti. E se
riuscissimo anche solo a dare alla Chiesa un cristiano, alla Patria un
cittadino, a Dio un figlio di più, avremmo già fatta una gran cosa.
°°°°°0°°°°°
Scuola Parrocchiale di Catechismo
Resoconto annuale - Anno scolastico
1938 – 39
Nota:
Limitiamo ad un numero ed una parola il resoconto. Il numero indica le assenze
alle lezioni che furono (compresa la Quaresima e l'Avvento).
La parola
in uso oggi presso le scuole (lodevole, buono, sufficiente, insufficiente) dice
il concetto che noi ci siamo fatto dell'alunno ed è (o almeno deve essere) una
norma per i genitori.
In linea
generale diciamo subito che non siamo troppo soddisfatti del grado di
istruzione religiosa della,nostra gioventù catechistica.
L'esame
sopratutto ci ha dimostrato quanto siamo lontani da quei tempi in cui in
pubblica Chiesa o nel salone dell'Asilo si tenevano le gare per le singole
scuole e l'interrogante si trovava negli imbrogli a far cadere i numerosi
contendenti, tanto che il Parroco, dopo aspra contesa, si trovava obbligato a
dichiarare che li avrebbe premiati tutti, perchè tutti meritevoli. Oggi, in
linea generale, basterebbero poche domande a far pulizia sul campo. Eppure
allora, come tutti ricordano, non si faceva il Catechismo dell'Avvento e della
Quaresima. Di chi la colpa? Certo oggi, coi nuovi ordinamenti, è diminuita la
possibilità di aiuto. La scuola fa religione, ma è lontana dalle esigenze della
Chiesa in questo campo. E forse manca anche il tempo. E allora come si può
pretendere che con mezz'ora alla domenica e con poche lezioni supplettive si
possa formare nelle anime quel sodo patrimonio di coltura religiosa senza del
quale non ci può essere vita cristiana?
Per altro
anche gli Insegnanti oggi lamentano l'enorme apatia e lo spirito di
indisciplina e di divagazione che rende vani i loro sforzi.
E allora?
Di chi la colpa?
Tornando
al nostro Catechismo ci rivolgiamo a Voi, o Genitori, che commettete al
riguardo due grandi peccati:
1° -
Quello di dare poca importanza al Catechismo. E' dolorosa, ma è la verità. Vi
sono, e non pochi, genitori che si fanno forse un dovere di mandare i figli a
scuola, ma non si fanno un eguale dovere di mandarli al Catechismo. Oh! Il
Catechismo per loro non ha importanza e qualunque futile pretesto è motivo
sufficiente per disertarlo.
2° - Il
secondo peccato è quello di non farlo studiare. Che serve, cari genitori,
mandare i figli al Catechismo quando essi vedono che per voi vale ugualmente lo
studiarlo o no? E questi due peccati, o cari genitori, sono gravi, ricordatelo
bene, perchè sono la trasgressione di uno dei più importanti vostri doveri: la
formazione cristiana dei vostri figliuoli.
Certo,
oggi che l'orario scolastico ci lascia il posto, occorrerebbe pensare ad una
vera e propria "Scuola di religione". A scuola elementare al mattino
per la formazione civile, a scuola di catechismo alla sera per la formazione
religiosa. Ma ci manca tutto: locali, personale, arredamento e sopratutto i
mezzi per farla funzionare bene questa scuola. E poi, i genitori vi
manderebbero tutti i giorni i loro figli? Probabilmente ci vorrebbero più di
cinquant'anni per creare questa convinzione, come sono occorsi per la
obbligatorietà della scuola non ostante i mezzi di cui dispone lo Stato.
Ma mentre sospiriamo
il meglio non dobbiamo perdere l'indispensabile. E l'indispensabile è che si
faccia da tutti quanto si può per questa grande opera del Catechismo, la prima,
la più importante. Ricordiamo tutti e primi i genitori che si può andare in
Paradiso senza nozioni di aritmetica o di geografia, ma non vi si va senza
istruzione religiosa.
All'opera
dunque tutti, ciascuno per quanto può, per la salvezza della nostra gioventù.
CLASSE I.a
Catechista:
M.a Carla Borio-Tarditi - lez. 61
Pres. Voto
Alessandria Gustavo di Seb. 45 Suff.
Bonardi Franco di Mich. 45 Suff.
Borio Giovanni di Franc. 60 Lod.
Cogno Guglielmo di Nat. 37 Suff.
Ferrero Alfredo di Cand. 61 Lod.
Marrone Vincenzo di Amed. 61 Lod.
Ravera Giovanni di Luigi 54 Lod.
Stra Bernardo di Pasq. 61 Lod
Stra Mario di Pasq. 61 Lod.
Pavia Domenico di Gius. (P) 2
Taricco Riccardo di Ant. 50 Buono
Taricco Giuseppe di Dom. 55 Lod.
Tarditi Domenico fu Mich. 22 Suff.
Tarditi Angelo di Gius. 61 Lod.
Vivalda Giovanni fa Val. (P) 2
Abbona Maria di Celso 53 Lod.
Abbona Margherita di Giov. 49 Buono
lberti Maria di Gius. 58 I.od.
Iberti Ernesta di Gius. 57 Lod.
Pregliasco Nella di Carlo 55 Lod.
Ravera Maria di Luigi 48 Buono
Rinaldi Maria di Lod. (P) 1
Sobrero Catterina di Dom. 57 Lod.
Stra Franca di Ott. 49 Buono
Tarditi Irma di Pietr. 29 Lod.
Vietti Luciana di Clem. (P) 2
CLASSE
II.a Catechista: M.a Daniele Maria - lez 49
Pres. Voto
Abbona Celso di Ant. 42 Buono
Abbio Giovanni dì Mich. 41 Suff
Alessandria Giuseppe di Mat. 47 Buono
Alessandria Luisi di Fr. 48 Buono
Borio Giovanni di Gius. 39 Buono
Cogno Domenico di Ant. 47 Buono
Cogno Bruno di Giov. 47 Buono
Dotta Matteo di Giac. 46 Buono
Iberti Luigi di Gius. assente
Giachino Valeriano di Giac. 37 Buono
Greco Mario di Ilario 12 Insuf.
Mascarello Ermanno di Gius. 45 Buono
Pirra Giovanni di Gius 22 Insuff.
Pirra Ernesto di Giov. 44 Lod.
Ravera Ermes di Cesare 39 Buono
Ricca Francesco di Lor. 48 Buono
Tarditi Angelo di Nat. 31 Buono
Tarditi Lanfranco di Guido 43 Buono
Tarditi Sebastiano di Amb. 39 Suff.
Taricco Luciano di Ant. 37 Suff.
Barberis Oreste di Gius. (P) 8
Vietto Orlando di Ciac. (P) 3
Arnulfo Stefanina fu Stef. 47 Lod.
Borio Anna di Franc. 49 Lod
Cogno Piera di Seb. L. 49 Lod.
Cogno Franca di Gioach. 37 Buono
Filiberto Adriana di Giac 46 Buono
Ferrero Carla di Giov. 40 Buono
Marengo Teresa di Dom. 47 Lod.
Mascarello Giulia di Gugl. 46 Buono
Pirra Maria Ang. di Vittorio 44 Buono
Rinaldi Fiorina di Giov. 47 Lod.
Sanino Claudia di Giov. B. 49 Lod.
Tarditi Silvia fu Pasq. 43 Buono
Tarditi Catterina di Pasq. 40 Buono
CLASSE
Ill.a Catechista: Suor Carolina - Lez. N. 62
Pres. Voto
Alessandria Federico di Giov. 13 suff.
Borgogno Walter di Celeste 46 suff.
Cassinelli Valente di Sec. 25 suff.
Galliano Giacomo di Pietro 50 buono
Gabutti Sergio di Giov. (P) 3
Girardi Michele di Mich. 58 suff.
Mascarello Sebastiano di Gius. 49 suff.
Marengo Bruno di Franc. 56 buono
Manzone Piero di Gius. 55 suff.
Passone Cesare di Dom. 57 lod.
Pavia Michele di Gius. 21 buono
Rinaldi Pierino di Gius. assente
Roggia Giuseppe di Franc. 57 suff.
Saccato Giovanni di Giac. (B) 30 buono
Seghesio Giuseppe di Luigi (B) 32 buono
Stra Guido di Luigi 56 buono
Stra Luigi di Ott 51 suff.
Tarditi Ferdinando di Ben. 61 lod.
Tarditi Guglielmo di Gasp. (B) 31 buono
Tarditi Franco di Giov. (B) 31 lod.
Vietti Diego di Gius. 62 buono
Arnulfo Maria fu Stef. 58 buono
Barberis Elsa di Gius. (P) 22 buono
Bonardi Catterina di Mich. 49 ass.
es.
Grimaldi Fernanda di Paolo 61 buono
Iberti Giovanna di Giov. 53 suff.
Iberti Angela di Gius. assente
Marenco Maria di Mod. 56 suff.
Pregliasco Tarcisia di Carlo 51 buono
Ravera Carla di Luigi 47 buono
Sangiano Maria di Loren. 61 buono
Stra Lucia di Ott. 50 buono
Ranalino Maria di Luigi (B) 31 buono
Rinaldi Ester di Gius. assente
Tersiglio Teresa di Gius. 60 buono
I nomi
segnati col (P) e col (B) appartengono alle Borgate dì Panerole e Bergera dalle
quali fino alla 3.a classe non possiamo pretendere la frequenza assidua. Alla
Cappella di Bergera però fu fatto il Catechismo quasi tutte le domeniche, dopo la Messa, da due brave ragazze,
e ne daremo il resoconto dopo. Sarebbe desiderabile che ciò fosse pure fatto a
Panerole, dove purtroppo si desidera ancora la Messa festiva. E' un problema che raccomando alle
preghiere ed all'interessamento di quella buona popolazione, nella speranza che
sarà presto risolto.
CLASSE
IV.a - Catechista: M.a Tarditi Serafina - Lez. 61
Pres. voto
Alessandria Pasquale di Giac. 57 buono
Borio Sebastiano di Gius. 56 lod.
Bozzone Franco di Angelo 56 buono
Cogno Achille di Luigi 56 lod.
Cogno Luigi di Ant. 56 buono
Dardo Felice di Lor. 52 buono
Degiorgis Felice di Sec. 52 suff.
Dotta Matteo di Fil. 50 buono
Florio Angelo di Giov. 49 suff.
Filiberto Luigi di Giac. 49 suff.
Gallo Duilio di Giov. 49 buono
Marengo Giuseppe di Bern. 54 suff.
Marengo Franco di G. B. 51 buono
Marengo Domenico di Franc. 27 suff.
Pirra Giuseppe di Giov. 60 buono
Ravera Giuseppe di Luigi 45 suff.
Sanino Giacomo di G. B. 53 suff.
Stra Pierino di Pasq. 53 buono
Tarditi Giovanni di Pietr. 50 suff.
Tarditi Giovanni di Matteo 57 lod.
Tarditi Luigi di Pasq. 7 insuff.
Vivalda Pietro di Celso 13 insuff.
Astri Elsa di Giov. 3
Abbona Margherita di Celso 55 buono
Bonardl Maggiorlna di Mich. 47 buono
Cogno Maria D. di Gioach. 53 buono
Cogno Francesca di Nat. 37 suff.
Degiorgis Rosa dì Sec. 58 buono
Filiberto Maria di Giac. 53 buono
Ferrero Luigia di Cand. 59 lod.
Manzone Severina fu Luigi 10
Roggia Maria di Franc. 55 buono
Rinaldi Pierina di Gius. 59 lod.
Rinaldi Adelina di Lod. 8
Tarditi Teresa di Lod. 57 lod.
Vietto Gabriella di Giac. 7
CLASSE V.a
- Catechista: Suora Direttrice - Lez. N. 62
Alessandria Bernardo di Giac. 54 buono
Cabutto Alfredo di Giov. 55 suff.
Cassinelli Giovanni di Sec. 32 ass.
es.
Cogno Sergio di Seb. Luigi 61 buono
Ferrero Luigi di Giov. 53 buono
Galliano Giuseppe di Pietro 55 buono
Giachino Secondo di Giac. 60 lod.
Roggia Ferdinando di Gius. 60 lod.
Seghesio Michele di Luigi 53 suff.
Tarditi Eugenio di Lod. 61 lod.
Tarditi Filippo di Guido 59 buono
Tarditi Luciano di Ernesto 62 buono
Alessandria Maria di Franc. 60 lod.
Cristino Quintina di Gius. 37 suff.
Giachello Celestina di Gius. 34 buono
Manzone Maria di Carlo assente
Mantello Maria di Sab. 60 buono
Pirra Vittorina di Gius. 13 insuff.
Rinaldi Maria di Gius. 35 buono
Rosso Letizia di Andrea 57 buono
Stra Ernesta di Luigi 52 buono
Tarditi Anna M. di Gius. 56 buono
CLASSE
VI-VII Femminile - Catechista: Arciprete - Lez. 32
CLASSE VI Pres. Voto
Cogno Lucia di G. B. 29 buono
Cogno Lucia di Giacomo 27 lod.
Mantello Amalia di Sab. 22 buono
Mantello Giuseppina di Sab. 23 buono
Manzone Lorenza fu Luigi 4 insuff.
Marengo Maggiorina di Fr. 20 suff.
Mascarello Maddalena di Gius. 16 suff.
Pirra Pierina di Giov. 26 buono
Rinaldi Catterina di Giov. 18 suff.
Rinaldi Teresa di Giov. 13 suff.
Saccato Maria di Giacomo 14 suff.
Marenco Rita di Mod. 26 buono
Tarditi Maria di Gius. 8 insuff.
CLASSE VII
Allaria Olga di Matteo assente
Baldi Tullia DI Agost. 17 buono
Costamagna Rita di Luigi 18 buono
Cogno Letizia di Giac. 23 buono
Ferrero Margherita di Luigi 22 lod.
Gallo Irma di Luigi 2 insuff.
Galvagno Maddalena di Fr. 23 buono
Germano Jolanda di Giov. assente
Grimaldi Redenta di Paolo 25 buono
Marengo Orsola di Franc. assente
Marengo Angela di Bern. 20 buono
Roggia Olga di Batt. 23 buono
Roggia Adele di Giuseppe 27 buono
Roggia Teresa di Franc. 25 lod.
Sanino Luisa di G. B. 27 lod.
Stra Maria di Luigi assente
CLASSI
VI-VII Maschili - Catechista: Vicec. D. G. Gomba - Lez. 41
CLASSE VI Pres. Voto
Alessandria Angelo di Seb. 35 buono
Allaria Aldo di Matteo assente
Borio Pasquale di Gius. assente es.
Gallizio Francesco di Franc. assente
Marengo Stefano di Fr. 22 ass.
es.
Rapalino Giovanni di Luigi 10 ass.
es.
Stra Elio di Pasq. 23 buono
Taricco Angelo di Ant. 15 ass.
es.
Tarditi Eugenio di Ben. 34 buono
Tarditi Benedetto di Piet. 28 ass.
es.
Schellino Vincenzo di Mich. 1 ass.
es.
CLASSE VII Pres. Voto
Abbona Giacomo di Ant. 37 buono
Bergamino Pierino di Giov. 40 ass.
es.
Cassinelli Luigi di Sec. 4 ass.
es.
Cogno Giulio di G. B. assente
Cogno Giovanni di Nat. assente
Giachino Antonio di Giac. 28 lod.
Manzone Mario fu Luigi 3 ass.
es.
Mascarello Giuseppe di Gius. 7 ass.
es.
Marengo Michele di G B. 37 buono
Marengo Maggiorino di Dom. 30 buono
Pirra Alessandro di Ant. 40 lod.
Saccato Luigi di Giov. assente
Sangiano Massimiliano di L. 26 buono
Sanino Guido di G. B. 18 ass. es.
Stra Filippo di Luigi 14 buono
Taricco LUigi di Ant. 20 ass. es.
Tarditi Sebastiano di Pasq. 22 buono
Tarditi Lorenzo di C. Giov. assente
Vietto Arcangelo di Giac. 9 ass.
es.
BERGERA -
Catechista: Sig. Saccato Brigida - Lez. 25
CLASSE 1a Pres. Voto
Marengo Attilio di Fr. 22 suff.
Marengo Carlo di Ang. 19 suff.
Saccato Sergio di Gius. 21 lod.
Revelli Teresita di Carlo 20 lod.
Saccato Gemma di Giac. 23 buono
Tarditi Elda fu Giov. 23 lod.
CLASSI
II-III - Catechista: Sig. Gallo Margherita - Lez. 23
II CLASSE Pres. Voto
Gallo Nando di Luigi 22 buono
Giachello Maria di Gius. 24 buono
Seghesio Maria di Luigi 20 buono
III CLASSE Pres. Voto
Gallo Guido di Luigi 23 buono
Tarditi Guglielmo di Gasp. 23 buono
Tarditi Franco fu Giov. 25 lod.
Saccato Giovanni di Giac. 22 lod.
Seghesio Giuseppe di L. 21 suff.
Rapalino Maria di Luigi 24 lod.
PANEROLE
Come si
vede dalle singole classi, quei di Panerole hanno frequentata poco o nulla la Scuola Parrocchiale
della domenica della Quaresima e dell'Avvento. Ha supplito in qualche modo
quella brava Insegnante e noi, mentre la ringraziamo sentitamente, notiamo qui
i soli voti riportati all'esame. Ripetiamo però ai genitori che questo
non.basta e che per l'anno venturo si dovrà provvedere per il Catechismo alla
Cappella per le prime tre classi e mandare gli altri in Parrocchia.
Cl. I: Vietti Luciana di Cl. lod.
Rinaldi Maria di L. Lod.
Pavia Domenico di Gius. lod.
Vivalda Giovanni fu Val. lod.
Cl. II: Barberis Oreste di
Giuseppe, buono
Manzone Secondina di Car. buono
Vietto Orlando di Giac. lod.
Cl. III - Alessandria Federico di
Giov. lod.
Barberis Elsa di Gius. lod.
Gabutti Sergio di Giov. buono
Pavia Michele di Gius. lod
Cl. IV: Astri Elsa di Giov. lod.
Manzone Severina fu Luigi, buono
Rinaldi Adelina di Lod. lod.
Vivalda Pietro di Celso lod.
Vietto Gabriella di G. buono.
MORIGLIONE
- Catech.: Can. Garezzo Giov. Cappellano
CI. I : Paolazzo Renato suff.
Rovella Giovenale suff.
Spinard Lorenzo suff.
Marengo Olga suff.
CI. IlI: Rovella Benedetto buono
Rovella Enrico buono
Civallero Clara buono.
CI. IV : Dellorto Agnese, buono.
Come si
vede siamo stati assai larghi nei voti e ciò anche per non mortificare i
genitori e per incoragiare i fanciulli.
Resta però
in tutta la sua verità quanto è detto di sopra circa la scarsa istruzione
religiosa della nostra gioventù.
Aggiungiamo
ora qualche schiarimento circa l'organizzazione del nostro Catechismo
parrocchiale, non ancora da da tutti conosciuta:
1° - Al
Catechismo o scuola parrocchiale sono obbligati tutti i fanciulli e fanciulle
fino al termine dei due corsi - elementare e medio - o comunque fino all'età di
15 anni.
2° - Il
Corso elementare comprende 5 classi corrispondenti alle scuole comunali. Il
medio comprende 3 classi alle quali è assegnato come testo il Catechismo grande
(che non deve mancare in nessuna famiglia) diviso nelle sue tre parti: Credo
(!° anno); Comandamenti (2° anno); Sacramenti (3° anno). Alla fine del 3° anni
i meritevoli avranno il Diploma di licenza. Quest'anno saranno licenziati i
nati nell'anno 1924.
3° - Dalle
frazioni sono obbligati al Catechismo in Parrocchia tutti quelli che hanno
finita la 3.a elementare. Le prime tre classi potranno avere le lezioni di
Catechismo alla propria Cappella, come già si fa a Moriglione e come speriamo
poter fare nel prossimo anno a Panerole se troveremo una brava persona che
voglia farsi questo merito.
E termino
col più vivo ringraziamento alle brave Catechiste che ci hanno coadiuvato con
vero spirito di sacrificio in questo non facile ma importante ministero. Che il
Signore ricompensi il loro zelo e le loro fatiche con specialissime benedizioni
per loro e per le loro famiglie.
°°°°°O°°°°°
Festa del Piccolo Clero
Ci teniamo
troppo a questa Istituzione per non dare breve relazione della cara festa
svoltasi domenica 4 Giugno colla vestizione solenne di ben 31 chierichetti. E'
una funzione sempre impressionante e seguita con molta attenzione. I
chierichetti si sono fatti notare per il loro comportamento serio e divoto. Li
vorremmo sempre così in Chiesa e domandiamo per questo l'aiuto delle Mamme e
del Corpo Insegnante. Dopo la benedizione delle divise e la vestizione della
cotta il Parroco rilevò con brevi parole l'importanza della provvida Unione,
approvata dalla Chiesa, fattore potente di disciplina e di pietà, vivaio di
vocazioni, decoro delle sacre funzioni.
Seguì la
bella cerimonia, in cui tutti i chierichetti fecero la S. Comunione, una
abbondante colazione per la quale le Madrine M.a Borio e Borio Cogno Rosina
regalarono il caffè latte cioccolato e la Sign. Alessandria
Felicina i panini dolci in memoria del compianto figlio Giacolino, appartenuto
pure al piccolo Clero, per il quale e altri soci defunti si era celebrata la Messa e fatta la Comunione.
Ringraziamenti
sentiti alle generose persone e a quanti ci aiutano per la cara Unione.
°°°°°O°°°°°
STATO DEMOGRAFICO
(Mese di
Giugno)
Battesimi
1 - Matrimoni: Nessuno - Morti 1.

da LUCE E FORZA di Agosto 1939
La lettera del Parroco
Ancora di "UN GRAVE
PROBLEMA"
La Famiglia e la
Patria.
Carissimi Parrocchiani,
Ricordate?
Tra i moventi di questa campagna per l'incremento di famiglie cristiane ho
accennato anche alla Patria; "Famiglia e Patria" potrebbe essere il
tema non solo di un articolo, di una tesi, ma di un'opera colossale degna di
ogni fatica e d'ogni encomio. E chissà quanti libri sono già stati scritti
sull'argomento, quanti discorsi pronunziati da persone competenti. Certo
sarebbe un lavoro che merita raccogliere questo ampio materiale e dedicarlo
alla Famiglia e Patria cristiana.
Io mi
contento di poche, modeste osservazioni adatte al mio ultimo posto ed alla
meschinità del nostro Bollettino. La
Patria! dolce nome che ci parla della nostra grande e bella
Italia, voluta da Dio culla della civiltà cristiana, e che ci richiama pure
alla mente il dolce "loco natio", il paese, la parrocchia di nascita
o d'adozione ove fioriscono gli affetti, si cementano i vincoli, si consacrano
le unioni!
Fa bisogno
di domandarci se abbiamo dei doveri verso la Patria? verso il nostro Paese? la nostra
Parrocchia? Chi li negasse, chi non li sentisse, chi non li conoscesse non
sarebbe degno del nome di cittadino e di cristiano. Per la Patria si lavora, si
piange, si soffre, si muore! La
Patria la si deve volere grande, bella, prospera, rispettata,
amata, temuta. E tutti i doveri verso di lei si possono compendiare in questo:
"Che ognuno prenda il suo posto e lo tenga con onore". Il soldato
impugnerà le armi e all'occorrenza darà il sangue per difenderla e farla
grande, l'agricoltore combatterà le battaglie dell'autarchia (grano, seta,
ecc.), il magistrato amministrerà la giustizia rettamente, tutti al proprio
posto senza frodi, inganni o parassitismi.
Ed eccoci
in tono. Prendere il proprio posto, abbiamo già detto, vuol dire, pei giovani a
ciò chiamati, un sollecito e santo matrimonio, e pei coniugati una famiglia più
che si può numerosa che dia soldati alla Patria, cittadini alla società,
lavoratori ai campi ed alle officine.
E non
mancano anche qui i pretesti per venire meno al proprio dovere di patriota Ho
sentito colle mie orecchie molto tempo fa questa sciocchezza sulla bocca di una
donna: "Già! Mettere al mondo dei bambini per mandarli un giorno a farsi
uccidere".
Ho cercato
(non so con quale esito) di convincere quella donna che le cose stanno proprio
al rovescio. "La pace nostra - mi pare abbia detto il Duce - riposa sopra
otto milioni di baionette". Ed è così: più un popolo è forte, numeroso e
meno corre il pericolo di essere assalito. La guerra è la sorte dei deboli e
chissà che avrebbero già fatto dell'ltalia i suoi nemici se essa non fosse
forte da farsi temere. Non occorre grande acume per capire questa verità,
specie a questi chiari di luna. Perciò fa bene, anche da questo punto, il
Governo fascista ad incoraggiare la campagna demografica, a dar sussidi di
nuzialità e di maternità, specie attraverso al mirabile Istituto di
"Maternità ed Infanzia", a concedere aiuti e privilegi alle famiglie
numerose. Il numero e la forza sono garanzie di tranquillità. Lo dice anche il
Vangelo: "Cum fortis armatus cu stodit atrium suum, in pace sunt ea quae
possidet". "Se un forte e armato è alla guardia della propria casa,
sta in pace chi l'abita". E' la storia di tutti i popoli e di tutti i
secoli.
Del resto
abbiamo vista un'altra cosa. Quali sono state le famiglie più colpite
nell'ultima guerra? Quelle che avevano un figlio solo od al più due. Morto
quello non rimase più nulla a quella casa. E diceva bene pochi giorni fa un
giovane padre di famiglia, un semplice mezzadro, ricco di bambini, povero di
roba, venendo a far scrivere l'ottava nascita: "Dicono che di figli e di
roba ce n'è mai troppo". I figli ci sono, la roba verrà. Che Iddio conceda
a tutti di avere un alto concetto dei doveri verso la Patria nostra.
ARCIPRETE
°°°°°O°°°°°
La nostra Festa del Carmine.
L'abbiamo
celebrata domenica 16 luglio e possiamo dire che pochi anni è riuscita solenne
come questo. Numerosissime comunioni (circa 500 tra cui 200 uomini). Predicò il
triduo il Rev.mo D. Pierino Chiesa ed abbiamo avuta la consolazione di vederlo
abbastanza frequentato. Furono Priori l'Il. Sig. Dott. Elia Tarditi, Farmacista
e la Gent. Sig.
Maria Rosso - Rostagno, che offrirono alla Chiesa in memoria del loro Priorato
L. 200 ciascuno, di cui il Parroco ringrazia sentitamente, pregando la Madonna del Carmine a
ricompensarli con le sue benedizioni.
In casa
del Priore ebbe luogo il solito signorile pranzo. Contribuì molto alla
solennità la venuta dell'Oratorio festivo salesiano di Cuneo colla Banda
Musicale che accompagnò la
Processione e rallegrò per tutta la giornata la bella festa.
A loro i nostri più sentiti ringraziamenti.
A Priori
per l'anno nuovo e festa 1940 furono eletti i Coniugi Sig. Tarditi Guido Segr.
Com. e la Gent.
Consorte Agostina Raviola ai quali vanno i più cordiali
rallegramenti ed auguri.
°°°°°O°°°°°
Pensiamo ai nostri Studenti.
Il ritorno
in famiglia per le vacanze dei nostri numerosi studenti, ai quali vanno in
questi giorni, col l'affettuoso saluto, le nostre congratulazioni ed i nostri
auguri, porta il nostro pensiero ad un grave problema che ci deve interessare.
Veramente
sarebbe più esatto dire: "pensiamo alle vocazioni", poiché c'è
differenza tra una parola e l'altra. Studente è chi s'avvia agli studi di
qualsiasi genere essi siano, mentre parlando di vocazione il pensiero corre a
gioventù chiamata allo stato ecclesiastico o religioso.
Per quelli
basta la famiglia, unica interessata, per questi invece no. Alla formazione di
un Sacerdote deve concorrere tutta la Parrocchia E la Chiesa ce ne dà l'esempio ed il comando, nelle
preghiere apposite delle 4 Tempora, e colle continue raccomandazioni di
elemosine per i Seminari, le Missioni, borse di studio, ecc.
Dove avviare i nostri giovani.
Parliamo
unicamente di vocazioni e diciamo anzitutto che se un giovane non manifesta
chiara e spiccata tendenza alla carriera ecclesiastica (il che si capisce dalla
sua libera elezione, dallo spirito di pietà, frequenza alle S. Funzioni, contegno
in chiesa, ecc., non escluso l'ambiente di famiglia poiché il ceppo ha grande
importanza per l'avvenire dell'albero), non è il caso di parlare di Seminario o
di Istituto religioso E sarebbe un gran delitto, un furto grave se, simulando
qualità e intenzioni che non si hanno, si complottasse di sfruttare il
Seminario o l'Istituto per qualche anno, per poi con relativa facilità,
acquistato il sapere, avviarsi alle professioni secolari. Su queste famiglie e
su questi individui che con arte delittuosa hanno mangiato il pane a tradimento
causando forse l'esclusione di altri elementi che avrebbero fatta buona
riuscita, non può scendere la benedizione di Dio. E forse si dovrà parlare di
restituzione.
Al Seminario.
Certo il
Seminario Diocesano dovrebbe essere lo sbocco naturale delle vocazioni
ecclesiastiche. La Diocesi
fornisce i sacerdoti alle Parrocchie ed è più che logico che le Parrocchie
forniscano al Seminario le giovani speranze. Per altra parte in via ordinaria
anche i genitori preferiscono avviare al Seminario le vocazioni di cui Dio
benedice le loro famiglie anche per un motivo interessato. "Mah! si sa
mai, domani noi saremo vecchi, il figlio potrà essere Parroco... e allora... Se
invece sarà religioso... addio speranze!". Diciamo subito a questi genitori
che non son certo questi i sentimenti ed i fini con cui si manda in Seminario
un loro figlio.
Certo non
è proibito (ed è profondamente umano) contare sull'aiuto di un figlio sacerdote
che più degli altri (e l'esperienza insegna) sente il dovere della riconoscenza
verso la famiglia, ma vogliamo dire che il primo e principale movente in questi
casi deve essere assicurare l'avvenire del figlio per la carriera a cui Dio lo
chiama e fare per questo anche qualche sacrificio. Se ne fan tanti per gli
altri figli e figlie quando si tratta di metterli a posto! E con che
ricompensa? E son proprio questi sacrifici che a volte, anche potendo non si
vogliono fare a costo anche di rovinare delle vocazioni. Poiché, diciamolo qui
per inciso, di vocazioni, specie nel e nostre campagne ne nascono tante, ma la
più parte sono stroncate in famiglia. Avviene come in campagna. Quante piccole
piante nascono nei nostri filari o per le siepi: peschi, peri, ciliegi, ecc.
Alcune vengono prese, trapiantate e curate; altri e sono i più si trascurano e
muoiono.
E torniamo
a noi.
Il Seminario costa?
E qual è
la carriera che non costa ai nostri giorni? Del resto tra tutti i Collegi del
genere il Seminario è sempre quello che costa di meno, e avuto riguardo alla
vita ed al rincaro di tutti i generi, si può dire che costa meno di una volta.
Ai miei tempi la minima pensione era di L. 20 mensili; oggi di L 120 e cioè sei
volte di più. Ma anche il grano (senza contare che se ne produce il triplo) è
andato da 20 a
150 il q.; le uve da 2 a
12 il Mg., la frutta da zero a prezzi elevati, il bestiame vale anche dieci
volte di più di 40 anni fa. Tutto è relativo e se il Seminario non avesse fondi
da supplire alle deficenze, non andrebbe avanti anche se tutti pagassero le 120
lire mensili. E diciamo pure che non c'è paragone dal trattamento di oggi a
quello di una volta. Anche qui le esigenze sono aumentate e le economie si
devono abolire.
1. - Un consiglio: A chi può.
Ai
genitori abbienti cui Dio concede la grazia della vocazione di uno dei loro
figli diciamo: "Non opponetevi al loro avvenire e fate volentieri il
sacrificio della spesa occorrente. Il Signore cui voi date il figlio saprà
ripagarvi largamente. Pensate che vuol dire avere un figlio sacerdote che tutti
i giorni, anche quando non vi sarete più, vi ricorderà espressamente nella S.
Messa e, forse unico, vi manderà dei suffragi, disposto anche domani, se sarà
necessario, a togliersi di bocca un pezzo di pane per darlo a voi.
2. - A chi non può: Borsa di studio
Ed ai
genitori poveri? Ecco: c'è chi ha detto che la mancanza di mezzi è un segno di
mancanza di vocazione, ma l'esperienza dimostra che questo è un errore
madornale Quanti santi sacerdoti che hanno fatto un mondo di bene sono usciti e
continuano ad uscire dalle case dei poveri! Anzi pare proprio che ai poveri
Gesù C. dia le sue preferenze, come già un giorno agli Apostoli.
Ed allora
si impone un doppio dovere: Ai genitori, fare quel po' che possono; ai
parrocchiani e specialmente ai ricchi pensare alle "Borse di studio,, per
i seminaristi poveri.
Noi in
Parrocchia abbiamo iniziato da qualche anno questo lavoro, ma purtroppo il
cammino fatto è ancor poco. La nostra "Borsa di studio" che abbiamo
intitolato a S Michele non arriva ancora alle 3000 lire. E tutti sanno che il
minimo per costituire una vera "Borsa" è di L. 20.000. Ci arriveremo?
Il Parroco confida di sì, pur pensando che per ora il Seminario si
contenterebbe di una mezza per far posto ad un bravo nostro aspirante. Ed
allora mettiamoci all'opera. Il Bollettino apre la sottoscrizione per il
compimento dell'opera ed il Parroco la inizia con l'offerta di L. 500. A Novello non mancano
gli abbienti, speriamo non manchino pure i volenterosi.
Per gli Istituti Religiosi
Ed agli
Istituti religiosi chi daremo? L'esperienza ci dimostra che il Signore pensa
anche a loro e noi a Novello per ora abbiamo più aspiranti negli Istituti
religiosi che in Seminario. I Gesuiti, i Salesiani, i Somaschi hanno dalla
nostra Parrocchia un discreto contributo di vocazioni che sarebbe anche
maggiore se i genitori conoscessero meglio l'ambiente a cui affidano i loro
figli e non ne ostacolassero l'entrata, per calcoli materiali.
Il Parroco
può assicurare per propria esperienza che in tutti i suddetti istituti i nostri
studenti sono trattati coi guanti e stanno molto meglio che alle case loro e lo
staranno anche di più quando, fatti sacerdoti in qualità di professori,
direttori ecc., saranno sparsi per le varie case dell'Ordine nei più bei posti
d'Italia e del mondo. Più d'una volta ho invidiata la loro sorte.
°°°°°O°°°°°
Per il Ricovero.
Il nostro
Ricovero attraversa nuovamente un periodo di crisi. Purtroppo la grave malattia
che ha colpito l'unico ricoverato e che persiste da tempo ribelle ad ogni cura
e la mancanza di locali per isolamento pone il Ricovero nella assoluta
impossibilità di altre accettazioni. Non che si tratti di malattie infettive,
ma con malati, specie di quel genere, non si sta volentieri. Per il caso
doloroso diciamo il nostro grazie sentito per l'aiuto dato dall'Il. Signor
Podestà che apprezza altamente l'opera umanitaria del Ricovero e confidiamo che
il Pio Istituto possa rendere al paese anche maggiori servizi. Rinnoviamo
perciò la preghiera perchè anche quest'anno sia fatta abbondante l'offerta del
grano per la quale s'incaricheranno i nostri giovani. L'offerta dell'anno
scorso ha dato il pane per quasi tutto l'anno; speriamo che quest'anno vorrà
anche essere maggiore, poiché maggiori sono i bisogni.
Abbiamo
pel prossimo inverno parecchie domande di persone veramente bisognose che ci
pongono non poco nei fastidi. E poi non bisogna mai dimenticare che ci sono i
debiti da pagare e che se si vuole che il Ricovero un giorno funzioni in pieno
occorre pensare a grandi restauri e ad una dote di rendita.
Le ultime
offerte (da Gennaio in qua) sono: Cogno Giovanni (A.O.I.) 35; S. C. 50; Stra
Lucia (Torino) 20; Giovani A. C. (Carnevale benefico) 50; Prof. Scavino Maria
(in suffragio della Nonna) 50; Coscritti partenti 27; vendita capra 160; Veglio
Giovanni 5; V. C. V. 300; Tarditi Oreste (in occ. nozze) 20; vend piantine
cipolle 11,75; Borio Francesca 10.
Di spese
non parliamo. Le più ordinarie di questi sei mesi (senza contare il pane, il
latte, la legna, il vino, la verdura, ecc.) sorpassano le 400 lire. E ci sono
interessi da pagare! Sarà ancora lontano il giorno in cui vedremo il nostro
Ricovero, debitamente restaurato ed arredato, guidato dalle Suore, funzionare
in pieno a bene della nostra vecchiaia sofferente e bisognosa? A chi può la
risposta.
Intanto
credo bene riportare da una autorevole rivista il seguente trafiletto che ci
potrebbe anche riguardare. Si sa mai!
Lasciti di immobili.
E' sempre
difficile consigliare come si possono garantire certi legati che si vogliono
fare a Istituzioni che in certo modo si vorrebbero mantenere al di fuori di
controlli (cioè che non sono enti morali e non lo possono essere come il nostro
Ricovero). Lasciare all'Ente, cioè al Ricovero, no, perchè legalmente non
esiste. Lasciare al Parroco per il Ricovero non conviene perchè il Parroco sarà
obbligato a far erigere il Ricovero in Ente Morale per adire all'eredità, con
tutti fastidi ed inconvenienti annessi. Sappiamo che per questo motivo il
Cottolengo ha rinunziato a molte ingenti eredità. Nel caso nostro, poiché il
Beneficio Parrocchiale non è congruato e quindi non c'è pericolo di falcidie,
il meglio sarebbe lasciare al Beneficio Parrocchiale, cui già appartiene la
casa del Ricovero, con un biglietto privato che ne impone in coscienza la
destinazione per il Ricovero.
Si
potrebbe anche lasciare alla Chiesa Parrocchiale, colla stessa procedura.
Comunque,
prima di disporre di immobili o di denaro per testamento è bene informarsi ed
assicurarsi onde non venga poi defraudata a favore di eredi legali la volontà
del pio testatore.
°°°°°0°°°°°
In tema di villeggiatura.
Ogni anno
arrivano al Parroco lettere con cortese preghiera a volersi interessare per
procurare alloggi a famiglie o individui per i mesi estivi di villeggiatura. E
queste sono la minima parte tra le tante domande che arrivano alle famiglie
private per parte di parenti o conoscenti. Ciò dimostra come il soggiorno
estivo di Novello sia da molti apprezzato. In verità Novello ha attrattive che
non possono vantare altri paesi che pure vanno per la maggiore in fatto di
villeggianti: alt. 500 m.
sul mare, acqua fresca, ottima ed abbondante, aria pura cullata per lo più da
brezza, frutta svariata ed abbondante, passeggiate deliziose e comode,
popolazione rispettosa e servizievole, copiosi mezzi di comunicazione (tre
servizi d'auto giornalieri per Alba, due per Monchiero). Classico poi il
dolcetto per la cura dell'uva e del vino, per chi lo desidera. Purtroppo
mancano due cose. Novello è poco conosciuto. Le carte, le riviste turiste, le
monografie delle Langhe, mentre si diffondono a volte in particolari per lo più
esagerati su altri paesi, tacciono di Novello o dicono ben poco. Congiura del
silenzio? Apatia dei nostri vecchi? Ma.. !
Eppure
anche dal lato turistico Novello presenta attrattive non ordinarie: una Chiesa
del '700 (scuola del Juvara) che passa tra le più belle della diocesi, una
Confraternita che per purezza di stile forse la supera, un Castello, stile
gotico, di cui non è facile trovare il pari, Cappelle campestri con dipinti di
valore (tra cui primi i bizantini di S. Rocco e l'affresco della Crocetta) e
quadri pregiati, e sopratutto un panorama dei rari che offre la superba visione
della catena alpina da Cadibona al Rosa col sottostante altipiano del
monregalese, cuneese, fossanese, pinerolese, torinese ecc., una miriade di
paesi e città. E non parliamo dell'altro magnifico panorama est verso le Langhe
ed il Monferrato. Un'altra cosa che manca a Novello, e che forse è la causa
principale dell'abbandono in cui è lasciato, è la mancanza di alloggi decenti.
Non di case, che a Novello abbondano e sono per buona parte vuote, ma di
alloggi che possano presentarsi ad una famiglia distinta, puliti, comodi e
dotati almeno di quei requisiti di cui non si può fare a meno, acqua, aria,
pulizia, ecc. Chè sono queste le famiglie che vorremmo tra noi, le distinte, le
educate, le rispettose delle nostre tradizioni morali e religiose. Poiché, -
chi non lo sa ? - anche qui ci sono persone e persone. Come c'è vino e vino,
frutta e frutta, bestie e bestie, cittadini e cittadini, cristiani e cristiani,
(il buono ed il cattivo dappertutto) così c'è villeggianti. Alcuni (ed abbiamo
già avuto motivo di constatarlo) sono la vera fortuna delle parrocchie ove
capitano: caritatevoli, religiosi, esemplari nei costumi (specie nei vestiti e
nei divertimenti), anima delle iniziative di bene per
la Chiesa, Asili,
Ricoveri ecc. ; altri invece (per fortuna pochi) sono lo scandalo dei paesi ove
capitano. Quelli sono i desiderati, questi no, poiché tutti sappiamo che c'è
modo di riposarsi, di svagarsi, di divertirsi anche senza offendere nessuno, a
cominciare da Dio che è primo nei diritti.
Per il
bene che vogliamo a questa 'diletta Parrocchia' auguriamoci che siano tanti i
villeggianti modelli ed esemplari che affluiscono a Novello e vediamo di fare
ciascuno ciò che può per preparare loro una degna accoglienza. Le amicizie
buone non sono mai troppe.
Per Moriglione.
So che
siete ancora in attesa di un'ultima mia parola sull'affare della vostra
costituenda Parrocchia. Ultima per modo di dire, come conclusioni di quanto
v'avevo promesso sui vantaggi di una Parrocchia a Moriglione perchè conto
parlarvene altre volte specie quando si potrà venire a qual cosa di concreto.
I vantaggi
di una nuova Parrocchia non si possono elencare così in poch parole. La Parrocchia è una
famiglia ed il Parroco vi tiene il posto di padre, di guida, di consigliere e
non solo in senso spirituale. Quante Parrocchie devono al loro Parroco la loro
salvezza ed il loro benessere anche materiale! Una famiglia senza padre o senza
madre s'accorge solo del posto che essi tenevano in casa quando non ci son più.
Ma tanto
per dir qualche cosa eccovi alcuni dei principali vantaggi che vi porterà la
nuova Parrocchia:
1° - La
celebrazione di due Mess festive che permetteranno a tutti, giovani e vecchi,
grandi e bambini, di soddisfare al precetto della Chiesa col relativo Vespro ed
Istruzione Parrocchiale di cui abbiamo tutti tanto bisogno. Di più una Messa
nei giorni feriali che darà occasione a chi potrà e vorrà di farsi tanto bene.
Ne sentite così poche Messe feriali, è vero?
2° - La
cura dei vostri malati vecchi e sopratutto l'istruzione religiosa dei vostri
bambini, dovere grave che pesa sulla coscienza dei genitori e pel quale non v'è
scusa che tenga.
3° - La
certezza di avere in un tempo non lontano un vostro Campsanto parrocchiale, con
tutti i vantaggi che ne derivano. Oggi si sa che è facile avere la licenza per
un nuovo Camposanto e che per lo più per pagarlo bastano i posti venduti per
tombe di famiglia.
4° - La facilità
di un piccolo Asilo pei vostri bimbi, per cui non è necessario un palazzo, né
un personale specializzato; basterà da principio una stanza ed una brava donna.
5° - Ed
infine una dignità che oggi ancora non avete. Appartenere ad una Parrocchia,
avere un Parroco che sia in mezzo a voi ed al quale potete rivolgervi in ogni
vostro bisogno è qualchecosa di più che essere semplici borghigiani di una
Cappella quasi abbandonata, come la vostra. Ciò non si può negare e ciò
basterebbe da solo a decidervi a qualunque sacrifìcio.
I vostri Esercizi.
Coll'occasione
sono lieto di darvi una buona notizia che so vi farà piacere, e che è
l'adempimento di una promessa fattavi già parecchi anni fa. Come già abbiamo
fatto a Bergera e Panerole negli anni scorsi, quest'anno faremo a Moriglione un
breve Corso di Esercizi Spirituali. Ricordo l'entusiasmo ed i frutti delle due
borgate suddette e son persuaso che voi di Moriglione non sarete da meno.
°°°°°O°°°°°
Notizia dolorosa.
Aggiungiamo
poche parole a quanto già disse la
Gazzetta d'Alba e ciò per non aumentare il dolore della
povera Famiglia colpita dalla sventura. Purtroppo è arrivata la notizia che il
valoroso legionario nostro Marengo Alfredo di Carlo è caduto in terra di Spagna
a Pont del Molins, il 7 Febbraio 1939 vittima dei bolscevichi rossi dei quali
era caduto prigioniero in seguito ad un vile tradimento. Aveva 33 anni. Mentre
mandiamo alla vittima del dovere il nostro mesto ricordo e suffragio di
preghiere, e porgiamo alla Famiglia Marengo le più sentite condoglianze, non
possiamo a meno di bollare ancora una volta d'infamia la barbarie rossa che,
contro tutte le leggi umanitarie, ha trucidato così cinicamente migliaia di
poveri giovani eroi che la prigionia faceva sacri ed inviolabili.
Novello
darà con un funerale solenne il dovuto tributo di omaggio alla memoria del caro
Alfredo, mentre dice fin d'ora e spera poter dire in forma più solenne al
fortunato reduce Ravera Gino il suo plauso ed ammirazione.
°°°°°O°°°°°
Anniversari di Agosto
1
Ag. Marengo Teresa 1928
2
" Taricco Maria '33
4
" Vietti Celso '30
7
" Ravera Maria '23
Mascarello
Giovanni '37
8
" Marengo Balocco
Carolina '34
9
" Giordano - Sciolla
Adele '27
10 " Giachino Giuseppe '33
Tarditi
Luigi '26
12 " Cagnasso Michele '25
13 " Roggia Maria '25
14 " Passone Riva Rosalia (Leg)
Alessandria
Bartolomeo '36
15 " Pregliasco Luigi '36
Grisotto
Giuseppe '29
24 " Veglio Francesco '34
25 " Rostagno-Tarditi Gius.na '34
Pirra
Giovanni '26
26 " Tarditi Ambrogio '35
28 " Giordano-Borbonese Ter. '27
Cucco
Lorenzo '27
30 " Comm. Giordano Luigi '28
Vivalda
Valerio '34
Boschis-Galvagno
Clara '30
A quanti di questi morti pensano
ancora i figli o gli eredi?
R. I. P.

da LUCE E FORZA di Settembre 1939
La lettera del Parroco
Ancora di "UN GRAVE
PROBLEMA"
Il campanilismo – l’economia – la
dignità.
Carissimi Parrocchiani,
Eccoci al
termine della nostra chiacchierata sul grave problema della "costituzione
di nuove famiglie", chiacchierata che si proponeva di essere breve ed
invece minaccia di non finire più. Che volete? A volte a chi scrive capita come
alle comari di piazza: più parlano e più han da dire e, lasciandosi, ripetono:
"Te lo dirò un'altra volta".
Purtroppo
troppe cose entrano ad interessarsi del nostro problema: la Religione, la Morale, la Patria, il Campanile,
l'Economia, la Dignità,
ecc. ecc.
E siamo
arrivati al campanile. Qui ci par proprio di vedere qualcuno sorridere dicendo
: "Che c'entra il campanile? Ecco, intendiamoci. Per campanile o
campanilismo, chi non lo sa? s'intende quel senso di attaccamento, di affezione
che ogni uomo ben nato sente per il paese che è suo, che l'ha visto nascere o
che è diventato tale per adozione. E basti una domanda: "C'è qualcuno a
Novello che non voglia bene a Novello? Che non lo desideri stimato, amato,
grande, importante? Che non ami sentire il suo nome sulle bocche di tanti e in benedizione?
Ebbene a questo contribuisce assai lo sviluppo, l'aumento di nuove famiglie, la
comparsa numerosa di figli nuovi.
Se invece
di 1600 anime la nostra Parrocchia ne contasse 4000 (e il territorio è più che
sufficiente per mantenerli tutti) non avremmo viste certe cose su cui è bene
non tornare e che si ripareranno Dio sa quando, non avremmo subite certe
umiliazioni (che a qualcuno parvero conquiste e furono vittorie di Pirro di cui
sentiamo gli effetti), non avremmo continuamente sul capo, come una spada di
Damocle, la minaccia alla nostra vita di indipendenza millenaria, avremmo meno
spese e più benessere. Sì, aumento di cuori occorre, ma di cuori nostri, cuori
che ci amino, che vivano la vita nostra novellese, che cerchino il nostro bene,
non la rovina. Ed occorre proprio dire che certi castighi ce li siamo meritati
e forse, anzi certamente, avverrà di peggio se il nostro paese continua ad
andare cosi alla deriva.
Oggi
abbiamo 7 nascite contro 10 morti. E' tutto detto. Veder morire fa sempre pena.
E vogliamo
dare uno sguardo alla nostra vita economica? A Novello siamo ancor assai
indietro in molti campi. L'agricoltura stenta, il commercio è quasi
sconosciuto, manca l'iniziativa, la mano d'opera, ecc. Perchè? Perchè siamo
pochi, troppo pochi. Se fossimo il doppio, se la campagna rendesse il triplo (e
lo potrebbe con facilità) avremmo meno da pagare, si potrebbero fare tante cose
che oggi mancano, aumenterebbero i negozi, gli alberghi, i villeggianti, le
industrie... Chi può negare questo? Invece manca tutto e sovente. se abbiamo
bisogno di qualche cosa, dobbiamo andar fuori. E ne va di mezzo una volta di
più la nostra dignità di paese bello, industre, fiorente, autonomo, che lavora
e produce, che cammina sulle grandi vie del progresso a passi di gigante, esempio
di virtù civili e religiose, di fortezza, di laboriosità, di benessere.
Chi non
sente la bellezza di questo ideale, anche solo dal lato umano?
Oh se i
nostri vecchi tornassero, se tornassero i Novellesi di cento anni fa, quei
Novellesi che davano alla Parrocchia ed al Paese, fiero del suo nome, 20-30
matrimoni all'anno (contro i poveri 3 di quest'anno) che regalavano 70-80 nuove
creature all'anno (contro i poveri 7 di quest'anno) che la moderna scienza
salverebbe da morte (mentre allora ne moriva il 70 %) che non farebbero? che
direbbero? Che oggi si è senza sangue, senza coraggio, che non si ama la Famiglia, la Patria, la Chiesa, che s'ha paura dei
bambini, si è incapaci a mantenerli, fastidiati ad allevarli, inetti ad
educarli. E forse, nei riguardi di tanti individui, non avrebbero torto.
E
chiudiamo col grido di tutte le vittorie: "Avanti, Novellesi, alla
conquista dei più santi ideali nel nome di Dio, della Patria, della Famiglia,
per le fortune spirituali e materiali della nostra terra, pel nostro interesse
e dignità!" ARCIPRETE
°°°°°O°°°°°
IN PARROCCHIA
La Festa delle Umiliate.
Si celebrò
la domenica 30 Luglio in onore di S. Anna, chiamata da qualche anno a titolare
della Compagnia.
P. Guido
predicò il triduo di preparazione cui partecipò sempre un numero consolante di
donne.
Solenne la
festa con Messa parata all'altare del Carmine, Processione e Panegirico.
Fu Priora
degnissima la Sign. Carla
Borio in Tarditi, Insegnante a riposo, che regalò alla Compagnia un artistico
stendardo per processione recante su tela fra ricami in seta e oro una bella
figura di S. Anna.
Entra a
Priora per l'anno venturo la Sign. Bernardina Pejron in Giordano e fu eletta
Sotto-Priora la Signora
Sordi Luigia in Costamagna.
Mentre
ringraziamo a nome della Compagnia la generosa Priora per il bel regalo (e il
Piccolo Clero ringrazia per l'offerta di L. 25) formulando i migliori auguri
per la nuova Priora, ripetiamo alla Compagnia stessa il voto sentito tra le
Umiliate medesime: che la
Compagnia possa presto essere in grado di acquistare una
bella statua di S. Anna da portarsi in processione, ad imitazione delle altre
Compagnie, in sostituzione del quadro provvisorio. In questo potrebbe
concorrere anche la
Compagnia delle Figlie cui le Umiliate hanno già ceduto di
fatto la bella statua dell'Immacolata.
°°°°°O°°°°°
La pagina della carità.
Approfittando
della disponibilità di questo numero, diamo il resoconto delle offerte fatte
dopo l'ultima pubblicazione, alla Chiesa ed alle Opere Parrocchiali.
Alla Chiesa Parrocchiale
(Dal Dicembre 1938)
Galvagno
Giuseppe L. 25 - Tarditi Dott. Elia 25 - Pressenda Maria 15 - Tarditi Giuseppe
(Chiab.) 25 - Foglio Luigi 50 - Ravera Cesare 100 - Roggia Giuseppe (Erm.) 30 -
Pirra Pietro 25 - Roggia Pietro 10 - Tarditi Benedetto 10 - Sangiano Lorenzo 8
- Famiglia Montanaro (Chiabr.) 10 - Fam. f. Cogno Luigi 40 - Strasia Rosa 15 -
Tarditi Gius. f. Fr. 10 - R. L. 10 - Borello Carlo 10 - Tarditi Francesco
(Ven.) 20 - Tarditi Lodovico 15 - Marenco Modesto 25 - Conterno Matia 25 - Sor.
Alessandria 50 - N. N. 50 - Sposi Poffo-Abbio 25 P. G. 12 – Sposi Cappo -
Taricco 25 - C. C. 40 - N, N. 100 - M.a
Carla- Borio Tarditi 80 - B. G. 20 - Tarditi- Marrone Maddalena (in occasione
nozze) 10 - Fam. Daniele 10 - Pirra Angelo 20 - P. P 100 - A. G. 20 - Cav.
Dott. Balocco 50 - S. C. 50 - Sor. Abbona 5 - Fam. f. Vietto P. 36 - M. A. 18 -
Cogno Giovanni 5 - M. B. C. 50 - Grimaldi Paolo 20 - Tarditi Matteo f. G. 20 -
Leg. Mosca Carbone 40 - Marengo Batt. 25 - Dotta Matteo 20 - Famiglia Cav.
Anselma 100 - Frat Sor. Tarditi (Fr.) 30 - Tarditi Guido 25 - Piovano Celso 20
- Roggia Fr. f. Andr. 10 - Pirra Giovanni (in memoria del suo Priorato Uomini)
100 - G. M. 5 - Maria Lemasson - Novo 25 - N. N. 10 - Albarello Lucia (per il
sepolcro) 25 - Tarditi Clementina (in suffragio) 50 - P. P. 10 – Stra Felicina
(in suffragio della sorella Ernestina) 500 - Vertenza M. S. 85 - C C. 10 - M. R.
15 - S. Nicola 8 - Tarditi Oreste (in occasione nozze) 20 - Manzone Gius. f.
Giusto 10 – Grisotto Domenico 5 - C. C. 20 - Cogno Giovanna 10 - N. N. 5 -
Tarditi Maria 5 - Coniugi Penna (in occasione della 1^ Comunione della figlia
Maria) 50 - Conterno Mattia (in memoria e suffragio della moglie Teresa) 50 -
Bergamino Cristina 5 - S. A. (in onore della Madonna del Carmine) 500 -
Rapalino Giuseppe 20 - Tarditi C. 15 - Fam. Marengo (S. Grato - in suffragio e memoria del figlio Alfredo) 100 -
Protto Angelo 50 =: Totale L. 3787.
A tutti
gli offerenti il nostro grazie e la preghiera al Signore che ripaghi con cento
per uno. Diciamo però la verità, specie per chi non ha dato nulla, questo è un
po' poco in confronto dei bisogni della Chiesa, dei prezzi odierni e delle
offerte di 10-15 anni fa. E' vero che le cose vanno male e la Chiesa è la prima ad
accorgersi. Qualcuno dice anche che non si fa più nulla. Ma come si fa ad
avventurarsi in debiti gravi con sì poco? Per altra parte qualcosa s'è fatto ed
altro è in ordinazione e si aspetta solo che i nostri operai ci consegnino il
lavoro. Andar fuori rincresce ed ordinare in paese ci vuol molta pazienza.
Furono
anche fatte offerte di farina per le Ostie, che non pubblichiamo per ragioni
ovvie.
Speriamo
che la raccolta discretamente abbondante del grano e la pioggia recentemente
caduta sulle campagne arse suggeriscano a molti il dovere della riconoscenza.
Per le Opere Parrocchiali
(Da Ottobre 1938)
P. P. 5 -
Dott. Bologna 50 - Fam. Giordano 250 - Stroppiana Nicola 40 - Abbona Antonio
100 - Galvagno Giuseppe 25 - Tarditi Dott. Elia 25 - Sardo Giuseppe 50 - M. A.
30 - Avv. Prof. Ferreri 100 - Tarditi Luigi (Rost.) 20 - Maria Lemasson - Novo
35 - D. S. 25 - E. P 500 - Alessandria Giuseppe 10 - G. F. C. 10.
Per il Bollettino.
Con.
Gagliasso 5 - Veglio Giovanni 5 - Con. Bosco 5 - Raviola Taricco Teresa 5 –
Girardi Michele 5 - Manzone Gius. f Giusto 5 - Bergamino Giovanna 5 - Gallo
Marianna 5 – Carosso Catterina 5 - Prof. M. Ciravegna 10 - Alessandria Lorenzo
5 - Famiglia Principiano 5 - M. R. 5 Fam. Pavia (Rav. ) 10 - Abbio Michele 2 -
Fam. Rovella 2 - Saccato Ved. Ravinale 5 - Sor. Saccato 5 - Saccato Giovanni 5
- Tarditi Gius. f. Gasp 5 - Camia Franc. 5 - Marengo Ottavio 6 - N. N. 5 -
Sangiano Lor. 5 - Tarditi Domenica 3 - Tarditi Batt. 5 - Grisotto Domenico 5 -
Manzone Carlo 3 - Passone G. B. 5 - Passone Michele 5 - Marengo Angelo 10 -
Ferrero Luigi 5 - Passone Catterina 7 - Teresa Burzio Giordano 10 - Con.
Marengo 3 - Ved. Marengo 2 - Marengo G. B. 5 - Giachello Franc. 5 - Giachello
Marco 2 - Tarditi Stefano 2,50 - Fam. Montanaro (Chiar.) 5 - Novo Michele 10 -
Abbona Onorato 5 - Fam. Dardo 2 - Seghesio Luigi 4 - Pirra Pietro 5 -
Alessandria Giuseppe 5 - Borio Francesca 3 - Saccato Luigi (Lequio) 5 - Archini
Ballatore Gaetana 10 - Stella Giacomo 10 - M.a Grisotto 10 - Saccato Giacomo 5
- Con. Bersano Raviola 10 - N. N. 5 - Famiglia Alessandria (Gov.) 5 - Borio
Catterina 4 - Tarditi G. 3 - Con Gallian-Tarditi (Francia) 10 - Con. Goletti 5
- Tarditi Metilde 5 – Cogno Luigi 5 - Fratelli Roggia 5 - Tarditi Franc.
(Podio) 5.
A tutti
gli amici e sostenitori del nostro modesto ma caro Foglio i più sentiti
ringraziamenti.
Asilo.
(Offerte pervenute al Parroco dal
Gennaio 1939)
Dott. Cav.
Balocco (azioni) L. 20 - Tarditi Margherita in occasione della 1.a Comunione
della figlioccia Penna Maria) 100 - G. F. C. 50.
Ricovero.
Per
vendita pere, capretto, ecc. 165,50 - Fil. C. 50 - Conterno Matia (in memoria e
suffragio della moglie Alessandria Teresa) 50 - per vendita cartoline e album
21,60.
Inoltre
anche quest'anno i nostri bravi Giovani di A. C. hanno curato l'offerta del
grano che ha raggiunto quasi i due quintali con circa L. 150 di offerte tra cui
L. 50 del Cav. Burdizzo, sempre generoso col nostro Ricovero.
Le Giovani
di A. C. hanno pensato nuovamente alla vendita delle nostre cartoline
illustrate ricavando L 40,65.
A tutti il
nostro sentito grazie colla certezza della ricompensa di Colui che ha detto:
"Ciò che avrete fatto ad uno di questi miei (poveri) l'avrete fatto a
me".
Cappella S. Giuseppe.
La Cappella di S.
Giuseppe ha chiuso i suoi conti colla rimanenza attiva di L. 205,70.
Ecco la
distinta delle entrate ed uscite del corrente anno: Rimanenza attiva 1938: L.
113. Raccolto dalle Massare Sigg. Ravera e Pregliasco L 230,50. Elemosine L
28,20 - Offerta dei Coniugi Tarditi - Montanaro (in occasione delle loro nozze
d'argento) L. 400 (per l'altare).
Spese: Per
la festa L 30 - Per il nuovo altare L 400. Per gli scalini in graniglia
(interni ed esterni) L. 136. | Rimane qualche nota da pagare. Che S. Giuseppe
benedica i suoi benefattori!
Cappella della Crocetta.
La Cappella della
Crocetta chiude i suoi conti dopo la festa di quest'anno, celebratasi con
particolare divozione il 2 Agosto, con una rimanenza passiva di L. 536,30,
debito che rimane verso la benemerita Famiglia Tarditi della Fracchia che ha
anticipati i fondi per le spese.
Se si
pensa a ciò che era la
Crocetta una quindicina d'anni fa ed il progresso fatto sia
nel materiale (abbellimenti e restauri) in cui s'è ormai speso oltre L. 10.000,
sia nello spirituale, c'è da essere soddisfatti. La vecchia Cappella, quasi
dimenticata, arricchendosi dell'Indulgenza della Porziuncola, è diventata meta
di pii pellegrinaggi e centro di divozione specie nel giorno della festa.
C'è quindi
nutrita speranza di poter quanto prima saldare il piccolo debito che rimane,
anzi di poter riprendere i lavori che ancora sono in progetto: ampliamento
delle finestre, pavimento, sistemazione dei due altari laterali, ecc.
Anche
quest'anno la festa è riuscita animatissima per concorso e assai divota.
Predicò il triduo il Rev. P. Guido da Calosso dei Cappuccini di Fossano. Molte
Comunioni, specie di uomini e generose offerte. Ricompensi largamente la Madonna quanti hanno a
cuore il fiorire del suo Santuario.
°°°°°O°°°°°
La Festa del Parroco
Ringraziamenti.
Anche
quest'anno l'onomastico del Parroco non è passato inosservato alla nostra buona
popolazione. Le Associazioni d'A C , i Seminaristi, i Fanciulli dell'Oratorio,
i Bimbi dell'Asilo vollero, in una riuscitissima accademiola che ebbe luogo la
sera dell'Assunta, a nome di tutta la popolazione che sottolineò le loro parole
con ripetuti applausi, voti e preghiere verso chi cerca di fare loro del bene
nel miglior modo che può.
Il Parroco
che ha gradita assai questa spontanea dimostrazione, non per sé, ma per ciò che
rappresenta, ha ringraziato con commosse parole.
Da queste
colonne il Parroco sentitamente ringrazia quanti nell'occasione gli hanno fatto
omaggio di auguri, d fiori, di preghiere, di offerte per le Opere Parrocchiali
ed in modo special gli Uomini di A. C.
Anniversari di Settembre
1 Sett.: Tarditi Pietro 1926
3 " Sobrero Veglio Anna '31
5 " Bozzone Antonio '24
6 " Abbona Boggione Vittoria '27
13 " Tarditi Marco '28
14 " Gallo Bartolomeo '22
Dott.
Gervasone Onorina '29
18 " Grimaldi Iberti Maria '25
19 " Baroero Abbona Maria '30
20 " Balocco Miglietti Maddal. '28
Scarzello
Marengo Catt. '28
21 " Parusso Giuseppe '31
22 " Galvagno Filippo '33
23 " Gallo Michele '23
24 " Borio Ferrero Barbara '32
Gioffredo
Cogno Dom. '23
29 " Taricco Matteo '23
Cogno
Michele '22.
R. I. P.
Suffragi per il Legionario.
Il nostro
Legionario Marengo AIfredo di Carlo (S. Grato) caduto Spagna il 7 Febbraio 1939
vittima della ferocia dei rossi di cui era gioniero, s'ebbe una prima
attestazione di rimpianto, di stima e di suffragio domenica 6 Agosto. Il
Parroco credette suo dovere dare il buon esempio con un Funerale solenne fatto
ad iniziativa ed a spese della Parrocchia che ci tiene a ricordare e suffragare
il più presto possibile i suoi figliuoli morti in terra lontana per la santa
causa della Patria e della Religione.
E la Parrocchia vi prese
parte al completo. Notati gli Uomini, i Giovani ed i Fanciulli di A. C. colle
loro belle bandiere. Accompagnava all'organo la Cantoria Femminile
che eseguì la Messa
in gregoriano, il veterano M.o Ghigo. Alle esequie il Parroco ricordò con
commosse parole il sacrificio del valoroso Legionario che Novello ha dato alla
doppia causa della Patria e della civiltà cristiana contro il pericolo
bolscevico che avrebbe voluto fare della Spagna la base per altre conquiste. ,La mesta funzione ha lasciato in tutti
profonda impressione.
Il
compianto della Parrocchia intera unito alla gloria che circonda la figura
dell'eroe sia di conforto alla desolata Famiglia.
°°°°°O°°°°°
La Famiglia Marengo di S.
Grato commossa dall'imponente dimostrazione data dall'intera popolazione in
occasione del Funerale solenne in suffragio del loro caro e compianto
ALFREDO
legionario
volontario caduto in terra di Spagna, ringrazia con tutto il cuore chi della
mesta funzione ha avuta l'iniziativa e quanti, novellesi e forestieri. vi hanno
preso parte.
°°°°°O°°°°°
Onore al merito.
Il nostro
Bollettino che prende viva parte ai dolori ed alle gioie delle famiglie
novellesi ovunque esse si trovino, riporta volentieri dalla Gazzetta d'Alba (27
Luglio 1939) il seguente articolo:
NOVELLO
(Rit.)
Apprendiamo e riportiamo dalla "Stampa" di Torino (N. 11 Luglio u. s
) il seguente fatto che ci interessa, poiché i Coniugi Marrone sono ambedue
nati a Novello, dove hanno le loro famiglie numerose , (6 figli la Famiglia Marrone,
di cui uno morto in guerra, e otto quella dell'Audisio in Marrone), e da dove,
da poco tempo, si sono trasferiti a Millesimo per ragioni di lavoro. Seguendo
le tradizioni famigliari i Coniugi Marrone - Audisio, ambedue giovani ancora,
fidenti unicamente nella Provvidenza e nel proprio lavoro, hanno già arricchita
la loro casa di ben 7 bambini; esempio a molti di virtù morali e patriottiche.
Novello si associa volentieri al plauso che in questi giorni è venuto dall'alto
a premiare il coraggio e l'amore materno della brava Felicina.
Ecco il
fatto:
Salva il proprio figlio dopo viva lotta coi
flutti.
Savona, 10
luglio.
Un magnifico
esempio di amor materno è stato offerto da una popolana di Millesimo, tale
Felicina Marrone, madre di sei figli ed in attesa di un prossimo nuovo lieto
evento. La Marrone,
trovandosi a lavare sulle rive del Bormida, ad un dato momento s'accorgeva che
un suo figlioletto di due anni, lanciando con forza dei sassolini nell'acqua,
aveva perduto l'equilibrio ed era caduto nel fiume. Il pericolo era gravissimo
per il piccolo, e la madre, seppure poco esperta al nuoto, si lanciava in
soccorso della sua creatura riuscendo a trarla a riva dove, giunta, cadeva
esausta serrando al petto il figlio. Altre donne che, terrorizzate, avevano
assistito alla tragica scena, accorrevano in soccorso della coraggiosa madre,
che poco dopo si riaveva e poteva essere riaccompagnata alla propria abitazione
ove ha poi ricevuto la visita del Podestà, del Segretario del Fascio femminile
che si complimentavano con lei per il coraggioso gesto.
Lo stesso
giornale (N. del 16 Luglio) riportava questi altri particolari:
Un premio del
Duce al!a madre che salvò il suo bimbo dalla Bormida.
Savona, 15
Luglio.
Il Duce,
venuto a conoscenza del gesto compiuto dalla Marrone, dava immediatamente
disposizione al nostro Prefetto affinchè recasse alla popolana, con le
espressioni del Suo più vivo e alto compiacimento anche un Suo premio
personale.
Oggi il
Prefetto, accompagnato dal Segretario federale, si è recato alla modesta
casetta della coraggiosa madre, accolto da tutta la famigliola, ricevuto dal
padre un modesto muratore in camicia nera, e dai figli tutti in divisa di
Balilla e di Piccole italiane. La
Marrone, vivamente commossa per questo immediato intervento
del Duce ha ripetuto al Prefetto, nella simpaticissima cornice dei suoi figli
accresciuta due giorni fa dell'ultimo maschietto, le sue espressioni di
profonda gratitudine di riconoscenza e ringraziamento per l'altissimo premio
ricevuto. La coraggiosa madre è stata inoltre proposta per la medaglia al Valor
Civile.
________________________
Alla
coraggiosa madre le congratulazioni e gli auguri del Bollettino e di tutti i
Novellesi.
°°°°°O°°°°°
PER LA STORIA
Togliamo
dal bellissimo Numero Unico pubblicato in occasione del Congresso Eucaristico
di Dogliani questo articolo che ci riguarda e che anche alla distanza di due
secoli dal fatto raccontato può darci una buona lezione sulla religiosità dei
nostri vecchi confrontata colla nostra:
Processione da Dogliani a Novello
30 marzo 1676
L'Avv.
Orta in un volume dei suoi manoscritti così descrive senza esagerazioni la Processione:
Il giorno
30 marzo, lunedi santo, il popolo di Dogliani è andato alle qua rantore al
luogo di Novello.
Erano
stati invitati i Parroci e le Compagnie e s'era determinato di andarci la
domenica delle Palme per maggior comodità del popolo. Ma per soddisfare al
desiderio di quelli di Novello si è andato in questo giorno. Onde la mattina di
buon'ora, essendosi fatto sonar le campane a festa, congregate le Compagnie e
il popolo, è seguita la partenza circa le ore quattordici, in questa forma. E'
preceduto un Crocifìsso, quale è poi stato portato dal M. R. Padre Giuseppe
Maria di Monforte, Cappuccino nostro Predicatore, e dietro seguivano diverse
figlie scapigliate con una corona di spine in testa ed una croce in mano; dopo
le quali le umiliate, i fratelli della misericordia, i disciplinanti bianchi,
il clero ed il popolo assai in buon numero. Nel partire dai loro oratori, hanno
cantato il Miserere nei modi quale si canta il giovedì santo, indi per istrada
hanno recitato il Rosario e l'officio della Madonna. Nell'entrare del luogo di
Novello, precedendo il M. R. Predicatore col Crocefisso, sono stati incontrati
dai R. S. Arciprete, Clero, Disciplinanti Bianchi e Primati d'esso luogo, con
dimostrazioni di molto affetto.
E perchè
le tre Compagnie in abito erano 710 persone, si è loro data la chiesa intiera e
fecero le loro preghiere e divozioni.
Il P.
Predicatore ha fatto due sermoni e si è aspramente battuto con catene di ferro.
Nel ritorno hanno nuovamente cantato il Salmo Miserere e sono rientrati in
Dogliani circa le ore 22.
________________________
Era
Parroco allora di Novello un certo Don Giovanni Batt. Morretto come si rileva
dal Registro dei Battesimi che furono in quell'anno 47. Novello allora anche in
questo si faceva più onore di oggi.
°°°°°O°°°°°
Nota agricola
SPRECHI. -
Abbiamo già parlato dello spreco che incoscientemente si fa da tanti
agricoltori di quella materia preziosa che si chiama l'azoto del letame,
causato dalla cattiva manutenzione e poca cura del medesimo. Potremmo dire che
insieme all'azoto se ne vanno altre materie non meno preziose che si comprano
poi a caro prezzo nei concimi chimici, quali l'ammoniaca, ecc.
Accenniamo
oggi ad un altro spreco che avviene abbastanza in vasta scala specie nelle
tenute un po' notevoli:
LA FRUTTA.
Basta dare
un giro per le campagne specie in questo mese per vedere sotto gli alberi da
frutta quantità non trascurabile di pesche, mele, pere, ecc. specie là ove non
si son fatti i trattamenti contro la tignuola.
Questa
frutta può essere utilizzata? Sicuro, almeno in parte. L'acerbo, il tarlato,
potrebbe servire per gli animali, conigli, porci, ecc. ma la parte buona,
utilizzabile, che non manca mai, potrebbe dare della buona marmellata che
formerebbe all'inverno la delizia dei bambini. E chi non sa che sovente la
frutta caduta per terra non ha altro difetto che di essere troppo matura?
L'ebollizione poi toglierebbe ogni pericolo di malanni. E questo lavoro
dovrebbe essere fatto in modo speciale dalle donne e dai fanciulli.
°°°°°O°°°°°
STATO DEMOGRAFICO
(Mese di Agosto)
Battesimi
1 - Matrimoni: Nessuno - Morti: 1.

da LUCE E FORZA di Ottobre 1939
La lettera del Parroco
Ancora di "UN GRAVE
PROBLEMA"
CONCLUSIONE
Carissimi Parrocchiani,
Sono lieto
di dirvi, cari parrocchiani, a chiusura di quanto ho scritto per voi sul
"Grave problema della costituzione di nuove famiglie cristiane", che
non ha interessato solo noi di Novello.
I poveri
articoli del nostro bollettino, redatti senza pretesa per la nostra gente di
campagna, sono stati riportati su Riviste, Periodici e Bollettini anche in
diocesi forestiere, perfino nella lontana America. Segno questo che il problema
interessa e tocca un punto vitale della vita religiosa e sociale.
Vorrei ora
finire con una più pressante raccomandazione a tutti onde cooperare alla
soluzione del grave problema, raccomandazione che fu già fatta nel corpo della
trattazione e che qui ripeto con più insistenza:
- AI GIOVANI di ambi i
sessi: Ricordatevi che se non avete un motivo speciale, quale potrebbe essere
una vocazione più alta, particolari condizioni di famiglia, ecc. siete
obbligati a prendere il vostro posto in un onesto matrimonio perchè questo è lo
stato a cui il Signore vi chiama e nel quale più facilmente potrete salvarvi. E
non aspettate troppo tardi, poiché più tardate e più fate la vostra disgrazia.
Dio è Padre per tutti e se non lascia mancare il necessario agli uccelli
dell'aria, tanto più. penserà ai suoi figli che lo amano e lo servono. Certo
occorre non avere pretese e non sognare la vita come un piacere mentre è dovere
e sofferenza.
- AI GENITORI:
Facilitate più che potete l'avvenire ai vostri figliuoli. Non allevateli nella
bambagia, sì che poi sembrino loro troppo dolorose le prove della vita. Lavoro,
preghiera e sacrificio devono essere le direttive con cui tirar poi su una
famiglia. E non siate più esigenti che i vostri figli in fatto di matrimonio
cercando troppo il denaro, la posizione, ecc. Pensate che sposato un vostro
figlio o figlia, avete compiuto per la massima parte verso di loro i vostri
doveri, alleviata la vostra responsabilità,
- AI PADRONI E PROPRIETARI DATORI DI
LAVORO. Cito un solo caso. Non è tanto tempo e si presenta a me un giovane
sposo, padre già di due bambini, che mi dice: "Signor Arciprete, sono
venuto da lei perchè mi aiuti, mi raccomandi a qualche buona persona onde possa
trovare un posto a lavorare in città. Qui non posso più andare avanti. La
campagna non rende abbastanza per vivere; i padroni (si capisce che è un
mezzadro) non vogliono spendere e le mie fatiche sono quasi inutili".
Vi
confesso, cari parrocchiani, che quel giovane padre mi ha fatto profonda pena,
perchè so che diceva la verità. Farò ciò che posso per aiutarlo, ma intanto
sanguina il cuore vedere le energie abbandonare la campagna.
Padroni,
proprietari, perchè permettete di tali cose? Perchè non lasciate vivere del
lavoro chi ha sacrosanto diritto di pretenderlo? Eppure il caso non è isolato,
specie a Novello. Non si vuol spendere in concimi, in scassi, in ricostruzioni,
in miglioramenti, ci si contenta di quel poco che la campagna stanca e logora
può dare e non si pensa che se il padrone vive, perchè ha altre entrate, il
povero mezzadro deve tirar la cinghia. Accettate il consiglio, cari padroni e
proprietari, spendete, anticipate per le vostre campagne e avrete fatto con la
salvezza della famiglia del vostro mezzadro, anche il vostro interesse. La
vostra campagna renderà di più e voi sarete benemeriti di aver contribuito alla
soluzione del grande problema: "L'aumento di nuove famiglie
cristiane" per la Patria
e per la Chiesa.
ARCIPRETE
°°°°°o°°°°°
IN
PARROCCHIA
LA FESTA DEI LUIGINI. - Fu celebrata nella domenica 3
Settembre. Precedette il triduo predicato con generale soddisfazione dal Rev.
D. Rolfo della Pia Società S. Paolo di Alba, che tenne pure il panegirico del
Santo. Per la prima volta abbiamo notato un discreto numero di giovani anche
alla meditazione del mattino. Ciò ci ha fatto piacere perchè è risaputo che
senza meditazione non si dà vita cristiana Speriamo in un progressivo aumento
per altre occasioni.
Più
numerosi alle belle conferenze della sera i bravi Luigini, nonostante che molti
siano sotto le armi. Alla Comunione della Domenica hanno superato, insieme agli
uomini il bel numero di 250.
La festa
quest'anno, date le attuali circostanze ha avuto carattere strettamente
religioso.
Fu zelante
Priore della Compagnia per l'anno il giovane Tarditi Enrico di Francesco (Veneria)
valoroso reduce dell'Africa ed ora ripartito per le armi che, oltre al
ricevimento d'uso fatto ai Colleghi, offrì in memoria del suo Priorato alla
Chiesa la somma di L. 70, tolta dai suoi piccoli risparmi.
A lui, coi
migliori auguri, vadano i nostri ringraziamenti per il servizio e per
l'offerta.
Gli
succede nella carica il giovane Pirra Giovanni di Angelo (Serra), intelligente
ed attivo dal quale pure la
Compagnia si attende molto bene.
Fu eletto
a Sotto-Priore il giovane Vietto Giacinto f. Pietro (Panerole).
LA FESTA DELLE FIGLIE DI MARIA. - Segue
per tradizione quella dei Luigini e per lo più viene celebrata, come
quest'anno, la domenica seguente la festa del Nome di Maria cui la Compagnia è dedicata.
Il triduo
fu predicato dal Parroco in sostituzione del Predicatore mancato all'ultima
ora.
Come per i
Luigini, la festa ebbe la sua solennità religiosa con Messa parata, musica e
processione.
Fece
ottimamente le sue parti di Priora la Sig.na Abbona Maria di Antonio (Fasana) che col
servizio diligente regalò alla Compagnia la somma di L. 100 che sannno
impiegate per la confezione del nuovo stendardo. Notato l'impegno per tutto
l'anno nel mantenere all'altare i fiori freschi, lode che facciamo volentieri
anche alle Priore delle altre Compagnie (Carmine e Donne) il cui altare, come
l'altare maggiore, olezza sempre di fiori belli e freschi. Bellissima usanza
che certo non fa rimpiangere i poveri vecchi fiori artificiali dei tempi
andati, ricettacoli di polvere e d'insetti. Moderno e lodevole progresso anche
in Chiesa. Entra a Priora per l'anno in corso la Signorina Stroppiana
Maria di Nicola (Linetti) e fu nominata Sotto Priora la Signorina Ricca
Maria di Lorenzo (Paese).
A tutte le
brave lavoratrici a vantaggio della Compagnia le benedizioni della Madonna ed
alle Priore entranti, piene di zelo come le loro antecessore, l'augurio di
fruttuoso lavoro.
LA FESTA DI S. MICHELE ARCANGELO. - Patrono della nostra
Parrocchia la celebreremo colla massima solennità la domenica 1° Ottobre.
Precederà
la novena ogni sera alle ore 20,15 e coll'occasione faremo pure la LEGA DI PERSEVERANZA
sabato sera 30 settembre.
°°°°°o°°°°°
Anniversari di Ottobre.
2 Ott. Gallo
Ravera Catter. 1925
Tarditi Giovanni '24
4 " Cogno
G. B. '25
8 " V'ietto
Pietro '32
9 " Rosso
Silvio '35
Traggia Teresa '34
10 " Blengino Giuseppe '24
12 " Ottobie: Borio Lodovico '28
Pressenda Baroero Giac. '23
13 " Saccato Giacomo '34
14 " Tarditi Bernocco Mar.na '36
17 " Tarditi Luigi '27
20 " Stroppiana Catterina '33
Tarditi Scarzello Agnese '24
24 " Marengo Catterina '21
27 " Abbona Onorato '28
Passone Felicina '35
29 " Ascheri-Bozzone Teresa '29
Graziano Rostagno Ant. '21
30 " Costamagna Sebastiano '25
31 " Stra-Ravera Elvira '25
R. I.
P.
Nessuno
può pensare che i proprii morti siano precipitati ali Inferno; ma chi può
essere sicuro che siano già in Paradiso?
Gli Esercizi in Moriglione
Come ci
aspettavamo e come era facile prevedere gli Esercizi a Moriglione tenuti nei
giorni 24-25-26-27 Agosto u. s. sono riusciti un vero avvenimento per quella
buona popolazione.
L'Arciprete
ed il Vicecurato D. Gomba si sono spesi volentieri davanti alla corrispondenza
dei cari Borghigiani. Alle funzioni v'era, si può dire, sempre la totalità. E si
parlò di tante cose forse mai sentite da quella gente che da 67 anni non
ricorda una predicazione straordinaria in quella Cappella.
Gli uomini
in modo speciale, dopo essersi accostati tutti alla S. Comunione, si
interessarono assai all'argomento della costituenda Parrocchia ed in
un'adunanza indetta domenica sera per studiare col Parroco il problema una
prima offerta collettiva per il fondo alla nuova Parrocchia sorpassò la somma
di L. 20 000. Pubblicheremo a suo tempo le offerte che perverranno dopo le suddette
promesse, avvertendo di nuovo che dette somme, che si possono versare al
Parroco e in una o più volte, non si devono considerare perdute. Esse saranno
convertite in cartelle dello Stato il cui interesse andrà a favore
dell'offerente che lo potrà ritirare o destinare al pagamento della sua parte
di quotizzo per la Messa
festiva. Mancano per ora parecchie famiglie della Parrocchia di Lequio e quasi
tutte quelle della Parrocchia di Narzole che trovano qualche difficoltà e
sopratutto subiscono qualche pressione per non aderire, per quanto ne conoscano
tutta la convenienza. Ma siamo persuasi che il tempo rimedierà a tutto e che la
nuova Parrocchia necessaria come il pane, sorgerà in un tempo più o meno
lontano a gloria di Dio e salute delle anime. Per intanto fin da oggi
raccomandiamo la cosa a quanti amano il bene della Borgata, specie ai
Moriglionesi lontani onde vogliano aiutarci con preghiere e con offerte per la
realizzazione della bella iniziativa. Una lapide in Chiesa li ricorderà per
secoli alla riconoscenza dei posteri.
Un pericolo pei nostri Asili.
La
benemerita e valorosa Rivista "L'AMICO DEL CLERO" di Siena, in un
vibrato articolo dal titolo "Quanti dei nostri Asili resteranno in
piedi?" richiama in tempo l'attenzione dei Parroci e degli interessati
sulle condizioni in cui si troveranno tanti nostri Asili di fronte alla riforma
della Scuola Italiana, emanata dal Min. Bottai, che entrerà in vigore fra non
molto tempo.
Già sono
incominciate le indagini dei R. Provveditori agli studi sul numero dei bambini
obbligati (dai 4 ai 6 anni), sulla qualità dell'Asilo (se Ente morale o no), la
capacità e le condizioni igieniche dei locali, le condizioni dell'arredamento e
del materiale didattico, sul personale insegnante e direttivo (fornito o no del
titolo specifico di abilitazione), sulle condizioni del fabbricato, lo stato
economico, ecc. Dalle risultanze finora in suo possesso l'articolista prevede
una ecatombe dei nostri Asili, essendo certo che quelli che non saranno trovati
in grado di funzionare come la legge vuole, verranno inesorabilmente soppressi.
"Purtroppo, dice l'articolista, pur
lodando le buone intenzioni di tanti e ottimi nostri colleghi, bisogna
confessare che si è andati là un po' troppo alla carlona; che si è fatto in
molti casi tanto per fare, per togliere i ragazzi dalla strada, che si è
creduto di poter fare le nozze coi funghi, e che, anche qui come in tante delle
cose nostre, ci si è contentati di creare istituzioni, di aprir case, di metter
su scuole senza quei mezzi che sono assolutamente indispensabili a una gestione
saggia, prudente, moderna quale si richiede in tempi come quelli in cui
viviamo".
Questo
giustificatissimo allarme pone davanti a
tutti gli Amministratori di Asili e davanti a tutte le popolazioni che ci
tengono a conservarli, il dovere di un serio esame di coscienza o meglio delle
condizioni del proprio Asilo.
"Come
sta il nostro Asilo? La legge lo sopprimerà o lo lascierà vivere?" sono le
domande che tutti devono farsi ed a cui devono rispondere prima e poi, nel caso
provvedere, gli Amministratori e la popolazione.
Venendo al
caso nostro e riservandoci di tornare sull'argomento, non è difficile un esame
sommario sulle condizioni del nostro Asilo, pur esprimendo la speranza che la
legge lo lasci vivere.
1° - Il
nostro Asilo ha anzitutto un difetto di natura che purtroppo è insanabile e
cioè la disgraziata ubicazione. Non parliamo dei locali, ma ad un osservatore
anche il più superficiale ed ottimista salta agli occhi la assoluta mancanza di
cortile, la deficenza di aria e di luce che dà, specie alla parte bassa,
l'aspetto tetro di una prigione. E' una cosa che abbiamo già denunziata
parecchie volte e che ci ha anche attirata qualche critica. Eppure le cose sono
così e c'è molto a temere che questo possa proprio essere il motivo della
futura soppressione. Non vale nasconderci le verità e illuderci a vicenda
dicendo che l'Asilo è ciò che non è.
2° - Altro
difetto del nostro Asilo (e questo è comune a tanti) è la deficenza dei fondi.
E' vero che l'attuale Amministrazione ha sempre fatto ciò che ha potuto per
aumentare la povera dote iniziale, ma è anche vero che l'Asilo non può ancora
vivere di vita propria e lo potrà ancor meno in avvenire se, crescendo le
esigenze, non cresceranno (e ciò non pare) anche le offerte. Purtroppo oggi la
fonte della beneficenza pare inaridita e non accenna per nulla a riprendere.
E dove
piglieremo i fondi se domani la legge ci imporrà di dare al personale direttivo
ed insegnante, ora retribuito con sole L. 3000, uno stipendio adeguato
stabilito dalla legge stessa?
3° - Terza
deficenza sarà trovata nei locali, parte ancora da riparare e nell'insieme
insufficienti.
Quando
domani, in forza dell'obbligatorietà dell'Asilo, tutti i bambini della
Parrocchia lo
dovranno
frequentare, dove li metteremo? Oggi sono circa una quarantina i frequentanti e
non sono un terzo della popolazione infantile nostra. Eppure anche qui
l'Amministrazione ha già fatto degli sforzi erculei. Sono oltre 50 mila lire
che si sono spese nei restauri e in costruzioni nuove; oggi purtroppo
l'ingrandimento dell'Asilo sarebbe un problema quasi irrisolvibile.
E non
parliamo di altre deficenze: di materiale didattico, di igiene, di locali per
aule, dormitori per bambini ecc. ecc. poiché non vogliamo illuderci nella
consolazione dei dannati: Se si chiuderà il nostro, dovranno chiuderne infiniti
altri.
E ci sarà
un rimedio ?
In attesa
che quanti vogliono bene al nostro Asilo ci vengano incontro con dei
suggerimenti e più con dei mezzi, pure ammesso che l'Amministrazione ed il
Comune faranno quanto possono per scongiurare il pericolo, c'è da rimanere
alquanto pessimisti se l'Asilo continuerà a rimanere dov'è. A giudizio del
Parroco occorre una soluzione radicale: portare l'Asilo in località, in
fabbricato più adatto, ove meriti spendere con frutto e con soddisfazione.
E c'è
questo locale? Certo a Novello e non è la prima volta che lo diciamo ci sono
case vuote che si presterebbero magnificamente ad accogliere l'Asilo e che in
pochi anni diventerebbero modelli di fabbricati, ma... non sono nostre.
E il
Ricovero non si presterebbe? Sicuro. Ed il Parroco ha già più d'una volta
prospettata la risoluzione del problema in questo senso. I pochi vecchi
starebbero benissimo nel locale dell'Asilo ed i bambini, anche aumentati del
doppio, troverebbero ampio locale, spazioso cortile, luce, sole, aria nel
Ricovero. A dir vero la proposta fatta ha trovato molta indifferenza e qualche
opposizione.
Il Parroco
torna oggi sull'argomento affinchè, a pericolo avvenuto, non si possa poi
fargliene una colpa.
Certo il Ricovero,
oggi come oggi, non si presta all'uopo. Più che un caseggiato è un cumulo di
rovine che attendono il piccone demolitore. Occorrono restauri radicali, spese
non indifferenti. Ma abbiamo del tempo davanti ed abbiamo sempre visto che
coll'unione e colla buona volontà si son risolti problemi assai più gravi di
questo. Se i nostri vecchi si fossero spaventati davanti alle difficoltà non
avremmo la nostra bella Parrocchia e Novello non sarebbe Novello.
L'idea è gettata,
l'allarme è dato, il rimedio suggerito.
°°°°°o°°°°°
Nota Agricola
(Sprechi in agricoltura)
Continuando
le raccomandazioni contro gli sprechi eccovi, cari agricoltori, altre forme di
economia:
L'ERBA,
Anche
dell'erba si fa un discreto spreco od almeno non se ne ha quella stima e cura
che sarebbe doverosa, specie nei nostri paesi di collina.
Quanta
erba va a male e secca sui cigli delle strade, nei filari, nelle melighe, ecc.
E non si pensa che un fascio d'erba che anche un ragazzo può cogliere è forse
un Mg. di meno di fieno da comperare nel prossimo inverno quando vale fior di
quattrini.
Comunque è
sempre un'economia che va fatta e per contribuire alla campagna autarchica e
per il proprio interesse, sapendo noi per esperienza che sovente per comprare
il fieno che manca bisogna impiegare il ricavo delle uve.
SILOS ECONOMICO.
A
proposito di economia di fieno mi pare non fuori luogo, in quest'anno in cui
l'autunno è ricco di erba che difficilmente potrà farsi seccare, raccomandare
l'uso del silos economico che, tentato da qualcuno, ha già dato buoni
risultati. Si tratta non di una spesa ma di un semplice lavoro. Ecco:
Scavate
nella cantina o sotto il portico una fossa in località che sapete riparata
dallo scolo delle acque.
La sua
grandezza sarà proporzionata alla quantità di erba che volete mettervi
regolandovi che ogni metro cubo può contenere circa 50 - 60 Mg. di erba ben
compressa. Invece di una fossa grande, per chi ha poco bestiame, è più
consigliabile farne due piccole di circa 2 metri l'una. Messavi
l'erba dentro e pressatala bene si copre con assi o con graticci (canisse),
indi si colma con terra, fino a fare il piano sul quale si potrà continuare a
passare come prima. Al bisogno si aprirà la fossa e vi si troverà un ottimo
mangime.
Duecento o
trecento Mg. di questa roba vi avanzerà almeno 150 Mg di fieno e forse vi
permetterà di tenere una bovina di più. Provate.
STERPI - ROVI - SIEPI.
Un'ultima
economia (un ultimo spreco da combattere): abbattere i rovi e gli sterpi che in
molte località costeggiano le strade vicinali o segnano il confine tra le
proprietà. Oggi non è più il caso di coltivare quelle enormi e diciamo pure
magnifiche siepi, che se da una parte sono una poesia (per chi di poesia vive)
sono per altro ettari di terreno improduttivo, ingombrante e dannoso anche
perchè rendono a volte impraticabili le strade di campagna. Questo lavoro si
può fare d'inverno.
Sul
terreno rimasto libero vi si potrà poi seminare avena o erba medica. Sono i
nostri prati cui va data molta importanza.
°°°°°o°°°°°
Pagina della carità
PER IL BOLLETTINO.
Coniugi
Maccario-Bergamino (Addis- Abeba) L. 50 - Rapalino Giovanni 7 - Foglio Felice
10 - Abrate - Ricotti Irene 10 - Bergamino Michele 5 - Bergamino Pierino 2 -
Giordano-Santonè Giuseppina 20.
A tutti i
più sinceri ringraziamenti.
PER LA CHIESA.
Devalle
Marcellino 10 - Vigliecca - Pirra Teresa 30 - Rapalino Giovanni 45 - Fam.
Altona (Torino) 10 - Tarditi Enrico in memoria del suo Priorato L. 70.
Ci fu
anche qualche offerta di farina per le ostie e olio per la lampada.
Che il
Signore ricompensi col cento per uno.
PER LA BORSA DI STUDIO.
Donne di
A. C. lire 50.
La carità
copre la moltitudine dei peccati - Redimi colle elemosine i tuoi peccati. (S.
Scrittura).
°°°°°o°°°°°
TRUCCHI - BELLETTI – MODA
Il "Giornale
d'Italia" "contro i trucchi e i belletti" femminili osservava
che ormai il pubblico proclama la sua guerra contro "i visi al pomodoro ed
unghie di tutti i colori, i costumi balneari di due pezzi e le scarpe
ortopediche".
Ne ebbe questa
risposta, che il giornale pubblicava, da un gruppo di giovani:
"Noi,
diciasette giovani dai diciannove ai ventitré anni, convinti che il trucco è
contrario al nuovo spirito di italianità voluto dal Duce, vogliamo bandire una
lotta contro questa importazione parigina. Noi, giovani del tempo di Mussolini,
siamo arcistufi di respirare quest'aria artificiosa e parigina che le
"gagarelle" hanno portato in Italia, e che contrasta col carattere
fiero, franco e leale dell'italiano nuovo. E gridiamo: basta. Basta con i
trucchi e la moda straniera e basta con le sconcezze e le immoralità di questa
moda! Mettetevi le calze, signorine, e sarete più decenti!".
Meditino
bene la risposta di questi giovani, che non sono nè Preti nò Arcipreti, quelle
donne e quelle ragazze che credono di farsi onore allontanandosi dalle regole
della modestia cristiana e dal buon senso stesso.
°°°°°o°°°°°
STATO DEMOGRAFICO
(Mese di Settembre)
Battesimi
1 - Matrimoni: Nessuno - Morti: Nessuno.

da LUCE E FORZA di Novembre 1939
La lettera del Parroco
Carissimi Parrocchiani,
L'argomento
che oggi voglio trattare brevemente con voi e sul quale nel caso ritornerò altre
volte è di una massima importanza e lo prendo da una triste nota riguardante la
mia famiglia. E' morta a Narzole il giorno 19 Ottobre, improvvisamente la mia
sorella Maddalena, che tanti di voi hanno conosciuta poiché ha passato parecchi
anni, dopo la sua vedovanza, a Novello con me e colla figlia Camilla. La sua
dipartita fu quanto mai repentina, improvvisa ed inaspettata. Mentre si vestiva
per andare a Messa (cosa solita per lei tutti i giorni) accusa uno strano
malessere al cuore. La figlia ha ippena tempo a porla in letto, darle un
cordiale e chiamare gente, che la poveretta spirava in meno di dieci minuti.
Alla notizia ho sentito tante persone a commentare: "Per fortuna che era
preparata e le tante Messe sentite le hanno certamente ottenuta misericordia al
tribunale di Dio ..."
Ed eccovi,
cari parrocchiani, il pensiero quanto mai opportuno in questo mese dei Morti ed
in questi tempi in cui la guerra, frutto della malizia degli uomini, manda
tante anime, innanzi tempo, all'altro mondo: si muore, si muore da tutti e si
muore per lo più improvvisamente. Le morti improvvise sono all'ordine del
giorno e si può dire che questo è il destino di circa l'80 per cento dai rapiti
dalla morte.
Quale
pertanto la conclusione che dovremmo togliere da queste considerazioni?
Una sola,
quella che così sovente ci sentiamo ripetere e che purtroppo così sovente
dimentichiamo: facciamoci del bene, mentre abbiamo tempo. Pensiamo che appresso
ci porteremo non le ricchezze, non i terreni, non gli onori e che il pensiero
dei piaceri goduti servirà solo ad avvelenarci le ultime ore, togliendoci la
fiducia; l'unica cosa che ci farà piacere allora e che ci porteremo appresso
sarà il bene che ci siamo fatto. Facciamocelo dunque mentre i mezzi non ci
mancano.
LA MESSA QUOTIDIANA.
E' certo
uno dei mezzi principali per farci del bene. Noi, ignoranti, non conosciamo il
valore della Messa; per questo non ci curiamo di sentirla sovente e di
servircene per noi e per i nostri Morti. Ma la Chiesa, nostra Madre e
Maestra infallibile di verità continuamente ci ricorda e ci assicura che la Messa è la rinnovazione del
Sacrifìcio della Croce, che nella Messa non siamo noi che preghiamo, ma è Gesù
sofferente che prega per noi nelle sue mistiche dell'altare. La Messa è l'atto più
meritorio, più alto, più nobile della nostra Religione di cui costituisce
l'unico sacrificio.
Come fa
pena leggere negli annali delle Missioni, come ancor oggi quei poveri negri,
ingannati dai loro stregoni si privano ora di una pecora, di un vitello, di un bue,
ecc. per sacrificarlo alle lor'o faIse divinità! E come dovrebbe farci più pena
il vedere che noi cristiani abbiamo alla mano il più degno, il più grande dei
sacrifici, che nulla ci costa... e non ne facciamo caso!
Dunque
alla Messa sovente, anche ogni mattina, specie in questo tempo d'inverno in cui
il tempo non ci manca. Veniteci voi genitori che siete già più vicini al
rendiconto; mandatevi i vostri figliuoli, abituandoli ad alzarsi presto, a
pensare anche un po' all'anima. Sapete che a Messa prima (che è alle 6,30 e
perciò non eccessivamente presto) si fa ogni mattina un po' di meditazione.
Anche questo vi farà del bene abituandoci a pensare a cose che purtroppo
ricordiamo poco. E mandate anche i vostri figli e figlie che vanno a scuola
alla Messa che si celebra per loro ogni mattina alle 7,30. Ho detto ai vostri
bambini: Se un Signore vi dicesse:
"Passa
a mia casa ogni mattina alle ore 7,30 e ti darò una lira da mettere nel
salvadanaio", andreste? Mi hanno risposto tutti di sì...
Cari
genitori fate voi l'applicazione.
OPERE
BUONE.
Con questa
parola intendo accennare alle opere di beneficenza, pubbliche ed occulte, che
tante persone potrebbero fare e non fanno. "Elemosinis peccata tua
redime", dice lo Spirito Santo. "Redimi i tuoi peccati colle elemosine".
La carità non ha mai mandato in malora nessuno e, secondo la promessa del
Vangelo, l'elemosina fatta ai poveri torna a casa centuplicata. Elemosina alla
porta ai veri poveri sotto forma di un pezzo di pane, di un bicchiere di vino,
di due soldi, elemosina sopratutto alle opere parrocchiali che sono per i
poveri e che sono veramente povere: il Ricovero, l'Asilo, ecc. opere che più
ricevono e più danno.
E qui
lasciate, cari parrocchiani, che il vostro Parroco, anche a costo di sentirsi
ripetere che non fa altro che chiamare, vi ricordi nuovamente il valore della
carità per l'altra vita. E' parola del Vangelo anche questa. Il ricco Epulone
s'è dannato per non aver fatta la carità al povero Lazzaro; Zaccheo trovò
misericordia per aver accolto Gesù e disposto della sua sostanza a favore dei
poveri, e dei defraudati; la vedova lodata per la piccola elemosina fatta al
tempio.
Diamo
volentieri a chi è più bisognoso di noi e sopratutto non aspettiamo il punto di
morte a disporre di parte delle nostre sostanze, secondo la nostra possibilità
e le nostre condizioni, a favore delle opere buone della Parrocchia. Come è
triste vedere partire da questo mondo persone che Dio ha posto in condizioni di
farsi tanto del bene, che non hanno eredi necessari o hanno roba per tutti,
senza aver pensato a farsi una rendita per l'altro mondo, a lasciare il loro
nome legato ad un'opera pia che li ricorda, che prega per loro, che li addita
all'ammirazione, alla riconoscenza ed all'esempio della Parrocchia!
E gli
eredi ridono senza neppure pensare a mandare il suffragio di una Messa o di
un'opera buona! Cose da insipienti che fanno pena, ma che pure capitano così
soventeI ARCIPRETE
IN PARROCCHIA
LA GIORNATA MISSIONARIA
Fu
celebrata la domenica 22 ottobre ed ebbe disgraziatamente tempo contrario. Una
pioggia dirotta con vento gelido per tutta la giornata ha tenuta lontana dalla
Chiesa tanta gente che certo avrebbe dato il proprio obolo.
Furono
raccolte L. 25,75 alla porta della Chiesa e si attendono altre offerte particolari
per domenica prossima. Sopratutto il Parroco esorta le madri ad iscrivere la
propria famiglia all'Opera della Propagazione della Fede ed a curare il
pagamento della piccola quota di L. 2,60 all'anno.
APERTURA DELL'ANNO SCOLASTICO.
Fu fatta secondo
le superiori istruzioni il lunedì 16 Ottobre ed ebbe inizio in Chiesa colla
celebrazione della S. Messa durante la quale l'Arciprete fece agli scolari
utili e pratiche esortazioni.
Seguì
l'adunata alle Scuole con un discorso del M.° Ferrero che esortò i Genitori ad
una maggior intesa cogli Insegnanti. Chiuse la cerimonia della leva fascista
davanti alla lapide dei Caduti.
INAUGURAZIONE DELL'ANNO
CATECHISTICO.
Anche
l'Anno catechistico ebbe la sua inaugurazione la domenica I.a Ottobre colla
Comunione generale dei nostri fanciulli e fanciulle assistiti dalle loro
Catechiste.
Quest'anno
alle sette classi in cui si divide il Corso Catechistico se ne aggiunge una
ottava, portando così il Corso medio che segue l'Elementare (5 classi) a tre
anni.
Ricordiamo
ai Genitori che alla domenica sono tenuti al Catechismo tutti i fanciulli e
fanciulle delle sei prime classi e cioè fino alla sesta inclusa. Per le due
classi del Corso medio (VII - VIII) sarà stabilito un tempo speciale cessati i
lavori di semina.
Il libro
di testo (o catechismo) per ciascuna classe elementare è quello edito dalla Pia
Soc. S. Paolo. Per le classi VI-VII VIII il testo è il Catechismo grande di Pio
X diviso in tre anni: il Credo, i Comandamenti, i Sacramenti. Per gli ascritti
alle Sezioni di A. C. vi sono testi speciali che esamineremo a suo tempo.
FUNZIONE PER I BIMBI.
Il giorno
2 Ottobre sacro agli Angeli Custodi vide nella nostra Parrocchia per la prima
volta una bella e commovente funzione. Il Parroco aveva invitato le Mamme a
portare in Chiesa per una benedizione speciale i loro bambini e l'invito fu
accolto volentieri. Alle ore 8,30 fu celebrata la S. Messa dal neo
Sacerdote D. Giovanni Costamagna di Cherasco che con gentile pensiero volle
portare una delle sue prime Messe ai numerosi parenti che ha a Novello. Le
primizie di un Sacerdote novello si sono incontrate così colle primizie della
Parrocchia. L'Arciprete facendo rilevare con riconoscenza la lieta coincidenza
esortò le Mamme ad avere somma cura dei loro bambini offrendoli per tempo al
Signore ed educandoli nel suo timore. Seguì la benedizione degli infanti.
LEGA DI PERSEVERANZA.
Avrà luogo
lunedì sera (30 ottobre) ore 20. Martedì mattina vi sarà la Comunione per i nostri
Morti che spero numerosa. Vi raccomando, cari uomini e giovani, di venire
sempre per la Lega
anche alla funzione della sera, prima perchè c'è più comodità di confessarvi,
poi per non rovinare la nostra Lega, così ben avviata, che non sarebbe più tale
se si limitasse alla funzione del mattino.
SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI.
E'
preceduta dalla Vigilia. (Perciò martedì c'è obbligo di astinenza dalle carni
per tutti e del digiuno per chi ha compiuto 21 anno e non è entrato nel 60 e
non ha cause dispensanti).
Messa prima
ore 7; 2.a ore 9; 3.a ore 11 (orario invernale pei mesi di Novembre Dicembre -
Gennaio - Febbraio).
Ore 14,30
- Vespro dei vivi e dei morti. Predica dei Morti - Benedizione - Corteo al
Camposanto.
Ore 20:
Rosario intiero davanti al SS. nell'ora di adorazione.
GIORNO DEI MORTI (2 Novembre)
E' il
giorno sacro alla memoria ed al suffragio per i nostri cari Morti e non
dovrebbe essere turbato, come purtroppo avviene, da malaugurate fiere o mercati
che avvelenano la santità di detto giorno. Se avessimo ancora i nostri cari in
letto vicini alla morte e bisognosi delle nostre assistenze e cure, non è vero
che lascieremmo tutto il resto per essere vicini a loro? Ebbene oggi essi sono
forse in condizioni più penose; avviciniamoci a loro in Purgatorio colle nostre
preghiere, colle nostre elemosine, colle visite alla Chiesa ed al Camposanto e
lasciamo gli affari materiali per altra epoca.
Eppure, è
doloroso constatarlo, anche nel giorno dei Morti il Cimitero è deserto e la
vita chiassosa e febbrile di lavoro come in un giorno qualunque.
Siccome in
detto giorno ogni Sacerdote può celebrare tre Messe ecco, per comodità di
tutti, l'orario delle medesime:
Ore 6,30 -
Funerale solenne per tutti i defunti della Parrocchia - Altra Messa.
Ore 7,30 -
Per i Benefattori dell'Asilo.
Ore 9 -
Per i Benefattori del Ricovero (Al Camposanto).
Ore 9 - A
Bergera per i defunti della Borgata.
Ore 10 -
Messa ultima cantata per i Defunti della Parrocchia.
4 NOVEMBRE
E' sacro
alla memoria e suffragio dei nostri caduti in guerra, ai quali quest'anno ne
aggiungiamo un altro: Marengo Alfredo caduto in Spagna. Per loro sarà cantata la Messa prima di detto giorno,
non esistendo nella nostra Parrocchia, come lodevolmente s'è fatto in tante
altre, un legato apposito od un Ente che ne pigli l'iniziativa e non potendosi
imporre alla Chiesa la consuetudine di un onere gratuito.
CATECHISMO D'AVVENTO.
Come già
l'anno scorso anche quest'anno crediamo conveniente anticipare il Catechismo
quotidiano d'Avvento allo scopo di evitare le giornate j fredde, le strade
impraticabili, e quindi le assenze numerose.
Esso
comincerà perciò lunedì 6 Novembre alle ore 16 e continuerà tutti i giorni fino
al 26 Novembre Vi sono obbligati tutti gli ascritti alle scuole elementari più la Classe sesta.
I Genitori
ricordino che questo è un loro obbligo grave di coscienza.
Preghiera.
Per un
inconveniente indipendente dalla nostra buona volontà, l'Asilo ed il Ricovero
sono senza legna.
Se
qualcuno potesse regalarne un po' (anche se semplici fascine di sarmenti) saremo
riconoscenti e provvederemo per il ritiro.
Così pure
ci raccomandiamo se qualcuno ne avesse da vendere.
ANNIVERSARI DI NOVEMBRE
1 Nov. Vaira D. Carlo 1938
3 " Perno Giacinto '21
5 " Vietti Maggiorina '26
9 " Anselma-Stella Catterina '26
12 " Vaira Maria '38
15 " Calzia Anna '23
18 " Bozzone Lorenzo '30
20 " Dotta Giuseppe '25
21 " Tarditi Egidio '27
22 " Passone Domenico '24
Tarditi
Sebastiano '32
23 " Alessandria Luigi '21
24 " Ferrero Giuseppe (leg. Piov.)
28 " Marengo Ottavio '36
Dal Registro :
9 Nov. Comm. Avv. Pietro Giordano
7 " Tarditi Domenico fi Tommaso
Novo
Giuseppe
11 " Viglione Borio Petronilla
18 " Raviola Sebastiano sold.
19 * Busso Catterina
24 " Tarditi Pietro
28 " Passone Luigi
28 Musso
Federico
24 " Montanaro Raviola-Teresa
27 " Schellino Ernesto
R. I. P.
Come noi
trattiamo gli altri, così saremo trattati (Vangelo).
RINGRAZIAMENTI.
L'Arciprete,
anche a nome della nipote Camilla, ringrazia sentitamente quanti e con parole e
con scritti e sopratutto coll'intervento ai funerali hanno preso parte al
dolore che ha colpito la sua famiglia colla perdita della sorella
GRANERIS MADDALENA ved. Ciravegna
morta a
Narzole il 19 Ottobre u. s. che raccomanda alle preghiere di tutti.
°°°°°O°°°°°
I nostri Villeggianti
sono ormai
tutti partiti per le loro città a riprendere, dopo il riposo estivo, le loro
occupazioni. Li abbiamo accompagnati coi nostri auguri di buon inverno nella
speranza siano stati soddisfatti della villeggiatura a Novello e nella fiducia
di rivederli accresciuti in numero nel prossimo estate.
Ringraziamo
anche sentitamente quanti nel partire hanno voluto assicurarsi le nostre
preghiere con un'offerta per le varie Opere Parrocchiali. A titolo di
riconoscenza e di buon esempio ne diamo l'elenco:
Sig. Sturpino Teresa L. 10
" Salvano Giuseppe 10
" Fam. Giordano " 500
e
L. 100 per l'Asilo
" Fam. Milanese " 20
" Avv. Prof. Ferreri " 300
" Cav. Montagnoni " 150
" Prof, Tarditi Alfonso 60
" Rag. Sarzotti " 20'
" Prof. Roggero " 10
" Maestra A Galvagno " 50
Cav. Giud. Ghirardi " 20
°°°°°O°°°°°
Nota Agricola
Anche un
po' in ritardo sarà bene ripetere alcune norme per una buona e redditizia
semina.
1°
Occorre
sempre un'aratura profonda. Il grano rende in proporzione della medesima. Ricordarsi
che è sommamente vantaggioso rompere i prati stabili vecchi. Il grano rende
dieci volte il poco fieno che ci danno ancora.
2°
Concimazione
indispensabile all'atto della semina:
Perfosfato
(18/20) da 2 - 3 quintali per giornata.
Solfato
ammonico da Kg. 30 - 50.
Potassa da
Kg. 30 - 50.
Questi due
ultimi possono essere sostituiti dal biammonico (Kg. 50 - 60 per giornata).
In terre
fredde, argillose (ad es. la
Palaretta) e bene aggiungere Kg. 30 - 40 di cianamide.
Nei prati
rotti o medicai si può fare a meno dell'azoto (solfato ammonico).
3°
Circa le
qualità del grano da seminarsi ciascuno avrà già fatto l'esperienza quale
varietà renda di più.
E' bene
abbandonare i vecchi grani (Padova, ecc.) che allettano facilmente, a adottare
senz'altro le varietà precoci.
Da noi il
re dei grani è il Mentana, specie nelle posizioni buone e fertili. In terre
fredde a tramontana viene raccomandato il Roma ed il Frassinetto. Sonvi altre
varietà buone come il Quaderna, il Littorio, ecc. ma da noi non sono ancora
state sperimentate.

da LUCE E FORZA di Dicembre 1939
AUGURI
All'inizio
del mese che ci porta la dolce festività della Nascita del Divin Redentore, il Bollettino
è lieto d'essere il primo ad antecipare ai suoi affezionati lettori i più
cordiali e sinceri auguri di
BUON NATALE
colla
promessa di speciali preghiere per la salute d'anima e di corpo.
°°°°°O°°°°°
La lettera del Parroco
Carissimi Parrocchiani,
Nell'ultimo
numero del Bollettino vi mettevo sotto gli occhi la necessità di pensare ad un
grave problema che ci riguarda molto da vicino, l'unico anzi problema
importante, risolto il quale è risolto tutto: farci del bene per assicurarci
una buona morte (anche se sarà improvvisa) e la salvezza dell'anima. Credo bene
tornare sull'argomento, mentre ancora siamo sotto l'impressione dei terribili
vuoti fatti dalla morte nelle nostre famiglie nell'ultima settimana di Ottobre
e nello scorso mese di Novembre. Sono ben sei le tombe apertesi in così poco
tempo - meno d'un mese - e dei sei tre sono morti improvvisamente senza aver
tempo - se mai ne avessero avuto bisogno - di aggiustare le cose della loro
coscienza. Speriamo che Iddio misericordioso abbia avuto pietà di loro, ma
intanto questi fatti che si ripetono cosi sovente ci dicono di star preparati e
di non aspettare a farci del bene quando non avremo più tempo.
E lasciate
che io, a costo di ripetermi, torni sull'argomento e insista dinuovo a dire a
tutti: fatevi del bene mentre avete tempo.
E qui mi
pare di sentire qualcuno a domandare: " Ecome si fa a farci del bene, in
questi tempi così difficili in cui ci vuol tutto a tirare innanzi?,,.
Ecco, cari
parrocchiani, purtroppo la scusa di tanti: dare la colpa ai tempi, alle
circostanze attuali, alla crisi.
Ed io vi
dico che proprio questi sono i tempi in cui maggiormente dobbiamo capire che
una cosa sola vale: ciò che facciamo per l'anima e sono questi i tempi di cui
possiamo e dobbiamo servirci per mettere da parte quei beni che nessuno ci
potrà togliere.
E facciamo
qualche esempio :
I. -
Questi sono i tempi della pazienza. Quante cose tentano farcela perdere, non è
vero? Lasciamo da parte la guerra e le beghe internazionali, che ci danno i loro
buoni fastidi, ma non è vero, cari parrocchiani che forse mai come ai nostri
giorni occorre fatica per tenere i nervi a posto, per conservare quella calma
che ci è indispensabile per farci del bene? Proprio come diceva già ai suoi
tempi l'Apostolo S. Paolo, parlando della loro tristezza: "Foris pugnae,
intus timores" che vuol dire: al di fuori ci sono le guerre, dentro i
timori. E quanti timori, anche ai nostri giorni! Timori per la fillossera...
timori per le imposte sempre crescenti... timori per la roba che manca...
timori di non poter più allevare i figli che il Signore vorrebbe dare alle
famiglie... timori... che la terra ci manchi di sotto ai piedi... ecc.
E le
conseguenze? Disastrose... a cominciare dal terribile peccato di rifiutare la
famiglia... alla vita di mu soneria in casa e fuori casa, di malumori, di
rancori, e forse di odio contro tutto e contro tutti... Non è vero?
E in
questo stato d'anime, cari parrocchiani, addio bene per l'anima. Chi non è
tranquillo, chi non si abitua a prendere in pace gli avvenimenti, le croci che
Iddio permette, senza domandare a Dio il perchè, chi dentro cova sentimenti di
ribellione, di odio contro uomini, istituzioni e cose, non può farsi del bene,
perchè gli manca la condizione essenziale, fondamentale: la rassegnazione alla
volontà di Dio. Non per niente Gesù Cristo ci fa dire tutti i giorni nel Pater
noster: sia fatta la tua volontà.
Dunque,
cari parrocchiani, vogliamo farci un po' di bene? Cominciamo di qui. Prepariamo
l'anima nostra, come colui che vuol fabbricare prepara anzitutto il terreno.
Via il malumore, la musoneria, le lamentele che risolvono nulla. Via i rancori,
gli odii che fanno del male. C'è già tanto da soffrire, senza crearci altre
croci. Abbracciamola la nostra croce, come il Signore ce la dà, in questi
tempi, in queste circostanze, in questi anni in cui ci tocca vivere, senza
rimpianti e senza "se o ma". Spargiamo intorno a noi tanta carità,
tanta pazienza, tanto spirito di adattamento. Avremo fatto il primo passo per
farci veramente del bene.
E vedremo
il seguito un'altra volta. Vi augura ogni bene il v./ Arciprete
Nel Ricovero.
Per la
prima volta, dopo 4 anni di continuo funzionamento, il nostro Ricovero si trova
vuoto, senza inquilini. Il primo infatti, Vigliolo Giovanni, vi entrò il 10 Novembre
1935 e l'ultimo, Abbona Michele, ne esce morto il 10 novembre 1939.
Quattro
anni di modesto apostolato, di opera silenziosa a favore della vecchiaia
indigente.
Certo se
si guarda al numero delle persone ricoverate si dirà che è poco, esse furono appena
4: Vigliolo Giovanni che vi rimase dal 10 Nov. 1935 al 24 Agosto 1938; Abbona
Michele dal 18 Gennaio 1936 al 10 Novembre 1939; Rosso Michele dal 3 Nov. 1937
al 4 Gennaio 1938 e la
Ved. Seghesio per qualche mese.
Alcuni di
questi hanno portato qualche cosa al Ricovero - quel poco che avevano - come il
Vigliolo, per altri parenti hanno fatto offerte, altri invece, come l'Abbona,
vi sono entrati senza un centesimo gravando completamente sulla carità del
pubblico.
Ed è
doloroso in questi casi sentire la gente a parlare di capitali liquidati prima
di entrare al Ricovero, di vendite mal combinate, di sottrazioni furtive pur di
non portare al Ricovero quanto avrebbe servito ad alleviare il peso del
sostentamento dei ricoverati.
Ed ora che
s'intende fare? Ecco: il Parroco approfitterebbe volentieri dell'occasione per
dare al Ricovero una migliore sistemazione. Tutti capiscono che il
funzionamento attuale non è il modello e che della grande strada rimane da
fare. E noi siamo i primi a capirlo, nè è la prima volta che lo diciamo.
Oltre ad
una pulitura e disinfezione generale, il Parroco intenderebbe sistemare per ora
la parte più sana del locale, il braccio cioè a nord del cortile, soprastante
all'orto. L'elevazione di un piano non presenta gravi difficoltà. Ne verrebbero
fuori così tre ampi vani sufficienti, insieme agli attuali, per parecchi
ricoverati e per le Suore cui è indispensabile affidare la direzione del pio
Istituto.
Al tratto
di fabbricato fiancheggiante la strada, che andrebbe tutto abbattuto per dargli
una sistemazione definitiva, non è il caso di pensare per ora.
Certo che
i tempi sono critici ed i prezzi dei materiali quasi impossibili. Ma vogliamo e
dobbiamo sperare in giorni migliori e nel ritorno della normalità col ritorno
della pace tanto auspicata e pregata.
Per
intanto è nostro dovere non disperare dell'avvenire e non restare colle mani in
mano.
Anticipando
una notizia che ripeteremo a chiusura annuale dei conti possiamo dire che se
quest'anno non si ebbero grandi offerte (ed è logico che queste diminuiscano
quando non c'è grande uscita) tuttavia non mancò mese per mese la goccia
benefica. Oso sperare che a fine anno il Ricovero possa contare all'attivo
circa 3000 lire (attivo per modo di dire poiché restano L. 24.000 di debiti)
che, se non saranno richieste dai creditori, serviranno per i primi lavori di
assestamento.
Coll'occasione
inaugureremo pure la lapide portante il nome dei benefattori che hanno dato
almeno L. 1000.
Intanto
non crediamo fuori di luogo un consiglio a coloro che intendono o sperano in un
avvenire più o meno lontano di entrare al Ricovero. Non bisogna consumare e
forse sprecare, come qualcuno ha fatto, quel po' di roba in denaro od in
stabili che si ha e tanto meno passarla ai parenti che in questi casi si
prestano molto volentieri all'illecito mercimonio, dicendo: "Tanto vado al
Ricovero e non voglio portare la roba al Parroco". Parola che sa di
bestemmia perchè il furto non si fa al Parroco ma a se stessi ed ai poveri.
Questo fatto se viene a sapersi prima è un motivo per farsi chiudere le porte
del Ricovero, poiché non si accettano i delinquenti.
A chi poi
dà od avesse dato con esito di questi consigli ricordiamo la responsabilità
incontrata ed il dovere della riparazione, poiché non è giusto che il Ricovero
paghi la pensione a chi aveva mezzi per procurarsela. La prima carità comincia
da noi stessi.
E diamo
l'ultimo elenco delle offerte a tutt'oggi
:
Per vendita cartoline illustrate . L. 64.35
Offerta Pirra - Vigliecca Teresa " 20
" Cav. Dott. A. Balocco . . " 25
" Foglio Felice (Savona) . . " 110
" Giov. Masch. A. l
(colletta) " 153
" M.a Galvagno Agostina. . " 50
" Alessandria Luigi . . . " 5
" Uovo Michele (Torino) . . " 20
Spesa L. 402,25.
°°°°°O°°°°°
Notizie varie.
NEO - LAUREATA. - Abbiamo appreso
con piacere come di questi giorni a Milano presso la R. Università
Cattolica del S. Cuore alla quale era ascritta, la signorina Tarditi Raffaella
di Pietro, nostra Parrocchiana, ha conseguito con esito brillantissimo la
laurea in belle lettere e filologia classica.
Alla
neo-Professoressa, cui per interessamento della stessa Università, venne subito
offerta una cattedra che Ella attualmente occupa in una ridente cittadina
dell'Umbria non potrà mancare una brillante carriera data la non comune coltura
di cui è dotata e, ciò che più vale, la sodezza di formazione che l'Università
Cattolica sa dare ai suoi laureati. E noi questa carriera di onore e di bene
glie la auguriamo di tutto cuore, mentre vivamente ci congratuliamo con lei,
colla famiglia, coi fortunati genitori ed in modo speciale colla Mamma, la Maestra Borio-Tarditi
cui va in modo particolare il merito di questa vittoria.
Uniamo poi
l'augurio che la strada della Prof. Tarditi, la prima donna novellese laureata,
sia seguita da altri compatrioti che desiderano prepararsi al difficile
ministero dell' insegnamento superiore, poiché è risaputo che non basta la
scienza, anzi qualche volta è dannosa - scientia inflat - come dice l'Apostolo
S. Paolo, se non è unita ad una soda formazione religiosa fatta di convinzioni
profonde e di fermo carattere cristiano.
NEO-DIPLOMATO. -
Riportiamo dalla Gazzetta d'Alba:
NOVELLO.
" Nella sessione autunnale di esami a
Cuneo ha conseguito brillantemente il diploma di Geometra il giovane nostro
parrocchiano sig. Tarditi Angelo di Elia.
Le doti non comuni di mente e di cuore del
neo-diplomato, la conosciuta sua serietà, la stima che gode in paese e fuori la
sua Famiglia gli assicurano piena di lavoro e di soddisfazioni la carriera che
egli inizia oggi in età giovanissima (18 anni, il più giovane geometra della
provincia).
Novello ne gode con lui e colla sua Famiglia
nella speranza che il neo - geometra metterà i frutti del suo studio e della
attività anzitutto a bene del suo paese che tanto abbisogna di buoni
professionisti.
Al caro Angelo che a tutto il resto unisce una
schietta pratica dei suoi doveri religiosi, frutto di convinzione profonda e
che nel Collegio salesiano di Cuneo ove studiò seppe tenere con onore la carica
di Presidente di quell'Unione di A. C. i migliori auguri e le più sincere
felicitazioni".
Il
bollettino unisce volentieri a quelle dei novellesi le proprie particolari
vivissime congratulazioni, certo che il neo geometra è in grado di rendere al
suo paese preziosi servizi facendo rivivere i tempi in cui Novello per copia di
diplomati (notai, geometri, ecc.) non stava indietro ai paesi vicini, con sommo
suo vantaggio. È l'augurio che facciamo a Lui ed alla Sua Famiglia, poiché
siamo persuasi che abbia più soddisfazioni professionali un libero esercente che
un impiegato anche lautamente pagato.
E siano
anche resi tanti ringraziamenti per l'offerta alla Chiesa di lire 100 con cui
il bravo Angelo a titolo di riconoscenza ha voluto chiudere i suoi studi e per
le L. 200 che il Prof. Ferreri suo degnissimo padrino ha voluto ricordata la
fausta ricorrenza.
Apprendiamo
poi con piacere che il Geom. Tarditi è già stato iscritto all'Albo dei Geometri
e che può perciò esercitare con tutte le garanzie legali la sua professione,
per cui ha aperto il proprio ufficio in Novello,
NEO - MAESTRO. - Dalla
"Gazzetta d'Alba" abbiamo appreso con egual piacere che anche il
giovane nostro parrocchiano Ravera Giovanni di Carlo ha conseguito
brillantemente nella sessione di esami autunnali la licenza magistrale
superiore che l'autorizza all'insegnamento elementare.
Anche a
lui ed alla sua famiglia facciamo i più sinceri rallegramenti coll'augurio che
i buoni principii religiosi appresi nei cinque anni di Seminario e nel Convitto
Civico di Alba, uniti alla soda preparazione culturale, gli aprano la via ad
una carriera materialmente e spiritualmente fruttuosa.
IL NOSTRO EX-VICECURATO
Teol. D.
Toppino Pievano del Bricco- Cherasco ci comunica che, in data 8 Novembre u. s. presso
l'Università Cattolica del S. Cuore di Milano, ha conseguita la laurea in
filosofia.
Anche di
questo godiamo come di cosa nostra poiché si può dire che è a Novello, da lui
così volentieri ricordato, che egli ha maturato il proposito di continuare gli
studi.
Al neo-
Professore che tra le occupazioni del ministero parrocchiale ha saputo trovare
il tempo e l'energia per una così bella conquista i nostri più cordiali
rallegramenti coll'augurio che la nuova coltura ed il nuovo titolo gli servano
a'fare sempre più del bene.
NEO SACERDOTE. -
Apprendiamo con sommo piacere la bella notizia che domenica 26 Novembre a
Santiago in America sarà ordinato Sacerdote il nostro parrocchiano PASSONE D.
EVARISTO f. Luigi e di Tarditi Domenica.
A lui ci
uniamo col più santo entusiasmo augurandogli il più fruttuoso dei ministeri
attendendo una Sua visita non tanto lontana, mentre presentiamo alla Sua
Famiglia e specie alla Mamma le più liete congratulazioni.
NEO - CHIERICO. -
Abbiamo appresa con piacere la notizia che il giovane Roggia Davide di Giuseppe
(Ermiglione) ha vestito l'abito chiericale nella casa salesiana di Pinerolo
dove col fratello Emilio, coadiutore, ha iniziato il suo noviziato.
Ai due
fratelli Roggia facciamo i più cordiali auguri, mentre vivamente ci congratuliamo
colla ottima Famiglia di Ermiglione che con questi ha dato 4 figli alle Opere
di S. Giovanni Bosco, ciò che certamente merita a lei le benedizioni del Santo.
LA GIORNATA MISSIONARIA
completata colle offerte fatte
nella domenica 29 ha
fruttato per le Missioni L. 82,70 che furono subito spedite all'Ufficio
Missionario Diocesano di Alba. Grazie agli offerenti. Per fine anno
raccomandiamo alle madri di curare il pagamento della lieve quota alla
"Propagazione della Fede" per tutta la famiglia. Basta una quota per
tutti.
IL CATECHISMO. - Come
già l'anno scorso anche quest'anno abbiamo antecipato il Catechismo quotidiano
d'Avvento. Ha luogo tutte le sere (eccetto il Sabato e Domenica) alle ore 16 e
vi sono obbligati tutti gli ascritti alle 6 prime classi. Finora abbiamo notato
parecchie assenze specie nella classe sesta. Lo raccomandiamo ai genitori.
°°°°°O°°°°°
ANNIVERSARI DI DICEMBRE
1 Dic. Passone Ravinale Angela 1936
2 " Stra Olivero Teresa '37
3 " Iberti Allaria Luigia '31
4 " Alessandria Giuseppe '36
6 " Marrone Vincenzo '28
7 " Alessandria Sebastiano '30
9 " Ferreri Peri Rosa '36; Costamagna"Bozzone Cat. '34
12 " Torta Rinaldi Anna '31; Tarditi
Marengo Margh. '22
13 " Mascarello Borgogno Laura '33
14 " Bozzone Dellorto Giulia '36
17 " Scarzello Sebastiano '22; Costamagna
Angela '25
21 " Stra Maria '25
23 " Taricco Andrea Giacomo '33
26 " Conterno Tarditi Teresa '31
27 " Sardo Bartolomeo '27
29 " Garabeilo Lorenzo '29
31 " Ferrua Pietro '34
Dal
registro Messe: 3 Stra Ernesta, 5 Cogno Maria, 8 Saccato Teresa, 9 Galvngno G.
B., 11 Grisotti Giovanni, 13 Musso Paolo, Stra Filippo, 14 Tarditi Giov.
Antonio, 25 Gioachino Antonio, 27 Manzone Luigi.
R. I. P.
Il
Purgatorio esiste; è lungo; è doloroso ed è l'abitazione temporanea dei più.
Funzione pro pace.
Continuerà
nel mese di Dicembre la solita funzioncina della sera (ore 18,30) per la pace
del mondo: Rosario davanti al SS., Miserere - Benedizione Così pure la breve
meditazione in comune al mattino durante la Messa 1.a (ore 6,30).
Come è
bello cominciare e finire queste giornate in Chiesa pregando! E come sarà più
bello finire la vita dopo tanto bene compiuto! Purtroppo, crediamolo, cari
parrocchiani, a Novello si prega poco.
Pagina della carità
Per il Bollettino. - Con. Alessandria-Rosso
-15; D. Costamagna 5; N. N 7; Prof. Roggero 10; Con. Rosso Gatti 5 ; Manzone
Giuseppe (Pan.) 5; Con. Sarzotti Tarditi 20; Prof. Tarditi Alfonso 10; Fam.
Avenati Bassi 10; Comm. P. Giordano 20; Borio Laura 5; Avv. Prof. Ferreri Luigi
100; Tarditi Elia 10; Comm. Milanese 20; Salvano Giuseppe 10; M.° Cav. Ghigo
10; Sturpino Teresa 10; M. Tarditi Serafina 10; Rostagno Sebastiano 5; Abbona
Angela 10; Ved. Pressenda 3; Tarditi Gius. (Chiab) 5; Maria Tarditi ved. Hirsch
10; Ravera Luigi 3; Rovella Catterina 2; Alessandria Luigi 5; Rinaldi Giuseppe
5; Tarditi Pasquale f. Seb. 5; Tarditi Margh. 2; Giachino Giacomo 2; Ved. Belli
5; Tarditi Lodovico 5; Sorelle Graziano 10.
Per la Chiesa. - Abbona
Maria Priora delle Figlie di M. (in memoria suo Priorato) 100; Pirra Giuseppe
15; N.N. (per olio lampada) 10; Famiglia Rinaldi 6; M. Tarditi Serafina 25;
Fam. Abbona-Pirra 10; Ved. Pressenda 10; Tarditi Giuseppe (Chiab) 25; P.P. 25;
Marone Aldo 15; Ravera Luigi 10; Pirra Pietro 25; Tarditi Gius. 10; N.N 25; Tarditi
Lodovico 20; Abbona Antonio 100; N. N. (in suffragio suoi defunti) 15.
Per la Borsa di Studio. - P. P.
10. Totale raggiunto L 696,10. Somma da raggiungere L. 15.000.
-
A tutti i benefattori delle nostre Opere
Parrocchiali preghiamo le benedizioni di Dio e la ricompensa del cento per uno.
°°°°°O°°°°°
NOTA AGRICOLA
Coltiviamo la frutta.
Le spese a
cui è soggetta la viticoltura (imposta sul vino, denunzia del 20 % e il prezzo
spregevole dell'uva inferiore a quello delle castagne, ecc.) unite alla progressiva
diminuzione del prodotto causa la fillossera vanno demoralizzando i nostri
viticultori ed avviandoli purtroppo alla miseria.
Crediamo
perciò doveroso venire loro incontro con qualche consiglio dettato
dall'esperienza e dall'affetto che loro ci lega.
I° -
Decidiamoci, cari viticultori, a togliere senza pietà le viti che più non
rendono. Se contiamo quanto si spende attorno a loro (fatiche, tempo, solfato,
zolfo, imposte, ecc. ) e lo paragoniamo con quanto quest'anno abbiamo preso
dalle uve, vediamo subito che dove la vite non da più il suo raccolto normale
non v'è più tornaconto a starle dietro. Perciò demolizione delle vigne e
sostituzione subito del grano o medica.
II° -
Pensiamo ad avere dai nostri terreni che la Provvidenza aveva
destinati a vigneti (perchè nessuna terra può dare uve come le nostre) e che la
tristezza dei tempi ci obbliga a distruggere, almeno una parte del reddito che
essi avrebbero dovuto darci.
Rifare il vigneto
su ceppo americano? Tutto no, anche perchè è una spesa enorme che non tutti
possono sopportare. Ne rifaremo una parte, poco alla volta, restringendo di
assai la superficie che potrà destinarsi a medicai o a grano.
E
coltiviamo la frutta (pesche, pere, mele, susine) che nelle nostre terre
produce bene e che è destinata ad un lieto avvenire.
I frutteti
costano meno spesa e meno fatica ed il loro reddito è più sicuro nel senso che
patiscono meno la grandine, il prodotto è più abbondante e la vendita più
sicura che quella dell'uva. Ecco alcune norme:
1° -
IMPIANTO - Si fa uno scasso reale come quello della vita. Meglio farlo in
autunno. Badare che le radici non siano asciutte e nel caso fare prima
l'inzaffardamento, di cui abbiamo già parlato.
2° - SISTEMA
- Ve ne sono parecchi: piramide, cordone verticale, spalliera, alberello, vaso,
ecc. Il più economico e facile è il vaso. Si pianta a m. 4 da fila a fila e da
pianta a pianta. Si taglia la piantina a 50 cm. da terra lasciando tre gemme in alto e
togliendo le altre.
POTATURA
DEL VASO - Dopo il 1° anno si tagliano i tre rami ad altezza uguale (50 cm. circa) lasciando a
ciascuno due gemme laterali. Al 2° anno si fa l'uguale operazione su sei rami
con una gemma in fuori. Risultano così 6 rami o colonne che non devono più
essere moltiplicate e che si potano ogni anno con una gemma in fuori,
accorciandole quando sia necessario.
CONCIMAZIONE
- E' necessaria perchè la pianta per produrre ha bisogno di mangiare. Farla
almeno ogni due anni alternata, una volta letame, e una volta concime. Il
letame in autunno: si vanga attorno alla pianta e si interra. Il concime con
questa formula: perfosfato 60 - clor. potass. 20 - solf. ammon. 20 (Kg. 1-3 per
pianta).
QUALITA' -
Si deve pensare alle più resistenti e conservative per l'esportazione.
Tra le
pesche per l'esportazione è preferita la pasta bianca. Gli essicatoi invece non
la vogliono assolutamente.
A pasta
bianca sono raccomandabili: il fior di maggio, l'Amsdem (o S. Giovanni);
l'Uneda (metà luglio, il migliore); il Carman (fine luglio) ; l'Hilej (metà
Agosto).
A pasta
gialla: l'Early Alberta (Settembre); l'Hale (resistentissima ma poco gustosa);
il Krumel (fine Sett.); bellezza di Matteo (Agosto Sett.); Sawtoven; Golden
Jubilen (queste ultime ancora sconosciute da noi).
PERE -
Qualità adatte : William - Gujot - Fetel (Agosto-Sett ); Butirra Clargeau -
Duch. Anguleme - Buona Luisa (Ott -Nov ); Passa Crassana - Decana - Begamotta -
Oliviero de Serres (invernali).
MELE -
Ranetta - Belfiore giallo - Golde delicius - Parmalne dorè (buone per il
consumo interno).
Per
l'esportazione sono più consigliabili e vengono meglio pagate le rosse:
Delicius, Starching, Rome Beautj.
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