Dicembre 2011

da LUCE E FORZA di Gennaio 1940

BUON ANNO!

 

E’ la sedicesima volta che il Bollettino ripete ai suoi affezionati lettori il caro e cordiale augurio: BUON ANNO. La prima volta fu nel 1925.

           E se sempre vuole essere un augurio di cui si desidera l’avveramento, purtroppo bisogna constatare che una volta di più resta parola sterile.

           E l’”anno buono” sarà il 1940?

           Il Bollettino, cari lettori vicini e lontani, vorrebbe potervelo assicurare. Basta però dare uno sguardo all’orizzonte che va coprendosi di nubi minacciose, alle condizioni della nostra campagna minacciata ogni anno più da malattie e gravata di spese, alla poca voglia che oggi si ha di soffrire, alla nostra gioventù che guarda l’avvenire con trepidazione e non si decide a prendere il suo posto, per fare poco lieti pronostici.

           Si direbbe che il Signore , nelle cui mani ad alla cui infinita sapienza è affidato il governo del mondo, voglia staccarci da questa “brutta terra”, come la chiamavano i Santi ed avviarci più di quanto non siamo ai pensieri dell’aldilà ove ci attende, forse tra poco, il nostro destino eterno.

           E noi, cari lettori, lasciamoci condurre da questi pensieri e più cordiali sentimenti di carità, a più spirito di preghiera, a maggior senso di rassegnazione e di pazienza in mezzo alle tribolazioni che sono inevitabili.

           Questo, cogli altri, è l’augurio più cordiale che vi fa il Bollettino, sicuro di farvi del bene.

           E che l’anno 1940 sia finalmente l’anno della pace cristiana nella giustizia e nella verità.

 

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La Lettera del Parroco.

 

CARISSIMI PARROCCHIANI,

 

La prima lettera del Parroco in questo albore dell'anno nuovo, potrebbe benissimo ripetere quanto sopra. .A voi, più che a tutti, il Parroco desidera augurare "Buon Anno"; per voi egli serba i voti più cordiali, gli auguri più affettuosi : per voi, più che per ogni altro, il desi­derio che l'Anno nuovo vi sia apportatore di pace e felicità.

Ed è per questo che a voi in modo speciale, nell'intento di rendere meno sterile l'augurio di bene, si permette di dare un paterno consiglio: «Cari par­rocchiani, non possiamo farci a vicenda del bene materiale? non possiamo far cessare la guerra o scongiurare il peri­colo che essa si allarghi? non possiamo far rifiorire le nostre campagne? non possiamo dare al nostro vino il prezzo che meriterebbe in confronto del caro vita odierno? non possiamo far dimi­nuire le imposte? trovare ciò che ci manca?.. . facciamoci del bene spirituale. Sentiamo delle Messe, recitiamo dei Ro­sari, frequentiamo i Sacramenti, spar­giamo delle buone azioni e delle buone parole sul nostro cammino, riempiamo le giornate del 1940 di ricchezze spiri­tuali che valgono più dei biglietti da mille».

Non è vero che questo, se volessimo, lo possiamo fare? E perchè non lo fac­ciamo?

Abbiamo forse paura che sia tempo perso ad es. venire al mattino a pren­derci una Messa in questi giorni in cui il tempo non manca?

E crediamo che altrove si faccia anche così?

No, cari parrocchiani. Purtroppo io temo che noi di Novello avremo a fare un lunghissimo Purgatorio nell'altra vita (e il Purgatorio, ricordiamolo, è qual­cosa di assai più terribile che la più dolorosa delle vite di quaggiù) perchè trascuriamo troppo di farci del bene quando lo possiamo. Ci limitiamo a pagare i debiti (ad es. venendo in Chiesa alla Festa), ma, se ricordate, non è la prima volta che vi ripeto che chi si limita a pagare i debili di fortune non ne fa.

E tanto per incoraggiarvi eccovi un esempio di una Parrocchia, più piccola della nostra, dove le cose non vanno per nulla più bene di qui, ma dove si ca­pisce più che da noi che cosa vuol dire "farsi del bene” ...

Lo tolgo dai Bollettino di Monforte nel quale il Parroco racconta un suo viaggio ad Ortisei. quel paese della Val Gardena da dove vengono pure le nostre belle statue della Pietà, dell'Ausiliatrice, di S. Michele Arc. e del S. Cuore.

Eccolo tale e quale :

Giunti ad Ortisei ricevemmo mille cortesie dal Sig. De Lago che ha oltre allo studio di scultura un magnifico albergo, dove ci alloggiò da Principi.

Al mattino tutti in chiesa, il sotto­scritto per celebrare la Messa e gli altri per ascoltarla.

Ed è specialmente lo spettacolo di quella mattina che non dimenticherò mai più e che voglio ricordare qui, ai miei Parrocchiani.

Quella mattina le Messe erano pa­recchie e noi giungemmo in Chiesa mentre si stava celebrando la prima.

Dovete sapere che Ortisei è un pae­sello di circa 700 abitanti, tutti scultori in legno, anche i contadini, d'inverno, fanno gli scultori, anche le donne, perchè nel paese c'è una buona scuola di scultura e tutti i giovani del paese e molte figlie la frequentano.

    I giocattoli e le statue sacre di Or­tisei vanno per tutto il mondo.

Ma torniamo alla Messa prima: essa era celebrata dal Parroco, un vecchio venerando, e la Chiesa era gremita come nei giorni di festa.

Al fondo la Chiesa ha una specie di gradinata coi banchi disposti a scala perchè tutti possano meglio vedere l'altare.

La gradinata era tutta occupata da uomini di tutte le età e tutti vestiti da festa: ciascuno aveva il suo libro da Messa in mano e lo leggeva con grande attenzione e raccoglimento.

Il rimanente della Chiesa era occu­pato dalle donne, anch'esse in abito festivo.

Vedendo tanta gente a quella prima Messa, andavo pensando che quella mattina ci fosse qualche Festa speciale in quel paese e che tutti si fossero data l'intesa per quell'ora.

Ma invece non era così.

Terminata quella Messa tutta la gente sfollò dalla chiesa, che rimase per alcuni minuti vuota: poi ricomin­ciarono ad arrivare uomini e donne ed in brevissimo tempo si riempì di nuovo come prima.

A sentir quella seconda Messa c'era anche il Parroco, inginocchiato vicino all'altar maggiore con attorno un bel numero di fanciulli quieti e devoti.

Domandai allora al nostro ospite De Lago: «Che festa fate oggi ad Ortisei?». «Festa? - mi rispose - nessuna!». «Ma dun­que è sempre così in questo paese?». «Oh sì! Qua vengono tutti a Messa, tutti i giorni: poi vanno al lavoro sereni e contenti». Felice paese! andavo pensando tra me...

 

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IN PARROCCHIA

La Festa di S. Lucia.

Anche quest'anno non è stata favorita dal tempo e tanti forestieri che forse sarebbero venuti per una visita al piccolo e suggestivo Santuarietto sono stati impediti

Tuttavia non mancò la folla dei devoti che assiepò la piccola Cappella e s'accalcò sul breve spazio avanti, specie durante le funzioni. Numerose le S. Comunioni a Messa prima. La Cantoria Femminile eseguì a Messa grande la "Missa de Angelis,, ed al­cuni mottetti, ripetuti alle altre fun­zioni fra cui una nuova lode popolarissima a Santa Lucia che piacque assai.

Diminuite assai le elemosine, segno dei tempi in crisi e forse più della diminuita fede.

Il Parroco a Vespro cercò di indagare le cause per cui la festa di S Lucia va perdendo della sua importanza e divozione e credette indicare la principale, oltre al tempo non sempre favorevole ed allo spirito materialista ed egoista che è caratteristica dei tempi nostri, nell'incertezza in cui viene da qualche anno a trovarsi la Festa di S. Lucia che da molti, con un nome che non ha rispondenza nella verità, continua a chiamarsi fiera. "Si fa o non si fa la festa di S. Lucia?” ci chiamiamo ogni anno alla vigilia. E rispondiamo: 'Ma... se a Sua Maestà il Ballo piacerà lasciarcela fare, la fa­remo. E questa incertezza che ci im­pedisce di mandare manifesti, di invi­tare i forestieri e di fare qualsiasi propaganda per un motivo che è ov­vio, è anche quella che tiene lontani tanti forestieri i quali nel timore di venire a Novello e trovare la Cappella chiusa (come è già avvenuto qualche volta) se ne stanno a casa, con nostro danno materiale e morale.

Ciò però, mentre ha del ridicolo e del criminoso, è grandemente doloroso e dovrebbe cessare una buona volta per il bene ed il buon nome della nostra Parrocchia. E' ciò che ci augu­riamo per l'avvenire.

 

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Visita Pastorale • S. Cresima.

 

Non posso ancora precisare il giorno in cui S. E. Mons. Vescovo sarà tra noi per la Visita Pastorale e per l'am­ministrazione del Sacramento della Cresima alla nostra gioventù adole­scente. So solo che Mons. Vescovo sarà a La Morra, ove inizierà la Visita della Vicaria, Domenica 4 Febbraio. Da noi perciò verrà in un giorno della settimana seguente, tra il 7 e il 9 Febbraio

Gli Esercizi agli uomini e la chiu­sura del mese del S. Cuore saranno così un'ottima preparazione alla Visita e potremo così dare luogo ad un'altra Comunione Generale ricevuta dalle mani di S. E. Mons. Vescovo.

Intanto per ora pensiamo a prepa­rare i nostri fanciulli a ben ricevere il Sacramento della Cresima.

Per questo a cominciare da lunedì 22 Gennaio ogni giorno alle ore 15 avrà luogo il Catechismo di prepara­zione per tutti coloro che intendono ricevere la Cresima.

Ricoidate a questo proposito:

1° - Possono ricevere la Cresima tutti i fanciulli e fanciulle che hanno compiuto o sono vicini a compiere i sei anni.

20  _  Non saranno ammessi alla Cresi­ma coloro che non hanno frequen­tato il Catechismo o che almeno si siano presentati per tempo ed ab­biano ottenuta dal Parroco la di­spensa.

3° - Non si concede per nessun motivo ed a nessuno di ricevere la Cresima in altre Parrocchie, non valendo per questo la ragione della maggior vicinanza o comodità.

4° - Per i nati fuori Parrocchia occor­re procurare per tempo il certificato di Battesimo fatto dal Parroco della Parrocchia di nascita. Ricordino i genitori che senza questo certificato non potremo ammettere i loro figli alla Cresima.

 

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La partenza del nostro Vicecurato.

 

E' avvenuta prima ancora che il Bollettino avesse potuto dare ai suoi lettori la notizia della nomina del Rev. D. Gomba Giuseppe, nostro Vi­cecurato, a Prevosto della vicina Par­rocchia di Vergne a cui, dietro concorso, è stato destinato dai Superiori.

E della Parrocchia di Vergne egli ha preso possesso martedì 19 Dicembre, facendovi il suo ingresso alle ore 15.

Il tempo piovoso ha impedito aIla suggestiva e commovente cerimonia della presa di possesso quella solennità che avrebbe certo assunta in una giornata di sole.

Tuttavia Vergne non mancò di fare al suo neo Prevosto, il secondo della serie, quelle onoranze che sono state possibili per il momento.

Il capo-cantone Rag Vaira, capitano della milizia, ed i massari della Cap­pella vennero incontro al neo Prevosto fino a Novello, ove, dopo una bicchie­rata in Canonica, si ordinò il corteo.

Accompagnavano da Novello l'Arci­prete, il R. Podestà, il Segretario del Fascio, ed avevano preceduto il corteo numerosi parrocchiani, uomini, donne, gioventù specie di ascritti all'A. C. Erano pure venuti a Novello per l'oc­casione il padre del neo-Prevosto ed il Rev. D. Roletti, Prevosto della Piana dei Biglini.

A Vergne non ostante la pioggia, sostava davanti alla Chiesa una molti­tudine di gente tra cui notate le rap­presentanze dei Comuni di Narzole e di Barolo, il Clero di La Morra con a capo il Vicario Rev. Teol. Grasso, il Parroco di Verduno, di Barolo, da Nar­zole erano presenti il Segretario Com. Sig. Tassone ed il Vice Podestà, il Vicec. di Monchiero ed altri Sacerdoti. Da Alba erano giunti insieme a nume­rosi parenti ed amici il Can. Casetta dele­gato vescovile ed il Rev. Prof D. Tarditi.

Vestite le divise parrocchiali ed or­dinatosi il corteo dalla Canonica, sulla porta della Chiesa il neo Prevosto ebbe un primo saluto da due bambini; parlò poi egregiamente il Capo-Cantone Rag. Vaira con un discorso denso di concetti e di promesse a nome di tutta la popolazione di Vergne; seguirono poche parole del Vicario di La Morra, della M. Grimaldi e del Segr. Pol. di Barolo Dott. Casalis, indi il Canonico Casetta lesse e spiegò brevemente la bolla vescovile di immissione in pos­sesso. Dopo le cerimonie d'uso il neo- Prevosto sale il pulpito e dà il primo commosso saluto ai suoi figli tracciando in tre parole il suo programma. Egli si studierà di essere per la sua popolazione, come inviato di G. C., Via, Verità, Vita. Disse ancora brevi parole l'Arciprete di Novello, conse­gnando alla Borgata il suo Vicecurato.

Il Te Deum e la Benedizione del SS. chiusero la bella funzione che la­sciò in tutti e specie nei parrocchiani di Vergne la migliore impressione. Se­guì in Canonica una bicchierata.

Al neo Prevosto ripetiamo gli auguri già fatti di fecondo e consolante mi­nistero.

A chiusa ricordiamo che anche in questa occasione Novello si dimostrò generoso ed in riconoscenza al Rev. D Gomba per i benefizi ricevuti fu largo di regali e di preghiere.

Già fin dalla Domenica prima i nostri giovani e fanciulli avevano fatto la Comunione che ripeterono alla Messa del loro Assistente martedì mattina.

Senza parlare dei regali privati che sappiamo essere stati molti e di note­vole valore, ricordiamo quelli che eb­bero carattere di pubblicità: Tra le offerte del Parroco e della popolazione si misero insieme L. 537 che servirono per comprare le divise parrocchiali (rocchetto e mozzetta) ed un magnifico servizio di stoviglie per 12. Le donne di A. C. con loro ed altre offerte re­galarono una trapunta ed una coperta da letto; i Giovani di A. C. fecero una generosa offerta in denaro. Gli Uomini e le Giovani di A. C. e le Zelatrici del S. C. concorsero colla popolazione.

Attendiamo ora che i Superiori che conoscono le necessità della nostra Parrocchia ed il cumulo di lavoro che essa dà ai suoi Sacerdoti ci inviino presto un altro Vice che abbia lo zelo e la pietà dei suoi antecessori che so­no già in numero di sei: D. Cavarero, D. Grosso, D. Basso, D. Ghione, D. Toppino, D. Gomba, tutti ricordati con sensi di venerazione e di gratitu­dine.

 

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Ringraziamenti e piccola posta

 

Il Parroco ringrazia sentitamente e ricambia di gran cuore auguri e preghiere a quanti lo hanno ricordato nell’occasione delle Feste Natalizie e di Capodanno.

Fr. Roggia - Pinerolo • Grazie vostra lettera gratidissima. Bene. Che Don Bosco vi benedica.

Dott. Dagnino - Hàrrar - Ricambio cordiali auguri. Spero avrà ricevuta mia seconda.

Vietti Bernardo - Buenos Aires - Grazie vostra ultima. Ricambio saluti auguri.

 

NOTIZIE.

 

Purtroppo questo mese le notizie non sono liete.

Riportiamo dalla Gazzetta d'Alba i necrologi di due nostri distinti compa­trioti la cui morte ha destato profonda impressione:

 

NOVELLO.

ILLUSTRE SCOMPARSO - Giunge notizia da Verona che Giovedì scorso 30 Nov. nella sua abitazione di V. Q. Sella, dopo breve malattia, epilogo di lunghe sofferenze, decedeva il Dottor Giuseppe Stella, d'anni 63, figlio al non ancor dimenticato Colonn. Stella, la cui famiglia, novellese d'origine e d'adozione, ha fra noi profonde tradi­zioni e larga eredità di affetti.

Il compianto Estinto, valente Medi­co - Dentista, a riposo, era non solo altamente stimato a Verona, ove era riuscito ad impiantare uno dei primari gabinetti dentistici, onorato dalla fidu­cia di distinta e numerosa clientela, ma aveva pure numerose amicizie ed affezioni a Novello, ove tutti gli anni, nella casa paterna, passava qualche mese e le feste principali.

Generoso, faceto, semplice nel tratto, era l'anima delle conversazioni famiglia­ri cui portava in modo sempre digni­toso la nota dell'ilarità onesta e buona.

Quantunque sofferente, non mancava mai alla Messa Grande delle feste e ci consta che pochi giorni prima di morire chiese e ricevette con edificante pietà i SS. Sacramenti. Per suo espresso desiderio la sua salma fu tumulata nel Camposanto di Verona.

Sia pace all'anima sua e vadano le più vive condoglianze alla Sorella Lu­cia in Gervasone ed alla Sua Famiglia che perde nello Zio Pippo uno di quei parenti che sono assai rari ai nostri giorni.

 

LA MORTE DEL NOSTRO SE­GRETARIO COM. Sig. Tarditi Angelo Guido. — Purtroppo è realtà ciò che ancor oggi pare un sogno. Il nostro Segretario Comunale Sig. Tarditi An­gelo Guido non è più. Un male vio­lento che lo andava minando da mesi, ribelle alle cure dei medici ed alle più affettuose attenzioni dei famigliari, forse anche dal povero Guido un po’ nascosto ed un po’ trascurato, fidando sulla propria fibra eccezionale, ne ha stroncata in pochi giorni la resistenza, restituendolo cadavere sabato scorso, 16 Dicembre, dalla Casa di Cura di Alba, ove s'era recato appena otto giorni prima per tentare un'ultima pro­va. E non aveva che 46 anni. Ci pare ancora di vederlo immancabilmente ogni mattina fare la solita strada per recarsi in ufficio, fermato qua e là da persone che avevano bisogno di un consiglio, di una parola, cui egli, forse già in preda al male, sentiva sorriden­te. senza dar segni di impazienza o dire che il Segretario si trova in ufficio.

La notizia della sua morte è stato un colpo improvviso e doloroso per tutti, vicini e lontani ed i suoi funerali svoltisi Domenica 17 Dicembre (fune­rali che il Podestà con indovinato e gentile pensiero volle solenni a spese del Municipio) dimostrarono quanta stima godesse in Novello e nei paesi vicini il nostro Segretario. Da Narzole, da Alba, La Morra, Monforte, Monchiero, Dogliani ecc. fu un affluire di amici ed ammiratori che, uniti ai noveliesi al completo, formarono un corteo quale raramente si vede nei nostri paesi.

Dopo le esequie disse, fra la com­mozione generale, poche parole il Par­roco ringraziando e ricordando l'Estinto a nome dell'Asilo per i segnalati ser­vizi ricevuti, ed associandosi, come Parroco, all'elogio che si sentì da tutte le bocche: "Era un brav'uomo”. Ri­cordò il suo amore al lavoro a cui, si può dire, sacrificò la vita, la sua vita esemplare di padre di famiglia dalla quale seppe esigere in mirabile sintesi l'amore ed il timore e sopratutto ri­cordò la sua lenta ma progressiva e diuturna ascesa verso gli ideali della religione e la pratica dei doveri relati­vi, culminata quest'anno nella nomina a Priore del Carmine che egli accettò e gradì con affettuosa riconoscenza.

E la Madonna, disse il Parroco, non abbandonò il suo Priore nel momento difficile ottenendogli, se non la salute corporale, la salvezza dell'anima, come nella Casa di Cura di Alba (ove è con­suetudine di avere la Messa in tal giorno) ricevette con edificante pietà e piangendo i SS Sacramenti, anche se non apparisse il suo stato così grave, e disse poi alla moglie che lo assisteva la sua intima soddisfazione per quel dovere compiuto. Due ore dopo sere­namente spirava.

Al Camposanto il R. Podestà Sig. Andrea Rosso ricordò fra le lacrime il suo affettuoso collaboratore e parlò a lungo del valoroso 1° capitano del 1° Alpini decorato in guerra fin dal 1915, dell'integerrimo funzionario, disinteres­sato fino allo scrupolo, dell'instanca­bile lavoratore cui non facevano paura le ore straordinarie oltre il dovuto, dell'esemplare padre che viveva per la famiglia e dalla famiglia aveva le uni­che intime gioie.

Sia pace all'anima sua e sia di con­forto alla giovane vedova il pensiero della fede che ci assicura che tanto bene non può andare perduto, mentre ai quattro figliuoletti, forse ancora in­consci della sventura loro toccata, serva il ricordo e di monito la parola con cui di Parroco chiudeva il suo dire: "Siate degni di Vostro Padre”.

Il Bollettino si associa alle numerose attestazioni di condoglianza giunte alle due distinte Famiglie, promettendo pei due cari Estinti speciali preghiere.

 

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ANNIVERSARI DI GENNAIO

 

2     Genn.:      Torta Giuseppe                        1925

3                      Iberti Luigi                                '28

4          »          Boglietti -Viglino Teresa            '34

       Costamagna Giovanni              '35

Rosso Michele                         '38

»          Abbona - Peirotti Maria             '32

4             »          Scarzello Giovanni                    '25

Cravero • Saccato Maria           '39

8         »          Taricco G. B.                            '34

Abbona Maria                          '35

12        »          Ricca Giuseppe                        '39

13        »          Borio Domenico                       '34

14        »          Gallo Giuseppe                        '35

15        »          Cattaneo Maddalena                 '30

16        »          Danusso Lorenzo                     '22

17        »          Fontana Michele                       '21

»          Alessandria Graziano Fr            '22

Parusso-Veglio Catterina          '22

18        »          Abbona Michele                       '36

21        »          Bozzone Antonio                      '37

»          Germano-Pelazza Onorina         '23

Cogno Mantello Maddal.          '35

22        »          Vietti - Cogno Maria Luisa         '25

27        »          Anselma Giuseppe                   ‘38

28        »          Pirra Giacomo                          ‘36

30        »          Passone Filippo                       ‘22

31        »          Denegri Giuseppe                    ‘33

            »          Passone Giacomo                    ‘31

            »          Tarditi Giovanni                        ‘31

 

R. I. P.

 

Il Purgatorio esiste; è lungo; è doloroso ed è l'abitazione temporanei dei più.

 

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STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Dicembre)

Battesimi: 1 – Matrimoni: nessuno – Morti: 3

 

 


 

 

da LUCE E FORZA di Febbraio 1940

 

 

AVVISO.

 

Questo è l'ultimo numero che spediamo a chi nell'anno scorso non ha fatto alcuna offerta per il Bollettino o non l'ha fatto una volta tale che valga per molti anni. Purtroppo dei moduli di conto corrente che abbiamo uniti nel numero di Gennaio a molti che ricevono il Bollettino, moduli che tacitamente domandavano una piccola offerta, ne sono tornati indietro pochi. Ciò dice pure tacitamente a noi che torna inutile mandare il Bollettino a chi non dà mai un segno di riceverlo volentieri e perciò risparmieremo a noi la fatica di spedirlo ed agli indifferenti la noia di riceverlo.

 

 

La Lettera del Parroco.

 

CARISSIMI PARROCCHIANI,

 

E' imminente la Visita Pastorale (la seconda di Mons. Grassi) alla nostra Parrocchia e torna naturale e dirò anche doveroso per il Parroco parlare, in questo numero del Bollettino che immediatamente precede, di questo che è sempre un caro avvenimento per la Parrocchia. Che cosa viene a fare il Vescovo a Novello? potrà domandarsi qualcheduno che di queste cose ne capisce poco. E forse potrà anche rispondere a se stesso: Verrà per riceversi un po' di feste e di complimenti.

No, cari parrocchiani, il Vescovo per quanto sia sensibile alla nostra educazione ed al nostro affetto, non ha bisogno dei nostri complimenti e delle nostre feste, anzi neppure li desidera se questi gli facessero perdere anche un poco di quel tempo prezioso che Egli destina alla visita. Egli viene per ben altri fini assai superiori.

Viene per vederci anzitutto, come è naturale che un Padre desidera vedere i suoi figli, vedere non tanto la nostra faccia materiale, ma la nostra fisionomia spirituale. Viene per vedere come stiamo in fatto di vita regolare cristiana, di istruzione religiosa, di frequenza ai Sacramenti. ecc. ecc.; viene, come Egli dice sovente con una frase espressiva, per tastare il polso spirituale della popolazione.

Certo se Egli ci giudicasse solo dalla nostra condotta in questa occasione avrebbe da formulare il migliore dei giudizi. Si sa, quando viene il Vescovo in una Parrocchia, chi sta ancora a casa? Quelli che proprio non possono venire: i malati, i bambini, i vecchi. E chi non desidera sentire la parola, vedere la figura del Vescovo? ricevere la Comunione dalle Sue mani? sono cose che capitano così di rado che anche la curiosità in questo caso diventa giustificata e santa.

Ma il Vescovo non si contenterà di questo; Egli interrogherà il Parroco su tanti punti della vita religiosa della Parrocchia, vorrà vedere i Registri, sapere della frequenza alle istruzioni parrocchiali, ai Sacramenti e vorrete mica che il Parroco dica delle pietose bugie per coprire i nostri difetti. E di difetti, di lacune, di cose che non vanno ce ne sono anche nella nostra Parrocchia.

Ad es. che rispondereste voi bravi uomini se il Vescovo vi interrogasse se venite sempre all'istruzione parrocchiale ed alla Lega di Perseveranza? E voi genitori circa l'impegno per l'educazione religiosa della vostra famiglia: se li mandate sempre al Catechismo, all'Oratorio, al Vespro, ecc.; se le vostre figlie sono serie, se i vostri figliuoli morigerati amanti della casa, del lavoro e dell preghiera. E che direbbe se proprio nella notte che albergherà a Novello gli capitasse (ciò che capita sovente) di sentire giovanotti a cantare pe le strade nelle ore piccole della notte? E se sapesse di balli clandestini? E tante altre cose verrà a fare il Vescovo a

Novello. Verrà per es. anche ad accertarsi il progresso che abbiamo fatto per il decoro della nostra Chiesa. L'altra volta a questo proposito ci aveva fatte parecchie osservazioni o meglio esortazioni. Trovò non adatti i confessionali, alquanto rovinato l'altare maggiore, soprattutto si augurò di vedere ultimate le finestre insieme alla rimessa in efficenza della Cripta di S. Sebastiano Qualcosa l'abbiamo fatto, ma il più resta da fare e diremo al Vescovo di avere pazienza ancora un poco.

E allora (poiché potremmo continuare su questo argomento a lungo) auguriamoci una cosa sola: Che la Visita del Vescovo ci trovi, se non preparati a tutto ed in tutto perfetti, almeno forniti di un serio ed efficace proposito di volere fare in avvenire quanto ci manca ancora e nel campo spirituale ed in quello materiale.

Che la Sua parola ci suoni sprone per la via incominciata, correzione paterna per i difetti riconosciuti, esortazione a voler fare sempre più e sempre meglio.

Con questi sentimenti, tutti uniti, autorità e popolo, grandi e piccoli, noi anticipiamo all'Angelo della Diocesi il nostro cordiale benvenuto.

Il Vostro PARROCO.

 

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IN PARROCCHIA

 

per la Visita Pastorale e S Cresima.

 

Salvo contrordini (che nel caso verranno resi noti) Mons Vescovo sarà a Novello, giungendo da Vergne, la sera del mercoledì delle Ceneri (7 Febbraio) verso le ore 17.

Data la stagione rigida ed il pericolo di tempo cattivo, Lo riceveremo sulla Piazza all'ingresso della Parrocchia. Il Vescovo, dopo le preghiere di rito, ci rivolgerà la Sua parola e poi darà la Benedizione del SS.

Subito dopo riceverà in Canonica le Autorità civili e le rappresentanze delle Associazioni di A. C. che vorranno venire a farGli omaggio.

Al mattino del giovedì alle ore 7,30 celebrerà la S. Messa e distribuirà la S. Comunione.

Alle ore 10 di Giovedì (8 Febbraio) amministrerà la S. Cresima. Da ricordare, specialmente ai lontani che, iniziata la funzione, le porte della Chiesa vengono chiuse ed i ritardatari dovranno star fuori. Ogni fanciullo e fanciulla cresimandi dovranno avere il loro biglietto che presenteranno all'atto della Cresima alla balaustra.

I nati fuori Parrocchia devono presentare per tempo il certificato di Battesimo. Mi raccomando ai Sigg. Insegnanti delle Borgate affinchè facciano un po' di Catechismo ai cresimandi che non potessero venire in Parrocchia.

Per la funzione della Cresima è bene e direi quasi necessario che i fanciulli e fanciulle non vengano digiuni. La loro Comunione sarà il mattino del giorno delle Ceneri e quelli che lo vorranno potranno ripeterla il giorno dopo dalle mani del Vescovo.

Ricordiamo poi ai genitori che, come per il Battesimo, così per la Cresima devono provvedere ai cresimandi il padrino per i fanciulli e la madrina per le fanciulle. Possono anche essere quelli del Battesimo, o altra persona, buon cristiano s'intende che abbia compiuti i 14 anni. Un padrino o una madrina possono servire per più cresimandi. Il nome del padrino o della madrina deve essere segnato sul biglietto e perciò occorre pensarvi per tempo e consegnarlo. Abbiamo già ricordato che possono ricevere la Cresima tutti coloro che hanno fatto o faranno nell'anno la Prima Comunione purché siano sufficientemente istruiti e siano in grado di conoscere e ricordare che cosa vanno a ricevere.

Il Vescovo si fermerà a Novello un giorno solo e ripartirà per la visita alla Parrocchia di Barolo Giovedì sera alle ore 17, dopo averci data l'ultima Benedizione.

Nota - Provvederemo le immagini-ricordo della Cresima ed invitiamo i Padrini e le Madrine a voler, con poca spesa, regalarle ai loro figliocci.

 

 

Per tutti.

 

In preparazione alla Visita Pastorale e chiusura del Mese del S. Cuore tutti i giorni a cominciare da lunedì sera (ore 16): Coroncina del S. Cuore - Predica o Benedizione.

Siccome il Predicatore (P. Cavassa S. J. ) non potrà fermarsi fino alla venuta del Vescovo, esorto gli uomini ed i giovani, oltreché a ripetere la Comunione in onore del S. Cuore domenica 4 Febbraio (chiusura solenne del Mese a Lui dedicato) anche a fare in modo di poterla fare anche il giorno 8 dalle mani Vescovo.

 

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Anniversari di Febbraio.

 

2          Febbr.  Cogno Giacomo           1922

                        Marengo Giovanni Batt. '22

4          "           Alessandria Giacomo    '29

5          "           Musso Giuseppe          '29

7          "           Montanaro Stefano       '29

                        Mascarello Giuseppe    '36

                        Alessandria Giacolino   '39

8          "           Grisotto Giuseppe        '38

9          "           Piovano Lorenzo          '28

10                    Boggione-Montanaro Franc. '32

                        Seghesio-Devalle Catterina '29

11        "           Salomone Giovanni      '27

12        "           Ferrero Simone             '24

                        Tarditi Catterina            '31

13        "           Gallizio Teresa              '31

                        Alessandria Matteo       '25

                        Barberis Francesco       '30

M         "           Passone Filippo           '33

15        "           Manzone Domenico      '26

                        Roggero Battista          '37

1/         "           Dotta Giacinta              '23

20        "           Tarditi Teresa                '31

21        "           Passone Pietro             '32

22        "           Taricco Margherita        '25

                        Tarditi Serafino             '23

23        "           Suor Tarditi Luigia         '32

                        Dotta Delfina                '23

                        Gancia Rosa                '21

24        "           Passone Giuseppe       '34

                        Quarone Lodovica        '31

                        Rovella Benedetto        '31

                        Tarditi Gaspare             '21

25        "           Olocco-Gallo Antonietta '22

                        Fossati Teresa              '23

                        Raviola Marianna          '23

28        "           Tarditi Anna                  '34

                        Gallo Giovanna             '33

 

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I LEGATI

 

Sovente si sente parlare di "legati pii ,,. In Parrocchia ne esistono parecchi, e so che vi sono persone che desiderano farne per sé e per i loro cari.

Affinchè tutti ne abbiano una piena conoscenza, ecco che il Bollettino crede bene parlarne ampiamente.

 

Che cos'è un legato?

 

Un legato è la costituzione di un fondo, perchè con gli interessi che se ne ricaveranno, si provveda ad una determinata opera buona, che viene fissata nella costituzione del legato stesso.

lo qui vi parlo specialmente di legati pii, cioè a vantaggio della vostra anima, e allora il legato consiste nel deposito di un capitale, il cui interesse servirà per es. per la celebrazione di messe di suffragio dopo la morte del depositante; oppure per il culto in Chiesa, per elemosine ai poveri, ecc.

Questo è portarsi oltre la tomba qualcosa dei beni materiali che si sono accumulati con fatiche e sudori.

 

Sua grande utilità.

 

Non vi è nessuno che non comprenda la grande utilità della costituzione di un legato a favore della sua anima.

E' tanto facile essere dimenticati dopo la morte! Questo ci insegna l'esperienza di ogni giorno.

Non voglio farvi torto, cari parrocchiani, voi ricordate i vostri morti e fate celebrare per loro abbondanti suffragi, specialmente i figli per i genitori. Ma il tempo fa dimenticare tutto. Chi per es. ricorda i morti di 50 anni fa? Chi ricorda i nonni, i bisnonni?

Non succede così per chi costituisce un legato. Ogni anno, all'epoca fissata nel legato, avrà i suffragi stabiliti. Passeranno centinaia di anni ed il legato si adempirà ancora.

Abbiamo in parrocchia dei legati antichissimi, costituiti da famiglie spente, ma l'adempimento continua e voi sentite ogni anno annunciare le Messe a loro suffragio.

 

Quanto costa un legato

 

A seconda di ciò che si vuol fare. La spesa è a volontà. Ci sono legati da appena 10 lire e ve ne sono di centinaia di migliaia di lire. Ad es. per una Messa annua perpetua basta un piccolo capitale accessibile a tutte le borse, anche ai poveri; se invece si vuole un funerale, ci vorrà di più. Cosi per altre opere buone. Si può anche ad es. legare una somma a favore dell'Asilo, del Ricovero con l'obbligo di una o più Messe all'anno. (Ricordare che il Ricovero non è Ente morale e perciò non può ereditare; in questo caso occorre lasciare al Parroco od alla Chiesa). Si può anche versare la somma stabilita in più riprese, anche solo 50 lire all'anno.

 

Chi dovrebbe costituire i legati?

 

Tutti quelli che possono, specialmente i più dotati di beni di fortuna.

Non voglio con questo che ne abbiano danno i figli nella eredità, non sarebbe neppur giusto, ma qualche volta si può fare una cosa e l'altra, cioè lasciare l'eredità a chi spetta e nello stesso tempo disporre di qualche cosa per la propria anima, o per opere di beneficenza. Ci penseranno i figli. Va bene, è loro dovere. Ma e se non ci penseranno? Qualche volta o perchè pensano che il padre abbia fatto dei torti nel disporre, o perchè gli affari non vanno troppo bene o per altri motivi, i suffragi sono pochi.

Ma poi dovrebbero costituire legati specialmente quelle persone che non hanno eredi necessari cioè figli od altre persone a carico. Parenti per prendere l'eredità ce ne sono sempre ma per ricordarsi non più. Quante volte si sono visti zìi od altri parenti morire, lasciando anche belle eredità, non avere poi neppure il suffragio di una Messa dagli eredi!

Cose che non dovrebbero succedere, ma che intanto succedono qualche volta.

Il parroco dice questo a voi e prima di tutto a se stesso, perchè i primi a non essere ricordati sono proprio i sacerdoti.

Se invece si dispone per legati questo non avverrà; ed i beni che il Signore ci ha dato ci potranno essere utili anche oltre la tomba.

Abbiamo sempre troppo attaccamento alla roba, per cui il disporne in opere di beneficenza ci abbrevierà il purgatorio.

E quanti fanno cosìl Non è in questo modo che vivono le grandi opere di carità? Pensiamoci quindi e, potendo, facciamo.

In questi ultimi anni in Parrocchia si sono fondati alcuni legati di messe o di opere buone ed i fondatori saranno certamenti contenti.

Per questo ho pensato bene di parlarvene, a solo vantaggio delle vostre anime.

 

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Nella Famiglia Parrocchiale

 

La Vedova Sig.ra Agostina Raviola in unione ai quattro figliuoletti ed alle due Famiglie Tarditi e Raviola ringraziano commossi per l'imponente dimostrazione data al loro

 

Tarditi Angelo Guido

Segretario Comunale

 

dalla popolazione novellese e dai numerosi forestieri in occasione della sepoltura e del funerale di trigesima del compianto Estinto.

 

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Anche la Famiglia del compianto

 

TARICCO LUIGI

 

dei Rostagni ringrazia sentitamente quanti hanno partecipato alla sepoltura e funerale del loro amato padre.

 

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Pagina della carità

 

Per il Bollettino. - Roggia Gius (Erm.) L 5; Tarditi Novo Anna 5; Tarditi Gius. fu Seb. 5; Passone Giacomo (Aosta) 5; Passone Gius. 3; Taricco Luigi 15; Tarditi Gius. (Podio) 5; Fam. Passone 5; Cav. Burdizzo 10; Con. Parusso (Tripoli) 10; N. N. 2; Costamagna Cost. 5; Ravera Elsa 10; Suor C. Cantoni 10; Bo Costanzo 10; Audisio Gius. ('Treiso) 5; Con. Bersano-Raviola 10; Tarditi Francesco (Ven.) 5; Fam. Ferrero 3; Lucia e Gervasone- Stella (in memoria e suffragio del fratello Dott. Giuseppe) 100; Can. G. Garezzo 10; Mazzetti Giacomo 5; M. L. 5; Cogno G. B. (Baric.) 5; Galfrè Maria 5; Pirra Francesco (Tor.) 5; Ved. Sandrone 2; Stra Pasquale 4; Conterno Silvio 5; Barberis Anna 5; Pirra Giovanni 3; Cristino Francesco 5; Piovano Celso 5; Cagnasso Gius. 5; Vivalda Luigi 2; Ved. di Taricco G. B. 7; T. A. 5; C. F. 3; Sor. Tarditi 5; Borio Giuseppe (Paese) 6; Costamagna Luigia 5; Gallo Batt. (Berg.) 5; Grimaldi Paolo 3; Con. Davico 5; Ciravegna Rosa 2; Rinaldi Tomm. 2,50; Canavesio Rosa 5; Galliano Pietro 3; Fr. Conterno 5; Dott. Bologna 50; Cogno Metilde 5; Fam. Sobrero 6; Taricco Luigi (Fir.) 10; Taricco Andrea 5; M. Borio-Tarditi 10; A G. 5; Fam. Vietti (Pan.) 5; M. Maria Musso 10; Montanaro Gius. (Cioch.) 5; Musso Michele 5; Cav. Anselma 10; Rapalino Maria 6; Fam. Daniele 5; Blengino Caterina (La M.) 6; Gallo Rosalia 5; Gallo Teresa 5; Gallo Virginia 4; Gallo Lucia Corino 4; Settime Isabella 10; Con. Ferrero Abbo 10; Cogno Gioachino 5; Fam. Comm. Perego 50; Cogno Giovanna 5; Gallo Teresa 5; Cogno Carolina 5; Cabutto Domenico 5; P D. 5; Cav. Prof. Ciravegna 10; Conterno Rosina 10; Fam. Alessandria (Prat.) 3; Ginatta Paolo 5; Cogno Giacomo 5; Saccato Giuseppe 5; Fam. Aivano 7; Rinaldi Giov. (Morigl.) 3; Protto Letizia 5; Dotta Matteo 5; Ravera Matteo 5; Fam. Ravera (Cioch.) 5; Ravera Tina 5; Maffei Ida 10; Rovella C. 2.

 Grazie sentite ai generosi offerenti. Li imitino nella strenna al Bollettino quanti lo ricevono.

 

Per la Chiesa. - Gerbaudo Domenico 10; Roggia Giuseppe (Erm.) 40; Fam Stroppiana 20; Tarditi Novo Clara (in suffr.) 50; Tarditi Gius. f. Seb. 15; Con. Alessandria (in occasione trasporto salma figlio Giacolino) 23; Stra Felicina (id. sorella Ernestina) 25; Marenco Domenico (id. figlio Mario) 25; Giachino Giacomo 10; Foglio Luigi 60; N. N 20; Marenco Angelo 10: T. M. 50; Ravera Carlo 25; Marenco G. B. (Cioch.) 10; Costamagna Costanza 30; Ravera Elsa 10; Tarditi Francesco (Ven.) 25; Fam. Ferrero 2; X. X 10; Stra Matteo 15; Piovano Celso 20; Vivalda Luigi 10; Sor. Tarditi 30; Fam. Davico 20; A. G. 15; Fam. fu Vietto Pietro 25; Taricco Marco 50 (in suffr. del padre); Cav. Anselma (per olio lampada) 100; Fam. Daniele 5; M° Ferrero 20; Frat. Tarditi fu Vinc. 25; C. C. (per olio lampada) 10; Tarditi Matteo (Ven.) 20; Dotta Matteo 16.

 

Per uso sedia in Chiesa. - Costamagna Costanza 10; Pavia Emilia 10; Cencio Luigia 10; Sor Tarditi 10; Costamagna Luigia 10; Davico Maria 10; Cogno Metilde 10; M. Borio-Tarditi 10; Fam. Vietto 10; M. Tarditi Serafina 10; Settime Isabella 10; M. Abbo-Ferrero 10; Sor. Abbona 10; Tarditi-Passone Domenica 10; Strasia Rosa 10; Protto Luigia 10; Passone Salvatrice 10; Tarditi Quintina 10.

 

Per l'Altare Maggiore. -  Dott. Tarditi Raffaella 100; M Borio-Tarditi Carla 100.

Nota - Di sedie ce ne sono ancora alcune disponibili per chi la desiderasse.

.A tutti gli offerenti, anche alle famiglie rappresentate in questo elenco da poche lire, il grazie del Parroco e le benedizioni del Padrone di tutte le nostre sostanze che ha detto di ricompensare abbondantemente anche quanto vale un bicchiere d'acqua tresca.

 

Per l'Asilo. - Lucia Gervasone Stella (in memoria e suffragio del frat. Dott. Giuseppe) L. 400; Taricco Marco (in memoria e suffragio del padre Luigi) L. 50;  Filodrammatici (a mezzo del M.° Ferrero) L 25.

L'Amministrazione ringrazia sentitamente.

 

 Per il Ricovero (da Settembre) - Vigliecca Pirra Teresa 20; Cav. Dott. Balocco 23; Foglio Felice 10; Abrate Irene 10; M. Galvagno A. 50; Foglio Felice 100; Alessandria Luigi 5; Novo Michele (Tor.) 20; Cav. Burdizzo 40; C. C. 30; Frat. Tarditi 25.

Il Ricovero è grato a quanti poco per volta lo pongono in grado di esercitare la propria missione a favore della vecchiaia indigente. Dio ritiene fatto a sé quanto è dato pei poveri.

 

Borsa di studio. - Nulla.

 

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STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Gennaio)

Battesimi: 3 - Matrimoni: 4 - Morti 2.

 

 

 

 

 


 

 

da LUCE E FORZA di Marzo 1940

 

La Lettera del Parroco

Ancora dei "LEGATI"

,

            CARISSIMI PARROCCHIANI,

            Ho saputo con molto piacere che l'articolo del numero scorso del Bollettino intitolato "I LEGATI" è riuscito assai interessante; per questo ho pensato di parlarvene ancora brevemente una volta, nel vostro interesse.

            Potrei anche dirvi che parecchi individui hanno già seguiti i consigli che là si davano, specie alle persone abbienti che ragionevolmente dubitano sulla buona volontà dei loro eredi circa i suffragi da inviare dopo la loro morte.

So anche che da qualcuno l'articolo è stato commentato in senso non del tutto favorevole, specie da parte di presunti eredi che temono vedersi scappare così un bricciolo dell'eredità che attendono con tanta ansia. E dico "un bricciolo", poiché che cosa sono ad es. 100 lire sopra un'eredità di decine e forse centinaia di migliaia di lire, quali abbiamo viste in questi ultimi anni e quali si prospettano per tanti figli e nipoti!

            Purtroppo da tanti, ed anche da chi vi avrebbe tutto l'interesse per sè od il dovere dì giustizia per gli altri, si ha la convinzione che dopo morte non si abbia bisogno di tanti suffragi. Ciò che equivale a dire che, comunque si sia vissuto, se si può finire la vita coi Sacramenti, il Purgatorio, se pure ci sarà, dovrà durare poco, al massimo qualche mese, qualche anno. Ed in pratica capita proprio così, cioè che dopo qualche anno anche le famiglie più buone dimenticano i loro morti.

            Non è qui il posto per discutere sulla esistenza del Purgatorio e sulla sua durata. Mi limito ad un solo brevissimo ragionamento, o meglio ad una supposizione.

            Supponiamo che ogni sera il nostro Angelo Custode faccia con noi questo conto: "Oggi, caro mio cristiano, hai passato una giornata buona, sei andato a Messa, hai dette le tue orazioni, hai mortificata la lingua, hai usato carità verso il prossimo, lavorato con pazienza, ecc. Per tutto questo il Signore ha scritto nel suo libro un premio eterno. Ma insieme oggi hai anche fatto un po’ di male, vero? o almeno il bene potevi farlo meglio... quelle distrazioni volontarie nella preghiera... nei pensieri almeno vani ed inutili... quella po' di collera.. quel risentimento... qualche parola che potevi avanzare.. gli occhi che potevi tenere più a freno... ecc. ecc. Ebbene, siamo indulgenti... oggi pel bene che hai fatto, un premio eterno, per il male... otto giorni di Purgatorio .... Chi non accetterebbe? E allora ecco che, se non v'è altro che ce lo abbrevi, il Purgatorio diventerà già lungo quasi otto volte la nostra vita. E se poi nella nostra vita c'è di peggio? E se vi sono peccati mortali? Poiché sappiamo che anche un solo peccato mortale merita l'inferno, e sappiamo anche che la confessione non rimette tutta la pena ma cambia semplicemente la pena eterna in pena temporale da scontarsi in questa o nell'altra vita. E ditemi, cari cristiani, è poco se il Signore, per un atto così facile qual è la Confessione, cambia ad un peccatore milioni e miliardi di anni (e l'eternità non si conta ad anni) con ad es. cento anni di Purgatorio. E quando di peccati mortali se n'è commesso non uno solo, ma cento, ma mille, ma diecine di migliaia, da non poterli più contare? Qual è quel Re di questo mondo che per una parola, per un atto di pentimento, cambia ai condannati la galera a vita in otto giorni di prigione?

            Dunque, ecco la utilità, anzi la necessità dei Legati che verranno a portarci il suffragio, il ricordo della Madre Chiesa quando più nessuno penserà a noi, quando saranno scomparsi da questo mondo anche coloro che avevano l'obbligo di pensarci e che pure ci hanno pensato.

Poiché, diciamo la verità, chi di noi pensa ancora al nonno di nostro padre? Eppure forse non sono ancora passati neppur 100 anni dalla sua morte.

            Perciò pensiamoci e, se possiamo, provvediamo. La cosa è possibile a tutti, anche ai meno abbienti.

            Segnalo intanto, anche per il buon esempio che di questi giorni, eseguendo la volontà del defunto, il nipote Sangiano Lorenzo ha costituito un legato di una Messa Cantata perpetua nel giorno anniversario della morte (5 Novembre) in suffragio dello Zio Gioffredo Lorenzo facendo insieme, sempre in esecuzione della volontà espressa verbalmente dal defunto, l'offerta alla Chiesa di L. 100.

            Il legato è già registrato nell'apposito libro, mentre il nome e la data verranno scritti nell'elenco dei legati che si pui vedere da tutti in Sacrestia.

                                                                       Il Vostro PARROCO.

 

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IN PARROCCHIA

 

La visita di S. E. Mons. Vescovo.

 

            Sua Eccellenza Mons. Luigi Grassi, nostro amatissimo Vescovo, ha compiuto la sua seconda Visita Pastorale nella nostra Parrocchia. Arrivato fra noi mercoledì sera (7 Febbraio) fu accolto sul piazzale della Chiesa dal lieto suono delle campane e da una fiumana di popolo esultante. Salutato dal Parroco e dalle Autorità, il Podestà Signor Rosso Andrea ed il Segretario del Fascio Dott Tarditi Elia che si erano fatto un dovere ed un piacere di trovarsi con tutti i sodalizi e le associazioni con bandiere e gagliardetti. S. E. ricevette l'omaggio della bambina Protto Luigina del nostro Asilo che con appropriate parole gli offrì un mazzo di fiori.

In Parrocchia l'Arciprete salutò a nome di tutto il popolo e ringraziò Monsignore della preziosa Visita augurando frutti copiosi di bene. Dopo le funzioni di rito, accompagnate da sentite parole del Vescovo, ebbe luogo in Canonica il Ricevimento delle Autorità, dei rappresentanti delle Associazioni di A. C. e del Corpo Insegnante. A tutti S. E. rivolse buone parole informandosi dell'andamento delle singole istituzioni.

            Alla Messa del Giovedì (ore 8) il Vescovo disse ancora brevi parole dopo aver distribuita la S. Comunione ad un numero consolante di uomini, donne e bambini che erano stati preparati la settimana prima da un breve Corso di Esercizi per gli uomini e di predicazione straordinaria per tutti dal bravo P. Clemente Cavassa S. J. Direttore delle Leghe di Perseveranza del centro di Chieri.

            Alle 10 amministrò il Sacramento della Cresima a 150 tra bambini e bambine, rivolgendo brevi parole a loro ed ai padrini e madrine onde assicurare duraturo il frutto del Santo e prezioso Sacramento.

            In seguito visitò tutte le classi del Catechismo interrogando ad uno ad uno tutti i presenti.

            Nel pomeriggio, visitò i Registri della Parrocchia, delle Compagnie e delle Cappelle, indi le paramenta ed ordinò che sia fatto un inventario degli arredi e paramenta della Confraternita e siano portati in Parrocchia e ciò allo scopo di una più sicura custodia e per evitare deperimenti soliti ad avvenire ad utensili abbandonati.

            Alle ore 15, dopo una visita alle Associazioni di A C., Monsignore ci dava l'ultima sua benedizione e gli ultimi avvisi e ripartiva acclamato per la continuazione del Suo gravoso e delicato lavoro.

            Se la stagione rigida e la premura di Mons. Vescovo non l'avessero impedito avremmo desiderato che la Sua Visita si protraesse più a lungo anche per lasciare tempo per la consacrazione dei quattro altari nuovi: il S. Cuore, il Carmine, la Crocetta, il Camposanto. S. E. ci ha promesso che per queste consacrazioni che sono nel desiderio di tutti e specie del Prof. Avv. Ferreri che regalò la Cappella del Camposanto (a cui auguriamo di trovarsi presente, non ostante la veneranda età) tornerà fra noi presto e forse nel prossimo autunno.

 

Riflessioni.

 

1° - Sarà stato contento di noi e della nostra Parrocchia Mons. Vescovo? Ecco la prima domanda che oggi viene sulla bocca di tutti.

Della Chiesa: Sì. Egli la trova sempre una volta più bella, non perchè sia stata cambiata o modificata in qualche cosa, ma perchè la nostra Chiesa, specie per un esteta qual è Mons. Vescovo, ogni volta che la si vede rivela nuove bellezze. Il Vescovo poi ha anche approvato ed apprezzato i nuovi lavori fatti, specie gli altari laterali ed i confessionali, e ci ha dati preziosi consigli per i lavori da farsi, ad es. per le porte e l'altare maggiore, di cui ne faremo tesoro.

            E della Chiesa viva che siamo noi? Se dobbiamo credere alle Sue parole (e perchè non credervi?) possiamo pensare sia rimasto soddisfatto. Ma a volte le parole sono complimenti un po' doverosi. E volete che il Vescovo venga a strapazzarci? Tuttavia se abbiamo penetrato bene il senso delle sue parole troviamo materia di qualche riflessione. Ci ha detto ad es. che "si può sempre fare di più,, ed ha anche accennato a qualche cosa di pratico: la santificazione della festa, la frequenza alla Lega di Perseveranza, ai ritiri, alle divozioni speciali (1° Venerdì, ecc.), il Catechismo e sopratutto l'Azione Cattolica e l'Istruzione parrocchiale. A proposito di Catechismo interrogando i bambini ne ha trovati parecchi (e specie nelle frazioni) che lasciano molto a desiderare e qualcuno che non ha saputo proprio niente. Che figura! Ve l'han detto i vostri figliuoli? Dunque buoni propositi in tutto e sopratutto buona volontà, onde ad una prossima Visita il Vescovo abbia a constatare, come si è augurato il Parroco, che non ha parlato invano.

2° - Vogliamo fare un'altra riflessione di altro genere, che può anche essere una curiosità?

            Ecco. I cresimati di quest'anno furono esattamente 145 e cioè 86 fanciulli e 59 fanciulle. A qualcuno potrà già parere notevole questo numero in 6 anni (l'ultima volta la Cresima fu data nel 1934).

            Ma vediamo i Registri: Nel 1728 i Cresimati a Novello furono 364 e precisamente 198 fanciulli e 166 fanciulle. La Cresima fu amministrata dal Vescovo d'allora Mons Vasco e padrini furono il Rev. D. Michele Rosso ed il Sign. Mattia Ferrero, Madrina la Sign. Domenica Ferrero moglie del Signor Mattia.

            Nel 1824 (9 Maggio) troviamo cresimati da Mons. Nicola 277 bambini. Padrini: Giuseppe Bessone e Teresa Rossi. Inoltre nello stesso anno troviamo che furono cresimati a Novello fanciulli N. 160 di Lamorra, 8 di Monchiero, 37 di Monforte, 14 di S. Bartolomeo, 281 di Narzole, 122 di Barolo, 15 di Parrocchie diverse. Madrina la moglie di Simone Ferrero.

            Nel 1836 troviamo 187 cresimati e nel 1838 altri 258 oltre 12 forestieri. Vescovo cresimante Mons. Fea e Padrini e Madrine: Sig. Guglielmo Quarone, sindaco, Angela Ferrero moglie del Sig. Giuseppe Vincenzo; Sig. Medico Francesco Rossi e Sign. Elisabetta Cerri Ved. Abbona Priori del Carmine; Sig. Don Domenico Pira e Sig. Maddalena Conterno.

            Nel 1844 (23 Agosto) lo stesso Mons. Fea cresimava N. 210 fanciulli novellesi cresimati nelle parrocchie vicine, di cui 245 a Dogliani.

            Altri fanciulli novellesi furono mandati per la Cresima in Parrocchie vicine nel 1856, 1858, 1860, 1861, 1864, 1867 in numero di 281.

            Nel 1871 (23 Agosto) Mons. Galletti amministrò in Novello la Cresima a 105 fanciulli e 92 fanciulle. Padrino: Quarone Guglielmo V. Sindaco; Madrina: Damig. Giordano Metilde.

            Nel 1878 i cresimati furono 170. Vescovo Mons. Galletti. Padrini: Sig. Rossi Gaspare, sindaco e Sign. Adele Sciolla-Giordano.

            Nel 1884 furono 170. Padrini Comm. Allara e Sig, Tarditi-Genesio Teresa.

            Nel 1888 n. 165. Padrini: Allara Nigra Maria e Pirra Bernardo Notaio.

            Nel 1893 N. 190. Padrini Avv. Luigi Giordano e sig Salaroglio-Majolo Lucia.

            Nel 1900 N. 259. Padrini: Sig. Geom. Boglietti Andrea e Sign.a Teresa Giordano.

            Nel 1907 N. 274. Padrini: Sig. Tarditi Angelo V. Sindaco e Sig Giordano- Avenati Paola

            Nel 1913 N. 187. Padrini: Avv. Cav. Giuseppe Giordano e Signorina Maria Giordano.

            Nel 1922 N. 274.

            Nel 1930 N. 215.

            Nel 1934 N. 117.

            Da uno sguardo comparativo ci pare poter concludere: 1° - Che una volta Novello aveva più importanza di adesso. 2° - Che andando indietro così finiremo col mandarlo alla rovina. Di chi la colpa?

 

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Diario religioso

 

Marzo quest'anno è il Mese della Pasqua che ricorre appunto il 24 di questo mese. Il Parroco, dando gli avvisi delle funzioni che ricorrono, anticipa a tutti i suoi cari parrocchiani ed a tutti i lettori del Bollettino i più cordiali auguri per la lieta festività cristiana.

1° Marzo - 1° Venerdì del Mese. Funzioni solite in onor del S. Cuore al Giovedì sera e Venerdì mattina.

10 Marzo - Domenica di Passione. Giornata pro Università Cattolica.

17 Marzo - Domenica delle Palme. Messa grande ore 10,30. Benedizione e processione delle Palme. Passio.

18 - 19 - 20 Marzo: SS. Quarantore di Pasqua. (Legato Arione).

Ore 6,30 - Esposiz. del SS. - Messa con breve meditazione. Quest'ora è specialmente indicata per gli uomini e giovani.

Ore 7,30 : Adoraz. per le donne e scolari.

Ore 8,30: Adorazione per le figlie. Messa cantata. Reposizione.

Ore 15,30: Esposiz. del SS. Adorazione donne e scolari.

Ore 16,30: Adorazione figlie.

Ore 17: Vespro - Predica o Benediz.

Al martedì, festa di S Giuseppe seguiremo l'orario festivo: Esposizione a Messa seconda, reposizione a Messa grande. Esposizione alle 14; Vespro alle 15,30.

Al mercoledì a sera gli Uffici si diranno mezz'ora prima del Vespro e cioè alle 16,30.

 

LEGA DI PERSEVERANZA.

 

La faremo lunedì a sera, ore 19,30. Se vi sarà già il Predicatore farà una breve conferenza agli uomini e anche la domenica sera ore 19,30. La Comunione martedì ore 6.

 

GIOVEDÌ' SANTO (21 Marzo)

Confessioni e Comunioni dalle ore 6 in avanti. Messa solenne ore 8,30. Comunione generale. Processione al S. Sepolcro. Visite per tutta la giornata. Si raccomanda di portare fiori e verdura.

Ore 17: Uffici - Lavanda - Processione del Cristo morto (Si porta la cera). Predica della Passione - Benedizione colla reliquia di S. Croce.

 

VENERDÌ' SANTO (22 Marzo)

Dalle ore 6 alle8 : Adoraz. del S. Sepolcro. Ore 8 Messa dei presantificati (da morto) – Canto degli improperi - Adorazione e bacio della Croce. La Croce viene esposta all'adorazione e bacio per tutto il giorno.

Ore 15: Via Crucis solenne. Ore 19: Uffici - Funzione speciale: Dolori di Maria SS.

 

SABATO SANTO (23 Marzo)

Dalle ore 6: Adorazione Croce. Ore 6,30: Benediz. fuoco - Exultet - Profezie - Bened. Fonte battesimale - Litanie dei Santi - Messa solenne della Gloria (ore 8) - Comunione.

 

DOMENICA DI PASQUA (24 Marzo)

Messa prima ore 6,30 - Comunione Generale uomini e donne. Messa seconda ore 8,30 - Comunione dei fanciulli. Messa grande ore 11 - Vespro ore 15,30.

 

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STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Febbraio)

 

Battesimi: 1 - Matrimoni: Nessuno. Morti: Nessuno.

 

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            A Torino il 3 Febbraio, confortato da tutti i Sacramenti, moriva, dopo breve malattia il nostro compaesano

 

Abbio Luigi fu Michele

di anni 54

 

stimatissimo artigiano in Torino e conosciutissimo anche a Novello cui era tanto affezionato.

La sua salma, per suo espresso desiderio, fu trasportata al nostro paese e tumulata nel nostro Camposanto, dopo una sepoltura solenne alla quale prese parte una imponente folla di amici e conoscenti tra i quali molti erano venuti da Torino su apposito autobus. Al Campo santo salutò un amico di famiglia esaltando le doti del defunto, lavoratore indefesso, animo mite e buono.

            Il Bollettino s'unisce nelle condoglianze alla vedova Daniele Modesta e alla Figlia Maria in Cadario ed alle Famiglie Abbio e Daniele cui il defunto era affezionatissimo, e che sentitamente ringraziano gli amici di Torino e di Novello per la commossa e spontanea dimostrazione data al loro Defunto.

 

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Anniversari di Marzo.

 

1 Marzo:           Borio Giov. B.              1933

2          "           Cogno Luigi                 '32

                        Arnulfo - Stra Catterina  '32

                        Bollito Giacomo           '27

3          "           Tarditi-Salomone Teresa '33

5.         "           Tarditi Maria fu Vinc.     '28

            "           Marenco Mario             '39

7          "           Daniele Anna M.           '32

                        Blengino Margherita      '32

                        Pirra Franc.                  '25

8          "           Tarditi Frontiniano         '29

10                 Manzone-Montanaro Ter. '33

                        Barberis Antonio           '30

                        Cristino Maddalena       '24

11        "           Abrate Cav. Bernardino '22

12        "           Roggia Andrea             '32

                        Cabutto Veglio Madd.   '37

15        "           Galvagno Maddalena    '36

17        "           Rinaldi Luigia                '30

                        Musso Maria                '28

                        Borio Giovanni             '30

18        "           Cogno Margherita         '29

19        "           Novo Domenico           '23

20        "         Alessandria Sebastiano  '30

                        Vietti Giuseppe             '25

21        "           Farinetti Catterina          '21

22        "           Arnulfo Stefano            '31

                        Fontana Beatrice          '22

                        Stra Matteo                  38

25        "           Rossotto Isabella         '32

                        Tarditi Felicita               '29

                        Porro Giovanni             '29

                        Tarditi Lorenzo              '23

28        "           Abbona-Allario Maria    '32

29        "           Manzone Carlo             '23

                        Roggia Giuseppe         '23

 

R. I. P.

 

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Pagina della carità

 

 

PER IL BOLLETTINO.

Fam. Montanaro (Chiar.) 5; Raviola Sebast. 5; Raviola Matteo 5; Raviola Lorenzo 5; Tarditi Gius. (Torino) 5; Marenco Modesto 10; Avv. Stra 10; Stra Felicina 5; Sold. Pirra Stef. 5; Tarditi Clementina 5; Cogno G. B. 5; Manzone Giuseppe (Paner.) 5; Roggia Francesco 5; Navone Maria 2; Dott. Cav. Balocco 10; Borio Gius. (Chiar.) 3; Taricco-Raviola Teresa 5; Famiglia Roggia (Corini) 5; Alessandria Felicina 10; Pressenda Giuseppe 10; Roggia Mario 5: Rosso Francesco 3; S. A. 5; Iberti Giovanni 5; Olivero Iberti Carolina 5; Conterno Mattia 5; Ricca Mario 2; Tarditi Daniele Maddalena 5; Tarditi Luigi 5; V'ivalda Celso 10; Gallo Marianna 5; Gallo Sebastiano (Vergne) 5; Giachello Francesco 5; Schellino Metilde 5; Fam. Costamagna (Savona) 5; Ricca Lorenzo 3; Tarditi Teresa 4; Borio Francesca 3; Famigl. Alessandria (Pezz.) 2; Fam. Ciravegna (Narzole) in memoria del padre Cav. Pietro 20; N. N. 5; Sorelle Galvagno 10; Gallo Michele fu Mich. 4; Balocco Augusto 10; Stra Luigi 5.

            Ringraziamenti sentiti ai sostenitori de! modesto foglio parrocchiale.

 

PER LA CHIESA.

            Per affitto sedie: Rosso - Rostagno Maria 10; Lidia Balocco 10; Alessandria Felicina 10; Tarditi - Borgogno Rosa 10; Schellino Metilde 10; Borio Francesca 10; Sorelle Galvagno 10.

            Per i confessionali: Marenco Modesto 10; Manzone Giuseppe (Aut.) 5; Gallo Battista 30; Fani, Roggia (Cor.) 20; Con. Marengo (Pezz.) 10; Conterno Mattia 25 ; Ricca Mario 3; Borio Cogno Rosa 10.

            Per Altare Maggiore: Giachello Franc. 10; Tarditi Lodovico 5; Fam. Costamagna (Sav.) 5; Borio Francesca (in suffragio dello Zio Cav. D. Borio) 100; Cav. Anselma 20.

            Per olio lampada: N. N. 10.

            Varie: Balocco Augusto 10.

 

PEL IL RICOVERO.

 

             Gallo Battista 30.-

            Dio ricompensi al 100 per uno la carità .fatta alla Sua Chiesa ed alle Sue Opere.

 

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Nota Agricola

 

            PER IL GRANO - Ricordare le nitratature invernali. Ne occorrerebbero tre alla distanza di 15 giorni l'una dall'altra e con Kg 15-20 per giornata ogni volta. Chi non ne avesse ancora fatte solleciti se vorrà avere un buon prodotto e ne faccia almeno due con più abbondanza, una subito, ed una dopo la prima pioggia, con nitrato di calcio.

           

            RULLATURE. - Tutti i seminati ed in special modo i grani, i prati, i medicai hanno del gran vantaggio da una buona rullatura con rullo almeno di legno. Il gelo forte dello scorso inverno ha sollevato il primo strato di terra ed ora le piccole radici si trovano all'aria tra i due strati. La rullatura le fa dinuovo aderire al terreno e la prima pioggia ne inizierà la vegetazione rigogliosa.

 

            MEDICA E TRIFOGLIO. - Ricordiamoci di seminare in abbondanza medica e trifoglio. Meglio se si potesse fare dette semine fuori del grano, unendo avena o segala. Ai primi di Maggio si potrebbe avere già un discreto taglio. Se non si può facciamo la semina nel grano con una buona concimazione di nitrato di calcio o di biammonico. Ricordiamo che il foraggio è la base di una azienda redditizia. Col crescere del foraggio crescerà il numero delle bestie, con queste crescerà il concime e col concime il reddito della campagna. E' tutta una catena che deve cominciare dall'aumento del foraggio. Pensare anche ad un piccolo silos, adattabile e possibile in qualunque angolo della cascina. Si può anche fare tutto sotto terra (se non deve essere eccessivamente profondo) e coprirlo con lastroni di cemento su cui si può passare liberamente.

 

 

 

 


 

 

da LUCE E FORZA di Aprile 1940

 

La Lettera del Parroco

 

CARISSIMI PARROCCHIANI,

 

Stavolta l'argomento delle mie poche parole è del tutto occasionale e suggerito da un fatto che a me è mai capitato e che spero non mi capiterà mai più:

I LADRI IN CANONICA - Sicuro, pare il titolo di una "Commedia" ed invece è la cronaca di una realtà. I pochi graditi ospiti notturni sono penetrati in Canonica nelle ore piccole della notte del 28-29 Febbraio, scavalcando il muro verso la piazza coll'aiuto di una scala che avevano tolto ad un non lontano fienile. Dovevano essere pratici del luogo (e qualcuno vuol insistere che siano gente di Novello) poiché, senza far rumore sono entrati nei due uffici, dove hanno messo sottosopra cassette, carte e libri, nella speranza di trovare denaro. Occorre anche subito dire che i poveri pipistrelli hanno fatta poca preda: niente denaro, eccetto poche lire vecchie d'argento, due vecchi orologi, qualche oggetto di cancelleria, qualche carta che a loro serve a nulla e le polizze di assicurazione che i gonzi hanno scambiate per cartelle. Disordine tanto, intenzione cattiva tutta, risultato poco. Così purtroppo il più delle volte il demonio paga i suoi Poverelli! Hanno fatto al Parroco l'onore di

crederlo ricco e non han pensato che i fatti dicono abbastanza chiaro che finora il Parroco i soldi non li ha messi nei tiretti ma nelle opere che si chiamano Cascina, Chiesa, Casa dei giovani, Canonica, Ricovero, ecc. Se avessero saputo e pensato che la sola cascina (fabbricato, e ricostruzione della campagna costa già al Parroco circa 250 mila lire contro appena 65 mila ricavate da vendita di beni ed autorizzate a impiegarsi nella nuova costruzione) forse avrebbero capito che era prettamente inutile dirigere il loro colpo verso la Canonica, con pericolo di pigliarsi qualche cosa nella schiena.

Ed ora - poiché il fatto lo riporto unicamente per tirare una conclusione pratica - quale la riflessione da farsi per tutti, cari parrocchiani?

Eccola: Lasciamo alla benemerita arma dei Carabinieri, cui fu denunziato il furto, l'indagare come effettivamenle indagano onde scoprire, presto o tardi, questi malviventi che potranno cadere nelle reti della giustizia quando meno se l'aspettano, forse anche di qui a dieci anni. Per conto nostro due semplici cose:

1° - Purtroppo questo non è il primo furto che si fa a Novello nel corso di pochi anni. Pollai svaligiati, botteghe visitate, ecc. sono un po' all'ordine del giorno. Come mai nessuno fu preso finora? Mah ! .. Forse non aveva torto chi diceva che a Novello i ladri sono un po' protetti, nel senso che o non si denunzia il furto o non si parla pur sapendo qualche cosa. E questa diventa una specie di complicità a danno di tutti. Occorre ormai essere tutti per uno e lavorare attivamente per sradicare questa gramigna che fa poco onore al paese e che da troppo tempo tiene le famiglie in timore ed in paura. Fuori i ladri.

2° - La seconda riflessione è di carattere morale. Sovente, ricordate, il Parroco accennando al settimo comandamento dice che è il più pericoloso di tutti. Perchè? Perchè per tutti gli altri peccati basta il pentimento per il perdono, ma per i peccati contro il settimo "non rubare" non basta nè la confessione, né il pentimento. Occorre la restituzione e finché questa non sia fatta, resta il peccato, anche se si è dimenticato.

Ora quali e quanti sono i ladri che restituiscono?

Ci pensi chi deve. Il giorno del rendiconto verrà.

Vi saluto caramente.

il vostro PARROCO

 

 

 

IN PARROCCHIA

 

La Giornata "Pro Università Cattolica"

 

L'abbiamo celebrata in unione di preghiere e di opere con tutti i cattolici italiani nella domenica di Passione 10 Marzo. Certo non si può aspettare tanto da una parrocchia di campagna qual è la nostra, dove la crisi della viticoltura è in pieno trionfo e dove la fillossera ha ridetto dell'80 per cento il nostro principale raccolto.

Pure, se vogliamo essere sinceri occorre dire che anche per l'Università Cattolica, come per tante altre opere buone, se si volesse si potrebbe fare qualche cosa di più. C'è tanta apatia a Novello per le opere buone in genere e per questa in specie. L'unica categoria di gente che s'è adoperata fu la Gioventù Femminile sotto la guida della brava Presidente Sig.na Gemma Daniele e della Delegata Pro Università Sig.na Teresa Tarditi E la piccola accademia da loro organizzata dopo  Vespro nell'Asilo avrebbe meritato una più cordiale e numerosa partecipazione, tanto più che vi erano in distribuzione numerosi e ricchi doni offerti da mani evangeliche che sanno il valore della carità. Da notare e lodare l'adesione cordiale di un gruppo di coscritti che nel nome del '21 (viva la leva!) si disputarono a colpi di lire i doni messi all'incanto. Se li avessero imitati i numerosi uomini e giovani che se ne stettero imbambolati in piazza non ostante i ripetuti inviti, forse la vendita avrebbe fruttato di più. Ma a Novello non si è forti per dare adesioni, anche solo morali, alle opere buone, ed è per questo che molte languiscono. Occorre svegliarci anche qui.

La Giornata ha fruttato per l'Università L 94,40 più L. 10 di un Amico. Totale L. 104,40.

 

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Alla Cappella di S. Giuseppe.

 

Il giorno 10 Aprile - mercoledì - ricorre la festa comunemente detta del "Patrocinio di S. Giuseppe". Secondo l'usanza introdotta da qualche anno, la celebreremo alla Cappella del Santo, con due Messe: una alle ore 6,30 con Comunione, l'altra alle ore 10 cantata. Rosario, predica e benedizione colla Reliquia alle ore 16. Anche questa festa va prendendo da qualche anno un carattere di sempre maggior divozione e noi non ci stanchiamo di raccomandarla specialmente alle Famiglie di cui S. Giuseppe deve essere col S. Cuore e la Madonna lo speciale Protettore e difensore: Familiarum columen.

 

S. Marco - Rogazioni e Processioni.

 

Quest'anno la Pasqua, così detta "alta", ha portate a breve scadenza le une dalle altre queste Processioni che gli altri anni sono piuttosto distanti tra loro.

La Processione di S. Marco (25 Aprile) apre la serie delle nostre Processioni in campagna per la benedizione della medesima.

Nei giorni 29 - 30 Aprile e 1° Maggio avranno luogo le Rogazioni, coi soliti itinerari.

Nei giorni 3-4-6-7 Maggio continueremo le Processioni di Penitenza solite a tenersi ogni anno nella nostra Parrocchia per antica consuetudine. In detti giorni celebreremo alla Crocetta le feste di S. Croce (3 Maggio) colla benedizione delle Croci per la campagna; della S. Sindone (4 Maggio); di S. Bovo (6 Maggio) colla benedizione del bestiame a sera ore 17.

Prendiamo anche qui l'occasione per raccomandare di più la partecipazione a queste processioni. Le famiglie che mancano dicono se non colle parole almeno coi fatti che a loro non importa la benedizione delle campagne e che ne fanno a meno. Se Dio poi li pigliasse in parola, guai! E' la Parrocchia che prega in queste occasioni e le famiglie, che colla loro assenza fanno sì che la Parrocchia non vi sia, si addossano una grave responsabilità.

 

Mese della Madonna e Prima Comunione

 

Vista la convenienza di non portare le funzioni nei mesi di lavoro quest'anno, seguendo la data della Pasqua, anche il mese della Madonna da molte Parrocchie viene anticipato di un mese. Noi lo cominceremo la sera del 1° Aprile con le solite divozioni all'altare della Madonna. Lo chiuderemo il giorno dell'Ascensione 2 Maggio in cui faremo pure la PRIMA COMUNIONE dei nostri bambini.

 

La Festa degli Uomini.

 

Quest'anno la festa di S. Giuseppe, Patrono della Compagnia dei Disciplinati è capitata nella Settimana Santa motivo per cui, data anche la coincidenza delle SS. Quarantore di Pasqua, non si potè tenere agli Uomini il solito triduo di predicazione. "Ne quid nimis", dice un noto proverbio latino, che vuol dire: Non troppe cose insieme. E gli uomini sono stati contenti ugualmente tanto più che al triduo mancato hanno compensato largamente gli Esercizi, così ben riusciti, tenuti nello scorso Febbraio dal Rev.mo P. Cavassa S. J. di Chieri. Occorre anzi dire che i nostri bravi Uomini sono stati anche più numerosi alla Comunione di S. Giuseppe che quest'anno fu anche la Comunione pasquale. "Due piccioni con una fava" si direbbe con un proverbio piemontese. Piglio l'occasione per raccomandare a tanti Uomini e Giovani di non contentarsi più della sola Pasqua, specie in questi tempi in cui abbiamo tanto bisogno dell'aiuto del Signore e per le nostre campagne e per i pericoli che tengono armate le une contro le altre le nazioni dell'Europa. Le Leghe di Perseveranza potrebbero e dovrebbero essere più frequentate. Che San Giuseppe vi ottenga, cari Uomini, questa grazia tanto importante!

Quest'anno fu zelante Priore della Compagnia il Signor Daniele Deograzia che in memoria offrì alla Chiesa la somma di L 50. Entra a Priore per l'anno venturo il Sig. Marenco Domenico dei Ciochini e fu eletto nuovo Sotto Priore il Sig. Taricco Andrea fu Giacomo (Paese) cui facciamo le migliori congratulazioni ed auguri.

Da S. Giuseppe del 1939 ad oggi la Compagnia ha perduto i seguenti Confratelli pei quali è stata cantata la S. Messa di suffragio per conto della Compagnia: Tarditi Giov. Battista, Tersiglio Giovanni, Alessandria Giovanni, Cogno Giuseppe, Taricco Luigi, Costamagna Giov. Battista, Tarditi Angelo Guido. Purtroppo qualche Uomo tra i morti di quest'anno non apparteneva alla Compagnia e non ebbe il beneficio della Messa. Prendiamo occasione da questo fatto per raccomandare a tutti gli Uomini l'iscrizione alla loro Compagnia. Costa così poco!

 

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Un po' di conti.

 

Sappiamo che si desidera da tutti, almeno da coloro che aiutano le opere buone, sapere come il loro denaro fu impiegato. E' un desiderio più che legittimo al quale ci studiamo di corrispondere brevemente. E cominciamo dall'opera che deve starci sommamente a cuore ed alla quale dovrebbero andare di preferenza le nostre offerte annue.

 

La Chiesa Parrocchiale.

 

Quest'anno la Chiesa ha chiuso il suo conto 1939 con un discreto attivo, che però non basta ancora a coprire il debito vecchio di cui abbiamo parlato tante volte e sui motivi del quale non è più il caso di tornare. Forse coll'anno venturo, se il Signore benedirà le nostre campagne e non succederà nulla di peggio, speriamo poter tirare il respiro che da tanti anni ci preme il cuore e poter dire: la Chiesa ha finalmente pagati i suoi debiti!

Ecco qualche cifra:

           

Offerte varie                 L. 4666

            Offerte per sedie          "    280

            Elemosine in Chiesa     "  2877,55

            Legato Ved. Piovano    "  1000

            Proventi sepolture e funer."1125

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Totale                                      L.9948,55

 

            Spese luce cera o predicaz stipendi, riparazioni e acquisti arredi, ecc. ecc. L.6499,50

            Rimanenza att. L. 3449,05.

            I debiti verso le Compagnie ed altri Enti sono ancora di L 9896,80.

Come si vede la Chiesa ha ancora bisogno dell'aiuto dei buoni e ne avrà sempre più in avvenire se vogliamo, come ha detto il Parroco, metterla una buona volta all'onor del mondo.

Quest'anno abbiamo pensato alla sistemazione dei quattro confessionali, spesa che è forse la più grave, e che rimane ancora totalmente da pagare perchè il lavoro non è ancora ultimato. Sappiamo che l'opera, oltreché l'approvazione del Vescovo, ha incontrato il gusto di tutti i parrocchiani e vogliamo essere sinceri nel dire che ci ha fatto molto dispiacere il sapere che qualcuno s'è lamentato perchè detto lavoro non fu affidato a operai di Novello.

Rispondiamo brevemente poiché non vogliamo aver malintesi con nessuno. Certi generi di lavori, come quelli dei confessionali ed altri che devono essere in stile colla nostra bella Parrocchia a Novello non si è attrezzati per farli senza ricorrere a forestieri ed allora, ci pare, è il caso di lasciare che i forestieri se li cerchi il Parroco di suo gradimento e dove meglio ha il suo interesse e quello della Chiesa. Del resto il Parroco può dire a fronte alta che nessuno a Novello ha dato in questi ultimi anni tanto lavoro come lui e da nessuno gli operai di Novello hanno avuto tanto guadagno. E non sarà certamente l'ultimo se Dio ci aiuta ed i buoni ci sostengono.

Ecco intanto le ultime offerte: Maria Lemasson-Novo L. 20; Tarditi-Vigliecca Quintina (in suffragio del padre) 100; Gallo Marengo Veneranda 5; Foglio Luigi 5; M. M. 20.

Per olio lampada: P. P. 15.

Per i confessionali: P. S. 10 ; Marengo Angelo 5.

Per l'Altare Magg.: Tarditi Francesco fu Giov. 20; B. A. 10; Marengo Angelo 10; Stra Felicina (nell'anniversario della sorella in suffragio) 100; M. Daniele 20; M. G. M. 10; N.N, 200.

NOTA. - Mentre ringraziamo sentitamente i generosi offerenti e promettiamo speciali preghiere per i defunti ricordati segnaliamo quest'ultima offerta di L. 200 fatta da due Coniugi che nel silenzio e con questa opera buona celebrano in questi giorni le loro nozze d'oro e vorremmo additare questo eloquente esempio all'imitazione di tanti che nelle loro feste famigliari potrebbero sottrarre qualche cosa (e forse anche tutto) alle manifestazioni esteriori per compiere un'opera buona che santifichi la data festeggiata ed attiri sopra di loro e le loro famiglie la benedizione di Dio.

 

OFFERTE AL BOLLETTINO. - Aragno-Vaira Margherita 10; Famiglia Vaira (Ghercina) 10; Fam. Cassinelli 4; Calcagno-Tarditi Cristina 3; Gallo-Marengo Veneranda 5; Albarello-Tarditi Maddalena 10; Musso Agostino 5; Marengo Angelo 5; B. A. 5; Famiglia Astore 5; Tarditi Francesco fu Giov. 5; Roggia Francesco fu Andrea 6; M. M. 5; P. S. 5; Stroppiala Nicola 5; Abrate Guglielmo 20; Salvano Giuseppe 5; Manzone Carlo 5; Capra - Manzone Luigina 3; Ajvano Jolanda 5; Fam. Ajvano 2; M. A. I. Baron 10; Maria Lemasson Novo 10; Gallo Luigi (Pocap.) 5.

            A tutti sentiti ringraziamenti.

 

PER IL RICOVERO. - Lemasson- Novo 10.

 

PER L'ASILO. - Lemasson - Novo 10.

            Ciò che facciamo ai piccoli ed ai poveri lo facciamo a Gesù Cristo.

 

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Anniversari di Aprile.

 

1          Apr.:     Musso Domenico         1932

2          "           Marengo Ernesto          '24

                        Adriano Carlo               '22

3          "           Pirra Giacinto               '23

                        Tarditi Pietro                 '24

4          "           Rosso Luigi                  '34

6          "           Rinaldi Manzone Vittoria '24

9          "           Giachino Giuseppe       '26

10        "           Arcip. Majolo G. B.       '21

11        "           Gancia Giovanni           '21

                        Piovano-Ferrero Clara   '38

11 Apr. :           Ravera-Quarone Anna M. '39

15        "           Devalle Giovanni          '29

16        "           Costa Giovanni             '29

17        "           Galvagno-Pirra Giusepp. '26

19        "           Ravera Gius. (leg. Asilo) '22

20        "           Marrone Andrea            '32

                        Tarditi Michele Pasquale '38

22        "           Bozzone Agnese          '24

23        "           Rinaldi Cogno Paola     '35

                        Tarditi-Mazzetti Palmira '39

24        "           Gallo Carlo                   '33

26        "           Giachino Conterno Fel. '37

29        "           Tarditi-Alessandria Mar. '26

R. I. P.

 

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            Il Sig. Borgogno Celeste ringrazia quanti nell'occasione della sepoltura e del funerale di trigesima della compianta consorte

 

BORGOGNO-RUFFINENGO FRANCESCA

 

hanno preso parte al suo grande dolore per l'immatura perdita.

 

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            Nell'anniversario della morte della cara e compianta Sign.

 

STRA ERNESTINA VED. CAMERA

 

la sorella Felicina offre in di lei suffragio L. 100 per la nostra Parrocchia.

 

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            Sentite condoglianze presentiamo alla Signora Vigliecca Quintina in Tarditi ed alla Sua famiglia che in questi giorni ebbe la sventura di perdere il padre Cav. Vigliecca Riccardo di Dogliani. Uomo conosciutissimo e stimatissimo lascia un profondo rimpianto nella cittadina che lo vide sempre alla testa di ogni nobile iniziativa di bene, come attestarono i suoi funerali cui prese parte anche una buona rappresentanza di novellesi.

 

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Ancora dei "LEGATI,,

 

            D. Una persona domanda: Ho qualche cosa in cartelle o in denaro. Posso depositarlo in luogo sicuro, goderne l'interesse finché vivo e poi farmi un legato?

            R. Sicuro. Anzi il legato si fa fin d'ora. Voi godete l'interesse assicurato fino aIla morte e dopo questa subito incomincerà il legato perpetuo più sei Messe cantate nell'anno del decesso.

            D. Un'altra: Ho ricevuta un'eredità coll'onere di una Messa cantata ogni anno in perpetuo. Sono a posto impegnandomi a farla cantare finché io vivo e poi lasciarla per testamento ai miei eredi?

R. No. Voi dovete per giustizia fare il legato. Anche se siete sicuri che i vostri eredi, come voi, faranno cantare la Messa loro vita durante e dopo di loro altri eredi, verrà giorno in cui questo obbligo non sarà più trasmesso e voi non avete adempito al legato che vi impone "Una Messa cantata perpetua". Perciò non caricatevi di questa responsabilità. I denari destinati per il legato non sono vostri, ma semplicemente vi furono affidati per il legato.

D. Un'altra: E' meglio farlo mentre si vive il legato o lasciarlo per testamento?

R. Delle cose che facciamo noi siamo più sicuri, tanto più che la legge civile non si occupa di queste cose ed è facile che la nostra disposizione resti inefficace. La Chiesa esorta al loro dovere chi ha ricevuti obblighi di legati ma non li forza. E quanta gente passa sopra ai doveri di coscienzaI

D. Un'ultima: Ora non ho la somma disponibile. Potrei versarla poco per volta?

R. Sicuro, anche una lira per volta e la Chiesa adatterà il legato alla somma versata anche se non sarà intiera.

 

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Il nuovo Vicecurato.

 

Si chiama D. Giuseppe Bertero e viene dalla Montà la terra fertile delle vocazioni, la più valida officina di sacerdoti e religiosi della Diocesi. Ciò è già una garanzia per noi: la terra buona che ce lo dà. Viene a Novello direttamente dal Seminario, e viene pieno di buona volontà e di santi propositi di imitare i suoi antecessori e di fare molto bene in mezzo a noi, specie per la gioventù maschile. E noi gli diamo il nostro cordialissimo benvenuto accompagnandolo coi nostri auguri e colle nostre preghiere nel delicato compito che il Signore gli affida accanto al Parroco.

 

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Il Catechismo Parrocchiale

 

Il martedì dopo Pasqua 26 Marzo cominceremo il Catechismo che si doveva tenere in Quaresima e che abbiamo rimandato per attendere tempo più propizio. Avrà luogo in Parrocchia tutti i giorni, eccetto il Sabato, alle ore 16. Vi sono obbligati tutti i fanciulli e fanciulle che frequentano le scuole elementari del Capoluogo e delle Borgate, più, per quest'anno, la classe sesta del Corso medio che ancora non ha esaurito il proprio programma.

Confido che i genitori, conoscendo la propria responsabilità su questo dovere dell'istruzione religiosa, assai più importante che ogni altra istruzione, si faranno un santo impegno di farli frequentare.

 

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Nota Agricola

 

            Aprile è il mese delle semine e piantagioni ed un avveduto agricoltore cerca in tutte le maniere di provvedere in questo mese ad un aumento di produzione nella propria azienda. Si è ripetuto ormai fino alla noia che non basta più attenersi ed attendere ad uno o due prodotti: all'uva ed al grano. Occorre sfruttare al massimo la campagna, anche ai fini dell'autarchia che il nostro paese, sotto la spinta del Regime, si sforza di raggiungere in tutti i campi possibili. E l'agricoltura è il campo principale dove non si va incontro al pericolo di delusioni, dove se si cerca si trova, si bussa e ci si apre, si lavora e si raccoglie. E sono ancor tanti i prodotti che da noi mancano in tutto od in parte a Novello.

            Facciamo qualche nome di colture che si potrebbero intensificare:

            ALBERI - Dice un proverbio: "Se hai un posto disponibile pianta un albero". E la ragione è evidente. Le piante crescono anche mentre noi dormiamo ed ogni anno aumentano il proprio valore, anche se si parla di semplice legname da lavoro o da ardere. E qui ciascuno agricoltore dovrebbe pensare: Non ho qualche pezzo di gerbido, di ripa, di roccia ecc. ove piantare ad es. qualche acacia, qualche pioppo, specie della varietà canadese così apprezzata oggi per la fabbricazione della cellulosa? Il legno poi da ardere sappiamo che valore ha, e siccome scarseggerà una volta di più, così è probabile che il prezzo non diminuisca.

            Se poi parliamo di alberi da frutta è facile pensare il reddito di un frutteto ben piantato e ben coltivato. E queste norme le abbiamo già date altre volte sul Bollettino.

            Per uItimi, cari agricoltori, vi dirò: Leggete sempre la "Nota Agricola" della Gazzetta d'Alba che è di eccezionale valore e seguite i consigli.

 

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STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Marzo)

 

Battesimi: 5 - Matrimoni: 3 - Morti: Nessuno

 

 

 

 

 


 

 

da LUCE E FORZA di Maggio 1940

La lettera del Parroco

 

 

CARISSIMI PARROCCHIANI,

 

Nell'altro numero del Bollettino vi ho parlato di un gravissimo peccato che si commette con abbastanza frequenza ed in forma notoria e scandalosa a Novello ed altrove: il furto.

            Penso che sia bene tornare su questo argomento specie in questi tempi in cui la giustizia è così malintesa e violata tra gli individui, le famiglie, le nazioni stesse. Che è la guerra infatti se non il risultato della violazioni in grande stile della giustizia sociale?

            Ed oggi in fatto di onestà si hanno delle idee false che si seguono senza scrupolo pur di poter arrivare là dove il proprio interesse od egoismo spinge. Così si passa con facilità sopra i diritti altrui, si pretende ciò che non ci spetta, si minaccia se altri si oppone, si fanno vendette se non si riesce e si usa anche la forza e la prepotenza contro il più debole che ha l'unico torto di aver ragione.

            Ho trovato in questi giorni pubblicato sopra un giornale questo curioso trafiletto che fa al caso nostro ed ho pensato di pubblicarlo tale quale, disposto a farlo vedere a chi non credesse onde in nessuno possa saltare il dubbio che il Parroco spara contro Tizio o Sempronio.

Ecco il curioso documento. E' intitolato:

 

IN QUANTI MODI SI RUBA.

 

I. - Si ruba mettendo la mano nella tasca, in casa o nei beni altrui.

2.         - Si ruba facendo debiti che non si possono pagare.

3.         - Si ruba permettendo che altri rubino.

4.         - Si ruba non eseguendo il dovere per cui siamo pagati.

5.         - Si ruba facendo perdere il tempo a chi lavora.

6.         - Si ruba alterando il peso o la misura sulla vendita.

7.         - Si ruba non restituendo la roba presa a prestito.

8.         - Si ruba dissipando la roba che c'è stata data in custodia.

9.         - Si ruba falsificando conti e registri.

10.       - Si ruba intentando liti ingiuste e facendo il possibile per farle trionfare, come ruba il testimonio che con una falsa deposizione è causa di una sentenza ingiusta.

11.       - Si ruba trattenendo la roba trovata senza permesso del padrone o non denunziandola.

12.       - Ruba il tutore ai pupilli trascurando i loro interessi.

13.       - Ruba il capo-mastro mettendo materiali scadenti contro il contratto.

14.       - Ruba il fornaio mescolando materie estranee alla farina.

15.       - Ruba l'oste ed il negoziante vendendo vino annacquato e di altra qualità per vino genuino.

16.       - Ruba il padre ai figli gozzovigliando all'osteria o con male compagnie.

17.       - Ruba l'operaio che strapazza il lavoro o gli strumenti del padrone.

18.       - Ruba chi induce altri a non lavorare.

19.       - Ruba il mezzadro che non dà al padrone quanto deve secondo il contratto.

20.       - Ruba il fittavolo che lascia deperire la campagna, specie nell'ultimo anno di affittanza o mezzadria.

            E non è detto che tutte le maniere di rubare siano elencate qui, che è rubare qualunque ingiustizia si commetta a danno del prossimo, anche se morto. Così è rubare il non adempiere o non assicurare, secondo giustizia e secondo le disposizioni del testatore, i suffragi a defunti.

            Leggiamo cari parrocchiani, più e più volte questi punti che spiegano uno dei più importanti e pericolosi comandamenti e forse troveremo tutti qualche cosa da correggere nella nostra condotta di cristiani. Sopratutto ricordiamo che la roba altrui non porta fortuna e che è giusto il proverbio: "La farina del diavolo va in crusca" ...

            Siamo giusti nelle nostre relazioni col prossimo; diamo a ciascheduno quanto gli spetta; non lasciamoci far gola dal denaro o dalla roba altrui. Vivremo forse più poveri, ma più onesti ed alla nostra morte il mondo dirà: " Era un uomo giusto. Ma sopratutto lo dirà  Iddio nel giudicarci e nel premiarci poiché sarebbe il massimo degli errori,  la massima delle stoltezze per un pugno di terra, per un po' di roba che dura quattro giorni giocare la felicità e le ricchezze del Paradiso per tutta un'eternità.

            Eppure questo capita a tanti perchè, ripeto, il 7° Comandamento è il più pericoloso.

Chi ruba o danneggia difficilmente restituisce e ripara e la giustizia proclama altamente: "O restituzione o dannazione" ...

Vi saluta cordialmente il vostro

ARCIPRETE

 

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| IN PARROCCHIA

 

La Festa dì 5. Giuseppe.

 

            Tutti sanno che a Novello le feste di S. Giuseppe sono due: una al 19 Marzo che è la festa degli Uomini e specie dei Disciplinanti delle cui Compagnie S. Giuseppe è il principale Patrono; l'altra al mercoledì dopo la seconda domenica di Pasqua e viene celebrata da qualche anno in qua, alla Cappella del Santo. Anche quest'anno la bella giornata è riuscita devota: Messe al mattino con numerosa Comunione, funzioncina alla sera con consolante partecipazione di devoti a San Giuseppe. E' stato nominato Sotto Massaro il Sign. Ferrero Giovanni.

            Quest'anno, causa la tristezza dei tempi ed i prezzi esagerati dei materiali, non si fece nulla di speciale per la Cappella che pure abbisogna ancora di tante cose. Speriamo non lontano il tempo in cui potremo pensare al pavimento, al risanamento dei muri e ad una semplice e bella decorazione della facciata e dell'interno. Starebbe anche bene un piccolo portico. Che S. Giuseppe ci conceda quanto abbiamo domandato nel suo giorno : la pace del mondo, la pioggia per le nostre campagne e sopratutto la grazia di una vita cristiana, garanzia di una buona morte, e noi faremo il possibile per volergli bene ed ornare la sua Cappella.

 

La Prima Comunione.

 

            I nostri Bimbi faranno la loro Prima Comunione il giorno dell'Ascensione 2 Maggio in cui chiuderemo pure il mese dedicato alla Madonna e faremo la festa di Maria SS. Ausiliatrice, colla solita solennità. Prego le Mamme che intendono presentare i loro bambini alla Prima Comunione di notificarcelo per tempo, di istruirli per quanto posano e di mandarli al Catechismo che si fa appositamente in Parrocchia ogni gorno alle ore 16, cominciando dal 26 Aprile. Non sono ammessi alla Comunione i bimbi che non frequentano l'Asilo o la prima elementare, anche se hanno compiuti i sei anni. Faccio poi speciale raccomandazione alle famiglie delle Borgate e specie di Moriglione onde non avvenga più lo spiacevole incidente dell'anno scorso per cui alcuni bambini presentati all'ultima ora sono rimasti senza  immagine ed hanno lasciato il Parroco incerto sulla loro preparazione.

 

Gli Esami di Catechismo.

 

            Col giorno 25 Aprile avrà termine il Catechismo quotidiano. Lasciamo alcuni giorni di tempo per la ripetizione del programma, per la quale ci raccomandiamo vivamente ai genitori ed ai Sigg. Insegnanti e poi daremo l'esame nei giorni seguenti:

13        Maggio - Ore 16: Classi Prima e Seconda miste.

14        Maggio - Ore 16: Classi Terza e Quarta miste.

15        Maggio - Ore 16: Classe V mista e Classe VI maschile.

            Come di dovere abbiamo trasmesse all'Ufficio Catechistico diocesano queste date e non è improbabile che gli esami siano presieduti da un Sacerdote forestiero inviato dall'Ufficio stesso.

 

Il Corso Medio

 

ha già dato i suoi Esami sulla materia che fu programma di quest'anno e diciamo volentieri che, specie per le classi femminili, siano rimasti soddisfatti sia per la frequenza sia per lo studio. Pubblicheremo a suo tempo la lista dei promossi e dei licenziati con diploma. Per ora ci limitiamo a deplorare l'assenza completa ed ingiustificata di alcuni fanciulli e fanciulle di cui daremo pure i nomi.

 

A Moriglione.

 

            Continua lento ma progressivo il lavoro per fare di quella Borgata una nuova Parrocchia. Il più convinto della necessità di questa cosa è il Parroco e con lui i Parroci viciniori e cointeressati di Narzole e di Lequio Tanaro. Infatti che cosa può fare in fatto di santificazione della festa, di frequenza alla S. Messa, di istruzione religiosa, di Sacramenti, di assistenza ai malati, ecc., una popolazione che dista dalla propria Parrocchia la bellezza di due ore - colla bella comodità del ponte nuovo - ed oltre un'ora dalle altre Parrocchie e che stenta ad avere una Messa festiva?

            E la necessità di un Sacerdote, di un Parroco fra loro è pure assai sentita dalla popolazione la quale per altro non abituata a questo beneficio, non è ancora in grado di valutarne tutta l'importanza.

            Ma, ripetiamo, il lavoro continua e speriamo, coll'aiuto del Signore di venire a capo di questo importante affare.

            Oggi non possiamo ancora dire chiaramente di mezze intese di cui parleremo a suo tempo. Ci limitiamo per ora a poche esortazioni. Agli uomini diciamo: non lasciate cadere l'idea. Pensate invece di quanto potreste aumentare il vostro quotizzo quando sarà tempo e quando si tratterà di darvi non una Messa festiva, ma due, col Vespro ed istruzione parrocchiale, la Messa quotidiana, il Catechismo, l'assistenza ai vostri malati, la sepoltura in Parrocchia vostra ed in seguito il vostro Camposanto e tutte le altre belle istituzioni che lo zelo e l'amore di un Parroco potrà far sorgere per il vostro bene. A tutti poi ed in modo speciale alle donne diciamo: Pregate e fate pregare le vostre famiglie, i vostri bambini. La grazia della Parrocchia è una grazia cosi grande che vuole molta preghiera, ma una grazia che, se pregate molto e bene, il Signore non vi potrà negare.

            Fra non molto tempo il Parroco vedrà di fare un giro per le famiglie interessate onde vedere ciò che si potrà fare.

 

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A voi Giovani.

 

            E' con vivo piacere che vi rivolgo il mio cordiale saluto attraverso a queste righe del Bollettino.

            I pochi giorni di mia attuale permanenza nel vostro bel e simpatico paese, mi hanno già consentito di fare una speciale conoscenza con un buon gruppo di voi, non solo, ma di entrare in intima e cordiale relazione. Un gruppo, non tutti. Ed è appunto a questi altri, vicini o lontani, che in modo particolare intendo far giungere il mio affettuoso saluto.

            A tutti mi rivolgo, perché son venuto qua per tutti. Però tra questi non posso non ammettere una piccola eccezione. Riguarda precisamente i giovani che militano nella la gloriosa schiera dell'A. C.

            Non che intenda limitare le mie cure; mi guarderei dal farlo. Voglio bene a tutti e quindi non mi voglio disinteressare di nessuno. Ma come la chiocciola ama sempre i pulcini che le stanno più vicini, così anch'io sento un affetto, una sensibilità speciale.

            A questi porgo anche la mia parola di incoraggiamento Se in questi mesi di intervallo vi siete sbandati un poco, rimettetevi. Riprendete il vostro fervore, il vostro slancio. Avanti sempre. La guida è ritornata, è ritornata piena di buona volontà.

            Pregate anche tanto il Signore perché mi illumini onde vi possa comprendere e dirigere convenientemente per le vie del Signore.

            Per parte mia vi assicuro il mio appoggio ed il continuo ricordo presso il Signore.

                                                                                                                     L'Ass. Eccl.

 

La Messa degli Scolari.

 

            Colla venuta del nuovo Vicecurato abbiamo ripresa la Messa degli scolari che, salve poche eccezioni, ha luogo tutte le mattine in Parrocchia alle ore 7,30, mezz'ora cioè prima della scuola. Questa Messa già ben avviata, tempo addietro, alla quale assisteva ogni mattina oltre una cinquantina di scolari, stenta un po' ora a riprendersi e noi ci raccomandiamo caldamente ai Genitori cristiani perchè vogliano aiutarci in questo lavoro di riconquista. Vorremmo anzi che i Genitori si pigliassero la soddisfazione di assistervi qualche volta per capirne tutta l'importanza e la bellezza.

            Gli scolari, accompagnati dalle Insegnanti che vi possono intervenire, rispondono tutti insieme adagio e forte alle preghiere e formule del celebrante, seguendolo nel S. Sacrificio colla recita in italiano delle preghiere liturgiche che egli recita in latino.

            Questo modo di sentire la Messa, detto perciò liturgico, è il migliore per rendere la S. Messa fruttuosa, poiché associa i fedeli all'azione del Sacerdote rendendoli così in certo modo concelebranti con lui.

            Anche a Messa seconda della Festa si tenta da mesi di introdurre questa pia pratica che oltre al resto coopera assai a far sembrare breve il tempo della Messa, come già lodevolmente e bene si pratica a Bergera ogni domenica ed a Panerole quando vi si porta la S. Messa e speriamo non sia lontano il giorno in cui tutte le Messe, come si pratica già in molte Parrocchie, e specie quelle delle domeniche e feste, possano sentirsi così da tutti.

            Sarà certo questo un gran merito dei nostri scolari e Insegnanti: aver compiuto coll'esempio questo lavoro di vera e profonda educazione religiosa su tutta la popolazione.

            Ai bravi fanciulli e fanciulle che se ne fanno un dovere tutte le mattine, al Rev. Vicecurato cui la bella iniziativa sta tanto a cuore, alle ottime Insegnanti che vi cooperano guidando colla parola e coll'esempio, la nostra parola di vivo compiacimento e le benedizioni del Signore. Ai Genitori l'esortazione ad occuparsi un po' di più onde i loro figli non siano privati, per futili motivi, di tanto bene. Se sapessero i Genitori che cosa vuol dire per la vita abituare i piccoli a sentire bene la Messa tutti i giorni in cui lo possono! Non succederebbe più ciò che purtroppo oggi succede: persone che hanno nulla da fare - in giornate di pioggia o durante l'inverno - e che pure non si danno pensiero di andare a sentire una Messa e farsi così un po' di bene che le accompagnerà all'eternità. Perchè? Non vi sono state abituate.

 

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Anniversari di Maggio.

 

1          Magg,  Tarditi Giovanni                        1935

                        Dellorto Sebastiano                  '34

3          "           Abrate Lucia                             '21

5          "           Cucco Galvagno Camilla           '27

7          "           Voersio Rosso Francesca         '27

                        Pregliasco Domenico               '26

                        Scarzello Giovanni                    '21

8          "           Stroppiana Giuseppe                '28

9          "           Ravera Catterina                       '23

                        Bergamino Giovanni                 '37

14        "           Tarditi Lorenzo f.' Gius.             '30

16        "           Manzone Abrigo Catt.               '24

17        "           Scarzello Giuseppe                  '21

r8         "           Grimaldi Sebastiano                 '30

20        "           Marenco Giacomo                    '22

21        "           Arcipr. Cav. D. Borio Giovanni  '29

22        "           Pirra Anna Maria                       '26

23                    Tarditi Quarone Madd.              '26

24        "           Boroero-Ellena Dom.ca            '28

                        Barberis-Tarditi Catt.                 '26

                        Tarditi-Alessandria Agn.            '22

                        Oberto-Pirra Margherita             '22

25        "           Taricco-Viglione Brigida            '26

                        Schellino Giuseppe                  '38

28        "           Vaira Pietro                              '26

                        Abrigo Antonio                         '26

30        "           Pirra Vaira Clara Margh.            '39

             Altri anniversari: Pirra Benedetto il 7; Schellino Ernesto il 24; Pirra Santiano Anna Maria il 22.

R. I. P.

 

Benedizione delle case,

 

            La porteremo nei giorni sottoindicati e speriamo sia ben accolta da tutti: "La pace a questa casa ed a tutti suoi abitanti" dice il Sacerdote entrando ed aspergendo coll'acqua benedetta. E di pace ne abbiamo tanto bisogno specie in questi tempi!

            E facciamo anche volentieri la nostra offerta che è l'espressione del nostra riconoscenza. Quest'anno purtroppo non potremo più regalare la solita candela. La cera ha un prezzo proibitivo e la Chiesa deve fare tutte economie possibili. Suppliremo con qualcosa d'altro.

Ecco dunque l'itinerario: (omissis).

 

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CRONACA RELIGIOSA DI MAGGIO

 

2  Maggio - ASCENSIONE - 1^ COMUNIONE - FESTA DI MARIA AUSILIATRICE - CHIUSURA MESE DELLA MAD.

3 - 4 - 6 - 7 - 8: Processioni di penitenza per implorare la benedizione sulle campagne e la pioggia. Inizio Novena Pentecoste a sera.

11 Maggio - Vigilia di Pentecoste - Astinenza e digiuno. Benedizione del fonte battesimale.

12 Maggio - Festa di Pentecoste.

15 - 17 - 18 Maggio: Tempora - Vigilia e digiuno. Ultimi giorni utili per la S. Pasqua.

23 Maggio - CORPUS DOMINI. La Processione quest'anno terrà il percorso Via Giordano fino alle Scuole. Si raccomanda alle famiglie di campagna che sono da quella parte di concorrere all'addobbo.

31 Maggio - FESTA DEL SS. CUOR DI GESÙ - Come già l'anno scorso anche quest'anno (e ne abbiamo maggior bisogno) considereremo questo giorno come festivo. Dopo la Messa prima avrà inizio la Corte al S. Cuore, di cui esporremo la statua in mezzo alla Chiesa. Invitiamo a portare fiori per l'occasione e sopratutto a fare lungo la giornata una visita al S. Cuore, pregandolo per le pace del mondo e per i nostri bisogni.

            Ecco un invito ai vari rioni della Parrocchia che vuole anche essere un orario affinchè lungo la giornata non manchi l'adorazione continua.

            Mattino: dalla Messa 1^ alle ore 9 : Paese.

            Ore 9 Messa seconda cantata e fino alle ore 12: Panerole e le famiglie di campagna

verso quella parte.

            Dalle ore 12 alle 15: Bergera e le famiglie verso quella parte.

            Dalle 15 alle 19: le famiglie verso Piano, Bivio, Tarditi, ecc.

            Dalle 19 in avanti: Paese.

            Alle ore 20,30 avrà inizio l'Ora di Adorazione colla consacrazione della Parrocchia al

S. Cuore e Benedizione del SS.

            LA LEGA DI PERSEVERANZA avrà luogo la sera del 26 e la mattina del 27 c. m.

 

Neo - Canonico

 

            Alla voce che correva insistente da parecchi giorni s'è unita la conferma ufficiale e "L'ITALIA" di domenica 21 Aprile ne portava la lieta notizia. Il Prof. D. Gabriele Tarditi, ordinario di belle lettere nel Seminario Vescovile di Alba è stato chiamato dalla fiducia dei Superiori a far parte del Capitolo della Cattedrale di Alba, quale canonico effettivo.

            La eminente distinzione che altamente onora il bravo e studioso Professore è un riconoscimento ufficiale dei suoi meriti di lavoratore indefesso, di pedagogo emerito, di insegnante per cultura all'altezza del suo nobile e delicato ufficio.

            Novello, sua patria e suo sogno, su cui pure si riversa l'onore di questo suo Figlio che primo forse fra i novellesi entra a decorare il Senato diocesano, porge al neo-Canonico ed alla Sua Famiglia le più vive congratulazioni ed i più cordiali auguri.

 

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Pagina della carità

 

PER IL BOLLETTINO.

Borio G. 5; Santiano Margherita 5; Con. Taricco G. M. 5; Tarditi Marianna Grisotto 5; Tarditi Domenica (Tor) 5; Con. Capra 5; Con. Alessandria-Saccato 5; Fam. Rosso Andrea 10; Carab. Rosso Francesco 10; Prof. Scavino 10; Gallo Lodovico 5; Passone Carlo 10.

            A tutti il nostro sentito grazie.

 

PER LA CHIESA.

Per olio-lampada aI SS. - P. P. 10; T. E. 2.

Per Altare Magg.: Con. Capra 20; Fam. Aivano 10; Sottimano - Tarditi Clement. (in suffragio nel giorno anniversario del marito) 25; N. N. (p.g.r.) L. 25.

            Che il Buon Dio ripaghi moltiplicata la carità alla Sua Casa.

 

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Nota Agricola.

 

            Il nostro Bollettino vuole pure portare il suo sassolino alla grande battaglia autarchica. Ecco perchè, cari agricoltori, nel vostro interesse, si permette di darvi brevi consigli pratici in materia:

           

            BACHI - Chi può ne tenga e chi non può per mancanza di foglia pensi ad arricchire di nuovo la propria campagna di gelsi, specie in forma specializzata, o sui confini della proprietà. Quest'anno il prezzo è rimunerativo. Supererà certo le 150 lire. Da raccomandare: 1° - Seme scelto (ottimo il bianco, ma per ora più raccomandabile il giallo-oro). 2° - Disinfezione dei locali. Chiudere in una stanza tutti gli attrezzi, irrorare con acqua in cui si sia sciolta la formalina in ragione di 4 etti per 30 litri; bruciare zolfo e tenere chiuso per due giorni. 3° - Dare ai bachi molta aria (non in corrente) e temperatura tra 18-22 gradi. 4° - Cambiare sovente il letto servendosi delle carte forate. 5° - Separare possibilmente i sani dai malati. 6° - Soffiare sovente sopra i bachi calce fiorita mescolata a un po' di lisoform greggio.

 

            MELIGA - 1° - Senza aumentare la superficie, migliorare la coltura con lavorazione profonda con aratro melot od almeno un solco nell'altro. 2° - Concimazione lauta con molto letame insieme a 2 q. di perfosfato miner. per giornata. 3° - Consigliata la semina di un solco di patate fra due o tre di meliga. 4° - Sarchiare ed aggiungere ad ogni sarchiatura 1/2 q. nitrato di calcio per giornata. 5° - Non tormentare la meliga togliendo foglie o pennacchi. 6° - Buone qualità: 8 file, nostrale bassa dell'Isola (in terre fresche), la barbina tortonese (in terre magre), la Visconsin 7 (bianca).

 

            PERI-MELI. - Alla caduta dei petali irrorare con 2,50 ettog. arseniato per brenta più 4 ett. polvere caffaro. Due trattamenti alla distanza di 15 giorni. Altra irrorazione con "solbar" all'1%

 

            VERDURA - A Novello scarseggia assai la verdura che pure conta una grande consumazione. Qualcuno può dire che la verdura nei nostri posti secchi non viene. Non è vero. Forse non sarà produttiva come negli orti irrigui, ma se la si lavora bene e sopratutto si sanno scegliere gli ortaggi più resistenti il risultato sarà più che soddisfacente. Ad es. a Novello potrebbe crescere assai la produzione delle patate che quest'anno sono salite a prezzi inverosimili. La patata è la verdura più conservativa e più adatta alla cucina del povero ed ha anche alto valore nutritivo. Così pure potrebbe aumentare la coltura del fagiuolo, sempre caro sul mercato e che nella sua multiforme varietà si presta a tutti i luoghi e tempi. Una varietà poi di verdura da introdurre è la soia, pianta resistentissima, di elevata produzione e prezzo e che nell'uso domestico può, colla segala, orzo, ecc. essere un buon surrogato del caffè, il cui prezzo oggi non è più accessibile alle nostre borse di  gricoltori-viticultori a cui la fillossera ha ridotto del- l'80% il prodotto dell'uva.

            Non dimentichiamo poi la barbabietola da foraggio che ben coltivata (non nei filari) è una vera risorsa per il nostro bestiame.

 

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STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Aprile)

 

Battesimi: 2 - Matrimoni: nessuno - Morti: 2

 

 

 

 


 

 

 

da LUCE E FORZA di Giugno 1940

 

La Lettera del Parroco

 

            A VOI, MADRI.

            La lettera del Parroco è indirizzata stavolta in modo speciale a voi, madri di famiglia. E vi dico subito che se volessi mettere qui tutto ciò che ho piacere di dirvi, la lettera sarebbe così lunga che non basterebbe il Bollettino intero. Mi limito per ora a poche cose:

 

1. - IL CATECHISMO.

 

            Abbiamo dato in questi giorni gli esami di catechismo ai vostri figliuoli e figliuole. Vi dirò in altro numero il resoconto completo; qui comincio a dirvi che non sono stato troppo soddisfatto od almeno che se di molti posso dire bene (e ciò va anche a lode della madre), di molti, di troppi devo dire male (e ciò va.....) .

            Ho constatato anzitutto che molti bambini, non più bambini, non sanno le orazioni del buon cristiano o meglio non le sanno intiere. Che vuol dire questo? Che a casa non le recitano mai. Molte mamme probabilmente si contentano di farne dire una parte, lasciando abitualmente altre cose che pure sono necessarie. Ad es. gli atti di FEDE SPERANZA CARITÀ sono ignorati da molti bambini anche delle classi superiori. E' a posto una Mamma che tollera questo nei suoi figliuoli? No. E non andiamo, care mamme, a cercare dei pretesti giocando a scaricabarile, tirando in ballo la scuola. Nella scuola si farà ciò che si deve fare; voi dovete fare il dovere vostro proprio come se nella scuola al riguardo si facesse niente. Il comandamento che ve ne fa il Catechismo è chiaro. Leggete la risposta N. 244 del Catechismo grande: "Dobbiamo fare atti di fede - di speranza e di carità molte volte nella vita.....".         

            E allora eccovi o madri il vostro preciso dovere circa l'insegnamento delle orazioni ai vostri figliuoli. Abituarli a dire: AL MATTINO: VI ADORO - PADRE NOSTRO,- AVE MARIA - CREDO - SALVE - ANGELO DI DIO - ATTI DI FEDE - SPERANZA - CARITÀ. ALLA SERA: VI ADORO (della sera) - PADRE NOSTRO - AVE MARIA - CREDO - SALVE - ANGELO DI DIO - COMANDAMENTI - ATTO DI DOLORE - ETERNO RIPOSO.

            Lodevole aggiungere Tre Ave alla Madonna per ottenere la purità e le giaculatorie: Gesù, Giuseppe, Maria......     

            Lunghe? No. Tre minuti. E' questione di buona volontà e per voi, madri, di grave responsabilità. Pensate un po' che conto renderete a Dio se i vostri figlioli per tutta la vita non diranno bene le orazioni perchè non le hanno imparate da bambini, e le vostre figliuole non le insegneranno ai loro figli perchè voi non le avete loro insegnate?

 

2. - LA MODA IMMORALE.

 

            Voglio accennare ad un accentuarsi, anche nelle nostre parrocchie, della tendenza al nudismo che purtroppo oggi nelle città ha assunto proporzioni allarmanti che ci fanno domandare se non siamo vicini ai tempi della Bibbia nei quali: "Omnis caro corruperat viam suam", la carne aveva preso il sopravvento corrompendo ogni cosa e facendo pentire Dio di aver creato l'uomo a cui per castigo mandava il diluvio. E un altro diluvio sta purtroppo cadendo oggi sulla povera umanità: diluvio di fuoco. Sarà forse un castigo di Dio per la dilagante immoralità?

            Anche a costo di parer rigoroso e forse intransigente, come qualcuno dice, credo mio preciso dovere reagire contro questa malsana tendenza al nudismo che, specie nella gioventù ancora inconscia del male che fa, scopre gambe braccia in una maniera del tutto indecente.

            Ma se i bambini sono in parte da scusare, non lo sarete voi, mamme, che ciò permettendo, fate ai vostri figli una scuola continua di immoralità, che a forza di essere ripetuta finisce per convincerli che certe cose (e potrei dirvene di assai gravi) non sono poi così peccato come si dice in Chiesa. Si capisce, l'abitudine ad una cosa toglie il timore e nel caso nostro toglie il rimorso. Madri, attente a non caricarvi la coscienza di quest'altra terribile responsabilità, allevare cioè dei figli privi del senso cristiano del pudore.

            Intanto per vostra norma ecco alcune disposizioni che adotteremo onde fronteggiare lo scandalo che comincia a dilagare: 1° - Non sono ammesse ai Sacramenti le ragazze, piccole e grandi,  che comunque portino nudità in giro. 2° - Sono esclusi dal piccolo clero e non saranno ammessi al premio del catechismo anche se meritevoli, fanciulli che portino calzoncini al disopra del ginocchio (e ce ne sono che fanno proprio schifo). 3° - Saranno invitate ed uscire dalla Chiesa o proibite di entrarvi le persone, anche forestiere, che vi portassero una moda indecente. Avviso, perciò, ai villeggianti che verranno nelle vostre famiglie.

 

3. - DIFETTI di PRONUNCIA.

 

            E per vostro bene o mamme, o meglio per il bene dei vostri bimbi, lasciatemi aggiungere una parola. Ho notato pure come non pochi bimbi e bimbe hanno gravi difetti nella pronunzia: balbuzie, parole mal pronunciate, espressioni infantili, saliva alle labbra, lingua fra i denti, ecc. Sono tutti difetti che si possono curare con un po' di buona volontà, ma difetti che crescono se non vi ponete rimedio. E spetta a voi, madri, questo compito. Fateli parlare bene i vostri bambini, specie nelle orazioni dove purtroppo avviene l'inconveniente. Esigete che dicano adagio, chiaro, distinto, senza ripetere, senza stentare, senza abituarsi a sforzi nel trovare la parola. Sarà una ginnastica un po' lunga ma la pazienza vostra vincerà. Sopratutto non permettete che bambini difettosi in questo parlino ai fratellini più piccoli di loro. Demostene, dice la storia, da fanciullo era balbuziente. Accortosi che questo difetto gli avrebbe portato un gran danno nella carriera cui aspirava, per correggersi parlava ore intiere colla bocca piena di sassolini per sveltire e forse anche assottigliare la lingua. E ci riuscì tanto che divenne il più celebre oratore dell'antichità.

            E basta per questa volta, brave mamme. Meditate quanto il Parroco vi dice, vedete di mettere in pratica quanto vi riguarda e sopratutto non criticate come qualcuna è solita a fare. E pregate che a voi ed alla vostra famiglia benedica il Signore come di cuore vi augura il vostro

            ARCIPRETE

 

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IN PARROCCHIA

 

            Abbiamo portata alle singole case trovate aperte (e sono state pochissime le chiuse) la benedizione di Pasqua. Diciamo subito che in linea generale siamo stati soddisfatti. La benedizione s'è ricevuta con soddisfazione ed è cominciata ad entrare la lodevole usanza di prendere l'acqua benedetta dall'aspersorio e fare il segno di croce. Inoltre pulizia dovunque ed anche una certa generosità nelle offerte che, è bene si sappia, vanno a beneficio delle opere parrocchiali.

            Una cosa però abbiamo notata che vorremmo vedere corretta. Per lo più la benedizione la si fa dare nella camera più bella che si ha o nella cucina debitamente messa in ordine. Ora osservando abbiamo notato che in molti di questi ambienti manca il Crocifisso. Ci sono quadri anche belli, a volte profani (e se non sono cattivi non c'è male) ma manca ciò che è la caratteristica di una casa cristiana: il segno della nostra redenzione.

            "L'abbiamo sopra il letto", si dice, ed io voglio credere che proprio nessun letto, neppure quello dei bambini, ne sia privo; ma ciò non basta. Un Crocifisso, bello e grande, proporzionato a quanto c'è nella sala o stanza, ove ricevete, non deve mancare. A voi, donne, il compito di farci trovare quest'anno venturo ciò di cui oggi lamentiamo la mancanza.

 

La Festa del S. Cuore.

 

            Poiché il presente Bollettino arriverà ancora in tempo, come speriamo, ricordiamo nuovamente la FESTA DEL S. CUORE che avrà luogo Venerdì 31 Maggio, col programma già annunziato. Se leggeste i Bollettini delle altre Parrocchie vedreste quante belle cose si sanno fare altrove in questo giorno che è giorno specialissimo di benedizioni e di grazie. E noi non vorremo essere da meno nell'onorare il S. Cuore. Raccomando perciò la cosa a tutte le madri ed in modo specialissimo alle Zelatrici. Faremo la corte del S. Cuore e domanderemo in modo speciale la grazia della pace e la liberazione dalla guerra.

            Ripetiamo qui l'orario delle Messe e delle adorazioni :

            Ore 5,30: Messa prima cantata. Adorazione famiglie paese.

            Ore 7,30: Messa degli scolari. Raccomandiamo alla mamme perchè li mandino. Poi, fino alle 12 adorazione famiglie verso Panerole.

            Dalle 12 alle 15: Bergera e le famiglie verso quella parte. Corini, Ciocchini, Serra, Pezzole, ecc.

            Dalle 15 alle 19: le famiglie verso Piano, Bivio, Chiarene, Rostagni, Tarditi, ecc.

            Al Paese riserviamo il rimanente e specie le ore del pomeriggio in cui ci sarà meno gente.

            Alle ore 20,30: Ora di adorazione, consacrazione della Parrocchia al S Cuore, Benedizione.

 

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Il Ricovero.

 

Esiste ancora? si domanderà qualcuno che forse ha fatto qualche profezia a cui ci tiene.

"Sicuro che esiste, rispondiamo, come esiste una persona quando dorme". Ed il Ricovero dorme in questi tempi in cui non conviene e non è possibile stare svegli. E beati coloro che in tempi sì tristi potessero addormentarsi per qualche mese! Michelangelo Buonarroti faceva dire dalla sua statua rappresentante il sonno:

"Grato m'è il sonno e più l'esser di sasso.

Mentre che il danno e la vergogna dura;

Non parlar, non sentir m'è gran ventura.

Perciò non mi destar: deh! parla basso...

            Ma anche il Ricovero si desterà, ne abbiamo tutta la fiducia. Del resto ai bambini si concedono lunghi sonni. Ed il Ricovero è bambino ancora, nato ieri. Ci piace però parlarne spesso, perché ci teniamo a tenerne desto il pensiero nella nostra brava gente. Ed ecco qualche considerazione:

            Anzitutto ci siamo convinti che per far funzionare certe istituzioni occorrono persone ad hoc, cioè, direi create apposta. E le persone ad hoc sono precisamente le Suore. La esperienza ci dice che le istituzioni di carità dirette da laici difficilmente fanno buona riuscita, anche se dispongono di mezzi ingenti. Basterebbe leggere qualche relazione sul funzionamento di ospedali, asili, orfanotrofi, brefotrofi, ecc in Russia. E si capisce. Come può funzionare una opera di "carità" dove domina l'egoismo?

            Per questo il Parroco sta cercando (e troverà) di affidare il Ricovero a Suore specializzate per queste opere: Suore formate a questo spirito, abituate coi poveri, coi vecchi e coi malati, per i quali non si vergognano a chiamare l'elemosina, che vedono nei sofferenti Gesù stesso e per Lui e non per altro fanno i sacrifici, ingoiano bocconi, ciò che altri non farebbe per mille lire al giorno. E' nota la risposta di una di queste Suore al Presidente di una Commissione governativa in visita ad una di queste case di dolore. "Io non farei il vostro lavoro, sorella, per mille lire al giorno", diceva l'uomo uscendo e liberando il naso tappato. "Ed io, rispondeva la Suora, neppur per diecimila...". "Oh! e dov'è la vostra paga?" - " Lassù, soggiungeva la Suora alzando gli occhi al Cielo, e spero sia vicina, poiché ormai sono

quarantanni".

E colle Suore ci vorranno anche i mezzi. E' vero che la Provvidenza non mancherà, ma a noi incombe il dovere di non dimenticare il proverbio: "Aiutati che Dio t'aiuta".

            E ci si lasci ricordare qui che una causa per cui il Ricovero tarda a funzionare sono gli stessi poveri. Occorre dire che a Novello (e tutto il mondo è paese) non mancano i poveri cattivi ed impostori. Cattivi perchè pur pensando e sperando che un giorno il Ricovero li accoglierà, vanno sprecando malamente quanto potrebbero e dovrebbero portare al Ricovero; impostori perchè nelle ripetute domande di accettazione non dicono la verità, nascondono la loro vera condizione di "poveri che pelano i poveri", come si esprimeva una brava persona, colla conseguenza di non venire accettati perchè non è possibile domandare al Ricovero, che nulla ha, sforzi che non può fare. Non sono lontani fatti del genere in cui se i postulanti avessero detta la verità, il Ricovero li avrebbe accettati, cuditi e forse di quanto avevano sarebbe avanzato da fare molto bene ad altri bisognosi. Invece ?,.... Basta, sono cose troppo dolorose ed è meglio non parlarne.

            Tutt'al più ci limitiamo ad una preghiera a chi possa averne bisogno: Non fate la propaganda contro il Ricovero; non subordinate i poveri a consumare quello che hanno quasi che quel poco lo portassero al Parroco; non mettetevi attorno ai poveri per carpire loro quel poco che hanno con delle promesse che poi non manterrete; se non potete voi, non cercate di impedire che chi può dia al Ricovero facendosi cosi del bene; e sopratutto chi può non aspetti a pensare al Ricovero col testamento.

            Il Ricovero è disposto a corrispondere l'interesse di denari o cartelle che si credessero depositare in suo favore. Si evitano così le gravi spese di successione ed altri inconvenienti più gravi ancora che a volte mandano in aria l'eredità o mettono chi la deve ricevere in condizione di doverla rifiutare, per non rovinare ciò che ha sognato. Ed il Parroco sogna un Istituto del tutto libero, in cui nessun estraneo possa ingerirsi e sopratutto che non possa mai essere devoluto ad altro scopo; un Istituto dove trovino carità cristiana i novellesi bisognosi ed anche pace e riposo i non bisognosi che credessero affidarvisi.

            E' vero, ci vorranno delle spese e questi non sono i tempi. Ma i tempi cambieranno, le spese si faranno ed i nostri posteri benediranno l'opera nostra. Che Dio ci aiuti!

 

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RACCOMANDAZIONI.

 

1° - Non lavorate di festa. Il lavoro di festa (eccetto quello di strettissima necessità che il Parroco è il primo a riconoscere dando licenza in pubblica Chiesa) non rende, anzi danneggia. Se volete riconoscerlo dovete confessare che tra i vostri conoscenti che profanano la festa nessuno ha fatto fortuna e le disgrazie non mancano in quelle case.

 

2° - Non fate lavorare i vostri dipendenti. Un servo di campagna commentando argutamente quanto abbiamo pubblicato nello scorso Bollettino circa le molte maniere di rubare, mi diceva: "Signor Arciprete, ha dimenticata una forma di rubare. Non ruba al servo il padrone che lo fa lavorare tutta la mattina della festa, facendogli perdere la S. Messa? Mi pare gli rubi l'anima". Ed ha pienamente ragione il bravo uomo. E rubare l'anima od il tempo per salvarla è il furto più grave che si possa commettere per il quale non c'è restituzione di sorta. Infatti Gesù nel Vangelo domanda: " E che cosa darà l'uomo in cambio dell'anima?".

            Perciò attenti, padroni che non ne avete mai basta dai vostri servi. E voi servi, sappiatevi guadagnare lungo la settimana la libertà della festa.

 

3° - Venite di più a Vespro. Lo dico specialmente agli uomini e giovani. Come fa male e come attira i castighi di Dio il vedere passare l'ora del Vespro da tanti uomini in conversazione, magari a quattro passi dalla Chiesa e seduti al tavolo dell'osteria o intenti ad una partita a boccie o pallone! Quando vi segnate ai tocchi, cari disertori del Vespro, ricordate che la benedizione di Dio non la meritate.

            E l'esortazione vorrei dirigerla anche a tante donne che perdono il Vespro con troppa facilità, per un futile pretesto, magari per stare in conversazione.

            Il Vespro, nelle condizioni della gente nostra che non ha altro mezzo per istruirsi, diventa necessario come la Messa.

 

Anniversari di Giugno.

 

1          giugn. Tarditi Giovanni              1930

3          "           Cucco-Rosso Teresa    '34

4          "           Tarditi Michele              '37

5          "           Bollito Rinaldi Maria      '34

                        Tarditi Carlo                  '22

6          "           Rosso Michele             '34

                        Vietti Giuseppe             '30

                        Cucco-Abbona Virginia '28

                        Rosso-Nicolini Clara     '23

7          "           Tarditi Vincenzo            '28

12        "           Gallo Giorgio                '23

                        Roggia Bartolomeo      '22

13        "           Tarditi Giovanni            '38

16        "           Sangiano-Costamagna M. '24

18        "           Rosso Giov, B.            '35

23        "           Ricca Elena                  '30

                        Scarzello Paolo                        '29

                        Raviola Luigi                '32

25        "           Tarditi-Marrone Madd.   '33

26        "           Saccato Michele           '29

27        "           Cogno Giuseppe          '30

29        "           Abbona Porasso Margh.           '29

                        Borio Olivero Catterina  '23

                        Ferreri Garabelli Anna    (legato perpetuo)         

            Dal registro Messe: Taricco Anna 18 - Bracco Angelo 29 - Novo Ambrogio 28 – Borio Luigi 14 - Graneris Bernardo 17.

R. I. P.

 

GIGLI E CRISANTEMI. - Si sono bellamente intrecciati in morte di Stroppiana Maria di Nicola d'anni 26 avvenuta sabato 27 scorso Aprile.

            Priora delle Figlie di Maria, Socia della Gioventù Femm. di A. C., Zelatrice del S. Cuore.

            Erano questi i titoli onorifici e meritori con cui il manifesto funebre annunziava la morte ed i funerali della buona Maria.

E devono essere anche questi i titoli che valgano a confortare i desolati genitori, le affezionatissime sorelle, le amiche e parenti.

            Proprio come sette anni fa un egual manifesto annunziava la morte della sorella Catterina, di cui non è ancor spenta la memoria.

            E se vogliamo parlare colla fede alla mano occorre dire che alla Famiglia Stroppiana il Signore voglia un gran bene portando via i suoi fiori (la Maria è la terza della famiglia che muore in giovane età) prima che il turbine del mondo li guasti o li agghiacci il gelo dell'incredulità. Proprio così come canta la Chiesa nella festa dei Santi Innocenti.

            E la Maria se lo meritava il Paradiso. Buona, divota, sorridente con tutti, gelosa della sua virtù, esempio di lavoro e di preghiera lascia un profondo rimpianto tra le numerose figlie di Maria che la conoscevano e l'amavano. E chi sa dire davanti a questi apparenti misteri che cosa sia meglio: morire giovani nella certezza di salvarsi o crescere il pericolo col crescere degli anni? Solo Colui che ci ha data la vita sa come e quando è meglio per noi restituirgliela.

            Intanto, come ben fu osservato, nessun corteo di nozze riesce solenne, commovente, confortante come il corteo che ha accompagnata martedì 30 Aprile la buona Maria al riposo dei giusti.

            In un trionfo di bianco impressionante le Figlie di Maria vollero per sè l'onore di portare la loro Priora, mentre sulla salma dolcemente composta nella pace sorridente della morte s'erano moltiplicate le lacrime, le preghiere, i fiori.

            Pace alla sua bell'anima e conforto cristiano dell'addolorata famiglia.

 

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Piccola Posta.

 

Dott. Dagnino - Harar. - Grazie della vostra lettera. Ho eseguito quanto m'avete commesso. Auguri cordiali.

P. Grosso Miss. Cons. - Gimma. - Che carrierona ci hai fatto! Ormai eccoti Parroco di una Parrocchia più che sei volte la nostra! Seguiamo con piacere la tua attività e ti auguriamo di tutto cuore salute ed energia nel tuo vasto campo di bene. Ricordaci come noi ti ricordiamo.

P. D. Evaristo Passone. Punta Arenas. - Ricevuta anche la tua con molto piacere. Vedrò di interessarmi di quanto mi dici. Si vede che lo spirito di S. Giov. Bosco ti ha tutto conquistato. Bravo! "Labora sicut bonus miles Christi" e tieni alto il nome e l'onore del tuo Novello anche in queste lontane regioni. Ricordati poi che desideriamo tutti di vederti. Saluti affettuosi da tutta la Parrocchia.

Federico Sangiano - Cherasco. - Hai ragione. Involontariamente ti abbiamo fatto un torto non inviandoti il Bollettino. Rimediamo da questo numero. Però non ti abbiamo dimenticato. Sii sempre buono.

Anche a tutti i cari soldati che ci hanno ricordato mandandoci il loro indirizzo e scrivendo parole di riconoscenza inviamo il più caldo saluto colla promessa di un ricordo speciale nelle nostre preghiere, saluto e promessa che inviamo pure a quelli che non hanno ancora potuto scrivere. A tutti, non appena sapremo l'indirizzo, invieremo volentieri il Bollettino.

 

Notizie varie.

 

Feste Patriottiche. - La domenica 21 Aprile ha vista la prima: la distribuzione delle medaglie e diplomi alle madri delle famiglie numerose. La breve e suggestiva cerimonia cui erano presenti le Autorità, le Organizzazioni del Regime con labari e gagliardetti si svolse sulla piazzetta del Municipio e fu presieduta da un Camerata inviato appositamente da Alba che disse un breve e succoso discorso di circostanza. La "Gazzetta d'Alba" pubblicò per l'occasione l'elenco delle numerose madri di famiglia meritatamente fregiate, elenco che fa onore a Novello. Additiamo volentieri le bravi madri ad esempio delle giovani spose cui forse paiono troppo gravi le cure della maternità e cristianamente parlando aggiungiamo che le missioni, una volta assunte, si devono compiere per intero, pena il sentirsi tacciare dalla Patria prima e da Dio poi come traditori del proprio dovere.

 

Domenica 5 Maggio fu la Benedizione del gagliardetto dell'Associazione novellese delle famiglie dei Caduti, sorta per opera delle Signorine Maria Galfrè e Margherita Grisotto, che diede luogo ad un'altra simpatica dimostrazione di vero e schietto patriottismo. Il Parroco in Chiesa, dopo aver benedetto il bel gagliardetto, disse del significato cristiano dell'amor di patria ed il M.° Ferrero dal balcone del Municipio parlò alla numerosa folla adunata del significato civile della cerimonia.

 

Nuovo Segretario. - Finalmente il nostro Paese riacquista il proprio Segretario nella persona del Sig. Bria Vittorio che viene a sostituire il compianto Sig. Tarditi Angelo Guido, troppo presto rapito alla famiglia ed al Comune.

            Il neo eletto che viene a noi preceduto da fama di lavoratore instancabile e di abilissimo funzionario, ha preso possesso del suo nuovo ufficio, in cui trova un compito non comune, animato dalla migliore volontà di bene, ed incontrando fin dai primi giorni l'approvazione ed il plauso della popolazione che l'ha avvicinato. Mentre Novello per mezzo del Bollettino gli porge il più cordiale benvenuto, gli augura che a fianco del nostro ottimo ed intelligente Podestà Sig. Rosso Andrea, possano risolvere i gravi problemi che in questo momento assillano la nostra vita comunale. La riconoscenza del paese non potrà loro mancare.

 

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STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Maggio)

Battesimi: 1 - Matrimoni: nessuno - Morti: 2.

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