Dicembre 2011

da LUCE E FORZA di Gennaio 1941

LA LETTERA DEL PARROCO

Auguri  - Doveri - Moniti dell'Anno nuovo

Carissimi Parrocchiani,

Buon Anno! Buon Anno! È l'augurio che esce spontaneo dal cuore in questi giorni e che non vorrebbe essere una sterile voce. Anche il Parroco vuol farvi i suoi auguri, auguri di padre che vi ama tutti, perchè tutti affidati a lui dal buon Dio.

Ed il primo augurio che vi faccio cordialissimo in questo albore dell'anno nuovo, augurio che va ai vicini ed ai lontani ed in modo speciale ai nostri carissimi soldati è che l'anno 1941 ci porti la pace, la vera pace duratura, basata sulla giustizia, così come il Papa la prega in questi giorni da Gesù Bambino. Che la nostra Italia ed i popoli che per la giustizia combattono trovino alfine nel trionfo dei loro diritti, la soddisfazione delle loro giuste aspirazioni e come s'è espresso un grande "il loro definitivo posto al sole" nel grande concerto dell' umanità.

Ma perchè questo augurio si avveri noi, cari parrocchiani, dobbiamo sapercelo meritare colla preghiera e colla mortificazione cristiana.

 

PREGHIERA.

Nessuno vorrà negare a Dio il suo posto nel governo e nella sorte dei popoli e la storia è lì ad indicarci alcune delle tante volte in cui l'intervento di Dio a favore dei popoli fu manifesto. Dalle vittorie del popolo ebreo ottenute per le preghiere di Mosè e degli altri suoi condottieri, alla vittoria di Costantino su Massenzio, riportata nel segno della Croce "in hoc signo vinces" alle vittorie di Lepanto, di Vienna, ecc ecc. è tutta una serie di grazie straordinarie concesse da Dio alle armi sorrette dalla preghiera.

Compiamo perciò volentieri questo primo dovere, segno di vero amor di Patria: pregare per la nostra Italia, per i nostri governanti, per i nostri soldati, per la vittoria nostra che ci porterà la pace. Il Papa ce ne dà l'esempio e la Chiesa da tempo obbliga i suoi sacerdoti a preghiere speciali nella S. Messa e nelle Benedizioni.

Siamo nel mese del S. Cuore. Celebriamolo con divozione speciale con l'intervento numeroso e costante alle funzioni che si celebrano in Parrocchia, preghiamolo con speciali pratiche nelle nostre case, interponendo anche, per mezzo della recita del Rosario, la mediazione della Madonna che si chiama Regina delle Vittorie.

Preghiamo noi grandi e facciamo pregare i piccoli mandandoli ogni mattina alla Messa seconda raccomandando loro che la sentano per i nostri soldati.

 

MORTIFICAZIONE

E non contentiamoci di pregare ma aggiungiamo alla preghiera anche un po' di mortificazione e penitenza, se non altro accettando volentieri e senza mormorare le limitazioni e le privazioni proprie di questi tempi. "Consumare di meno e produrre di più" dovrebbe essere in queste circostanze il programma di ogni cittadino che si senta cristiano e italiano. E non abbiamo paura di soffrirne! "In genere, mi diceva un bravo medico, da noi si mangia troppo, specie dai vecchi che hanno sempre paura di morir di fame. Per tanti la metà basterebbe".

E come è sapiente la Chiesa che predica continuamente la temperanza ed in certi tempi impone limitazioni nei cibi e bevande! E quanta roba si avanzerebbe per i nostri soldati se tutti seguissero le regole di temperanza e di mortificazioni della Chiesa! Basta osservare con quanto poco dispendio vivono interi monasteri e conventi; e se vogliamo un esempio in casa nostra basterà dire che lo stipendio che l'Asilo dà alle nostre Suore è di L. 3000 in tutto. Eppure esse vivono!

Economia, parsimonia, limitazione mortificazione: ecco quanto occorre a nostri giorni, in cui ai consigli della Chiesa si uniscono le prescrizioni della Patria in armi.

 

MONITI.

Ma l'anno nuovo ci dà anche altre lezioni e tra queste la più importante: "Il tempo passa e la morte viene" dice il proverbio "e, aggiungevano i nostri vecchi, beato chi fa bene".

Abbiamo incominciato il 1941; lo finiremo? E quanti ne cominceremo ancora? due? dieci? trenta? cinquanta? Chi Lo sa. E' certo che non tutti noi che l'abbiamo incominciato, lo finiremo. "Mi sono sistemato meglio che ho potuto per questo inverno, mi diceva circa un mese fa il compianto Dott. Balocco, e spero poterlo passare ancora". Non lo passò più. Otto giorni bastarono a vincere la sua fibra robusta.

E allora: Facciamo adesso ciò che vorremmo aver fatto allora. Sistemiamo i nostri affari con un buon testamento non solo nella forma ma anche nella sostanza; posiamo gli odii, i rancori, ripariamo il male, le calunnie, i danni morali e materiali ed iniziamo, se ancora non l'abbiamo fatto, una vita un po' più cristiana, fatta di preghiera, di santificazione della festa, di rispetto al nome di Dio, di frequenza ai Sacramenti, di giustizia e di carità.

E ancora Buon Anno! o cari parrocchiani. Col Papa che prega e soffre, pregando e soffrendo anche noi, guardiamo fidenti all' avvenire, nella certezza che Dio, per il valore dei nostri soldati, confortato dalle nostre preghiere e penitenze guiderà la nostra Patria verso quella meta di gloria e di grandezza che le spetta nel mondo come a maestra di civiltà cristiana e romana.

Il vostro PARROCO

 

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In Parrocchia

La Festa di S. Lucia. -

L'abbiamo celebrata quest'anno (uno tra i pochi) in un'atmosfera di religiosità e di divozione. Molta affluenza di forestieri favorita dal tempo splendido e quasi primaverile. Sappiamo anche che molti sono venuti per rendere grazie a S Lucia di favori e guarigioni di mal d'occhi ottenute coll'intercessione della nostra Santa cui s'erano raccomandati e votati. Saremmo lieti di conoscere queste grazie nei loro particolari, onde pubblicarle a gloria di Dio e ad onore di S. Lucia.

Anche le offerte furono generose e se qualcuno si domandasse ove andranno a finire rispondiamo subito che esse sono accantonate su apposito libretto e segnate sul Registro della Cappella di cui il Parroco dà i conti ogni anno e serviranno per gli eventuali lavori di restauro ed abbellimento della Cappella stessa o saranno devoluti a quelli della Chiesa Parrocchiale. Quest'anno abbiamo raccomandato in modo speciale a S. Lucia i nostri soldati.

 

Diario Religioso.

1 Gennaio - Festa di precetto - A Vespro Rinnovazione voti battesimali.

6: Epifania - Festa della S. Infanzia. Processione dei bimbi Raccomando alle Mamme di curarne l'iscrizione all'Opera S. Infanzia (I. 0,60 annue).

20: S. Sebastiano. Purtroppo la Cripta a lui dedicata rimane qual era. Lo ricorderemo in parrocchia.

21: S. Agnese. La ricordiamo alle Figlie.

 

Catechismo Corso Medio

Con Gennaio cominceremo il Catechismo al Corso medio: classi VI - VII - VIII femminili.

Le lezioni avranno luogo nei giorni: lunedì, mercoledì, sabato dopo la S. Messa prima per le classi femminili.

Vi sono obbligate tutte le ragazze che non vanno più a scuola e che non hanno ancora compiuti i 15 anni e sono sprovviste del diploma di licenza.

Trattandosi di cosa di tanta importanza, ricordiamo ai genitori l'obbligo grave che loro incombe e speriamo che tutte le ragazze frequentino detto corso.

Alle licenziate l'anno scorso (che cioè hanno frequentata la classe ottava) daremo quanto prima il diploma.

Per le classi VI o VII - VIII maschili provvederemo più tardi e ne daremo avviso a suo tempo.

 

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Resoconti ed Offerte nel Ricovero

Il Ricovero riprende il suo lavoro di carità. Di questi giorni ha accolto due altri inquilini, i Coniugi Vaira. bisognosi e sprovvisti di alloggio. Naturalmente il Ricovero non è ancora oggi in grado di dare ai suoi ricoverati, oltre l'alloggio, il necessario per la vita, data la esiguità delle risorse, ed i ricoverati anche a mezzo della carità pubblica possono comodamente provvedersi il necessario. Del resto l'esperienza del passato ha insegnato che anche qui non conviene esonerare dei tutto dai fastidi della vita chi fino a ieri ha fatto fronte alle proprie necessità. Provvedere tutto a chi ha solo bisogno di alloggio è spendere male il denaro della pubblica carità e fomentare nei ricoverati le pretese e l'ozio. E di alloggio a bisognosi il Ricovero è disposto a darne ancora fino a disponibilità. Intanto siamo lieti di annunziare che la distinta Famiglia Giordano ha completamente soddisfatto al legato disposto dal compianto Avv.to Cav Giuseppe Giordano R. Pretore di Carrù a favore del Parroco. La somma intiera, convertita ir Titoli di Stato, frutterà d'ora innanzi al Ricovero una discreta rendita che per ora viene capitalizzata in attesa di tempi migliori per pensare allo sviluppo della Pia Opera. Rinnoviamo i ringraziamenti.

Coll'occasione vorremmo ricordare a quanti intendessero farsi del bene lasciando a favore del Ricovero qualche somma a farlo possibilmente mentre sono vivi o se preferiscono farlo per testamento non nominare pubblicamente il Ricovero che per ora non è Ente riconosciuto e che perciò non può ereditare. Occorre aver pazienza e lasciare al Parroco, come ha fatto l'Avv. Cav. Giordano ed il Parroco sa già che questi introiti non nono per lui ma per i poveri del Ricovero e per l'incremento del Ricovero stesso.

Cito un caso avvenuto poco tempo fa: "Una Signora del Bresciano, morendo, ha lasciato alla Chiesa Parrocchiale una casa con annesso terreno per farne un Ricovero di povere vecchie. Il Ministero richiesto per l'autorizzazione al Parroco a ricevere detto legato ha risposto che questo primo nucleo di sostanza sarà destinato a un ricovero di poveri, nell'amministrazione del quale si potrà dare alla Chiesa una rappresentanza. Nulla più ".

Ed il Ricovero quando si farà? Forse quando ci saranno i fondi necessari, ed allora ci sarà da aspettare un poco! Oggi la legge è così: un lascito ai poveri non può essere amministrato dalla Chiesa, ma deve servire alla fondazione di un ente morale con amministrazione propria dipendente dalla Prefettura (V. Amico Clero N. 12). Per questo l'Avv. Giordano che sapeva la legge lasciò al Parroco (nome e cognome) con facoltà di farne ciò che volesse senza controlli, ben sapendo che il Parroco ii suo legato l'avrebbe impiegato bene. Impari chi può avervi interesse.

Intanto ecco la situazione finanziaria del Ricovero a chiusura dell'anno 1940:

Debiti rimanenti per mutui avuti da privati L. 22000. Quest'anno abbiamo estinto un debito di L. 3000. Offerte ed entrate varie L. 4658,85. Spese (compreso il mutuo estinto) L. 3111,45.

Preghiamo anche le persone che hanno fatto mutui al Ricovero a voler portare il loro obbligo per la regolarizzazione degli interessi. Certo se qualcuno volesse rinunziare al capitale in favore del Ricovero avrebbe già fatta così l'opera buona di cui abbiamo parlato sopra. Comunque il Ricovero è riconoscente a chi in questa maniera (quella cioè del mutuo) l'ha aiutato a fare i primi passi e dato possibilità di vita.

E diamo l'elenco delle ultime offerte: Alessandria Luigi L. 10 - Tarditi Contini Guido (in suffragio del marito Tarditi Stefano) L 100 - Conguaglio sul legato Giordano L 122,25 - Mascarello Francesco 50.

A tutti la nostra riconoscenza.

 

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 Dalla GAZZETTA D'ALBA:

NOVELLO - MORTE DEL DOTT. CAV. ADOLFO BALOCCO.

Il giorno 2 corrente serenamente si spegneva in Novello a 83 anni il Dott. Cav. Adolfo Balocco.

Era da 56 anni a Novello ove ha percorso tutta la sua carriera di medico dalla Laurea alla morte.

Col paese di Novello si era tanto immedesimato da considerarlo come suo paese nativo, ed il paese considerava il dott. Balocco come il suo medico per eccellenza.

L'attività del Defunto è sempre stata instancabile e generosa a favore di tutti, in tutte le circostanze anche le più tragiche.

Durante l'epidemia della spagnola che imperversò così violentemente, il povero dottore doveva tenere da solo il fronte di Combattimento contro l'inesorabile falciatrice nei paesi di Barolo, Novello, Monchiero. Affrontò animosamente la lotta percorrendo più volte ogni giorno, nella stagione più rigida, le strade fangose ed interminabili giungendo in ogni casa, anche la più isolata, a recare il conforto della sua scienza e della sua bontà. Mangiava dove e come capitava senza più restituirsi a casa che per brevi sonni sempre interrotti da nuove scampanellate.

Tutta la sua vita è stata una milizia ed egli non se ne stancò mai, mai se ne lamentò, animato da una forza morale che dà serenità nei sacrificio e fa apparir più naturali le più crude rinunzie.

Per tutte le famiglie di Novello egli fu consigliere ed amico; tutte le famiglie lo ebbero presente nelle occasioni più solenni della vita, sia che si trattasse del vagito di un neonato o del rantolo di un moribondo.

E così come fu ottimo sanitario egli fu ottimo padre e marito guidando la propria famiglia con intelletto d'amore ed ispirando reverenza senza bisogno di prendere atteggiamenti di autorità. Molto pretendeva da se stesso e poco dagli altri, sicché egli con l'esempio assai più che con la parola insegnava ai suoi figli a percorrere le non facili vie della vita.

Il paese di Novello gli tributò funerali così solenni, con tale partecipazione di popolo convenuto anche dai comuni vicini, da dimostrare quale posto il dott. Balocco si fosse conquistato nell'animo di rutti.

L'arciprete av Dott. D. Bernardo Graneris tessè del Defunto in piena chiesa, un elogio che è un autentico diploma di nobiltà spirituale per ti Defunto di cui mise in luce le tappe del lungo cammino con sobrietà di parola ed elevazione di concetti.

Il testamento del Defunto conferma le parole dell'arciprete non solo per quanto dispose in beneficenza (due mila lire all'asilo; 1000 alla parrocchia; 500 ai poveri; 250 al ricovero poveri vecchi), ma anche per la consegna morale lasciata ai figli di rispettarsi a vicenda e di volersi bene.

Il vuoto lasciato dal dott. Balocco nella sua casa è irreparabile. Sopratutto per la figlia Lidia che, senza una famiglia propria, aveva in lui solo la sua ragione di vita. Ora essa vagola per la deserta casa, ove tutto parla di lui che non c'è più, come smarrita e con un gran buio attorno a sè. A Lei volgiamo in modo speciale le nostre condoglianze e la nostra parola di fede.

 

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Anniversari di Gennaio

2 Gen.: Torta Giuseppe             1925

            Iberti Luigi        '           28

4 "        Boglietti-Viglino Teresa '34

            Costamagna Giovanni   '35

            Rosso Michele             '38

5 "        Abbona-Peirotti Maria   '32

6 "        Scarzello Giovanni        '25

            Cravtro-Saccato Maria  '39

8 "        Taricco G. B.                '34

            Abbona Maria               '35

12 "      Ricca Giuseppe.           '39

13 "      Borio Domenico           '34

            Gallo Giuseppe            '35

14 "      Cattaneo Maddalena     '30

17        Danusso Lorenzo         '22

            Fontana Michele           '21

18 "      Alessandria Graziano Fr. '22

            Parusso Veglio Catterina '22

19 "      Abbona Michele           '36

21 "      Bozzone Antonio          '37

22 "      Germano Pelazza Onorina'23

            Cogno - Mantello Maddal. '35

23 "      Vietti-Cogno Maria Luisa '25

24 "      Marengo Michele          '25

26 "      Vietto - Capra Marianna '33

27 "      Anselma Giuseppe       '38

28        Pirra Giacomo              '36

30 "      Passone Filippo           '22

31        Denegri Giuseppe         '33

            Passone Giacomo        '31

            Tarditi Giovanni            '31

R. I. P.

Il Purgatorio esiste: è lungo; è doloroso ed è l'abitazione temporanea dei più.

 

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Offerte per il Bollettino.

Ved. Taricco G, B. 5; Alessandria Luigi 10; Tarditi Gius. f. Seb. 5; B. T. 20; F. G. 5; Dellatorre Domenica 5; Frat. Conterno (Genova) 10; Rapalino G. 10; Cabutto Alessandro 10; Frat. Rinaldi 2; Gallizio Fr. 5; Gallo Mich. f Giov. 5; Tarditi G. (Zora) 6; Montanaro Renzo 10; Richiamati partenti 20; Iberti Giov. 10; Iberti-Olivero Carolina 10; Alessandria Gius. 5; Stra Matteo 5; Ciravegna Rosa 2; B. V. 5; Fam. Principiano 10; Gallizio A. Ved. Taricco 8; Ved di Taricco G. B. 10; Vietto Giacomo 5; Passone Giuseppe 5.

 

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Ai nostri soldati.

Due parole sole, cari soldati, poiché voi sapete che per voi sono in questi giorni tutti i nostri migliori auguri. Ma voglio dirvi che anche per voi sono in questi giorni le nostre più fervide preghiere, specie in queste feste natalizie e di capo d'anno ed in tutto il mese di Gennaio che è il mese del S. Cuore. Il Parroco non fa altro che insistere presso tutte le famiglie che preghino, che vengano in Chiesa. Vogliamo strappare al S. Cuore la grazia che vi restituisca tutti vittoriosi alle vostre famiglie. Pregate anche voi. Sapete che la preghiera fa miracoli. Qui tutti bene. Scrivete sovente.

 

RICAMBIO AUGURI. - Il parroco impossibilitato a rispondere personalmente a tutte le care persone che in questi giorni gli inviano gli auguri di "Buone Feste e Buon Anno" affida al bollettino il compito di esprimere a tutti i più vivi ringraziamenti ed il ricambio dei più cordiali auguri uniti ad una speciale preghiera al S. Cuore di Gesù perchè benedica chi colla sua benevolenza sostiene e conforta la dura e non sempre compresa vita parrocchiale.

 

Incendio.

Lunedì 9 Dicembre verso le ore 16 s'è sviluppato, per cause tuttora ignote, un violento incendio nella casa di Cogno Natale ai Corini. Andò distrutto il portico con una discreta quantità di paglia e fieno, il pollame e due pecore. Il pronto intervento degli uomini validi e dei vigili del fuoco colla pompa del Comune impedì che il fuoco s'appiccasse alle case vicine. I danni sono però rilevanti, prodotti anche dal fatto d'aver dovuto tagliare il tetto e gettare dalle finestre vettovaglie, mobili ed effetti di lingeria. Speriamo che la Società presso cui il Cogno è assicurato sia larga nella liquidazione del danno patito dalla povera famiglia.

 

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Nota Agricola

NITRATAZIONE AL GRANO. - I nostri grani soffrono un po' per il gelo. Sarebbe una buona cosa poter dare una rullatura e pestare alquanto il terreno sollevato dal gelo che minaccia di lasciare in secco le radichette del grano tra terra e terra. Speriamo in un po' di pioggia o neve. Comunque ricordate che anche d'inverno il grano vegeta. E' buona regola dare un po' di aiuto con almeno due nitratature: Kg 30 per giornata sparso anche sul gelo o sulla neve.

CONCIMAZIONE PRATI - A Novello sono ancora molti i prati e gh erbai che passano l'inverno scoperti con grande danno delle erbe E' sconsigliabile spargere letame sul prato perchè buona parte degli elementi fertilizzanti se ne vanno per aria, ma è anche peggio lasciare i prati scoperti al gelo. La miglior concimazione e data da un buon terricciato che copre le radici e le difende dal freddo. Occorre letame mescolato con terra unito a circa 2 quintali di perfosfato e 30 Kg. di potassa per giornata. Ma questo doveva essere fatto lo scorso estate. Chi non l'ha fatto pagherà nel prodotto. Lo ricordi almeno per l'anno venturo.

TRAVASO VINO - E' l'epoca del primo travaso del vino, se pure non è già un po' tardi. Chi non l'ha fatto lo faccia presto, anche se il vino non è ancora perfettamente limpido. E' assai importante liberare il vino dal letto putrido su cui si trova, sede di malattie e causa di cattivi gusti. Un secondo travaso si farà in fine Febbraio ed un terzo a fine Marzo od Aprile. II travaso fa bene al vino, l'arricchisce di ossigeno crescendo il buon gusto e lo rende più brillante.

 

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STATO DEMOGRAFlCO

(Mese di Dicembre)

Battesimi: 1 - Matrimoni: nessuno - Morti: 2.

 

 


 

 

da LUCE E FORZA di Febbraio 1941

 

La Lettera del Parroco

Carissimi Parrocchiani,

Nei presentarvi alcuni dei conti delle Opere Parrocchiali, che non ho potuto presentare col bollettino di Gennaio, desidero trattenermi un poco con voi per discutere delle cose nostre. Dico "nostre", perché sono di tutti i Novellesi vicini e lontani. Quante volte infatti, parlando con forestieri, tutti i Novellesi si gloriano di quanto di bello e di buono c'è nel loro paese? E diciamo volentieri e con orgoglio: "Noi a Novello abbiamo una bella, artistica Parrocchia, delle belle scuole, un Asilo, un Ricovero Poveri Vecchi, un bel Castello, ecc". Lasciando ciò che è proprietà privata o comunale, è chiaro che le opere che servono per tutti, come le opere parrocchiali debbano stare a cuore a tutti, e tutti, in proporzione delle loro forze, debbono concorrere a mantenerle, a rinforzarle, ad aumentarle, per modo che rispondano sempre più ai fini per cui sono state fondate. Per questo il Parroco ve ne parla abbastanza sovente e vi invita a non dimenticarle. anche a costo di farsi dire (come qualcuno ha già detto) che non fa altro che chiamare. A me pare di fare anche qualcosa d'altro che spero sia bene; dopo tutto posso sempre dire che non chiamo per me.

E cominciamo dalla nostra bella Chiesa Parrocchiale. Anche a me, come vedete e sentite sovente, piace chiamarla "bella,,. E lo è veramente, nella sua mole austera ed imponente, nella eleganza delle sue linee, nella proporzione delle sue parti, in una parola, nella sua concezione artistica che la rende una tra le più belle della nostra diocesi. Ma se voi osservate bene, cari parrocchiani, alla nostra Chiesa mancano tante cose ancora ed altre sono ormai deperite dal tempo.

Le finestre della cupola, quasi tutte chiuse con mattonata, sono occhi ciechi che attendono di essere aperti; il finestrone della facciata è anche lui provvisorio da troppo tempo e non ne può più; nella facciata stessa c'è la porta che è pure provvisoria da oltre 200 anni (è ancora quella della chiesa antica); ci sono le quattro nicchie vuote che attendono le loro statue, i cornicioni che hanno bisogno di riparazioni, ecc.; nell'interno poi le decorazioni delle pile e dei muri (non parlo delle pitture e figure che non vanno toccate) sono sbiadite ed in qualche luogo anche sporche, lo zoccolo dei muri e delle pile sgretolato, qualche altare (S. Luigi, la Pietà, il Suffragio) che sfiorisce. Poi ci sarà da sistemare il Battistero, la Cappelletta che da tempo sogniamo per S. Giovanni Bosco, San Giuseppe Cottolengo e S. Teresina; la cripta di S. Sebastiano, il calorifero elettrico, ed infine se vogliamo trovare lavori da eseguire ed avessimo soldi in quantità penseremmo ad un nuovo campanile di cui la nostra Chiesa (forse unica nella diocesi) è sprovvista. Tutti sanno infatti che l'attuale torretta che serve da campanile non merita questo nome perchè non è altro che la porta medioevale che, munita di saracinesca e di ponte levatoio, chiudeva a notte, l'entrata all'antico Comune compreso tra la medesima ed il Castello e cinto dal "Muretto" ora in parte demolito. E come starebbe bene la nostra Chiesa munita di un artistico campanile che per la felice posizione farebbe sentire i suoi canti festosi e le sue note funebri da tutti i paesi circonvicini!

Come vedete, cari parrocchiani, della carne al fuoco ce ne sarebbe in abbondanza. Però non spaventatevi. Il Parroco, che pur desidererebbe per il bene e la gloria di Novello, vedere, vita sua durante, tutte queste belle cose, è il primo ad essere persuaso che molte di esse le lascierà ancora in compito al suo Successore, che forse non le farà ancora tutte.

Con questo è superfluo aggiungere che se il Parroco chiama è perché ce n'è di bisogno. Per altra parte il Parroco non grava nessuno di tasse con debiti impensati da lasciare in eredità e fastidio ad altri, come sovente avviene in altri campi. Egli prende ciò che gli danno, vi aggiunge del suo quanto può e poi cerca di fare il passo solo quanto gli permette la gamba, senza far soffrire nessuno.

Questo però non ci dispensa dall'obbligo di concorrere per la Chiesa e per le Opere Parrocchiali. Come vedete, ogni tempo, ogni periodo ha i suoi bisogni.

Sotto il mio Antecessore si è pensato all'Asilo; noi ne abbiamo consolidato il bilancio accrescendo di assai le entrate; in questi ultimi anni s'è venuta imponendo la necessità di un Ricovero Poveri Vecchi che sta poco per volta sistemandosi, facendo da principio quel poco che le forze gli permettono; abbiamo data nuova vita al Santuarietto della Crocetta con spese non ordinarie; sistemate le Cappelle di parecchie borgate; anche per la Chiesa parrocchiale abbiamo già fatte spese ingenti, di cui mi limito a ricordare la prima: la ristorazione del tetto, del cupolino, ecc. che sorpassò le 50 mila lire. Se aggiungiamo le altre spese per la Chiesa (altari, confessionali, banchi, ecc.) e quelle fatte per la casa dei giovani, per il Ricovero e facessimo una somma sola con le altre spese, la cifra ci meraviglierebbe. Il Parroco crede non sbagliarsi nel dire che in questi ultimi venti anni la popolazione cristiana di Novello ha speso per le sue Chiese e per le Opere Parrocchiali oltre mezzo milione. Eppure chi se n'è risentito? Chi può dire di essere stato danneggiato di un centesimo? No, cari parrocchiani, le opere di Dio non mandano in malora, anzi invece di farci consumare fanno crescere il patrimonio di chi dà.

Perciò lasciatemi concludere colle parole già dette tante volte: "Date per la vostra Chiesa, per le Opere Parrocchiali". Siamo in tempi difficili, è vero e nessuno pretende che vi spogliate di quel già poco che avete. Ma abbiamo anche oggi sommo bisogno della benedizione di Dio sulle nostre famiglie, sulle nostre campagne e specialmente sui nostri soldati. Ebbene facciamo tutti insieme una bella promessa al S. Cuore di Gesù : "Quando saran tornati i nostri soldati, quando con la pace sospirata torneranno gli anni buoni noi daremo per la Chiesa, per le Sue Opere quanto potremo". Ogni famiglia faccia oggi le sua promessa, direi quasi il suo voto. Dio l'accetterà per il maggior bene nostro e dei nostri soldati e, come prega il Papa, abbrevierà i giorni della prova. Vi benedice

il vostro PARROCO

 

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In Parrocchia

Piccoli Esercizi del S. Cuore.

Mentre scriviamo sono in corso di svolgimento i Piccoli Esercizi del Sacro Cuore, come con frase significativa li ha voluti chiamare lo zelante predicatore che ce li fa, il Rev.mo e già noto fra noi P Giulio Picco S. J.

L'intenzione principale di queste sante giornate a cui ci. auguriamo prendano parte attiva tutte le famiglie della Parrocchia è per i nostri cari soldati. Li raccomandiamo in modo speciale al S. Cuore questi nostri carissimi figli, lontani dalle loro famiglie che compiono uno dei loro più gravi e santi doveri: la difesa dei diritti della Patria. Vogliamo ottenere dal S. Cuore che li conforti, che dia loro coraggio nelle prove, li accompagni nei pericoli, li salvi dalle disgrazie e ce li riconduca presto e tutti vittoriosi, circonfusi di gloria e degni delle accoglienze che noi volentieri loro prepareremo. La nostra settimana del Sacro Cuore avrà termine domenica colla Comunione generale fatta per i nostri soldati e colla consecrazione di tutte le famiglie, essi compresi, al S. Cuore di Gesù. Sappiamo che anche i soldati domenica prossima avranno nelle loro caserme e nei loro accampamenti una funzione simile. Saranno cioè per opera dei loro Cappellani consecrati coll'intero Esercito Italiano al S. Cuore. E' una bella e patriottica iniziativa che è uscita dall'anima ardente di Padre Gemelli, che è stata cordialmente accolta dal Vescovo Castrense e benedetta ed incoraggiata dal Papa che ha voluto espressamente che coi soldati fossero consecrate al Cuore di Gesù tutte le loro famiglie. La bella funzione avrà luogo in Italia il 2 Febbraio; noi l'anticipiamo di una domenica per farla coincidere colla chiusura del mese del S. Cuore, dal quale tutto speriamo e nel quale riponiamo la nostra più illimitata confidenza.

 

Nella nostra Chiesa Parrocchiale

Resoconto finanziario.

La Chiesa chiude il suo conto finanziario del 1940 con un attivo di L. 18478,80 ed un passivo di Lire 14242.75.

Deducendo il residuo attivo di Lire 6990,15 che si aveva al principio dell'anno, lasciato dall'anno precedente si ha un totale di entrate nel 1940 di L. 11488,65. Di esse L. 706,10 sono mutui ricevuti da Compagnie e Cappelle Le entrate vere perciò sono rappresentate da L. 6044 di offerte delle famiglie, L. 2733,55 elemosine fatte in Chiesa, L. 1388 proventi della Chiesa su sepolture e funerali, L. 592 di rendita.

Da notare quest'anno l'aumento delle offerte fatte dalle famiglie come ringraziamento del buon anno agricolo e per compiere quel dovere che è ricordato dal comandamento: "Sovvenire alle necessità della Chiesa". Speriamo che questa bella usanza entri in tutte le famiglie, poiché notiamo con dispiacere che ancora molte mancano nell'elenco che rimane a perpetua memoria della fede nostra.

Contro questo attivo reale di Lire 10762,55 sta un passivo di L. 14242,75 con un deficit di L 3480,20.

Qualche superficiale poco pratico di cose di chiesa potrà stupirsi di un passivo così considerevole mentre appare nulla di importante di nuovo.

Diciamo subito che qualcosa di nuovo il 1940 l'ha visto nella nostra Chiesa e sono: i 4 confessionali, riusciti veramente artistici, il tempietto di marmo sull'altare maggiore ed i restauri all'altare stesso. Ora tutto questo ha importato una spesa di L 7130. Lire 1429,70 sono state spese in riparazioni di cui la più grave è quella per le campane. Veramente questo genere di spese è sempre stato sostenuto dal Comune e non dubitiamo che il Comune, appena potrà, vorrà continuare questa doverosa tradizione verso la Chiesa. Oggi non abbiamo osato a domandare ben sapendo le dolorose condizioni finanziarie in cui si dibatte il bilancio comunale. In predicazioni furono spese L. 820, in luce L 282, in cera e arredi 1330, in interessi sui vari mutui (i mutui cioè fatti alla Chiesa dalle Comp. relig.) L. 481,45, il resto in stipendii e spese varie.

E speriamo che nessuno abbia a tacciarci di sperequazioni o spese impensate, mentre, avuto riguardo al poco valore del denaro ed al costo della roba, e specie di certi generi, come la cera, possiamo assicurare che abbiamo fatte delle economie che in altri tempi sembrerebbero grettezza ed avarizia.

Una spesa che ci è stata assai ridotta dalle offerte in natura è stata quella per le ostie e olio per la lampada al SS. Sacramento. Dio benedica le generose famiglie e quanti colle loro offerte in denaro o in natura hanno concorso al decoro della Sua Casa e delle S. Funzioni.

 

Offerte per la Chiese Parrocchiale

(a tutto il 1940)

Tarditi Gius. f. Seb. 20; B. T. 50; F. G. 5; P. P. 5; Con. Marengo 15; Gallo Michele f. Giov. 25; Tarditi Giuseppe (Zora) 50; Saccato Giuseppe 15; C. Q. 5; Vivai da Luigi 15; Marrone Aldo 10; Galvagno Francesco 25; F L. 100; Ved. Passone Dom. 20; Alessandria Giuseppe (Prat) 50; B. V 20; V. G. 4; Un soldato p g. r. 10; Marenco Modesto 30; Abbona Antonio 100; Pirra Giovanni (Serra) 25; C P. C 30; C L. 5; Fam. Vaira 50; Ravera Giuseppe (Ciocch.) 10; Abrate Guglielmo 10; Tarditi Giov B. 10; Borio Giuseppe 15; Gallo Battista 20; G. M. 20; B. C. T. 100; Grisotto Domenico 20.

Ringraziamenti e benedizioni di Dio.

 

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Tra i nostri Soldati.

Come vedete, cari soldati, non passa numero del Bollettino che non vi porti i nostri più cordiali saluti e la rinnovata promessa, anzi assicurazione delle nostre preghiere. Oggi vi voglio dire che la domenica 26 Gennaio è stata, chiamiamola così, una giornata campale di bene spirituale per voi. L'abbiamo chiamata "La giornata dei soldati", perchè in essa abbiamo pregato in modo specialissimo per tutti voi. Abbiamo fatto il vostro nome davanti al S Cuore di Gesù in Sacramento, colla invocazione: "Per il soldato... noi vi preghiamo o S. Cuore di Gesù".

Superfluo dirvi che tutti (ed erano proprio tanti) abbiamo fatto la S. Comunione per voi, anche i bambini. Ed ora, mandandovi questa notizia, vi diciamo che abbiamo tanta fiducia che il S. Cuore vi accompagnerà nella vostra vita di guerra, vi difenderà dai pericoli, vi riporterà presto vittoriosi alle vostre famiglie. Fate anche voi di meritarvela questa grazia colla vostra vita buona e cristiana. Sappiamo che egual funzione - e cioè la consecrazione vostra al S Cuore - sarà fatta anche presso i vostri Reggimenti dai vostri Cappellani. Prendetevi parte volentieri e con molta serietà. State di buon umore, siate disciplinati, ubbidienti, compite volentieri il vostro dovere e confidate nell'aiuto di Dio che non manca a chi non rifiuta le sue grazie.

Le vostre famiglie tutte bene. Tra i vostri compagni è stato ferito leggermente il soldato Tarditi Modesto f. Gugl. (Tarditi) che è attualmente all'Ospedale a Torino. Dicono anche che sia stato ferito e che si trova all'Ospedale a Roma il soldato Gallo Felice di Michele dei Bergera, Ma di questo non ho alcuna notizia precisa. A tutti voi e specialmente ai carissimi feriti che per primi hanno dato il loro sangue alla Patria i nostri auguri.

 

Nel nostro Asilo.

Qualcuno potrà meravigliare perchè il Bollettino che dà il resoconto annuale di altre opere, non dà mai alcun resoconto dell'Asilo, che pure potrebbe riuscire interessante.

La risposta è semplice e complessa nello stesso tempo.

Anzitutto l'Asilo non è un'Opera Parrocchiale, pur essendo stata fondata da un Parroco. L'Asilo è un Ente Morale, così detto, che ha la propria vita autonoma, una propria Amministrazione ed è regolato dalla legge con dipendenza dalla R. Prefettura che ne controlla i conti e dà le direttive. Il Parroco vi entra solamente in parte in quanto dallo Statuto dell'Asilo è stato designato come Presidente nato. Domani potrebbe anche essere tolto, come chi non è in casa propria. E' vero che l'Asilo ne perderebbe poiché occorre dire a onor del vero che, come un Parroco l'ha fondato con sacrificio, così con sacrifici i Parroci successori, come Presidenti, l'hanno sostenuto. E difatti solo il Parroco sa i fastidi che gli procura e la resa dei conti e le provviste di combustibile e commestibili e tante altre pratiche burocratiche che finiscono tutte sul suo tavolino. Ha, è vero, dei collaboratori, come gli Amministratori e sopra tutto il Segretario (che in verità cambia un po' troppo frequentemente di persona) ai quali deve la sua riconoscenza e quella dell'Asilo, ma è anche vero che le iniziative devono venire tutte dal Parroco e qualche volta, invece di aiuto, trovano ostacoli.

Un altro motivo è questo: Purtroppo, non ostante la buona volontà del Parroco, pare fatalità che i conti siano sempre in arretrato. Oggi ad es. dobbiamo ancor dare alla Prefettura i conti del 1939. Ed è già capitato di peggio, cioè di dare conti di oltre 4-5 anni arretrati..... E si sa che un conto arretrato non interessa più.

 

 

Una notizia Interessante.

Oggi, però, il Bollettino, nell'interesse del nostro Asilo vuole dare una notizia interessante.

E' nota la legge che sta andando in vigore per tutte le scuole, dall'Asilo all'Università e che si chiama "Carta della Scuola". Colla medesima anche gli Asili dovranno uniformarsi ad una speciale direttiva e svolgere un programma assegnato dal Ministero dell'Educazione Nazionale. Nell'anno in corso e nei seguenti tutti gli Asili saranno sottoposti a visite di accertamento da apposito personale inviato dal Ministero; quelli che saranno trovati in regola e quanto ai locali, e quanto al buon andamento saranno conservati, gli altri saranno inesorabilmente soppressi. Per il nostro Asilo l'anno di esperimento stato fissato nel corrente 1940-1941.

Salta subito agli occhi perciò la condizione di pericolo in cui quest'anno si trova il nostro Asilo, condizione uguale a colui che sta per subire un esame. Sarà conservato? Sarà soppresso? Chi lo sa? Il Bollettino ha già denunziato una volta questo pericolo e torna a riparlarne oggi a più breve scadenza.

 

I nostri doveri

Nessuno dubita della buona volontà e della preparazione al compito non facile delle nostre buone Suore che figlie di D. Bosco educatore sono maestre nell'arte. Certo se l'Asilo venisse soppresso non sarà per colpa delle Suore.

Un lato debole però l'Asilo, e non è la prima volta che lo diciamo, lo presenta come locale del tutto inadatto ad essere un giardino d'Infanzia. La mancanza di cortile e la conseguente assenza di possibilità di moto e di gioco gli dà piuttosto nella parte inferiore l'aspetto di una prigione che di scuola. Questo fatto il Parroco l'ha rilevato fin dai primi anni e più d'una volta, anche pubblicamente, ha insistito sulla necessità di cercare all'Asilo un'altra sede più gaia. Un progetto che dava speranze fu quello di trasportarlo nei locali del Ricovero, che con poca spesa si sarebbero almeno per i primi anni, prestati benissimo per l'Asilo, mentre i pochi ricoverati avrebbero trovato posto comodo e sol sufficiente per loro, che non hanno bisogno di correre, nelle stanze e terrazze dell'Asilo. Ma il progetto incontrò opposizioni e l'Asilo è ancora lì. A suo tempo la storia dirà se fu per meglio.    (Continua)

 

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Ecco quanto pubblicò la '* Gazzetta d'Alba ".

NOVELLO - ANCORA GRAMAGLIE.

Un'altra vittima in questo scorso anno ha ancora mietuto la morte ne! campo dei nostri uomini più rappresentativi. Dopo il Dott. Stella, il Segretario Comunale Angelo Guido Tarditi, l'Avv. Giordano, il Dott. Balocco, venerdì 27 dicembre fu la volta del Dottor Elia Giuseppe Tarditi, nostro farmacista, Segretario del Fascio locale e Giudice Conciliatore del Comune.

Era partito la mattina stessa al primo treno da Monchiero in piena salute, ed era arrivato a Mondovì, dove aveva fatta a piedi la breve strada che separa la stazione vecchia dalla nuova. Il treno per Cuneo, ov'egli era diretto, s'era appena posto in moto che il povero Tarditi s'accasciava nel carrozzone. Una donna che viaggiava nello stesso scompartimento s'accorge che stava per succedere qualcosa di grave e suona il segnale d'allarme. Il treno si ferma, accorrono fattorini e viaggiatori, tra cui un capitano medico, sollevano il povero corpo già reso cadavere. La morte dev'essere stata istantanea.

Non erano ancora le otto quando una telefonata da Mondovì avvertiva con prudenza la famiglia della grave sciagura.

Il cadavere, deposto nella camera mortuaria del Cimitero, veniva poi trasportato a Novello sabato mattina a cura della Ditta Servetti.

I funerali solenni che ebbero luogo domenica attirarono attorno al feretro, oltre la popolazione novellese numerosi forestieri amici del povero defunto e della famiglia.

I giovani fascisti, che già ne avevano vegliata la salma facendo scorta di onore in divisa, vollero per loro l'onore di portare a spalla il loro Segretario Politico, mentre il Comune ed il Fascio, con pensiero altamente encomiabile, facevano sapere alla popolazione che invece di fiori avrebbero dato pane ai poveri in memoria e suffragio del Defunto, troppo presto strappato all'affetto della Famiglia ed all'esercizio della sua duplice carica di Conciliatore e di Segretario del Fascio, cariche che come ben disse chi parlò di lui, egli assolse sempre con somma prudenza, con encomiabile disinteresse, con profonda visione della loro delicatezza ed importanza, a costo anche di gravi sacrifici.

Al Campo Santo di Lui bene disse a nome del Fascio il M.o Ferrero lumeggiando la sua figura di lavoratore fascista cristiano e patriota. E disse il vero poiché il Sig. Tarditi non fece mai mistero delle proprie convinzioni religiose che però non si fermavano alla speculazione delle verità, ma scendevano alla pratica colla frequenza alla Chiesa ed ai Sacramenti.

E valga questo pensiero a lenire il dolore senza pari della povera Famiglia cosi duramente e tragicamente provata, alla quale presentiamo le più vive condoglianze.

 

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Pagina della carità

 

Per il Bollettino.

Marenco Modesto Lire 20; Famiglia Piovano 25; Raviola Lorenzo (Tor.) 10; Raviola Matteo 5; Abbona Antonio 10; Pirra Giovanni 5; Costamagna Costanza 5; Prof. Tarditi Raffaella 10; Fam. Sobrero 5; Fam. Rosso Silvio 5; Devalle-Tarditi Delfina 6; Costamagna Luigi 5; Saccato Antonio 5; Gallo Battista 10; Ved. Passone Domenica 5; Alessandria Felicina 10; Guglielmino Natale 5; Pirra Giuseppe 5; Taricco Angiolina 5; Cogno Giacomo 6; Tarditi Gius. (Podio) 5; M. Tarditi Serafina 5; Fam. Florio 3; Musso Beatrice 10; Famiglia Principiano 5; Cabutto Giov. 4; Pirra Francesco (Tor) 10; Abrate Guglielmo 10; Tarditi G. B. 5; Foglio Luigi 5; Pirra Pietro 5; Tarditi Margherita 5; Cav. Burdizzo 25; B. C. T. 10; Balocco Augusto 10; Tarditi Ernesto 5; Ferrero Giov. 3; Fam. Mosca 2,50; Fam Ricca 2; Borgogno Celeste 25; Cagnasso Giuseppe 5; Dotta Matteo 10; Balocco Lidia 10; Pregliasco Carlo 5; Galfrè Maria 5; Roggia Pietro 3; N N. 5; Tarditi Pasquale 5; Daniele Deograzia 5; Fam. Capra 10; Borio Francesca 3; Abbona Cristina 5; Cogno G B. 5; Passone G. B. 5; Cappa-Taricco Teresa 10; Saccato Giacomo 5; Cane- Gallo Adelaide 5; Galliano Pietro 5; Ved. Tarditi Domenica 5; Garino Lucia 5; Strasia Rosa 5; Rinaldi Tommaso 3; Fam. f. Vietto Pietro 10; Tarditi Luigi 5; Alessandria Giov. (Rav ) 5; Rosso Andrea 10; Girardi Catterina 5; Settime Isabella 7.

Ai generosi oblatori i nostri più sentiti ringraziamenti.

 

Anniversari di Febbraio

2  Febbraio.:     Cogno Giacomo           1922

3          "           Abbio Luigi                  '40

                        Marengo Giovanni Batt. '22

4          "           Alessandria Giacomo   '29

5          "           Musso Giuseppe          '29

7          "           Montanaro Stefano       '29

                        Mascarello Giuseppe    '36

                        Alessandria Giacolino   '39

8          "           Grisotto Giuseppe        '38

9          "           Piovano Lorenzo          '28

10        "           Boggione - Montanaro Franc. '32

                        Seghesio - Devalle Catterina     '29

11        "           Salomone Giovanni      '27

12        "           Ferrero Simone             '29

                        Tarditi Catterina            '31

13        "           Gallizio Teresa              '31

                        Alessandria Matteo       '25

                        Barberis Francesco       '30

14        "           Passone Filippo           '33

15        "           Manzone Domenico      '26

                        Roggero Battista          '37

17        "           Dotta Giacinta              '23

20        "           Tarditi Teresa                '31

21        "           Passone Pietro             '32

22        "           Taricco Margherita        '25

                        Tarditi Serafino             '23

23        "           Suor Tarditi Luigia         '32

                        Dotta Delfina                '23

                        Gancia Rosa                '21

24        "           Passone Giuseppe       '34

                        Quarone Lodovica        '31

                        Rovella Benedetto        '31

                        Tarditi Gaspare             '21

25        "           Olocco-Gallo Antonietta '22

                        Fossati Teresa              '23

                        Raviola Marianna          '23

28        "           Tarditi Anna                  '34

                        Gallo Giovanna             '33

 

 

 

 

 


 

 

da LUCE E FORZA di Marzo 1941

 

La Lettera de! Parroco

Carissimi Parrocchiani,

Mi pare logico e doveroso che il cuore del Parroco sia coi suoi Parrocchiani, non è vero ? E dov'è oggi il cuore di voi, cari Parrocchiani, se non coi vostri figliuoli, laggiù al fronte ove essi compiono il più grande dei doveri, combattendo per la rivendicazione dei sacri diritti della Patria? Me lo immagino, anzi lo so positivamente. A quei cari figliuoli lontani voi pensate giorno e notte, per loro sono i vostri auguri, le vostre preghiere ed anche (e forse a volte non è il caso) le vostre lacrime. E non siete solo voi, genitori, figli, spose, sorelle o fratelli a pensare ai nostri cari soldati. Ci siamo tutti, anche chi non ha nè parenti nè congiunti sotto le armi, poiché sarebbe da senza testa e senza cuore non sentire nulla in questi tempi in cui la Patria sta scrivendo col valore dei nostri soldati e nello spirito della nostra disciplina una delle più fulgide ed importanti pagine della sua storia.

Anzitutto abbiamo motivo di sperare che non sia lontano il giorno di una nostra sfolgorante vittoria. Il mondo va lentamente orientandosi verso il nostro buon diritto e non fa bisogno che il Bollettino ripeta ciò che ogni giorno ci portano i giornali.

lo vorrei piuttosto, cari parrocchiani, ripetervi qualche suggerimento onde animarvi a contribuire sempre più alla vittoria della nostra Patria che tutti vogliamo ed aspettiamo. Ed anzitutto vi ripeto: "Preghiamo, preghiamo e non stanchiamoci di pregare". La preghiera ha una virtù infaIlibile: calma il nostro spirito ed attira su di noi, sui nostri soldati, sulla nostra Patria le benedizioni di Dio.

In Parrocchia, lo sapete, si fanno tutti i giorni delle preghiere speciali per la vittoria e per la pace. Nella Messa, e sopratutto nelle preghiere della sera l'intenzione specialissima è sempre questa. Perciò sforzatevi, cari parrocchiani, specie in questi ultimi giorni dell'inverno e prima che vengano i lavori della campagna, di sentirne tante Messe con questa intenzione: mandate i vostri bambini al Rosario della sera, pregate nelle vostre case e stalle.

In questi giorni poi abbiamo le SS. Quarantore di riparazione. Facciamole volentieri e con divozione e pensiamo che, oltre all'obbligo che ci stringe già sempre e dovunque di schivare il male, quest'anno abbiamo doppio dovere di santificare il così detto Carnovale: dovere di cristiani per riparare al male che purtroppo si commette, dovere di italiani per ottenere presto la vittoria e la glorificazione della nostra cara Patria. Disonore a chi credesse di profanare questi giorni con orgie pagane!

 

DISCIPLINA E LAVORO.

E' il secondo dovere che si impone in questi tempi. Lo ripetiamo: consumare poco e produrre molto. La Chiesa per agevolarci la vita ha persino tolto l'obbligo dall'astinenza al Venerdì e vigilie solite (eccetto il mercoledì delle Ceneri ed il Venerdì Santo). Ci facilita così la possibilità di vivere d'autarchia - conigli e pollame - noi che difettiamo di pesca. Ma anche in questo campo noi dobbiamo entrare nello spirito della Chiesa che massime in questo tempo ci richiama ai doveri della penitenza e della mortificazione cristiana, collimando col suo eterno insegnamento ai bisogni di economia e di autarchia oggi raccomandati dalla Patria.

 

DlSORDINI.

E dico questo, cari parrocchiani, perchè mi pare ce ne sia bisogno. C'è ancora - e sembra impossibile - gente che non s'è accorta che siamo in tempi di serietà, di raccoglimento, di disciplina; gente che spreca, che gozzoviglia, che fa della notte giorno, consumando e giocando fino a tarda notte e poi uscendo a schiamazzare per le strade come se fossimo in pieno carnasciale pagano. Crede questa gente che tutto questo sia cristiano e patriottico?

 

PRODUZIONE.

E poiché ho parlato di autarchia per mettetemi un'altra riflessione che a dir vero starebbe meglio nella nota agricola.

Ho parlato di produzione intensificata specie nella coltivazione del coniglio e pollame. Anche questa è una raccomandazione che ci viene dalle legittime autorità civili e che ha alto valore patriottico. E noi possiamo seguirla. Nella prossima primavera non ci dovrebbe essere più casa o cascina dove, nel limite del possibile, non sia iniziata od aumentata la produzione di questa carne tanto apprezzata.

Anche i ragazzi, specie per la coltivazione del coniglio, possono dare l'opera loro efficace. Dopo tutto è per la casa un altro cespite di entrata.

E così facciamo per la campagna. Il 1941 non dovrebbe più vedere un palmo di terra non coltivato. Grazie a Dio le nostre terre si prestano a tutte le colture, anche alla verdura. E questo dovrebbe essere compito speciale delle donne e ragazze: pensare all'orto, mentre gli uomini cercheranno di occupare ogni angolo delle loro campagne con le semine più svariate: grano, meliga, avena, orzo, +medica, trifoglio, dura, fagiuoli, patate, fave, ecc.

 

UNA PROPOSTA.

E finalmente se pensassimo anche di mandare qualche cosa ai nostri soldati? Sento che in tante Parrocchie si sono fatte collette e raccolte di denaro e roba da inviare ai soldati combattenti Non è tanto, io penso, il valore della roba che potremo inviare ma è il significato poetico e cristiano della cosa. Tutto serve e tutto fa piacere ai nostri soldati, perfino una pagnotta del nostro pane profumato di famiglia. E' vero che non si potrà mandare un pacco a tutti. Sono tanti i nostri soldati e noi siamo una popolazione limitata. Ma si potrebbe ad es. tirare a sorte e noi sappiamo che i nostri soldati non sono invidiosi. Poi ci sono delle famiglie che il pacco lo potranno confezionare da loro.

Ed anche questo mi pare non sia un suggerimento fuori luogo. I nostri soldati si sentiranno così più vicini a noi, più sostenuti dal nostro pensiero materiato di realtà, compiranno più volentieri il loro dovere e tutti insieme pregusteremo la gioia di quel bel giorno quando, le bandiere vittoriose al vento, tra musiche, canti e ringraziamenti a Dio, diremo alla Patria il nostro contento ed ai cari soldati la nostra riconoscenza.

il vostro PARROCO

 

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In Parrocchia

Abbiamo già dato notizia, parlando ai soldati, della bella giornata di preghiere dedicata interamente per loro da tutta la popolazione.

E' stata, la domenica 26 Gennaio, una commovente e fruttuosa chiusura del mese dedicato al S. Cuore. Il Rev. P. Giulio Picco S. J. si prodigò apostolicamente nei cinque giorni di permanenza tra noi parlando a tutti, due volte al giorno ed agli uomini e giovani soli a sera.

E speriamo che la sua parola ardente lasci, come già altre volte, un profondo solco nelle anime, specie per ciò che riguarda la divozione al Sacro Cuore di Gesù, centro di tutta la nostra vita religiosa, divozione di cui egli è fervente apostolo.

Anche il Gruppo Parrocchiale delle Zelatrici ebbe le proprie conferenze che, possiamo dirlo con certezza, furono una potente iniezione di fervore per la diffusione del regno del S. Cuore nelle nostre famiglie. E le fatiche dell'instancabile predicatore terminarono alla sera della domenica con una famigliare conferenza a numerosi uomini e giovani dell'A. C. ai quali insistentemente il Padre raccomandò di farsi Zelatori del S. Cuore. Possiamo fin d'ora assicurare il caro Padre che la sua parola è caduta in buon terreno e che il gruppo dei Zelatori, ora Piccolino, è costituito e crescerà.

 

Ai nostri Soldati.

Eccomi nuovamente a voi, carissimi militari. E' l'unica lettera mensile che vi posso scrivere e che vi scrivo con tutto il cuore, poiché voi capite che mi torna impossibile rispondere personalmente alle numerose lettere e cartoline che ricevo da voi. Vorrei poterle riportare, almeno in parte, sul Bollettino per dimostrare a tutti quali sono i nobili sentimenti che serbate in cuore, quali bellissime espressioni sapete trovare per dire i vostri pensieri che in fondo si possono riunire in due parole: Dio e Patria. Bravi! Noi intanto continuiamo a fare per voi tutto quello che possiamo e sopratutto a pregare.

Nel giorno 26 Gennaio, chiusura del mese del S. Cuore, voi, come già sapete, siete stati il centro della bella e, speriamo, fruttuosa giornata. Al mattino una Comunione veramente generale, ed alla sera a Vespro, dopo la commovente e toccante rievocazione del Predicatore P. Picco S. J. uno a uno vi abbiamo chiamati davanti al Sacro Cuore, mentre tutti ripetevano: "Vi preghiamo o Cuore di Gesù". Non vi dico quanto in quel momento vi sentivamo vicini a noi e quanto commovente fino alle lacrime il vostro ricordo. Nella domenica 2 Febbraio ci siamo uniti a tutte le Parrocchie d'Italia in cui si pregava per voi nella solenne consecrazione al S. Cuore di Gesù con un'ora di adorazione a Vespro. E continueremo a ricordarvi, cari soldati, finché non avremo la fortuna di riabbracciarvi. E voi fatevi coraggio; non lasciatevi prendere dalla malinconia, anche se vi tocca fare qualche sacrificio. State tranquilli. Le campagne saranno ugualmente lavorate, anche se sarà necessario aumentare le giornate lavorative, le vostre famiglie cudite, i vostri bambini provveduti del necessario. Dopo tutto non viviamo nei deserti. E fate volentieri il vostro dovere, pensando che esso oggi ha maggior valore non solo davanti alla Patria ma anche davanti a Dio. E' nelle prove che si conoscono i veri cristiani come nelle prove si conoscono i veri patrioti. E confidate. All'orizzonte cominciano a comparire schiarite promettenti, il 1941 va avanti pieno di storici avvenimenti e non credo esagerato il dire che ci sono molti motivi per sperare in una non lontana fine dell'immane conflitto con una vittoria luminosa della nostra cara Patria che darà a voi gloria imperitura, la pace alle famiglie, l'ordine al mondo, nella giustizia e verità.

Dei vostri compagni notizie buone.

 

Nell'Asilo.

L'abbiamo dovuto chiudere per 15 giorni causa l'influenza che aveva colpito i nostri bambini. Per fortuna la cosa non fu grave e non abbiamo registrato alcun caso di morte. Ora stanno tutti meglio e l'Asilo si può riaprire. A dir vero quest'anno difettiamo un po' di carbone e ci troviamo un po' nell'imbarazzo per la pasta ed il riso. Speriamo poter rimediare con l'offerta di farina che non dubitiamo faranno coloro che possono e che convertiremo in pasta per i nostri bambini.

Intanto ecco la continuazione dell'articolo del numero passato che alzava un giustificato allarme per il nostro Asilo: (V. N. precedente)

 

Che fare ora?

Ora più che fermarsi in inutili lamentele e recriminazioni, occorre studiare tutti i mezzi perchè il nostro Asilo resti. Perciò ecco alcune raccomandazioni per ora:

 

1° - AI GENITORI E SOPRATUTTO ALLE MAMME. - Mandate i vostri bimbi all'Asilo e mandateli puliti, per tempo, provvisti del necessario. Seguite volentieri i suggerimenti che, nell'interesse dei vostri bambini, vi danno le Rev. Suore, anche quando occorre qualche sacrificio di denaro.

2° - ALLE BUONE VISITATRICI - Ripigliate con lena e intensificate l'opera vostra di benefattrici dei nostri bambini. Interessatevi del buon andamento dell'Asilo, visitatelo sovente, denunziate le eventuali lagnanze che sentite in paese, discutete tra voi le possibili migliorie, sostenete le Suore nel loro quotidiano e non facile lavoro

3° - A TUTTI - Aiutate l'Asilo materialmente colle vostre offerte, spiritualmente colle vostre preghiere e colla vostra collaborazione al suo buon andamento.

E speriamo che l'Opera che fu oggetto di tanti desideri, che costò tanti sacrifici e che già ha fatto tanto bene, possa continuare per tanti anni ancora la sua funzione in mezzo alla nostra infanzia.

Le offerte fatte all'Asilo a tutt'oggi a mano del Presidente, sono: Taricco Marco L. 50; Filodr. Dopolav. 75; Maria Lemasson Novo 10; Sor. Alessandria 100; Az. Fam. Giordano 100; R. T. 30; Tarditi - Contini Guida (in suffragio del marito Stefano) 100; Per ricovero soldati 100; Una pia persona ha offerto oltre 100 Mg. legna; Galliano Pietro L. 5 (az.); Eredi di f. Tarditi Elia L. 23 di medicinali condonati. Eredi Balocco L. 2000.

A tutti i benefattori il nostro grazie.

 

 

Beneficenza.

 

Gli Eredi del compianto Dott Cav. Adolfo Balocco hanno di questi giorni con lodevole premura soddisfatto ai Legati lasciati per testamento dal venerato Padre consegnando nelle mani del Parroco, quale rappresentante legale dei singoli enti beneficati le seguenti somme: L. 2000 per l'Asilo Infantile; L. 1000 per la Chiesa; L. 250 per il Ricovero Poveri Vecchi.

 Il Parroco ringrazia sentitamente a nome dei singoli Enti i generosi Benefattori, specie per l'offerta fatta alla Chiesa che vollero portare da L. 250 quale era imposta dal testamento a L. 1000.

I bambini dell'Asilo, i vecchi del Ricovero ed i fedeli tutti che vogliono bene alla nostra Chiesa non mancheranno di pregare per la pace del compianto Estinto.

Annunziamo intanto che nel giorno 25 Febbraio sarà celebrata una Messa in suffragio del Defunto dopo la quale gli Eredi faranno distribuzione di buoni di pane per la somma di lire 500 stabilite dal Padre a favore dei poveri.

 

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Notizie varie

Nuovo Segretario del Fascio

A sostituire il compianto Sig. Tarditi Elia Giuseppe nella carica di Segretario del Fascio di Novello è stato chiamato il Sig. M.° Ferrero Michele, benemerito Insegnante nelle nostre Scuole elementari.

La scelta non poteva essere migliore ed ha incontrato il plauso della popolazione, che riconosce al M° Ferrero la capacità, la prudenza e la preparazione al delicato ed importante ufficio. Ci ripromettiamo abbondanti frutti di bene per la nostra gioventù e pel paese intero.

 

Conferenze di Cultura Fascista

Domenica scorsa 9 Febbraio il Sig. Balbo di Alba ha tenuto nel Salone dell'Asilo una dotta conferenza alla popolazione sui motivi della nostra guerra. La esposizione chiara ed obbiettiva ha fatto buona impressione sugli uditori concorrendo ad aumentare lo spirito di convinzione sulla giustizia dei nostri diritti e sulla necessità di concorrere, ciascuno nel proprio posto, alla vittoria delle nostre armi, che non può mancare.

 

Imposta sui celibi militari

Il Parroco s'è interessato per i ricorsi dei militari che dovrebbero essere esonerati dall'imposta sui celibi. L'Agenzia Delle Imposte ha respinto la più parte di queste domande in base alla Circolare della Dir. Gen. delle II. DD. N. 4530 Div. V del 30 - 9 1939. Il benemerito "Italia e Fede", Periodico Rurale di Roma (cui farebbero bene ad abbonarsi gli agricoltori) cui il Parroco s'è rivolto, risponde in proposito:

"Imposta celibi. (G. B. Novello - Cuneo) La Circolare 30 9-39 N. 4530 del Ministero delle Finanze precisa che nel caso di contribuenti richiamati alle armi che non rivestano gradi di ufficiale o sottufficiale e che non possiedono beni di sorta e ricavino i mezzi di vita dal lavoro, possa disporsi la sospensione della iscrizione a ruolo per l'imposta sui celibi a decorrere dalla rata successiva ai giorno dell'avvenuto richiamo. La concessione è quindi subordinata all'effettivo e cumulativo concorso delle tre condizioni sopra specificate da accertarsi dagli Uffici Imposte".

Pare logico perciò dedurre che il militare che nulla possiede debba essere esentato da detta imposta, poiché la legge non dice che è sufficiente possieda il padre. Ed i nostri soldati sono quasi tutti in queste condizioni.

 

Pagina della carità

 

Per il Bollettino

Gallo Virginia                L.  4

Gallo Rosalia (Tor.)       L.  5

Saccato Giovanni         L. 10

Alessandria Giacomo    L.  4

Sor. Tarditi                   L.  5

Tarditi Francesco (Ch.)  L.  5

Allaria Matteo               L.  5

Allaria Giovanni            L.  5

Davico G.                    L.  5

Montanaro G. (Ch.)       L.  5

Grisotto Marianna         L.  2

Conterno Francesco     L.  5

Tarditi Onorina (Gen.)    L.  5

Tarditi Lodovico           L.  5

Avv. Stra Giova.           L. 10

Stra Felicina                 L.  5

Mazzetti Giacomo         L.  5

Sold. Mosca Fr.           L.  5

Sold. Manzone Fr.        L.  5

M. Tarditi Serafina        L. 10

Con. Pirra C. A.            L. 10

Fam. Alessandria (P.)   L.  5

 

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Sproporzioni evidenti.

Quarantasei milioni di inglesi comandano e regnano su di un complesso di 40 milioni di Kmq. di terra; trentasei milioni di francesi hanno 10 milioni di Kmq.; quarantacinque milioni di italiani hanno appena mezzo milione di Kmq. utilizzabili; ottantacinque milioni di tedeschi hanno 600 mila Kmq.

Cosicché mentre gli inglesi hanno circa un Kmq. per individuo ed i francesi circa un Kmq. ogni tre individui, i tedeschi hanno appena 70 mq. e gli italiani poco più di 100 mq. per individuo.

 

STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Febbraio)

Battesimi: 1 - Matrimoni: 1 Morti: 1.

 

 

 


 

 

da LUCE E FORZA di Aprile 1941

 

La Lettera del Parroco

 

CARISSIMI PARROCCHIANI,

 

L'argomento di cui inizio in questo numero la trattazione è di somma importanza e tocca, oltre l'interesse nostro, anche quello dei nostri soldati, della Patria, dell'Umanità intera che attende con ansia la pace riparatrice delle ingiustizie che da secoli gravano su nazioni povere come la nostra Italia.

Vi parlerò della S. MESSA. Non intendo fare sul grande argomento che merita ben più che le povere pagine di un bollettino parrocchiale, un trattato di teologia speculativa. Cercherò invece di fare della pratica rendendo popolare più che mi sarà possibile la trattazione che vuole essere una conversazione alla buona con tutti voi.

 

Argomento di attualità

Per quanto antico come il cristianesimo vi dirò anzitutto che la S. Messa è argomento di attualità. Forse mai come ai nostri giorni se n'è parlato tanto e voi sapete che il Papa l'ha dato questo anno come materia di studio alle organizzazioni di Azione Cattolica. Il nostro Vescovo veneratissimo poi vuole che in ogni Parrocchia quest'anno si facciano tridui speciali per le singole classi di persone sull'importante argomento. In Parrocchia, se ben ricordate, l'anno scorso, parlando dei Sacramenti, furono ben sette le Istruzioni Parrocchiali sulla S. Messa quest'anno poi ce ne ha parlato, nella settimana di chiusura del Mese del S. Cuore, il Rev. P. G. Picco S. J. con quella competenza che tutti gli riconoscono e con quella profondità di dottrina che è, in ogni campo, privilegio dei Figli di S. Ignazio. Il Parroco poi, dopo aver già fatto detto triduo in parecchie Parrocchie della Diocesi, ne ha parlato agli Uomini nelle tre sere precedenti la Festa di S. Giuseppe. E per tutto quest'anno, presentandosi l'occasione, non cesseremo dal ritornarvi, onde rendere sempre più adeguato il concetto che ogni cristiano deve farsi della S. Messa, che con definizione che tutto comprende ma che pochi capiscono viene detta: IL SACRIFICIO DELLA NUOVA LEGGE.

 

Argomento di somma importanza

Come vedremo meglio nel corso della trattazione, queste due parole "Sacrificio della nuova Legge" contengono e ci parlano della cosa più importante che ci sia per noi e come cristiani, come cittadini ed anche semplicemente come uomini. E basti per ora questa semplice osservazione sulla quale torneremo: Non c'è uomo, non c'è popolo, anche il più selvaggio, senza una religione. Non c'è religione senza sacrificio. Dunque se un uomo non da importanza al sacrifìcio che è l'essenza della sua religione, occorre dire che quest'uomo di religioni non ne ha o quella che dice avere non è una religione perchè manca dell'anima; è cosa morta.

Inoltre tutti sappiamo che è la religione - comunque essa sia - che svela agli uomini i suoi destini immortali, che gli dice - in forma vera o falsa - che sarà di lui dopo la morte, che gli risolve il problema dell'al di là, assai più importante dei problemi di questa vita, come l'eternità è più importante del tempo. Ora questa religione occorre conoscerla, specialmente nelle sue parti più essenziali di cui la principale è " il sacrificio".

 

Ecco perchè, cari parrocchiani, il Bollettino nostro, seguendo l'esempio di tanti altri crede suo dovere trattare un po' a fondo sulle sue pagine l'argomento della S. Messa.

Per altra parte io so che non tutti venite in Chiesa alle Istruzioni, anche perchè non sempre ci potete venire; so che specialmente i lontani, coloro che stanno in città, i nostri soldati hanno piacere e dovere di sentire una buona parola di istruzione religiosa. E questa sulla S. Messa è la più importante e necessaria, poiché se riusciamo a convincerci di qual valore sia questo tesoro datoci da Gesù Cristo e ad invogliarci a sentirne tante Messe e imparare a sentirle bene, noi abbiamo assicurato la benedizione di Dio su questa terra ed il premio eterno nel Paradiso, che è quanto di gran cuore vi augura e vi prega

il vostro PARROCO

 

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In Parrocchia

Festa di S. Giuseppe.

Colla solita solennità e dirò anche con maggior divozione - e questo in riguardo a voi, cari soldati - si è celebrata mercoledì 19 Marzo la cara Festa di S. Giuseppe, patrono speciale degli Uomini e della loro Compagnia. Precedette il solito triduo in cui il Parroco parlò agli uomini della Santa Messa. Numerose le Comunioni e frequentate le altre funzioni.

Fu zelante ed attivo Priore della Compagnia per l'anno il Sig. Marenco Domenico dei Ciocchini che volle ricordare il suo Priorato coll'offerta alla Chiesa di L. 100, per cui insieme all'ottimo servizio prestato in prò della Compagnia, rendiamo i più vivi ringraziamenti. Gli succede nella carica il Sig. Taricco Andrea fu Giacomo (Paese) e fu nominato Sotto Priore il Sig.................

Prendiamo volentieri l'occasione per tributare un elogio alla brava Compagnia dei disciplinanti che,- malgrado i tempi che corrono, tempi cioè in cui l'indifferenza religiosa va sgretolando in tante parrocchie le Compagnie religiose, riesce a tenersi bene in piedi ed ha iscritti quasi tutti gli uomini della Parrocchia. Scorrendo il registro delle annualità abbiamo notato come, fatte poche eccezioni, di cui qualcuna ci ha stupiti, tutti hanno fatto il loro dovere Esortiamo gli uomini ad essere fedeli alla loro Compagnia a venirne a vestire, almeno qualche volta la divisa nelle processioni e sepolture e ad interessarsi di quanto è utile alla Compagnia stessa, sopratutto impegnandosi a vivere da buoni cristiani per non essere in contraddizione con se stessi. La divisa bianca deve pur dire qualche cosa. Superfluo assicurare agli uomini che quest'anno non furono presenti alla cara festa perchè chiamati lontani da un più pressante dovere, il servizio militare, che li abbiamo  ricordati in modo speciale, pregando San Giuseppe per la loro salute e per il loro non lontano ritorno alle loro famiglie coronati dalla vittoria e recanti l'olivo della pace.

 

Esami al Corso Medio ed alla Gioventù A. C.

Nello scorso mese di Marzo hanno avuto luogo gli esami ai frequentanti il Corso medio di istruzione religiosa obbligatorio fino ai 15 anni, ed alla Gioventù di A, C. Ne vogliamo parlare di proposito poiché è cosa di massima importanza, comandata dai nostri Superiori e necessaria per la formazione cristiana della nostra gioventù.

 

Ai carissimi Soldati.

Anzitutto devo ringraziarvi, cari soldati, delle vostre lettere e cartoline alle quali vorrei rispondere una ad una. Ma voi capite che è impossibile aggiungere questo agli altri lavori della Parrocchia. Per altra parte ho la comodità del Bollettino che arriva a tutti e che vi porta i miei ringraziamenti, saluti e consigli. E voi, son certo vi contenterete di ricevere questa lettera collettiva nella quale posso dirvi più cose insieme. E poi tutto il Bollettino è una sola lettera che il Parroco indirizza ai suoi Parrocchiani e specialmente a voi, cari soldati, portandovi le notizie della vita parrocchiale.

Vorrei riportare se non occorresse troppo spazio le vostre lettere e cartoline, od almeno qualche brano delle medesime così toccanti e commoventi ed esprimenti al vivo i sentimenti di religione e di patriottismo che vi animano in questa nobile e santa impresa a cui siete stati chiamati.

Conservateli fino alla fine e perseverate con fiducia. Noi siamo persuasi che la guerra non potrà più durare a lungo e che la nostra vittoria è vicina. Le parole dette in questi ultimi giorni dai nostri grandi Capi, che soli hanno in mano gli elementi per parlare con sicurezza, ci riempiono di fiducia, e vedrete che, non ostante le grosse parole che vengono dall'oltre oceano, la giustizia finirà per trionfare. Per questo sono i nostri voti, le nostre preghiere, il nostro lavoro e sopratutto le vostre fatiche e sacrifici.

Dei vostri compagni fino ad ora, almeno di quelli di cui abbiamo notizia, possiamo dirvi bene. Per grazia di Dio non abbiamo ancora perdite. Vi sono parecchi feriti: Gallo Felicino di Michele (Bergera) è in un Ospedale di Roma affetto da congelamento grave ai piedi; Settimo Pierino è all'Ospedale di Ravenna, ferito non gravemente alla schiena; Passone Giovanni scrive dall'Ospedale di Modena leggermente ferito ad un braccio. All'ultimo momento veniamo a sapere che anche Roggia Enrico (Ermiglione) è stato ferito leggermente ad una mano e attende di tornare in Patria. La pena più grave è per due dispersi di cui da tempo non abbiamo notizie: Audisio Placido di Giuseppe (Marghè) e Rinaldi Alessandro (Bori). Se qualcuno di voi sapesse loro notizie ci farà un gran favore a trasmetterle. Scrivete pure al Parroco, anche con lettera senza francobolli o con cartolina. I vostri scritti ci fanno sempre piacere. Ai vostri genitori e famiglie scrivete più sovente possibile e non lasciate passare la settimana. Sapeste come stanno male quando da qualche giorno non ricevono vostri scritti.

Vi mando coi miei cordialissimi i saluti e gli auguri di tutta la popolazione che vi ricorda, vi segue e sopratutto prega continuamente per voi. Ogni buona iniziativa viene seguita con entusiasmo. Da qualche Domenica ad esempio abbiamo iniziata per voi la recita del Rosari e speciali preghiere alla Crocetta dopo il Vespro e la cara Cappella è gremita di gente. Nutriamo viva fiducia che la Madonna, come v'ha assistito finora, continui a proteggervi fino alla fine. Voi cercate anche di rendervi degni di questa grazia.

Ai cari feriti e dispersi che hanno dato alla Patria parte del loro sangue l'augurio più cordiale di una completa e sollecita guarigione nel pensiero di poterli rivedere presto in licenza, a far compagnia al bravo Tarditi Modesto (dei Tarditi Sott.) che già da qualche giorno è tra noi convalescente di una ferita al ginocchio che lo fa stentare alquanto a trascinare la gloriosa gamba.

 

Pacchi pei Soldati.

Di comune accordo coi Dirigenti del Fascio, in occasione delle SS. Quarantore di Carnovale abbiamo fatto in Chiesa appello alla popolazione per dare qualche cosa ai nostri poveri ed inviare qualche pacco ai soldati più bisognosi. Riporto qui il resoconto datomi dai Dirigenti del Fascio che si presero l'incarico,

 

OFFERTE IN DENARO

Raccolte dall'Arciprete (Arciprete L. 15 - Manzone Giuseppe (alb.) 10 - Sardo Giuseppe 10 - Degiorgis Secondo 5).  Totale 40

Raccolte dal Fascio      " 31

Raccolte dagli scolari   " 32

Totale L. 103

Gli offerenti dei Fascio sono: Maffei Lucia L. 10;  Fam. Rosso 5 - Grisotto Margherita 5 - Ferrero Michele 5 - Bria Ettore 5 - Pirra Anna 1.

 

SPESE

Per spago, ceralacca, candela L. 4,25

" cerniera .                               L. 1,75

" bollettini di spediz                  L. 17.50

" sussidio a Tarditi Catt.            L. 25,-

Totale L. 48.

 

OFFERTE IN ROBA - Senza dare l'elenco degli offerenti che non abbiamo, diciamo solo che le offerte in natura furono varie (sapone, salami, miele, frutta, carta, sigarette, pasta, maglie, fiammiferi, ecc). Di questa roba qualche po' fu data ai poveri del paese: Vaira Giuseppe, Audisio Giov. B. e Rinaldi del Ricovero. Il resto fu confezionato in sette pacchi e spediti ai seguenti soldati: Basso Raoul, Florio Luigi, Florio Ettore, Marrone Aldo, Pirra Giuseppe, Saccato Sabino, Tarditi Marziano.

Speriamo poter continuare nella simpatica e cristiana opera ed inviare altri pacchi.

 

Corso Medio Femminile

Lez. N 15. Materia spiegata e studiata: I Comandamenti  e le Virtù - dal Catechismo grande di Pio X

 

CLASSE VIII

Obbligate e frequentanti           Pres.    Es. Re. Spieg.

Cogno Lucia di G. B                 10        10        9

Cogno Lucia di Giacomo          15        10        9

Mantello Amalia di Sabino        15        9          8

Mantello Giuseppina "               14        9          8

Marenco Margh ta di Mod.        15        9          8

Marenco Maggiorina f. Fran      11        9          9

Maccarello Maddal. di Gius       11        8          7

Pirra Pierina di Giac.                 13        10        9

Rinaldi Catterina di Giov.          11        8          7

Rinaldi Teresa di Giov.              9          8          7

Saccato Maria di Giac              12        8          7

Saccato Teresa di Giac                        3          ass.

            Furono completamente assenti Tarditi Fernanda (che è in collegio) e Cabutto Maria.

 

CLASSE VII.

Alessandria Maria di Fr.            15        9          7

Giachello Celestina di Gius       11        8          7

Manzone Maria di Carlo            5          8          7

Mantello Maria di Sabino          13        9          8

Stra Ernesta di Luigi                 11        7          8

Tarditi Anna M. di Gius.            11        7          8

Completamente assenti : Cristino Quintina e Rosso Letizia (che è in collegio).

 

CLASSE VI.

Cogno Maria di Gioach.            15        10        9

Cogno Francesca di Nat           14        ass.

FerrerO Luigia di Cand.             9          8          9

Rinaldi Adelina di Lod.              9          ass.

Roggia Maria di Franc.             10        8          8

Tarditi Teresa di Lodov.            13        10        10

Vietto Gabriella di Giac                         10        8          8

            Assenti: Abbona Margherita di Celso (che è in collegio) e Pirra Vittorina di Giuseppe.

            Sarebbe ingiusto non avere una parola di lode per queste brave figliuole e per i loro Genitori che non ostante il tempo abbastanza inclemente sono venute ogni mattina alla loro scuola anche dalle lontane Borgate di Bergera, Panerole e Piano.

            Serva questo di esempio alle poche famiglie che hanno Irascurato questo loro grave dovere.

 

Corso Medio Maschile

Lez. N. 15. Testo: Catechismo grande di Pio X (l Comandamenti)

 

CLASSE VIII.

Obbligati e frequentanti            Pres.    Es. R.   Spieg.

Alessandria Angelo di Seb.       5          8          8

Allaria Aldo di Matteo                           Assente

Gallizio Francesco di Fr.                       Assente

Marengo Stefano di Fr.             10        ass.

Rapalino Giovanni di Luigi        12        8          7

Stra Elio di Pasquale                8          8          8

Taricco Angelo di Antonio         1          ass.

Galliano Giuseppe di Pietro      8          7          7

Tarditi Luigi di Pasquale            10        7          7

 

CLASSE VII.

Cassinelli Giovanni di Sec.        7          ass.

Ferrero Luigi di Giov.                14        7          7

Giachino Secondo di Giac        14        7          8

Ravera Giuseppe di Luigi          10        6          6

Tarditi Tuciano di Ern.               (in Seminario)

 

CLASSE VI.

Borio Sebastiano di Gius.         11        7          7

Bozzone Franco di Ang.           8          7          7

Cogno Achille di Luigi               (in Seminario)

Degiorgis Felice di Sec            13        8          7

Dardo Felice di Lor.                  13        8          7

Dotta Matteo di Filip.                10        7          7

Florio Angelo di Giov.              7          ass.

Cabutto Alfredo di Giov.           12        9          9

Gallo Duilio di Giov.                 15        10        9

Marengo Franco di Batt.           15        8          8

Stra Pierino di Pasquale           9          9          7

Tarditi Giovanni di Matt.            (in Semin.)

Vivalda Pietro di Celso                         Assente

            Siamo dolenti non poter dare al Corso medio maschile la lode che abbiamo dato a quello femminile. Qualche famiglia ha fatto il proprio dovere e li ha mandati. Però dal resoconto si vede che in generale questo dovere è stato trascurato e che è studiato poco. Speriamo qualcosa di più per l'anno venturo.

A coloro che hanno frequentato le classi VIII maschile e femminile ed hanno sostenuto l'esame daremo a suo tempo il diploma di licenza.

 

 

Pasqua Scolari

Avrà luogo Mercoledì mattina a Messa seconda (ore 7,30) e si confesseranno martedì dalle ore 15 in avanti.

 

Giovedì Santo (10 Aprile)

Pasqua delle Donne, Figlie e Ascritti all'Azione Cattolica.

Si confessa e comunica dalle ore 6 in avanti. Messa solenn : ore 9 - Processione al S.

Sepolcro - Visite e adoraz. per tutto il giorno. Portare fìori e verdura per il S. Sepolcro.

Sera: ore 18,30: Uffici - Lavanda - Processione del Cristo morto con cera - Predica della Passione - Benedizione colla Reliquia di S. Croce.

 

Venerdì Santo (11 Aprile)

Dalle 6,30 alle 9 Adoraz. al S. Sepolcro. Ore 9 Messa dei Presantificati (da morto) – Canto degli improperi - Adoraz. e bacio della Croce - Esposiz. delia Croce all'adorazione per tutto il . giorno. (Si raccomanda a tutti una visita).

Ore 15 : Via Crucis solenne. Ore 20: Uffici - Funzione speciale dell'Addolorata.

 

Sabato Santo (12 Aprile)

Dalle ore 6,30 : Adorazione Croce. Ore 7: Benedizione fuoco - Exultet - Profezie - Benediz. Fonte Battes. - Messa solenne (ore 8,30 circa) Comunione.

 

Domenica di Pasqua

Messa  prima ore 7 - Comunione Gener.

 "          seconda ore 9 -  Comunione fanciulli

           grande con musica ore 11,30.

Vespro : Ore 16

Buona Pasqua a tutti e specie ai cari Soldati lontani.

 

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Anniversari di Aprile

1          Apr.:     Musso Domenico         1932

2          "           Marengo Ernesto          '24

"           "           Adriano Carlo               '22

3                     Pirra Giacinto               '23

"           "           Tarditi Pietro                 '24

4          "           Rosso Luigi                  '34

6          "           Rinaldi Manzone Vittoria '24

9          "           Giachino Giuseppe       '26

10                   Arcip. Majolo G. B.       '21

11        "           Gancia Giovanni           '21

           "           Piovano-Ferrero Clara   '38

"           "           Ravera-Quarone Anna M. '39

15                   Devalle Giovanni          '29

16        "           Costa Giovanni             '29

17        *           Galvagno Pirra Giusepp. '26

19        "           Ravera Gius. (leg. Asilo) '22

20        "           Marrone Andrea            '32

"           "           Tarditi Michele Pasquale '38

22        "           Bozzone Agnese          '24

23        "           Rinaldi Cogno Paola     '35

"                      Tarditi-Mazzetti Palmira '39

24                   Gallo Carlo                   '33

26                   Giachino Conterno Fel. '37

"           "           Alessandria o Grimaldi Giacinta '40

27                   Stroppiana Maria          '40

29        "           Tarditi-Alessandria Mar. '26

    R. I. P.

 

Piccola Posta.

M. L. Novo - Torino - Ricevuto e disposto come ordinato. Grazie.

Soldati: Tarditi Stefano - Passone Giov. - Gallizio Vincenzo - Pirra Giuseppe - Saccato Giuseppe - Roggia Enrico - Musso Angelo - Ravera Giorgio - Pirra Benedetto - Tarditi Marziano - Ricevute vostre lettere e cartoline. Grazie sentite a tutti. Salutate i vostri compagni, Noi tutti bene. Coraggio e morale alto. Continuiamo a pregare per Voi tutti.

P. Magnone Ten. Capp. - Grazie suo ricordo. Gradisca saluti speciali e promessa preghiere.

Asp. Tarditi Angelo - Grazie, e ricambio saluti.

Ch. Audisio CI. Cuneo - Con un po’ di ritardo t'ho inviato quanto chiesto. Spero in tempo Grazie, saluti, notizie e ric. auguri.

 

NOTIZIE VARIE.

NUOVO CONCILIATORE - Alla carica di Giudice Conciliatore per il nostro Comune, resasi vacante per la morte del compianto Sig Tarditi Elia Giuseppe, fu chiamato dalla fiducia dei Superiori il Sig Alessandria Giovanni fu Giacomo ex esercente.

La nomina ha incontrato il gradimento della popolazione che conosce e stima il Sig. Alessandria come uomo prudente e capace.

Al nuovo eletto il Bollettino preseno ta le più viva congratulazione ed au euri a nome di tutta la Parrocchia.

CADUTA - Abbiamo saputo che il j Sig. Schellino Michele, mutilato di guerra, si trova all'Ospedale di Alba per contusioni riportate in una caduta da una scala.

Speriamo che la cosa non sia grave ed auguriamo al bravo agricoltore una completa e pronta guarigione.

 

Nota Agricola

GRANO - Purtroppo scomparsa la neve che quest'anno è stata matrigna, perchè fermatasi troppo, abbiamo dovuto constatare con dolore la perdita di molte piantine di grano ed in certi posti la totale rovina dei seminati. I Dirigenti l'agricoltura nostra hanno raccomandato insistentemente la nitratazione ai grani nella speranza di salvare quanto è ancora salvabile ed il Parroco s'è fatto più volte portavoce delle salutari raccomandazioni Ed occorre dire che i nostri agricoltori in grandissima maggioranza hanno ubbidito sì da poter sperare che, se l'annata compagnerà, il raccolto del grano non sia perduto ma di poco inferiore agli altri anni.

Però occorre sorvegliare attentamente lo svolgersi della vegetazione e ove si vede non meriti la spesa di lasciare sostituire o mescolare altre colture.

MELIGA - L'abbondanza di umidità procurataci dall'inverno è garanzia che il raccolto della meliga potrà essere copioso. Perciò non lasciamo alcun pezzo di terra vuoto. Delle qualità abbiamo già parlato altre volte. Buona ed esperimentata la 7 file ; raccomandato il marrano vicentino ; buone altre qualità la cui conoscenza non manca ai nostri agricoltori.

Ricordare però due cose : 1° Che la meliga vuole aratura profonda (molta coltura), e abbondante concimazione di stallatico misto a perfosfati. 20 Che le piante di meliga vogliono una discreta distanza una dall'altra (40 - 50 cm.), mentre da noi si usa seminare un po’ troppo spesso.

FAGIUOLI. - Da noi potrebbe essere aumentata di assai la produzione di questo prezioso legume il cui valore sul mercato è da qualche anno notevole Dove mancano intere file di grano, in mezzo alla meliga seminata rada, possono raccogliersi quintali di fagiuoli.

 

 

 

 

 


 

 

da LUCE E FORZA di Maggio 1941

La lettera del Parroco

 

 

CARISSIMI PARROCCHIANI,

Vi ho parlato nel numero scorso della S. Messa e vi ho anche promesso di parlarvene ancora in molti altri numeri successivi, cercando di darvi un'idea meno inadeguata di questo grande mistero della nostra Religione. E dico mistero perchè dopo averne parlato anche per un anno intero dopo aver letto e meditato le innumerevoli opere scritte su questo argomento da intelligenze superiori e da scrittori ispirati, noi dovremo dire ancora, pieni di ammirazione e di stupore : O admirabile Sacramentum! Misterium fidei! Miraculum charitatis!

O ammirabile Sacramento! O mistero di fede! O miracolo di amore! La Santa Messa la capiremo quando non potremo più sentirla, cioè quando, come speriamo, saremo a godere Dio in Paradiso.

Che ne pensano gli altri.

E prima di formulare un giudizio per conto nostro, vediamo di sapere ciò che della S. Messa ne hanno pensato e ne pensano gli altri. Facciamo così in quasi tutte le cose di una certa importanza ed il giudizio che ne danno gli altri per lo più ci orienta verso la stima o meno della cosa stessa.

E prima di tutto vediamo:

Che ne pensa la Chiesa.

La nostra Religione ci dice che la Chiesa stabilita da Gesù Cristo per continuare nei secoli l'opera sua di redenzione, è infallibile quando ci parla di cose da credersi o da farsi. E deve essere così poiché se la Chiesa potesse errare ed indurci in errore, non sarebbe più la Chiesa di Gesù Cristo. Perciò il giudizio della Chiesa è di somma importanza e di grandissimo valore, anche perchè è dato da persone sapienti e sante che non sanno e non vogliono ingannare.

Ora che dice la Chiesa nei riguardi della S. Messa? Ecco: la Chiesa obbliga sotto pena di peccato grave tutti i fedeli non ragionevolmente impediti, a sentire bene la S. Messa tutte le domeniche e feste di precetto.

Che cosa vuol dire questo precetto ?

Ragioniamo un momento. Se voi, cari parrocchiani, entraste un giorno in un ergastolo e vi trovaste un povero recluso condannato alla galera in vita che dite tra voi? "Costui deve aver commesso qualche grave delitto”. Ed è ragionato: la gravità del castigo è proporzionata alla gravità del delitto.

Ora che dice la Chiesa di coloro che volontariamente perdono la Messa nei giorni festivi? Dice che commettono colpa grave e noi sappiamo che alla colpa grave corrisponde un castigo eterno. Se quel povero individuo, che è reo di questa colpa, muore in questo stato, senza ottenerne il perdono, è condannato non alla galera in vita (che può durare al massimo 70 o 80 anni) ma all'inferno, terribile prigione di tormenti che non finirà mai più. Verità terribile ma verità certissima.

E ciò che cosa vuol dire ? Vuol dire che la Messa è una ben grande cosa nel pensiero della Chiesa se, per una sola omissione colpevole, si va incontro ad un castigo così tremendo. Vuol dire anche, per ragione dei contrari, che deve essere ben grande il merito per chi sente bene anche una sola Messa.

Ciò che ne pensano i Santi.

Chi sono i Santi?

I Santi sono per una gran parte i geni dell'umanità che hanno messo la loro straordinaria intelligenza a servizio della causa di Dio, della Religione, del vero, del bello, del buono. Dalla loro bocca e dalla, loro penna sono usciti quei mirabili discorsi che ancora oggi, anche semplicemente letti, affascinano le menti e conquidono i cuori; quelle stupende opere di teologia, di ascetica, di apologetica, di scienze anche profane di cui basta una sola ad immortalare un uomo. Così, per citarne solo alcuni, ricordiamo un S. Giovanni Grisostomo, un S. Basilio, S. Gregorio Magno, S. Agostino, S. Gerolamo, S. Ambrogio, S. Tommaso d'Aquino, S. Bernardo e mille altri.

Il loro giudizio perciò è da stimarsi assai anche solo in riguardo alla loro scienza ed alla loro probità, il loro  orientamento deve essere d'esempio a noi che ragionevolmente andiamo dietro a chi ne sa più di noi. Ora che hanno pensato e che continuano a pensare questi santi dotti della S. Messa? Occorrebbe leggere le loro opere, risentire i lori discorsi, le loro parole infuocate i sopratutto vedere i loro esempi per persuaderci che la S. Messa per loro era tutto, il centro della loro vita, il fine a cui, sia pure qualche volta indirettamente miravano le loro fatiche ed i loro studi.

Limitiamoci anche solo a leggere e cercare di capire qualche tratto del sublime Ufficio del SS. Sacramento, composto da S Tommaso d'Aquino, e delle lezioni estratte da altri S. Padri e vedremo subito quale sublimità di concetti, quanta profonda fede, quali sensi di amore ardente sgorgavano, quasi divinamente ispirati dalla mente e dal cuore di questi geni della Chiesa intorno alla Eucaristia in genere ed alla Messa in specie.

Chi sono i Santi ? Sono i benefattori più grandi dell'umanità. Ed anche come tali diventano i nostri maestri nei riguardi della S. Messa. Lo vedremo una altra volta.

Il vostro aff. Parroco

 

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In Parrocchia

 

Festa degli Uomini.

E' stata quella di S. Giuseppe di cui abbiamo già parlato nello scorso numero. Solo abbiamo omesso di dire che fu nominato Sotto - Priore della Compagnia il Sig. Cogno Antonio fu Luigi dei Corini, cui facciamo le più cordiali felicitazioni e che alla Comunione generale fatta nel giorno della Festa furono ben 210 gli uomini. Superfluo aggiungere che tanto la Comunione quanto le altre preghiere furono fatte in modo speciale per i nostri cari soldati.

 

La Pasqua

Anche la Pasqua ha avuto questo anno un carattere di maggior divozione e ciò sempre nel pensiero ai cari soldati. Gli uomini fecero la loro Comunione pasquale al mercoledì Santo in numero di 230 e la ripeterono in numero anche maggiore il giorno di Pasqua. Discretamente frequentate le funzioni della Settimana Santa, specie quelle del Giovedì sera e del Venerdì. E’ stato così un altro prezioso tesoro di preghiere comuni che la Parrocchia intera ha alzato al Signore per la pace vittoriosa, per la protezione dei nostri soldati, per i bisogni della Patria nostra e dell'intera umanità. Predicò con molta efficacia le SS. Quaran'tore (lunedì - mercoledì) e tenne il discorso della Passione il Rev. D. Oreste Morra Vicecurato di Narzole cui diciamo ancora una volta la nostra soddisfazione ed il nostro grazie.

 

La Giornata Universitaria.

Si tenne in Parrocchia la Domenica 30 Marzo e diede i suoi frutti di preghiere, di propaganda e di offerte. Queste fruttarono la cifra mai raggiunta di L. 126,30. Della bella giornata diciamo grazie alla Gioventù Femminile, egregiamente diretta dalla Presidente Gemma Daniele, che s'incaricò della colletta, ed alla Maestra Maria Daniele che coadiuvata dal bravo Vicecurato D. Muratore prepararono la bella serata commemorativa.

 

Una promessa per i nostri Soldati.

Nel giorno di Pasqua il Parroco lanciò alla popolazione questa proposta. Tutti i grandi avvenimenti devono lasciare in Parrocchia il loro ricordo duraturo. Vogliamo sperare che la guerra attuale, il più grande avvenimento non solo di questi anni ma di secoli, non avrà bisogno per noi di essere ricordata, come l'ultima, in una lunga fila di nomi scolpiti sul marmo ricordanti i gloriosi caduti. Per ora, ringraziando il Signore, non abbiamo ancora l'assicurazione di alcun morto ed anche circa i due dispersi, di cui abbiamo parlato nello scorso numero, le nostre indagini non ci hanno ancora portato alla conoscenza della realtà delle cose. Motivo per cui rimane ancora un filo di speranza. In questa fiducia e per ottenere sempre maggiormente sui nostri cari soldati la protezione divina, il Parroco ha esortato a promettere ed ha promesso a nome di tutti i soldati e delle famiglie della Parrocchia due cose: 1. Erigere in santuarietto dedicato a S. Giovanni Bosco l'attuale cappelletta in fondo a destra di chi entra in Parrocchia, dove già è esposta l'immagine del Santo con quella di S. Giuseppe Benedetto Cottolengo e di S. Teresina del B. G. Don Bosco è il protettore nato della gioventù e so che molte mamme, sorelle e spose raccomandano a Lui in modo speciale i loro cari soldati. Noi perciò lascieremo come perpetuo ricordo della Sua protezione sui nostri giovani, in questi tristi tempi, la sua cappelletta.

Si tratta di regolare il muro a semicerchio già esistente, adornarlo di marmi ed erigere un piccolo e grazioso altarino che porti sopra, debitamente incorniciate le tre immagini: al centro D. Bosco, a destra il Cottolengo. a sinistra S. Teresina.

Pensando ai Santi però è bene non dimenticare il Padrone: il S. Cuore di Gesù, di cui viene ogni bene ed ogni grazia. Ed al S. Cuore di Gesù, vivente nel tabernacolo, procureremo, come ricordo della guerra, la difesa da ogni profanazione con un tabernacolo di sicurezza tanto raccomandato dal Vescovo e già adottato in molte parrocchie, meno importanti della nostra.

Mi pare che l'idea debba incontrare e che i nostri soldati meritino bene questa nostra opera. Chissà come ne saranno lieti quando leggeranno la notizia di questa nuova prova di interessamento per loro e come volentieri si uniranno alla nostra promessa!

La spesa?  Penso non sia eccessiva e se ad esempio ogni famiglia dei soldati votasse per 50 lire e le altre famiglie, che hanno la fortuna di non trepidare per i loro cari, facessero la loro parte, la spesa (che sarà al massimo di 8000 lire) sarà facilmente coperta. L'altare di D. Bosco ed il tabernacolo di sicurezza (che eventualmente potranno colla data e la scritta relativa portare i nomi degli offerenti) diranno ai posteri, più che ogni altro ricordo, la nostra fede in Dio e nei destini cristiani della nostra cara Patria.

Una generosa persona ha già promessa l'offerta di L. 1000 e chissà non ci sia chi assuma per intero od in parte, la spesa dell'una o dell'altra opera. Il Bollettino darà ogni mese relazione delle offerte ed il Parroco comincia la serie colla prima offerta.

 

Pro Tempietto a S. Giovanni Bosco e Tabernacolo di sicurezza

Arcipr. Graneris B. Bernardo (1.a offerta) L 100.

 

Ai nostri cari Soldati.

Ed ora due parole tutte per voi, carissimi figli lontani. Potrei ripetervi ciò che già v'ho detto più d'una volta: che cioè non passa giorno senza il vostro ricordo, specie davanti al Signore. Per voi le numerose Comunioni e preghiere di Pasqua, per voi in modo speciale la Messa del Parroco ogni domenica e festa, per voi il Rosario con benedizione di ogni sera, ed alla Crocetta ogni domenica, per voi infine tutte le numerose preghiere dei vostri cari, parenti, amici, conoscenti, alla Messa di ogni mattina ed alle loro case, per voi perfino, e speriamo siano le più accette al Signore, le vocine oranti dei bambini dell'Asilo alcuni dei quali vi sono ben noti. Unitevi anche voi, cari soldati, alle nostre preghiere, specie coll'offerta a Dio dei vostri sacrifici e col compimento generoso e cristiano del vostro dovere. Abbiamo pensato quanto vi sia stata dolorosa questa Pasqua lontano dalle vostre case e dalla vostra Parrocchia ed in quel giorno solenne, alla Messa prima, zeppa dei vostri fratelli, papà e amici, vi abbiamo rievocati ad uno ad uno. Coraggio! Dio accetta i  vostri sacrifici e le nostre preghiere ed abbrevierà l'ora della prova colla glorificazione della nostra Patria. Pasqua ci ha detto che dopo il Calvario viene la gloria della risurrezione. E di questo trionfo da tutti auspicato ed invocato cominciamo ad averne i prodromi nelle magnifiche vittorie vostre e nella ripresa promettente delle avanzate.

Ricordatevi anche di scrivere sovente ai vostri di casa e scrivendo al Parroco, come sovente fate, non preoccupatevi di scrivere lettere eleganti. Una vostra parola, anche su semplice cartolina, è sempre per me un regalo. Non posso, si sa, rispondere singolarmente e spero vi serva di risposta quanto per voi scrivo sul Bollettino ogni mese. Spero lo riceviate tutti.

Come Parroco poi vi raccomando la vita cristiana, per quanto vi è possibile. Se dolorosamente dovete privarvi della Messa, non dimenticate però di dire le vostre orazioni. Fate ogni sera un po’ di esame di coscienza, recitate di cuore l'Atto di dolore, specie quando dovete andare all'avanzata o comunque prevedete qualche pericolo. La coscienza tranquilla è il miglior compagno e la miglior garanzia dell'aiuto divino.

Dei vostri compagni nessuna notizia cattiva. Rimaniamo tuttora incerti sulla sorte di due dispersi: Audisio Placido e Rinaldi Alessandro. Sono a casa in convalescenza per le gloriose ferite: Passone Giovanni, Settimo Pierino, Tarditi Modesto e per malattia: Passone Pierino fu Michele.

State di buon umore. Vi benedice il vostro PARROCO

 

 

Anniversari di Maggio.

 

1   Maggio:       Tarditi Giovanni            1935

                        Dellorto Sebastiano      ‘34

 3                    Abrate Lucia                 ‘21

 5                    Cucco Galvagno Camilla ‘27

 7                    Voersio Rosso Francesca ‘27

                        Pregliasco Domenico   ‘26

                        Scarzello Giovanni        ‘21

 8                    Stroppiana Giuseppe    ‘28

 9                    Ravera Catterina           ‘23

                        Bergamino Giovanni     ‘37

14                   Tarditi Lorenzo fu Gius. ‘39

16                   Manzone Abrigo Catt    '24

17        "           Scarzello Giuseppe       '21

18        "           Grimaldi Sebastiano     '30

20        "           Marenco Giacomo        '22

21        "           Arcipr. Cav. D. Borio Giovanni '29

22        "           Pirra Anna Maria           '26

Rosso Taricco M Luigia '40

23        "           Tarditi Quarone Madd. '26

24        "           Baroero-Ellena Dom.ca '28

Barberis-Tarditi Catt.     '26

Tarditi-Alessandria Agn '22

Oberto Pirra Margherita '22

25                   Taricco-Viglione Brigida '26

Schellino Giuseppe       '38

28        "           Vaira Pietro                  '26

Abrigo Antonio             '26

30        "           Pirra-Vaira Clara Margh. '39

Altri anniversari: Pirra Benedetto il 7; Schellino Emesto il 24 ; Pirra - SKantiano Anna Maria il 22.

R. I. P.

 

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Nota Agricola

Tenete bachi da seta.

E' la raccomandazione che viene fatta insistentemente ai nostri agricoltori in nome della Patria che nella lotta per l'autarchia ha bisogno di seta nostra, e nel loro stesso interesse. Quest'anno il prezzo dei bozzoli è assicurato rimunerativo (tra le 150 - 200 lire il Mg).

Senza spendere parole per provare la ragionevolezza di questo appello e nella fiducia che i nostri agricoltori siano persuasi del loro dovere di produrre al massimo in ogni campo (bachicoltura compresa) ai fini della lotta sul fronte interno, crediamo utile dare alcune norme di buon allevamento del baco:

I. - IL SEME - Conviene acquistarlo da case specializzate e non aver fiducia nel seme prodotto in famiglia. Conviene forse di più acquistare bacolini già schiusi.

II - DISINFEZIONI - Sono assolutamente indispensabili se non si vuole vedere rovinato il prodotto dal calcino (marin bianc) e dalla fracidezza (marin neir). Disinfettare perciò i locali, compresi gli attrezzi, i boschi già usati (rameira), e quanto ha già servito negli anni precedenti. Si fa una soluzione di cloruro di calcio al 5% e si irrora con una pompa o si frega con una spazzola sovente bagnata in detta soluzione. Buona anche la disinfezione con vapori di zolfo in abbondanza.

Lasciare chiuso l'ambiente per almeno 48 ore e poi lasciare ben aperto per altri due giorni per l'arieggiamento.

III - ARIA - Rinnovare sovente l’'aria nelle stanze ove si hanno i bachi. Aprire le finestre nelle ore calde della giornata sempre facendo in modo di evitare le correnti d'aria sulla bigattiera. Dare pure luce, evitando i raggi diretti del sole.

IV. - PULIZIA - Curare molto la pulizia mutando sovente il letto, servendosi delle carte forate Non toccare i bachi colle mani, non somministrare foglia bagnata o calda per un principio di fermentazione. Non conservare la foglia nella stanza dei bachi.

V - SISTEMA - Come sistema di allevamento viene oggi tanto raccomandato il cavallone friulano. Esige meno lavoro e favorisce assai la pulizia, l'arieggiamento e lo sviluppo del baco. Quattro o sei pali robusti legati a due a due ed aperti a triangolo (come si fa per sostenere la corda del bucato) ed il cavallone è pronto. Si tirano poi dei fili di ferro tra i pali in modo da fare un rado graticcio per sospendervi poi i rami di foglia. Alla terza o quarta muta si portano sul cavallone i rami già carichi di bachi e si continua ad aggiungere altri fino alla maturazione. Sopra in alto si può collocare il bosco. Certo che per seguire questo sistema economico e di poca fatica occorre aver gelsi da cui si possano asportare i rami e perciò pensare a gelseti a ceppaia da tenersi sui margini dei campi od in coltura specializzata.

Oltre a questo sistema, nel Friuli (che è la regione che da maggiore quantità e migliore qualità di bozzoli) si usa anche il "pezzone". E' un graticcio rado appeso in aria con forti funi sul quale con scala doppia si pongono i rami di foglia come sul cavallone. I detriti cadono a terra e si scopano via con facilità.

VI - PASTI - Devono essere soventi: ogni 2 ore nella prima ed ultima muta ed ogni 3 nelle altre.

E auguri di copioso raccolto.

 

Intensifichiamo la produzione agricola

PATATE - Anche questo è un prezioso prodotto da non trascurare. La patata è la verdura di maggior conservazione ed è riconosciuta oggi come uno dei migliori cibi ricco di vitamine. Ricordare che esige lauta concimazione specie di potassa; che è pianta dei paesi nordici e perciò patisce il sole troppo ardente; (l'esperimento ha già provato che la patata fa moltissimo intercalata fra le file della meliga) e finalmente che è la pianta più redditizia, specie là dove s'è disfatto siepi, boschi, ecc.

AVENA ED ERBAI - Anche l'avena ha la sua importanza e da noi viene bene. Non dimentichiamo di trovarle un posto nei nostri terreni; la farina d'avena sarà un ottimo mangime per il nostro bestiame e per gli animali da cortile. E procuriamo erba per i nostri bovini. Ci sono specialità di sementi per ogni specie di erbai (primaverili, estivi, autunnali).

Informiamoci e liberiamoci dalla schiavitù dell'importazione di fieno all'inverno che ci mangia lentamente le nostre bestie.

Insomma, anche per un principio di fronte interno per il quale dobbiamo essere tutti mobilitati e perchè nulla manchi alla nostra Patria in armi facciamo il massimo sforzo affinchè, non ostante le avversità climatiche, il nostro suolo dia sempre più e sempre meglio.

 

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PICCOLA POSTA

 

D. Bandini - A. M. Saccato - Don Bergadano - Ch. Abbona - Gallo - Cogno - Tarditi - Alessandria - Audisio - Suor Giacinta - P. G. Picco - Maresc. Alessandria - D. Chiavarino - Nip. Francesco - Luigia Bernardo - Grazie vostri auguri che ricambio di cuore con cari saluti.

Sold. Anselma - Roggia Enrico - Grisotto Felice - Abbona Pierino - Pirra Giuseppe - Marenco Ercole - Marrone - Tarditi Valerio - Saccato Antonio - Passone Luigi -  Cogno Giovanni - Conterno Francesco - Pirra Benedetto: Ricevute vostre lettere e cartoline. Graditissime vostre notizie ed auguri che ricambio di tutto cuore.

Saluti dalle vostre famiglie e da noi tutti. Salutate i novellesi ed abbiate fiducia in un non lontano trionfo della nostra cara Patria.

 

ONORE AL MERITO.

Siamo venuti a sapere che il nostro compaesano Brig. Alessandria Pietro è stato di questi giorni promosso maresciallo della benemerita arma dei RR. CC. Al bravo e modesto ufficiale le congratulazioni nostre e di tutto il paese e l'augurio di sempre più brillante carriera

 

 

 

 


 

 

 

da LUCE E FORZA di Giugno 1941

 

La Lettera del Parroco

 

Carissimi Parrocchiani,

Nello scorso numero ho continuato a parlarvi della S. Messa e ve ne parlerò ancora per parecchie volte nella speranza di farvi un po’ di bene facendovi capire ed apprezzare quale tesoro sia la S. Messa per noi, per i nostri defunti, per la società intera. Vi ho accennato, così per farcene un'idea preventiva, che cosa ne pensa la Chiesa, che cosa ne pensano i Santi, presi come profondi cultori delle scienze divine e perciò come persone più autorizzate a parlarci di cose che hanno conosciuto più intimamente di noi.

Ma i Santi sono ancora qualcosa di più. Essi, almeno molti tra essi, non si sono limitati a pensare e scrivere e predicare; i Santi agiscono e sono perciò i più grandi benefattori dell'umanità.

E mi pare non ci voglia sforzo a provarlo. Senza voler risalire i secoli, senza voler cercare l'origine degli Ospedali, degli Asili, degli Orfanotrofi che si troverebbe, almeno per la maggior parte, in Pontefici, Vescovi,  umili sacerdoti, a noi basta fermarci su pochi nomi di uomini recenti, a tutti noti quali San Giovanni Bosco, S. Giuseppe Benedetto Cottolengo, D. Luigi Guanella, D. Orione ed altri ancora viventi. Le loro opere a favore dell' umanità sofferente, dei fanciulli abbandonati, del popolo bisognoso, della gioventù pericolante non hanno bisogno di presentazione o di elogi. Andate una volta a visitare il Cottolengo di Torino, le case di D. Bosco sparse un po’ dappertutto e poi mi direte se gli uomini che hanno ideato e realizzato tali cose non sono persone da stimarsi e quando parlano e quando agiscono.

Ebbene, volete sapere che cosa essi pensavano e ciò che hanno lasciato scritto circa la S. Messa? Questo: Che Essa è l'azione più importante della giornata, quella che per nessun motivo si deve lasciare, quella attorno a cui deve svolgersi tutta la vita dell'Istituto, quella che garantisce il pane quando non ce n’è; quella che alimenta la carità pubblica a favore di queste Istituzioni.

"Andate a sentire una Messa,, diceva il Cottolengo quando gli venivano a dire che non c'era più pane, riso o pasta, " non sono io che devo pensarci, ma la Divina Provvidenza ,,. E, come il Cottolengo, così D. Bosco, così tutti i fondatori di opere grandi a favore dell'umanità, hanno posto come primo articolo del regolamento dei loro Istituti : "La Messa tutti i giorni,,. E la Messa continua a compiere i suoi miracoli.

E gli uomini grandi?

Non si finirebbe se si volessero citare tutti gli aneddoti che provano la stima che gli uomini grandi ebbero per la S. Messa.

Napoleone I, si racconta, visitando un giorno un Istituto civile femminile lesse sul regolamento: "La Messa tutte le domeniche e feste,,. E perchè non di più? domandò. E corresse di sua mano: "tutti i giorni,,.

Così Re Alberto del Belgio, leggendo per approvarlo un regolamento di un Istituto:. "Manca un articolo disse, la S. Messa”.

E' noto l'episodio del Manzoni chi restò di cattivo umore quel giorno in cui per causa del cattivo tempo e per timore di un raffreddore. i familiari gli impedirono di andare a Messa. "Si, va bene, ne prenderò altre nei giorni seguenti, come voi dite, ma la Messa di oggi è perduta, non la prenderò mai più. Capite...”.

E la storia ci parla dei grande Ampere, Maestro di Ozanam che edificava i suoi discepoli, confuso tra il popolo a sentire divotamente la S. Messa. Ci parla di Gino Capponi, Nicolò Tommaseo ed Alessandro Manzoni, che già in età veneranda si recavano insieme alla S. Messa con grande edificazione delle gente. Sono noti i sentimenti religiosi dei nostri Principi Sabaudi, la pratica del Regime fascista di unire la Messa a tante delle manifestazioni civili, i molti episodi di uomini grandi e sopratutto di Generali di valore eccezionale quali Cadorna, Pecori-Girardi Castelneau, Joffre, Peau, Petain, ecc.

A proposito di quest'ultimo anzi si racconta che essendo Colonnello comandante di un Reggimento ebbe un giorno a ricevere una lettera dal Ministero della Guerra cosi concepita: "Signor Colonnello, abbiamo appreso che parecchi ufficiali del vostro reggimento si permettono di assistere alla Messa in uniforme. Una simile violazione dei regolamenti non potrebbe in alcun modo tollerarsi. Favorite trasmettermi i nomi dei detti ufficiali”. Il Ministro.

A questa lettera il Colonnello rispose: “Signor Generale, E’ vero che parecchi ufficiali del mio reggimento si permettono di assistere alla S. Messa in uniforme. Tra questi è anche il Colonnello. Ma siccome è sempre in prima fila e non si volta indietro, egli ignora i nomi di coloro che stanno dietro di lui”.

E basta. Col. Petain.

Stimiamola anche noi, cari parrocchiani, la S. Messa. Farà del bene a noi, ai nostri cari, alla Patria, alla società, come di cuore augura

il vostro Arciprete.

 

La Prima Comunione dei nostri Bimbi e la Festa di Maria Ausiliatrice

Come pratichiamo da parecchi anni il giorno dell'Ascensione ha assunto anche quest'anno una solennità speciale per le varie coincidenze di belle date religiose: la chiusura del mese della Madonna, la festa di Maria SS. Ausiliatrice, la solenne vestizione delle Aspiranti ed Effettive della Compagnia Figlie di Maria e la Prima Comunione dei nostri bimbi. Trionfo del bianco nei cuori e nelle vesti. I Bimbi innocenti hanno offerta a Dio la loro Prima Comunione per i nostri soldati ed a loro si sono uniti numerosi nella preghiera ed alla balaustra gli Uomini e Giovani della Lega di Perseveranza, le Figlie di Maria e le Donne. Festa di commozione e di profondi ricordi quella di Giovedì. Voglia Iddio renderla fruttuosa per tutta la Parrocchia.

 

Ai cari Soldati.

La lettera del Parroco questa volta cari soldati è informata a profonda mestizia. Purtroppo la notizia è vera ed il Bollettino ve la riporta colle care sembianze dell'ottimo vostro commilitone, il Caporale Tarditi Stefano di Giuseppe del Podio morto in seguito a tifo all'Ospedaletto da campo 444 - Albania. Il Signore ha voluto un fiore della nostra Parrocchia di cui voi siete il migliore ornamento ed ha scelto uno tra i più buoni di voi per trapiantarlo nel giardino del Paradiso e dire a voi tutti che lo conoscevate, stimavate ed amavate di rendervi degni dei vostri sacrifici, che Egli apprezza altamente e che un giorno pagherà con una ricompensa eterna come ha pagato, lo speriamo, il caro Stefano.

Pensateci, cari soldati, e mentre ringraziate il Signore che nei misteriosi disegni della sua Provvidenza ha voluto come primo olocausto uno tra i migliori di voi, serbando a voi la vita in mezzo a tanti pericoli, domandatevi anche: "E se fosse capitata a me, sarei stato preparato come Stefano? Avrei portato al tribunale di Dio, come lui, un'anima monda, pur piena di meriti fatti nella preghiera, nella frequenza ai Sacramenti, nel lavoro, nel sacrificio? Ah, cari | soldati, come mi piange il cuore quando penso che purtroppo non tutti voi potete paragonarvi al caro Stefano e che forse qualcuno, se Dio l'avesse chiamato o lo chiamasse, porterebbe al suo giudizio un'anima macchiata dalla colpa, forse commessa nei giorni stessi del pericolo! Pensateci, vi ripeto, cari soldati. Mandate al caro e glorioso caduto il vostro pensiero affettuoso, la vostra preghiera di suffragio e fate sulla sua tomba, confortata di tanta speranza, il proposito di volerlo imitare. E non vi dico altro per questa volta. Ho il cuore troppo pieno. Che il caro Stefano vi ottenga a tutti un vittorioso e non lontano ritorno.

Dei vostri compagni continuiamo ad essere incerti sulla sorte di Audisio Placido e Rinaldi Alessandro dei quali mancano notizie ufficiali da tempo.

Sono a casa in convalescenza per malattia o ferite: Roggia Enrico (Ermiglione), Taricco Luigi, Settimo Pierino, Passone Giovanni, Marenco Oreste ed altri. E' ripartito Musso Paolo.

Continuano per voi le più fervide preghiere a cui si unirono in questi giorni anche i bambini della Prima Comunione. La ricordate ancora, cari soldati, la vostra Prima Comunione?

Pregate anche voi.

Vi saluta cordialmente

il vostro aff.mo Arciprete

 

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Pagina della carità

 

Per le Opere Parrocchiali. - Novo Michele (Torino) in memoria e suffragio della Suocera Mentegazzi Angela - Toschi, L. 100.

Per la Chiesa P. - Passone Filippo p.g r. 10 ; Tarditi Modesto p g r. 10 ; Roggia Battista 25 ; Florio Luigi (a :r. Lucia) 5 ; S L. 20 ; A. G. 20 ; F. R 10 ; Marenco Domenico (in ricordo suo Priorato) 100; Abbona Onorato p.g r. 70; P. P. 15; Maria Lemasson Novo (Torino) 20; Passone Catterina 10; Fam Capra 20; N N. 1000: N N. 1000 (per Opera Esercizi); C. P (Olio lamp.) 15; Protto Sesto 50; Taricco Luigi (Siena) 20 (olio lamp.); Taricco Andrea 10; Camia Francesco (in occ. nasc 2° genito) 10; Alessandria Lorenzo 15; Settime Isabella (in occ della la Comun. del nipotino Ercole Bart ) 50.

Pro tempietto votivo a S. G. Bosco e Tabernacolo di Sicurezza. - L'idea lanciata dal Bollettino per un ricordo perenne della grande guerra che sia insieme una caparra di protezione per nostri soldati ed un pegno della nostra riconoscenza al Cuor di Gesù ed a S. Giov. Bosco va prendendo consistenza e non dubitiamo della sua realizzazione. Ecco altre offerte: Fam. Sobrero 25; T.R M. 10; Sold. Passone Pierino f. M. 20; Con. Tarditi Angelo e Margh. 20. Ci sono poi parecchie lettere di soldati che plaudono alla bella iniziativa e promettono generose offerte appena saranno di ritorno fra noi vittoriosi.

Per il Bollettino. - D Ghione (Neviglie) 10; Taricco-Gambera Rina 6; Roggia Battista 5; P. P. 10; Passone Giacomo (Aosta) 5; Cabutto Domenico 10; Antonione Benedetto 5; Frat. Tarditi 5; Saccato Oreste 10; Cogno Luigi panett, 10; Cogno Giovanna 5; Gallo Teresa (Torino) 5; Stra Giovanni 10; Passone Giuseppina 5; Borio Giuseppe 5; Fam. Rinaldi (Bori) 5; Gallo Luigi 15; A. G. 5; Cogno Ernesto (Torino) 10; Cogno Luigi 5; Rinaldi Giuseppe 5; Ravera Giuseppe 5; Ravera Tina (Torino) 5; Rapalino 5; Olivero Tina (Montic ) 10; Ida Maffei-Foglio (Bari) 10; Tarditi Maria 5; Abbona Onorato 10; Saccato Giuseppe 10;  Soldato Ricca Luigi 5; Nada Massimo 5 ; V. R. 8; Maria Lemasson-Novo (Torino) 10; Passone Catterina 5; Fam. Rostagno Seb. 10; Fam. Capra 10 ; Rag. Tarditi Giuseppe (Milano) 20 ; Ved. Astore (Torino) 5 ; Giachino Giacomo (Sampejre) 5 ; Musso Alfonso 10 ; Manzone j Gius f. Sab. 7 : Passone Carlo (Torino) 10; Taricco Luigi (Siena) 10; Maresc. Alessandria Pietro (Ortovero) 10 ; Sold. Grisotti Pietro 2 ; Aivano Lucia 3 ; Ciravegna Rosa 2 ; D. Olindo  Marchisio 10 ; Can. Garezzo (Benev.) 10 ; Bo Costanzo (Narzole) 10 ; Con Penna (Torino) 10; Sor. Galvagno 10; Alessandria Lorenzo 5 ; Tarditi Clementina 5; Sold. Marrone Aldo 5; Borio Giovanni 10 ; Novo Michele 10 ; Suor Claudina C. 10 ; Bianchi Rosina 10; Fam. Florio 2; Cogno Carmela 5 ; Negro Bartolomeo 5; Sturpino Teresa 10; Manzone Gius. f. G. 5; Iberti Giovanni 5; Tarditi Onorina 5; Saccato Michele 5 ; Fam. Sobrero 5 ; Con Cadario Abio 10; Fam. Cogno (in memoria della Mamma) 20.

Per il Rcovero. - Eredi Tarditi Elia 75; Maria Lemasson-Novo 10; N.N. 1000; Novo Michele (Tor) 40.

Che il Signore benedica e moltiplichi nelle mani dei generosi offerenti per la sua Chiesa e per le Sue Opere la carità ricevuta.

 

 

Riportiamo volentieri il bell'articolo apparso sulla Gazzetta d'Alba in morte della buona Maestra e ripetiamo al desolato Consorte le nostre più sentite condoglianze.

 

NOVELLO

 

“””””CON CRISTO SIGNORE. - L'alba di sabato, 3 u. s. commosse tutti i novellesi. La giovane maestra Emilia Abbo in Ferrero era volata alla gloria dei giusti lasciando a piangerla nella rassegnazione cristiana l'amatissimo consorte, signor Maestro Ferrero, e due angioletti: i suoi tesorucci Giovanni di anni sette e Carlo di anni quattro.

Già da tempo soffriva. I giorni, negli ultimi tre anni, si trasformavano in altare, su cui la Estinta andava man mano purificandosi e perfezionando il suo sacrificio. Solo poche ore prima del trapasso, a una persona che in nome del Signore le infondeva la fortezza cristiana, ella, sorridendo lievemente, con un filo di voce rispondeva: volentieri offro a Gesù le ultime sofferenze per l'anima mia, per i miei bimbi, per lo sposo, per la pace, per i peccatori.

E poi la notte silenziosa trapiantò dalla terra al Cielo quell'anima temprata nel dolore, cui Iddio affidò una triplice missione: Educatrice, Sposa, Madre.

I funerali, svoltisi lunedì 5 maggio, riuscirono imponentissimi. La popolazione novellese in massa tributò alla Compianta cordiali sensi di suffragio e alla Famiglia sentita partecipazione all'immenso dolore.

La funzione e il corteo eran di un ordine e di una mesta bellezza suggestiva. I folti gruppi delle Compagnie religiose, le rappresentanze del Partito e la scolaresca al completo davano l'impressione dell'ideale di ogni Nazione, di ogni gente, di ogni famiglia e di ogni individuo: unirsi alla Chiesa, amare la Chiesa, seguire la Chiesa. Solo in questo c'è vera grandezza e gloria imperitura.

 

Al Camposanto, prima che la Salma calasse nella tomba, diede l'ultimo saluto, con parole indovinate, sincere, proprie, la Ispettrice, Sig.na Baudana, poi una bimba le rivolse il cristianissimo addio, che suona: arrivederci nell'unione inseparabile della casa del Padre. La commozione era generale, Ma a conforto dei cuori in pena suonava all'orecchio la parola viva di Cristo: Ego sum resurrexio et vita, qui credit in me, etiam si mortuus fueriti vivet.

La Maestra Abbo Ferrero Emilia visse e credette e morì nel Signore. Quindi vive e vivrà in eterno. Ai parenti tutti condoglianze sincere e il ricordo in Domino.”””””

 

Il primo Caduto per la Patria.

Anche la nostra Parrocchia registra per primo fra i caduti per la Patria uno dei suoi migliori giovani (por. Alp. Tarditi Stefano di Giuseppe della Fraz Podio), della cui morte avvenuta in seguito a tifo il giorno 5 Maggio nell'Ospedaletto da campo X 444 in Albania, giungeva ufficiale notizia il giorno 15 corr.

Era della classe 1919.

Senza esagerare si può dire che il caro Stefano era migliore tra i migliori. Serio ed allegro insieme come lo sanno essere le anime belle, generoso fino al sacrificio di sè, mentre avrebbe potuto forse esimersi dall'invio in Albania per la sua salute già precaria, non oppose ragioni al comando dei Superiori e partì fidente in Dio al quale aveva offerto se stesso dicendo “Sia fatta la sua volontà. Se son destinato a tornare, tornerò". Dio lo vide maturo per il premio e noi siamo certi che già glie l'ha dato ampio, immenso, eterno, come lo merita chi, dopo aver edificato colla sua vita di giovane intemerato, religioso, casto, laborioso ha suggellato col supremo olocausto di sè la giovane, ma fruttuosa carriera.

Il ricordo del carissimo Stefano resterà imperituro nell'Associazione di A.C. cui apparteneva fin da bambino ed i nostri giovani avranno sempre in lui un fulgido modello di giovane cattolico dalla cui bocca non uscì mai una bestemmia, mai un discorso cattivo, un incitamento al male.

La dolorosissima notizia ha gettato nel più pietoso lutto la famiglia che lo amava intensamente, i compagni dell'Associazione che perdono nel caro Stefano l'amico affezionato ed esemplare, la Parrocchia intera che stima profondamente lui e la famiglia.

Mercoledì a cura dell'Associazione fu cantata una prima Messa di suffragio con numeroso intervento di popolazione. Penseremo intanto per il solenne funerale di trigesima che certamente vorrà essere un plebiscito di preghiere per il glorioso caduto dal quale imploriamo la protezione per i suoi desolati genitori, fratelli e sorelle e la grazia di un vittorioso e non lontano ritorno per tutti i suoi compagni di armi.

 

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Giovane distinto. - Il giovane Rosso Gaspare, figlio del nostro R. Podestà, ha conseguito di questi giorni con brillante votazione il diploma di perito agrario presso la R. Scuola Enologica di Alba. Al caro Gaspare, da cui  tanto si aspetta l'agricoltura novellese, le più cordiali felicitazioni e gli auguri di fruttuosa e brillante carriera.

 

Nota Agricola

Cura alle nostre viti. La scarsità del solfato rame pone questo anno i nostri agricoltori in un ben duro cimento: abbandonare parte dei vigneti alla distruzione della malattia? economizzare soverchiamente nei disinfettanti col pericolo di vedere compromesso tutto il prodotto? avventurarsi a provare prodotti non ancora sicuri e garantiti dal tempo e dall'esperienza? Ecco il grave problema che si impone a risolvere ai nostri viticultori.

Certo molto dipenderà dal corso dell'annata, ma molto dipende anche dall'intelligenza dei viticultori stessi. Il Bollettino, fermo nel suo programma di cooperare al bene, non soltanto spirituale, dei proprii lettori, crede bene di dare alcune norme suggerite dalla scienza e dall'esperienza.

E' un fatto che negli scorsi anni si faceva un uso anche eccessivo di solfato di rame con spreco di fatica e di denaro anche quando non era il caso. Bastava che Tizio si decidesse a prendere in spalla la pompa perchè tutti ne seguissero l’esempio. Oggi si deve anzitutto rimediare a questo spreco ed instaurare un regime di massima economia anche in questo campo.

E’ assolutamente certo che la peronospora non si sviluppa se non concorrono quei dati gradi di umidità e di calore. Certo per stabilire esattamente l'epoca della concorrenza di questi due fattori sarebbe sommamente utile un OSSERVATORIO METEREOLOGICO, che indica infallibilmente l'apparizione del fungo micidiale. In attesa che anche i nostri vigneti possano usufruire di detta comodità che avanza tempo e spesa è bene che i viticultori si attengano alle seguenti norme.

A) - Quando i piccoli tralci hanno raggiunta la lunghezza di 10-15 cm. fare un primo trattamento asciutto, specie sui grappoli. Usare unaa miscela di polvere caffaro, zolfo ramato al 5%, calce o gesso o cenere. Ripetere la solforazione in caso di pioggie o umidità eccessiva.

B) - I trattamenti liquidi a base di solfato di rame si possono cominciare in Giugno. Il Prof. Cavassa che fu una vera competenza in materia agricola da la seguente formula, che si è dimostrata efficace in pratica e che tu fedelmente seguita anche a Novello ad es. dal Sig. Rosso Andrea, nostro Podestà, espertissimo agricoltore. Il detto Professore limita le irrorazioni con solfato di rame a 4 in tutto con le segmenti quantità: 1° trattamento ai primi di Giugno 3 Etti di solfato e 2 Kg. di calce per brenta. Secondo trattamento verso il 15-20 Giugno con la stessa misura. Terzo circa un mese dopo (15 20 Luglio); lasciando invariata la quantità di calce e aumentando a 4 etti il solfato. Quarto, verso la metà di Agosto aumentando ancora fino a etti 5 per brenta il solfato. Il medesimo Professore, che era pure agricoltore e curava direttamente i suoi vigneti, consiglia di non dare il solfato nelle ore calde della giornata e cioè dalle ore 11 alle 16, essendo provato, dice, che il gran caldo asciugando immediatamente i tralci della vite non lascia aderire completamente i rimedi alle foglie della medesima.

Istruzioni moderne poi, oggi largamente diffuse dal Sindacato Agricoltori, esortano a seguire questa formula:  Ogni brenta di acqua Etti 3 di solfato, Etti 3 di calce, Etti 2 di Politional, prodotto già provato dall'esperienza che rende adesiva l'irrorazione ed ha pare virtù disinfettanti specie contro l'oidio e la tignuola.

Come vedete, cari agricoltori, c’è speranza di salvare le nostre uve anche se la razione di solfato ci viene diminuita. Economia nella misura ed occhio alla vite. Come un medico non può curare un malato da lontano così le norme che ci vengono date non si possono applicare alla lettera. Si può però con occhio intelligente capire quando il rimedio è necessario, applicarlo nella giusta misura senza spreco di materiale, di tempo e di fatica.

 

Anniversari di Giugno

 

Anniversari di Giugno.

1   Giugno        Tarditi Giovanni            1930

3                     Cucco Rosa Teresa      '34

4          "           Tarditi Michele              '37

5          "           Bollito Rinaldi Maria      '34

 "          "           Tarditi Carlo                  '22

6          "           Rosso Michele             '34

"           "           Vietti Giuseppe             '30

"           "           CuccoAbbona Virginia  '28

"           "           Rosso Nicolino Clara    '23

7                     Tarditi Vincenzo            '28

12        "           Gallo Giorgio                '23

"           "           Roggia Bartolomeo      '22

13        "           Tarditi Giovanni             '38

15        "           Foglio-Tarditi Margh      '40

16        "           Sangiano-Costamagna M '24

18                   Rosso Giov. B              '35

23        "           Ricca Elena                  '30

"           " Scarzello Paolo          '29

"           "           Raviola Luigj                 '32

25        "           Tarditi Marrone Madd.   '33

26        "           Saccato Michele           '29

27        "           Cogno Giuseppe          '30

29        "           Abbona-Porasso Margh.'29

           "           Borio-Olivero Catterina '23

                      Ferreri Garabelli Anna    legato perpetuo

Dal registro Messe: Taricco Anna 18 - Bracco Angelo 20 - Novo Ambrogio 28 – Borio Luigi 14 – Graneris Bernardo 17.

R. I. P.

 

PICCOLA POSTA

 

Sold. Foglio Francesco - Luigi Dotta - Tarditi Pasquale - Conterno Francesco – Tarditi Marziano – Ten. Roggia E - Marrone Aldo - Grisotto Giovanni - Vaira Giuseppe – Tarditi Stefano. Ricevute vostre lettere e cartoline - Grazie del ricordo e delle belle notizie – Ricambio cordialmente saluti nell'attesa di rivedervi tutti.

 

Novo Michele - Torino - Insieme alle più sentite condoglianze per la perdita della sua ottima Suocera ed alle promesse di speciali preghiere di suffragio, accolga l'espressione della nostra più viva riconoscenza per le offerte con cui ha voluto onorarne la cara memoria.

 

STATO DEMOGRAFICO

(Mese di Maggio)

Battesimi: 0 – Matrimoni: 0 – Morti:  1.

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