Dicembre 2011

da LUCE E FORZA di Gennaio 1941
LA LETTERA DEL PARROCO
Auguri - Doveri -
Moniti dell'Anno nuovo
Carissimi
Parrocchiani,
Buon
Anno! Buon Anno! È l'augurio che esce spontaneo dal cuore in questi giorni e
che non vorrebbe essere una sterile voce. Anche il Parroco vuol farvi i suoi
auguri, auguri di padre che vi ama tutti, perchè tutti affidati a lui dal buon
Dio.
Ed
il primo augurio che vi faccio cordialissimo in questo albore dell'anno nuovo,
augurio che va ai vicini ed ai lontani ed in modo speciale ai nostri carissimi
soldati è che l'anno 1941 ci porti la pace, la vera pace duratura, basata sulla
giustizia, così come il Papa la prega in questi giorni da Gesù Bambino. Che la
nostra Italia ed i popoli che per la giustizia combattono trovino alfine nel
trionfo dei loro diritti, la soddisfazione delle loro giuste aspirazioni e come
s'è espresso un grande "il loro definitivo posto al sole" nel grande
concerto dell' umanità.
Ma
perchè questo augurio si avveri noi, cari parrocchiani, dobbiamo sapercelo
meritare colla preghiera e colla mortificazione cristiana.
PREGHIERA.
Nessuno
vorrà negare a Dio il suo posto nel governo e nella sorte dei popoli e la
storia è lì ad indicarci alcune delle tante volte in cui l'intervento di Dio a
favore dei popoli fu manifesto. Dalle vittorie del popolo ebreo ottenute per le
preghiere di Mosè e degli altri suoi condottieri, alla vittoria di Costantino
su Massenzio, riportata nel segno della Croce "in hoc signo vinces"
alle vittorie di Lepanto, di Vienna, ecc ecc. è tutta una serie di grazie
straordinarie concesse da Dio alle armi sorrette dalla preghiera.
Compiamo
perciò volentieri questo primo dovere, segno di vero amor di Patria: pregare
per la nostra Italia, per i nostri governanti, per i nostri soldati, per la
vittoria nostra che ci porterà la pace. Il Papa ce ne dà l'esempio e la Chiesa
da tempo obbliga i suoi sacerdoti a preghiere speciali nella S. Messa e nelle
Benedizioni.
Siamo
nel mese del S. Cuore. Celebriamolo con divozione speciale con l'intervento
numeroso e costante alle funzioni che si celebrano in Parrocchia, preghiamolo
con speciali pratiche nelle nostre case, interponendo anche, per mezzo della
recita del Rosario, la mediazione della Madonna che si chiama Regina delle
Vittorie.
Preghiamo
noi grandi e facciamo pregare i piccoli mandandoli ogni mattina alla Messa
seconda raccomandando loro che la sentano per i nostri soldati.
MORTIFICAZIONE
E
non contentiamoci di pregare ma aggiungiamo alla preghiera anche un po' di
mortificazione e penitenza, se non altro accettando volentieri e senza
mormorare le limitazioni e le privazioni proprie di questi tempi.
"Consumare di meno e produrre di più" dovrebbe essere in queste
circostanze il programma di ogni cittadino che si senta cristiano e italiano. E
non abbiamo paura di soffrirne! "In genere, mi diceva un bravo medico, da
noi si mangia troppo, specie dai vecchi che hanno sempre paura di morir di
fame. Per tanti la metà basterebbe".
E
come è sapiente la Chiesa che predica continuamente la temperanza ed in certi
tempi impone limitazioni nei cibi e bevande! E quanta roba si avanzerebbe per i
nostri soldati se tutti seguissero le regole di temperanza e di mortificazioni
della Chiesa! Basta osservare con quanto poco dispendio vivono interi monasteri
e conventi; e se vogliamo un esempio in casa nostra basterà dire che lo
stipendio che l'Asilo dà alle nostre Suore è di L. 3000 in tutto. Eppure esse
vivono!
Economia,
parsimonia, limitazione mortificazione: ecco quanto occorre a nostri giorni, in
cui ai consigli della Chiesa si uniscono le prescrizioni della Patria in armi.
MONITI.
Ma
l'anno nuovo ci dà anche altre lezioni e tra queste la più importante: "Il
tempo passa e la morte viene" dice il proverbio "e, aggiungevano i
nostri vecchi, beato chi fa bene".
Abbiamo
incominciato il 1941; lo finiremo? E quanti ne cominceremo ancora? due? dieci?
trenta? cinquanta? Chi Lo sa. E' certo che non tutti noi che l'abbiamo incominciato,
lo finiremo. "Mi sono sistemato meglio che ho potuto per questo inverno,
mi diceva circa un mese fa il compianto Dott. Balocco, e spero poterlo passare
ancora". Non lo passò più. Otto giorni bastarono a vincere la sua fibra
robusta.
E
allora: Facciamo adesso ciò che vorremmo aver fatto allora. Sistemiamo i nostri
affari con un buon testamento non solo nella forma ma anche nella sostanza;
posiamo gli odii, i rancori, ripariamo il male, le calunnie, i danni morali e
materiali ed iniziamo, se ancora non l'abbiamo fatto, una vita un po' più
cristiana, fatta di preghiera, di santificazione della festa, di rispetto al
nome di Dio, di frequenza ai Sacramenti, di giustizia e di carità.
E
ancora Buon Anno! o cari parrocchiani. Col Papa che prega e soffre, pregando e
soffrendo anche noi, guardiamo fidenti all' avvenire, nella certezza che Dio,
per il valore dei nostri soldati, confortato dalle nostre preghiere e penitenze
guiderà la nostra Patria verso quella meta di gloria e di grandezza che le
spetta nel mondo come a maestra di civiltà cristiana e romana.
Il vostro PARROCO
°°°°°O°°°°°
In Parrocchia
La Festa di S. Lucia. -
L'abbiamo
celebrata quest'anno (uno tra i pochi) in un'atmosfera di religiosità e di
divozione. Molta affluenza di forestieri favorita dal tempo splendido e quasi
primaverile. Sappiamo anche che molti sono venuti per rendere grazie a S Lucia
di favori e guarigioni di mal d'occhi ottenute coll'intercessione della nostra
Santa cui s'erano raccomandati e votati. Saremmo lieti di conoscere queste
grazie nei loro particolari, onde pubblicarle a gloria di Dio e ad onore di S.
Lucia.
Anche
le offerte furono generose e se qualcuno si domandasse ove andranno a finire
rispondiamo subito che esse sono accantonate su apposito libretto e segnate sul
Registro della Cappella di cui il Parroco dà i conti ogni anno e serviranno per
gli eventuali lavori di restauro ed abbellimento della Cappella stessa o
saranno devoluti a quelli della Chiesa Parrocchiale. Quest'anno abbiamo
raccomandato in modo speciale a S. Lucia i nostri soldati.
Diario Religioso.
1 Gennaio - Festa di
precetto - A Vespro Rinnovazione voti battesimali.
6: Epifania - Festa
della S. Infanzia. Processione dei bimbi Raccomando alle Mamme di curarne
l'iscrizione all'Opera S. Infanzia (I. 0,60 annue).
20: S. Sebastiano.
Purtroppo la Cripta a lui dedicata rimane qual era. Lo ricorderemo in
parrocchia.
21: S. Agnese. La
ricordiamo alle Figlie.
Catechismo Corso Medio
Con
Gennaio cominceremo il Catechismo al Corso medio: classi VI - VII - VIII
femminili.
Le
lezioni avranno luogo nei giorni: lunedì, mercoledì, sabato dopo la S. Messa
prima per le classi femminili.
Vi
sono obbligate tutte le ragazze che non vanno più a scuola e che non hanno
ancora compiuti i 15 anni e sono sprovviste del diploma di licenza.
Trattandosi
di cosa di tanta importanza, ricordiamo ai genitori l'obbligo grave che loro
incombe e speriamo che tutte le ragazze frequentino detto corso.
Alle
licenziate l'anno scorso (che cioè hanno frequentata la classe ottava) daremo
quanto prima il diploma.
Per
le classi VI o VII - VIII maschili provvederemo più tardi e ne daremo avviso a
suo tempo.
°°°°°O°°°°°
Resoconti ed Offerte nel Ricovero
Il
Ricovero riprende il suo lavoro di carità. Di questi giorni ha accolto due
altri inquilini, i Coniugi Vaira. bisognosi e sprovvisti di alloggio.
Naturalmente il Ricovero non è ancora oggi in grado di dare ai suoi ricoverati,
oltre l'alloggio, il necessario per la vita, data la esiguità delle risorse, ed
i ricoverati anche a mezzo della carità pubblica possono comodamente
provvedersi il necessario. Del resto l'esperienza del passato ha insegnato che
anche qui non conviene esonerare dei tutto dai fastidi della vita chi fino a
ieri ha fatto fronte alle proprie necessità. Provvedere tutto a chi ha solo
bisogno di alloggio è spendere male il denaro della pubblica carità e fomentare
nei ricoverati le pretese e l'ozio. E di alloggio a bisognosi il Ricovero è
disposto a darne ancora fino a disponibilità. Intanto siamo lieti di annunziare
che la distinta Famiglia Giordano ha completamente soddisfatto al legato
disposto dal compianto Avv.to Cav Giuseppe Giordano R. Pretore di Carrù a
favore del Parroco. La somma intiera, convertita ir Titoli di Stato, frutterà
d'ora innanzi al Ricovero una discreta rendita che per ora viene capitalizzata
in attesa di tempi migliori per pensare allo sviluppo della Pia Opera.
Rinnoviamo i ringraziamenti.
Coll'occasione
vorremmo ricordare a quanti intendessero farsi del bene lasciando a favore del
Ricovero qualche somma a farlo possibilmente mentre sono vivi o se preferiscono
farlo per testamento non nominare pubblicamente il Ricovero che per ora non è
Ente riconosciuto e che perciò non può ereditare. Occorre aver pazienza e
lasciare al Parroco, come ha fatto l'Avv. Cav. Giordano ed il Parroco sa già
che questi introiti non nono per lui ma per i poveri del Ricovero e per
l'incremento del Ricovero stesso.
Cito
un caso avvenuto poco tempo fa: "Una Signora del Bresciano, morendo, ha
lasciato alla Chiesa Parrocchiale una casa con annesso terreno per farne un
Ricovero di povere vecchie. Il Ministero richiesto per l'autorizzazione al
Parroco a ricevere detto legato ha risposto che questo primo nucleo di sostanza
sarà destinato a un ricovero di poveri, nell'amministrazione del quale si potrà
dare alla Chiesa una rappresentanza. Nulla più ".
Ed
il Ricovero quando si farà? Forse quando ci saranno i fondi necessari, ed
allora ci sarà da aspettare un poco! Oggi la legge è così: un lascito ai poveri
non può essere amministrato dalla Chiesa, ma deve servire alla fondazione di un
ente morale con amministrazione propria dipendente dalla Prefettura (V. Amico
Clero N. 12). Per questo l'Avv. Giordano che sapeva la legge lasciò al Parroco
(nome e cognome) con facoltà di farne ciò che volesse senza controlli, ben
sapendo che il Parroco ii suo legato l'avrebbe impiegato bene. Impari chi può
avervi interesse.
Intanto
ecco la situazione finanziaria del Ricovero a chiusura dell'anno 1940:
Debiti
rimanenti per mutui avuti da privati L. 22000. Quest'anno abbiamo estinto un
debito di L. 3000. Offerte ed entrate varie L. 4658,85. Spese (compreso il
mutuo estinto) L. 3111,45.
Preghiamo
anche le persone che hanno fatto mutui al Ricovero a voler portare il loro
obbligo per la regolarizzazione degli interessi. Certo se qualcuno volesse
rinunziare al capitale in favore del Ricovero avrebbe già fatta così l'opera
buona di cui abbiamo parlato sopra. Comunque il Ricovero è riconoscente a chi
in questa maniera (quella cioè del mutuo) l'ha aiutato a fare i primi passi e
dato possibilità di vita.
E
diamo l'elenco delle ultime offerte: Alessandria Luigi L. 10 - Tarditi Contini
Guido (in suffragio del marito Tarditi Stefano) L 100 - Conguaglio sul legato
Giordano L 122,25 - Mascarello Francesco 50.
A tutti la nostra riconoscenza.
°°°°°O°°°°°
Dalla GAZZETTA
D'ALBA:
NOVELLO - MORTE DEL DOTT. CAV. ADOLFO BALOCCO.
Il
giorno 2 corrente serenamente si spegneva in Novello a 83 anni il Dott. Cav.
Adolfo Balocco.
Era
da 56 anni a Novello ove ha percorso tutta la sua carriera di medico dalla
Laurea alla morte.
Col
paese di Novello si era tanto immedesimato da considerarlo come suo paese
nativo, ed il paese considerava il dott. Balocco come il suo medico per
eccellenza.
L'attività
del Defunto è sempre stata instancabile e generosa a favore di tutti, in tutte
le circostanze anche le più tragiche.
Durante
l'epidemia della spagnola che imperversò così violentemente, il povero dottore
doveva tenere da solo il fronte di Combattimento contro l'inesorabile
falciatrice nei paesi di Barolo, Novello, Monchiero. Affrontò animosamente la
lotta percorrendo più volte ogni giorno, nella stagione più rigida, le strade
fangose ed interminabili giungendo in ogni casa, anche la più isolata, a recare
il conforto della sua scienza e della sua bontà. Mangiava dove e come capitava
senza più restituirsi a casa che per brevi sonni sempre interrotti da nuove
scampanellate.
Tutta
la sua vita è stata una milizia ed egli non se ne stancò mai, mai se ne
lamentò, animato da una forza morale che dà serenità nei sacrificio e fa
apparir più naturali le più crude rinunzie.
Per
tutte le famiglie di Novello egli fu consigliere ed amico; tutte le famiglie lo
ebbero presente nelle occasioni più solenni della vita, sia che si trattasse
del vagito di un neonato o del rantolo di un moribondo.
E
così come fu ottimo sanitario egli fu ottimo padre e marito guidando la propria
famiglia con intelletto d'amore ed ispirando reverenza senza bisogno di prendere
atteggiamenti di autorità. Molto pretendeva da se stesso e poco dagli altri,
sicché egli con l'esempio assai più che con la parola insegnava ai suoi figli a
percorrere le non facili vie della vita.
Il
paese di Novello gli tributò funerali così solenni, con tale partecipazione di
popolo convenuto anche dai comuni vicini, da dimostrare quale posto il dott.
Balocco si fosse conquistato nell'animo di rutti.
L'arciprete
av Dott. D. Bernardo Graneris tessè del Defunto in piena chiesa, un elogio che
è un autentico diploma di nobiltà spirituale per ti Defunto di cui mise in luce
le tappe del lungo cammino con sobrietà di parola ed elevazione di concetti.
Il
testamento del Defunto conferma le parole dell'arciprete non solo per quanto
dispose in beneficenza (due mila lire all'asilo; 1000 alla parrocchia; 500 ai
poveri; 250 al ricovero poveri vecchi), ma anche per la consegna morale
lasciata ai figli di rispettarsi a vicenda e di volersi bene.
Il
vuoto lasciato dal dott. Balocco nella sua casa è irreparabile. Sopratutto per
la figlia Lidia che, senza una famiglia propria, aveva in lui solo la sua
ragione di vita. Ora essa vagola per la deserta casa, ove tutto parla di lui
che non c'è più, come smarrita e con un gran buio attorno a sè. A Lei volgiamo
in modo speciale le nostre condoglianze e la nostra parola di fede.
°°°°°O°°°°°
Anniversari di Gennaio
2 Gen.: Torta Giuseppe 1925
Iberti
Luigi ' 28
4 " Boglietti-Viglino
Teresa '34
Costamagna
Giovanni '35
Rosso
Michele '38
5 " Abbona-Peirotti
Maria '32
6 " Scarzello
Giovanni '25
Cravtro-Saccato
Maria '39
8 " Taricco
G. B. '34
Abbona
Maria '35
12 " Ricca
Giuseppe. '39
13 " Borio
Domenico '34
Gallo
Giuseppe '35
14 " Cattaneo
Maddalena '30
17 Danusso
Lorenzo '22
Fontana
Michele '21
18 " Alessandria
Graziano Fr. '22
Parusso
Veglio Catterina '22
19 " Abbona
Michele '36
21 " Bozzone
Antonio '37
22 " Germano
Pelazza Onorina'23
Cogno -
Mantello Maddal. '35
23 " Vietti-Cogno
Maria Luisa '25
24 " Marengo
Michele '25
26 " Vietto -
Capra Marianna '33
27 " Anselma
Giuseppe '38
28 Pirra Giacomo '36
30 " Passone
Filippo '22
31 Denegri
Giuseppe '33
Passone
Giacomo '31
Tarditi
Giovanni '31
R.
I. P.
Il Purgatorio esiste:
è lungo; è doloroso ed è l'abitazione temporanea dei più.
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Offerte per il Bollettino.
Ved.
Taricco G, B. 5; Alessandria Luigi 10; Tarditi Gius. f. Seb. 5; B. T. 20; F. G.
5; Dellatorre Domenica 5; Frat. Conterno (Genova) 10; Rapalino G. 10; Cabutto
Alessandro 10; Frat. Rinaldi 2; Gallizio Fr. 5; Gallo Mich. f Giov. 5; Tarditi
G. (Zora) 6; Montanaro Renzo 10; Richiamati partenti 20; Iberti Giov. 10;
Iberti-Olivero Carolina 10; Alessandria Gius. 5; Stra Matteo 5; Ciravegna Rosa
2; B. V. 5; Fam. Principiano 10; Gallizio A. Ved. Taricco 8; Ved di Taricco G.
B. 10; Vietto Giacomo 5; Passone Giuseppe 5.
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Ai nostri soldati.
Due
parole sole, cari soldati, poiché voi sapete che per voi sono in questi giorni
tutti i nostri migliori auguri. Ma voglio dirvi che anche per voi sono in
questi giorni le nostre più fervide preghiere, specie in queste feste natalizie
e di capo d'anno ed in tutto il mese di Gennaio che è il mese del S. Cuore. Il
Parroco non fa altro che insistere presso tutte le famiglie che preghino, che
vengano in Chiesa. Vogliamo strappare al S. Cuore la grazia che vi restituisca
tutti vittoriosi alle vostre famiglie. Pregate anche voi. Sapete che la
preghiera fa miracoli. Qui tutti bene. Scrivete sovente.
RICAMBIO AUGURI.
- Il parroco impossibilitato a rispondere personalmente a tutte le care persone
che in questi giorni gli inviano gli auguri di "Buone Feste e Buon
Anno" affida al bollettino il compito di esprimere a tutti i più vivi
ringraziamenti ed il ricambio dei più cordiali auguri uniti ad una speciale
preghiera al S. Cuore di Gesù perchè benedica chi colla sua benevolenza
sostiene e conforta la dura e non sempre compresa vita parrocchiale.
Incendio.
Lunedì
9 Dicembre verso le ore 16 s'è sviluppato, per cause tuttora ignote, un
violento incendio nella casa di Cogno Natale ai Corini. Andò distrutto il
portico con una discreta quantità di paglia e fieno, il pollame e due pecore.
Il pronto intervento degli uomini validi e dei vigili del fuoco colla pompa del
Comune impedì che il fuoco s'appiccasse alle case vicine. I danni sono però
rilevanti, prodotti anche dal fatto d'aver dovuto tagliare il tetto e gettare
dalle finestre vettovaglie, mobili ed effetti di lingeria. Speriamo che la
Società presso cui il Cogno è assicurato sia larga nella liquidazione del danno
patito dalla povera famiglia.
°°°°°O°°°°°
Nota Agricola
NITRATAZIONE
AL GRANO. - I nostri grani soffrono un po' per il gelo. Sarebbe una buona cosa
poter dare una rullatura e pestare alquanto il terreno sollevato dal gelo che
minaccia di lasciare in secco le radichette del grano tra terra e terra.
Speriamo in un po' di pioggia o neve. Comunque ricordate che anche d'inverno il
grano vegeta. E' buona regola dare un po' di aiuto con almeno due nitratature:
Kg 30 per giornata sparso anche sul gelo o sulla neve.
CONCIMAZIONE
PRATI - A Novello sono ancora molti i prati e gh erbai che passano l'inverno
scoperti con grande danno delle erbe E' sconsigliabile spargere letame sul
prato perchè buona parte degli elementi fertilizzanti se ne vanno per aria, ma
è anche peggio lasciare i prati scoperti al gelo. La miglior concimazione e
data da un buon terricciato che copre le radici e le difende dal freddo.
Occorre letame mescolato con terra unito a circa 2 quintali di perfosfato e 30 Kg. di potassa per
giornata. Ma questo doveva essere fatto lo scorso estate. Chi non l'ha fatto
pagherà nel prodotto. Lo ricordi almeno per l'anno venturo.
TRAVASO
VINO - E' l'epoca del primo travaso del vino, se pure non è già un po' tardi.
Chi non l'ha fatto lo faccia presto, anche se il vino non è ancora
perfettamente limpido. E' assai importante liberare il vino dal letto putrido
su cui si trova, sede di malattie e causa di cattivi gusti. Un secondo travaso
si farà in fine Febbraio ed un terzo a fine Marzo od Aprile. II travaso fa bene
al vino, l'arricchisce di ossigeno crescendo il buon gusto e lo rende più
brillante.
°°°°°O°°°°°
STATO DEMOGRAFlCO
(Mese
di Dicembre)
Battesimi:
1 - Matrimoni: nessuno - Morti: 2.

da LUCE E FORZA di Febbraio 1941
La
Lettera del Parroco
Carissimi
Parrocchiani,
Nei
presentarvi alcuni dei conti delle Opere Parrocchiali, che non ho potuto
presentare col bollettino di Gennaio, desidero trattenermi un poco con voi per
discutere delle cose nostre. Dico "nostre", perché sono di tutti i
Novellesi vicini e lontani. Quante volte infatti, parlando con forestieri,
tutti i Novellesi si gloriano di quanto di bello e di buono c'è nel loro paese?
E diciamo volentieri e con orgoglio: "Noi a Novello abbiamo una bella,
artistica Parrocchia, delle belle scuole, un Asilo, un Ricovero Poveri Vecchi,
un bel Castello, ecc". Lasciando ciò che è proprietà privata o comunale, è
chiaro che le opere che servono per tutti, come le opere parrocchiali debbano
stare a cuore a tutti, e tutti, in proporzione delle loro forze, debbono
concorrere a mantenerle, a rinforzarle, ad aumentarle, per modo che rispondano
sempre più ai fini per cui sono state fondate. Per questo il Parroco ve ne
parla abbastanza sovente e vi invita a non dimenticarle. anche a costo di farsi
dire (come qualcuno ha già detto) che non fa altro che chiamare. A me pare di
fare anche qualcosa d'altro che spero sia bene; dopo tutto posso sempre dire
che non chiamo per me.
E
cominciamo dalla nostra bella Chiesa Parrocchiale. Anche a me, come vedete e
sentite sovente, piace chiamarla "bella,,. E lo è veramente, nella sua
mole austera ed imponente, nella eleganza delle sue linee, nella proporzione
delle sue parti, in una parola, nella sua concezione artistica che la rende una
tra le più belle della nostra diocesi. Ma se voi osservate bene, cari
parrocchiani, alla nostra Chiesa mancano tante cose ancora ed altre sono ormai
deperite dal tempo.
Le
finestre della cupola, quasi tutte chiuse con mattonata, sono occhi ciechi che
attendono di essere aperti; il finestrone della facciata è anche lui
provvisorio da troppo tempo e non ne può più; nella facciata stessa c'è la
porta che è pure provvisoria da oltre 200 anni (è ancora quella della chiesa
antica); ci sono le quattro nicchie vuote che attendono le loro statue, i
cornicioni che hanno bisogno di riparazioni, ecc.; nell'interno poi le
decorazioni delle pile e dei muri (non parlo delle pitture e figure che non
vanno toccate) sono sbiadite ed in qualche luogo anche sporche, lo zoccolo dei
muri e delle pile sgretolato, qualche altare (S. Luigi, la Pietà, il Suffragio)
che sfiorisce. Poi ci sarà da sistemare il Battistero, la Cappelletta che da
tempo sogniamo per S. Giovanni Bosco, San Giuseppe Cottolengo e S. Teresina; la
cripta di S. Sebastiano, il calorifero elettrico, ed infine se vogliamo trovare
lavori da eseguire ed avessimo soldi in quantità penseremmo ad un nuovo
campanile di cui la nostra Chiesa (forse unica nella diocesi) è sprovvista.
Tutti sanno infatti che l'attuale torretta che serve da campanile non merita
questo nome perchè non è altro che la porta medioevale che, munita di
saracinesca e di ponte levatoio, chiudeva a notte, l'entrata all'antico Comune
compreso tra la medesima ed il Castello e cinto dal "Muretto" ora in
parte demolito. E come starebbe bene la nostra Chiesa munita di un artistico
campanile che per la felice posizione farebbe sentire i suoi canti festosi e le
sue note funebri da tutti i paesi circonvicini!
Come
vedete, cari parrocchiani, della carne al fuoco ce ne sarebbe in abbondanza.
Però non spaventatevi. Il Parroco, che pur desidererebbe per il bene e la
gloria di Novello, vedere, vita sua durante, tutte queste belle cose, è il
primo ad essere persuaso che molte di esse le lascierà ancora in compito al suo
Successore, che forse non le farà ancora tutte.
Con
questo è superfluo aggiungere che se il Parroco chiama è perché ce n'è di
bisogno. Per altra parte il Parroco non grava nessuno di tasse con debiti
impensati da lasciare in eredità e fastidio ad altri, come sovente avviene in
altri campi. Egli prende ciò che gli danno, vi aggiunge del suo quanto può e
poi cerca di fare il passo solo quanto gli permette la gamba, senza far
soffrire nessuno.
Questo
però non ci dispensa dall'obbligo di concorrere per la Chiesa e per le Opere
Parrocchiali. Come vedete, ogni tempo, ogni periodo ha i suoi bisogni.
Sotto
il mio Antecessore si è pensato all'Asilo; noi ne abbiamo consolidato il
bilancio accrescendo di assai le entrate; in questi ultimi anni s'è venuta
imponendo la necessità di un Ricovero Poveri Vecchi che sta poco per volta
sistemandosi, facendo da principio quel poco che le forze gli permettono;
abbiamo data nuova vita al Santuarietto della Crocetta con spese non ordinarie;
sistemate le Cappelle di parecchie borgate; anche per la Chiesa parrocchiale
abbiamo già fatte spese ingenti, di cui mi limito a ricordare la prima: la
ristorazione del tetto, del cupolino, ecc. che sorpassò le 50 mila lire. Se
aggiungiamo le altre spese per la Chiesa (altari, confessionali, banchi, ecc.)
e quelle fatte per la casa dei giovani, per il Ricovero e facessimo una somma
sola con le altre spese, la cifra ci meraviglierebbe. Il Parroco crede non
sbagliarsi nel dire che in questi ultimi venti anni la popolazione cristiana di
Novello ha speso per le sue Chiese e per le Opere Parrocchiali oltre mezzo
milione. Eppure chi se n'è risentito? Chi può dire di essere stato danneggiato
di un centesimo? No, cari parrocchiani, le opere di Dio non mandano in malora,
anzi invece di farci consumare fanno crescere il patrimonio di chi dà.
Perciò
lasciatemi concludere colle parole già dette tante volte: "Date per la
vostra Chiesa, per le Opere Parrocchiali". Siamo in tempi difficili, è
vero e nessuno pretende che vi spogliate di quel già poco che avete. Ma abbiamo
anche oggi sommo bisogno della benedizione di Dio sulle nostre famiglie, sulle
nostre campagne e specialmente sui nostri soldati. Ebbene facciamo tutti
insieme una bella promessa al S. Cuore di Gesù : "Quando saran tornati i
nostri soldati, quando con la pace sospirata torneranno gli anni buoni noi
daremo per la Chiesa, per le Sue Opere quanto potremo". Ogni famiglia
faccia oggi le sua promessa, direi quasi il suo voto. Dio l'accetterà per il
maggior bene nostro e dei nostri soldati e, come prega il Papa, abbrevierà i
giorni della prova. Vi benedice
il
vostro PARROCO
°°°°°O°°°°°
In Parrocchia
Piccoli Esercizi del S. Cuore.
Mentre
scriviamo sono in corso di svolgimento i Piccoli Esercizi del Sacro Cuore, come
con frase significativa li ha voluti chiamare lo zelante predicatore che ce li
fa, il Rev.mo e già noto fra noi P Giulio Picco S. J.
L'intenzione
principale di queste sante giornate a cui ci. auguriamo prendano parte attiva
tutte le famiglie della Parrocchia è per i nostri cari soldati. Li
raccomandiamo in modo speciale al S. Cuore questi nostri carissimi figli,
lontani dalle loro famiglie che compiono uno dei loro più gravi e santi doveri:
la difesa dei diritti della Patria. Vogliamo ottenere dal S. Cuore che li
conforti, che dia loro coraggio nelle prove, li accompagni nei pericoli, li
salvi dalle disgrazie e ce li riconduca presto e tutti vittoriosi, circonfusi
di gloria e degni delle accoglienze che noi volentieri loro prepareremo. La
nostra settimana del Sacro Cuore avrà termine domenica colla Comunione generale
fatta per i nostri soldati e colla consecrazione di tutte le famiglie, essi
compresi, al S. Cuore di Gesù. Sappiamo che anche i soldati domenica prossima
avranno nelle loro caserme e nei loro accampamenti una funzione simile. Saranno
cioè per opera dei loro Cappellani consecrati coll'intero Esercito Italiano al
S. Cuore. E' una bella e patriottica iniziativa che è uscita dall'anima ardente
di Padre Gemelli, che è stata cordialmente accolta dal Vescovo Castrense e
benedetta ed incoraggiata dal Papa che ha voluto espressamente che coi soldati
fossero consecrate al Cuore di Gesù tutte le loro famiglie. La bella funzione
avrà luogo in Italia il 2 Febbraio; noi l'anticipiamo di una domenica per farla
coincidere colla chiusura del mese del S. Cuore, dal quale tutto speriamo e nel
quale riponiamo la nostra più illimitata confidenza.
Nella nostra Chiesa Parrocchiale
Resoconto finanziario.
La
Chiesa chiude il suo conto finanziario del 1940 con un attivo di L. 18478,80 ed
un passivo di Lire 14242.75.
Deducendo
il residuo attivo di Lire 6990,15 che si aveva al principio dell'anno, lasciato
dall'anno precedente si ha un totale di entrate nel 1940 di L. 11488,65. Di
esse L. 706,10 sono mutui ricevuti da Compagnie e Cappelle Le entrate vere
perciò sono rappresentate da L. 6044 di offerte delle famiglie, L. 2733,55
elemosine fatte in Chiesa, L. 1388 proventi della Chiesa su sepolture e
funerali, L. 592 di rendita.
Da
notare quest'anno l'aumento delle offerte fatte dalle famiglie come
ringraziamento del buon anno agricolo e per compiere quel dovere che è
ricordato dal comandamento: "Sovvenire alle necessità della Chiesa".
Speriamo che questa bella usanza entri in tutte le famiglie, poiché notiamo con
dispiacere che ancora molte mancano nell'elenco che rimane a perpetua memoria
della fede nostra.
Contro
questo attivo reale di Lire 10762,55 sta un passivo di L. 14242,75 con un
deficit di L 3480,20.
Qualche
superficiale poco pratico di cose di chiesa potrà stupirsi di un passivo così
considerevole mentre appare nulla di importante di nuovo.
Diciamo
subito che qualcosa di nuovo il 1940
l'ha visto nella nostra Chiesa e sono: i 4
confessionali, riusciti veramente artistici, il tempietto di marmo sull'altare
maggiore ed i restauri all'altare stesso. Ora tutto questo ha importato una
spesa di L 7130. Lire 1429,70 sono state spese in riparazioni di cui la più
grave è quella per le campane. Veramente questo genere di spese è sempre stato
sostenuto dal Comune e non dubitiamo che il Comune, appena potrà, vorrà
continuare questa doverosa tradizione verso la Chiesa. Oggi non abbiamo osato a
domandare ben sapendo le dolorose condizioni finanziarie in cui si dibatte il
bilancio comunale. In predicazioni furono spese L. 820, in luce L 282, in cera e arredi 1330, in interessi sui
vari mutui (i mutui cioè fatti alla Chiesa dalle Comp. relig.) L. 481,45, il
resto in stipendii e spese varie.
E
speriamo che nessuno abbia a tacciarci di sperequazioni o spese impensate,
mentre, avuto riguardo al poco valore del denaro ed al costo della roba, e
specie di certi generi, come la cera, possiamo assicurare che abbiamo fatte
delle economie che in altri tempi sembrerebbero grettezza ed avarizia.
Una
spesa che ci è stata assai ridotta dalle offerte in natura è stata quella per
le ostie e olio per la lampada al SS. Sacramento. Dio benedica le generose
famiglie e quanti colle loro offerte in denaro o in natura hanno concorso al
decoro della Sua Casa e delle S. Funzioni.
Offerte per la Chiese Parrocchiale
(a
tutto il 1940)
Tarditi Gius. f. Seb.
20; B. T. 50; F. G. 5; P. P. 5; Con. Marengo 15; Gallo Michele f. Giov. 25;
Tarditi Giuseppe (Zora) 50; Saccato Giuseppe 15; C. Q. 5; Vivai da Luigi 15;
Marrone Aldo 10; Galvagno Francesco 25; F L. 100; Ved. Passone Dom. 20;
Alessandria Giuseppe (Prat) 50; B. V 20; V. G. 4; Un soldato p g. r. 10;
Marenco Modesto 30; Abbona Antonio 100; Pirra Giovanni (Serra) 25; C P. C 30; C
L. 5; Fam. Vaira 50; Ravera Giuseppe (Ciocch.) 10; Abrate Guglielmo 10; Tarditi
Giov B. 10; Borio Giuseppe 15; Gallo Battista 20; G. M. 20; B. C. T. 100;
Grisotto Domenico 20.
Ringraziamenti e benedizioni di Dio.
°°°°°O°°°°°
Tra i nostri Soldati.
Come
vedete, cari soldati, non passa numero del Bollettino che non vi porti i nostri
più cordiali saluti e la rinnovata promessa, anzi assicurazione delle nostre
preghiere. Oggi vi voglio dire che la domenica 26 Gennaio è stata, chiamiamola
così, una giornata campale di bene spirituale per voi. L'abbiamo chiamata
"La giornata dei soldati", perchè in essa abbiamo pregato in modo
specialissimo per tutti voi. Abbiamo fatto il vostro nome davanti al S Cuore di
Gesù in Sacramento, colla invocazione: "Per il soldato... noi vi preghiamo
o S. Cuore di Gesù".
Superfluo
dirvi che tutti (ed erano proprio tanti) abbiamo fatto la S. Comunione per voi,
anche i bambini. Ed ora, mandandovi questa notizia, vi diciamo che abbiamo
tanta fiducia che il S. Cuore vi accompagnerà nella vostra vita di guerra, vi
difenderà dai pericoli, vi riporterà presto vittoriosi alle vostre famiglie.
Fate anche voi di meritarvela questa grazia colla vostra vita buona e
cristiana. Sappiamo che egual funzione - e cioè la consecrazione vostra al S
Cuore - sarà fatta anche presso i vostri Reggimenti dai vostri Cappellani.
Prendetevi parte volentieri e con molta serietà. State di buon umore, siate
disciplinati, ubbidienti, compite volentieri il vostro dovere e confidate
nell'aiuto di Dio che non manca a chi non rifiuta le sue grazie.
Le
vostre famiglie tutte bene. Tra i vostri compagni è stato ferito leggermente il
soldato Tarditi Modesto f. Gugl. (Tarditi) che è attualmente all'Ospedale a
Torino. Dicono anche che sia stato ferito e che si trova all'Ospedale a Roma il
soldato Gallo Felice di Michele dei Bergera, Ma di questo non ho alcuna notizia
precisa. A tutti voi e specialmente ai carissimi feriti che per primi hanno
dato il loro sangue alla Patria i nostri auguri.
Nel nostro Asilo.
Qualcuno
potrà meravigliare perchè il Bollettino che dà il resoconto annuale di altre
opere, non dà mai alcun resoconto dell'Asilo, che pure potrebbe riuscire
interessante.
La risposta è
semplice e complessa nello stesso tempo.
Anzitutto
l'Asilo non è un'Opera Parrocchiale, pur essendo stata fondata da un Parroco.
L'Asilo è un Ente Morale, così detto, che ha la propria vita autonoma, una
propria Amministrazione ed è regolato dalla legge con dipendenza dalla R.
Prefettura che ne controlla i conti e dà le direttive. Il Parroco vi entra
solamente in parte in quanto dallo Statuto dell'Asilo è stato designato come
Presidente nato. Domani potrebbe anche essere tolto, come chi non è in casa
propria. E' vero che l'Asilo ne perderebbe poiché occorre dire a onor del vero
che, come un Parroco l'ha fondato con sacrificio, così con sacrifici i Parroci
successori, come Presidenti, l'hanno sostenuto. E difatti solo il Parroco sa i
fastidi che gli procura e la resa dei conti e le provviste di combustibile e
commestibili e tante altre pratiche burocratiche che finiscono tutte sul suo
tavolino. Ha, è vero, dei collaboratori, come gli Amministratori e sopra tutto
il Segretario (che in verità cambia un po' troppo frequentemente di persona) ai
quali deve la sua riconoscenza e quella dell'Asilo, ma è anche vero che le
iniziative devono venire tutte dal Parroco e qualche volta, invece di aiuto,
trovano ostacoli.
Un
altro motivo è questo: Purtroppo, non ostante la buona volontà del Parroco,
pare fatalità che i conti siano sempre in arretrato. Oggi ad es. dobbiamo ancor
dare alla Prefettura i conti del 1939. Ed è già capitato di peggio, cioè di
dare conti di oltre 4-5 anni arretrati..... E si sa che un conto arretrato non
interessa più.
Una notizia Interessante.
Oggi,
però, il Bollettino, nell'interesse del nostro Asilo vuole dare una notizia
interessante.
E'
nota la legge che sta andando in vigore per tutte le scuole, dall'Asilo
all'Università e che si chiama "Carta della Scuola". Colla medesima
anche gli Asili dovranno uniformarsi ad una speciale direttiva e svolgere un
programma assegnato dal Ministero dell'Educazione Nazionale. Nell'anno in corso
e nei seguenti tutti gli Asili saranno sottoposti a visite di accertamento da
apposito personale inviato dal Ministero; quelli che saranno trovati in regola
e quanto ai locali, e quanto al buon andamento saranno conservati, gli altri saranno
inesorabilmente soppressi. Per il nostro Asilo l'anno di esperimento stato
fissato nel corrente 1940-1941.
Salta
subito agli occhi perciò la condizione di pericolo in cui quest'anno si trova
il nostro Asilo, condizione uguale a colui che sta per subire un esame. Sarà
conservato? Sarà soppresso? Chi lo sa? Il Bollettino ha già denunziato una
volta questo pericolo e torna a riparlarne oggi a più breve scadenza.
I nostri doveri
Nessuno
dubita della buona volontà e della preparazione al compito non facile delle
nostre buone Suore che figlie di D. Bosco educatore sono maestre nell'arte.
Certo se l'Asilo venisse soppresso non sarà per colpa delle Suore.
Un
lato debole però l'Asilo, e non è la prima volta che lo diciamo, lo presenta
come locale del tutto inadatto ad essere un giardino d'Infanzia. La mancanza di
cortile e la conseguente assenza di possibilità di moto e di gioco gli dà
piuttosto nella parte inferiore l'aspetto di una prigione che di scuola. Questo
fatto il Parroco l'ha rilevato fin dai primi anni e più d'una volta, anche
pubblicamente, ha insistito sulla necessità di cercare all'Asilo un'altra sede
più gaia. Un progetto che dava speranze fu quello di trasportarlo nei locali
del Ricovero, che con poca spesa si sarebbero almeno per i primi anni, prestati
benissimo per l'Asilo, mentre i pochi ricoverati avrebbero trovato posto comodo
e sol sufficiente per loro, che non hanno bisogno di correre, nelle stanze e
terrazze dell'Asilo. Ma il progetto incontrò opposizioni e l'Asilo è ancora lì.
A suo tempo la storia dirà se fu per meglio. (Continua)
°°°°°O°°°°°
Ecco quanto pubblicò la '* Gazzetta d'Alba ".
NOVELLO - ANCORA GRAMAGLIE.
Un'altra
vittima in questo scorso anno ha ancora mietuto la morte ne! campo dei nostri uomini
più rappresentativi. Dopo il Dott. Stella, il Segretario Comunale Angelo Guido
Tarditi, l'Avv. Giordano, il Dott. Balocco, venerdì 27 dicembre fu la volta del
Dottor Elia Giuseppe Tarditi, nostro farmacista, Segretario del Fascio locale e
Giudice Conciliatore del Comune.
Era
partito la mattina stessa al primo treno da Monchiero in piena salute, ed era
arrivato a Mondovì, dove aveva fatta a piedi la breve strada che separa la
stazione vecchia dalla nuova. Il treno per Cuneo, ov'egli era diretto, s'era
appena posto in moto che il povero Tarditi s'accasciava nel carrozzone. Una
donna che viaggiava nello stesso scompartimento s'accorge che stava per
succedere qualcosa di grave e suona il segnale d'allarme. Il treno si ferma,
accorrono fattorini e viaggiatori, tra cui un capitano medico, sollevano il
povero corpo già reso cadavere. La morte dev'essere stata istantanea.
Non
erano ancora le otto quando una telefonata da Mondovì avvertiva con prudenza la
famiglia della grave sciagura.
Il
cadavere, deposto nella camera mortuaria del Cimitero, veniva poi trasportato a
Novello sabato mattina a cura della Ditta Servetti.
I
funerali solenni che ebbero luogo domenica attirarono attorno al feretro, oltre
la popolazione novellese numerosi forestieri amici del povero defunto e della
famiglia.
I
giovani fascisti, che già ne avevano vegliata la salma facendo scorta di onore
in divisa, vollero per loro l'onore di portare a spalla il loro Segretario
Politico, mentre il Comune ed il Fascio, con pensiero altamente encomiabile,
facevano sapere alla popolazione che invece di fiori avrebbero dato pane ai
poveri in memoria e suffragio del Defunto, troppo presto strappato all'affetto
della Famiglia ed all'esercizio della sua duplice carica di Conciliatore e di
Segretario del Fascio, cariche che come ben disse chi parlò di lui, egli
assolse sempre con somma prudenza, con encomiabile disinteresse, con profonda
visione della loro delicatezza ed importanza, a costo anche di gravi sacrifici.
Al
Campo Santo di Lui bene disse a nome del Fascio il M.o Ferrero lumeggiando la
sua figura di lavoratore fascista cristiano e patriota. E disse il vero poiché
il Sig. Tarditi non fece mai mistero delle proprie convinzioni religiose che
però non si fermavano alla speculazione delle verità, ma scendevano alla
pratica colla frequenza alla Chiesa ed ai Sacramenti.
E
valga questo pensiero a lenire il dolore senza pari della povera Famiglia cosi
duramente e tragicamente provata, alla quale presentiamo le più vive
condoglianze.
°°°°°O°°°°°
Pagina della carità
Per il Bollettino.
Marenco
Modesto Lire 20; Famiglia Piovano 25; Raviola Lorenzo (Tor.) 10; Raviola Matteo
5; Abbona Antonio 10; Pirra Giovanni 5; Costamagna Costanza 5; Prof. Tarditi
Raffaella 10; Fam. Sobrero 5; Fam. Rosso Silvio 5; Devalle-Tarditi Delfina 6;
Costamagna Luigi 5; Saccato Antonio 5; Gallo Battista 10; Ved. Passone Domenica
5; Alessandria Felicina 10; Guglielmino Natale 5; Pirra Giuseppe 5; Taricco
Angiolina 5; Cogno Giacomo 6; Tarditi Gius. (Podio) 5; M. Tarditi Serafina 5;
Fam. Florio 3; Musso Beatrice 10; Famiglia Principiano 5; Cabutto Giov. 4;
Pirra Francesco (Tor) 10; Abrate Guglielmo 10; Tarditi G. B. 5; Foglio Luigi 5;
Pirra Pietro 5; Tarditi Margherita 5; Cav. Burdizzo 25; B. C. T. 10; Balocco
Augusto 10; Tarditi Ernesto 5; Ferrero Giov. 3; Fam. Mosca 2,50; Fam Ricca 2;
Borgogno Celeste 25; Cagnasso Giuseppe 5; Dotta Matteo 10; Balocco Lidia 10;
Pregliasco Carlo 5; Galfrè Maria 5; Roggia Pietro 3; N N. 5; Tarditi Pasquale
5; Daniele Deograzia 5; Fam. Capra 10; Borio Francesca 3; Abbona Cristina 5;
Cogno G B. 5; Passone G. B. 5; Cappa-Taricco Teresa 10; Saccato Giacomo 5;
Cane- Gallo Adelaide 5; Galliano Pietro 5; Ved. Tarditi Domenica 5; Garino
Lucia 5; Strasia Rosa 5; Rinaldi Tommaso 3; Fam. f. Vietto Pietro 10; Tarditi
Luigi 5; Alessandria Giov. (Rav ) 5; Rosso Andrea 10; Girardi Catterina 5;
Settime Isabella 7.
Ai generosi oblatori i nostri più sentiti ringraziamenti.
Anniversari di Febbraio
2 Febbraio.: Cogno Giacomo 1922
3 " Abbio Luigi '40
Marengo
Giovanni Batt. '22
4 " Alessandria Giacomo '29
5 " Musso Giuseppe '29
7 " Montanaro Stefano '29
Mascarello
Giuseppe '36
Alessandria
Giacolino '39
8 " Grisotto Giuseppe '38
9 " Piovano Lorenzo '28
10 " Boggione - Montanaro Franc. '32
Seghesio
- Devalle Catterina '29
11 " Salomone Giovanni '27
12 " Ferrero Simone '29
Tarditi
Catterina '31
13 " Gallizio Teresa '31
Alessandria
Matteo '25
Barberis
Francesco '30
14 " Passone Filippo '33
15 " Manzone Domenico '26
Roggero
Battista '37
17 " Dotta Giacinta '23
20 " Tarditi Teresa '31
21 " Passone Pietro '32
22 " Taricco Margherita '25
Tarditi
Serafino '23
23 " Suor Tarditi Luigia '32
Dotta
Delfina '23
Gancia
Rosa '21
24 " Passone Giuseppe '34
Quarone
Lodovica '31
Rovella
Benedetto '31
Tarditi
Gaspare '21
25 " Olocco-Gallo Antonietta '22
Fossati
Teresa '23
Raviola
Marianna '23
28 " Tarditi Anna '34
Gallo
Giovanna '33

da LUCE E FORZA di Marzo 1941
La Lettera de! Parroco
Carissimi
Parrocchiani,
Mi
pare logico e doveroso che il cuore del Parroco sia coi suoi Parrocchiani, non
è vero ? E dov'è oggi il cuore di voi, cari Parrocchiani, se non coi vostri figliuoli,
laggiù al fronte ove essi compiono il più grande dei doveri, combattendo per la
rivendicazione dei sacri diritti della Patria? Me lo immagino, anzi lo so
positivamente. A quei cari figliuoli lontani voi pensate giorno e notte, per
loro sono i vostri auguri, le vostre preghiere ed anche (e forse a volte non è
il caso) le vostre lacrime. E non siete solo voi, genitori, figli, spose,
sorelle o fratelli a pensare ai nostri cari soldati. Ci siamo tutti, anche chi
non ha nè parenti nè congiunti sotto le armi, poiché sarebbe da senza testa e
senza cuore non sentire nulla in questi tempi in cui la Patria sta scrivendo
col valore dei nostri soldati e nello spirito della nostra disciplina una delle
più fulgide ed importanti pagine della sua storia.
Anzitutto
abbiamo motivo di sperare che non sia lontano il giorno di una nostra
sfolgorante vittoria. Il mondo va lentamente orientandosi verso il nostro buon
diritto e non fa bisogno che il Bollettino ripeta ciò che ogni giorno ci
portano i giornali.
lo
vorrei piuttosto, cari parrocchiani, ripetervi qualche suggerimento onde
animarvi a contribuire sempre più alla vittoria della nostra Patria che tutti
vogliamo ed aspettiamo. Ed anzitutto vi ripeto: "Preghiamo, preghiamo e
non stanchiamoci di pregare". La preghiera ha una virtù infaIlibile: calma
il nostro spirito ed attira su di noi, sui nostri soldati, sulla nostra Patria
le benedizioni di Dio.
In
Parrocchia, lo sapete, si fanno tutti i giorni delle preghiere speciali per la
vittoria e per la pace. Nella Messa, e sopratutto nelle preghiere della sera
l'intenzione specialissima è sempre questa. Perciò sforzatevi, cari
parrocchiani, specie in questi ultimi giorni dell'inverno e prima che vengano i
lavori della campagna, di sentirne tante Messe con questa intenzione: mandate i
vostri bambini al Rosario della sera, pregate nelle vostre case e stalle.
In
questi giorni poi abbiamo le SS. Quarantore di riparazione. Facciamole
volentieri e con divozione e pensiamo che, oltre all'obbligo che ci stringe già
sempre e dovunque di schivare il male, quest'anno abbiamo doppio dovere di
santificare il così detto Carnovale: dovere di cristiani per riparare al male
che purtroppo si commette, dovere di italiani per ottenere presto la vittoria e
la glorificazione della nostra cara Patria. Disonore a chi credesse di
profanare questi giorni con orgie pagane!
DISCIPLINA E LAVORO.
E'
il secondo dovere che si impone in questi tempi. Lo ripetiamo: consumare poco e
produrre molto. La Chiesa per agevolarci la vita ha persino tolto l'obbligo dall'astinenza
al Venerdì e vigilie solite (eccetto il mercoledì delle Ceneri ed il Venerdì
Santo). Ci facilita così la possibilità di vivere d'autarchia - conigli e
pollame - noi che difettiamo di pesca. Ma anche in questo campo noi dobbiamo
entrare nello spirito della Chiesa che massime in questo tempo ci richiama ai
doveri della penitenza e della mortificazione cristiana, collimando col suo
eterno insegnamento ai bisogni di economia e di autarchia oggi raccomandati
dalla Patria.
DlSORDINI.
E
dico questo, cari parrocchiani, perchè mi pare ce ne sia bisogno. C'è ancora -
e sembra impossibile - gente che non s'è accorta che siamo in tempi di serietà,
di raccoglimento, di disciplina; gente che spreca, che gozzoviglia, che fa
della notte giorno, consumando e giocando fino a tarda notte e poi uscendo a
schiamazzare per le strade come se fossimo in pieno carnasciale pagano. Crede
questa gente che tutto questo sia cristiano e patriottico?
PRODUZIONE.
E
poiché ho parlato di autarchia per mettetemi un'altra riflessione che a dir
vero starebbe meglio nella nota agricola.
Ho
parlato di produzione intensificata specie nella coltivazione del coniglio e
pollame. Anche questa è una raccomandazione che ci viene dalle legittime
autorità civili e che ha alto valore patriottico. E noi possiamo seguirla.
Nella prossima primavera non ci dovrebbe essere più casa o cascina dove, nel
limite del possibile, non sia iniziata od aumentata la produzione di questa
carne tanto apprezzata.
Anche
i ragazzi, specie per la coltivazione del coniglio, possono dare l'opera loro
efficace. Dopo tutto è per la casa un altro cespite di entrata.
E
così facciamo per la campagna. Il 1941 non dovrebbe più vedere un palmo di
terra non coltivato. Grazie a Dio le nostre terre si prestano a tutte le
colture, anche alla verdura. E questo dovrebbe essere compito speciale delle
donne e ragazze: pensare all'orto, mentre gli uomini cercheranno di occupare
ogni angolo delle loro campagne con le semine più svariate: grano, meliga,
avena, orzo, +medica, trifoglio, dura, fagiuoli, patate, fave, ecc.
UNA PROPOSTA.
E
finalmente se pensassimo anche di mandare qualche cosa ai nostri soldati? Sento
che in tante Parrocchie si sono fatte collette e raccolte di denaro e roba da
inviare ai soldati combattenti Non è tanto, io penso, il valore della roba che
potremo inviare ma è il significato poetico e cristiano della cosa. Tutto serve
e tutto fa piacere ai nostri soldati, perfino una pagnotta del nostro pane
profumato di famiglia. E' vero che non si potrà mandare un pacco a tutti. Sono
tanti i nostri soldati e noi siamo una popolazione limitata. Ma si potrebbe ad
es. tirare a sorte e noi sappiamo che i nostri soldati non sono invidiosi. Poi
ci sono delle famiglie che il pacco lo potranno confezionare da loro.
Ed
anche questo mi pare non sia un suggerimento fuori luogo. I nostri soldati si
sentiranno così più vicini a noi, più sostenuti dal nostro pensiero materiato
di realtà, compiranno più volentieri il loro dovere e tutti insieme
pregusteremo la gioia di quel bel giorno quando, le bandiere vittoriose al
vento, tra musiche, canti e ringraziamenti a Dio, diremo alla Patria il nostro
contento ed ai cari soldati la nostra riconoscenza.
il
vostro PARROCO
°°°°°O°°°°°
In Parrocchia
Abbiamo
già dato notizia, parlando ai soldati, della bella giornata di preghiere
dedicata interamente per loro da tutta la popolazione.
E'
stata, la domenica 26 Gennaio, una commovente e fruttuosa chiusura del mese
dedicato al S. Cuore. Il Rev. P. Giulio Picco S. J. si prodigò apostolicamente
nei cinque giorni di permanenza tra noi parlando a tutti, due volte al giorno
ed agli uomini e giovani soli a sera.
E
speriamo che la sua parola ardente lasci, come già altre volte, un profondo
solco nelle anime, specie per ciò che riguarda la divozione al Sacro Cuore di
Gesù, centro di tutta la nostra vita religiosa, divozione di cui egli è
fervente apostolo.
Anche
il Gruppo Parrocchiale delle Zelatrici ebbe le proprie conferenze che, possiamo
dirlo con certezza, furono una potente iniezione di fervore per la diffusione
del regno del S. Cuore nelle nostre famiglie. E le fatiche dell'instancabile
predicatore terminarono alla sera della domenica con una famigliare conferenza
a numerosi uomini e giovani dell'A. C. ai quali insistentemente il Padre
raccomandò di farsi Zelatori del S. Cuore. Possiamo fin d'ora assicurare il
caro Padre che la sua parola è caduta in buon terreno e che il gruppo dei
Zelatori, ora Piccolino, è costituito e crescerà.
Ai nostri Soldati.
Eccomi
nuovamente a voi, carissimi militari. E' l'unica lettera mensile che vi posso
scrivere e che vi scrivo con tutto il cuore, poiché voi capite che mi torna
impossibile rispondere personalmente alle numerose lettere e cartoline che
ricevo da voi. Vorrei poterle riportare, almeno in parte, sul Bollettino per
dimostrare a tutti quali sono i nobili sentimenti che serbate in cuore, quali
bellissime espressioni sapete trovare per dire i vostri pensieri che in fondo
si possono riunire in due parole: Dio e Patria. Bravi! Noi intanto continuiamo
a fare per voi tutto quello che possiamo e sopratutto a pregare.
Nel
giorno 26 Gennaio, chiusura del mese del S. Cuore, voi, come già sapete, siete
stati il centro della bella e, speriamo, fruttuosa giornata. Al mattino una
Comunione veramente generale, ed alla sera a Vespro, dopo la commovente e
toccante rievocazione del Predicatore P. Picco S. J. uno a uno vi abbiamo
chiamati davanti al Sacro Cuore, mentre tutti ripetevano: "Vi preghiamo o
Cuore di Gesù". Non vi dico quanto in quel momento vi sentivamo vicini a
noi e quanto commovente fino alle lacrime il vostro ricordo. Nella domenica 2
Febbraio ci siamo uniti a tutte le Parrocchie d'Italia in cui si pregava per
voi nella solenne consecrazione al S. Cuore di Gesù con un'ora di adorazione a
Vespro. E continueremo a ricordarvi, cari soldati, finché non avremo la fortuna
di riabbracciarvi. E voi fatevi coraggio; non lasciatevi prendere dalla
malinconia, anche se vi tocca fare qualche sacrificio. State tranquilli. Le
campagne saranno ugualmente lavorate, anche se sarà necessario aumentare le
giornate lavorative, le vostre famiglie cudite, i vostri bambini provveduti del
necessario. Dopo tutto non viviamo nei deserti. E fate volentieri il vostro
dovere, pensando che esso oggi ha maggior valore non solo davanti alla Patria
ma anche davanti a Dio. E' nelle prove che si conoscono i veri cristiani come
nelle prove si conoscono i veri patrioti. E confidate. All'orizzonte cominciano
a comparire schiarite promettenti, il 1941 va avanti pieno di storici
avvenimenti e non credo esagerato il dire che ci sono molti motivi per sperare
in una non lontana fine dell'immane conflitto con una vittoria luminosa della
nostra cara Patria che darà a voi gloria imperitura, la pace alle famiglie, l'ordine
al mondo, nella giustizia e verità.
Dei
vostri compagni notizie buone.
Nell'Asilo.
L'abbiamo dovuto
chiudere per 15 giorni causa l'influenza che aveva colpito i nostri bambini. Per
fortuna la cosa non fu grave e non abbiamo registrato alcun caso di morte. Ora
stanno tutti meglio e l'Asilo si può riaprire. A dir vero quest'anno difettiamo
un po' di carbone e ci troviamo un po' nell'imbarazzo per la pasta ed il riso.
Speriamo poter rimediare con l'offerta di farina che non dubitiamo faranno
coloro che possono e che convertiremo in pasta per i nostri bambini.
Intanto ecco la
continuazione dell'articolo del numero passato che alzava un giustificato
allarme per il nostro Asilo: (V. N. precedente)
Che fare ora?
Ora
più che fermarsi in inutili lamentele e recriminazioni, occorre studiare tutti
i mezzi perchè il nostro Asilo resti. Perciò ecco alcune raccomandazioni per
ora:
1°
- AI GENITORI E SOPRATUTTO ALLE MAMME. - Mandate i vostri bimbi all'Asilo e
mandateli puliti, per tempo, provvisti del necessario. Seguite volentieri i
suggerimenti che, nell'interesse dei vostri bambini, vi danno le Rev. Suore,
anche quando occorre qualche sacrificio di denaro.
2°
- ALLE BUONE VISITATRICI - Ripigliate con lena e intensificate l'opera vostra
di benefattrici dei nostri bambini. Interessatevi del buon andamento
dell'Asilo, visitatelo sovente, denunziate le eventuali lagnanze che sentite in
paese, discutete tra voi le possibili migliorie, sostenete le Suore nel loro
quotidiano e non facile lavoro
3°
- A TUTTI - Aiutate l'Asilo materialmente colle vostre offerte, spiritualmente
colle vostre preghiere e colla vostra collaborazione al suo buon andamento.
E
speriamo che l'Opera che fu oggetto di tanti desideri, che costò tanti
sacrifici e che già ha fatto tanto bene, possa continuare per tanti anni ancora
la sua funzione in mezzo alla nostra infanzia.
Le
offerte fatte all'Asilo a tutt'oggi a mano del Presidente, sono: Taricco Marco
L. 50; Filodr. Dopolav. 75; Maria Lemasson Novo 10; Sor. Alessandria 100; Az.
Fam. Giordano 100; R. T. 30; Tarditi - Contini Guida (in suffragio del marito
Stefano) 100; Per ricovero soldati 100; Una pia persona ha offerto oltre 100
Mg. legna; Galliano Pietro L. 5 (az.); Eredi di f. Tarditi Elia L. 23 di
medicinali condonati. Eredi Balocco L. 2000.
A tutti i benefattori il nostro grazie.
Beneficenza.
Gli
Eredi del compianto Dott Cav. Adolfo Balocco hanno di questi giorni con
lodevole premura soddisfatto ai Legati lasciati per testamento dal venerato
Padre consegnando nelle mani del Parroco, quale rappresentante legale dei
singoli enti beneficati le seguenti somme: L. 2000 per l'Asilo Infantile; L.
1000 per la Chiesa; L. 250 per il Ricovero Poveri Vecchi.
Il Parroco ringrazia sentitamente a nome dei
singoli Enti i generosi Benefattori, specie per l'offerta fatta alla Chiesa che
vollero portare da L. 250 quale era imposta dal testamento a L. 1000.
I
bambini dell'Asilo, i vecchi del Ricovero ed i fedeli tutti che vogliono bene
alla nostra Chiesa non mancheranno di pregare per la pace del compianto
Estinto.
Annunziamo
intanto che nel giorno 25 Febbraio sarà celebrata una Messa in suffragio del
Defunto dopo la quale gli Eredi faranno distribuzione di buoni di pane per la
somma di lire 500 stabilite dal Padre a favore dei poveri.
°°°°°O°°°°°
Notizie varie
Nuovo Segretario del Fascio
A
sostituire il compianto Sig. Tarditi Elia Giuseppe nella carica di Segretario del
Fascio di Novello è stato chiamato il Sig. M.° Ferrero Michele, benemerito
Insegnante nelle nostre Scuole elementari.
La
scelta non poteva essere migliore ed ha incontrato il plauso della popolazione,
che riconosce al M° Ferrero la capacità, la prudenza e la preparazione al
delicato ed importante ufficio. Ci ripromettiamo abbondanti frutti di bene per
la nostra gioventù e pel paese intero.
Conferenze di Cultura Fascista
Domenica
scorsa 9 Febbraio il Sig. Balbo di Alba ha tenuto nel Salone dell'Asilo una
dotta conferenza alla popolazione sui motivi della nostra guerra. La
esposizione chiara ed obbiettiva ha fatto buona impressione sugli uditori
concorrendo ad aumentare lo spirito di convinzione sulla giustizia dei nostri
diritti e sulla necessità di concorrere, ciascuno nel proprio posto, alla
vittoria delle nostre armi, che non può mancare.
Imposta sui celibi militari
Il
Parroco s'è interessato per i ricorsi dei militari che dovrebbero essere
esonerati dall'imposta sui celibi. L'Agenzia Delle Imposte ha respinto la più
parte di queste domande in base alla Circolare della Dir. Gen. delle II. DD. N.
4530 Div. V del 30 - 9 1939. Il benemerito "Italia e Fede", Periodico
Rurale di Roma (cui farebbero bene ad abbonarsi gli agricoltori) cui il Parroco
s'è rivolto, risponde in proposito:
"Imposta celibi.
(G. B. Novello - Cuneo) La Circolare 30 9-39 N. 4530 del Ministero delle
Finanze precisa che nel caso di contribuenti richiamati alle armi che non
rivestano gradi di ufficiale o sottufficiale e che non possiedono beni di sorta
e ricavino i mezzi di vita dal lavoro, possa disporsi la sospensione della
iscrizione a ruolo per l'imposta sui celibi a decorrere dalla rata successiva
ai giorno dell'avvenuto richiamo. La concessione è quindi subordinata
all'effettivo e cumulativo concorso delle tre condizioni sopra specificate da
accertarsi dagli Uffici Imposte".
Pare
logico perciò dedurre che il militare che nulla possiede debba essere esentato
da detta imposta, poiché la legge non dice che è sufficiente possieda il padre.
Ed i nostri soldati sono quasi tutti in queste condizioni.
Pagina della carità
Per il Bollettino
Gallo Virginia L. 4
Gallo Rosalia (Tor.) L. 5
Saccato Giovanni L.
10
Alessandria Giacomo L. 4
Sor. Tarditi L. 5
Tarditi Francesco (Ch.) L. 5
Allaria Matteo L. 5
Allaria Giovanni L. 5
Davico G. L. 5
Montanaro G. (Ch.) L. 5
Grisotto Marianna L. 2
Conterno Francesco L. 5
Tarditi Onorina (Gen.) L. 5
Tarditi Lodovico L. 5
Avv. Stra Giova. L.
10
Stra Felicina L. 5
Mazzetti Giacomo L. 5
Sold. Mosca Fr. L. 5
Sold. Manzone Fr. L. 5
M. Tarditi Serafina L.
10
Con. Pirra C. A. L.
10
Fam.
Alessandria (P.) L. 5
°°°°°O°°°°°
Sproporzioni evidenti.
Quarantasei
milioni di inglesi comandano e regnano su di un complesso di 40 milioni di Kmq.
di terra; trentasei milioni di francesi hanno 10 milioni di Kmq.;
quarantacinque milioni di italiani hanno appena mezzo milione di Kmq.
utilizzabili; ottantacinque milioni di tedeschi hanno 600 mila Kmq.
Cosicché
mentre gli inglesi hanno circa un Kmq. per individuo ed i francesi circa un
Kmq. ogni tre individui, i tedeschi hanno appena 70 mq. e gli italiani poco più
di 100 mq. per individuo.
STATO DEMOGRAFICO
(Mese
di Febbraio)
Battesimi:
1 - Matrimoni: 1 Morti: 1.

da LUCE E FORZA di Aprile 1941
La Lettera del Parroco
CARISSIMI PARROCCHIANI,
L'argomento
di cui inizio in questo numero la trattazione è di somma importanza e tocca,
oltre l'interesse nostro, anche quello dei nostri soldati, della Patria,
dell'Umanità intera che attende con ansia la pace riparatrice delle ingiustizie
che da secoli gravano su nazioni povere come la nostra Italia.
Vi
parlerò della S. MESSA. Non intendo fare sul grande argomento che merita ben
più che le povere pagine di un bollettino parrocchiale, un trattato di teologia
speculativa. Cercherò invece di fare della pratica rendendo popolare più che mi
sarà possibile la trattazione che vuole essere una conversazione alla buona con
tutti voi.
Argomento di attualità
Per
quanto antico come il cristianesimo vi dirò anzitutto che la S. Messa è
argomento di attualità. Forse mai come ai nostri giorni se n'è parlato tanto e
voi sapete che il Papa l'ha dato questo anno come materia di studio alle
organizzazioni di Azione Cattolica. Il nostro Vescovo veneratissimo poi vuole
che in ogni Parrocchia quest'anno si facciano tridui speciali per le singole
classi di persone sull'importante argomento. In Parrocchia, se ben ricordate,
l'anno scorso, parlando dei Sacramenti, furono ben sette le Istruzioni
Parrocchiali sulla S. Messa quest'anno poi ce ne ha parlato, nella settimana di
chiusura del Mese del S. Cuore, il Rev. P. G. Picco S. J. con quella competenza
che tutti gli riconoscono e con quella profondità di dottrina che è, in ogni
campo, privilegio dei Figli di S. Ignazio. Il Parroco poi, dopo aver già fatto
detto triduo in parecchie Parrocchie della Diocesi, ne ha parlato agli Uomini
nelle tre sere precedenti la Festa di S. Giuseppe. E per tutto quest'anno,
presentandosi l'occasione, non cesseremo dal ritornarvi, onde rendere sempre
più adeguato il concetto che ogni cristiano deve farsi della S. Messa, che con
definizione che tutto comprende ma che pochi capiscono viene detta: IL
SACRIFICIO DELLA NUOVA LEGGE.
Argomento di somma importanza
Come
vedremo meglio nel corso della trattazione, queste due parole "Sacrificio
della nuova Legge" contengono e ci parlano della cosa più importante che
ci sia per noi e come cristiani, come cittadini ed anche semplicemente come
uomini. E basti per ora questa semplice osservazione sulla quale torneremo: Non
c'è uomo, non c'è popolo, anche il più selvaggio, senza una religione. Non c'è
religione senza sacrificio. Dunque se un uomo non da importanza al sacrifìcio
che è l'essenza della sua religione, occorre dire che quest'uomo di religioni
non ne ha o quella che dice avere non è una religione perchè manca dell'anima;
è cosa morta.
Inoltre
tutti sappiamo che è la religione - comunque essa sia - che svela agli uomini i
suoi destini immortali, che gli dice - in forma vera o falsa - che sarà di lui
dopo la morte, che gli risolve il problema dell'al di là, assai più importante
dei problemi di questa vita, come l'eternità è più importante del tempo. Ora
questa religione occorre conoscerla, specialmente nelle sue parti più
essenziali di cui la principale è " il sacrificio".
Ecco
perchè, cari parrocchiani, il Bollettino nostro, seguendo l'esempio di tanti
altri crede suo dovere trattare un po' a fondo sulle sue pagine l'argomento
della S. Messa.
Per
altra parte io so che non tutti venite in Chiesa alle Istruzioni, anche perchè
non sempre ci potete venire; so che specialmente i lontani, coloro che stanno
in città, i nostri soldati hanno piacere e dovere di sentire una buona parola
di istruzione religiosa. E questa sulla S. Messa è la più importante e
necessaria, poiché se riusciamo a convincerci di qual valore sia questo tesoro datoci
da Gesù Cristo e ad invogliarci a sentirne tante Messe e imparare a sentirle
bene, noi abbiamo assicurato la benedizione di Dio su questa terra ed il premio
eterno nel Paradiso, che è quanto di gran cuore vi augura e vi prega
il vostro PARROCO
°°°°°O°°°°°
In Parrocchia
Festa di S. Giuseppe.
Colla
solita solennità e dirò anche con maggior divozione - e questo in riguardo a
voi, cari soldati - si è celebrata mercoledì 19 Marzo la cara Festa di S.
Giuseppe, patrono speciale degli Uomini e della loro Compagnia. Precedette il
solito triduo in cui il Parroco parlò agli uomini della Santa Messa. Numerose
le Comunioni e frequentate le altre funzioni.
Fu
zelante ed attivo Priore della Compagnia per l'anno il Sig. Marenco Domenico dei
Ciocchini che volle ricordare il suo Priorato coll'offerta alla Chiesa di L.
100, per cui insieme all'ottimo servizio prestato in prò della Compagnia,
rendiamo i più vivi ringraziamenti. Gli succede nella carica il Sig. Taricco
Andrea fu Giacomo (Paese) e fu nominato Sotto Priore il Sig.................
Prendiamo
volentieri l'occasione per tributare un elogio alla brava Compagnia dei
disciplinanti che,- malgrado i tempi che corrono, tempi cioè in cui
l'indifferenza religiosa va sgretolando in tante parrocchie le Compagnie
religiose, riesce a tenersi bene in piedi ed ha iscritti quasi tutti gli uomini
della Parrocchia. Scorrendo il registro delle annualità abbiamo notato come,
fatte poche eccezioni, di cui qualcuna ci ha stupiti, tutti hanno fatto il loro
dovere Esortiamo gli uomini ad essere fedeli alla loro Compagnia a venirne a
vestire, almeno qualche volta la divisa nelle processioni e sepolture e ad
interessarsi di quanto è utile alla Compagnia stessa, sopratutto impegnandosi a
vivere da buoni cristiani per non essere in contraddizione con se stessi. La
divisa bianca deve pur dire qualche cosa. Superfluo assicurare agli uomini che
quest'anno non furono presenti alla cara festa perchè chiamati lontani da un
più pressante dovere, il servizio militare, che li abbiamo ricordati in modo speciale, pregando San
Giuseppe per la loro salute e per il loro non lontano ritorno alle loro
famiglie coronati dalla vittoria e recanti l'olivo della pace.
Esami al Corso Medio ed alla Gioventù A. C.
Nello
scorso mese di Marzo hanno avuto luogo gli esami ai frequentanti il Corso medio
di istruzione religiosa obbligatorio fino ai 15 anni, ed alla Gioventù di A, C.
Ne vogliamo parlare di proposito poiché è cosa di massima importanza, comandata
dai nostri Superiori e necessaria per la formazione cristiana della nostra
gioventù.
Ai carissimi Soldati.
Anzitutto
devo ringraziarvi, cari soldati, delle vostre lettere e cartoline alle quali
vorrei rispondere una ad una. Ma voi capite che è impossibile aggiungere questo
agli altri lavori della Parrocchia. Per altra parte ho la comodità del
Bollettino che arriva a tutti e che vi porta i miei ringraziamenti, saluti e
consigli. E voi, son certo vi contenterete di ricevere questa lettera
collettiva nella quale posso dirvi più cose insieme. E poi tutto il Bollettino
è una sola lettera che il Parroco indirizza ai suoi Parrocchiani e specialmente
a voi, cari soldati, portandovi le notizie della vita parrocchiale.
Vorrei
riportare se non occorresse troppo spazio le vostre lettere e cartoline, od
almeno qualche brano delle medesime così toccanti e commoventi ed esprimenti al
vivo i sentimenti di religione e di patriottismo che vi animano in questa
nobile e santa impresa a cui siete stati chiamati.
Conservateli
fino alla fine e perseverate con fiducia. Noi siamo persuasi che la guerra non
potrà più durare a lungo e che la nostra vittoria è vicina. Le parole dette in
questi ultimi giorni dai nostri grandi Capi, che soli hanno in mano gli
elementi per parlare con sicurezza, ci riempiono di fiducia, e vedrete che, non
ostante le grosse parole che vengono dall'oltre oceano, la giustizia finirà per
trionfare. Per questo sono i nostri voti, le nostre preghiere, il nostro lavoro
e sopratutto le vostre fatiche e sacrifici.
Dei
vostri compagni fino ad ora, almeno di quelli di cui abbiamo notizia, possiamo
dirvi bene. Per grazia di Dio non abbiamo ancora perdite. Vi sono parecchi
feriti: Gallo Felicino di Michele (Bergera) è in un Ospedale di Roma affetto da
congelamento grave ai piedi; Settimo Pierino è all'Ospedale di Ravenna, ferito
non gravemente alla schiena; Passone Giovanni scrive dall'Ospedale di Modena
leggermente ferito ad un braccio. All'ultimo momento veniamo a sapere che anche
Roggia Enrico (Ermiglione) è stato ferito leggermente ad una mano e attende di
tornare in Patria. La pena più grave è per due dispersi di cui da tempo non
abbiamo notizie: Audisio Placido di Giuseppe (Marghè) e Rinaldi Alessandro
(Bori). Se qualcuno di voi sapesse loro notizie ci farà un gran favore a
trasmetterle. Scrivete pure al Parroco, anche con lettera senza francobolli o
con cartolina. I vostri scritti ci fanno sempre piacere. Ai vostri genitori e
famiglie scrivete più sovente possibile e non lasciate passare la settimana.
Sapeste come stanno male quando da qualche giorno non ricevono vostri scritti.
Vi
mando coi miei cordialissimi i saluti e gli auguri di tutta la popolazione che
vi ricorda, vi segue e sopratutto prega continuamente per voi. Ogni buona
iniziativa viene seguita con entusiasmo. Da qualche Domenica ad esempio abbiamo
iniziata per voi la recita del Rosari e speciali preghiere alla Crocetta dopo
il Vespro e la cara Cappella è gremita di gente. Nutriamo viva fiducia che la
Madonna, come v'ha assistito finora, continui a proteggervi fino alla fine. Voi
cercate anche di rendervi degni di questa grazia.
Ai
cari feriti e dispersi che hanno dato alla Patria parte del loro sangue
l'augurio più cordiale di una completa e sollecita guarigione nel pensiero di
poterli rivedere presto in licenza, a far compagnia al bravo Tarditi Modesto
(dei Tarditi Sott.) che già da qualche giorno è tra noi convalescente di una
ferita al ginocchio che lo fa stentare alquanto a trascinare la gloriosa gamba.
Pacchi pei Soldati.
Di
comune accordo coi Dirigenti del Fascio, in occasione delle SS. Quarantore di
Carnovale abbiamo fatto in Chiesa appello alla popolazione per dare qualche
cosa ai nostri poveri ed inviare qualche pacco ai soldati più bisognosi.
Riporto qui il resoconto datomi dai Dirigenti del Fascio che si presero
l'incarico,
OFFERTE
IN DENARO
Raccolte
dall'Arciprete (Arciprete L. 15 - Manzone Giuseppe (alb.) 10 - Sardo Giuseppe
10 - Degiorgis Secondo 5). Totale 40
Raccolte
dal Fascio " 31
Raccolte
dagli scolari " 32
Totale
L. 103
Gli
offerenti dei Fascio sono: Maffei Lucia L. 10;
Fam. Rosso 5 - Grisotto Margherita 5 - Ferrero Michele 5 - Bria Ettore 5
- Pirra Anna 1.
SPESE
Per
spago, ceralacca, candela L. 4,25
"
cerniera . L. 1,75
"
bollettini di spediz L.
17.50
"
sussidio a Tarditi Catt. L.
25,-
Totale L. 48.
OFFERTE
IN ROBA - Senza dare l'elenco degli offerenti che non abbiamo, diciamo solo che
le offerte in natura furono varie (sapone, salami, miele, frutta, carta,
sigarette, pasta, maglie, fiammiferi, ecc). Di questa roba qualche po' fu data
ai poveri del paese: Vaira Giuseppe, Audisio Giov. B. e Rinaldi del Ricovero.
Il resto fu confezionato in sette pacchi e spediti ai seguenti soldati: Basso
Raoul, Florio Luigi, Florio Ettore, Marrone Aldo, Pirra Giuseppe, Saccato
Sabino, Tarditi Marziano.
Speriamo
poter continuare nella simpatica e cristiana opera ed inviare altri pacchi.
Corso Medio Femminile
Lez. N 15. Materia spiegata e studiata: I Comandamenti e le Virtù - dal Catechismo grande di Pio X
CLASSE VIII
Obbligate e frequentanti Pres. Es. Re. Spieg.
Cogno Lucia di G. B 10
10 9
Cogno Lucia di Giacomo 15
10 9
Mantello Amalia di Sabino 15 9 8
Mantello Giuseppina " 14
9 8
Marenco Margh ta di Mod. 15
9 8
Marenco Maggiorina f. Fran 11
9 9
Maccarello Maddal. di Gius 11
8 7
Pirra Pierina di Giac. 13
10 9
Rinaldi Catterina di Giov. 11
8 7
Rinaldi Teresa di Giov. 9 8 7
Saccato Maria di Giac 12
8 7
Saccato Teresa di Giac 3 ass.
Furono
completamente assenti Tarditi Fernanda (che è in collegio) e Cabutto Maria.
CLASSE VII.
Alessandria Maria di Fr. 15
9 7
Giachello Celestina di Gius 11
8 7
Manzone Maria di Carlo 5 8 7
Mantello Maria di Sabino 13
9 8
Stra Ernesta di Luigi 11
7 8
Tarditi Anna M. di Gius. 11
7 8
Completamente assenti
: Cristino Quintina e Rosso Letizia (che è in collegio).
CLASSE VI.
Cogno Maria di Gioach. 15
10 9
Cogno Francesca di Nat 14
ass.
FerrerO Luigia di Cand. 9 8 9
Rinaldi Adelina di Lod. 9
ass.
Roggia Maria di Franc. 10
8 8
Tarditi Teresa di Lodov. 13
10 10
Vietto Gabriella di Giac 10
8 8
Assenti: Abbona Margherita di Celso
(che è in collegio) e Pirra Vittorina di Giuseppe.
Sarebbe ingiusto non avere una
parola di lode per queste brave figliuole e per i loro Genitori che non ostante
il tempo abbastanza inclemente sono venute ogni mattina alla loro scuola anche
dalle lontane Borgate di Bergera, Panerole e Piano.
Serva questo di esempio alle poche
famiglie che hanno Irascurato questo loro grave dovere.
Corso Medio Maschile
Lez. N. 15. Testo: Catechismo grande di Pio X (l
Comandamenti)
CLASSE VIII.
Obbligati e frequentanti Pres. Es. R. Spieg.
Alessandria Angelo di Seb. 5 8 8
Allaria Aldo di Matteo Assente
Gallizio Francesco di Fr. Assente
Marengo Stefano di Fr. 10
ass.
Rapalino Giovanni di Luigi 12
8 7
Stra Elio di Pasquale 8
8 8
Taricco Angelo di Antonio 1 ass.
Galliano Giuseppe di Pietro 8
7 7
Tarditi Luigi di Pasquale 10
7 7
CLASSE VII.
Cassinelli Giovanni di Sec. 7
ass.
Ferrero Luigi di Giov. 14
7 7
Giachino Secondo di Giac 14
7 8
Ravera Giuseppe di Luigi 10
6 6
Tarditi Tuciano di Ern. (in
Seminario)
CLASSE VI.
Borio Sebastiano di Gius. 11
7 7
Bozzone Franco di Ang. 8
7 7
Cogno Achille di Luigi (in
Seminario)
Degiorgis Felice di Sec 13
8 7
Dardo Felice di Lor. 13
8 7
Dotta Matteo di Filip. 10
7 7
Florio Angelo di Giov. 7
ass.
Cabutto Alfredo di Giov. 12
9 9
Gallo Duilio di Giov. 15
10 9
Marengo Franco di Batt. 15
8 8
Stra Pierino di Pasquale 9 9 7
Tarditi Giovanni di Matt. (in
Semin.)
Vivalda Pietro di Celso Assente
Siamo dolenti non poter dare al
Corso medio maschile la lode che abbiamo dato a quello femminile. Qualche
famiglia ha fatto il proprio dovere e li ha mandati. Però dal resoconto si vede
che in generale questo dovere è stato trascurato e che è studiato poco.
Speriamo qualcosa di più per l'anno venturo.
A
coloro che hanno frequentato le classi VIII maschile e femminile ed hanno
sostenuto l'esame daremo a suo tempo il diploma di licenza.
Pasqua Scolari
Avrà luogo Mercoledì mattina
a Messa seconda (ore 7,30) e si confesseranno martedì dalle ore 15 in avanti.
Giovedì
Santo (10 Aprile)
Pasqua delle Donne, Figlie e Ascritti all'Azione Cattolica.
Si confessa e comunica dalle ore 6 in avanti. Messa solenn :
ore 9 - Processione al S.
Sepolcro - Visite e adoraz. per tutto il giorno. Portare
fìori e verdura per il S. Sepolcro.
Sera: ore 18,30: Uffici - Lavanda - Processione del Cristo
morto con cera - Predica della Passione - Benedizione colla Reliquia di S.
Croce.
Venerdì Santo (11 Aprile)
Dalle 6,30 alle 9
Adoraz. al S. Sepolcro. Ore 9 Messa dei Presantificati (da morto) – Canto degli
improperi - Adoraz. e bacio della Croce - Esposiz. delia Croce all'adorazione
per tutto il . giorno. (Si raccomanda a tutti una visita).
Ore 15 : Via Crucis
solenne. Ore 20: Uffici - Funzione speciale dell'Addolorata.
Sabato Santo (12 Aprile)
Dalle ore 6,30 :
Adorazione Croce. Ore 7: Benedizione fuoco - Exultet - Profezie - Benediz.
Fonte Battes. - Messa solenne (ore 8,30 circa) Comunione.
Domenica di Pasqua
Messa prima ore 7 - Comunione Gener.
" seconda
ore 9 - Comunione fanciulli
“ grande
con musica ore 11,30.
Vespro : Ore 16
Buona
Pasqua a tutti e specie ai cari Soldati lontani.
°°°°°O°°°°°
Anniversari di Aprile
1 Apr.: Musso Domenico 1932
2 " Marengo Ernesto '24
" " Adriano Carlo '22
3 “ Pirra Giacinto '23
" " Tarditi Pietro '24
4 " Rosso Luigi '34
6 " Rinaldi Manzone Vittoria '24
9 " Giachino Giuseppe '26
10 “ Arcip. Majolo G. B. '21
11 " Gancia Giovanni '21
“ " Piovano-Ferrero Clara '38
" " Ravera-Quarone Anna M. '39
15 “ Devalle Giovanni '29
16 " Costa Giovanni '29
17 * Galvagno Pirra Giusepp. '26
19 " Ravera Gius. (leg. Asilo) '22
20 " Marrone Andrea '32
" " Tarditi Michele Pasquale '38
22 " Bozzone Agnese '24
23 " Rinaldi Cogno Paola '35
" “ Tarditi-Mazzetti Palmira '39
24 “ Gallo Carlo '33
26 “ Giachino Conterno Fel. '37
" " Alessandria o Grimaldi Giacinta '40
27 “ Stroppiana Maria '40
29 " Tarditi-Alessandria Mar. '26
R. I. P.
Piccola Posta.
M.
L. Novo - Torino - Ricevuto e disposto come ordinato. Grazie.
Soldati:
Tarditi Stefano - Passone Giov. - Gallizio Vincenzo - Pirra Giuseppe - Saccato
Giuseppe - Roggia Enrico - Musso Angelo - Ravera Giorgio - Pirra Benedetto -
Tarditi Marziano - Ricevute vostre lettere e cartoline. Grazie sentite a tutti.
Salutate i vostri compagni, Noi tutti bene. Coraggio e morale alto. Continuiamo
a pregare per Voi tutti.
P.
Magnone Ten. Capp. - Grazie suo ricordo. Gradisca saluti speciali e promessa
preghiere.
Asp.
Tarditi Angelo - Grazie, e ricambio saluti.
Ch.
Audisio CI. Cuneo - Con un po’ di ritardo t'ho inviato quanto chiesto. Spero in
tempo Grazie, saluti, notizie e ric. auguri.
NOTIZIE VARIE.
NUOVO
CONCILIATORE - Alla carica di Giudice Conciliatore per il nostro Comune, resasi
vacante per la morte del compianto Sig Tarditi Elia Giuseppe, fu chiamato dalla
fiducia dei Superiori il Sig Alessandria Giovanni fu Giacomo ex esercente.
La
nomina ha incontrato il gradimento della popolazione che conosce e stima il
Sig. Alessandria come uomo prudente e capace.
Al
nuovo eletto il Bollettino preseno ta le più viva congratulazione ed au euri a
nome di tutta la Parrocchia.
CADUTA
- Abbiamo saputo che il j Sig. Schellino Michele, mutilato di guerra, si trova
all'Ospedale di Alba per contusioni riportate in una caduta da una scala.
Speriamo che la cosa
non sia grave ed auguriamo al bravo agricoltore una completa e pronta
guarigione.
Nota Agricola
GRANO
- Purtroppo scomparsa la neve che quest'anno è stata matrigna, perchè fermatasi
troppo, abbiamo dovuto constatare con dolore la perdita di molte piantine di
grano ed in certi posti la totale rovina dei seminati. I Dirigenti
l'agricoltura nostra hanno raccomandato insistentemente la nitratazione ai
grani nella speranza di salvare quanto è ancora salvabile ed il Parroco s'è
fatto più volte portavoce delle salutari raccomandazioni Ed occorre dire che i
nostri agricoltori in grandissima maggioranza hanno ubbidito sì da poter
sperare che, se l'annata compagnerà, il raccolto del grano non sia perduto ma
di poco inferiore agli altri anni.
Però
occorre sorvegliare attentamente lo svolgersi della vegetazione e ove si vede
non meriti la spesa di lasciare sostituire o mescolare altre colture.
MELIGA
- L'abbondanza di umidità procurataci dall'inverno è garanzia che il raccolto
della meliga potrà essere copioso. Perciò non lasciamo alcun pezzo di terra
vuoto. Delle qualità abbiamo già parlato altre volte. Buona ed esperimentata la
7 file ; raccomandato il marrano vicentino ; buone altre qualità la cui
conoscenza non manca ai nostri agricoltori.
Ricordare
però due cose : 1° Che la meliga vuole aratura profonda (molta coltura), e
abbondante concimazione di stallatico misto a perfosfati. 20 Che le piante di
meliga vogliono una discreta distanza una dall'altra (40 - 50 cm.), mentre da noi si usa
seminare un po’ troppo spesso.
FAGIUOLI.
- Da noi potrebbe essere aumentata di assai la produzione di questo prezioso
legume il cui valore sul mercato è da qualche anno notevole Dove mancano intere
file di grano, in mezzo alla meliga seminata rada, possono raccogliersi
quintali di fagiuoli.

da LUCE E FORZA di Maggio 1941
La lettera del Parroco
CARISSIMI PARROCCHIANI,
Vi
ho parlato nel numero scorso della S. Messa e vi ho anche promesso di parlarvene
ancora in molti altri numeri successivi, cercando di darvi un'idea meno
inadeguata di questo grande mistero della nostra Religione. E dico mistero
perchè dopo averne parlato anche per un anno intero dopo aver letto e meditato
le innumerevoli opere scritte su questo argomento da intelligenze superiori e
da scrittori ispirati, noi dovremo dire ancora, pieni di ammirazione e di stupore
: O admirabile Sacramentum! Misterium fidei! Miraculum charitatis!
O
ammirabile Sacramento! O mistero di fede! O miracolo di amore! La Santa Messa
la capiremo quando non potremo più sentirla, cioè quando, come speriamo, saremo
a godere Dio in Paradiso.
Che ne pensano gli altri.
E
prima di formulare un giudizio per conto nostro, vediamo di sapere ciò che
della S. Messa ne hanno pensato e ne pensano gli altri. Facciamo così in quasi
tutte le cose di una certa importanza ed il giudizio che ne danno gli altri per
lo più ci orienta verso la stima o meno della cosa stessa.
E
prima di tutto vediamo:
Che ne pensa la Chiesa.
La
nostra Religione ci dice che la Chiesa stabilita da Gesù Cristo per continuare
nei secoli l'opera sua di redenzione, è infallibile quando ci parla di cose da
credersi o da farsi. E deve essere così poiché se la Chiesa potesse errare ed
indurci in errore, non sarebbe più la Chiesa di Gesù Cristo. Perciò il giudizio
della Chiesa è di somma importanza e di grandissimo valore, anche perchè è dato
da persone sapienti e sante che non sanno e non vogliono ingannare.
Ora
che dice la Chiesa nei riguardi della S. Messa? Ecco: la Chiesa obbliga sotto
pena di peccato grave tutti i fedeli non ragionevolmente impediti, a sentire
bene la S. Messa tutte le domeniche e feste di precetto.
Che
cosa vuol dire questo precetto ?
Ragioniamo
un momento. Se voi, cari parrocchiani, entraste un giorno in un ergastolo e vi trovaste
un povero recluso condannato alla galera in vita che dite tra voi? "Costui
deve aver commesso qualche grave delitto”. Ed è ragionato: la gravità del
castigo è proporzionata alla gravità del delitto.
Ora
che dice la Chiesa di coloro che volontariamente perdono la Messa nei giorni
festivi? Dice che commettono colpa grave e noi sappiamo che alla colpa grave
corrisponde un castigo eterno. Se quel povero individuo, che è reo di questa
colpa, muore in questo stato, senza ottenerne il perdono, è condannato non alla
galera in vita (che può durare al massimo 70 o 80 anni) ma all'inferno,
terribile prigione di tormenti che non finirà mai più. Verità terribile ma
verità certissima.
E
ciò che cosa vuol dire ? Vuol dire che la Messa è una ben grande cosa nel
pensiero della Chiesa se, per una sola omissione colpevole, si va incontro ad
un castigo così tremendo. Vuol dire anche, per ragione dei contrari, che deve
essere ben grande il merito per chi sente bene anche una sola Messa.
Ciò che ne pensano i Santi.
Chi
sono i Santi?
I
Santi sono per una gran parte i geni dell'umanità che hanno messo la loro
straordinaria intelligenza a servizio della causa di Dio, della Religione, del
vero, del bello, del buono. Dalla loro bocca e dalla, loro penna sono usciti
quei mirabili discorsi che ancora oggi, anche semplicemente letti, affascinano
le menti e conquidono i cuori; quelle stupende opere di teologia, di ascetica,
di apologetica, di scienze anche profane di cui basta una sola ad immortalare
un uomo. Così, per citarne solo alcuni, ricordiamo un S. Giovanni Grisostomo, un
S. Basilio, S. Gregorio Magno, S. Agostino, S. Gerolamo, S. Ambrogio, S.
Tommaso d'Aquino, S. Bernardo e mille altri.
Il
loro giudizio perciò è da stimarsi assai anche solo in riguardo alla loro
scienza ed alla loro probità, il loro orientamento deve essere d'esempio a noi che
ragionevolmente andiamo dietro a chi ne sa più di noi. Ora che hanno pensato e
che continuano a pensare questi santi dotti della S. Messa? Occorrebbe leggere
le loro opere, risentire i lori discorsi, le loro parole infuocate i sopratutto
vedere i loro esempi per persuaderci che la S. Messa per loro era tutto, il
centro della loro vita, il fine a cui, sia pure qualche volta indirettamente
miravano le loro fatiche ed i loro studi.
Limitiamoci
anche solo a leggere e cercare di capire qualche tratto del sublime Ufficio del
SS. Sacramento, composto da S Tommaso d'Aquino, e delle lezioni estratte da
altri S. Padri e vedremo subito quale sublimità di concetti, quanta profonda
fede, quali sensi di amore ardente sgorgavano, quasi divinamente ispirati dalla
mente e dal cuore di questi geni della Chiesa intorno alla Eucaristia in genere
ed alla Messa in specie.
Chi
sono i Santi ? Sono i benefattori più grandi dell'umanità. Ed anche come tali
diventano i nostri maestri nei riguardi della S. Messa. Lo vedremo una altra
volta.
Il vostro aff.
Parroco
°°°°°O°°°°°
In Parrocchia
Festa degli Uomini.
E'
stata quella di S. Giuseppe di cui abbiamo già parlato nello scorso numero.
Solo abbiamo omesso di dire che fu nominato Sotto - Priore della Compagnia il
Sig. Cogno Antonio fu Luigi dei Corini, cui facciamo le più cordiali
felicitazioni e che alla Comunione generale fatta nel giorno della Festa furono
ben 210 gli uomini. Superfluo aggiungere che tanto la Comunione quanto le altre
preghiere furono fatte in modo speciale per i nostri cari soldati.
La Pasqua
Anche
la Pasqua ha avuto questo anno un carattere di maggior divozione e ciò sempre
nel pensiero ai cari soldati. Gli uomini fecero la loro Comunione pasquale al
mercoledì Santo in numero di 230 e la ripeterono in numero anche maggiore il
giorno di Pasqua. Discretamente frequentate le funzioni della Settimana Santa,
specie quelle del Giovedì sera e del Venerdì. E’ stato così un altro prezioso
tesoro di preghiere comuni che la Parrocchia intera ha alzato al Signore per la
pace vittoriosa, per la protezione dei nostri soldati, per i bisogni della
Patria nostra e dell'intera umanità. Predicò con molta efficacia le SS.
Quaran'tore (lunedì - mercoledì) e tenne il discorso della Passione il Rev. D.
Oreste Morra Vicecurato di Narzole cui diciamo ancora una volta la nostra
soddisfazione ed il nostro grazie.
La Giornata Universitaria.
Si
tenne in Parrocchia la Domenica 30 Marzo e diede i suoi frutti di preghiere, di
propaganda e di offerte. Queste fruttarono la cifra mai raggiunta di L. 126,30.
Della bella giornata diciamo grazie alla Gioventù Femminile, egregiamente
diretta dalla Presidente Gemma Daniele, che s'incaricò della colletta, ed alla
Maestra Maria Daniele che coadiuvata dal bravo Vicecurato D. Muratore
prepararono la bella serata commemorativa.
Una promessa per i nostri Soldati.
Nel
giorno di Pasqua il Parroco lanciò alla popolazione questa proposta. Tutti i
grandi avvenimenti devono lasciare in Parrocchia il loro ricordo duraturo. Vogliamo
sperare che la guerra attuale, il più grande avvenimento non solo di questi
anni ma di secoli, non avrà bisogno per noi di essere ricordata, come l'ultima,
in una lunga fila di nomi scolpiti sul marmo ricordanti i gloriosi caduti. Per
ora, ringraziando il Signore, non abbiamo ancora l'assicurazione di alcun morto
ed anche circa i due dispersi, di cui abbiamo parlato nello scorso numero, le
nostre indagini non ci hanno ancora portato alla conoscenza della realtà delle
cose. Motivo per cui rimane ancora un filo di speranza. In questa fiducia e per
ottenere sempre maggiormente sui nostri cari soldati la protezione divina, il
Parroco ha esortato a promettere ed ha promesso a nome di tutti i soldati e
delle famiglie della Parrocchia due cose: 1. Erigere in santuarietto dedicato a
S. Giovanni Bosco l'attuale cappelletta in fondo a destra di chi entra in
Parrocchia, dove già è esposta l'immagine del Santo con quella di S. Giuseppe
Benedetto Cottolengo e di S. Teresina del B. G. Don Bosco è il protettore nato della
gioventù e so che molte mamme, sorelle e spose raccomandano a Lui in modo speciale
i loro cari soldati. Noi perciò lascieremo come perpetuo ricordo della Sua
protezione sui nostri giovani, in questi tristi tempi, la sua cappelletta.
Si
tratta di regolare il muro a semicerchio già esistente, adornarlo di marmi ed
erigere un piccolo e grazioso altarino che porti sopra, debitamente
incorniciate le tre immagini: al centro D. Bosco, a destra il Cottolengo. a
sinistra S. Teresina.
Pensando
ai Santi però è bene non dimenticare il Padrone: il S. Cuore di Gesù, di cui viene
ogni bene ed ogni grazia. Ed al S. Cuore di Gesù, vivente nel tabernacolo, procureremo,
come ricordo della guerra, la difesa da ogni profanazione con un tabernacolo di
sicurezza tanto raccomandato dal Vescovo e già adottato in molte parrocchie,
meno importanti della nostra.
Mi
pare che l'idea debba incontrare e che i nostri soldati meritino bene questa
nostra opera. Chissà come ne saranno lieti quando leggeranno la notizia di
questa nuova prova di interessamento per loro e come volentieri si uniranno
alla nostra promessa!
La
spesa? Penso non sia eccessiva e se ad
esempio ogni famiglia dei soldati votasse per 50 lire e le altre famiglie, che
hanno la fortuna di non trepidare per i loro cari, facessero la loro parte, la
spesa (che sarà al massimo di 8000 lire) sarà facilmente coperta. L'altare di
D. Bosco ed il tabernacolo di sicurezza (che eventualmente potranno colla data
e la scritta relativa portare i nomi degli offerenti) diranno ai posteri, più
che ogni altro ricordo, la nostra fede in Dio e nei destini cristiani della
nostra cara Patria.
Una
generosa persona ha già promessa l'offerta di L. 1000 e chissà non ci sia chi
assuma per intero od in parte, la spesa dell'una o dell'altra opera. Il
Bollettino darà ogni mese relazione delle offerte ed il Parroco comincia la
serie colla prima offerta.
Pro Tempietto a S. Giovanni Bosco e Tabernacolo di sicurezza
Arcipr. Graneris B.
Bernardo (1.a offerta) L 100.
Ai nostri cari Soldati.
Ed
ora due parole tutte per voi, carissimi figli lontani. Potrei ripetervi ciò che
già v'ho detto più d'una volta: che cioè non passa giorno senza il vostro
ricordo, specie davanti al Signore. Per voi le numerose Comunioni e preghiere
di Pasqua, per voi in modo speciale la Messa del Parroco ogni domenica e festa,
per voi il Rosario con benedizione di ogni sera, ed alla Crocetta ogni
domenica, per voi infine tutte le numerose preghiere dei vostri cari, parenti, amici,
conoscenti, alla Messa di ogni mattina ed alle loro case, per voi perfino, e
speriamo siano le più accette al Signore, le vocine oranti dei bambini
dell'Asilo alcuni dei quali vi sono ben noti. Unitevi anche voi, cari soldati,
alle nostre preghiere, specie coll'offerta a Dio dei vostri sacrifici e col
compimento generoso e cristiano del vostro dovere. Abbiamo pensato quanto vi
sia stata dolorosa questa Pasqua lontano dalle vostre case e dalla vostra Parrocchia
ed in quel giorno solenne, alla Messa prima, zeppa dei vostri fratelli, papà e amici,
vi abbiamo rievocati ad uno ad uno. Coraggio! Dio accetta i vostri sacrifici e le nostre preghiere ed
abbrevierà l'ora della prova colla glorificazione della nostra Patria. Pasqua
ci ha detto che dopo il Calvario viene la gloria della risurrezione. E di
questo trionfo da tutti auspicato ed invocato cominciamo ad averne i prodromi
nelle magnifiche vittorie vostre e nella ripresa promettente delle avanzate.
Ricordatevi
anche di scrivere sovente ai vostri di casa e scrivendo al Parroco, come
sovente fate, non preoccupatevi di scrivere lettere eleganti. Una vostra
parola, anche su semplice cartolina, è sempre per me un regalo. Non posso, si
sa, rispondere singolarmente e spero vi serva di risposta quanto per voi scrivo
sul Bollettino ogni mese. Spero lo riceviate tutti.
Come
Parroco poi vi raccomando la vita cristiana, per quanto vi è possibile. Se dolorosamente
dovete privarvi della Messa, non dimenticate però di dire le vostre orazioni. Fate
ogni sera un po’ di esame di coscienza, recitate di cuore l'Atto di dolore,
specie quando dovete andare all'avanzata o comunque prevedete qualche pericolo.
La coscienza tranquilla è il miglior compagno e la miglior garanzia dell'aiuto
divino.
Dei
vostri compagni nessuna notizia cattiva. Rimaniamo tuttora incerti sulla sorte
di due dispersi: Audisio Placido e Rinaldi Alessandro. Sono a casa in
convalescenza per le gloriose ferite: Passone Giovanni, Settimo Pierino,
Tarditi Modesto e per malattia: Passone Pierino fu Michele.
State
di buon umore. Vi benedice il vostro PARROCO
Anniversari di Maggio.
1 Maggio: Tarditi Giovanni 1935
Dellorto
Sebastiano ‘34
3 “ Abrate
Lucia ‘21
5 “ Cucco
Galvagno Camilla ‘27
7 “ Voersio
Rosso Francesca ‘27
Pregliasco
Domenico ‘26
Scarzello
Giovanni ‘21
8 “ Stroppiana
Giuseppe ‘28
9 “ Ravera
Catterina ‘23
Bergamino
Giovanni ‘37
14 “ Tarditi Lorenzo fu Gius. ‘39
16 “ Manzone Abrigo Catt '24
17 " Scarzello Giuseppe '21
18 " Grimaldi Sebastiano '30
20 " Marenco Giacomo '22
21 " Arcipr. Cav. D. Borio Giovanni '29
22 " Pirra Anna Maria '26
Rosso
Taricco M Luigia '40
23
" Tarditi Quarone Madd. '26
24
" Baroero-Ellena Dom.ca '28
Barberis-Tarditi
Catt. '26
Tarditi-Alessandria
Agn '22
Oberto
Pirra Margherita '22
25 “ Taricco-Viglione
Brigida '26
Schellino
Giuseppe '38
28
" Vaira Pietro '26
Abrigo Antonio '26
30 " Pirra-Vaira
Clara Margh. '39
Altri anniversari:
Pirra Benedetto il 7; Schellino Emesto il 24 ; Pirra - SKantiano Anna Maria il
22.
R.
I. P.
°°°°°O°°°°°
Nota Agricola
Tenete bachi da seta.
E'
la raccomandazione che viene fatta insistentemente ai nostri agricoltori in
nome della Patria che nella lotta per l'autarchia ha bisogno di seta nostra, e
nel loro stesso interesse. Quest'anno il prezzo dei bozzoli è assicurato
rimunerativo (tra le 150 - 200 lire il Mg).
Senza
spendere parole per provare la ragionevolezza di questo appello e nella fiducia
che i nostri agricoltori siano persuasi del loro dovere di produrre al massimo
in ogni campo (bachicoltura compresa) ai fini della lotta sul fronte interno,
crediamo utile dare alcune norme di buon allevamento del baco:
I.
- IL SEME - Conviene acquistarlo da case specializzate e non aver fiducia nel
seme prodotto in famiglia. Conviene forse di più acquistare bacolini già
schiusi.
II
- DISINFEZIONI - Sono assolutamente indispensabili se non si vuole vedere
rovinato il prodotto dal calcino (marin bianc) e dalla fracidezza (marin neir).
Disinfettare perciò i locali, compresi gli attrezzi, i boschi già usati
(rameira), e quanto ha già servito negli anni precedenti. Si fa una soluzione
di cloruro di calcio al 5% e si irrora con una pompa o si frega con una
spazzola sovente bagnata in detta soluzione. Buona anche la disinfezione con
vapori di zolfo in abbondanza.
Lasciare chiuso
l'ambiente per almeno 48 ore e poi lasciare ben aperto per altri due giorni per
l'arieggiamento.
III
- ARIA - Rinnovare sovente l’'aria nelle stanze ove si hanno i bachi. Aprire le
finestre nelle ore calde della giornata sempre facendo in modo di evitare le
correnti d'aria sulla bigattiera. Dare pure luce, evitando i raggi diretti del
sole.
IV.
- PULIZIA - Curare molto la pulizia mutando sovente il letto, servendosi delle
carte forate Non toccare i bachi colle mani, non somministrare foglia bagnata o
calda per un principio di fermentazione. Non conservare la foglia nella stanza
dei bachi.
V
- SISTEMA - Come sistema di allevamento viene oggi tanto raccomandato il
cavallone friulano. Esige meno lavoro e favorisce assai la pulizia, l'arieggiamento
e lo sviluppo del baco. Quattro o sei pali robusti legati a due a due ed aperti
a triangolo (come si fa per sostenere la corda del bucato) ed il cavallone è
pronto. Si tirano poi dei fili di ferro tra i pali in modo da fare un rado graticcio
per sospendervi poi i rami di foglia. Alla terza o quarta muta si portano sul
cavallone i rami già carichi di bachi e si continua ad aggiungere altri fino
alla maturazione. Sopra in alto si può collocare il bosco. Certo che per
seguire questo sistema economico e di poca fatica occorre aver gelsi da cui si
possano asportare i rami e perciò pensare a gelseti a ceppaia da tenersi sui margini
dei campi od in coltura specializzata.
Oltre
a questo sistema, nel Friuli (che è la regione che da maggiore quantità e
migliore qualità di bozzoli) si usa anche il "pezzone". E' un
graticcio rado appeso in aria con forti funi sul quale con scala doppia si
pongono i rami di foglia come sul cavallone. I detriti cadono a terra e si scopano
via con facilità.
VI
- PASTI - Devono essere soventi: ogni 2 ore nella prima ed ultima muta ed ogni
3 nelle altre.
E
auguri di copioso raccolto.
Intensifichiamo la produzione agricola
PATATE
- Anche questo è un prezioso prodotto da non trascurare. La patata è la verdura
di maggior conservazione ed è riconosciuta oggi come uno dei migliori cibi
ricco di vitamine. Ricordare che esige lauta concimazione specie di potassa;
che è pianta dei paesi nordici e perciò patisce il sole troppo ardente; (l'esperimento
ha già provato che la patata fa moltissimo intercalata fra le file della
meliga) e finalmente che è la pianta più redditizia, specie là dove s'è
disfatto siepi, boschi, ecc.
AVENA
ED ERBAI - Anche l'avena ha la sua importanza e da noi viene bene. Non dimentichiamo
di trovarle un posto nei nostri terreni; la farina d'avena sarà un ottimo mangime
per il nostro bestiame e per gli animali da cortile. E procuriamo erba per i
nostri bovini. Ci sono specialità di sementi per ogni specie di erbai
(primaverili, estivi, autunnali).
Informiamoci e
liberiamoci dalla schiavitù dell'importazione di fieno all'inverno che ci
mangia lentamente le nostre bestie.
Insomma, anche per un
principio di fronte interno per il quale dobbiamo essere tutti mobilitati e
perchè nulla manchi alla nostra Patria in armi facciamo il massimo sforzo affinchè,
non ostante le avversità climatiche, il nostro suolo dia sempre più e sempre
meglio.
°°°°°O°°°°°
PICCOLA POSTA
D.
Bandini - A. M. Saccato - Don Bergadano - Ch. Abbona - Gallo - Cogno - Tarditi
- Alessandria - Audisio - Suor Giacinta - P. G. Picco - Maresc. Alessandria -
D. Chiavarino - Nip. Francesco - Luigia Bernardo - Grazie vostri auguri che
ricambio di cuore con cari saluti.
Sold.
Anselma - Roggia Enrico - Grisotto Felice - Abbona Pierino - Pirra Giuseppe - Marenco
Ercole - Marrone - Tarditi Valerio - Saccato Antonio - Passone Luigi - Cogno Giovanni - Conterno Francesco - Pirra
Benedetto: Ricevute vostre lettere e cartoline. Graditissime vostre notizie ed
auguri che ricambio di tutto cuore.
Saluti
dalle vostre famiglie e da noi tutti. Salutate i novellesi ed abbiate fiducia
in un non lontano trionfo della nostra cara Patria.
ONORE AL MERITO.
Siamo
venuti a sapere che il nostro compaesano Brig. Alessandria Pietro è stato di
questi giorni promosso maresciallo della benemerita arma dei RR. CC. Al bravo e
modesto ufficiale le congratulazioni nostre e di tutto il paese e l'augurio di
sempre più brillante carriera

da LUCE E FORZA di Giugno 1941
La Lettera del Parroco
Carissimi
Parrocchiani,
Nello
scorso numero ho continuato a parlarvi della S. Messa e ve ne parlerò ancora
per parecchie volte nella speranza di farvi un po’ di bene facendovi capire ed
apprezzare quale tesoro sia la S. Messa per noi, per i nostri defunti, per la
società intera. Vi ho accennato, così per farcene un'idea preventiva, che cosa
ne pensa la Chiesa, che cosa ne pensano i Santi, presi come profondi cultori
delle scienze divine e perciò come persone più autorizzate a parlarci di cose
che hanno conosciuto più intimamente di noi.
Ma
i Santi sono ancora qualcosa di più. Essi, almeno molti tra essi, non si sono
limitati a pensare e scrivere e predicare; i Santi agiscono e sono perciò i più
grandi benefattori dell'umanità.
E
mi pare non ci voglia sforzo a provarlo. Senza voler risalire i secoli, senza
voler cercare l'origine degli Ospedali, degli Asili, degli Orfanotrofi che si
troverebbe, almeno per la maggior parte, in Pontefici, Vescovi, umili sacerdoti, a noi basta fermarci su pochi
nomi di uomini recenti, a tutti noti quali San Giovanni Bosco, S. Giuseppe Benedetto
Cottolengo, D. Luigi Guanella, D. Orione ed altri ancora viventi. Le loro opere
a favore dell' umanità sofferente, dei fanciulli abbandonati, del popolo
bisognoso, della gioventù pericolante non hanno bisogno di presentazione o di
elogi. Andate una volta a visitare il Cottolengo di Torino, le case di D. Bosco
sparse un po’ dappertutto e poi mi direte se gli uomini che hanno ideato e realizzato
tali cose non sono persone da stimarsi e quando parlano e quando agiscono.
Ebbene,
volete sapere che cosa essi pensavano e ciò che hanno lasciato scritto circa la
S. Messa? Questo: Che Essa è l'azione più importante della giornata, quella che
per nessun motivo si deve lasciare, quella attorno a cui deve svolgersi tutta
la vita dell'Istituto, quella che garantisce il pane quando non ce n’è; quella
che alimenta la carità pubblica a favore di queste Istituzioni.
"Andate a
sentire una Messa,, diceva il Cottolengo quando gli venivano a dire che non c'era
più pane, riso o pasta, " non sono io che devo pensarci, ma la Divina
Provvidenza ,,. E, come il Cottolengo, così D. Bosco, così tutti i fondatori di
opere grandi a favore dell'umanità, hanno posto come primo articolo del
regolamento dei loro Istituti : "La Messa tutti i giorni,,. E la Messa
continua a compiere i suoi miracoli.
E gli uomini grandi?
Non
si finirebbe se si volessero citare tutti gli aneddoti che provano la stima che
gli uomini grandi ebbero per la S. Messa.
Napoleone
I, si racconta, visitando un giorno un Istituto civile femminile lesse sul regolamento:
"La Messa tutte le domeniche e feste,,. E perchè non di più? domandò. E corresse
di sua mano: "tutti i giorni,,.
Così
Re Alberto del Belgio, leggendo per approvarlo un regolamento di un Istituto:.
"Manca un articolo disse, la S. Messa”.
E'
noto l'episodio del Manzoni chi restò di cattivo umore quel giorno in cui per
causa del cattivo tempo e per timore di un raffreddore. i familiari gli impedirono
di andare a Messa. "Si, va bene, ne prenderò altre nei giorni seguenti,
come voi dite, ma la Messa di oggi è perduta, non la prenderò mai più. Capite...”.
E
la storia ci parla dei grande Ampere, Maestro di Ozanam che edificava i suoi
discepoli, confuso tra il popolo a sentire divotamente la S. Messa. Ci parla di
Gino Capponi, Nicolò Tommaseo ed Alessandro Manzoni, che già in età veneranda
si recavano insieme alla S. Messa con grande edificazione delle gente. Sono
noti i sentimenti religiosi dei nostri Principi Sabaudi, la pratica del Regime
fascista di unire la Messa a tante delle manifestazioni civili, i molti episodi
di uomini grandi e sopratutto di Generali di valore eccezionale quali Cadorna, Pecori-Girardi
Castelneau, Joffre, Peau, Petain, ecc.
A
proposito di quest'ultimo anzi si racconta che essendo Colonnello comandante di
un Reggimento ebbe un giorno a ricevere una lettera dal Ministero della Guerra
cosi concepita: "Signor Colonnello, abbiamo appreso che parecchi ufficiali
del vostro reggimento si permettono di assistere alla Messa in uniforme. Una
simile violazione dei regolamenti non potrebbe in alcun modo tollerarsi.
Favorite trasmettermi i nomi dei detti ufficiali”. Il Ministro.
A
questa lettera il Colonnello rispose: “Signor Generale, E’ vero che parecchi
ufficiali del mio reggimento si permettono di assistere alla S. Messa in
uniforme. Tra questi è anche il Colonnello. Ma siccome è sempre in prima fila e
non si volta indietro, egli ignora i nomi di coloro che stanno dietro di lui”.
E
basta. Col. Petain.
Stimiamola
anche noi, cari parrocchiani, la S. Messa. Farà del bene a noi, ai nostri cari,
alla Patria, alla società, come di cuore augura
il
vostro Arciprete.
La Prima Comunione dei nostri Bimbi e la Festa di Maria
Ausiliatrice
Come
pratichiamo da parecchi anni il giorno dell'Ascensione ha assunto anche
quest'anno una solennità speciale per le varie coincidenze di belle date
religiose: la chiusura del mese della Madonna, la festa di Maria SS.
Ausiliatrice, la solenne vestizione delle Aspiranti ed Effettive della
Compagnia Figlie di Maria e la Prima Comunione dei nostri bimbi. Trionfo del
bianco nei cuori e nelle vesti. I Bimbi innocenti hanno offerta a Dio la loro
Prima Comunione per i nostri soldati ed a loro si sono uniti numerosi nella
preghiera ed alla balaustra gli Uomini e Giovani della Lega di Perseveranza, le
Figlie di Maria e le Donne. Festa di commozione e di profondi ricordi quella di
Giovedì. Voglia Iddio renderla fruttuosa per tutta la Parrocchia.
Ai cari Soldati.
La
lettera del Parroco questa volta cari soldati è informata a profonda mestizia.
Purtroppo la notizia è vera ed il Bollettino ve la riporta colle care sembianze
dell'ottimo vostro commilitone, il Caporale Tarditi Stefano di Giuseppe del
Podio morto in seguito a tifo all'Ospedaletto da campo 444 - Albania. Il
Signore ha voluto un fiore della nostra Parrocchia di cui voi siete il migliore
ornamento ed ha scelto uno tra i più buoni di voi per trapiantarlo nel giardino
del Paradiso e dire a voi tutti che lo conoscevate, stimavate ed amavate di
rendervi degni dei vostri sacrifici, che Egli apprezza altamente e che un
giorno pagherà con una ricompensa eterna come ha pagato, lo speriamo, il caro
Stefano.
Pensateci,
cari soldati, e mentre ringraziate il Signore che nei misteriosi disegni della
sua Provvidenza ha voluto come primo olocausto uno tra i migliori di voi, serbando
a voi la vita in mezzo a tanti pericoli, domandatevi anche: "E se fosse
capitata a me, sarei stato preparato come Stefano? Avrei portato al tribunale
di Dio, come lui, un'anima monda, pur piena di meriti fatti nella preghiera,
nella frequenza ai Sacramenti, nel lavoro, nel sacrificio? Ah, cari | soldati,
come mi piange il cuore quando penso che purtroppo non tutti voi potete
paragonarvi al caro Stefano e che forse qualcuno, se Dio l'avesse chiamato o lo
chiamasse, porterebbe al suo giudizio un'anima macchiata dalla colpa, forse
commessa nei giorni stessi del pericolo! Pensateci, vi ripeto, cari soldati.
Mandate al caro e glorioso caduto il vostro pensiero affettuoso, la vostra
preghiera di suffragio e fate sulla sua tomba, confortata di tanta speranza, il
proposito di volerlo imitare. E non vi dico altro per questa volta. Ho il cuore
troppo pieno. Che il caro Stefano vi ottenga a tutti un vittorioso e non lontano
ritorno.
Dei
vostri compagni continuiamo ad essere incerti sulla sorte di Audisio Placido e
Rinaldi Alessandro dei quali mancano notizie ufficiali da tempo.
Sono
a casa in convalescenza per malattia o ferite: Roggia Enrico (Ermiglione),
Taricco Luigi, Settimo Pierino, Passone Giovanni, Marenco Oreste ed altri. E'
ripartito Musso Paolo.
Continuano
per voi le più fervide preghiere a cui si unirono in questi giorni anche i
bambini della Prima Comunione. La ricordate ancora, cari soldati, la vostra
Prima Comunione?
Pregate
anche voi.
Vi
saluta cordialmente
il vostro aff.mo Arciprete
°°°°°O°°°°°
Pagina della carità
Per le Opere Parrocchiali.
- Novo Michele (Torino) in memoria e suffragio della Suocera Mentegazzi Angela
- Toschi, L. 100.
Per la Chiesa P.
- Passone Filippo p.g r. 10 ; Tarditi Modesto p g r. 10 ; Roggia Battista 25 ; Florio
Luigi (a :r. Lucia) 5 ; S L. 20 ; A. G. 20 ; F. R 10 ; Marenco Domenico (in
ricordo suo Priorato) 100; Abbona Onorato p.g r. 70; P. P. 15; Maria Lemasson
Novo (Torino) 20; Passone Catterina 10; Fam Capra 20; N N. 1000: N N. 1000 (per
Opera Esercizi); C. P (Olio lamp.) 15; Protto Sesto 50; Taricco Luigi (Siena)
20 (olio lamp.); Taricco Andrea 10; Camia Francesco (in occ. nasc 2° genito) 10;
Alessandria Lorenzo 15; Settime Isabella (in occ della la Comun. del nipotino
Ercole Bart ) 50.
Pro tempietto votivo a S. G.
Bosco e Tabernacolo di Sicurezza. - L'idea lanciata
dal Bollettino per un ricordo perenne della grande guerra che sia insieme una
caparra di protezione per nostri soldati ed un pegno della nostra riconoscenza
al Cuor di Gesù ed a S. Giov. Bosco va prendendo consistenza e non dubitiamo
della sua realizzazione. Ecco altre offerte: Fam. Sobrero 25; T.R M. 10; Sold.
Passone Pierino f. M. 20; Con. Tarditi Angelo e Margh. 20. Ci sono poi
parecchie lettere di soldati che plaudono alla bella iniziativa e promettono
generose offerte appena saranno di ritorno fra noi vittoriosi.
Per il Bollettino.
- D Ghione (Neviglie) 10; Taricco-Gambera Rina 6; Roggia Battista 5; P. P. 10;
Passone Giacomo (Aosta) 5; Cabutto Domenico 10; Antonione Benedetto 5; Frat. Tarditi
5; Saccato Oreste 10; Cogno Luigi panett, 10; Cogno Giovanna 5; Gallo Teresa (Torino)
5; Stra Giovanni 10; Passone Giuseppina 5; Borio Giuseppe 5; Fam. Rinaldi
(Bori) 5; Gallo Luigi 15; A. G. 5; Cogno Ernesto (Torino) 10; Cogno Luigi 5;
Rinaldi Giuseppe 5; Ravera Giuseppe 5; Ravera Tina (Torino) 5; Rapalino 5;
Olivero Tina (Montic ) 10; Ida Maffei-Foglio (Bari) 10; Tarditi Maria 5; Abbona
Onorato 10; Saccato Giuseppe 10; Soldato
Ricca Luigi 5; Nada Massimo 5 ; V. R. 8; Maria Lemasson-Novo (Torino) 10;
Passone Catterina 5; Fam. Rostagno Seb. 10; Fam. Capra 10 ; Rag. Tarditi
Giuseppe (Milano) 20 ; Ved. Astore (Torino) 5 ; Giachino Giacomo (Sampejre) 5 ;
Musso Alfonso 10 ; Manzone j Gius f. Sab. 7 : Passone Carlo (Torino) 10;
Taricco Luigi (Siena) 10; Maresc. Alessandria Pietro (Ortovero) 10 ; Sold.
Grisotti Pietro 2 ; Aivano Lucia 3 ; Ciravegna Rosa 2 ; D. Olindo Marchisio 10 ; Can. Garezzo (Benev.) 10 ; Bo
Costanzo (Narzole) 10 ; Con Penna (Torino) 10; Sor. Galvagno 10; Alessandria
Lorenzo 5 ; Tarditi Clementina 5; Sold. Marrone Aldo 5; Borio Giovanni 10 ;
Novo Michele 10 ; Suor Claudina C. 10 ; Bianchi Rosina 10; Fam. Florio 2; Cogno
Carmela 5 ; Negro Bartolomeo 5; Sturpino Teresa 10; Manzone Gius. f. G. 5; Iberti
Giovanni 5; Tarditi Onorina 5; Saccato Michele 5 ; Fam. Sobrero 5 ; Con Cadario
Abio 10; Fam. Cogno (in memoria della Mamma) 20.
Per il Rcovero.
- Eredi Tarditi Elia 75; Maria Lemasson-Novo 10; N.N. 1000; Novo Michele (Tor)
40.
Che il Signore benedica e
moltiplichi nelle mani dei generosi offerenti per la sua Chiesa e per le Sue
Opere la carità ricevuta.
Riportiamo
volentieri il bell'articolo apparso sulla Gazzetta d'Alba in morte della buona
Maestra e ripetiamo al desolato Consorte le nostre più sentite condoglianze.
NOVELLO
“””””CON
CRISTO SIGNORE. - L'alba di sabato, 3 u. s. commosse tutti i novellesi. La
giovane maestra Emilia Abbo in Ferrero era volata alla gloria dei giusti
lasciando a piangerla nella rassegnazione cristiana l'amatissimo consorte,
signor Maestro Ferrero, e due angioletti: i suoi tesorucci Giovanni di anni
sette e Carlo di anni quattro.
Già
da tempo soffriva. I giorni, negli ultimi tre anni, si trasformavano in altare,
su cui la Estinta andava man mano purificandosi e perfezionando il suo
sacrificio. Solo poche ore prima del trapasso, a una persona che in nome del
Signore le infondeva la fortezza cristiana, ella, sorridendo lievemente, con un
filo di voce rispondeva: volentieri offro a Gesù le ultime sofferenze per
l'anima mia, per i miei bimbi, per lo sposo, per la pace, per i peccatori.
E
poi la notte silenziosa trapiantò dalla terra al Cielo quell'anima temprata nel
dolore, cui Iddio affidò una triplice missione: Educatrice, Sposa, Madre.
I
funerali, svoltisi lunedì 5 maggio, riuscirono imponentissimi. La popolazione
novellese in massa tributò alla Compianta cordiali sensi di suffragio e alla
Famiglia sentita partecipazione all'immenso dolore.
La
funzione e il corteo eran di un ordine e di una mesta bellezza suggestiva. I
folti gruppi delle Compagnie religiose, le rappresentanze del Partito e la
scolaresca al completo davano l'impressione dell'ideale di ogni Nazione, di
ogni gente, di ogni famiglia e di ogni individuo: unirsi alla Chiesa, amare la
Chiesa, seguire la Chiesa. Solo in questo c'è vera grandezza e gloria
imperitura.
Al
Camposanto, prima che la Salma calasse nella tomba, diede l'ultimo saluto, con
parole indovinate, sincere, proprie, la Ispettrice, Sig.na Baudana, poi una
bimba le rivolse il cristianissimo addio, che suona: arrivederci nell'unione
inseparabile della casa del Padre. La commozione era generale, Ma a conforto
dei cuori in pena suonava all'orecchio la parola viva di Cristo: Ego sum
resurrexio et vita, qui credit in me, etiam si mortuus fueriti vivet.
La
Maestra Abbo Ferrero Emilia visse e credette e morì nel Signore. Quindi vive e
vivrà in eterno. Ai parenti tutti condoglianze sincere e il ricordo in Domino.”””””
Il primo Caduto per la Patria.
Anche
la nostra Parrocchia registra per primo fra i caduti per la Patria uno dei suoi
migliori giovani (por. Alp. Tarditi Stefano di Giuseppe della Fraz Podio), della
cui morte avvenuta in seguito a tifo il giorno 5 Maggio nell'Ospedaletto da
campo X 444 in
Albania, giungeva ufficiale notizia il giorno 15 corr.
Era
della classe 1919.
Senza
esagerare si può dire che il caro Stefano era migliore tra i migliori. Serio ed
allegro insieme come lo sanno essere le anime belle, generoso fino al
sacrificio di sè, mentre avrebbe potuto forse esimersi dall'invio in Albania
per la sua salute già precaria, non oppose ragioni al comando dei Superiori e
partì fidente in Dio al quale aveva offerto se stesso dicendo “Sia fatta la sua
volontà. Se son destinato a tornare, tornerò". Dio lo vide maturo per il
premio e noi siamo certi che già glie l'ha dato ampio, immenso, eterno, come lo
merita chi, dopo aver edificato colla sua vita di giovane intemerato,
religioso, casto, laborioso ha suggellato col supremo olocausto di sè la
giovane, ma fruttuosa carriera.
Il
ricordo del carissimo Stefano resterà imperituro nell'Associazione di A.C. cui
apparteneva fin da bambino ed i nostri giovani avranno sempre in lui un fulgido
modello di giovane cattolico dalla cui bocca non uscì mai una bestemmia, mai un
discorso cattivo, un incitamento al male.
La
dolorosissima notizia ha gettato nel più pietoso lutto la famiglia che lo amava
intensamente, i compagni dell'Associazione che perdono nel caro Stefano l'amico
affezionato ed esemplare, la Parrocchia intera che stima profondamente lui e la
famiglia.
Mercoledì
a cura dell'Associazione fu cantata una prima Messa di suffragio con numeroso
intervento di popolazione. Penseremo intanto per il solenne funerale di
trigesima che certamente vorrà essere un plebiscito di preghiere per il
glorioso caduto dal quale imploriamo la protezione per i suoi desolati
genitori, fratelli e sorelle e la grazia di un vittorioso e non lontano ritorno
per tutti i suoi compagni di armi.
°°°°°O°°°°°
Giovane distinto. - Il giovane Rosso
Gaspare, figlio del nostro R. Podestà, ha conseguito di questi giorni con
brillante votazione il diploma di perito agrario presso la R. Scuola Enologica
di Alba. Al caro Gaspare, da cui tanto
si aspetta l'agricoltura novellese, le più cordiali felicitazioni e gli auguri
di fruttuosa e brillante carriera.
Nota Agricola
Cura alle nostre viti. La scarsità del
solfato rame pone questo anno i nostri agricoltori in un ben duro cimento:
abbandonare parte dei vigneti alla distruzione della malattia? economizzare
soverchiamente nei disinfettanti col pericolo di vedere compromesso tutto il
prodotto? avventurarsi a provare prodotti non ancora sicuri e garantiti dal
tempo e dall'esperienza? Ecco il grave problema che si impone a risolvere ai
nostri viticultori.
Certo molto dipenderà
dal corso dell'annata, ma molto dipende anche dall'intelligenza dei viticultori
stessi. Il Bollettino, fermo nel suo programma di cooperare al bene, non
soltanto spirituale, dei proprii lettori, crede bene di dare alcune norme
suggerite dalla scienza e dall'esperienza.
E' un fatto che negli
scorsi anni si faceva un uso anche eccessivo di solfato di rame con spreco di
fatica e di denaro anche quando non era il caso. Bastava che Tizio si decidesse
a prendere in spalla la pompa perchè tutti ne seguissero l’esempio. Oggi si
deve anzitutto rimediare a questo spreco ed instaurare un regime di massima
economia anche in questo campo.
E’ assolutamente
certo che la peronospora non si sviluppa se non concorrono quei dati gradi di
umidità e di calore. Certo per stabilire esattamente l'epoca della concorrenza
di questi due fattori sarebbe sommamente utile un OSSERVATORIO METEREOLOGICO,
che indica infallibilmente l'apparizione del fungo micidiale. In attesa che
anche i nostri vigneti possano usufruire di detta comodità che avanza tempo e
spesa è bene che i viticultori si attengano alle seguenti norme.
A) - Quando i piccoli
tralci hanno raggiunta la lunghezza di 10-15 cm. fare un primo trattamento asciutto,
specie sui grappoli. Usare unaa miscela di polvere caffaro, zolfo ramato al 5%,
calce o gesso o cenere. Ripetere la solforazione in caso di pioggie o umidità
eccessiva.
B) - I trattamenti
liquidi a base di solfato di rame si possono cominciare in Giugno. Il Prof. Cavassa
che fu una vera competenza in materia agricola da la seguente formula, che si è
dimostrata efficace in pratica e che tu fedelmente seguita anche a Novello ad
es. dal Sig. Rosso Andrea, nostro Podestà, espertissimo agricoltore. Il detto
Professore limita le irrorazioni con solfato di rame a 4 in tutto con le segmenti
quantità: 1° trattamento ai primi di Giugno 3 Etti di solfato e 2 Kg. di calce per brenta. Secondo
trattamento verso il 15-20 Giugno con la stessa misura. Terzo circa un mese
dopo (15 20 Luglio); lasciando invariata la quantità di calce e aumentando a 4 etti
il solfato. Quarto, verso la metà di Agosto aumentando ancora fino a etti 5 per
brenta il solfato. Il medesimo Professore, che era pure agricoltore e curava direttamente
i suoi vigneti, consiglia di non dare il solfato nelle ore calde della giornata
e cioè dalle ore 11 alle 16, essendo provato, dice, che il gran caldo
asciugando immediatamente i tralci della vite non lascia aderire completamente
i rimedi alle foglie della medesima.
Istruzioni moderne
poi, oggi largamente diffuse dal Sindacato Agricoltori, esortano a seguire
questa formula: Ogni brenta di acqua Etti
3 di solfato, Etti 3 di calce, Etti 2 di Politional, prodotto già provato
dall'esperienza che rende adesiva l'irrorazione ed ha pare virtù disinfettanti
specie contro l'oidio e la tignuola.
Come vedete, cari
agricoltori, c’è speranza di salvare le nostre uve anche se la razione di
solfato ci viene diminuita. Economia nella misura ed occhio alla vite. Come un
medico non può curare un malato da lontano così le norme che ci vengono date
non si possono applicare alla lettera. Si può però con occhio intelligente
capire quando il rimedio è necessario, applicarlo nella giusta misura senza spreco
di materiale, di tempo e di fatica.
Anniversari di Giugno
Anniversari di Giugno.
1 Giugno Tarditi Giovanni 1930
3 “ Cucco Rosa Teresa '34
4 " Tarditi Michele '37
5 " Bollito Rinaldi Maria '34
" " Tarditi
Carlo '22
6 " Rosso Michele '34
" " Vietti Giuseppe '30
" " CuccoAbbona Virginia '28
" " Rosso Nicolino Clara '23
7 “ Tarditi Vincenzo '28
12 " Gallo Giorgio '23
" "
Roggia Bartolomeo '22
13 " Tarditi Giovanni '38
15 " Foglio-Tarditi Margh '40
16 " Sangiano-Costamagna M '24
18 “ Rosso Giov. B '35
23 " Ricca Elena '30
" " Scarzello Paolo '29
" "
Raviola Luigj '32
25 " Tarditi Marrone Madd. '33
26 " Saccato Michele '29
27 " Cogno Giuseppe '30
29 " Abbona-Porasso Margh.'29
“ " Borio-Olivero Catterina '23
“ “ Ferreri Garabelli Anna legato perpetuo
Dal registro Messe: Taricco
Anna 18 - Bracco Angelo 20 - Novo Ambrogio 28 – Borio Luigi 14 – Graneris Bernardo
17.
R.
I. P.
PICCOLA POSTA
Sold.
Foglio Francesco - Luigi Dotta - Tarditi Pasquale - Conterno Francesco – Tarditi
Marziano – Ten. Roggia E - Marrone Aldo - Grisotto Giovanni - Vaira Giuseppe –
Tarditi Stefano. Ricevute vostre lettere e cartoline - Grazie del ricordo e
delle belle notizie – Ricambio cordialmente saluti nell'attesa di rivedervi
tutti.
Novo
Michele - Torino - Insieme alle più sentite condoglianze per la perdita della
sua ottima Suocera ed alle promesse di speciali preghiere di suffragio, accolga
l'espressione della nostra più viva riconoscenza per le offerte con cui ha
voluto onorarne la cara memoria.
STATO DEMOGRAFICO
(Mese
di Maggio)
Battesimi:
0 – Matrimoni: 0 – Morti: 1.
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