(sonoro)
Fuor dei piedi Il "Monitore", giornale ufficiale della Repubblica d'Haiti, ha pubblicato di recente un decreto- legge che vieta ai minori dell'uno e dell'altro sesso, i quali non abbiano compiuto i 16 anni, l'entrata nei cinematografi, nei caffè e negli spacci d'alcool. Le rappresentazioni teatrali e cinematografiche, ad essi destinate, devono in precedenza essere approvate da una apposita commissione governativa.
Al proposito ci tornano alia memoria alcune battute di un dialogo tra una mamma ed un sacerdote.
Il sacredote: "E non vi curate di sapere a quali pellicole assiste il vostro figliuolo?".
La mamma: "Oh! quando io so che mio figlio va al cinematografo, sono quieta in cuore mio, perchè allora so dove va ".
Son quelle mamme i cui figli stanno bene, quando sono fuor dei piedi!??
A tutti i cari parrocchiani, vicini e lontani, ai nostri carissimi soldati, specie a quelli di cui da tempo non abbiamo notizie, alle famiglie tra noi sfollate che ci è caro annoverare tra i fedeli del nostro piccolo gregge, il Parroco, a mezzo del Bollettino, invia i più cordiali e sentiti auguri di Buon Anno.
Possa l'anno nuovo, che è cominciato, essere l'anno della pace tanto sospirata, pace vera e duratura fondata sulla giustizia e sulla carità di Gesù Cristo, unico assertore di quella vita non fittizia per dare la quale è venuto sulla terra: "Veni ut vitam habeant" - Son venuto perchè abbiano la vita.
Nella pace tutto potrà risorgere e ricomporsi: le case abbattute, le famiglie sbandate, i soldati dispersi. Anche i poveri morti avranno la loro parte delle nostre cure e delle nostre preghiere col pensiero riconoscente per quanto hanno fatto e sofferto per noi.
Oh! non stanchiamoci, cari parrocchiani e sfollati e continuiamo a pregare colla Chiesa: "Dona nobis pacem". Signore donaci la pace. Noi ci studieremo di meritarcela con una vita più cristiana e, avutala, la godremo con quello spirito di riconoscenza, di onestà, di disciplina, di vita cristiana che ben meriterà il gran dono ricevuto.
A quanti poi, in occasione delle Feste Natalizie e di Capodanno, hanno avuta la bontà di ricordarlo con parole. scritti e preghiere, il Parroco ricambia a mezzo del Bollettino cordiali auguri promettendo riconoscenza di speciale ricordo all'Altare.
Per disposizioni superiori. all'Ufficio postale non vengono più ritirate e spedite le copie del Bollettino destinate fuori parrocchia. Perciò, contro nostra volontà, siamo obbligati a sospendere detta spedizione. Preghiamo perciò le famiglie nostre che desiderano far pervenire ai loro cari, parenti o amici, il Bollettino a volerne ritirare le copie necessarie in Canonica e spedirle direttamente in busta come una lettera (non con semplici dieci centesimi sul giornale o fascetta). Anche i lontani sono pregati, se desiderano avere il Bollettino, a voler provvedere nel miglior modo che loro torna possibile.
Si chiama D. Lorenzo Almondo e viene a noi da quella terra feconda di vocazioni vero vivaio della Diocesi che è il paese di Montà d'Alba, ove ormai quasi tutte le famiglie contano uno o più sacerdoti. Giovane, pieno di buona volontà, ben preparato dal Seminario nelle discipline ecclesiastiche, egli ci dà tutte le garanzie di fare del gran bene in mezzo alla nostra popolazione e specialmente nel campo dei giovani in modo speciale a lui affidato.
Mentre diamo a lui il cordiale e fraterno benvenuto, proponiamoci e promettiamo anche di servirci del suo ministero di bene, si che egli possa dire che ha trovato un campo ben preparato e disposto a dare frutti copiosi. Sopratutto il Parroco si raccomanda ai genitori e specie alle mamme perchè vogliano efficacemente cooperare allo svolgimento del programma che il Vicecurato si assume: la cura del Piccolo Clero, dell'Oratorio festivo, della Gioventù maschile di A C.. del Catechismo ecc.; in una parola quanto è sempre stato oggetto dello zelo dei nostri bravi Vicecurati che tutti ricordiamo con riconoscenza ed ai quali auguriamo larga ricompensa dal Signore. Come già ai precedenti così sentiamo il dovere di
dire il nostro grazie sentito all'ultimo nostro collaboratore il Rev.mo Prof. D. Giovanni Isaia, che, provvisoriamente tra noi, ormai ha trovato campo più ampio alla sua multiforne attività ed abilità nella vicina cittadina di Cherasco, per il bene compiuto tra noi nella sua breve permanerza, nelle varie mansioni accennate sopra.
Il Parroco ha terminato coll'ultima domenica dell'anno il corso di istruzioni parrocchiali c'he aveva quest'anno per argomento: "Le virtù cristiane ed i vizi opposti". Colla prima domenica dell'anno riprenderà da principio il corso che nell'anno 1944 parlerà del Credo e verità della nostra religione. L'importanza dell'argomento, che il Parroco si studierà di svolgere nella forma più popolare e più moderna possibile, dovrebbe indurre tutti e specie gIi uomini a non mancare alla funzione del Vespro. Pensiamo, cari parrocchiani, che. se si può entrare in Paradiso anche dopo una vita in cui s'è molto peccato, non si potrà assolutamente filtrarvi se non si conoscono almeno le verità ed i misteri principali della nostra S. Fede. Si può salvare il peccatore, ma non l'ignorante. E quanti sono i cristiani che, se vogliono dire a se stessi la verità, devono confessare in materia religiosa la più completa ignoranza! Dunque? A scuola se non vogliamo essere bocciati all'esame finale. E mezz'ora di scuola ogni settimana non ci pare troppo.
Come al solito la celebreremo nel giorno dell'Epifania. A Messa seconda faranno la Comunione i fanciulli e fanciulle. Seguirà, dopo Messa, il bacio al Bambino. Alle ore 14 sono invitate in Parrocchia tutte le mamme coi loro bambini pìccoli che ricaveranno una speciale benedizione. Dopo il canto del Vespro si farà la solita processione dei piccoli portando la sacra immagine e cantando le litanie di Gesù Bambino. Seguirà breve predica e benedizione.
Raccomandiamo alle mamme di approfittare dell'occasione per fare iscrivere i loro bambini nell'Opera della S Infanzia (L. 0,60 all'anno) e di dare ai fanciulli la piccola offerta per Gesù Bambino.
I fanciulli e fanciulle verranno a confessarsi la vigilia dell'Epifania alle ore 15.
Dopo un periodo di sosta forzata, la buona volontà de! nostro nuovo Vicecurato che non guarda a fatica, ha permesso ai buoni borghigiani di Bergera di riavere la Messa festiva alla loro Cappella, con loro sommo piacere e vantaggio. Per quanto ci permetterà il tempo e le gravi esigenze del ministero parrocchiale, vedremo di provvedere tale Messa; però vogliamo sperare che i buoni borgigiani non vorranno pretendere l'impossibile ed avranno pazienza se, specie in questa stagione, il freddo o le strade fangose o esigenze in parrocchia non ci permetteranno di venire a loro ogni domenica e festa. Per intanto avvertiamo che le Messe ordinate dalle famiglie sono terminate.
Se sarà possibile avere i Predicatori e Ie condizioni lo permetteranno il Parroco spera ed ha tanto desiderio di poter fare nel prossimo mese di Febbraio gli Esercizi Spirituali o la Missione per tutta la popolazione. Sarebbero giorrni che farebbero tanto bene a tutti compresi gli sfollati che frequentano così volentieri la nostra Chiesa. Raccomando per questo speciali preghiere nella fiducia che gli Esercizi ben fatti accelerino il retorno della pace.
li nostro veneratissimo Vescovo, profondamente impressionato e commosso dalle tante miserie causate nella città di Alba dalle attuali condizioni, lancia per la seconda volta un accorato appello ai Parroci ed ai buoni diocesani perchè lo vogliano aiutare nella santa opera di soccorso a tanta povera gente che muore di fame e di freddo Occorrono generi alimentari, vestiari anche usati, scarpe, zoccole, ecc. Qualunque cosa viene in taglio per chi non ha niente.
Molte parrocchie hanno già risposto all'appello inviando i loro soccorsi. Anche noi faremo volentieri quel poco che possiamo, per spirito di carità anzitutto e poi anche per non smentire il buon nome della nostra Parrocchia sempre in linea quando si tratta del bene.
Le offerte in denaro ed in natura si possono portare o mandare in Canonica o nell'Asilo. Siamo nei tempi della massima miseria e della massima ricchezza. E' necessario che i fortunati vengano incontro ai loro fratelli disgraziati nel nome e colla carità di Cristo che ha detto: "Date e vi sarà dato". Dio non si lascia vincere in generosità.
La Pia Società San Paolo di Alba, in questi tempi di scarsità di cellulosa per la stampa, allo scopo di poter continuare la pubbliocazione delle sue opere e specialmente della Gazzetta d'Alba, si raccomanda a quanti avessero carta da macero: libri vecchi od inutili, giornali, registri, quaderni o qualunque genere di carta straccia a non volerla distruggere. La detta
Società è disposta ad acquistarla ad un prezzo discreto o meglio a dare in compenso libri nuovi a favore degli offerenti o della nostra Biblioteca Parrocchiale.
La carta da macero si può consegnare in Canonica od all'Asilo o anche lasciare in Chiesa.
Il Parroco prega vivamente tutti i Massari delh cappelle, i Priori e Priore delle Compagnie a voler presentare i conti annuali delle medesime al più presto, possibilmente entro il mese di Gennaio.
Tarditi Lodovico L. 100, Taricco Domenica ved. 85, Patrito Costanza ved. Costamagna 40 e 10 per sedia, C. F. 100, Tarditi GIUSEPPE (Podio) 50, P. G. 200, Rosso Paola ved. 30, Parusso Cav. Giuseppe 75, Iberti Giovanni 100, Passone Lorenzo 25, S. M. 25, Vietti Clemente 12, Settime Lucia 20, Costamagna Giuseppe 10, Roggia Pietro 15, Tarditi Benedetto (in suffr. della madre) 150, Abbona Onorato e fam. (in suffr. del fìglio Giovanni) 100, Con. Marengo (Pezzole) 30, Pirra Stefano 50, S. C. 80, Fam. Protto (Lovera) 200, Dardo Anna 10, fam. Cogno 10 (sedia), Strasia Lucia 10 (sedia), Giachino Giacomo 50, Raviola Matteo 50, Saccato Giacomo 30, Abbona Celso 50, Tarditi Giuseppe f. Seb. 100, Tarditi Domenico (in suffr. del padre) 50, Alessandria Felicina 10 (sedia) Prof. Tarditi Alfonso 50, P. B. 50. Tarditi Margherita 10 (sedia). Pavia Emilia 10 (sedia), Gallo G. Battista 100, fam. f. Rostagno Sebastiano 50, Saccato Teresa 25.
Aivano Lucia L. 5, Tarditi Benedetto 5, Pregliasco Carlo 20, fratelli Rinaldi 10, Sanino Carolina 5, Tarditi Matteo (Ven.) 10, Tarditi Anna 5, fam. Guglielmino 10, Tarditi Giuseppe 10, Rosso Paola 10, Gallo Duilio 5, cav. Parusso Giuseppe 25, Iberti Giovanni 20, Iberti - Olivero Carolina 20, Passone Lorenzo 10, Vietti Clemente 5, Bersano Vittorio 15, Settime Lucia 10, Costamagna Giuseppe 10, Cogno Carmela 5, Abbona Onorato 20, Protto Giuseppe 10, M. L. 5, S. C. 5, Pavia Carlo 10. Taricco Andrea 10, Taricco Domenico (Rost) 50, Strasia Lucia 5, Raviola Matteo 10, Bozzone Lucia (Torino) 20, Saccato Giacomo 20. fam. Sobrero 17, Tarditi Gius. f. Seb. 10, Taricco Domenico 20, Ricca Lorenzo 10, Alessandria Giov. (Paese) 20, prof. Tarditi Alfonso 10, Tarditi Lodovico 10, Brezza Tarditi Elvira 10, Tarditi Margherita m. Ang. 10, Gallo G. Batt. 10, Gallo Michele 5, fam. Rostagno (Paese) 10, Saccato Teresa 5.
Sussidio Minist. Educaz. Naz. lire 1598,50.
Coi ringrazimenti più sentiti ai generosi sostenitori delle opere parrocchiali assicuriamo per essi le preghiere dei beneficati e soprattutto della Chiesa che tutti i giorni ricorda i suoi benefattori. Un grazie speciale alla prof.ssa Maria Baudana I. R. Ispettrice Scol. per il vistoso sussidio procurato all'Asilo dal Minist. Ed. Naz.
4 Costamagna Giovanni 1935
4 Rosso Michele 1938
5 Abbona Peiretti Maria 1932
6 Cravero Saccato Maria 1930
7 Debenedetti Tarditi Franc. 1942
8 Taricco G. B. 1934
8 Abbona Maria 1935
12 Ricca Giuseppe 1939
12 Costamagna Sebastiano 1943
13 Borio Domenico 1934
13 Gallo Giiuseppe 1935
13 Gallo Giovanni 1942
20 Genna Cencio Maria 1943
21 Bozzone Antonio 1937
22 Cogno Mantello Maddal. 1935
23 Pirra Pietro (Leg.) 1943
26 Vietto Capra Marianna 1933
26 Spinardi Lorenzo 1941
27 Anselma Giuseppe 1933
28 Pirra Giacomo 1936
20 Ghigo Bosco Delfina 1942<
Una notte d'inverno. Vento e neve a palate: pareva il finimondo.
- Una notte d'inferno!... Una notte da lupi! - borbottava mastro Àbramo, cercando di tappare tutti i buchi della sua topaia.
Quando ebbe finito si sedette, girò attorno lo sguardo e tirò fuori una cassetta. Ogni sera il brav'uoino si concedeva il piacere di contare i suoi zecchini, palpandoli uno a uno e facendoli luccicare alla fiamma tremula della sua lucerna: era l'unica gioia della sua giornata! Ad un tratto si fermò. Qualcuno aveva bussato alla porta. Spense il lume, gettò sul tesoro una coperta e si avvicinò cautamente all'uscio. Di fuori ululava il vento. Bussarono di nuovo.
- Che volete?
- Sono un povero, aiutatemi per carità!
- Andate al villaggio!
- Non trovo più la strada. Sono tutto intirizzito!
- Tira avanti, non ho posto!
- Lasciatemi riscaldare prima un istante al fuoco!
- Vattene, non ho fuoco !
- Per amor di Dio. almeno un pezzo di pane!
- No. vattene!
Si udì un singhiozzo disperato, poi più nulla.
- Finalmente! - mormorò mastro Àbramo e rinforzò l'uscio.
Riaccese la lucerna e levò la coperta...
Un colpo di vento fece scricchiolare paurosamente la stamberga... Seguì un fracasso spaventoso: il tetto sovraccarico di neve aveva ceduto.
Il giorno seguente il cadavere del vecchio fu trovato sepolto sotto le macerie, con la faccia nella cassetta degli zecchini.
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da LUCE E FORZA del Febbraio 1944
Hanno avuto luogo nella nostra parrocchia dalla domenica 23 alla domenica 30 gennaio; anzi, praticamente si può dire che sono terminati colla festa di S. Giovanni Bosco, lunedì 31 in cui la partecipazione alla S. Messa ed alla S. Comunione fu più numerosa che nei giorni festivi.
Predicò gli Esercizi con zelo veramente instancabile e facondia non comune il Rev.mo P. Biancolini E. S. J. che oltre le quattro prediche giornaliere sostenne la maggior parte del peso del confessionale.
Il risultato non poteva essere più soddisfacente: frequentate le varie predicazioni e specie la meditazione del mattino presenziata pure da molti uomini. La Comunione per soli uomini e giovani fatta sabato mattina raggiunse il numero di 300 e quasi egual numero di uomini la ripeterono domenica.
Il numero complessivo delle Comunioni, da un calcolo approssimativo, ha oltrepassato certamente le 2500. Deo gratias!
Con ciò non vogliamo dire che tutti abbiano approfittato della grazia dei SS. Esercizi.
Purtroppo ci furono i renitenti, i sordi alla voce di Dio, gli assenti da tutte le funzioni. E' forse gente assorbita dagli affari, che credette non aver tempo, ma Dio non voglia che vi sia anche gente sì arretita dai lacci del demonio, così impigliata nei peccati contro il 6° e 7° Comandamento che torna loro moralmente impossibile il rifarsi una coscienza cristiana, il vivere una vita onesta.
E in questi casi la logica li porta a ragionare così: " Che serve andarsi a confessare se tanto non ho intenzione di cambiar vita, di lasciare il vizio, di riparare al malfatto? Ed hanno ragione. Ma noi rivolgiamo loro una semplice domanda: " Se oggi che siete in possesso delle vostre energie e della vostra volontà e nella possibilità di riparare al male non vi sentite di farlo, potrete farlo domani, quando il male sarà aumentato, od in punto di morte quando ogni energia è svanita, quando la volontà è fiacca e la mente ottenebrata?
Ah, cari peccatori, ricordate che le conversioni in punto di morte sono rarissime e che molto olio santo va ad alimentre lg fiamme dell'inferno. La pratica insegna che le confessioni più malfatte, le Comunioni più fredde sono proprio quelle che si fanno da tanti, non abituati, In punto di morte. I Sacramenti allora da tanti si ricevono come si prendono le medicine prescritte dal medico.
E questo serva per i pochi che degli Esercizi non ne approfittarono.
Per tutti gli altri formuliamo l'augurio e nutriamo speranza che gli Esercizi siano veramente il principio d'una vita più cristiana, più fervorosa, fatta di maggior buona volontà, di più pazienza, di spirito d sacrificio, di carità, di maggior santificazione delle feste, di orrore alla bestemmia. I tempi sono tristi, non sappiamo che cosa ci prepari il domani. Speriamo che le nostre preghiere e la nostra vita buona ci portino presto la sospirata pace; ma se anche il 1944 dovesse segnare una recrudescenza di sofferenze e di privazioni, se anche , come già per tanti fu il 1943, l'anno incominciato dovesse portarci la rovina completa e la morte, rinfrancati dalla grazia di Dio e stretti con rassegnazione alla croce di Gesù Cristo, ci conforterà il pensiero del dovere compiuto, della vita onesta vissuta e la speranza, anzi la certezza, che la vita non ci sarà tolta, m cambiata in un'altra migliore. "Tuis fidelìbus, Domine, vita mutatur non tollitur" canta la Chiesa. Ai tuoi fedeli, o Signore, la vita non viene tolta ma cambiata.
Avanti perciò con piena confidenza, con coraggio e con buona volontà.
L'abbiamo celebrata domenica 30 facendola coincidere con la chiusura degli Esercizi, col miglior risultato di un maggior numero di Comunioni e di più generose offerte che
raggiunsero la somma di L. 260. Tale somma sarà spedita al Vescovo che, a sua volta, unita aIle offerte di tutta la Diocesi, l'invierà a Roma al Santo Padre. Chi sa quali miserie andrà a sollevare il nostro denaro! Forse a qualche povero prigioniero in Russia od altrove; forse a qualche famiglia sinistrata e gettata sui lastrico senza pane e senza calore; forse a qualche missione lontana dove l'inondazione, la guerra o il terremoto hanno portato la misera e la fame; forse a chi soffre senza farlo sapere e perciò maggiormente bisognoso; certo il papa sa far arrivare il suo soccorso ovunque c'è una lacrima da asciugare, un dolore da lenire, una sofferenza da mitigare, senza riguardo a nazionalità, a religioni, a caste, a divisioni. Per lui ebrei o turchi, protestanti o cattolici, bianchi o neri, sono tutti figli dello stesso Padre, affidati da Gesù Cristo al suo amore, pecorelle da custodire o da condurre all'ovile. E siamo contenti che il nostro obolo abbia trovato un così sublime impiego.
All'ora di adorazione tenuta a Vespro, P. Bianco'ini con accento di figlio affezionato ci ha parlato del Papa, delle sue intenzioni, delle sue sofferenze, del suo lavoro e delle sue preghiere per la cessazione della guerra, per il ritorno della pace e per l'affratellamento dei popoli nella carità nella giustizia del Vangelo. In serata ha parlato alle Zelatrici del Sacro Cuore. Giornata completa e bella di preghiere e di opere buone. Deo gratias"!
Rimandata di otto giorni ha avuto luogo, domenica 30, presieduta dall'Arciprete, Presidente nato dell'Asilo, l'adunanza delle Signore Patronesse.
Il Presidente ha esposto in breve la situazione dell'Asilo che risente della difficoltà dei tempi, specie per le aumentate spese onde procurare gratuitamente la refezione calda ai bambini. E dsse gratuitamente, poiché la piccola quota che non tutti pagano intiera e molti non pagano, non basta neppure a compensare l'assitenza e tanto meno il riscaldamento. Se pensiamo che oggi la mensilità di molti Asili e specialmente di quelli di città sorpassa le 50 lire e che un semplice piatto di minestra (e i nostri bambini non si contentano di uno) non si trova più a meno di due o tre lire, sarà facile comprendere lo sforzo che fa l'Asilo per continuare il suo lavoro di bene e di assistenza alla nostra infanzia. Perciò l'adunanza delle Patronesse ebbe per scopo lo studio dei mezzi onde ridar vita ad un numeroso gruppo di azionisti che una volta erano il sostegno dell'Asilo e che oggi sono ridotti a ben pochi.
Le Patronesse hanno accolto volentieri la proposta e pur lasciando in carica la Presidente, Sig.na Stra Felicina, assente perchè malata, ha eletto al'I'unanimità alla carica di Vice-Presidente la Sig.na Lidia Balocco, che ha accettato il gravoso incarico di organizzare tra le Patronesse la raccolta delle azioni, assegnando a ciascuna di loro un rione in cui esercitare più facilmente il caritatevole lavoro.
Siamo persuasi che, mentre nessuno si rifiuterà di assumersi l'impegno anche di una sola azione, (L. 5 annue) le brave Patronesse sapranno ridare all'Asilo questo prezioso contributo che, oltre al valore materiale, ha un grande significato morale, così importante ai nostri tempi: la stima, cioè, e l'interessamento che il paese ha per il proprio Asilo.
Continua il Corso Medio di Istruzione religiosa per i fanciulli e fanciulle che vi sono obbligati. Nel bollettino del prossimo mese di Aprile ne daremo il resoconto col nomi degli assenti e la votazione dei frequentanti. Purtroppo alcune famiglie non ostante i ripetuti inviti, hanno fatto il sordo e non hanno inviato i loro figlioli. Pensino questi genitori alla grave responsabilità
incontrata davanti a Dio e davanti ai loro figli verso i quali hanno l'obbligo stretto dell'istruzione religiosa.
"Chi semina vento, raccoglie tempesta" dice il proverbio e noi abbiamo sempre visto che i primi a subire le trlisti conseguenze di una mancata istruzione religiosa sono proprio i genitori.
faremo pure il Catechismo a tutte le classi elementari, secondo il prescritto della superiore Autorità Ecclesiastica. Ne daremo avviso a suo tempo.
Taricco Matteo 75; Patrito Costamagna Costanza 50 (A S. Lucia) ; P. T. C. 150; Alessandria Michele 50; B, T. C. 160; Cagnasso Giuseppe 10; Fam. Vietto (sedia) 10; Roggia G. B. 100; G. F. 20; Costamagna Luigia (sedia) 10; Vivalda Luigi 50; Cogno Giacomo 50; Capra Margherita 60 (sedia); Stra Maria (sedia) 10; Fam. Abbio 50; Legato Mosca 20; Legato Porro 24; Protto Luigia (sedia) 10; Passone Salvatrice (sedia) 10; Borio Francesca (sedia) 20; Ghigo Cav. Michele 100; Pirra Giuseppe 15: Novo Clara 50; Rosso Andrea 300; Lidia Balocco 10 (sedia); Vaira Lucia 10 (sedia); Fam. Montanaro (chiar.) 50; Dott. F. Franco 50; Ferrero Margherita 10 (sedia); Rinaldi Luigi 25; Grisotto Domenico 30; Tarditi Luigi 50; Dotta Giacomo 30; Borio Giuseppe 10; Rapalino Maria 20; G. M. 50 (A S. Gius.); M B. 100; Mantelli Luigi (in occ. batt. figlioccio) 50; Sobrero M. 50.
Alcune delle dette offerte furono fatte per gli Esercizi; così pure durante gli Esercizi abbiamo trovato in una cassetta delle elemosine un biglietto da L. 500 che viene a compensare le spese sostenute per la detta predicazione. Che il Signore compensi tutti e specialmente il generoso oblatore e faccia sì che si realizzino le intenzioni per cui fu fatta la cospicua offerta.
Taricco Marco 15; C. T. 10; Prof. Raffaella Tarditi 25; Tarditi Pasquale 10; Cagnasso Giuseppe 10; Marengo Bernardo 10; Ved. Grisotto 5 ; Roggia G. B. 10; Stra Fancesca 15; Canavesio Rosa 10; Passone Montanaro Maria 10; Marenco Adolfo 5; G. 5; Costamagna Luigi 10; Cogno Giacomo 12; Roggia A. 5; Capra Margherita 15; M.a Baratteri 20; R. M. 10; Ravera Giuseppe 5; Fam. Cassinelli 10; Gallo Virginia 3; Marenco Angelo 10; Can. Garezzo 6; Conterno Rosa 10; Pirra Maria 5; Manzone Gius. f. Sab. 10; Pirra Pietro 10; Cav. Anselma P. 20; Borgogno Celeste 35; Borio Francesca 10; Antonione Glov. 5; Baroero Anna 10; Gatti Giuseppe 5; Cav. Ghigo M. 15; Saccato Giacomo 10; Pirra Giuseppe 10; R. I D. 5; Teresa Burzio Giordano 10; Cav. Prof. Ciravegna M. 10; Dott. Burdizzo 10; Novo Clara 10; Prof. Majolo 20; Lidia Balocco 20; Fam. Montanaro (Chiar.) 10; Dott. Franco 10; Vietto Giacomo 10; Raviola Lorenzo 10; M° Ferrero 20; Tarditi Luigi 10; Dotta Giacomo 20; Borio Giuseppe 3; Gallo Teresa 10; Vivalda Celso 25; Rapalino Maria 10; G. M. 5; Grisotto Domenico 20; Ved. Passone 10; Solini Nina 10; Cogno G B. 10; Rovella G. B. 20; Astore Filiberto 20; Bozzone Bartolomeo 10; Peperone Carlo 10; Civallero Giuseppe 5; Dallorto Antonio 10; Ravinale G. B. 10: M. Rolfo 20; Ravera Gino 10.
Taricco Marco 50; Alessandria Michele 50; N. N. 50 ; Costamagna Luigi 30; Cav. Ghigo Michele M. 200; M. Ferrero Michele 50; Tarditi Luigi 50.
Totale L. 480. Offerte precedenti L. 12460. Somma raggiunta L. 12940 Mancano L. 7050.
Dott. Burdizzo 40; Off. ammasso legna 300.
O. N. Maternità e Infanzia 335; Fam. Montagnoni - Muzzoll 100; P. P. per un legato dopo la sua morte 1000; Novo Clara 50.
A tutti i Benefattori delle suddette opere nostre Dio renda il cento per uno.
2 Febbr.: Cogno Giacomo 1922
3 Abbio Luigi '40
" " Marengo Giov. B. '22
" " Viglione Michele '43
4 Alessandria Giacomo '29
6 " Pirra Vittorina 1942
" Abbio Michele '42
7 " Montanaro Stefano '29
" Maccarello Giuseppe '36
" Alessandria Giacolino '39
8 " Grisotto Giuseppe '38
9 Piovano Lorenzo (Legato) '28
10 " Boggione-Montanaro Francesca '34
11 Sangiano-Ravinale Margherita '42
12 . Tarditi Catterlna '31
13 " Gallizio Teresa '31
" " Alessandria Matteo '25
14 " Passone Filippo '33
14 Saccato Giovanni '43
15 " Manzone Domenico '26
17 Tarditi Giuseppe '42
20 Tarditi Teresa '31
21 Passone Pietro '32
22 Taricco Margherita '25
" Tarditi Serafino '23
23 Suor Tarditi Luigia '32
24 Passone Giuseppe '34
" " Quarone Lodovica '31
" " Rovella Benedetto '31
" Tarditi Gaspare '21
25 Raviola Marianna '23
28 Tarditi Anna '34
Tarditi Maria f. Vinc. (Legato) 5
Marenco Mario 6-1939
Manzone-Montanaro Ter. 10-1933
Cabutto-Veglio Maddal. 12-1937
Galvagno Maddalena 15-1936
Borio Giovanni 17-1936
Stra Matteo 22-1938
Spinardi Giuseppe 29-1940
Abrlgo-Audisio Catterina 22-1943
O Signore, nato dalla Vergine Maria, non tener conto deIle mie infedeltà, e purifica il mio cuore, facendone un tempio, per il tuo Corpo e Sangue purissimo, e non respingermi dalla tua presenza, tu che operi misericordia senza misura.
- Che bell'acquetta" dice l'ortolano", l'insalata che ho seminato spunterà in pochi giorni.
- Che tempaccio! Povera mia canapa brontola il contadino.
- Che giornata d'oro! - esclama l'ombrellaio - una ventina di queste giornate e gli affari vanno a gonfie vele.
- Che stagionaccia! Siamo torna ti all'inverno - brontola un signore zoppicante - ecco il mio reuma che torna fuori.
- E' proprio questa la pioggia che ci voleva, perbacco - esclama uno scienziato sull'alto della torre dell'osservatorio - posso provare magnificamente il mio pluviometro.
- Accidenti alla pioggia - grida la lavandaia che ha ancora il bucato da asciugare - il cielo ha smarrito l'abilità di far sereno.
- Viva la faccia di questo tempo - dice il vetturino cui fan ressa i clienti - con quel sole insistente non si faceva mai un centesimo.
- Che tempo cattivo - mormora la signora - non si può uscire e la... modista mi aspetta.
Ora dite che cosa dovrebbe fare il buon Dio, che governa il mondo, se dovesse fare il nuvolo e il sereno, solo quando gli uomini si troveranno d'accordo...
Mi sono incontrato durante la mia vita in tante incognite: una però fra le altre mi assilla alquanto: sapete quale è? Quella delle signorine fumatrici, delle donne col sigaro... e quel che è peggio non si bada se si è in pubblico o in privato, in casa o nello stabilimento, con amiche o con colombi ecc... ecc... Che belle figure! che onore! che attrattiva! che bella scuola per la casa, per i figli!...
Teniamoci un po' a quel che si d ce «pudore»: almeno almeno quel senso di riserbo, che tanto s'addice al sesso gentile... così non sta bene: certe forme spudorate si devono condannare, perchè rivelano animo troppo basso e fanno sospettare a qualche cosa d'altro... come dice... "guardatemi, fra l'altre, ho anche questa virtù".
I primi due bicchieri: è l'uomo che beve il vino.
I due secondi bicchieri: è il vino che beve il vino.
Gli altri bicchieri: è il vino che beve l'uomo.
In certe serate di domenica come stanno i rapporti? Purtroppo " il troppo stroppia!... "
Perdiamo tutto, anche il bene dell'intelletto... che figure poi! addirittura barbine!... peggiore di quella che vi metto innanzi.
Un contadino sta sotterrando il suo asino. Passa di lì una guardia in pensione (ha ricoperto durante la vita vari posti, anche di qualche importanza... ora si è ritirato e passa il bel tempo...) - Sorride, sogghigna vedendo quel contadino e poi gli dice:
- Oh, buon uomo, voi che siete così religioso, come fate a seppellire il vostro asino senza portarlo in Chiesa e fargli dire una Messa da morto dai vostri preti?
- Perchè, signor A. il mio asino era come voi: non credeva in niente e non voleva saperne d'andare in Chiesa.
Che figura! ma chi beve vino, meglio chi è bevuto dal vino, fa una figura peggiore, perchè si riduce da rendersi simile a un altro quadruipede.
L'incredulo Clemenceau. comprendendo la gravità delle crisi morali e sociali che rovinavano la Francia, diceva un giorno a Don Chautard: "La sola forza che potrebbe salvarci è l'Evangelo. Se voi cristiani sapeste usare più potentemente la grande leva della sua dottrina, voi salvereste il mondo".
E' questo il compito dei cristiani: conoscere a fondo il Vangelo, viverlo in tutta la sua intensità, renderlo lievito efficace nel mondo per salvarlo.
Nei mesi di Marzo, Aprile, Maggio e Giugno il Bollettino non uscì a causa della grave malattia del Parroco.
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da LUCE E FORZA del Luglio 1944
NOTIZIE DI NOVELLO
Cari parrocchiani e amici Dopo quattro mesi di sosta, il Bollettino torna a riportarvi il suo affettuoso saluto. Il motivo del lungo silenzio più facile a sapersi dai vicini, sarà stato invece più misterioso per i lontani. Gli è che, oltre ad una sospensione ordinata dalla Autorità Civile per tutti i Bollettini Parrocchiali, durata poco tempo, ci fu di mezzo per il nostro la lunga e dolorosa mia malattia che appena ora entra in convalescenza.
Che fu? Mah! Si sa bene che sempre in salute non ci si può stare! Un terribile mal di cuore che già da tempo dava qualche noia, ha scosso d'un colpo, la domenica 20 febbraio, la mia resistenza fìsica minacciando seriamente nei primi giorni di mandarmi al Creatore e tenendomi a Ietto per oltre tre mesi. Che il caso fosse grave e la guarigione molto problematica lo asserirono subito i medici tra cui il bravo Prof. Carusi di Alba ed un distinto medico di Torino portato a titolo di amicizia dal mio nipote salesiano.
Oggi a convalescenza iniziata - che però non è ancora guarigione perfetta - sento dovere che la prima parola sia un ringraziamento a quanti in questa dolorosa circostanza hanno avuto interessamento per la mia salute. E prima a Dio, alla SS. Vergine ed ai Santi nostri Protettori, verso i quali salirono in questi giorni tante e tante preghiere. Poi a voi tutti cari Parrocchiani che queste preghiere avete fatto con tanta fede ed insistenza, fino a sobbarcarvi il disturbo di un triduo di processioni alla Crocetta, ai bambini dell'Asilo, ai membri dell'A. C. che si fecero promotori della Corte a Maria, ed a quanti, colleghi, amici e conoscenti, si unirono da lontano a voi nell'intento di strappare al Cielo la grazia. E la grazia, venuta colla collaborazione dei bravi Dottori, io l'attribuisco in gran parte alle vostre preghiere.
Un ringraziamento specialissimo e commosso vada a S. Ecc. Mons. Vescovo che si degnò fin dai primi giorni confortarmi colla sua visita e colla paterna benedizione.
Un grazie sentito agli ottimi Ill. medici, il nostro Dott. Franco, il Prof. Carusi di Alba ed il Dottore di Torino che gareggiarono in premurosa gentilezza e generosità, ai miei familiari per la continua assistenza, ai parenti ed a quanti con regali. assistenze. visite, lettere, ecc. dimostrarono il loro interessamento.
Confesso candidamente che non mi aspettavo un plebiscito tale di fraterno e filiale attaccamento alla mia povera persona e che ora, a cose passate, penso che non ogni male vien per nuocere. Ho l'impressione che questa sia stata un'occasione per la mia buona popolazione per dire tacitamente al Parroco tante cose che forse non si oserebbe dire a parole e che questi mesi di inerzia forzata abbiano potentemente servito a stabilire tra pastore e gregge una maggior unione fatta di amore, di compatimento, di bontà. Per parte mia vi dichiaro apertamenfe che tutto ciò mi impegna a dedicare sempre più al vostro bene quel po' di vita che al Signore piacerà concedermi ancora e la salute che m degna restituirmi.
Che il Signore vi benedica tutti.
Il vostro Arciprete
La malattia del Parroco ha portato d'un colpo il peso della Parrocchia sulle spalle del giovane Vicecurato D. Almondo ancora impreparato ad un compito così grave. Se anche per il più umile mestiere è necessario un tirocinio più o meno lungo, è facile capire l'imbarazzo di chi dovesse senza il medesimo trovarsi nella responsabilità della più diffìcile delle professioni: la cura d'anime. Ciò avrebbe portato di necessaria conseguenza il Parroco convalescente a dover riprendere anzi tempo le sue occupazioni, specie per quanto riguarda la predicazione. Cosa assolutamente proibita dai Dottori che ammonirono categoricamente che anche la più lieve imprudenza in merito potrebbe essere fatale. "La malattia - ha detto uno di loro - è di quel genere che nascondono e tendono l'agguato quando uno si crede guarito e forte".
E fu appunto questo timore e questa considerazione che indussero il nostro amatissimo Mons. Vescovo ad inviare a Novello in qualità di delegalo ad omnia il Rev. D. Antonio Bergadano, Vicecurato del Duomo da parecchi anni e perciò sacerdote provetto, nel ministero parrocchiale, già nostro Vicecurato, che ricorda con simpatia i Novellesi e viene volentieri per qualche mese tra noi. (Egli ha già iniziato il suo lavoro con le istruzioni parrocchiali)... Il Parroco non ha parole sufficienti per ringraziare S. E. Mons. Vescovo per il
delicato e paterno pensiero, e mentre con tutta la popolazione ringrazia pure il Vicecurato D. Almondo per il bene compiuto nei pochi mesi di permanenza tra noi, porge il più deferente saluto al Rev. D. Bergadano coll'augurio che il sacrificio del distacco, sia pure provvisorio, da quanto lo legava ad Alba gli sia, oltreché di gran merito presso Dio, anche di titolo presso i Superiori nel giorno, che auguriamo non Iontano, in cui il Signore lo chiamerà al governo di una Parrocchia, per il quale è ormai preparato.
Nel Bollettino Diocesano dei Giugno corr. anno, S. E. Mons. Vescovo inizia una lettera al Ven. Clero della Diocesi con queste parole:
"Sul limite della stagione estiva è dolorosamente necessario ritornare sull'argomento della moda.
Purtroppo invece di rifare i suoi passi verso una doverosa riservatezza. fa invece un passo innanzi nella spudoratezza, sì che non si sa donne e giovani che la seguono siano più incoscienti o spudorate. Comunque sia, ricordino i Parroci e Sacerdoti il loro grave dovere di non dare tregua a tanto imperversare di mancanza di pudore e di esibizionismo allettante alla impurità.. Ma dobbiamo anche dolorosamente constatare che non dovunque si è agito con quella fermezza che avrebbe ottenuto risultati ben migliori. Tale fermezza avrebbe anche fatto stimare assai più quelli che col non lasciar entrare in chiesa le affette da questo male della moda nudista, avessero fatto vedere che il dovere si compie, anche se può urtare altri, ad ogni costo. Intendiamo pertanto che le disposizioni più volte emanate siano rigorosamente osservate e chi siano senz'altro escluse dalla Comunione e anche dallo entrare in chiesa donne e fanciulle che non siano in regola con quanto è stato stabilito dall'Episcopato piemontese circa la moda ".
Se queste parole, cari parrocchiani e parrocchiane, residenti o sfollati, le avesse dette o stampate di sua iniziativa il Parroco, si sarebbe gridato da più d'una o uno, come già altre volte, al rigorismo, all'esagerazione, a "solo a Novello si grida così". Ma non è il Parroco che grida. Da tempo egli tace, come sapete e chissà quando potrà ripigliare ii suo ufficio rispondente a quelle parole di S. Paolo: "Clama ne cesses. - insta opportune, importune, - "eccetera. Grida e non cessare, insisti opportuno e importuno, prega, sgrida, ecc.
Stretto tra due opposte vedute il Parroco preferisce -- ed è Suo dovere - incontrare l'approvazione dei Vescovo e disprezzare le critiche dei divoti del nudismo.
E che a Novello ce ne sia bisogno lo dica chi ha occhi in testa e cognizione in mente. Anche qui purtroppo è un vero "imperversare" della moda nudista.
Cari parrocchiani e amici. Il Parroco è in dovere stretto di coscienza di denunziare il male secondo le direttive dei suoi Superiori. E che la moda nudista sia un male grave lo hanno ripetutamente detto il Papa ed i Vescovi, unici ed autorizzati interpreti della parola di Dio. Si vuole ascoltare? Bene. Non si vuole? Pazienza! Al tribunale di Dio si vedrà chi aveva ragione.
Del resto c'è modo, se si vuole, di salvare la decenza e l'economia insieme. E' questione di buona volontà: e più che di calze è questione di vesti.
Però, per carità, non confondiamo le cose e non pretendiamo di essere persone religiose e tanto meno di frequentare i Sacramenti continuando a tenerci in opposizione stridente colle direttive della Chiesa. Del male se n'è sempre fatto, ma forse è mai succeduto che il bestemmiatore o il ladro pretenda essere tenuto per ottimo cristiano pur confessando apertamente che egli vorrà continuare a rubare ed a bestemmiare. "Nolite dare sanctum canibus". "Non date le cose sante ai cani" è precetto chiaro ed esplicito del Vangelo, per indicare gli indegni.
1° - Nessuna nudità in Chiesa.
2° - Vesti sotto il ginocchio, maniche sotto il gomito. Non scollature.
3° - Tollerati appena nei bambini non nelle bambine e ragazzi oltre 10 anni: calzoni corti sotto il ginocchio e calze corte. Ciò che, specialmente nelle giornate fredde od umide, nuoce alla salute e non concorre certo a rinforzare le gambe.
Patrito - Costamagna Costanza 7: Marengo Margherita 20: Cogno Giovannei 15: M. G. 10: Daniele Deograzia 20: Rinaldi Lodovico !0; Davico Giuseppe 10; Settime Isabella 15; Sorelle Galvagno 10: Castella Felicina 5: P. S. 20; Alessandria Giuseppe 10; Stra Giovanni 10; G. M. 5; Tarditi Sordi Maria 10; Marrone Divina 10; Roggia Franca 10: Rinaldi Giuseppe |0; Gallo Marianna 10; V. L. 20; Stra Luigi 15; Saccato Michele 10: Pirra Michele 5: Piovano Catterina 50: Rosso Andrea 15; Tarditi Filippo 10; Tarditi Giuseppe 20: Manzone Giuseppe Aut. 6: Alessandria Guglielmo 5; Passone Maria Merli 10; Passone Catterina 10: Barberis Giuseppe 10; Cencio Giuseppe 20: Marenco Modesto 20: Marenco Margherita 10: Boggione Giuseppe 15: Scarzello Sabino 10: Con. Sarzotti 10: Cogno Gioacchino 20: Marenco Domenico 10: Pirra Giovanni 40.
Abbona Catterina (sedia) L. 10: M. G. 100: Rinaldi Lodovico 50; Davico Giuseppe 10; Davico Maria (sedia) 10: Settime Isabella (sedia) 15: Ravinale Angelo 50; Sorelle Galvagno (sedia) 10; Castella Felicina 20: Stra Giovanni 40: Con. Tarditi Giuseppe e Teresa (in occ. nozze d'arg.) 100: Musso Angelo in occ. batt. bimbo 50; Anselma Metilde (sedia) 10: V. L. 50; Stra Luigi 20: Borgogno Celeste 50: Anselma Felice (in occ. batt. bimba) 200: Marenco Modesto 100: Sposi Vaira 200: Famiglia Dott. Gervasone (in suffr. della mamma) 250: Costamagna Luigi in ric. suo Priorato Uomini) 100: P. P. 25: Tarditi -Vigliecca Quintina (al S. Cuore per il figlio Angelo) 100: P. M. 50: Con. Sarzotti 50: Taricco Maria Fede (nel giorno di sua l.a Comunione) 50.
Borgogno Celeste in occ. batt. bimba 200: Famiglia Gervasone i (in suffr. mamma) 250: Op. Maternità e Inf. 410; Ministero Educ. Naz. 432: Off Filodramm. 200: Pie Signore (in suffr. di Sìgn. Stella - Gervasone Lucia) 500.
M. G. L. 50: Davico Giuseppe 20: Fiorina Marco (n occ. batt. prim.) 50: Borrione Mauro 20: Ravinale Angelo 50; Sposi Vaira 200; Recite e Accademie 970; P. P. 25: Taricco Maria Fede l.a Com. 50. Totale L. 1435. Offerte precedenti 12.940. Somma raggiunta 15.760.
a Dio, a Maria SS.ma ed ai Santi Protettori cui è stato tanto raccomandato il Parroco nella grave malattia, ora felicemente superata, il medesimo, chiamando a partecipare al frutto quanti hanno per lui pregato e tutti gli offerenti alla Borsa di studio, completa la somma costiluendo regolare legato presso la Curia Vescovile di Alba in L. 20.000 (ventimila) coll'annua rendita di L. 700 da destinarsi dal Vescovo su proposta del Parroco alla pensione di un Chierico o Seminarista povero della nostra Parrocchia. Resta cosi aperta la fondazione di una seconda Borsa per cui saranno le eventuali offerte future.
E' il Rev D. Gallo Domenico di Battista della Borgata " Bergera " che ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale dalle mani di S. E. il Vescovo di Alba nella festività di S. Pietro (20
giugno). Veramente egli appartiene alla Parrocchia di Vergne essendo la sua l'unica casa della Borgata soggetta a quella Parrocchia, ed è giusto che la sua Prima Messa sia celebrata e festeggiata in quella Parrocchia, come avverrà la domenica 2 luglio. Ma egli è soprattutto della Borgata Bergera, dove la famiglia Gallo gode una generale e meritata stima e della Cappella locale della quale il Signor Battista da tanti anni è attivo tesoriere e solerte amministratore; e perciò da considerarsi nostro parrocchiano.
Logico quindi che e Bergera e la nostra Parrocchia, cui D. Gallo è pure tanto affezionato, prendano parte alla sua gioia. Perciò al lunedì .3 luglio sarà festa a Bergera dove vi saranno due Messe: la prima alle ore 7 con la Comunione generale, distribuita dal neo-Sacerdote, la seconda solenne alle ore 11 cantata in musica e celebrata dal medesimo assistito dai parati. Sarà così forse la prima volta che la Cappella di Bergera ha l'onore di una Messa parata. A sera, ore 17, Vespro solenne, discorso e benedizione. La domenica poi 9 luglio il neo- Sacerdote ripeterà la funzione solenne nella nostra Parrocchia a Messa grande.
Siamo persuasi che sia a Bergera e sia a Novello la popolazione prenderà parte attiva e numerosa alle belle funzioni, destinate anche a suscitare nuove vocazioni sacerdotali nella noslra Parrocchia.
Quest'anno cade proprio in Domenica (16 luglio) e noi lo l'esteggieremo con la maggior solennità possibile nelle presenti circostanze.
Ne sono Priori degnissimi i Coniugi Alessandria Giovanni, Giudice Conciliatore, e la consorte Marengo Felicina.
Speriamo poter fare la tradizionale processione, mentre la Cantoria del Piccolo Clero, sotto la direzione del bravo Chierico Tarditi sta preparando la musica per la Messa grande.
7. Luglio - Novena della Madonna del Carmine. Rosario e Benedizione a sera.
7 Luglio - 1° Venerdì del mese.
13-14-15 Luglio - Triduo di preparazione alla Festa del Carmine. A sera : Predica.
15. Luglio - LEGA DI PERSEVERANZA.
16. Luglio - Festa della Madonna del Carmine.
27-28-20. Triduo per le donne in preparazione alla festa di S. Anna. Rosario. Conferenza e Benedizione alle ore 17.
30. Festa di S. Anna titolare della Compagnia delle Umiliate. A sera inizio del triduo alla Crocetta.
3. Luglio: Schellino - Vigna Ligorina.
7. Luglio Castella Giovanni.
11. Luglio Bergamino- Magenta Antonietta.
13. Luglio Sangiano Luigi.
14. Luglio Borio Luigi - Raviola Francesco.
15. Luglio Giachino - Tibaldi Maria - Tardili - Sarzotti Anna.
18. Luglio Pressenda Carlo - Passone Michele - Marenco Carlo.
10. Luglio Tarditi Giuseppe - Tarditi Francesco.
20. Luglio Passone Pietro - Passone Vancini Angela - Alessandria- Conterno Teresa.
22. Luglio Cogno - Voersio Luigi.
25. Luglio Tarditi Lorenzo.
26. Luglio Castella Catterina - Audisio Michele.
27. Luglio Graneris - Torta Anna.
28. Luglio Taricco Giacomo - Alessandria Margherita - Taricco Antonio.
29. Luglio Abbona Domenica.
Quest'anno, per cause ovvie, non abbiamo fatto il Catechismo di Quaresima. Ripareremo in questo mese di Luglio con una ventina di lezioni straordinarie. Ci saranno di valido aiuto i Chierici e speriamo che il Corso abbia anche maggiori risultati.
Inizieremo il giorno 4 Luglio alle ore 10,30 ed il Corso è obbligatorio per tutte le classi elementari, maschili e femminili che ancora non hanno subìto l'esame. Esortate anche quelli delle Borgate dove già si è dato l'esame. Di istruzione religiosa ce n'è mai troppa. Mi raccomando perciò ai genitori. La mietitura sarà terminata: a quell'ora i ragazzi son tornati dal pascolo: a mezzogiorno sono di nuovo a casa. Non ci dovrebbe essere motivo di mancare.
Il "PICCOLO CLERO" è una delle tante branchie di cui si compone la Parrocchia ed ha la sua importanza nella vita parrocchiale. Non è quindi tempo sprecato quello che si dedica ai cari chierichetti, nè inutile parlare qualche volta della provvida istituzione. Il Piccolo Clero infatti provvede al servizio delle S. Messe, al canto liturgico (almeno in parte), interviene alle Processioni ed alle Sepolture e dà alla vita parrocchiale quella perpetua aria di giovinezza senza di cui le funzioni sembrerebbero cosa morta. Dal Piccolo Clero poi, se ben cudito e soprattutto quando i genitori ne capiscono l'importanza e danno volentieri la loro collaborazione, nascono le vocazioni religiose e si formano i giovani seri e promettenti per l'avvenire. Da un bambino che fugge il prete c'è poco di buono da aspettarsi. Da un po' di tempo però il nostro Piccolo Clero, che pure ha avuto periodi di floridezza meravigliosa conseguendo parecchi premi ai concorsi, è in decadenza per varie cause che non è il caso ricordare. Vorremmo vederlo rifiorire per il bene dei fanciulli e della Parrocchia e ne abbiamo fondata speranza. Il nuovo Vicecurato D. Bergadano è specialista in materia, i Chierici gli saranno di valido aiuto mentre il gruppo dei fanciulli, rinforzato da buoni elementi di sfollati, promette assai bene.
Indispensabile però ad una buona riuscita per la formazione educativa, morale, civile e religiosa deii fanciulli è la cooperazione dei genitori e specie delle Mamme cui dovrebbe stare a cuore che i loro figli, appena capaci, siano iscritti al "PICCOLO CLERO PARROCCHIALE" e vigilare che vi compiano il proprio dovere.