(sonoro)

        Dopo il numero del Maggio 1945, LUCE E FORZA dovette nuovamente interrompere le pubblicazioni a causa della grave malattia del Parroco. Potè riprenderle solo a gennaio del 1946, ma per poco, perché la malattia costrinse il Parroco a farlo uscire a singhiozzo. col numero del maggio del 1945. Purtroppo, fu l'unico numero di tutto l'anno, perché dovette nuovamente interrompere le pubblicazioni, a causa della grave malattia del Parroco. Le pubblicazioni ripresero soltanto nel gennaio del 1946 e, nel primo semestre di quell'anno, uscirono solo due numeri, a gennaio e a marzo.

da LUCE E FORZA di Gennaio 1946

LA LETTERA DEL PARROCO

        Parrocchiani e Reduci, carissimi,
        Da tempo desideravo ripubblicare un numero del nostro Bollettino, cui vi so tanto affezionati, ma proprio quando, nel Settembre scorso, rimessomi alquanto in salute, mi accingevo a scriverlo, una nuova ricaduta, mi obbligava a letto che lascio appena adesso per qualche ora al giorno di cui approfitto per scrivervi, a più riprese, la presente.
        L'ultimo numero del nostro Bollettino datava dal mese di Maggio 1945 e da allora ad oggi quanti avvenimenti, quante cose sono successe, tra cui la più gradita fu il ritorno di tanti di voi, cari militari e prigionieri dalla lunga vita di stenti e di dolori sofferti durante l'immane, crudele guerra. E vi ho visti, almeno molti, con tanto piacere, mentre altri arrivati dopo non hanno potuto come desideravano portare il saluto al Parroco che sapevano malato.
        E, ripeto, è specialmente per voi, cari Reduci, che mi son deciso, anche con fatica, a scrivere il presente Bollettino per dirvi tante cose che mi tumultuano in cuore e che volentieri vi avrei dette a voce in familiari conversazioni che avevo intenzione di tenervi.
        Ed anzitutto è giusto che vi parli de

La vostra festa

        È giusto e doveroso. Ve l'abbiamo promessa quando siete partiti, ne abbiamo parlato tante volte aspettandovi, ve l'abbiamo ripetuto rivedendovi.
        E non occorre dirvi che ve la siete ben meritata tutti (militari, partigiani, prigionieri) dopo tanti sacrifici che noi conosciamo ed apprezziamo.
        Ed ecco come il Parroco l'avrebbe pensata questa vostra festa che, nelle sue linee generali ha pure ottenuta l'approvazione del Comitato. Poiché voi sapete, cari reduci, che abbiamo formato un apposito Comitato che in questo doveroso compito non vuole stare indietro da altri paesi, anzi desidera, se si può, fare qualcosa di più. Già si sono raccolti discreti fondi ed altri se ne raccoglieranno ancora poiché la festa, non potendo aver luogo in inverno, dovrà svolgersi solenne nella prossima primavera in epoca da stabilirsi d'accordo con voi.
        E che cosa faremo? Ecco:
         1. - Nessuno troverà a ridire e se lo facesse si meriterebbe semplicemente la nostra compassione - se considerandovi quali siete uomini composti d'anima e di corpo e per di più cristiani, la festa comprenderà la parte religiosa e la parte civile - lo spirituale ed il materiale.
        Il Parroco perciò conta di far precedere alla vostra festa una predicazione speciale tutta per voi, alla quale è certo voi parteciperete volentieri tutti.
        E non è vero, cari Reduci, che ne avete e ne sentite il bisogno di una parola che vi raddrizzi tante idee, che vi riconcilii colla vita e vi rimetta nella normalità dalla quale purtroppo la guerra ha sviato tanta gioventù? Ne avete sentite tante in questi anni e ne avete vedute tante che non c'è a stupire se vi siete domandato: Ma! chi avrà ragione? il nostro Parroco che ci predica la vita cristiana, la moralità, che ci parla di giustizia, di carità, di vita futura, di Paradiso e di Inferno, o questa gente protestante o senza religione che vive come le bestie che ne fa di tutti i colori, che ci ha fatto soffrire pene indicibili? C'è ancora una giustizia? una carità, una legge? e qualcuno forse è andato anche più avanti e s'é domandato: Ma cè un Dio che possa permettere di queste cose ?
        E venuti a casa che avete visto? Pensavate forse di trovare tutti in lacrime e probabilmente avrete trovato che pochi si sono commossi per voi, se eccettuate la vostra mamma, la sposa, la famiglia.
        E traversando i paesi devastati e nei nostri stessi paesi, così miracolosamente favoriti dalla Provvidenza, che avete visto e trovato? Una mania di divertimento, una smania di ballo, una gioventù che non ha onorato la Patria col suo lavoro, come voi col vostro sacrifìcio. Gente disonesta che in tanti luoghi ha attentato all'onestà delle vostre donne, che, veri vampiri, hanno succhiato il sangue del prossimo accumulando patrimoni ingenti col disonesto lavoro della borsa nera, mentre voi li avevate lasciati straccioni. Voi avete sofferto ed essi hanno guadagnato. E non c'è a stupire se davanti a questi spettacoli e ad altri che rinunzio a descrivere, qualcuno di voi si sia sentito sfiduciato ed abbia detto: "Ebbene farò anch'io come gli altri,,.
        Per questo compatiamo chi, venuto a casa, s'è dimostrato diverso da quando era partito e s'è dato al bel tempo, frequentando e magari organizzando balli ecc...
        Ora però, cari reduci, è tempo di far giudizio, di mettere a posto le idee, e la predicazione che vogliamo per voi avrà appunto questo scopo. Anzi di questa predicazione ve ne anticipiamo una parte coi prossimi Esercizi che avranno inizio col 10 Febbraio p. v. nei quali un dotto Padre Gesuita alla sera parlerà a voi ed agli uomini. Non spendo parole per esortarvi ad approfittare dell'occasione buona, anche per semplice desiderio di istruirvi in quella scienza che è sempre ed in ogni luogo la più necessaria: la religione.
        E basta su questo argomento. E' vero, mi sono dilungato un po' troppo. Abbiate pazienza! Ma che volete? Molti di voi mi fanno compassione. Sfiduciati, demoralizzati, scandalizzati da tanti mali, guardano in faccia all'avvenire con un senso di semi disperazione. No, coraggio, cari figliuoli, la Provvidenza vi è anche per voi e specie per voi che avete dato tutto. Dio non paga il sabato, dice il proverbio, e come a suo tempo darà quanto spetta a chi ha fatto male, darà anche a voi che avete fatto bene la giusta ricompensa. E ve la darà, siatene certi, anche in questo mondo.

E d'altro?

E sarà tutta qui la nostra festa? domanderà qualcuno. No, ed eccomi a continuare nell'esposizione del programma in progetto.
        Nel giorno stabilito, che vorrà essere solenne religiosamente e civilmente, e che, ripeto, sarà nella prossima primavera - anche per un sentimento di rispetto doveroso ai cari vostri compagni che ancora aspettiamo dalla Russia, dall'Africa, dall'Egeo, o da dove si trovano, e che speriamo tornino tutti e presto - inizieremo la nostra festa con uni bella Comunione Generale a Messa prima: tornerete in Chiesa, possibilmente colle vostre onorate divise, per la Messa grande che sarà solenne, in musica, con discorso d'occasione e poi parteciperete tutti ad un modesto pranzo che il Paese vi offre. E speriamo non sarete soli poiché con voi vi saranno i vostri parenti, amici e ammiratori. Seguirà un solenne TE DEUM di ringraziamento a Dio per avervi restituiti alle vostri famiglie, e chiuderà la giornata una grandiosa accademia in vostro onore con numeri di pretta attualità.
        Al lunedì mattina un solenne funerale per i poveri vostri compagni che non torneranno più con una visita in gruppo al Camposanto, dove, se non i loro corpi, noi conserviamo la loro memoria.
        Per ora di certi ne contiamo solamente quattro: Tarditi Stefano di Giuseppe (Podio) morto in Albania; Schellino Giuseppe di Michele (Panerole) morto in Russia; Tarditi Giovanni di Luigi (Ramelli) morto in Germania e Tarditi Giovanni Batt. di Stefano (Paese) caduto in Alba. Speriamo che il numero non aumenti.

E soldi?

        Certo sarebbe nostro desiderio dare a ciascuno di voi un segno tangibile della nostra riconoscenza, un premio certo mai adeguato ai vostri meriti, come qualcuno dice abbiano fatto certi comuni in condizioni finanziarie migliori del nostro. Ma come si fa: Occorrerebbero centinaia di migliaia di lire per dare a ciascuno di voi - e siete tanti - anche una piccola somma.
        Comunque il Comitato farà il possibile per aiutare almeno i più bisognosi.
        E finisco con poche esortazioni:
         1. - Non perdetevi d'animo, cari giovani e non disperate dell'avvenire. Alla vostra età non si rinunzia alla vita. Siete usciti da situazioni ben più gravi, uscirete anche dalla presente. Confidate in Dio e siate uomini. Ricordate l'apologo della formica e di un certo guerriero illustre? Si era seduto costui, dopo una sconfitta, sfiduciato e risoluto a lasciar perdere tutto, ai piedi di un palo su cui tentava salire una formica. Il palo era liscio e la formica scivolava giù. Riprendeva la salita e nuovamente era a terra. Ma non si perdette d'animo la povera bestiola. Due, tre, cinque, dieci volte affronta il duro lavoro, finché, dopo ripetuti scivoloni, guadagnando palmo a palmo il cammino, raggiunge un buco del palo - il suo nido.
         2. - Giovani carissimi, la guerra ha fatto fare a tutti e specialmente a voi un enorme scivolone. Il mondo tutto è precipitato molto abbasso moralmente e materialmemte Sta ancora a voi il tirarlo su dall'abisso. Ed eccovi la meta da raggiungere: il vostro nido. Amarlo, se già ve lo siete formato e vivere per lui a costo di qualunque sacrificio; formarvelo al più presto se ancora ne siete fuori.
        Sposatevi, vi dirò chiaramente fuori metafora, sposatevi per avere uno scopo nella vita, per ritrovare nel cuore di una buona compagna la gioia della vita, la dimenticanza del passato, la speranza nell'avvenire. E non dite che oggi per sposarsi occorre un capitale: no. Un letto ce l'avete tutti, quattro sedie le trovate con facilità, le vesti di seta, la stanza in stile, il viaggio di nozze, i pranzi costosi ecc. non sono l'essenza del matrimonio. Se ne può fare a meno. Farete il viaggio di nozze e darete il pranzo al primo decennio di matrimonio e allora lo farete a casa vostra, con roba vostra e con molta maggior soddisfazione, e con attorno chi vi chiamerà: Papà. E notate, che ho detto apposta "una buona compagna,,.
        E la bontà della donna che è il requisito indispensabile per la felicità di una casa non la si va a cercare sul ballo o per le vie tortuose della notte.
        Avete mai letto sui giornali nella rubrica " Annunzi,, o "Pubblicità,, le richieste o domande di matrimonio? E dire che chi cerca la sposa sui giornali.... Eppure non c'è mai: "Incontrerei a scopo di matrimonio signorina mondana, ballerina, galante, dipinta, nottambula, ecc". ; ma cè sempre: "conoscerai persona seria, modesta, buone referenze, anche se senza dote, ecc."
        Che vuol dire questo ? Rispondete voi e decidete.
        E un'ultima parola a Voi ed a tanti giovani: Abituatevi al risparmio. Oggi si spreca tanto denaro perchè se ne ha in abbondanza e perchè qualcuno dice scioccamente che tanto il denaro vale poco. E perciò si spende: divertimenti, dolciumi, fumo, inezie, ecc. Anche i ragazzetti dodicenni tirano fuori dalle tasche biglietti da cento ed anche più.
        Ma, cari giovani, non capite che appunto perchè il denaro vale poco occorrerà un giorno averne molto? Risparmiate e non abbiate paura di trovarvi con un mucchio di biglietti solo più buoni ad accendere il fuoco! Questo non potrà succedere. Ma se sarete senza denaro... quella sarà miseria vera...
        Vi saluta e vi benedice il vostro
                        ARCIPRETE

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IN PARROCCHIA

I Santi Esercizi.

        Anche quest'anno per diverse ragioni dobbiamo rinunziare alla S. Missione, come comunemente la s'intende e cioè agli Esercizi col dialogo. Avremo invece un vero Corso di Esercizi, secondo me, più seri e spero più fruttuosi, che ci faranno solo meditare togliendoci dal pericolo di venire a ridere in Chiesa. Eccone il programma:
        10 Febbraio - A Vespro : Predica d'introduzione.
        11 - 16 Febbraio - Messa 1^ ore 6.30 e Meditazione per tutti.
        11 - 13 " - Ore 10 - Conferenza alle Figlie.
        14 - 16 " - Ore 10 - Conferenza alle Donne.
Tutte le sere alle ore 10 - Rosario e Conferenza agli Uomini e Giovani adulti.

        D'accordo col Signor Predicatore, che sarà un valente Padre Gesuita, avviseremo se potrà aver luogo la solita funzione alle ore 15 o se invece vi sarà una conferenzina ai fanciulli.
        Domenica 17 Febbraio: Comunioni Generali - Messa solenne - Discorso di chiusura a Vespro.

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NOTIZIE BREVI

         - Compagnia del Carmine. - La festa del Carmine del 1945 ha avuto carattere di pura religiosità ed insieme di mestizia per la scomparsa di chi doveva esserne il centro: il Ch. Tarditi Domenico che in tal giorno avrebbe dovuto celebrare la Sua Prima Messa e riempire di gioia la casa dei suoi Genitori - Priori della Compagnia. Egli invece la celebrò dal Paradiso. Ancora condoglianze ai buoni Priori che per l'occasione fecero l'offerta alla Chiesa di L. 1000.
        Furono eletti Priori per l'anno 1946 i Coniugi Sigg. Manzone Giuseppe fu Giusto e Bergamino Elisia, ai quali vanno i nostri auguri.

         - Compagnia delle Umiliate. - Celebrò la sua festa a S. Anna (29 Luglio). Ne fu Priora la Sign. Tarditi Montanaro Maria. Entra a Priora per il 1946 la Sign. Tarditi Sordi Maria e fu eletta Sotto Priora la Sign. Galliano Quarone Edvige.

         - Alla Crocetta. - Quest'anno abbiamo potuto riprendere la nostra cara festa alla Crocetta che riuscì solenne e divota. Abbiamo fatto nei giorni 30 - 31 Luglio e1° Agosto il triduo di processioni e Messe promesse con voto alla Madonna. Furono pure abbondanti le elemosine e le offerte che serviranno a suo tempo al decoro della divota cappella.

         - Compagnia dei Luigini. - Ebbe la sua festa preceduta da triduo la domenica 2 Settembre. Fu Priore il giovane Bergamino Pierino. Fu eletto S. Priore il giovane Passone Luigi fu Luigi reduce dalla Russia.

         - Compagnia Figlie di Maria. - Solennizzò la propria Patrona nella festa del nome di Maria (16 Settembre). Predicò il triduo l'Arciprete. Fu Priora la giovane Cogno Carmela e fu eletta Sotto Priora la giovane Tarditi Catterina di Matteo (Veneria) in sostituzione di Passone Maria, rinunciataria, passata a matrimonio.

         - Giornata Pro Seminario. - Fu celebrata con preghiere e Comunioni la domenica 30 Settembre. Le offerte, specie per opera dei bravi Filodrammatici del paese e di Bergera furono di L 4000 che si inviarono al Seminario il 18 Ottobre 1945 - Anche la raccolta di offerte per il trasporto dei prigionieri dalla Germania per opera della Commissione Pontificia fruttò la somma di L. 1000.

         - Giornata Missionaria. - (28 Ottobre) - Con molte preghiere e Comunioni furono raccolte per le Opere Missionarie L 2000 che si inviarono all'Uff. Missionario Diocesano il 12 Nov. 1945. La media per abitante darebbe L. 1,25, ma quante famiglie hanno offerto nulla?

         - Per i nostri morti. - La pratica invalsa da parecchi anni di raccogliere in occasione della festa dei Santi e dei Morti, specie durante la visita al Composanto, offerte per Messe di suffragio ai morti della Parrocchia in particolare per i più dimenticati, ha fruttato quest'anno la bella somma di L. 1296 che furono segnate a registro per Messe di suffragio.

         - S. Lucia. - E chiudiamo la breve cronaca delle nostre feste con una nota dolorosa. La festa di S. Lucia, così cara e cosi attesa dai novellesi e da tanti forestieri purtroppo quest'anno non si potè celebrare e la divota Cappella dovette rimanere chiusa per la presenza del Ballo pubblico, appositamente fatto venire par l'occasione. La perdita materiale in elemosine fu notevole, ma più notevole e dolorosa la perdita spirituale di tante preghiere e Comunioni e la brutta figura fatta davanti ai forestieri che con loro sorpresa e dolore trovarono la porta chiusa o si sentirono dire per la strada: "La festa non si fa, perchè c'è il ballo ed il Sinodo la proibisce,,. Se è male impedire ad un individuo un onesto guadagno ci pare sia anche più male impedire intenzionalmente il bene materiale e spirituale nelle feste dei Santi. La legge purtroppo .non difende i Santi, ma è certo che li difende Iddio.
        I profanatori di feste ed i persecutori dei Santi non han mai fatto fortuna. S. Lucia attende anche il suo giorno. Che non si possa una buona volta separare la fiera (ridicola al 13 Dicembre poiché ad eccezione di quattro montoni, non si fa un contratto di qualche entità) dalla festa e lasciare che così ognuno faccia la propria parte? Intanto il danno dato a S. Lucia è danno dato al paese.
E pensare che sarebbe così facile e così vantaggioso per tutti organizzare una fiera ad es. verso la metà di Novembre, finita la vendemmia e la semina. La gente farebbe i suoi acquisti di verdura senza dover correre altrove e provvederebbe il necessario per l'imminente inverno. Possiamo sperarlo finalmente ?

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NELL'ASILO.

        L'Asilo continua la sua vita di miseria e di stenti. Le spese crescono e le offerte purtroppo tendono a diminuire sempre più. È vero che il Comune ha aumentato il suo sussidio da L. 1000 a 4000 e l'Amministrazione ringrazia sentitamente, ma occorre che la popolazione concorra di più. Una volta con 1000 lire si compravano ad es. 5 quintali di patate, oggi con 4000 se ne compra appena uno. E poi non si può pretendere che le povere Suore continuino a vivere collo stipendio della fame di L. 3000 annue (1000 lire per suora). Perciò raccomandiamo: 1° - Alle Signore Patronesse di pigliarsi a cuore la raccolta delle azioni e fare si che ogni famiglia vi sia iscritta con una o più azioni (L 5). 2° - A tutti coloro che possono farlo di aiutare l'Asilo con offerte in denaro od in natura. II Signore pagherà la carità al 100 per uno, come ha promesso.

IL RICOVERO.

        Mai come in questi tempi abbiamo sentito la necessità di questa istituzione. In questi ultimi mesi sono ben 4 i poveri bisognosi di ricovero che, se il nostro avesse potuto funzionare, vi sarebbero entrati ben volentieri. Diciamo grazie sentite al Cottolengo di Alba che così generosamente ci viene in aiuto e che ha accolto in questi ultimi tempi ben tre nostri cari novellesi: Scotto Michele (morto pochi mesi fa); Galvagno Giovanni e Manzone Maria. E ce ne sarebbero altri che abbisognano di un po' di caldo, di pane e sopratutto dell'affetto della carità cristiana che di detti Ospizi è la molla e il distintivo, ma non si può anche abusare e dobbiamo pensare che anche altri paesi ne abbisognano.
        Perciò il Parroco, in questi lunghi mesi di forzata inerzia, ha meditato a fondo il problema e sarebbe deciso ad aprire il Ricovero, così come si trova, adattandolo alla meglio e chiamando a dirigerlo apposito personale di Suore. Che ne pensa la popolazione? Sarà un problema tanto difficile a risolvere? Io credo di no se la popolazione, e specialmente chi può, dara una mano per iniziare e per continuare.

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PER IL BOLLETTINO

        Se il Signore, come spero e come voi continuamente pregate, mi concederà anche un minimo sufficiente di salute, il Bollettino vedrà di venirvi a trovare con maggior frequenza che per il passato. Occorre però che anche voi, cari parrocchiani e lettori, facciate un po' di sforzo. II prezzo del Bollettino oggi è più che dieci volte superiore a quello dell'ante guerra. Vedete di aumentare anche voi in proporzione le vostre offerte.
        Inoltre ricordate che il Bollettino, data la sospensione, non ha più il conto corr. postale per la spedizione fuori Parrocchia. Perciò se desiderate che parenti o conoscenti vostri lo ricevano, vedete di spedire il vostro (con francob. di cent. 40) oppure passate in Canonica a ritirarne una copia in più.
        Il prossimo numero porterà le offerte per il Bollettino, la Parrocchia, l'Asilo, ecc. dal Giugno in poi.

        


 

da LUCE E FORZA del Marzo 1946

LA LETTERA DEL PARROCO


        Carissimi parrocchiani,

LE ELEZIONI

        Un grande avvenimento sta per avverarsi nel nostro Comune e nella nostra Patria. Dopo oltre 20 anni il popolo è nuovamente chiamato ad eleggersi i proprii rappresentanti che dovranno curare i suoi interessi e lavorare per il suo bene nel Comune e nella Nazione. Cosa di massima importanza perché come dalla scelta di un buon seme si spera un buon frutto, così dalla scelta di buoni dirigenti dipende l'avvenire dei nostri Comuni e dell'Italia intera.
        Ecco perchè in argomento così delicato e importante il Parroco sente il dovere - secondo le direttive dei suoi Superiori - di dirvi una buona parola che vi illumini e vi diriga nel compito pieno di grave responsabilità che incombe a tutti: dare il proprio voto con coscienza a persone che lo meritano e che danno la garanzia di guidare bene il timone del Comune e della Nazione.
        Nè si dica che con questo il Parroco fa della politica. Anzi tutto occorre rispondere a costoro (che la politica la vorrebbero fare loro soli e come vogliono) che il Parroco e tutti i Preti sono cittadini come gli altri, che pagano le loro imposte e che, come tutti gli altri, hanno davanti al Comune ed alla Nazione i loro diritti ed i loro doveri.
        Ma poi - per essere più chiari - notate bene cari parrocchiani che la parola "politica,, si può prendere in tre sensi.
        - POLITICA per sè è l'arte di ben governare un Comune, una Provincia, una Nazione.
        - POLITICA per qualcheduno è l'arte di imbrogliare ed in questo senso si sente dire sovente:"Non c'è nulla di più sporco che la politica,,.
        - POLITICA per altri è lo studio, lo sforzo dì far trionfare un dato partito che può essere buono o cattivo a seconda del programma che si propone di svolgere.
        Il Parroco, i Preti, la Chiesa non fanno la politica nel secondo senso. La Chiesa maestra di verità non ha mai insegnato a imbrogliare ed ha sempre bollato di infamia chi, col pretesto della politica, cerca di speculare sulla pelle altrui, dì fare il proprio interesse, di salire servendosi degli altri come di sgabello. Anche nel terzo senso la Chiesa non fa della politica. Essa non è legata a nessun partito e per questo proibisce ai Sacerdoti e all'Azione Cattolica, come tale, di appartenere ad un partito.
        Ma se politica vuol dire semplicemente "arte di ben governare,, - e questa dovrebbe essere la politica di tutti, non solo a parole ma a fatti - nessuno vorrà negare alla Chiesa ed ai Sacerdoti di interessarsi perché questa politica trionfi, perchè ai Comuni ed alla Nazione siano mandati uomini che danno soda garanzia di conoscere e di voler l'arte del buon governo, chè da un governo buono o cattivo dipende la sorte degli individui, della famiglia, della proprietà, della pace, della morale, dell'ordine, ecc. E la storia è lì a provarlo anche con fatti recentissimi.
        Ciò posto ecco quanto, cari parrocchiani, il Parroco desidera dirvi per il bene vostro e di tutti.

PERCHE' DOBBIAMO VOTARE

        1 - Perché il voto è un dovere come tutti gli altri ed i doveri vanno adempiti se non si vuole andare contro la propria coscienza. E che il voto sia un dovere non sono io il primo e il solo a dirvelo. Lo hanno già ripetuto le più alte autorità religiose: il Papa ed i Vescovi.
        Il Papa Pio XII nel discorso tenuto il 21 Ottobre u. s. rivolto ad una grande adunata di sodalizi femminili diceva testualmente: "Le sorti della famiglia, della coscienza umana, sono in gioco, sono nelle vostre mani o donne. Lascierete forse ad altre, a quelle che si fanno promotrici o complici della rovina del focolare domestico, il monopolio dell'organizzazione sociale di cui la famiglia è l'elemento precipuo nella sua unità economica, giuridica, spirituale e morale?" Ogni donna dunque, senza eccezione, ha, intendete bene, il dovere, lo stretto dovere di coscienza di non rimanere assente, di entrare in azione per contenere le correnti che minacciano il focolare, per combattere le dottrine che ne scalzano le fondamenta, per preparare, organizzare e compiere la sua restauraz'one" .
        Ed il Vescovo nostro nella Pastorale per la Quaresima di quest'anno scrive: "Sappiano e non dimentichino (tutti uomini e donne) - è la parola di Vescovo - che oggi il votare più che un diritto è un dovere e che chi non andrà a votare, a meno abbia chiare e plausibili ragioni di dispensa, sarà un vero disertore della Patria e anzi non dubito di asserire che il non andare a votare in questa circostanza, senza gravi ragioni, costituisce una colpa certa e grave".
        E si capisce. Quando una casa brucia, fa male chi, potendo, non aiuta a spegnere il fuoco. Quando una persona è in pericolo, fa male chi potendo, non porge una mano per aiutarla. Oggi è tutta la Patria nostra che è in pericolo, che minaccia di andare in rovina e se a votare non andranno i buoni, vinceranno i cattivi coi loro programmi di distruzione e di odio. Ne segue che chi non ha compiuto il suo dovere sarà in proporzione responsabile del male morale, spirituale, civile ed economico che ne verrà all'Italia dall'assenteismo dei buoni, dei retti, delle persone serie.
        Anche le autorità civili sono in grande maggioranza di questa idea tanto che alla Consulta a Roma è stata approvata la domanda al Governo perchè con apposita legge dichiari obbligatorio il voto e sancisca pene per coloro che non adempiranno a questo dovere.

DOBBIAMO VOTARE PERCHE' E' NEL NOSTRO INTERESSE.

        Dareste voi, cari parrocchiani, il portafoglio a governare a chi dubitate possa rubarcelo? Aprireste la porta di casa vostra a chi potete pensare vi venga con delle intenzioni non buone?
        Ed è proprio il caso nostro. Alle persone che saranno dal voto pubblico chiamate a reggere le sorti della Nazione e dei nostri Comuni sono poste in mano tutte le nostre sostanze: denari, terre, case, ecc. i nostri figli, le nostre scuole e perfino la nostra vita. Se saranno persone buone, oneste, di coscienza faranno i nostri interessi e cercheranno di risolvere il meglio che si può i gravi problemi che la guerra ci ha lasciato; se saranno invece persone senza fede e senza legge come si dice, cureranno i loro interessi, ci caricheranno di imposte, prepareranno altre guerre e noi, forse, torneremo a vedere i nostri giovani strappati con una cartolina alle loro famiglie, alle loro terre per essere mandati in lontani paesi per una guerra che essi non vogliono.
        Tutte cose che meritano, cari parrocchiani, la più profonda considerazione, poiché non sono altro che la storia dei passato che potrebbe ripetersi.

PER CHI DOBBIAMO VOTARE.

        Il Vangelo dice: "Un albero buono dà frutti buoni ed un albero cattivo dà frutti cattivi". E Gesù portando la similitudine agli uomini spiegava: Guardatevi dai falsi profeti. Li conoscerete dai !oro frutti.
        Il Parroco perciò si prende ben guardia di fare nomi di candidati. E' cosa che potrebbe se non offendere almeno urtare le suscettibilità di qualcuno.
        In linea di massima il Parroco crede di poter fare questa professione di fede politica: voterà per la DEMOCRAZ1A CRISTIANA in ogni elezione. E certamente i più si stupirebbero se il Parroco votasse per altre liste. Non è chiamata malignamente la democrazia cristiana "il partito dei preti,,? E' giusto allora che i preti votino per essa. E coi preti, state sicuri, cari parrocchiani, voteranno per la democrazia cristiana tutti i benpensanti, tutti coloro che ai preti credono ancora perché sanno che dai preti in generale e specie dal Parroco non hanno che dei buoni consigli.
        Venendo poi ai particolari occorre distinguere tra elezioni amministrative o comunali ed elezioni politiche o nazionali.

ELEZIONI COMUNALI.

        Qui ogni elettore o elettrice ha davanti liste di persone che conosce. Ed ecco il consiglio del Parroco (che dichiara apertamente, senza tema di essere smentito, che non solo non ha concorso alla formazione di alcuna di esse, ma anche di ignorare i nomi delle persone che le compongono). Votate la lista di persone che vi paiono le più oneste, le più capaci, le più intelligenti. Se nella lista da voi scelta c'è una o più persone che non vi piacciono cancellatele con un tratto di matita. Vi è in altra lista una persona che vi piace e che stimate degna? Mettete accanto al suo nome un segno ad es. una croce sul quadretto che precede il nome. In tutto questo però dobbiamo avere presente che il compimento coscienzioso di un dovere esige di non guardare ad altro che al merito della persona cui diamo il voto. Perciò, non dire "Questo è mio parente, quello è mio padrone, l'altro e mio amico, al tale l'ho promesso, il tal altro mi ha pagato"... No: la coscienza è sopratutto. Chi lo merita avrà il mio voto, chi non lo merita non l'avrà fosse anche mio padre o il figlio del re. Dite di sì a tutti per levarvi la seccatura e poi votate per chi vi detta la coscienza. Il voto è segreto e nessuno, se voi non lo dite, verrà mai a sapere per chi avete votato.

ELE2IONI NAZIONALI.

        Per le elezioni nazionali o dei deputati alla Costituente invece le cose saranno un po' diverse: In linea di massima. noi non conosciamo personalmente i candidati che ci vengono proposti e dovremo affidarci all'assicurazione dei vari partiti. Tutti i partiti ci diranno che i loro uomini sono i migliori, i più galantuomini, i più onesti, i più intelligenti, i più capaci. Tutti ci faranno delle promesse senza fine, e se non sapessimo per esperienza che di promesse se n'à sempre fatte tante e di fatti pochi, verrebbe la tentazione di votarli tutti, se fosse possibile. E allora come fare? Ecco. Si fa come quando abbiamo da risolvere una grave questione e da noi non sappiamo toglierci i piedi: Domandare consiglio a chi ce lo può dare senza ingannarci e per il nostro bene. E se lo volete il Parroco questo consiglio ve lo dà non colle parole ma coi fatti. Egli, ve I'ho già detto, voterà per la Democrazia Cristiana, persuaso che questo è l'unico partito che dà seria garanzia, non a parole ma a fatti, di difendere e propugnare "il rispetto alla dignità della persona umana - il rispetto alla Religione Cattolica, elemento primo ed essenziale della vita, del carattere e della civiltà della nazione - la libertà della Chiesa e la tutela della tradizione cristiana del paese, - i diritti, la libertà e la tutela della FAMIGLIA - la giustizia sociale secondo l'ideale cristiano e la giustizia internazionale basata sulla eguaglianza dei popoli e sul loro diritto a partecipare a tutti i beni che Dio largisce all'umanità, garantendo ad ogni uomo il diritto alla "pace interna ed esterna". (Pastor. del Vescovo).
        Ed il Papa nel Messaggio natalizio 1944 esorta a mandare col nostro voto alla costituente "una eletta di uomini di solida convinzione cristiana, di giudizio giusto e sicuro, di senso pratico ed equo coerente con se stesso in tutte le circostanze; uomini di dottrina chiara e sana, di propositi saldi e rettilinei, di pura coscienza, capaci di essere guide e capi per condurre il popolo verso l'unione e la concordia nazionale in uno spirito di sincera fratellanza".
        Ora qual è il Partito che si professa sinceramente cristiano? Poiché non basta dire che ad es. si rispetta la religione ma senza praticarla. Oggi si dice che la si rispetta, domani si dirà che si tollera, in fine si caccerà di casa, come finisce di essere cacciata una persona non amata ma semplicemente tollerata.
        E non lasciamoci illudere dalle promesse e dalle belle parole. La storia ufficiale è lì a provarlo. Il Papa ha più d'una volta messo in guardia il popolo cristiano dal comunismo ateo, ed il capo dei socialisti Ministro Nenni ha pubblicamente dichiarato che il socialismo vuole lo 'Stato laico..'.

COME SI VOTA.

        Sia per le elezioni comunali come per le nazionali, vi sarà una scheda sola portante le liste dei candidati dei diversi partiti. Questa scheda verrà consegnata all'elettore insieme ad una matita dal presidente del seggio.
        Dato il proprio nome e constatata l'identità propria, l'elettore entra nella cabina, colla matita traccia un segno, ad es. una + sul distintivo della lista che più gli piace, ad es. sullo scudo crociato che è il distintivo della Democrazia cristiana. Se in questa lista qualche nome non gli va. lo cancella con un tratto di matita e può sostituirlo con un altro anche di altra lista.
        Però non bisogna oltrepassare il numero concesso. Se se ne cancella uno si può (non si deve) aggiungerne uno , e non di più. Neppure si può mettere il segno a due liste. Se per es. le liste portano 8 nomi non possiamo votare per 9. Le schede che sono senza segno di matita o che l'ànno a due liste o che votano più di ciò che è concesso sono nulle.
        Perciò, se non si è sicuri di fare le cose bene facciamoci istruire prima di andare a votare.

ALLE DONNE ELETTRICI.

        A voi donne elettrici, di cui forse più d'una sarà tentata di disinteressarsi delle elezioni, non andando a votare, oltre le parole del Papa, già sopra ricordate, riporto le parole del nostro Vescovo e le parole di un grande statista italiano, ora ancora in esilio.
        Dice il Vescovo: Non votare vuol dire infischiarsi che l'Italia sìa piuttosto senza fede e senza legge che cristiana, vuol dire rendere possibile il ritorno a governi di prepotenza, di ingiustizia, di nessuna libertà, di ammassi e di tessere, di furti su vasta scala nell'erario dello Stato, vuol dire mettere in pericolo la Chiesa di vedersi privata di ogni libertà (come in Russia ed in Jugoslavia), di vedere di nuovo la gioventù portata via dalla famiglia, vuol dire infine rinunciare vergognosamente alla propria dignità.(Past.cit.).
        E lo statista italiano scrive dal lontano esilio dove l'ha confinato il fascismo: "Oggi, se una nuova Italia rinasce, deve essere merito delle donne se questa rinascita marcherà meglio i sentimenti di nobiltà, di gentilezza, di resistenza al male, di autodisciplina, di spirito di sacrificio. L'Italia aspetta la sua salvezza dalle donne cristiane".
        E non dite, brave donne: voto più, voto meno, ma dite invece: ''Se tutte facessero come faccio io..." e fate volentieri il piccolo sacrificio.
        Pensate, ripeto che se non vanno a votare i buoni cristiani, vinceranno i cattivi, i nemici della religione e della famiglia e voi sarete responsabili del male che ne deriverà.

AI CONTADINI.

        Ed a voi, cari agricoltori, ai quali tutti vogliono bene in questo momento, dopo avervi detto che siete la causa della borsa nera, gli affamatori del popolo e che verrà un giorno in cui si verrà alla divisione dei beni ed all'uguaglianza, una sola parola che riporto da autorevole giornale: "Come in Francia, in Belgio, Ungheria, ed in genere nei paesi dove già si son fatte le elezioni, anche in Italia, molto facilmente, saranno tre partiti a dividersi i posti al Parlamento: la democrazia cristiana, i comunisti, i socialisti. Gli altri partiti, compreso quello che vuol chiamarsi dei contadini. saranno una piccola minoranza che nulla potrà fare, perchè mancanti del numero. E allora: tra i tre grandi partiti quale preferite, cari agricoltori? Pensateci e se avete qualche dubbio parlate anche coi soldati che sono tornati dalla Russia. I socialisti ed i comunisti hanno già dichiarato che si sosterranno a vicenda".

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Per le opere parrocchiali

PER IL BOLLETTINO
(dal Gennaio 1945)

        Tarditi Domenico 15; Frat. Costa 20; N.N, 10; Garino Lucia 20; Tarditi Lodovico 15; Vivalda Luigi 20; Raviola Felicita 10; P S. 50; V.L. 30; Stra Luigi 20; Raviola Matteo 15; Gallo Giovanni 12; Rosso Silvio 10; Borio Anna 5; Passone Maria 10; Gallo Maria 10; Pregliasco Carlo 20; Stra Pasquale 20; Stra Ottavio 20; Montanaro Andreina 20; Borio Giuseppe 15; Fam.i Rostagno 50; Tarditi Francesco (Podio) 25; Fam. Principiano 30; Rovella Antonio 10; Roggero Pasquale 20; Bozzone Anna 20; Conterno Rosa 15; Tarditi Filippo 10; Marrone Gio 50; Tarditi Giuseppe fu Gasp. 50; Ravera Giuseppe messo; 20; Scarzello Sabino 20; Manzone Giuseppe 25: Ravinale G.B 15; Ravera Giorgio (Torino) 20; Ved. Sangiano 20; Astore Filiberto 50; Cogno Giovanna Ved. 50; Raviola Sebastiano 50; Frat. Pavia 15; Germano Giacomo 20; Iberti Gius (Paner.) 20 : Rinaldi Lodov. 15; Ferrero Candido 25; Marenco Ang. 30; M. Baratteri 50: Saccato Michele 10; Barroero Giulio 10; Saccate Luigi 10; Marengo Cater. 15; Con. Capra (Torino) 55: M. Cabutto 50; Sobrero Pietro 100; Saccato Teresa 20; Cogno G. B. 10; Farm. Mantilleri 20; Fam Rapalino 10; Rinaldi Giuseppe 10; Vietti Natale 20; Bersano Vittorio 20; O. C. 50; Grisotto Angela 10; Sobrero Catterina 50; Frat. Viglione 30; Alessandria Lucia 55; R. M. 20; Garino Catterina 30; Alessandria Giovanni (Paese) 40; F. P 24; N.N 15; Teologo D. Pavia 40, Roggia Francesco 20; Viglione Bonifacio 10; Borgogno-Vietto Maria 100; Mutti-Bozzone Lucia 50; Roggia Enrico 40; Marrone Aldo 30; Camia Carlo (Tor.) 50; Roggia Ett. 15; Fam. Giordano 100; Fam Principiano 40; B A. 50; Cagnasso Gius 50; Cabutto Giov. 25; Tardi Gius, fu Seb 30; Alessandria Felicina 30; Sardo Giusep. 20; Principiano Giov 40; Cogno Carmela 25; Tarditi Franc. (Chiab) 20; Ravera Giuseppe di C. 100; Vietti Natale 20 ; Manzone Gius. fu Sab. 25; Fam. Roggia (Corini) 50; Fam Marenco (S. Grato) 50; Sposi Gallo Rinaldi 100. Dal Gennaio 1945 a tutto Febbraio '46 le offerte per il Bollettino furono di L. 2646. Se si considera che il solo numero di Gennaio 1946 (stampa e posta) è costato L. 1600 si capisce subito come il Bollettino non possa tirare avanti con sì poca entrata e sì grande uscita, tanto più se si dovesse fare uscire ogni mese. Perciò il Parroco raccomanda alle famiglie di considerare il Bollettino almeno come un altro giornale e compensare le spese vive che sono di L. 4 per copia. E' troppo chiamare ad ogni famiglia che può la carità di L. 50 per quest'opera buona?

PER LA CHIESA (dal Gennaio 1945)

        Cagnasso Giuseppe 20; Fam. Giachello fu Fr. 75; Capp. S. Nicola 60; Pirra Gius. 10; Pirra Benedetto di G. 100; Fam Giordano 300; Giachino Giac. 100; Con. Marengo 50; Fam. Tarditi (Fracchia) 100; Passone Lor. 30; Con. Salvano 50; Concina Paola 100; Pirra Giuseppe 200 ; Monasterolo Metilde 50; Tarditi Clara Ved. 100; Tarditi Domenica (in occ. matr.) 50; Tarditi Luigi fu Vinc. 150; Raviola Felicita 55; P S. 1000; Popolo Cl. 50; Marenco Modesto 200; Sposi Grisotto-Manzone 200; C.R. 100; V.L. 100; P. G. 100; Stra Luigi 250; Raviola Matteo 50: Fam, Protto (Lovera) 500; N.N. 100; Vivalda Luigi 50; Fam. Sobrero 100; Castella Felicina 35; P.L. 10; F S. 200 ; N.N 200; Sardo Alfonso 65; Alessandria Michele 100; Stra Pasquale 25; Pirra Giovanni (Serra) 1000; Tarditi Giov B. 30; N.N (Narzole) 50 ; N.N. (id.) 50; Galvagno Francesco 200: Borio Giuseppe 20; Ravera Luigi (occ. Prior. Uom.) 300; Tarditi-Marrone Maddal. 500; Garino Lucia 50; Sposi Bianco-Pirra 200; Pirra Angelo 305; Camia Carlo 50; Stra Franc.Ved. 200; Cagnasso Gius. (occ. Batt.) 50; Grimaldi Paolo 100: Fam. Germano 100; Fam. Sobrero 500; Ravera Giorgio (in occ. matr.) 100; Raviola Sebastiano 300 ; Rinaldi Adriana (occ. 1^ Com.) 30; Passone Luigi (Merli) 200; Abbio Giov 20; Montanaro Antonio 30; Anzardi Franc. 50; Toro Carmelo 50; N.N. 50; Bersano Silvana (occ I^ Com.) 300: C.R. 100; De Luca Antonio 5=; Bria Aldo (Garessio) 500; Tarditi Benedetto 500; Galvagno Dom. 50; Giordano Adele 50; Alessandria Mich. 100; Dott Viglino Andrea (in suffr. del padre) 500; R. M. 130; Con Tarditi (Priori Carm.) 1000; Grimaldi Paolo 500; Sor. Galvagno 500; Tarditi Lodovico 500; Musso Agost. 300; Cabutto Giov 200; M. Daniele 200; Fam Concina 500; F P 200; N.N. 50; Tarditi Maria (Priora delle Umil. ) 200; T.E. 100; Galvagno Pio Feder. 100; Fam. Giraudi 50; Roggia Francesco 100; Tarditi Albertina 500; Ferrero Ferdinando 200; Pasi Bruna 100; Fiorio Luigi 100; Alessandria Catterina Ved. 100; Bergamino Pierino Priore Luigini 200; Roggia Enrico 400; Fam. Sobrero 100; Tersiglio Mario (in occ. Batt) 50; Geom. Ten. Angoeo Tarditi 500, Marrone Aldo 100, Alessandria Giov. (Paese) 50; Monasterolo Metilde 50; Pirra Anna 70; Camia Carlo 50; Roggia Ettore 100; Montabon Orsola 50; Fam. Giordano 400; Fam. Tarditi 50; Ravera Luigi 300; Pirra Pietro 500; Pirra Stef. (in occ. Batt.) 100; Rossotto Maria 30; S. G. 500, Tarditi Emilia (occ. Matr.) 100; Cogno Angiolina (occ. Matr.) 100; Gatti Gius. (in occ. Batt.) 50; Fam. Montagnoni-Muzzoli 1000; Passone Dom. Ved. 500; Pressenda Gius. fu Celest. 75; B. A. 300; M. Borio e F. Raffaella 150; P. G. 500; Costamagna Luigi 100; Tarditi Gius. fu Seb. 400; Prof. Tarditi Alfonso 500; Frat. Protto (Lovera) 850; Novo Tarditi Clara 500; Tarditi Luigi fu Vinc. 200; Giachino Giacomo 100; Borgogno Walter (in mem. sorellina) 50; N. N. 40; Tarditi Franc (Chiab.) 200; P. P. 200; Castella Felicina 40; Borio-Cogno Rosa 100; M. Borio - Tarditi 100; Fam. Roggia (Corini) 100; Sposi Gallo Rinaldi 200.
        Se guardiamo alla somma delle offerte c'è da essere contenti delta generosità della nostra popolazione verso la Chiesa. Occorre però osservare che molte delle suddette offerte rappresentano la riconoscenza dei militari reduci per la protezione ottenuta in tanti pericoli. Altre offerte sono il compimento totale o parziale del voto fatto dal Parroco a nome di tutta la Parrocchia nei giorni terribili dell'infuriare della guerra, voto che la Divina Provvidenza ha accettato salvando in modo che si può dire prodigioso il nostro paese da gravi danni. Altre sono offerte di sfollati che sono tornati alle loro città dopo l'ospitale dimora tra noi. Inoltre se pensiamo al costo di quanto è necessario alla Chiesa in questi giorni (basta pensare che Kg. 6 di cera che la Chiesa dopo 3 anni è stata costretta ad acquistare, sono costati L. 3000 - 100 lire per candela) ed ai lavori che abbiamo promesso di fare o che attendono il loro compimento (Alt. S Cuore - Tempietto S. Giov. Bosco, ecc.) si capisce subito che le Lire 50 mila di cui oggi può disporre la Chiesa sono ben poca cosa. Per questo il Parroco rivolge calda preghiera a tutte le famiglie che possono e che ancora non figurano negli offerenti a non dimenticare questo dovere annuale di offrire alla Chiesa una parte di quanto il Signore ci ha regalato persuasi che se è doveroso pagare le imposte per il bene materiale che riceviamo dal Governo, è anche più doveroso ricompensare la Chiesa, che nulla possiede, per il bene spirituale che ci procura.

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NOTIZIE BREVI

        GLI SFOLLATI della nostra Parrocchia, prima di restituirsi alle loro citta vollero radunarsi per una modesta festa civile e religiosa il giorno 29 scorso giugno. Coll'occasione, promossa dalle Gent. Sign. Sarzotti Tarditi Clelia e Novo - Toschi Maria, ffettuarono una colletta di L 1010 che offrirono al Parroco per le "Opere Parrocchiali,,. Ci spiace che la mancanza di spazio non ci permetta di dare una più ampia relazione delia simpatica festa.

        GLI ESERCIZI dettati in Parrocchia dal 10 al 17 febbraio u. s. dal Rev mo P. Usai S J. non potevano avere esito più felice, specie per i! numeroso intervento degli uomini alla meditazione ed alle conferenze. Coll'occasione si sono presi gli accordi per riprendere in pieno le funzioni mensili della LEGA di PERSEVERANZA. Grazie a Dio ed al bravo Missionario.

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