(sonoro)

da LUCE E FORZA di Gennaio-Febbraio 1948

Agli amici e lettori del Bollettino

        Le condizioni finanziarie del Bollettino non ci permettono più di inviarlo gratis a tutte le famiglie lontane che lo riceverebbero volentieri. La stampa e la spedizione ci vengono a costare L. 8 ogni copia. Speriamo perciò che gli amici del nostro modesto foglio vorranno comprendere la nostra situazione ed inviarci una equa offerta insieme al loro indirizzo. Del che ringraziamo in anticipo.

La lettera del Parroco

        Carissimi Parrocchiani e Lettori,
        Non é possibile iniziare la presente lettera senza inviarvi anzitutto i più cordiali auguri per le Feste Natalizie e per il Nuovo Anno. Che il Celeste Bambino vi ricolmi tutti delle Sue benedizioni e vi renda questi giorni pieni di quella santa letizia e pace che il Natale é venuto a portare sulla terra agli uomini di buona volontà. Come non ricordare in questi santi giorni il bisogno che abbiamo di pace e di gioia dopo tanto soffrire'? E come non sentire nell’aria l’invito all`amore dopo tanto odio? E’ invito di Gesù Bambino ripetuto dagli Angeli sulla sua culla ed é anche invito dell’umanità stanca di soffrire:
Salute o genti umane affaticate
Tutto trapassa e nulla può rnorir
Noi troppo odiammo e sofferimmo: amate!
. .............. sofferimmo: amatel
        Coai un poeta nostro quasi pagano.
        Ed è l'amore cristiano che io vi auguro, o cari parrocchiani ed amici, e vi prego dal Pargolo di Nazareth che per primo l'ha portato sulla terra, prezioso dono all'umanità sofferente.
        Se ci fosse stato più amore tra i popoli al posto di tanto egoismo non avremmo visto in pochi anni due terribili guerre dilaniare la povera Europa. Se ci fosse più amore tra i figli di una stessa terra, non vedremmo le nostre città e campagne macchiate del sangue fraterno e dilaniate da discordie intestine che nascono dall’odio e conducono alla miseria.
        Se ci fosse più amore non vedremmo tante famiglie rovinate in causa di matrimoni sbagliati ed anelanti al divorzio come ad un mezzo che liberi da un giogo insopportabile, mentre in realtà sarà un cadere della padella nel fuoco.
        Ma l’amore vero, quello che Gesù ha portato ed insegnato con la parola e con l'esempio, é fratello del sacrificio. Non si ama se non si é disposti a soffrire. L’amore vero, l’amore cristiano (poiché tutti gli altri non sono amori) rende la sofferenza dolce e quasi gradita poichè dà alla medesima uno scopo ed una fisionomia: la sofferenza meritoria.
        Ed é questo amore che tutto comprende e che io vi auguro, e vi prego, o carissimi, in queste liete ricorrenze, sicuro di farvi il più grande regalo. Amore fatto di compatimento tra noi, di carità mutua, di aiuto vicendevole, di comprensione fraterna; amore nelle vostre famiglie, fatto di pazienza, di rassegnazione, di tolleranza e di buon esempio, di perdono pronto e sincero.
        Che il Celeste Bambino ce lo porti a tutti questo amore abbondante, duraturo. Sarà la miglior strenna per il nuovo Anno, la miglior garanzia perché il 1948 sia l’inizio di una lunga serie di anni di pace, di prosperità, di gioia cristiana.

Un’esortazione

        Questo amore, cari parrocchiani, che è il compendio e l’inizio di quella felicità che continuerà eternamente e immensamente aumentata in Paradiso, bisogna almeno in parte guadagnarsela colla vita criatiana. Non può avere il dono dell’amore di Gesù chi vive una vita lontana dai Suoi insegnamenti e gli diventa in questo modo nemico. L’amore é pace e lo Spirito Santo dice che non c’é pace per l’empio.
        Perciò cerchiamo di viverla questa vita cristiana con l'adempimento cordiale ed esatto dei nostri doveri: la preghiera quotidiana, la santificazione della festa, la lotta continua alla bestemmia ed al turpiloquio, la carità verso il prossimo, la pazienza in famiglia unita al buon esempio e pei genitori la vigilanza amorevole sui figli, onde questi imparino a prepararsi alla vita che li attende con quella serietà e quelle doti che esige la formazione di nuove famiglie.
        Troppa gente oggi va incontro al matrimonio del tutto impreparata!

Un pensiero ed un fatto

        E pensiamo anche a noi. Non vorrei rattristare nessuno ma é puerile non pensare che il 1948 sarà per alcuni di noi l'ultimo, come per altri lo è stato il 1947 e gli anni precedenti. E allora? Allora facciamo ciò che vorremmo aver fatto allora. ll fatto ce lo racconta il Vangelo, parola di Gesù.
        «Un uomo seppe che in un campo c’era nascosto un tesoro. Che fa? Vende tutto quello che ha e compra quel campo».
        Semplice é vero? Anche noi, se trovassimo questo campo faremmo Io stesso. Ebbene, il campo c'è e nasconde un tesoro immenso. Sta a noi il provvedercelo.
        Sapete qual é? Non già un tesoro materiale che dovremo Iasciare alla nostra morte e che potrebbe forse anche essere causa della nostra dannazione, ma un tesoro spirituale che ci porteremo appresso e che ci guadagnerà il Paradiso.
        E qual è questo campo e questo tesoro? La Santa Messa.
        Credetelo, cari parrocchiani, è impossibile che si danni il cristiano che in vita ha sentito tante Messe quante gli permettevano le sue occupazioni.
        Siamo d'inverno, la campagna riposa sotto la neve preparandoci il pane; nessun lavoro urge. ll sentire perciò una Messa anche tutte le mattine é solo questione di buona volontà per affrontare un piccolo sacrificio di una mezz`ora di sonno, di un po' di freddo e forse di strada cattiva. Ma quale ricompensal Se ciò lo faremmo ogni mattina per 50 lire, perché non Io facciamo per molto di più? Poiché tutti sappiamo che il valore di una Messa non si calcola con moneta materiale.
        Dunque concludiamo con lo Spirito Santo «Dum tempus habemus operemur bonum». Mentre abbiamo tempo facciamoci del bene.
        Con questi auguri vi saluta cordialmente il vostro Parroco
                        Sac. B. Graneris Arciprete

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IN PARROCCHIA

        La Giornata Missionaria che abbiamo tenuta Ia domenica 26 Ottobre ha fruttato per le Missioni la somma di L 4.500 che furono portate personalmente in Alba dall’Arciprete il 26 Novembre e consegnate all’Ufficio Missionario diocesano.
        Le offerte furono così fatte:
Dalle buste inviate a privati L. 152
Off. P. P. L. 200
Offerte· varie L. 103
Offerte accademia L. 2220
ln Chiesa L. 918
Dalla Giov. Femm. L. 502
Cappella Bergera L. 266
Cappella Panerole L. 139
_____________________ Totale L. 4500
        E` una cifra discreta di cui ringraziamo tutti gli oblatori. Certo però che se tutti comprendessero le neccssità delle Missioni in maggior parte distrutte dalla guerra e l'esempio datoci da altre parrocchie più piccole della nostra potremmo fare molto di più.
        Coll'occasione raccomandiamo a tutte le famiglie l'acrizione alla Propagazione della Fede, per i bambini alla S. Infanzia. Nel mese di Gennaio le persone facenti parte della Commissione Missionaria parrocchiale passeranno a raccogliere le quote.

Per l'Azione Cattolica

        La domenica 23 Novembre abbiamo pure domandato preghiere e offerte per l'Azione Cattolica parrocchiale. Diamo il resoconto delle offerte poiché delle preghiere e del loro valore solo Dio può giudicare:
Dalla cassetta alla porta della Chiesa L. 80
ln Chiesa L. 480
Dalla lotteria L. 1540
Totale L.2100
         distribuite alle varie Associazioni per al|eviare alquanto la quota ai bisognosi e specialmente per aiutare la partecipazione agli Esercizi Spirituali, Convegni, ecc.

Esercizi Spirituali

        Anche quest'inverno, a Dio piacendo, avremo un breve corso di Esercizi Spirituali. Saranno tenuti dal bravo Padre Boeri S. l. che già è stato tra noi per Ie Leghe di Perseveranza. Forse molti non Io ricorderanno più poiché é passata dall`ultima sua visita la bellezza di undici anni.
        Anch'egli ebbe Ie sue avventure. Fu Cappellano Militare su una delle piu grandi navi da guerra ed avrà certo non pochi episodi da narrarci. Soprattutto metterà a nostro profitto la profonda esperienza acquistata in mezzo a tant avventure. Sara questo un motivo di più per venirlo a sentire, specie per parte degli uomini ai quali parlerà tutte le sere della bella settimana che sarà dal 25 Gennaio al 1 Febbraio 1948. Come gli altri anni vi saranno pure conferenze specializzate per donne, figlie e scolari.
        Preghiamo fin d'ora affinché il Signore benedica questi santi giorni e li renda copiosi di frutti spirituali e prepariamoci a parteciparvi con vero spirito di fede e desiderio di santificazione.

Prima Messa

        La domenica 28 Dicembre la nostra Parrocchia avrà nuovamente la fortuna di accompagnare all`altare per la sua Prima Messa un neo-Sacerdote nostro Parrocchiano: il Rev. D. Giuseppe Cogno, figlio di Luigi e di Agostina Sangiano. Terrà il discorso d'occasione a Messa grande il Rev. Teol. D. Luigi Pavia, Arciprete e V. F. di Diano d'Alba, pure novellese.
        Anticipiamo fin d`ora ai fortunati genitori le più cordiali felicitazioni ed assicuriamo al neo levita le nostre preghiere per un'abbondante pioggia di doni dello Spirito Santo per la felicità di detto giorno e per un ministero lungo e fruttuoso nel campo al quale il Signore lo destinerà.

Gioventù studiosa

        Con molto piacere abbiamo appresa la notizia che la distinta Sig.na Tarditi Elvira figlia del Prof. Alfonso ha conseguita con pieni voti presso la Università di Genova nella sessione autunnale d`esami la laurea in matematica pura.
        La brillante finale che chiude il ciclo scolastico ed apre la porta all'insegnamento alla brava neo-professoressa non stupisce chi conosce le tradizioni di amore allo studio della Famiglia Tarditi unite ad elette intelligenze ed a vita intemerata. Ma chi sa che cosa sia la laurea in matematica pura e per di più conseguita con tale successo da una giavanetta di poco sopra i venti anni può farsi un concetto del valore della bella laurea frutto di lungo studio e grande amore.
         Non per niente l`ottima giovane ha subito trovata a sua disposizione una cattedra - e tali cattedre sono abbastanza rare - dove colla scienza e coll’esempio di fanciulla rnodestissima qual è sempre stata, contribuirà a efficacemente alla formazione culturale e intellettuale della nuova generazione femminile dalla quale tanto aspettano la Famiglia e la Patria martoriata.
        Congratulazioni a lei e alla Famiglia e auguri di gloriosa ascesa.

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Ai Borghigiani di Moriglione

        Cari Borghigiani di Moriglione,
        Lasciate che una volta tanto il vostro Parroco abbia una parola solo per voi. Forse voi, nelle condizioni in cui oggi specialmente vi trovate - ponte rotto che vi impedisce ogni comunicazione - pensate poco alla vostra Parrocchia ed al vostro Parroco. Ma in compenso il vostro Parroco pensa tanto più a Voi che non vede mai ed ai quali non può provvedere come vorrebbe.
        Nella scorsa settimana ho parlato a lungo con Mons. Vescovo di voi e delle vostre necessità spirituali.
        Anche il Vescovo riconosce le vostre condizioni e deplora che fino ad ora non si sia potuto trovare una soluzione quale si conviene ai vostri bisogni. Sappiamo che qualcuno parla di una vostra eventuale aggregazione al Comune di Lequio.
        Ma questo, che per altro non ci riguarda, non cambia le vostre condizioni in fatto di servizio religioso, anzi in un certo senso le peggiora inquantoché, uniti eventualmente alla Parrocchia di Lequio, scompare per sempre la possibilità di una vostra Parrocchia autonoma nel centro della vostra frazione.
        Da Moriglione siete lontani da tutti i centri: lontani da Novello, lontani da Monchiero, da Narzole ed anche lontani da Lequio dove certo non potranno mai frequentare i vostri vecchi, le vostre donne, i vostri bambini e dove i vostri uomini saranno in pericolo di trovare più facilmente la porta dell’osteria (per fermarvisi quasi tutto il giomo) che quella della Chiesa.
        La soluzione per voi, credetelo, è una sola: una vostra Parrocchia. E non crediate che sia una cosa impossibile. S. E. Mons. Vescovo che è di questa idea e che si disse ben Iieto di darvi un Parroco giovane ed in gamba non appena abbiate provveduto per dargli da vivere anche poveramente, mi disse queste parole: «Ricordi ai buoni borghigiani di Moriglione (di tutte e tre le Parrocchie) che la fondazione di una Parrocchia nuova è il principio di un piccolo paese. E dica anche che la cosa è facile e che altre borgate meno ricche e meno popolate che Moriglione l’hanno fatta e se ne trovano ben contente».
        Ed ecco le condizioni che il Vescovo pone per I‘erezione della vostra Parrocchia:
1) - Assicurare al Parroco almelno la rendita di L. 15000 (quindlcilmila) all’anno. ll che è meno di quanto pagate per la Messa festiva.
2) - Poiché ai nostri giorni questo non hasta per Ia vita del Parroco e della persona di servizio, occorre che la borgata assicuri Ia raccolta di almeno 4 ouintali di mellga con qualche brenta di vino.
3) - La Canonica per ora c’é ed il nuovo Parroco potrebbe servire le due borgate con una Messa alle due Cappelle.
        Vi pare troppo, cari Moriglionesi?
        Pensateci. Sopprattutto riflettete a ciò che diranno di voi i vostri figli, i lontani vostri discendenti. Forse un tempo favorevole come questo non verrà mai più. Non lasciatevi spaventare dalle difficoltà. L’unione fa la forza. E soprattutto non commettete errori che in seguito saranno irreparabili.
        ll Vescovo ed il vostro Parroco sono disposti ad aiutarvi nella grave impresa che vi farà onore e soprattutto vi sarà di gran merito presso Dio. ll merito di una Parrocchia è grande ed eterno.

La pagina della carità (da Ottobre)

Per la Chiesa. - Tarditi Francesco (Chiab.) 500; Tarditi Giuseppe {Podio) 500; Novo Clara Ved. Tardlti 500; Prof. Tarditi Alfonso 500 Abbona Clelia (in suffr. del marito) 1000; Fam. Giordano 3000; Cencio-Borio Rosa 300; Vigliecca Quintina Ved. Tarditi 800; Ferrero Stefano [Priola) 400; Ravera Luigi 500; Tarditi Lodovico 900; Marenco Modesto 500: Alessandria MicheIe 1000: Tarditi Giuseppe: (Chiab ) 900; Roggia Giuseppe (Ermigl.) 1000; G. B. 500; Frat. Principiano 1000; Tarditi Pasquale (Chiar.) 80; Barberis Giuseppe 100: Grimaldi Paolo 200; Scarzello Sabino 500; Alessandria Francesco l000; Aleesandrla Giuseppe (Bricco) 200; Tarditi Benedetto 1000; Ravera Carlo 500; Plrra Benedetto di P. 500; Tarditi Giuseppe di Sebast. 1000; Balocco Lidia 500; Raviola Agostina Ved. Tarditi 500; P. M. 500; Galvagno Giuseppe 500; Taricco Marco f. Luigi 1000; Giacosa Francesco 400; Mascarello Guglielmo 80; Saccato Giuseppe 200; Pirra Anna 100; Pirra Benedetto di G. 2000 (lavoro); Castella Felicina 200: M. A. 1500; Montanaro Antonio 500; Alessandria Luigi 280: Vietto Giacomo 250; Balocco Augusto 500; Stroppiana Nicola 1500; Tarditi Giuseppe f. Gaspare 1000; N. N. 500; Passone Lorenzo 200.

        Per S. Giovanni Bosco. - R. A. 40; Pirra Giovanni 500.

        Per il Battistero - Foglio Michele (in occ. matrimonio}; 275; Mosca Luigi 50; Pirra Pietro 500; Grisotto Giuseppe (in occ. battes.) 200; Rosso Giacomo (in occ. battes.} 200; Sposa Bergamino Tonietti 500.

        Per il Bollettino - Tarditi Francesco(Chiab.) 160; Musso Agostino 100; Comm. Giordano Pietro 500; Cencio Borio Rosa 100; Sobrero Catterina 150; Vigliecca Tarditi Quintina 100: Ferrero Stefano 100: Ravera Luigi 100: Tarditi Lodovico 100; Gallo Michele f. Mich. 50; Tarditi Giuseppe (Chiab.) 100: Roggia Giuseppe (Erm.) 100: Tarditi Pasquale 100: Pressenda Giuseppe 200: Pirra Pietro 100; Con. Cadario Abio (Torino) 200; Fam. Gallo Lodovico 150; Vietto Clemente 100; Barberis Giuseppe 50; Raviola Sebastiano 100; Tonghini Ravilla Lilia (Torino) 150; Grima|di Paolo 100; Scarzello Sabino 200;_Alessandria Giuseppe (Br.) 100: Taricco 5ilvio 260: FratelIi Rinaldi 170: Alessandria Michele 100; Pirra Benedetto di P. 100; Tarditi Giuseppe f. Seb. 100; Ricca Luigi 100: Costa Lorenzo 100: Ved. Taricco Angiolina 100: Ved. Rapalino 100: Ved. Trditi Raviola 50: Ved. Passone Maria 100: Galvagno Giuseppe 300; Giacosa Francesco 100: Davico Saccato Maria (S. Vitt.) 100: Dotta Fiiippo 100: Pirra Benedetto di G. 115: Castella Felicina 100; Alessandria Luigi 200: Sorelle Tarditi 150: Vietto Giacomo 300: Chiuminatti (Lamorra) 50; Oberto-Vietto Placida (Lamorra) 100: Ved Vietto Gius. 100; Cogno Lucia 50; Stroppiana Nicola 100; N. N. 110: Passone Lorenzo 200.

        Per la 2.a borsa di studio: R. C. 500.

        A tutti i generosi benefattori della Chiesa e delle Opere Parrocchiali e specie a quelli che. con senso di comprensione dei bisogni odierni, hanno aumentato notevolmente le loro offerte. vada il ringraziamento nostro unito alla preghiera che dalla Culla di Betlemme piovano su loro e sulle loro famiglie le più elette benedizioni di salute, pace e prosperità.

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ANNVERSARl GENNAIO - FEBBRAIO

29-1-47 Vivalda Teresa Ved. Manzone
24--1-46 Principiano Stefano
13-1·46 Abrigo Rosa Ved. Strasia
1-1-45 Borio Giovanni
1-1-44 Schellino Giuseppe
25 2-44 Boggione Giovanni
27-2-44 Tarditi Ernesto
12-1-43 Costamagna Sebastiano
20-1-43 Boggione Maria
23-1-43 Pirra Pietro
3-2-43 Viglione Michele
14-2 43 Saccato Giovanni
7-1-42 Debenedetti-Tarditi Francesca
13-1-42 Gallo Giovanni
29-1-42 Bosco-Ghigo Delfina
6-1-42 Pirra Vittorina
6-2-42 Abbio Michele
11-2-42 Sangiano-Ravinale Margherita
17-2-42 Tarditi Giuseppe
26-1-41 Spinardi Lorenzo
9-1-40 Schellino-Tarditi Catterina
29-1-40 Costamagna-Adriano Margherita
3-2-40 Abbio Luigi
6-1-39 Cravero Saccato Maria
12-1-39 Ricca Giuseppe
7-2-39 Alessandria Giacomo
4-1-38 Rosso Michele
27-1-38 Anselma Giuseppe

R. l. P.

        Ci limitiamo a 10 anni addietro, ma ricordiamo che i nostri morti non vanno dimenticati neanche se sono morti 20-30-40 anni fa ed anche più.
        ll Purgatorio non dura solo uno o due anni.


 

da LUCE E FORZA di Marzo 1948

Ai benevoli lettori

        ll Bollettino entra nel suo 25° anno di vita. Quante cose ha scritte, quante vicende vissute e liete e tristil Nascite e morti, partenze e ritorni, feste e lutti, tutto ha registrato e su tutto ha cercato di avere una buona parola.
        Ringrazia quanti finora l’hanno aiutato a vivere e spera di non morire ancora. Per questo si raccomanda alla carità dei buoni promettendo di fare quanto può per spandere ancora un po' di bene in mezzo a tanto male che dilaga.
        Auguri anticipati di «Buona Pasqua».

La lettera del Parroco

Carissimi Parrocchiani,
        L'argomento dl cui vi voglio parlare in questo numero è quanto mai bello e consolante. Parlo della Madonna. Per quale figlio non è dolce parlare della Madre? E comincio colle parole di S. E. il nostro Vescovo amatissimo.
        (Lettera al Clero, Gennaio 1948):
        «.....Ancora una novità religiosa: la Peregrinatio Mariae, il pio viaggio della Madre che va a trovare i suoi figli. Dovunque é stata o é attualmente fatta sono miracoli di grazia che avvengono. Non parliamo di ciò che é avvenuto in Francia dove la Peregrinatio, quasi antica come la B. V. di Puy, è rinata lo scorso anno ed ha suscitato entusiasmi e grazie mai prima conosciute se non a Lourdes, ma nell’Archidiocesi di Milano, nel Casalese, nell’Aostano, nel Fossanese, nel Vercellese, si é toccato con mano come sia cosa gratissima alla Madonna e come Ella benignamente la ricompensi a mille doppi.
        Noi in Diocesi non abbiamo la fortuna di avere Santuari mariani importanti come a Mondovi, a Casale, a Fossano, a Torino, ecc. ma abbiamo invece parecchi piccoli Santuari che posseggono statue o quadri antichi veneratissiml nella loro zona. Perché non potremmo fare nelle varie zone la Peregrinatio della Madonna più venerata?
        lntanto corninciamo da quella di Monchiero, la cui magnifica storia speriamo ripigli i suoi glorlosl annali. Essa a metà Aprile, comincerà a visitare le Parrochie di Narzole, Novello, Lamorra, I/ergne, Barolo, Castiglione, Monforte. La Peregrinatio si svolge così: la Madonna parte dal suo Santuario accornpagnata dai suoi figli flno ai conflnl della Parrocchia che visiterà: là viene ricevuta solennemente da tutta questa Parroechia con un discorsino del Parroco cne la consegna e viene portata trionfalmente alla Chiesa Parrocchiale. Naturalmente è questa l'occasione di organlzzare per gli otto giorni che la Madonna resta ospite una buona predicazione sulla Madonna, funzioni per i bambini, per gli ammalatl, una bella Lega dl Perseveranza, anche la Cresima, se si vuole, insomma otto giornl dl intenso lavoro parrocchiale, almeno al mattino e alla sera, che rlsveglino nei fedell la confidenza a tanta Madre. La domenica snccesslva, Comumione generale e funzioni solenni; poi, nel pomeriggio, la Madonna viene consegnata nello stesso modo con cui fu lricevuta alla Parrocchia che é d’inesa che la riceva...
        Nutriamo la certezza che le popolazioni corrisponderanno con entusiasrno a tale iniziativa e che la Madonna non si lascierà vincere in generosità, come crediamo che non si lascieranno vincere in generosità tutti i nostri Parroci e Sacerdoti nel voler tributare alla Beatissima Madre di Gesù un tal omaggio che scuoterà - anche di questo siamo sicuri - tante anime intorpidite e anche addormentate nel peccato. L’Anno 1948 dovrà essere l'anno mariano della nostra Diocesi. In questa speranza vi benedco tutti di cuore.

                      + Luigi, Vescovo - Alba. I0-1-48

        Questa, parrocchiani carissimi, la parola, il desiderio del Vescovo che per voi deve essere comando. E questo tutto nel nostro interesse spirituale ed anche materiaIe. Sì, pereché il Papa e i Vescovi ci ripetono che se saremo salvi da altri disastri in questi tempi così difficili, se avremo la vera pace e la vera libertà, se riusciremo a salvare dai pericoli che li minacciano la famiglia, la scuola e la nostra proprietà privata a cui oggi si attenta, lo dovremo all’intervento, all‘aiuto della Madonna come già tante volte per opera della Madonna fu salva Ia nostra ltalia e la società da invasioni barbariche, da incendi, terremoti, innondazioni ed altri pericoli.
        Lo so che ci sarà chi sorride a queste parole. Chi non ha fede non può credere ai miracoli anche se li vede coi propri occhi. So anche che ci sarà (spero non nei nostri parrocchiani) chi malignerà su questa pia visita che la Madonna in effige fa alle nostre Parrocchie, ridendosi del nostro concorso e della nostra devozione. Gente che ride di chi va dietro ad una statua, quasi fosse la Madonna viva, ma che poi domani é disposta ad andare dietro ad uno straccio qualunque di bandiera, ad una fotografia di un cialtrone qualunque che ha disonorato l'umanità coi suoi scritti e colla vita cantando e gridando cose ben diverse dalle nostre preghiere. E’ il caso di dire: «Non ti curar di lor ma guarda e passa» (altri direbbe: sputa).
        Noi faremo il nostro dovere di cristiani convinti che onoriamo non un pezzo di legno o di tela ma Colei che il legno o il dipinto rappresentano. Ed io sono persuaso che la nostra Parrocchia non sarà seconda a nessun’altra e nel ricevere con entusiasmo Ia Madonna e nel venirla a pregare durante gli otto giorni che starà con noi e nel mettere in pratica quanto abbiamo imparato. Conoscere di più la Madonna, stimarla ed amarLa maggiormente, vivere come Ella desidera: ecco tutto lo scopo della Peregrinatio, certi che la Madonna ci darà in compenso quanto noi Le domandiamo.
        E chiudo, cari parrocchiani, con qualche rilievo che mi pare opportuno.
         1° - Qualcuno può pensare: «Perché la Madonna di Monchiero e non la nostra?» Ecco: Qui c’é già uno sbaglio nelle parole. Di Madonne ce n’é una sola. Non c’é perciò la Madonna di Monchiero o di Lourdes o di Pompei o di Mondovì o di... Novello. Una sola é la Madonna, la Madre di Gesù che é in Paradiso e che di là ci vede e ci sente.
        E’ vero che la Madonna ha scelto certi luoghi, certi santuari dove é apparsa o dove più facilmente largisce Ie sue grazie. Ma questo non vuol dire che la Madonna di X sia più buona o più potente di quella di Z. Sarebbe eresia credere così. E' Ia fede più o meno intensa che ottiene le grazie, quella fede di cui Gesù C. ha detto che se uno l’ha veramente ferma ottiene anche, se necessario, il trasporto di una montagna. Ed é questa fede che nei Santuari, nei pellegrinaggi, nelle grandi feste viene più sentita ed aumentata ed ottiene ciò che altri davanti all’effigie della Madonna in altri luoghi non ottengono. Del resto anche nella nostra Chiesa, nelle nostre Cappelle quando c’é questa fede si ottengono grazie straordinarie.
        E' di ieri il fatto: Togliendo l’elemosina dalle varie cassette ho trovato in un rotolino un biglietto da L. 500 colla scritta: per grazia ricevuta dal S. Cuore di Gesù.
        La Peregrinatio Mariae colla sua imponente processione, colle funzioni che accompagneranno la sua dimora fra noi, la parola fervida del Missionaro delegato, l’esempio delle altre Parrocchie aumenterà certo la nostra fade nella Madonna ed io non dubito che, se non son vari miracoli visibili e straordinari - che non sono da escludersi - la Madonna verserà sulla nostra Parrocchia, sulle nostre famiglie, sulla nostra Patria, sui nostri interessi spirituali e materiali, con abbondanza insolita, le sue grazie.
        E frutto auspicato di queste belle giornate sarà una vita più cristiana quale piace alla Madonna, una maggior divozione verso Lei sotto tutti i titoli: Ausiliatrice, Carmine, Crocetta ecc., e soprattutto la bella pratica dei nove primi sabati del mese e della recita del Rosario in famiglia.
        Sappiamo approfittare della bella occasione ancha se ci costerà qualche sacrificio.
        Se nulla avverrà in contrario la Madonna arriverà alla nostra Parrocchia da Narzole la sera del 18 Aprile e sarà ricevuta da tutta la nostra popolazione in pio corteo nei pressi della Cappella di S. Grato. Chi avrà l’onore di portarla fino aNovello? Vorrei riservarlo ai reduci questo onore e spero cha saranno numerosi i giovani e gli uomini che lo chiedaranno potendo cosi stabilire il cambio dei portatori ogni chilometro di strada. Anche qui avranno Ia precedenza i primi iscritti.
        In attesa del grande evento unico forse nella storia della nostra Parrocchia vi saluta e vi benedice il vostro
                 Arciprete

Riceviamo da Monchiero e volentieri pubblichiamo
La Madonna del Rosario di Monchiero

        Siamo nel 1751. Circa 200 anni fa. Moncbiero si é edificata una nuova Chiesa Parrocchiale. Si tratta ora di darle un titolare. Quale sara? La Madonna del Rosario. ll Parroco va a Torino da un artista, lo scultore Clementi, ed ordina una bella statua. Lo donne di Monchiero penseranno a pagarla coi loro anelli, orecchini, catenelle d’oro, poiché i loro uomini si sono esauriti nel ricostruire la Chiesa. Quando la statua fu pronta si pensa al trasporto. Come? In treno? Non c’era ancora. Camion? Neppure. Cavallo? No. Partono i giovani e gli uomini di Monchiero e la traporteranno sulle loro spalle. Sono circa due quintali, ma poco importa. Ed eccoli sulla via del ritorno.
        La notizia vola, la curiosità attrae, le popolazioni si riversano da ogni parte per vedere questo corteo, per ammirare questa statua dorata. E che avviene? Tra Narzole e Monchie, sulla strada, un paralizzato nelle gambe, che, contro la volontà di tutti, aveva voluto essere trasportato a vedere la Madonna che arrivava (certo Lodovico Bagnasco), istantaneamente guarisce e con gli alitri e con le sue gambe accompagna Ia Madonna sino a Monchiero.
         A questo primo e pubblico prodigio altri seguiranno. Fra gli altri innumerevoli, la guarigione del Parroco Antonio Fassini. Questo Santo uomo, che tanto aveva lavorato por edificare la Chiesa Parrocchiale e per dare una nuova vita a Monchiero, viene colpito da paralisi e costretto ad abbandonare la Parrocchia.
        Nel 1756 la sua Madonna viene incoronata. Per assistere a questa funzione viene trasportato a Monchiero, portato in Chiesa da due uomini. E' seduto in presbitero e guarda quasi inebetito. Quand’ecco ad un tratto grida volto al Vescovo: Monsignore, sono guarito. E riprende la cura della Parrocchia e ritorna a celebrare la Santa Messa. Infiniti altri fatti miracolosi e documentati da testimoni sono accaduti nei 200 anni. Infinite grazie che relativi ex voti, quadri, cuori d`argento, che riempiono il Santuario comprovano.
        Il 15 Agosto 1773 per concessione Pontificia la Statua veniva incoronata con due corone d’oro. ll 6 Ottobre 1878 la cerimonia veniva ripetuta con la partecipazione di tre Vescovi e con circa 40 mila persone. La Chiesa veniva dichiarata Santuario con tutti i privilegi annessi.
        Così la Madonna sceglieva questo piccolo borgo come campo delle sue grazie e continua tuttora come fanno fede i numerosi pellegrini che continuano ad aflluire. Ha scelto questo simulacro per farne oggetto del suo culto, di sua divozione e venerazione e distribuire ai suoi divoti benedizioni ed anche miiracoli.

ln Parrocchia

La Prima Messa di Don Giuseppe Cogno

        Giornata piena e bella quella di domenica 1° febbraio, favorita da uno splendido sole, senza freddo! Ottimo coefficiente alla festa di 1.a Messa.
        D. Cogno distribuisce la S. Comunione a Messa prima ai genitori, ai numerosi parenti, ad un numero eccezionale di parrocchiani che hanno gradito la bella immagine-ricordo; ritorna alla Chiesa per la Mensa grande, preceduto da un numeroso corteo di clero, parenti e amici.
        Lo accoglie sulla porta il poderoso canto del «Tu es Sacerdos» di Don P. Chiesa intonato a piena voce dalla brava Cantoria rnaschile, rinata per l’occasione e rinforzata da validi elementi. Accompagna all`organo il bravo D. Squillari Viceparroco del Duomo, amico del festeggiato. lieto di dedicare al neo·sacerdote le più briose note strappate, come poche volte, al robusto istrumento. La Messa Grande, servita dal Diacono D. A. Bona e Suddiacono Cl. Sangiano dei Somaschi, assistita dal Can. Tarditi e dall’Arciprete procede con calma e divozione tra il canto del Kyrie, Sanctus, Agnus del Ravanello e Gloria, Credo del Perosi eseguiti con maestria dai bravi cantori sotto la guida del Vicecurato D. Novo.
        Al Vangelo il Rev. Teol. D. Pavia, Arcip. e V. F. di Diano, nostro com paesano e cugino del neo-sacerdote, con bella sintesi breve e sugosa tratteggia la missione del sacerdote.
        In casa Cogno fu festa grande. Tavola sontuosa con oltre 50 commensali. Brindisi augurali del Vicario Generale della Diocesi Mons. Gianolio, del Parroco, del Prof. D. lsaia, ai quali rispose il festeggiato ringraziando tutti i presenti e soprattutto i Genitori, il Parroco, gli oratori, i suoi insegnanti ed il Rev. D. Musso Rettore del Seminario che scioglieva col suo intervento gradito la promessa fatta Genova al letto di D. Giuseppe che, terminati gli Esercizi, invece di seguire in Alba i suoi compagni per ricevere l'ordinazione sacerdotale, si vedeva trasportato ad una clinica per una operazione delicata e dolorosa. A sera la nostra bella Parrocchia risuona di nuovo del canto del Te Deum di D. P. Cbiesa e del Tantum Ergo di Zaninetti in cui spicca squillante e sicura la bella voce del solista Montanaro. Seguiva una riuscitissima accademia preparata con la maestria che la distingue dalle nostre Suore Salesiane. Una succosa cena ai Cantori in casa Cogno pose termine alla bella giornata.
        E poi siamo lieti insieme a tutto il resto di questa bella finale che incoraggia questa cosi apprezzata istituzione tanto necessaria per il decoro delle Sacre Funzioni e ci rendiamo interpreti del desiderio di tutta la popolazione di udire sovente di così belle esecuzioni. Anche i forestieri sono rimasti ammirati. Gustati gli a solo del Davico e Montanaro.
        Ai bravi cantatori la lode meritata coll’augurio che la lore compagnia si accresca di nuovi elementi validi e rifioriscano i tempi passati.
        Anche questo é un buon apostolato.
        E chiudiamo coi rinnovati auguri al neo Sacerdote, ai Suoi Genitori e col ringraziamento sentito a quanti cooperarono alla riuscita della bella giornata.

La festa degli Uomini

        Ricorre, come al solito, il 19 Marzo, solennità di S. Giuseppe. Allo scopo di non moltiplicare le spese non avremo il predicatore forestiero per il triduo, anche perché gli uomini hanno già avuto una settimana di prediche speciali negli Esercizi e perché subito dopo la festa di S. Giuseppe avremo le Ss. Quarantore. Se gli uomini lo desiderassero, credo (lo dico però con riserva) che il Missionario non avrà difficoltà a dire qualche parola per loro. Son certo tuttavia che gli uomini faranno onore al loro Santo Patrono.

Mese della Madonna

        Quest’anno cominciamo il mese della Madonna piu presto e cioé subito dopo Pasqua allo scopo di far coincidere la chiusura del bel mese con quella della Peregrinatio Mariae e cioé ilgiorno 25 Aprile.
        Raccomando frequenza poiché, come ho detto sopra, la salvezza nostra e della società minacciata da tanti nemici interni ed esterno l'avremo solamente dall’intercessione della Madonna.

Tra i Giovani
Tre Sere: 15-16-17 Gennaio

        Ricorrendo quest’anno l’Ottantesimo anniversario della fondazione della Gioventù di Azione Cattolica Italiana, la nostra Associazione Giovani ha voluto iniziare la celebrazione di tale ricorrenza nella nostra Parrocchia con una Tre Sere per i Soci e gli amici dell`Azione Cattolica.
        La partecipazione dei giovani fu soddisfacente ed in continuo aumento. Al canto degli inni giovanili si svolsero le tre serate, in cui i partecipanti ebbero occasione di setire tante buone parole, specialmente dalla bocca del Presidente Carlo Vaira.
        Le riunioni si conclusero ai piedi dell`Altare con le Confessioni al sabato sera e la Comunione generale alla domenica mattina, fatta pure per celebrare la Festa del Papa e di S. Sebastiano, patrono degli juniores. Nello stesso giorno, dopo i Vespri. nella sede dell'Associazione si tenne la commemoraazione ufhciale delle due feste con discorso di circostanza del Presidente Carlo Vaira.
        Il Signore fecondi colla sua grazia quanto in tale occasione si è seminato nei cuori dei giovani e faccia loro comprendere l'importanza di queste iniziative da cui possono trarre tante buone idee, le uniche che veramente contano e giovano nella vita.

ln onore del loro Presidente

        In occasione delle nozze del loro Presidente Carlo Vaira, passato a nezze il 12 Febbraio u. s. colla distinta Signorina Cagnassi Giovanna da S. Vittore di `Fossano, i nostri giovani che da tanti anni l'nanno avuto loro amato ed attivo Presidente gli hanno espressa la loro riconoscenza lunedì 9 Febbraio con una Messa solenne, egregiarnente eseguita dalla Cantoria maschile e con un ricevimento alla sede dell`Aasociazione in cui con indovinate parole del neo-Presidente Roggia Ferdinando e dei vari Delegati hanno formulatoe per la fortunata coppia i migliori auguri confortati da promessa di speciali preghiere. Rispose a tutti sentitamente commosso il festeggiato.

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Carissimi Moriglionesi,

        Ho saputo che avete letto volentieri e commentato variamente quanto ho scritto per voi sull’ultimo Bollettino.
        C'è chi ha dato ragione al parroco dicendo che l`unica soluzione per il bene della Borgata è proprio l`erezione di una Parrocchia che serve le tre frazioni di cui la Borgata si compone ed hasostenuto il dovere di tutti i capifamiglia di prendere la cosa a cuore e realizzarla a costo di qualunque sacrificio, come si fa in tante altre Borgate. E c`é chi invece la vede diversamente. Da Novello, si dice, siamo male serviti, la rottura del ponte poi ci ha comipletamente divisi, per noi conviene andare sotto Lequio a cui già facciamo capo per tante cose compreso il servizio religioso.
        lo non voglio contraddire né agli uni né agli altri. C’é del buono e del ragionevole in ogni proposta. E siccome i problemi si risolvono discutendoli e pensandoci su, credo non dispiacervi, cari borghigiani di Moriglione, se con voi cerco di trovare il miglior modo per migliorare le vostre condizioni religiose, civili ed economiche.
        1) - E' certo fuori dubbio che Ia soluzione più logica e più vantaggiosa per voi sarebbe come dice anche il Vescovo, la costituzione di una vostra Parrocchia che cominciando dal poco potrà col tempo migliorare, spostarsi verso S. Sebastiano e porsi così al centro delle vostre frazioni per il miglior servizio di tutti. Questo si capisce non può essere il lavoro di un anno o due. Se voi cominciate a fare il minimo indispensabile i vostri figli e nipoti faranno il resto, riconoscenti a voi che avete posto le fondamenta. E neppure é necessario che quel poco si faccia tutto insieme. Nominate, ad es. una Commissione permanente per la nuova Parrocchia, composta dei capifamiglia più stimati e più influenti.
        Essi potrebbero fare ogni anno (o anche dopo ogni raccolto) un giro per le frazioni e raccogliere quanto ognuno può dare. Si nota su apposito registro le offerte di ciascuno (valutando anche quanto fu offerto in natura), si depositano in modo sicuro (ad es. in buoni del Tesoro) quanto fu raccolto, e, se si desidera si da a ciascun offerente l’interesse annuo di quanto ha depositato. Nell’anno seguente si ripete la colletta ed io son persuaso che non andrà tanto tempo ed il capitale per la Parrocchia sarà pronto.
        E se la Parrocchia non si farà? può domandare qualcuno. Allora, vi rispondo, sarà restituito agli offerenti o agli eredi il capitale versato e gli interessi non rttirati.
        Vi pare, cari Moriglionesi? Ma occorre cominciare poiché se non si parte non si arriva e per tutte le opere si fa così.
        2) - C'é, ho detto, chi spinge la causa per andare sotto Lequio, e se non erro, é stata presentata una domanda in proposito. Io, vi ripeto, non voglio entrare in argomento di cosa che non mi riguarda e che dipende unicamente da voi. Mi limito per li vostro bene a fare qualche riflessione.
        a) Anzitutto quando si tratta di cambiare comune é regola di prudenza vedere come si starà nel nuovo domicilio e in fatto di comodità, di imposte, ecc A Lequio starete meglio che a Novello? C'è poi anche la questione religiosa della Parrocchia e per questo credo bene dirvi che non vi [acciate doverchie illusion non essendo cosa tanto facile passare come Parrocchia sotto Lequio, sia perché si tratta di altra diocesi, sia perché, una volta passati sotto Lequio, scomparirà per sempre la possibilità per voi e per i vostri figli di crearsi una Parrocchia a Moriglione. Potete mica pensare che anche S. Sebastiano vada sotto Lequio!
        b) E discutiamo anche la questione del Ponte? Il ponte non vi serve solo per venire a Novello. (Ci venivate così poco anche quando c'era!). Avete comunicazioni con Monchiero, con Dogliani, ecc. Arrivati sotto Lequio forseché il ponte sorgerà d'incanto in poco tempo? E quante borgate o paesi in Italia continuano a servirsi di barche per traversare i fiumi! Fatevi delle vostre comodità locali: rivendite di ogni geneere e sarete meglio serviti, senza bisogno di recarvi altrove. Del resto non é detto che il ponte non si faccia più. Ciò che la guerra ha distrutto va lentamente risorgendo ed anche il vostro ponte risorgerà. Solo che é intesa di tutti i Comuni interessati, allo scopo di avitare l'errore già commesso una volta di accollare ad un Comune solo, quello che forse ha meno interesse, la parte maggiore della spesa.
        E' chiaro che se il ponte vi serve una volta per venire a Novello, vi serve cento per andare a Monchiero, a Dogliani, ecc. Non è vero?
        Dunque, cari Moriglionesi, pensate al pmblema per il bene vostro e dei vostri figliuoli. Discutete tra voi, cercate la soluzione migliore e non dimenticate che la massima parte delle vostre questioni e dei vostri bisogni saranno risolti solamente quando avrete tra voi un uomo interessato per il vostro bene, un Parroco al quale potrete rivolgervi nelle vostre necessità e che non penserà solo alle vostre anime. Diversamente avrete fatto un buco nell'acqua e ve ne accorgerete quando forse sarà troppo tardi.
        Ricordate pure sempre che il Parroco è qui per aiutarvi.
        Vi saluto cordialmente e vi benedico. Vostro
                        D. Graneris Arcip.

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