(sonoro)

da LUCE E FORZA di Agosto-Settembre 1948

CARISSIMI PARROCCHIANI,

        Avete notata la novità in Parrocchia? Abbiamo cominciato a fare un po’ di istruzione agli uomini a Messa grande invece del solito Vangelo. Noi pensiamo che gli uomirii siano contenti e che questo sia un mezzo per attirarli di più a Messa e aoprattutto farli entrare per tempo in Chiesa. Tutti capiscono che coi tempi che corrono, mentre se ne sentono tante in giro, sui giomali, sui libri, in treno, in corriera, sulle piazze e nei ritrovi, tutti capiscono che occorre maggior istruzione, più adatta ai nostri tempi onde non ci capiti di esaclamare, come qualche volta é avvenuto davanti a qualche predicatore della piazza che con parola franca e spudorata spara le più grosse panzane del mondo: «Parla bene, ha ragione».
        E qualcheduno più intelligente che pure ha sentito commentare nei nostri riguardi:«Che ocal Ha bevuto. Si può essere più ignoranti?»
        E’ vero, noi non abbiamo tempo ad istruirci, specie in materia sociale e religiosa che é quella su cui vertono quasi tutti i discorsi della piazza. Abbiamo i nostri lavori che urgono... e poi manchiamo di libri adatti che costerebbero un occhio. Ebbene il Parroco studierà ed ha studiato per voi ed alla domenica, a Messa grande, cercherà, con metodo facile e pratico, senza astrusi ragionamenti, di rispondere alle difflcoltà principali che si fanno ai nostri giorni contro la religione, nel campo del lavoro, della morale e della sociologia criatiana. Saranno cose certamente interessanti che ci aiuteranno anche a capire certi articoli di giornali per i quali occorre una discreta istruzione. Nè con questo mi propongo di menarvela lunga da farvi annoiare. No, pochi minuti, poche idee chiare in modo da lasciarvi soddisfatti e di una cosa e dell`altra.
        Dunque intesi e mi raccomando anche a voi donne perché li mandiate i vostri uomini e giovanotti, insistendo dolcemente perché non stiano fuori e prestino attenzione onde, nel caeo, sapervi ripetere ciò che hanno sentito.

Che cosa dlremo

        Ve l`ho già detto: parleremo alla buona su argomenti interessanti rispondendo alle difllcoltà più comuni. Se siete stati attenti abbiamo già incominciato domenica scorsa ponendo la domanda: «Perché la religione nostra é così combattuta, odiata da tanti?» o meglio: Che male ha fatto la Religione Cattolica per essere così combattuta?
         La risposla l’abbiamo data in parte somenica scorsa accennando a volo il bene che la Chiesa Cattolica ha fatto all'umanità. Ricordiamolo qui in poche parole:
        1) La Chiesa Cattolica, forte del comando del Suo Fondatore Gesù Cristo che proclamò l'uguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dio, Padre comune, lottò strenuamente per l’abolizione della schiavitù, e dove riuscì a impiantare le sue Chiese e far accettare la sua dottrina, la vergognosa piaga sociale scomparve del tutto per ritornare là dove la religione viene combattuta ed abolita. Basti l’esempio della Russia e dei paesi ove domina il comunismo ateo: il lavoratore non é altro che uno schiavo dello Stato.
        2) Altro bene che la Chiesa portò alla societa é la conservazione del patrimonio letterario, artistico, ecc. attraverso i secoli. I barbari calati in Italia da ogni parte avrebbero tutto distrutto, se i monasteri non avessero pensato a nascondere ed in seguito a moltiplicare questo prezioso patrimonio. E furono ancora i monaci di S. Benedetto che col motto «ora et labora prega e lavora» hanno insegnata e sviluppata nei nostri paesi l’agricoltura, dissodate foreste e fondato quasi tutti i villaggi dell’ltalia e specie delle nostre Langhe.
        3) La Chiesa pensò sempre e provvide al bene della classe povera.
        Gli Asili, gli Ospedali, gli Orfanotrofi, le Scuole basse e alte sorsero tutte per iniziativa di Sacerdoti o di uomini che ispiravano la loro condotta ai dettami della Chiesa. Basta ricordare coi Santi, tutti eroi della carità, i moderni: Cottolengo, Don Bosco, D. Orione ecc., pensare ai modernissimi «Villaggi del Fauciullo», che raccolgono le miserie infantili accumulate dalla guerra nella povera infanzia, tutti fondati e tenuti da Sacerdoti; basta non chiudere gli occhi davanti all’immane lavoro di carità che va compiendo a nome e per incarico del Papa la Pontificia Commissione d’Assistenza.
        Solo in questi ultimi mesi sta organizzando un lavoro di bene per la somma di oltre 15 miliardi.
        Neasuno può stare a pari nelle opere di bene a pro dei bisognosi con quanto nel decorso dei secoli hanno fatto i Papi, come nessun documento di carattere sociale può stare accanto alle magnifiche Encicliche da loro emanate a favore dei lavoratori di ogni categoria.
        4) E il Parroco chiudeva la sua breve istruzioue con una domanda pratica e stringente. Domandate a coloro che parlano male della religione, del Papa, dei Preti: Ebbene, poiché sei tanto acceso contro di loro, dimmi un pò: Che male t’han fatto i preti? quale prete ti ha danneggiato? che cosa hanno insegnato di male a te, ai tuoi figli? quando sei ricorso a loro t’hanno trattato male? E allora perché si combatte la Chiesa, la religione, il Papa, i Preti? Lo vedremo un altra volta.
        Vi saluta e vi benedice di cuore il vostro
                        Parroco

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IN PARROCCHIA

La festa dal Carmine

        L’abbiamo celebrata colla solita solennità domenica scorsa 18 Luglio. Ne erano Priori gli stimatissimi Coniugi Tarditi Francesco e Rosa Borgogno del Chiabotto che non avrebbero potuto far meglio la loro parte, specie per la generosità dimostrata verso la Chiesa coll’assumersi, a titolo di regalo, la spesa non indifferente per l'argentatura dell’apparato candelieri dell’altare maggiore. lavoro che verrà eseguito quanto prima. Signorile il ricevimento fatto in casa Tarditi al Clero, Autorità, ex Priori e Cantoria maschile che sostenne bene la sua parte coll’esecuzione inappuntabile della Messa del Ravanello e del Perosi. Che la Madonna del Carmine ricompensi con tante benedizioni i generosi suoi Priori.
        Per l’anno venturo furono chiamati a Priori gli lll. Coniugi del Castello Cav, Silvio Montagnoni e Consorte Bianca Perego che hanno accettato volentieri l’onorifico incarico. Anche a loro i migliori auguri e rallegramenti.
        La Compagnia del Carmine di Novello è una delle più antiche in Diocesi essendo stata eretta nientemeno che nel 1622. Vi è iscritta la maggioranza della popolazione novellese raggiungendo il numero di circa 900 soci. Tuttavia il Parroco insiste presso i non ascritti a volersi mettere in detta Compagnia in considerazione dei grandi benefici spirituali di cui è arricchita a favore dei soci e della facilità con cui se ne adempiono gli obblighi.
        Basta la vestizione dell’abitino che può essere sostituito dalla medaglia e la recita delle orazioni quotidiane, senza nessuna pena qual’ora si lasciano. ln punto di morte capiremo lo sbaglio fatto a trascurare tale opera di bene.

La Porziuncola

        ll due d’Agosto ci troverà anche quest’anno radunati ai piedi della Madonna degli Angell alla Crocetta per l’acquisto della preziosa lndulgenza della Porziuncola. Precederà come al solito il Triduo predicato da un Rev.mo Padre Cappuccino a sera notte e sarà ripetuta la bella funzioncina dell’accettazione nel Terz’ordine Francescano, mentre i già ascrltti ne faranno la professione. E' questa un’altra bella occasione per farci del bene e tutti dovrebbero farsi un impegno di appartenere al glorioso esercito dei Terziari. Qualcuno si lascia spaventare dall’impossibilità in cui a volte si trova per recitare le poche preghiere imposte. Abbiamo già ripetuto che non c’e obbligo alcuno. Se si recitano si acquistano i meriti annessi, se no non si commette il minimo peccato veniale e si appartiene ugualmente alla Compagnia. ll Padre ci spiegherà meglio nel triduo questo concetto. Vediamo di intervenire.
        ll due agosto poi tutte le funzioni saranno alla Crocetta per dare comodità per l’acquisto della lndulgenza che si può lucrare, purché confessati e comunicati, totiesquoties e cioè tutte le volte che si visita la Chiesa recitando sei Pater, Ave e Gloria secondo le lntenzioni del Papa.
        Pensiamo anche ai nostrl Morti in detto giorno poiché essl non ci chiamano altro che del bene spirituale. A notte di detto giorno vedremo di combinare all‘aperto un concerto vocale ad onore della Madonna che certamente piacerà.

Festa delle Umiliate

        Preceduta pure da apposito triduo predicato dal Rev. Padre Cappuccino, nel giorni 29-30-31 Agosto, celebreremo domenica 1 Agosto la festa di S. Anna Patrona della Compagnia delle Umiliate. Non dubitiamo che le Donne sapranno far onore alla loro Santa, ma vorremmo che il triduo di predicazione fosse più frequentato, specie dalle giovani che hanno più bisogno di istruzione perché hanno più doveri da compiere. Per questo abbiamo stabilita la funzione speciale alla sera ore 17 quando non c’è in casa tanto lavoro.
        ln occasione della Festa si procederà pure all’elezione della nuova Sotto-Priora della Compagnia in sostituzione dell’attuale Sig.a Pirra-Abbona Cristina che assume la carica di Priora al posto dell'uscente Sig.a Vietto-Cogno Francesca.
        Auguri e ringraziamenti a quante lavorano per il buon andamento dellla Compagnia.

La Settimana della Madre

         Se Dio vorrà, avremo quest’anno per le nostre donne una bella novità. lntendiamo celebrare la «Settimana della Madre», già celebrata con tanto frutto in altre Parrocchie e chiesta con insistenza dalle nostre Donne che certo sono disposte ad aiutarci a sostenerne la grave spesa. Che cosa è la Settimana della Madre? domanderà qualcuna.
        Ecco: E’ una settimana di conferenze da una brava conferenziera sui principali argomenti che possono interessare una brava donna. Non mancherà la parte spirituale tenuta possibilmente da un bravo sacerdote forestiero. Con questo capirete brave donne che la settimana della Madre non è un corso di esercizi spirituali nei quali si crede aver fatto tutto quando si è fatta la propria Confessione e Comunione; no, a questo ci teniamo assai meno. Ciò che interessa la Settimana è istruire le nostre donne, e specie, ripeto, le più giovani sui loro importanti doveri, oggi enormemente aumentati dopo il riconoscimento alle donne di eguali diritti degli uomini nel campo sociale e politico./p>

E per gli altri?

        Ci sarebbe tanto caro poter fare di queste settimane anche per gli uomini, per i giovani e per le figlie. Ma come si fa? Lc spese sono enormi e gli aiuti pochi. E dire che con un piccolo sforzo caduno si potrebbe dar vita a tante iniziative di bene per l’istruzione della nostra gente, che invece lasciate ad uno solo, devono per forza fallire.Tuttavia speriarno che nel prossimo inverno potremo fare qualcosa di simile anche per le altre categorie di persone.

La festa dei Luigini e delle figlie di Maria

        Anche quest’anno per ragioni di economia ed anche per non impegnare tante domeniche abbineremo le due feste per l’ultima domenica di Agosto. Precederà il triduo predicato da un bravo sacerdote forestiero e speriamo che ·sia frequentato. Per le figlie non abbiamo timori ché siamo certi che come gli altri anni, saranno numerose ed attente. Le mancanti, sempre le solite, saranno poche, quelle che purtroppo ne avrebbero più bisogno. Possiamo sperare in un ravvedimento che farebbe loto tantobene anche per la stima della gente?
        Per i giovani invece siamo costretti a credere che torni loro dificile, per non impossibile, venire a sera alle loro conferenze, stanchi come sono dei lavori della campagna. Tuttavia osiamo raccomandare loro un po’ di sacrificio per questi tre giomi, onde non capiti più che il Predicatore, che ha tante belle cose da dire loro, non si trovi avanti appena una mezza dozzina di volenterosi che cascano dal sonno. E' questa anche una ragione per cui abbiamo abbinate le due feste.

A Bergera e S. Grato

         Abbiamo poi anticipate le feste suddette allo scopo di non farle coincidere colle feste di S. Grato e di Bergera che capitano rispettivamente nei giorni 7-8 Settembre.
        Auguriamo che anche queste feste che hanno il suo lato buono in quanto sono giornate di riposo e di intimità famigliare riunendo in cordiale compagnia parenti ed amici e speriamo che i nostri giovani e figlie non abbiano a perdere in divertimenti illeciti ed in allegrie smodate il frutto della loro festa. Coll’occasione mentre ci rallegriamo coi Borghigiani di Bergera per la cura con cui tengono la loro Cappella, facciamo gli auguri a quei di S. Grato di compiere il primo passo verso la restaurazione della loro, bisognosa di progettato ingrandimento che, speriamo, non porterà poi una grande spesa.

A Panerole e Moriglione

        Anche ai buoni Borghigiani di Panerole vogliamo dire la nostra parola di lode per il bel lavoro condotto a termine attorno al Campanile della Cappella che minacciava rovina.
        La spesa fu piuttosto rilevante e qualcosa, forse, resta da pagare, ma la buona volontà non manca, e noi preghiamo il Signore a ricompensare largamente colla benedizione delle campagne i sacrifici che le faimiglie fanno per la loro Chiesa.
        Anche per Moriglione nutriamo delle buone speranze. Quella Borgata lontana e separata per di più dalla Parrocchia per la mancanza del ponte, abbisogna di un servizlo stabile e non può contentarsi di una Messa festiva. Unica soluzione al grave problema è la costituzione di una nuova Parrocchia, poiché né Novello, né Monchlero, né Narzole, né Lequio possono dare a quelle famiglie le comodità religiose a cui hanno pure diritto. Moriglione deve fare da sé. Speriamo essere sulla buona strada per una effettiva soluzione del problema ed intanto raccomandiamo nuovamente a quei buoni Borghigiani di interessarsi a fare qual cosa di concreto. Poco alla volta, anno per anno, si arriverà.
        Di una cosa intanto si devono persuadere: Che l’erezione della parrocchia non porta poi quelle difficoltà che certa gente vi vede. Certo é che costerà meno di quanto costi una Messa festiva o di quanto costi l’andare tutte le feste ad elemosinare una messa nel paesi vicini.

Gioventù studiosa

Apprendiamo con piacere la notizia che la giovane Maria Irene Milanese ha conseguita la laurea in medicina e chirurgia con esito felicissimo all’Università di Torino 10 Luglio 1948. Alla brava neo Dottoressa i migliori auguri di brillante carriera.

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ANNIVERSARI Dl AGOSTO E SETTEMBRE

15-8-1947 Negro Pietro
19-9-1946 Ortola Costantino
24-8-1945 Bruno Maria Ved. Foglio
3-9-1944 Ch. Tarditi Domenico 25-9-1944 Basso Domenico
26·9-1942 Abbona-Pirra Maria
10-9-1942 Albarello-Spinardi Giovanna
1-9-1942 Tarditi Margherita
25-8-1942 Protto Angelo
5-8-1942 Conterno Donato
18-9-1941 Alessandria Lorenzo
4-9-1941 Mascarello Teresa
31-8-1941 Alessandria Giuseppe
7-8-1941 Gallo Carlo
20-9-1940 Conterno Giuseppe
8-8-1940 Rossotto Carlo
24-8-1938 Vigliolo Giovanni
7-8-1937 Mascarello Giovanni
15-8-1936 Pregliasco Luigi
14-8-1936 Alessandria Bartolomeo
26-8-1935 Tarditi Ambrogio
30-8-1934 Vivalda Valerio
25 8-1934 Rostagno Giuseppina ved. Tarditi
24-8-1934 Veglio Francescobr> 8-8-1934 Balocco-Marenco Carolina
22-9-1933 Galvagno Filippo
10-8-1933 Giachino Giuseppe
2-8-1933 Taricco Maria
21-9-1931 Parusso Giuseppe
3-9-1931 Sobrero Anna

R. l. P.

Quando si è soli

        Quando siamo sotto il peso del dolore, della vergogna, del rimorso, della sfiducia, dell’abbandono, non trolviamo nel mondo un’officina a cui rivolgerci, un edificio nel quale trovare asilo. Siamo soli a portare la nostra pena, se ci fermiamo a questo mondo materiale.
        Ma se ci innalziamo al regno dello spirito, ecco che noi troviamo la Chiesa, Madre dei doloranti. Noi possiamo entrare in un tempio e trovarvi la casa di Dio e casa nostra, e versare riel cuore d’un sacerdote le nostre angoscie. Noi vi troviamo il Sacerdote, uomo di Dio e uomo di tutti, in cui possiamo confidarci con abbandono, con fiducia. con sicurezza, da cui possiamo ricevere parole e palpiti di conforto, di amore, di pace.
        Solo la Chiesa é l’asilo dell’uomo nel turbine faticoso dell’uomo moderno.

Pagina della carità

PER LA CHIESA

        R. C. 200; Vietti Franca (1.a Comun.) 200; Saccato Teresa 500; Protto Margherita (1.a Comun.) 1000.

PER IL NUOVO BATTISTERO

Saccato Giacomo (in occ. Batt.) 500; Mascarello Giuseppe (id) 500; Tarditi Matteo (id) 500; Dotta Maria {id) 300.

        Per S. Giovanni Bosco: R. B. 2000.

PER IL BOLLETTINO

         Pirra Angelo 50; Camia Francesco 100; Grisotto Francesco 50; Protto Giuseppe 50; Galliano Pietro 100; Marrone Andrea 100; Galvagno Francesco 150; Manzone G. (alberg.} 200; Bergamino Luigi 50; Tersiglio Clemente 100; Contemo Luigi 100; Vaira Carlo 100; Raviola Sebast. 50; Dott. Franco 100; Scarzello Sabino 100; Marrone Giuseppe 200; Borio Giov. (Chiarene) 200; Piovano Celso 100; Taricco Marco 100; Passone Luigi (Merli) 500; Alessandria Giov. (Ravera) 100; Germano Giacomo 150; Grisotto Domenico 100; Vancini Federico 200; Cristino Francesco 100; Fam. Torrengo 60; Marenco Francesco 100; Marenco Luigi 20; Marenco Angelo (Pezzole) 100; Ved. Marenco 100; Giachello Giuseppe 100; Ravera Maria Ved. 50; Saccato Sabino 100; Gallizio Francesco 200; Abbona Clelia 100; Pressenda Giovanni 100; Saccato Giacomo 100; Rinaldi Giuseppe 100; Cavallotto Giuseppe 50; Roggero Pasquale 40; Boero Giulio 100; Dardo Lorenzo 100; Cogno G. B. 100; Mascarello Giuseppe 150; Tarditi Angelo (Veneria) 150; Degiacomi Filippo 500; fam. Barale 100; Tarditi Clementina 100; Gallo-Corino Lucia 100; Sobrero Catterina 200; D. Marziano Abbona 200; Abbona Margherita 100; Manzone Gius. f. Giusto 200; Borio Caterina .100; Coscritti 1927 500; Raviola Sebastiano 50; Frat.Rostagno 150; Alessandria Pietro 200; Pirra Benedetto di Giov. 100; Angela Marengo 500.
        Per ultimare il resoconto della «Peregrinatio» aggiungiamo che la spesa per la riparazione alle corone della Madonna del Carmine e del Bambino, rovinate dal temporale della sera 25 Aprile, fu di L. 2000, che furono coperte dalle ultime offerte pervenute: Rag. Sarzotti Francesco L. 1000; Pirra Vittorio 200; Roggia Giuseppe (Ermigl.) 700; Marrone Giuseppe 100.
        A tutti i generosi oblatori le benedizioni di Dio ed il merito del bene che compiono le suddette opere.

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Mezza coperta

        Un uomo crudele disse a sun figlio:
— Porta questa coperta al nonno e poi mandalo all’0spedale.
— Ne porterò soltanto mezza, rispose il figlio.
—- Perché soltanto mezza?
— Perché conservo l’altra metà per quando tu sarai vecchio e ti mandcrò all’ospedale.

Modi di bere la birra

        Don Coiazzi, parlando a un folto gruppo di operai, raccontava quanto aveva visto molti anni fa a Londra in una rappresentazione in cui si presentavano i vari popoli con le loro caratteristiche di fronte a questo caso: ordinare un bicchiere di birra e vederselo davanti con dentro una mosca.
        Arriva un inglese: suona il campanello, chiama il cameriere, comanda di portar via il bicchiere e di portarne un altro con la birra senza la mosca. Beve, paga, ed esce.
        Il francese fa una sfuriata contro il servo e contro la birra ed esce sbattendo la porta senza toccare il bicchiere.
        ll tedesco beve la birra con la mosca.
        L’italiano butta via la mosca e beve la birra.
        ll cinese crede che quella mosca sia in salmoia: mangia la mosca e butta via la birra.
        Gli operai rallegrati dal racconto, seguivano le varie fasi con crescenti scoppi di risa le quali culminarono in un gran clamore al gesto del cinese.
        Don Coiazzi poi continuò: In un'altra scena erano rappresentati i vari popoli nel modo di camminare e di parlare in conversazione. L’inglese così, il francese cosà, il tedesco così, il cinese cosà..... Sapete come l’italiano si distingueva dagli altri popoli? Si distingueva per due cose: sputava e bestemmiava.
        Su vial ridete forte come poco fa. Perché tacete? Perché tenete gli occhi bassi? Ah ho capito; vi vergognate. ll perché é cbiaro: voi sentite che quella rappresentazione era fatta su misura, rispondeva a verità.
                (da Orcocane Orcoloca di Don Coiazzi}.



 

da LUCE E FORZA di Ottobre-Novembre 1948

Ai lettori e amici del Bollettino

        Le condizioni economiche del Bollettino risentono purtroppo ogni giorno di più la tristezza dei tempi.
        L’aumento progressivo della carta, della mano d’opera per la stampa, le tariffe postali (L. 5 per ogni copia) fanno salire la spesa del Bollettino a L. 10 per copia.
        Alle famiglie della Parrocchia il Parroco continuerà a farlo distribuire finché gli sarà possibile anche se molte non danno mai un soldo e parecchie si limitano ad un’offerta insufficiente.
        Alle famiglie lontane cui si deve spedire per posta torna impossibile continuare la spedizione se l’offerta non copre almeno le spese vive.
        Lascio alla generosità dei lettori lo stabilire l’entità dell’offerta che potranno fare, dolenti che le circostanze odierne non ci permettano di spedire, come nei bei tempi, il Bollettino gratis a numerose famiglie, contenti dell’offerta che qualcuna faceva per tutti.

La Lettera del Parroco

        Ho constatato con piacere come la novità annunziata dall’ultimo Bollettino (e cioè la istruzione agli uomini a Messa grande) abbia incontrato la generale soddisfazione. Prova ne sia il numero degli uditori e l’attenzione prestata allo svolgimento degli importanti argomenti. Bravi uomini e giovani, l’istruzione è sempre fonte di civiltà e di progresso e la religiosa in modo speciale non può portare che bene a voi ed alle vostre famiglie.
         Ho sentito anche con piacere, che il breve sunto fatto sul Bollettino è piaciuto nel senso che rinnova la memoria a chi era presente alla predica e dà qualche idea principale a chi era assente.
        Perciò continuiamo.
        Nell’ultimo numero, dopo aver detto della necessità dell’istruzione religiosa, la più importante di tutte, l’unica di cui Dio ci chiamerà conto, abbiamo risposto sommariamente alla domanda: «Perchè la Chiesa cattolica, la religione, che nei duemila anni di sua esistenza ha fatto tanto del bene (abolizione della schiavitù, orfanotrofi, lettere, scienze ecc.) è così combattuta?» Abbiamo detto che la Religione è combattuta specialmente dai disperati che non sanno trovare in lei la forza a portare le loro croci, dai ladri, dai disonesti, ecc. pei quali la religione è un rimprovero, ma soprattutto dagli ignoranti che non la conoscono e per lo più sono vittime di teorie rivoluzionarie e di utopie, comodo metodo per i loro capoccia che sfruttano la loro ignoranza.
        E nel numero di ignoranti, abbiamo i detto, sono compresi pure tanta gente che dice di aver studiato. Saranno valenti medici, ingegneri, professori che conoscono assai bene la loro arte, ma che in materia di religione ne sanno meno dei nostri bambini del catechismo.
        Nelle domeniche seguenti abbiamo affrontata la prima difficoltà: «Tutte le religioni sono buone » Io ho la mia — Me !a intendo direttamente con Dio, senza bisogno di preti”.
        La risposta è tanto più facile, quanto è insulsa la difficoltà.
        Tutte le religioni sono buone? Ma allora quante verità ci sono? Se uno dice: due più due fanno quattro e un altro: due più due fanno cinque o tre, possono aver ragione tutti? O fan quattro o fan cinque o fan tre. Uno ha ragione, gli altri torto perchè una cosa non può essere contemporaneamente bianca o nera o rossa.
        Se intendiamo che in tutte le religioni tenute in buona fede ed osservate con coscienza ci si può salvare, passi: ma se si crede di sostenere che tanto è vera la religione che predica un solo Dio. come quella che ne ammette una caterva, buona cioè vera la religione che dice essere sette i sacramenti e vera pure quella che li nega tutti o ne ammette solo qualcuno, andiamo nell’assurdo, una vera sciocchezza da manicomio.
        E spieghiamoci con un esempio. Un uomo è alla stazione di Torino e vuol andare a Roma. To’, dice, tutte le strade vanno a Roma, così il proverbio, e che fa? Sale sul primo treno che trova, treno comod, con belle carrozze, eleganti poltrone, ecc. Quel treno parte e te lo porta in Francia. Chiaro che a Roma non ci arriverà mai non ostante il famoso proverbio. se non si decide a tornare in dietro e cambiare rotta. Chi va al nord non può arrivare al sud.
        Ma se poi vogliamo sondare quale sia la religione di coloro che così parlano, troviamo facilmente che tra tante reiligioni da loro proclamate buone essi in pratica non ne hanno alcuna.
        E passando di volo sull’altra difficoltà o meglio sciocchezza cui abbiamo accennato la domenica 22 Agosto «Religione sì, preti no» diciamo semplicemente che questa è una stupida trovata per accalappiare gli allocchi e distruggere così la religione.
        «Togliete il pastore ed avrete disperso il gregge».
        E non valgono i pretesti per quanto speciosi: «Il prete non produce, non lavora». Ma che intendete per produzione? per lavoro? Che il prete abbia una famiglia? Allora «apriti cielo» non ce ne sarebbe basta per lui? Dove andrebbe il segreto della confessione? Che il prete non va a sudare nei campi e nelle officine? E i medici, i professori, gli avvocati, ecc. ci vanno? E il curare la religione, l’istruzione religiosa, il decoro del culto, lo studio, ecc. non è forse un lavoro? E la preghiera non ha valore? Supposto anche che il prete si limitasse a pregare avrebbe fatto nella società la parte di lavoro che purtroppo tanta gente non fa. Lavoro e preghiera sono le due basi della vita sociale non ostante si blateri il contrario da tanti traviati.
        Religione sì, preti no; è come dire: Scuole sì. maestri no: medicina sì. medici no: pane sì, panettieri no: case sì, muratori no: e andate via dicendo. Vere scempiaggini che dovrebbero da sole mortificare chi le dice.
        «Il Papa è ricco e Gesù era povero».
        Un'altra sciocchezza. E si può pretendere che il Papa governi il mondo religioso da una stalla? Dove mette le migliaia di impiegati necessari per detto governo? Dove riceve le delegazioni svariatissime che accorrono a lui da ogni paese?
        Se il Papa è ricco, delle sue ricchezze se ne serve per fare del bene, ciò che non fanno sempre i ricchi che lo criticano.
        «I preti sono viziosi». Questa è una vera ed infame calunnia. Le statistiche dimostrano apertamente che la classe che ha meno viziosi tra tutte le classi sociali è proprio quella del clero. Ma se anche su migliaia di buoni se ne trova uno cattivo che prova ciò? Se mai prova che la Chiesa non l’hanno istituita i preti, ma che è di origine divina.
        Ora il Parroco sta affrontando la difficoltà forse la più grave e complessa che si sente sulla bocca di tanti. «La Religione domanda troppo», «Certe prescrizioni sono impossibili a praticarsi».
        Occorreranno parecchie domeniche per dare una risposta meno esauriente, ma i nostri buoni uomini hanno dimostrato di sentire volentieri tali importanti discussioni, ciò che dice la loro lodevole volontà di istruirsi ognor più in materia tanto delicata e decisiva.

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IN PARROCCHIA

La settimana della Madre

        Veramente per circostanze speciali l’abbiamo dovuta ridurre ad un triduo e forse ciò contribuì ad una maggiore frequenza.
        E noi speriamo che quei benedetti giorni (19-20-21 Agosto) siano stati apportatori, per le nostre brave donne, di luce, di forza, di energie nuove e di benedizioni celesti. La Professoressa Scavino non poteva essere più efficace e pratica. I doveri individuali, familiari, sociali della donna nei tempi nostri furono esposti con chiarezza e lucidità sorprendente. Interessanti pure le discussioni che si svolgevano sopra argomenti chiesti da bigliettini anonimi, ai quali rispondeva pure l’Arciprete. Le brave donne furono addirittura entusiaste e lamentando la troppo breve durata del triduo, espressero la loro riconoscenza alla valente conferenziera con ripetuti applausi, con cordialissimi saluti e sentiti ringraziamenti.
        Al proposito di ripetere per l’anno venturo tali care giornate, fu pure unito l'augurio a cui volentieri sottoscriviamo che tali corsi possano pure realizzarsi per i nostri cari uomini, giovani e ragazze. Viviamo in tempi in cui non ci si può più contentare dell’ordinario; l’ignoranza va combattuta su ogni campo, poichè purtroppo ce n’è ancora tanta e tanta, specie in materia religiosa.

La festa dei Luigini e delle Figlie di Maria

        Anche quest’anno abbiamo dovuto abbinare le due feste per poter avere il triduo di predicazione e non caricare le due Compagnie di spese eccessive.
        Frequentate le conferenze alle Figlie tenute dal Sac. Salesiano D. Ratti da Asti; mentre i giovani hanno ancora lasciato molto a desiderare. Che fare? Le giornate di Agosto sono ancora lunghe, i lavori ancora gravi per venire a predica alla sera quando ci si ritira dalla campagna verso le dieci, ci vuole molta dose di buona volontà che non si può esigere da tutti.
        In compenso riuscì numerosissima la Comunione generale della domenica di chiusura 29 Agosto e la partecipazione alle funzioni. Imponente la Processione colle due statue delJ’Immacolata e di S. Luigi.
        Fu Priore diligentissimo della Compagnia il giovane Roggia Eugenio di Giuseppe, cui dovrebbe succedere il giovane Pirra Alessandro di Antonio, che invece è partito militare. Lo sostituisce il giovane Tarditi Eugenio di Benedetto nella carica di Priore per l’anno corrente e fu nominato Sotto-Priore il giovane Giachino Antonio di Giacomo. Ai due Priori Roggia e Pirra che hanno servito fedelmente la Compagnia e fatta l'offerta alla Chiesa di L. 500 caduno, il ringraziamento per ogni cosa, e l'augurio che Dio li ricompensi con un lieto avvenire. Uguale ringraziamento e augurio facciamo pure alla Priora uscente delle Figlie. Sig.na Cogno Letizia di Giacomo, che oltre al servizio diligente e sovente costoso, offrì alla Chiesa L. 1000. Le succede la Sig.a Baldi Tullia e fu nominata Sotto-Priora la Sig.na Vaira Maria.

Alla Crocietta

        La festa della Crocetta coll’indulgenza della Porziuncola annessa a quella Cappella ha anche quest’anno attirato numerosi devoti anche dai paesi viciniPredicò il triduo il Rev.mo Padre Fortunato dei Cappuccini di Bra che ricevette pure la professione degli ascritti al Terz’Ordine e fece l’imposizione dell’abitino a numerosi altri postulanti.
        Teniamo prezioso cari parrocchiani il regalo che la Madonna ci ha fatto chiamandoci all’onore del Terz’Ordine che ci colma di meriti e non ci impone obblighi propriamente detti. Speriamo che il Padre Visitatore ci venga qualche volta a trovare nel corso di quest'anno per confermarci nello spirito di una vera vita cristiana e francescana.

Carmine

        Finalmente abbiamo potuto spedire a Mondovì l’apparato candelieri dell’Altare Maggiore che la generosità dei Priori del Carmine Coniugi Francesco e Rosa Tarditi del Chiabotto ci consente di rimettere a nuovo in elegante argentatura dalla Ditta Prinotti.
        Siccome la spesa sarà alleggerita a favore della Chiesa se noi possiamo fornire un po’ d’argento, il Parroco si raccomanda alle buone famiglie perchè vedano se possono offrire qualche rottame, co¬me catene, ciondoli, ecc. od anche lire vecchie fuori corso.
        Ai generosi Priori ripetiamo il nostro ringraziamento pregando a loro le benedizioni della Madonna.

La festa delle Donne

        Coincise col triduo della Crocetta e predicò loro il triduo lo stesso salesiano.
        Fu devota e solenne. La Priora Vietto Francesca, che oltre l’offerta di L. 1000 alla Chiesa e gli onori di casa alle Consorelle, merita bene un parola di lode per l’impegno posto in tutto l’anno a pro della Compagnia. E sì che per la lontananza più d’una volta detto servizio le costò non poco sacrificio. Che la Madonna e S. Anna le ottengano ampia ricompensa. Entra Priora per l’anno corrente la Sig.a Abbona Cristina in Pirra e fu nominata Sotto-Priora la Sig.a Abbona Clelia della Fasana. A tutte auguri e benedizioni.

A san Grato

        I buoni borghigiani di S. Grato quest’anno in occasione della festa celebratasi solennemente e devotamente il 7 settembre, hanno preso una risoluzione eroica che fa loro onore: ampliare la loro piccola Cappella. Si vorrebbe portare la facciata sull’estremità del portico raddoppiando quasi la capacità dell’interno, sistemare i muri laterali e munire di volta il portico che farebbe così corpo solo coll’interno. L’idea è certamente degna di lode. Naturalmente non occorrerà fare tutto in una volta, ciò che porterebbe ad una spesa eccessiva. Per ora si farà quanto si potrà, cioè quanto permetterà di fare la somma delle offerte che si lasciano libere ad ogni famiglia, persuasi che nessuno vorrà rifiutarsi alla lodevole opera.
        Ha iniziato l’elenco delle offerte il Sig. Burletti Pasquale colla somma di L. 10.000 (diecimila). Al generoso oblatore che segnaliamo ad esempio, i nostri ringraziamenti e le benedizioni di San Grato.

A Bergera

        Anche i buoni Borghigiani di Bergera hanno celebrata la festa della loro Cappella dedicata alla Natività della Madonna il giorno 8 Settembre. Non ci consta che nè a Bergera nè a S. Grato ci siano stati disordini o divertimenti proibiti dalla Chiesa e per questo diamo ben volentieri alle due Borgate una parola di lode. Vorremmo che così si facesse tutto l’anno poiché è con grande dolore che sentiamo che qualche famiglia e i nostri giovanotti fanno uno strappo alla legge cristiana della morale e combinano or qua or là in sordina balli clandestini.

Vocazioni

        Due belle funzioni si sono svolte quasi contemporaneamente in occasione della festa della Natività della Madonna formando la felicità di due nostri giovani parrocchiani.
        A Mondovì, nel Monastero delle Domenicane. la giovane Abbona Margherita di Cleto riceveva dalle mani del Vescovo di Mondovì l’abito da suora dell’Ordine Domenicane assumendo il nome di Suor Maria Ermanna.
        In Alba nella Chiesa di S. Paolo il Chierico Giachino Valeriano di Giacomo, d’anni 17, faceva la sua solenne professione entrando così definitivamente nella Pia Società S. Paolo.
        Ai due fortunati giovani, che hanno scelto la parte migliore, seguendo la chiamata di Dio, i nostri migliori voti e preghiere, coll’augurio che altri giovani parrocchiani seguano il loro esempio, meritandosi colla vita cristiana, una così grande grazia.

I 40 Anni

        Con felice pensiero i nostri uomini della leva seconda hanno festeggiato i loro 40 anni il giorno 16 Agosto. Alla Messa celebrata per loro, l’Arciprete disse brevi parole di circostanza, facendo rilevare, come sia diversa la mentalità con cui si festeggiano i 20 ed i 40 anni. Al vermouth offerto in Canonica, vollero fare l’offerta alla Chiesa di I.. 1000. Non mancò il tradizionale pranzo, allestito con signorilità dall’Albergatore Sig. Manzone ed è superfluo dire che regnò la massima, ma composta allegria fino a tarda sera.

I nostri giovani a Roma

        Anche i nostri giovani in numero di 15, parteciparono al grande raduno della Gioventù Cattolica a Roma che festeggia quest’anno l’80° di sua fondazione.
        Dire il loro stupore. le meraviglie, l’entusiasmo nel trovarsi tra quella fiumana di circa 300 mila giovani in basco verde acclamanti al Papa ed estatici davanti alle bellezze della Città Eterna, non è cosa tanto facile. Basti dire che i nostri giovani, sono ritornati arcicontenti del magnifico viaggio ed ognor più infervorati nel bene ed orgogliosi di appartenere alla grande famiglia della Gioventù Cattolica, che tanto bene ha già fatto alla nostra Italia, e maggior bene ancora si ripromette di fare.
        Noi vorremmo che tutta la nostra gioventù e specialmente i nostri coscritti, ascoltassero il nostro consiglio. Finora, al contrario, di ciò che capita già altrove, i nostri coscritti, hanno preferita la baldoria in paese. Però noi speriamo che non sia lontano il giorno in cui. i nuovi coscritti diano l’esempio che è insieme atto di civiltà progredita e di economia doverosa. Le bellezze d’Italia non sono mai abbastanza conosciute ed un viaggio a Roma, a Venezia, a Napoli, ecc. è un avvenimento che non si scorda tanto facilmente nella vita.
        Dopo tutto, si spende meno, si sta meglio moralmente e fisicamente e si dà al paese ed agli altri coscritti che seguiranno bell'esempio di maturità virile e di serietà degna di lode. Ai genitori soprattutto il preparare questo ambiente.

I recenti Cicloni

        Non è possibile e non sarebbe cristiano, non avere una parola di solidarietà e di compassione, per le tante famiglie, cosi duramente provate, dai recenti cicloni che provocarono veri disastri. Monchiero, Dogliani, Gallo, Alba, Mussotto, Vaccheria, ecc. per parlare solo dei nostri luoghi, hanno avuto danni incalcolabili.
        Case crollate, bestiame perito, campi allagati, vigne asportate, e perfino persone perite, è il triste bilancio dell’immane fenomeno.
        Ma le parole non bastano in questi casi: occorre sentirci vicini praticamente ai sofferenti ed aiutarli meglio che possiamo. Pensiamo se tale disgrazia fosse capitata a noi, che invece dalla pioggia abbiamo avuto più vantaggio che danno.
        Da Monchiero, si sono raccomandati per aiuto di mano d’opera, per lo sgombero di macerie. Non so se qualcuno abbia raccolta la raccomandazione fatta dal Parroco domenica scorsa. Da notare, che se c’è una cosa di cui Novello difetta è proprio la mano d’opera.
        Facilmente passeranno alle nostre case persone incaricate di raccogliere offerte. Pur usando la debita prudenza, per accertarsi che tali persone non siano scrocconi, che non mancano mai, in tali occasioni diamo volentieri il nostro obolo in nome della carità cristiana e della solidarietà umana.
        Alla porta della Chiesa, funziona apposita cassetta per le offerte, che il Parroco si farà dovere di trasmettere ai più bisognosi. Facciamo che siano abbondanti anche per il buon nome del nostro paese.

La pagina della carità

PRO CHIESA

         Tarditi Matteo f. Franc. 500 (pro Battist); Dotta Mario 300 (pro Battist); Vietto Francesca Priora Umiliate 1000; P P 250: Cogno D. Giuseppe 200; Alessandria Giuseppe (Bricco) 500; Ved. Passone Maria (Merli) 200; Uomini leva 40 anni 1000; Stra Conterno Francesca 500 , Stra Carlo 100: Cogno Letizia, Priora Figlie 1000; Pirra Alessandro, Priore Luigini 500; Roggia Eugenio id, 500; Cogno Palmira 500; Cav. Anselma 671; Giordano Adele (p. g. r.) 1000.
        Mentre ringraziamo di cuore i pii offerenti per la Chiesa, osiamo raccomandare per l’anno venturo maggior generosità, specie a tante famiglie che non han dato nulla. La Chiesa che nulla possiede, prende dalla generosità dei parrocchiani i mezzi per la sua vita. Le spese sono molte e gravi in questi anni ; cera, arredi, riparazioni, servizio, utensili ecc. hanno prezzi favolosi. Non si può poi pensare per ora ai progetti che da tempo aspettano la realizzazione: Battistero. zoccolo in marmo, altari, porte ecc. Sarebbe però una buona cosa, anzi un dovere, offrire generosamente quest’anno in cui molto abbiamo ricevuto dalla benedizione di Dio. per costituire a favore della Chiesa un fondo che ci permetterà tra non molto di eseguire i detti lavori. Se pensiamo alla posizione di favore in cui ci troviamo in mezzo a tante sventure di altri paesi pure posti in alto come noi, (grandini, frane, devastazioni, epidemie, ecc.) non dobbiamo discutere a dare a Dio una piccolissima parte di quanto Egli ha dato a noi. E non basta limitarsi a quanto si dava una volta od anche al doppio. A che serve oggi un biglietto da 100 lire?

BOLLETTINO

        Col. Maffei Vincenzo 100; Tarditi Giuseppe (Tard. Sott.) 200 ; Saccato Giu¬seppe 150; Con. Ciravegna-Garino 100; Gallo Michele 50; Alessandria Francesco 200; Roggia G B. 500: Protto Luigi 100; Riva Rita (in suffr della mamma) 200; Cogno Palmira 200; Rapalino Maria 170,Tarditi G. B (Tard. Sott.) 100.
        Sono L. 1170 di offerte contro Lire 2500 spese per l’ultimo numero (stampa e posta). Non è possibile rimetterci ogni numero circa 1500 lire. Eppure guai se qualcuno rimane senza bollettino. Pare sia una figura fatta alla famiglia.

PER LA BORSA DI STUDIO (2a)

        Alessandria Giuseppe (Bricco Neri) 500; Zelstrici S. Cuore (in occasione onomastico Arciprete) L. 300; Donne di A. C, (per la stessa occasione) 3500.

Ricovero

        Veramente non ci sono offerte da registrare per questa opera che pure costa. Vorremmo piuttosto dire una parola precisa sulla sua situazione.
        E’ evidente che il Ricovero, così come oggi si presenta, non può essere atto a ricevere poveri vecchi oltre quelli che ci sono, e tanto meno a ricevere personale dirigente per cui occorrerebbero almeno tre Suore. Forse il Capitale che il Parroco ha messo insieme, da legati ed offerte potrebbe, in tempi ordinari, aiutato da offerte in natura, permettere il funzionamento non possibile oggi. Per questo il Parroco non spende oggi tale somma in restauri che in poco la assorbirebbero completamente.
        Egli fa una proposta a tutti i buoni.
        In questi anni di benedizioni di Dio sulla nostra campagna, veramente fortunata, non costerebbe tanto a molte famiglie fare un'offerta proporzionata. Un po’ quest’anno, un po’ il venturo, noi potremmo mettere insieme quanto occorre per ridurre il nostro Ricovero a sede meno indecente e inadatta allo scopo. Forse il Signore vuol dare al Parroco il destino dato a Davide: raccogliere il materiale per la grande opera che farà onore al paese e sarà la provvidenza materiale e morale per i nostri poveri vecchi. Il successore darà realizzazione a quanto noi, per la tristezza dei tempi, non abbiamo potuto fare. Noi avremo provveduto mezzi in tempi in cui era facile mettere da parte qualche cosa; altri farà coi nostri mezzi quanto oggi non si può. Ma il merito sarà maggiormente nostro.
        E poiché siamo in argomento, accennerò ad una idea suggerita da qualcuno. Perchè fare un Ricovero per i vecchi e non un Orfanotrofio per i bambini? Certo questa opera sarebbe più simpatica, poiché i bambini piacciono più che i vecchi. Ma quale opera è più necessaria per noi ? Gli orfani tra noi sono pochissimi; i vecchi bisognosi, piuttosto numerosi.
        I bambini trovano sempre chi si occupa di loro per pochi anni; crescendo in età bastano a se stessi; i vecchi invece a volte sono ripudiati dalle loro stesse famiglie, e più s’avanzano in età, più diventano pesanti. Pensiamo, cari parrocchiani. a quest'opera che concorrerà a salvare tante anime, che forse, nella miseria e nell’abbandono, si allontanerebbero da Dio bestemmiando la sua Provvidenza e si mettono nel pericolo di morire disperate. Dio ce no renderà merito.

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