Settembre 2017 (sonoro)

da LUCE E FORZA di Marzo-Aprile 1950

Avviso ai lettori

        Avvertiamo che parecchi lettori del nostro Bollettino hanno dimenticato l’offerta solita a farsi ogni anno onde il Bollettino possa vivere. Ci rincresce a sospendere l’invio, ma siamo obbligati a dichiarare che questo sarà l’ultimo numero che ricevono. L’ultima offerta di parecchi é del 1948, qualcuno non ha più fatto offerte dal 1947. Uniamo a tutti costoro il modulo del conto corr. post. nella speranza che, se desiderano avere il Bollettino, facciano una offerta secondo le loro possibilità. A parte il lavoro, il Bollettino viene a costare a noi, posta compresa, 10 lire per copia.

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La lettera del Parroco

Gesù Cristo

        Parliamo ancora, cari uomini, del nostro Capo. Più lo conosceremo e più volentieri lo serviremo e lo ameremo, mettendoci così sempre più sulla via sicura di salvarci.
        Abbiamo detto nell’ultimo numero che una delle prove della divinità di Gesù C,. sta nell’essere stata scritta la sua storia prima che nascesse, ciò che non capitò e non capiterà mai per alcun altro individuo.
        Seconda prova é la sua vita. Lasciamo da parte la sua nascita da una Vergine, rimasta tale anche dopo essere diventata madre. A Dio nulla é impossibile e quando vuole non ha bisogno dell’opera del]’uomo per compiere opere mirabili. Sorvoliamo sugli avvenimenti che accompagnarono detta nascita, avvenuta si in una stalla, per dare a noi insegnamento di povertà, ma caratterizzata da fulgori divini nel Cielo, da armonie angeliche, da adorazioni di pastori e magi: la divina poesia che ogni anno ci richiama alla memoria la cara festa del Natale. Seguiamo a grandi passi la vita di Gesù Cristo e ci sarà facile convincerci che Egli non fu un semplice uomo, ma un Uomo-Dio, un individuo cioé che sotto un’unica persona, Gesù Cristo, aveva due nature: l'umana e la divina, che solo la potenza e la bontà divina potevano unire in un solo individuo.

Qualche miracolo

        Gesù dodici anni. Non era andato a scuola; i suoi genitori non possedevano soverchia sapienza. Lo sappiamo. Maria. pur discendente di stirpe reale, era una nascosta e santissima fanciulla di Nazareth; Giuseppe, il custode, era un povero falegname. Eppure Gesù a 12 anni, condotto al tempio di Gerusalemme, discute coi più sapienti Dottori della legge sopra argomenti difficilissimi, li corregge dei loro errori e li lascia stupiti di tanta dottrina da farli esclamare: Dove ha preso costui tanta sapienza? Ma non è il figlio del fabbro? Era un piccolo sprazzo della sua divinità onnisciente.
        E procediamo: Gesù é ancora nascosto nella casa di Nazareth, ove lavora col suo padre putativo. Ha ormai circa 30 anni e pochi lo conoscono. Un giorno é invitato a nozze da certi suoi parenti o conoscenti. Ci va. A mezzo pranzo viene a mancare il vino. La Madonna s’accorge, lo prega. Egli risponde che non é ancora il tempo. Maria insiste ed egli ordina ai servi di riempire di acqua parecchi recipienti grandi là collocati. l servi eseguiscono poi guardano.«Servite» dice Gesù e l’acqua è cambiata in squisitissimo vino che fa stupire i commensali.
        E non posso, cari uomini, proseguire a citarvi tutti i miracoli operati da Gesù dopo quello di Cana. Bisognerebbe prendere il Vangelo e riportarlo per intero, poiché di miracoli è ripiena ogni pagina. Malati guariti con una parola, indemoniati liberati, morti risuscitati, pani moltiplicati, tempeste sedate, ecc. attestarono il suo contrastato dominio su ogni elemento e forza della natura. Niente resistette alla sua parola divina.
        ll miracolo, noi lo sappiamo, cari uomini, è tale opera che sorpassa le forze umane e che non può venire che da’ Dio. Ora, se Gesù Cristo operò tali e tanti miracoli che in duemila anni la scienza laica non ha potuto negare o confutare, vuol dire che Gesù Cristo non era un semplice uomo. Né si può dire che Dio ha operato miracoli per mezzo di Gesù Cristo, come ne ha operari e opera tuttora per mezzo di di tanti Santi, poiché Gesù Cristo operava miracoli per virtù propria e per provare la sua divinità, mentre i Santi li operano in nome e virtù di Dio. Ed è chiaro che se i miracoli di Gesù Cristo fossero venuti da Dio, come avviene per i Santi, Dio avrebbe nel caso concorso con miracoli a provare una falsità, cioè la non divinità di Gesù Cristo, il che è impossibile. Dio non può approvare il falso. Dunque Gesù Cristo è vero Dio e vero Uomo.

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IN PARROCCHIA

I nostri Esercizi Spirituali

        Anche quest’anno, nonostante che il diavolo ci abbia messo un po` la coda, poiché il tempo non poteva esserci più sfavorevole, i nostri Esercizi annuali soliti a farsi in occasione della chiusura del mese del S. Cuore, hanno avuto esito abbastanza soddisfacente. Numerosi i giovani al loro triduo, più numerosi gli uomini alle loro conferenze e altrettanto dobbiamo dire delle donne e figlie, delle quali molte hanno incontrato dei veri sacrifici. Le assenze che abbiamo notate furono specialmente fra le giovani madri e spose, proprio la categoria che vorremmo vedere più assidua alle funzioni perché ne ha più bisogno. Superfluo parlare della chiusura che ha visto una Comunione veramente generale. Predicò con zelo ed abilità tutta propria la bella settimana il M. Rev. Teol. D. Giovanni Dadone, Arciprete di Murazzano e fratello del nostro ottimo medico condotto, al quale va la nostra riconoscenza.
        Per la cronaca notiamo due cose.
        1° - La soddisfazione per le funzioni svoltesi nella cripta di S. Sebastiano ove il freddo non tormenta. Ho pensato: Perché non potremmo con non grave spesa adattarla questa bella chiesina, che molti ci invidiano e renderla decente e comoda per le funzioni d`inverno? Un palchetto in legno, una chiusura ben fatta alle porte-finestre, una sobria decorazione e sarebbe pronta. Se le famiglie che possono portassero ciascuna un asse, una trave o comunque un po’ di legna e tutti facessimo la nostra modesta offerta in cambio del caldo che la Cappella è pronta a fornirci, dandoci comodità di farci tanto bene, la cosa sarebbe un fatto compiuto per il futuro inverno.
        2° - Notammo pure. specie negli uomini e nei giovani un desiderio intenso di istruzione. Siamo lieti di questa manifestazione di fame spirituale in questi tempi di disorientamento in cui vediamo il fallimento di tante dottrine che fino a ieri sono state il miraggio di troppa gente lavoratrice. E` tempo che i popoli si persuadano che l`unico sole dell’avvenire che potrà sorgere e portarci pace e benessere è il sole del Vangelo. Gesù Cristo che vien “chiamato sole di giustizia”. Accarezziamo anche questa speranza e speriamo poter intensificare tali corsi di istruzione soda e cristiana, di cui abbiamo avuto un saggio nella settimana scorsa e nella domenica di chiusura colla magnifica conferenza del giovane laureato Sig. Delpiano sui sindacati. e del giovane Abrate di Alba, che parlò alla nostra Associazione Giovani di A. C. consegnando loro solennemente la medaglia ed il diploma per la cultura religiosa.

La Confraternita

        Non è la prima volta che parliamo della Confraternita. E ne parliamo stavolta per dire che è in cattive condizioni e che s’impone a tutti i parrocchiani. e specie agli uomini il dovere di pensarci e di provvedere. Tutti sanno che in Confraternita, non è il caso di precisarne le cause, i muri delle stanze laterali. che servono da sacrestia e da ripostiglio si sono alquanto aperti. minacciando un crollo pericoloso. Abbiamo provvisto a demolire le volte ad arco che forse premevano sui muri, abbiamo rifatto parte del tetto caduto in precedenza; posti pochi travi in ferro che fanno da chiavi e ci siamo fermati davanti alla spesa già accollata alla povera chiesa che non ha mezzi di sorta. Ma molte cose restano a fare se vogliamo. come nostro dovere, conservare ai posteri l`artistico edificio che fa onore al nostro paese. I telai delle finestre sono cadenti, mancano molti vetri, occorrono le volte con travi di ferro per la sacrestia. i mobili vanno in parte rifatti. Dove prenderemo il denaro necessario? La Parrocchia stenta a bastare se stessa, la Confraternita, ripetiamo, non ha entrate, eccettuato quel poco che viene dalle Sepolture. A voi, perciò, cari uomini, l’esortazione a prendervi a cuore l’impresa. Una piccola colletta s`é fatta l’anno scorso in occasione della raccolta annualità della Compagnia. Ma fu poca cosa. Speriamo che i bravi Priori vorranno ripeterla quest’anno coll’augurio di maggior esito.
        C’è chi ha detto: “Ma che bisogno di spendere per la Confraternita che non serve più a niente”?. Ragioniamo. Se con questo si vuole intendere la volontà che la Confraternita ritorni ad avere una Messa festiva, credo che ci voglia poco a convincerci che ciò non è opportuno. A quattro passi dalla Parrocchia dove tutti possono stare comodamente inginocchiati o seduti, sarebbe ridicolo impuntarci a voler una Messa festiva in Confraternita che, si e no, può contenere un centinaio di persone lasciando i più fuori al freddo o al caldo, secondo la stagione, in occasione prossima di perdere la Messa. Le Confraternite, ricordiamolo, furono fatte anticamente per le funzioni specializzate per uomini e donne di cui oggi non abbiamo più nemmeno l’idea. In ore speciali, in modo da non intralciare per nulla la Parrocchia, si radunavano in Confraternita i Disciplinanti o le Umiliate per le loro preghiere. . Si discuteva o si rileggeva il Regolamento della Compagnia, si ammonivano i trasgressori, si radiavano gli indegni, si preparavano gli elenchi degli adoratore per l’Ora delle Quarantore, ecc. Era un fervore di vita cristiana che la Confraternita fomentava e manteneva a tutto vantaggio della Parrocchia, di cui la Confraternita diventava il migliore alleato. Oggi? Come siamo lontani da quei tempi! Dove funzionano ancora, le Confraternite sono contraltare della Parrocchia cui creano un mondo di fastidi e dove non funzionano più diventa inutile la stessa chiesa che vediamo in molti paesi demolita. Noi non dobbiamo arrivare a questo punto. La nostra Confraternita, se ben diretta, può essere ancora l’aiuto della Parrocchia, tenendo in piedi le Compagnie religiose. Poi, abbiamo detto, è un’opera d’arte e passeremmo da vandali se la lasciassimo rovinare.

A San Giuseppe

        Attendiamo pure gli uomini per il triduo in preparazione alla loro festa (S. Giuseppe) nei giorni 16-17-18 Marzo, a sera.

Una bella e utile iniziativa

        I nostri Chierichetti del Piccolo Clero si sono assunto il lodevole incarico di raccogliere l`elemosina in chiesa alla festa. Da qualche mese escono con gravità col loro sacchetto e con serietà ed attenzione passano per le navate. tra la soddisfazione e l’ammirazione dei fedeli che vedono con piacere la bella iniziativa. E bisogna dire che il successo è lusinghiero a vantaggio della chiesa che si dibatte in strettezze. E chi infatti potrebbe negare un obolo a questi bravi ragazzi che, facendo le veci degli Angeli, domandano per il buon Dio o la sua casa? Dio ricompenserà largamente la loro opera ed anche il Parroco non dimenticherà il bene che essi fanno alla chiesa. A loro il plauso e il ringraziamento.

Avviso importante

        I Priori e Priore delle Compagnie, i Massari delle Cappelle coi Tesorieri sono pregati a portare entro il corrente mese al Parroco i conti delle medesime, onde poterli sottoporre all’approvazione dell’Autorità Ecclesiastica.

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La pagina della carità

dal mese di ottobre

PER LA CHIESA:

Novo Michele (Torino) L. 1000;
N. N. (a S. Giov. Bosco) 1000;
Comm. Giordano Pietro (Torino) 3000;
Novo-Tarditi Clara 600;
N. N. 300;
Pirra Pietro 1000;
Cogno Gioachino 1000:
Coigno Ciovanna ved. 1000:
Passone Maria ved. 500;
S. G. 2000;
Ravera Luigi 500;
Abbona Clelia ved.(in suffr. del marito) 1000;
Montanaro Antonio 300;
A. M. 500;
Sobrero Caterina 300;
Alessandria Giulio 500;
Dutto Antonio 300;
Tarditi G. Francesco 500;
Borio-Cencio Rosa (Torino) 200;
Tarditi Natale 250;
Rag. Sarzotti F. (Torino) 1000;
Tarditi Filippo 300;
Barberis Giuseppe 200;
Alessandria Luigi 500;
Roggia Giuseppe 1000;
Tarditi Giuseppe f. Seb. 1000;
Rapalino Giuseppe 300;
P. I. 1000;
Taricco Marco 300;
Alessandria Michele 1000;
Manzone G. (autista) 500;
Tarditi Modesto (in occ. Matr.) 300;
Taricco Silvio 200;
Galvagno Francesco 1050;
N. N. 1000;
Con. Dattola-Grimaldi (Bra) 500;
Con. Cerini-Grimaldi (in occ. Matr.) 1000;
Fam. Sangiano 500;
Salvagno Lucia (a S. Lucia p.g.r.) 200;
Giachino Giacomo 1000;
M.a Carla Borio 500;
Passone Lorenzo 200;
Prof. A. Tarditi (Genova) 500;
Salvano Giuseppe 1000;
Foglio Luigi 1000;
Alessanrlria-Capra Margherita 400;
Per sepolture e funerali (diritti della chiesa) 1949) L. 6300;
Saccato Luigi 1000;
Abbona Celso 500;
Tarditi G. B. (in occ. Nozze figlio) 600;
Tarditi Luigi f. Vinc. 1000;
Tarditi Carlo Ludovico 1000;
Settime G. B. 450;
Sposi Passone-Galvagno 500;
Castella Felicina (in suffr. Def.) 300.

        Qualcuno si domanderà dove vanno tutti questi denari e se non possono essere impiegati per il Battistero. Rispondiamo subito volentieri. Vanno per le spese occorrenti per la chiesa: cera, arredi, predicazioni, stipendi, riparazioni, ecc. Il registro delle offerte per la chiesa è ben distinto da ogni altro, ed ogni anno il Parroco redige ben chiaro il resoconto delle entrate e uscite che il Vescovo esamina attentamente in occasione della Visita Pastorale. Così per tutte le Compagnie e per le Cappelle. Non c’è pericolo perciò che le offerte vadano distratte ad altro scopo. Quanto al servirsene per il Battistero il Parroco lo farà volentieri per quanto rimane all’attivo. Ma certo che questo è poca cosa rispetto alla spesa che il Battistero esige.

PER IL BATTISTERO

Montanaro Lorenzo (in occa. Batt.) 500;
Montanaro Ant. 300;
Vancini M. Teresa (Torino) 300;
Alessandria Giov. (Paese) 1000;
Alessandria Eugenio in occ. Batt. 400;
P. I. 1000;
F. P. 2000;
Manzone G. autista (in occ. batt. figlioccia) 500;
Grisotto Giuseppe (in occ. batt. 500;
Saccato Teresa 25;
Abbona Antonio 5000;
Gallo Battista 500;
Manzone-Tarditi Eugenia 500;
Balocco Olimpia (in occ. batt.) 500;
Abbona Celso 1000;
Sposi Passone-Galvagno 500.

        Notiamo con riconoscenza la bella usanza che va intensificandosi di un’offerta pel Battistero in occasione di Battesimi e Matrimoni. Certo che i giovani padri e i novelli sposi che salutano questa meritoria e gentile offerta il vagito di una nuova loro creatura o la implorano come premio alla loro unione cristiana non potrebbero completare meglio le spese che si fanno in dette occasioni. A volte, lo sappiamo, e gli uni e gli altri non si girano al largo in fatto di denaro. Ma non è l’entità dell`offerta che conta e saremmo lontano da quel giorno se contassimo unicamente su questo, ma il significato. Dio benedirà le culle e le nuove famiglie e altri, speriamo, suppliranno per loro fino a compimento dell’auspicata opera.

PER IL BOLLETTINO

Capra-Blengino Catterina (La-morra) 500;
Vaira Carlo 300;
Fr. Gallo (Bergera) 100;
Ravera Luigi 100;
Ch.Sianqiano Federico (Roma) 200;
Abbona Clelia 200;
M.a Cabutto Genoveffa 300;
Iberti Giovanni 500;
Saccato Luigi 100;
Montanaro Antonio 300;
Coniugi Musso 500;
Grisotto Domenico 300;
Vietto Giacomo 300;
Vancini Maria Teresa 500;
Tarditi G. Francesco 300;
Pavia Carlo (Bra) 300;
Borio-Cencio Rosa 300;
Tarditi Natale 250;
Ravera Maria Ved. 25;
Vivalda Celso 250;
Rag. F. Sarzotti 300;
Tarditi Filippo 100;
Barberis Giuseppe 100;
Prof. E. Roggero 500;
Marrone Giuseppe 100;
Roggero Maria 300;
Alessandria Sebastiano (Narzole) 500;
Alessandria Luigi 300;
Roggia Giuseppe 100;
Tarditi Giuseppe f. Seb. 200;
Fam. Allaria 150;
Ferrero Stefano 200;
Rapalino Gius. 100;
.I. L. 500;
Stra Michele (Torino) 400;
Stra Carlo (Torino) 400;br> Burlotto Pasquale (Torino) 400;
F. P. 100;
Sanino G.. B. 50;
Giordano Marisa (Torino) 1000;
Fam. Rinaldi (Paner.) 200;
Taricco Silvio 100;
Saccato Teresa 25;
Bo Costanzo (Narzole) 200;
Boggione Giuseppe 300;
Gindri-Saccato Maria (Torino) 200;
Con. Dattola-Grimaldi 500;
Grimaldi Paolo (in occ. Matr. Figlia) 1000;
Abbona Antonio 200;
Gallo Battista 300;
Bagnasco Conterno Rosa (Stazzano) 200;
Pirra Giovanni 200;
M.a C.Borio 400;
Ricca Lorenzo 100;
Tarditi G. B. 200;
Passone Lorenzo 200;
Prof. A. Tarditi (Genova) 500;
Pressenda Maria Ved. 35;
Salvano Giuseppe 500;
Cristino Felice 200;
Alessandria-Capra Margherita 100;
Maffei Ida 500;
Saccato Luigi 100;
Abbona Celso 500;
Cappello Francesco 100;
Tarditi Giov. B. 200 (in occ. nozze del figlio);
Ravinale Angelo 200;
Tarditi Magherita 200;
Tarditi Luigi fu Vinc. 100;
Tarditi Carlo Lodovico 300;
Settime G. B. 150;
Alessandria Giovanni (paese) 200;
Borio lsdoro 300;
Protto Letizia 100;
Rosso Andrea 500;
Costamiagna Luigi 100;
Passone Giuseppe (Genova) 350;
Borio Giovanni (Pianderle) 100;
Frat. Marenco fu Carlo 300;
Ved. Tarditi Silvano 50.

OPERE PARROCCHIALI

Comm. Pietro Giordano L. 300;
Tarditi-Vigliecca Quintina 1000;
Cav. Silvio Montagnoni 1000;
Vietto Giacomo 200.

BORSA DI STUDIO:

C. V. 200;
Uomini di A. C. in occasione onomastico Arciprete 667.

PER LO ZOCCOLO IN MARMO:

        Una pia persona che vuole conservare l`anonimo portò giorni fa al Parroco la somma di L. 60.000 (sessantamila) per il rivestimento in marmo di uno dei 4 grandi pilastri della chiesa. Abbiamo ricevuto con riconoscenza e commozione la vistosa offerta assicurando la buona persona che detta somma, posta coi fondi della chiesa, a libretto-risparmio presso serio Istituto, sarà devoluta a suo tempo allo scopo desiderato, sperando che il magnifico gesto abbia imitatori.
        Che il Signore ricompensi al cento per uno la generosa persona e quanti aiutano le opere di Dio. A tutti i nostri ringraziamenti e le benedizioni del Signore.

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Per Pasqua

        Mentre anticipiamo a tutti i nostri lettori gli auguri cordiali di BUONA PASQUA, avvertiamo che anche quest’anno avremo per le Ss. Quarantore (3-4-5 Aprile) e per tutta la Settimana Santa compreso il giorno di Pasqua, un bravo Predicatore forestiero che ci aiuterà per le Ss. Confessioni. Raccomandiamo fin d`ora la frequenza alle belle funzioni di questa Santa Settimana, specie alla Adorazione e Processione del Giovedì, alla funzione dell’Addolorata del Venerdì e la Comunione Generale il mattino di Pasqua.

I costruttori della Parrocchia

        Tutti sanno che quando si parla di Parrocchia non si vuole tanto intendere i quattro muri più o meno opera d’arte che chiudono quel breve tratto che dicesi chiesa. La Parrocchia nel suo vero significato é l’unione di un gruppo di fedeli cristiani, governati da un sacerdote detto perciò Parroco. La Parrocchia é una vera famiglia e come in una famiglia ben ordinata. tutti i membri dovrebbero cooperare al maggior bene della medesima, conoscerne i bisogni. cercare di soddisfarli, lavorare nell’interesse spirituale di tutti. Così intesi i Parrocchiani si possono dire i COSTRUTTORI della Parrocchia. Nominiamone i principali:

I Priori e le Priore delle Compagnie

        Se le Compagnie religiose vivono, ciò è specialmente merito dei loro Priori e Priore. Come in tutto il resto, il Parroco non può prendersi cura particolare delle Compagnie. Ed ecco i Priori e le Priore pensare alle collette per coprire le spese che la Compagnia ha, dare il buon esempio nelle Processioni e sepolture col vestire la divisa, interessarsi della loro chiesa e del loro altare curandone la pulizia e ornando di fiori anche con sacrificio pecuniario, specie d’inverno, e, cosa ormai fatta da tutti, procurando un vistoso regalo alla chiesa od alla Compagnia in occasione della festa. Potrebbe il Parroco fare tutto questo? No. La Compagnia sparirebbe e la chiesa e la religione ne soffrirebbero. Grazie perciò a tutti i Priori e Priore veri costruttori della chiesa.

I Massari e Massare delle Cappelle

        Le Cappelle campestri sono altrettante filiali e succursali della Parrocchia. La loro importanza non può negarsi né essere sottovalutata. Qualcuna di esse procura la Messa festiva a chi non può assolutamente venire in Parrocchia; in tutte si fanno di tanto in tanto celebrare Messe che danno al Parroco o a chi per esso l’occasione di trovarsi tra i buoni Borghigiani, dire loro una buona parola, informarsi dei loro bisogni. Le Cappelle devono essere l`anello di congiunzione delle Borgate colla Parrocchia, senza la quale non si può vivere la vita cristiana. Ora chi da vita alle Cappelle? I Massari, le Massare, i Tesorieri che della Cappella s’interessano, la curano, |`abbelliscono, specie in occasione della festa e non risparmiano per essa sacrifici che a volte diventano gravi. Anche a loro COSTRUTTORI della Parrocchia i ringraziamenti del Parroco e le benedizioni di Dio.

L’Azione Cattolica

        Questa, intesa nel suo vero senso, è la migliore e più potente COSTRUTTRICE della Parrocchia. Oggi non se ne può fare a meno se non si vuole vedere la fede spegnersi nel cuore di tanti, la religione illanguidire, l’ignoranza regnare sovrana a danno delle anime.
        L’Azione Cattolica ha per compito la formazione della coscienza cattolica dei suoi membri e di tutti i parrocchiani attraverso l’istruzione, la pratica della vita cristiana, la conoscenza dei problemi che agitano la vita moderna e la loro soluzione alla luce del Vangelo. Sono noti gli sforzi dei nemici oggi coalizzati specialmente sotto la bandiera del comunismo ateo per demolire la fede, per bolscevizzare e scristianizzare le nazioni. L’Azione Cattolica è il baluardo contro cui si sono infranti questi diabolici conati, salvando insieme la Chiesa dalla persecuzione e la Patria dalla rovina. Le nazioni comuniste insegnano. Non distruggono solo la religione nei cuori, ma abbattono addirittura anche le chiese. E’ di ieri la notizia che in Jugoslavia sono ben 4000 (quattromila) le chiese che il Comunismo ha abbattuto in questi pochi anni.
        Merito perciò dell’A. C., dei suoi dirigenti, dei suoi membri veri COSTRUTTORI della Parrocchia nostra e di tutto il mondo a cui deve andare il plauso, il ringraziamento nostro ed il premio promesso da Gesù C. «Chi lavora coll’Apostolo avrà la paga dell’Apostolo».
        (continua)

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