(sonoro) Settembre 2019

da LUCE E FORZA di Novembre-Dicembre1952

IN PARROCCHIA

       Carissimi Parrocchiani,
       Le poche righe della «lettera del Parroco» dell’ultimo Bollettino, hanno dato motivo a parecchi commenti. Segno che l’argomento interessa. Si parlava (ricordate?) di feste. Meglio, volevamo studiare tutti insieme il modo di valorizzare un po’ questo nostro paese da troppi dimenticato e da molti disprezzato o quanto meno tenuto in poco conto. E s^ che Novello oltre una storia millenaria e un panorama incantevole, può vantare monumenti interessanti ed artistici come la nostra Parrocchia ed il Castello e dei prodotti che sono alla pari, se non superiori, a quelli di paesi vicini il cui nome va per tutto il mondo. Nell’attesa che i nostri prodotti siano fatti conoscere ai consumatori e negozianti col sistema di oggi in voga delle pubblicità, ponendoli in grado di sostenere la concorrenza in fatto di conservazione (cosa per cui occorre organizzazione, istruzione, cooperative e cantine sociali) si è portata per ora la discussione sulle feste, come mezzo pratico di attirare forestieri e far conoscere il paese. Ed è precisamente su questo punto che il Parroco ci tiene a chiarire il suo pensiero e a non essere frainteso.
       Nessuno dubita che le feste siano un ottimo mezzo di propaganda e che tutti dovremmo capirne l’importanza. Ed è per questo che vediamo pullulare ovunque Sagre per le quali tutto serve: l’uva (anche in paesi dove non ce n’è), il vino, le nocciole, le pesche, le robiole, le Miss, ecc. Ma intendiamoci: ci sono feste e feste. C’è gente che non sa concepire una festa senza il ballo, elevato a volte alla dignità di danza con relative gare e premi ed elezioni di Miss che una volta si chiamavano reginette.
       E’ naturale che con questa mentalità non è possibile avere la cooperazione di tutti e specialmente del Parroco, cui a volte, ingiustamente si fa colpa di non cooperare alla riuscita di pubbliche manifestazioni. E chi mai può pretendere che il Parroco faccia parte di un Comitato di festa in cui figura come numero principale (a caratteri cubitali) il signor BALLO?
       In questi casi è già molto, anzi troppo, se il Parroco tace o, come a volte succede, approfitta dell’occasione per prendersi, pro bono pacis, qualche giorno di vacanza. Dunque: patti chiari ed amicizia lunga. Se si vuole che il Parroco porti la sua collaborazione alla riuscita di pubbliche manifestazioni per il bene del paese, non lo si deve mettere in urto col suo ministero, e coi suoi inderogabili doveri. Egli, per nessun motivo, non potrà mai approvare cose che, secondo le leggi direttive della Chiesa, sono contro la religione o la morale. Chiarite così le cose, ripetiamo l’augurio fatto da principio di questa chiacchierata: Uniti tutti per il vero bene, materiale e morale del nostro caro paese.

       Pace e salute a tutti.
                     Il Parroco

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Anniversari di Novembre e Dicembre

       1950 Galvagno Giov. Battista 27 Dicembre
       1949 Musso Giuseppe 25 Novembre
       1949 Conterno-Marengo Angiolina 28 Novembre
       1947 Alessandria-Dutto Luigina 22 Dicembre
       1947 Cane-Rovella Lucia 9 Novembre
       1947 Mosca-Vivalda Catterina 10 Dicembre
       1946 Viglione Giovanni 23 Novembre
       1945 Borio Giovanni 26 Dicembre
       1945 Montagnoni Maria Grazia 11 Novembre
       1945 Prandi-Marenco Margherita 25 Novembre
       1945 Saccato-Mosca Luigia 20 Dicembre
       1945 Saccato Guglielmo 18 Dicembre
       1945 Scotto Michele 23 Novembre
       1944 Borio-Pressenda Maddalena 25 Dicembre
       1944 Bocca Franco 2 Novembre
       1944 Bosio Amedeo 2 Novembre
       1944 Costa Pietro 22 Dicembre
       1944 Finelli-Roggia Giovanna 25 Dicembre
       1944 Gioffredo-Sangiano Marianna 16 Dicembre
       1944 Alessandria-Marengo Maria 30 Dicembre
       1944 Sobrero Giuseppe 27 Dicembre
       1944 Vivalda Elio 27 Novembre
       1943 Albarello-Tarditi Maddalena 26 Novembre
       1943 Baroero-Passone Anna 7 Dicembre
       1943 Taricco Giuseppe 23 Dicembre
       1943 Torre Bartolomeo 27 Novembre
       1943 Zanette Antonio 27 Dicembre
       1942 Settime Bartolomeo 28 Dicembre
       1942 Simonetti-Tarditi Maria 8 Dicembre

R. I. P.

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LE NOSTRE FESTE

        DUE PRIME MESSE. - Non è così frequente il caso che in una Parrocchia, piccola come la nostra, ci siano due prime Messe nel corso di un mese o poco più. Vogliamo accennare brevemente alla festa dei due nuovi Sacerdoti novellesi saliti recentemente all’altare: Padre Claudio Audisio S. J. Dei Gesuiti di Chieri e D. Tarditi Luciano, del nostro Seminario diocesano.
       Padre Audisio celebrò la sua Prima Messa tra noi il 24 Agosto unendo la sua festa a quella dell’onomastico del Parroco e D. Tarditi ebbe la sua giornata trionfale il 5 ottobre. Superfluo dire che le due feste riuscirono, per quanto è dato alle nostre possibilità, solenni. Servizio parato in cui i nostri chierichetti fecero del loro meglio: esecuzione abbastanza buona per parte della nostra Cantoria maschile della Messa «Te Deum laudamus» del Perosi e mottetti acconci alla circostanza; Vespri solenni seguiti da indovinatissima Accademia, preparata con gusto dalla brave Suore, in cui non mancarono gli auguri, i quadri viventi e le esilaranti battute a onore dei nuovi leviti.
       A Messa grande parlarono per P. Audisio, il suo Superiore di Chieri e per D. Tarditi il Prof. D. Stella del Seminario Maggiore, strappando lacrime di commozione ai Novellesi ed ai numerosi forestieri che stipavano la nostra bella Chiesa Parrocchiale.
       A Vespro parlarono commossi i due neo-sacerdoti ringraziando. Una cordiale agape fraterna in Canonica per P. Audisio, ed a casa sua per D. Luciano, coronarono le due feste che lasciarono in tutti, ma specialmente nelle Mamme, profonda impressione. Siamo certi che la preghiera di più di una fu: Signore, date anche a me questa consolazione!
       E sono così due altri operai che vengono ad accrescere la schiera dei sacerdoti viventi che Novello ha dato alla Chiesa. Eccone, a titolo di onorifica cronaca, l’elenco: Can. D. Gabriele Tarditi Professore in Seminario; Teol. D. Luigi Pavia, Arcip. V. F. di Diano; D. Marziano Abbona, Arcipr. Di Scaletta; D. Pietro Alessandria, Parroco a Seno d’Elvio; D. Giuseppe Cogno, Vicec. A Diano; D. Evaristo passone, Mission. Salesiano in America; P. Giorgio Marenco, Missionario Giuseppino in America; P. Audisio Claudio, S. J. Chieri; D. Fiorenzo Roggia, Salesiano Torino; D. Davide Roggia, Salesiano; D. Felice Roggia, Salesiano Chieri; Don Luciano Tarditi, Seminario Alba; più tre chierici non lontani dall’ordinazione: Sudd. Federico Sangiano dei PP. Somaschi Roma; Chier. Giovanni Tarditi, Somasco Casale; Chier. Tarditi, Salesiano America. Lontane speranze: tre fanciulli nel Seminario Min. Di Alba; due stud. Salesiani a Chieri; tre aspiranti Somaschi a Cherasco. Deo gratias!

       FESTA DI S: MICHELE. - La festa del nostro Santo Patrono, quest’anno è riuscita anche più solenne per due motivi: 1° per la fortunata coincidenza colla Prima Messa di D. Luciano e 2° la nomina dei Priori di S. Michele che per la prima volta concorreranno ad onorare la sua festa. Della prima abbiamo già parlato. Due parole sulla seconda novità. Ci fu chi si domandò: Chissà perché si tardò tanto a dare a S. Michele i suoi Priori, cosa comune in quasi tutte le parrocchie nei riguardi del Santo Patrono? La risposta non è così facile. Certe cose sono come i frutti della campagna: hanno bisogno di una lunga incubazione e, come i frutti, maturano a loro tempo. Non sapremmo dire altro. Del resto anche la divozione a S. Michele ha voluto tanto tempo per potersi stabilire ed ancor oggi molto rimane a fare. Nel 1925 abbiamo acquistata la bella statua dono dei Priori del Carmine di allora: Sig. Tarditi Marco e Sig. Cogno Paola. In seguito abbiamo trasformato il triduo in novena colla festa solenne e Processione; la Cantoria femminile ha imparato ed eseguisce qualche volta nell’anno la bella lode a S. Michele, nostra esclusiva proprietà; quest’anno finalmente abbiamo chiamato ad onorare S. Michele i suoi Priori, iniziando la serie che, speriamo durerà a lungo, poiché tale carica deve essere considerata uguale, se non superiore, a quella del Carmine e perciò ugualmente onorifica ed ambita. Per l’anno 1952-53 aprono la serie i Sigg. Coniugi M.o Ferrero Michele e M.a Grisotto Margherita, che hanno accettata volentieri la nomina ed ai quali facciamo i migliori auguri.

       LE QUARANTORE DEI SANTI. - Avranno luogo nei tre giorni precedenti la festa dei Santi e cioè mercoledì, giovedì, venerdì 29-30-31 ottobre col seguente programma:
       Al mattino a Messa prima breve meditazione; Esposizione del SS. Sacramento; Adorazione Donne fino alle 8,30 (alle 8 sarebbe bene si unissero gli scolari); alle 8,30 altra Messa: Adorazione Figlie, Pange lingua e ore 9,30 reposizione. Ore 14: Esposizione, Adorazione Donne fino alle 15; Adorazione Figlie fino alle 16; Vespro, Predica, Benedizione. Venerdì 31 ore 15: Confessioni scolari; a notte: Lega di Perseveranza. Sarà predicatore delle Quarantore un giovane Padre Francescano del Convento di Benevagienna.
       La predica dei Morti sarà fatta la sera dei Santi colla visita al Camposanto; il Rosario intero in chiesa si reciterà la domenica sera e il Funerale solenne di tutti i Defunti sarà lunedì mattina, giorno della loro solenne commemorazione.
       Come al solito, le elemosine che si faranno durante le Quarantore nel giorgo dei Santi e dei Defunti, quelle al Camposanto durante l’Ottavario, saranno destinate in tante Messe pei defunti della Parrocchia. Il 4 Novembre se nessun altro vi penserà, il Parroco provvederà ad una Messa pei caduti in guerra e partigiani.
       Per tutto il mese di Novembre continuerà la Messa prima letta all’altare del Carmine colla recita del S. Rosario durante la Messa. Si raccomanda anche le divozioni solite a farsi dalle Compagnie religiose durante l’Ottavario dei Morti.

       LEGHE DI PERSEVERANZA. - Raccomando fin d’ora la Lega di Perseveranza di Dicembre (3-4) per la quale riavremo il P. Gesuita Direttore. Cari Uomini, non carichiamoci della tremenda responsabilità di essere stati la causa della morte delle nostre Leghe, già un giorno così fiorenti. Che non succeda più di vedere la Lega disertata e ridotta a pochissimi uomini, come è successo per quella di Settembre. Vi ho detto che se vi staccherete dalla Lega vi perderete e credete non è un’esagerazione.

        CATECHISMO. - Abbiamo ripreso il Catechismo domenicale e quanto prima avranno anche luogo le 20 lezioni alle classi elementari. Quest’anno il testo di Catechismo cambia per tutti (eccetto la 1.a e 2.a elem.). E’ un catechismo speciale detto della liturgia, imposto dal Vescovo a tutta la Diocesi. Forse ci sarà chi lo troverà un po’ caro (L. 80). Il motivo è che le copie stampate sono, per necessità di cose, limitate. E poi col Catechismo non si dovrebbero fare speculazioni! I libri di scuola costano assai di più!

        PREMIAZIONE. - Appena ci sarà possibile, certamente in Novembre, faremo la solenne premiazione ai meritevoli del Catechismo. L’anno scorso l’abbiamo fatta la domenica 2 Dicembre. Non siamo perciò in eccessivo ritardo, per quanto i nostri ragazzi non stiano più nella pelle dal desiderio. Diciamo anche che i premi di quest’anno sono più numerosi ed anche più belli dell’anno scorso e ciò grazie alle brave Donne di A. C. che si sono adoperate, sotto la guida della loro attiva Presidente, per raccogliere oggetti e soprattutto lana da filare dalla quale sono usciti veri capolavori, maglie, scialletti, cravatte, calze, ecc. di vera utilità per il prossimo inverno. Peccato che non tutti avranno il premio.

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Per chi ha intenzione di andare in città

       Togliamo da un periodico molto informato le seguenti notizie che dedichiamo a chi avesse un po’ di smania di cambiare mestiere allettato dalla città:
       ENTRATA. Supponendo che il nuovo operaio (certo non specializzato perché agricoltore) lavori tutti i giorni non festivi e cioè 300 giorni all’anno colla paga di L. 1500 al giorno si verifica un’entrata massima annua di L. 450 mila.
       USCITA. E contiamo solo le principali spese: Affitto di due stanze modeste (L. 10 mila al mese) L. 120 mila annue. Per luce, gas, riscaldamento, acqua, tasse e piccole spese L. 100 mila. Restano per il vitto L. 150 mila e cioè meno di L.. 500 al giorno. E in città (a Torino per es.) con 500 lire al giorno ed i prezzi correnti (L. 1000 al Kg. La carne, L 110 il pane, verdura e frutta a prezzi impossibili) non si vive, a meno di adattarsi per spuntarla a tirare la cinghia e fare sacrifici che certo non si fanno in paese anche nelle annate di grandine. E’ il caso di pensarci sù seriamente prima di fare dei passi imprudenti!

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La pagina della carità

PER LA CHIESA: Iberti Clotilde (Priora Figlie di Maria) L. 5000; P. P. due dollari, L. 1200; Tarditi Benedetto 1000; Sign. Dina Giordano 3000; Sign. Tarditi-Vigliecca Quintina 1000; Sig. Marisa Giordano in Picco 2000; Pirra Giuseppina (in occ. Matrimonio) 800; (Battist.) Ved. Peperone (in suffr. Marito e Mamma) 1000; Stra Ottavio 400 (Batt.); Sposi Audisio-Pirra 1300.

       PER LE OPERE PARROCCHIALI: Sig. Marisa Giordano-Picco 2000.

       PER LA BORSA DI STUDIO: Zelatrici S. Cuore Lire 800; Cav. Abbona (Fornaci) 2500.

       PER IL SEMINARIO: Raccolte nella Giornata Pro Seminario (14 sett.) dalla Giov. Femm. L. 1145; In Chiesa 957; Offr. Sig. Giordano 3500; Arciprete 1000; Ad opera delle Donne di A. C. è in atto la raccolta di grano e le Patronesse del Seminario stanno raccogliendo le azioni di Lire 100 per famiglia. A tutti il grazie ed il merito di una tra le più meritorie opere buone.

       PER IL BOLLETTINO: (Dal mese di Giugno): Allaria Aldo (in occ. Matrim.) 800; Basso Domenica 100; Tarditi Francesco 300; R. L. 200; Alessandria Lucia 200; Tarditi Giov. Francesco (Priore Crocetta) 200; Con. Rinaldi-Cornaglia 200; Iberti Giovanni 500; Roggia Giuseppe 200; Costamagna Giuseppe (Savona) 300; Tersiglio Carlo (Torino) 100; Pelassa-Roggia Olga (Montà) 300; Frat. Protto (500); Rag. Tarditi Giuseppe (Francia) 2000; Prof. Luisa Fantino (Torino) 500; Tarditi Angelo (Cuneo) 100; P. Giorgio Marenco (America) 1000; Conterno Ottavio 500; Tarditi G. Battista 200; Camia Carlo (Torino) 400; Tarditi Benedetto 500; Passone Giuseppe (Merli) 200; Sig. Giordano 600; Fam. Cogno (lamorra) 1000; Marisa Giordano Picco 1000; Tarditi Stefano (Corneliano) 250; Viglione Bonifacio (Torino) 200.

       PER L’ASILO: Gallo Felice (Torino 1000; Cassa di Risparmio (Alba) 1500; E.C.A. Novello 15.000; Sig.na Montagnoni 1000; Borio-Cencio Luigia (in suffr. Del padre) 1000; Rapalino Giuseppe 1000; Rag. Roggia Ernesto (in suffr. Del padre) 2500.
       A tutti i generosi Benefattori i più sentiti ringraziamenti e le preghiere nostre unite a quelle più efficaci dei Bimbi dell’Asilo, di cui ci permettiamo ricordare ancora i bisogni in denaro e di offerte in natura. A proposito, siccome la colletta dei generi in natura è ancora in corso, ne rimandiamo la pubblicazione ad altro numero. Per ora ringraziamo anticipatamente quanti vorranno essere generosi.

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DIPLOMA

       Apprendiamo con piacere che la giovane Pirra Ida di Vittorio ha conseguito con lusinghiero esito il diploma di licenza magistrale in Alba. Alla nuova Maestra i nostri migliori auguri.

MAMME ...e Mamme

       All’inferno
       - Signor Lucifero, c’è una giovane che desidera parlarvi.
       - Non ho tempo, cacciala giù.
       - Insiste, dice che ha cose urgenti da chiederti.
       - Falla passare allora.
       La ragazza poteva avere diciotto anni. Satana la guardò meravigliato.
       - Chi sei?… Ah, ti riconosco, sei quella capitata l’altra notte dalla sala da ballo! Un bel colpo davvero! Che vuoi?
       - Che mi assegnate un posto più vicino all’entrata.
       - Oh, perché mai? Attendi forse qualcuno?... - ghignò beffardo.
       L’infelice abbassò il capo.
       - Rispondi, chi aspetti?
       La ragazza nascose il volto tra le mani, poi mandò un grido disperato:
       - Mia madre! - rispose.

Criminale
       Direttissimo P… V… - scompartimento di seconda classe. Davanti a me siede una signora con la figlia, una ragazza di quindici anni che torna in famiglia per le vacanze.
       Alla stazione di X la signora chiama un giornalaio.
       - Per favore, una rivista illustrata per mia figlia!
       - Che rivista desiderate?
       - Una qualunque, fa lo stesso.
       Il rivenditore con la massima tranquillità presenta una rivista cinematografica tra le più sconce.
       - Tho, Luisa, leggi.
       Leggi? Disgraziata! E tu offri con tanta leggerezza il veleno alla tua creatura! E tu osi distruggere in un istante il lento lavorio della grazia nel suo cuore! E tu vuoi uccidere il frutto paziente di tanti educatori che hanno sacrificato anni della loro esistenza per sviluppare i germi della virtù in questa tenera pianticella! Oh, perché non si è inaridita quella tua mano sacrilega? Essa ha tentato di offuscare in lei il fuoco dei più bassi istinti, che la spingeranno forse sulla via del peccato e del disonore.
       Trema, madre snaturata, e temi le maledizioni di Dio che un giorno ti chiederà conto della sua anima.
       Trema! Al giudizio si leverà anche lei per accusarti: - Tu mi hai assassinata!

Parole che non si dimenticano mai
       «Vedi, Luigi: preferirei vederti morto sulle mie ginocchia che saperti macchiato anche di un solo peccato mortale»; così diceva una madre stringendo al seno il suo tesoro. E ad una figlia che guardava con compiacenza la straordinaria bellezza delle proprie mani:«Ricordati che anche quelle mani periranno e fra breve forse saranno irrigidite. Coltiva la bellezza dell’anima: questa sola non muore mai!».
       La madre che così parlava si chiamava Isabella di Castiglia, donna di straordinaria virtù e di fortezza adamantina. Ebbe due figli santi.

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       - Ricordati, figlio mio, che Dio ti vede. Potrai forse ingannare tua madre, ma non Iddio.
       - Si, mamma, lo ricorderò sempre! - rispose Giovannino Bosco.

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       - Mamma, perché non mangi?
       - Perché mi hai disobbedito ancora.
       - Mangia, mamma, non lo farò più.
       - No, oggi non posso! - e scoppiò in dirotto pianto.
       Sono passati molti anni, ma il pianto di mia madre non lo dimenticherò mai. Se riuscii a vincere me stesso e a mantenermi nella via del bene, forse lo devo a quelle lacrime di mia madre.
                     (S. M.)

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Sul tram

       - Hai visto il film X?
        . Oh! Si, bello. Mi sono divertita molto.
       - Anche a me è piaciuto. Ma francamente non ho trovato nulla di nuovo. Dicono che sia riservato. Non saprei dire perché.
       (Già, quando ci si abitua a vedere e sentire di tutto: non si ha più discernimento di bene o male).
       - Io ho raccontato la trama ai miei piccoli…
       - Oh, anch’io, anch’io; ed ora poveretti, bisognerà che li conduca a vederlo. D’altra parte, è così bello, che non saprei proprio dire perché l’abbiano messo tra gli«esclusi».
       - Già, è escluso. Io, invece, per quanto solleticata sia dalla loro curiosità, non ho il coraggio di far loro vedere certe scene. Sì, sì; non ho il coraggio. E poi, ai miei piccoli, basta loro la mia descrizione.
       - E già, bisogna saper loro raccontarlo. Si tolgono dalla tentazione e più di tutto, non corro il pericolo di uccidere l’anima dei miei figli. No, no; non vedranno mai nulla che io non ho visto; come non ho mai permesso che leggessero o avvicinassero persone di cui prima io non avessi preso visione. Voglio esser sicura di non dargli in mano un’arma che domani me li faccia trovare morti. Che tremendo momento sarebbe per me quello in cui venissi a conoscere che i miei figli hanno perso la grazia per causa mia.
       Se tutte le mamme ragionassero così.

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