(sonoro) Marzo 2021

da LUCE E FORZA di Marzo-Aprile 1954

LA PAROLA DEL PARROCO

       CARISSIMI PARROCCHIANI
       Crederei mancare al mio dovere di Parroco se, in questo primo numero del Bollettino che esce dopo i Santi Esercizi Spirituali, non dicessi due parole sul grande avvenimento. E con ragione lo chiamo “grande avvenimento” perché anche le cose più straordinarie che ci possono capitare nella vita non si possono paragonare cogli Esercizi Spirituali.
       In quelle per lo più sono in gioco interessi materiali; qui invece si tratta di interessi spirituali , tanto più necessari ed importanti quanto l’anima è superiore al corpo. E scusatemi se, facendo come qualche volta fa il medico o il chirurgo, metto il dito su qualche piaga causando lamenti o critiche o sorrisi di compassione.

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       Come ci siamo diportati negli esercizi?
       Che importanza hanno avuto per noi? E per essere più chiari, dividiamo i parrocchiani in diverse categorie.
       a) C’è gente che non s’è fatta vedere per nulla.
       Sono a posto? Si, se proprio non poteva: malati, vecchi, chiusi in casa da ostacoli insormontabili. Se mai, se lo vogliono (e dovrebbero volerlo, se vogliono essere a posto) noi verremo da loro.
       Non sono invece a posto coloro cui mancò la buona volontà, coloro che indulsero alla abituale indolenza, difetto di tanti che scompare quando si tratta di interessi materiali, ma che sempre affiora quando si tratta di pensare un po’ anche all’anima. Poveri illusi che pensano di avere il tempo a sua disposizione, o che credono non essere il diavolo poi così brutto come lo fanno e il Signore così esigente, che dopo tutto bisogna lavorare se si vuole mangiare, ecc. E simili pretesti che, se son buoni per addormentare la coscienza, davanti a Dio hanno il valore di futili scuse.

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       C’è gente che è venuta agli esercizi ma ne ha riportato poco o nulla di frutto per mancanza di buona volontà. Gente che non vuole e non può mettersi a posto perché la loro condotta non è d’accordo col Vangelo. Gente ce i Comandament li riduce e li interpreta a suo modo, che crede di essere dispensata da molti dei loro doveri, ad es. Santificare la festa, perché ha da attendere al negozio, alla campagna, gente che non pensa che i Comandamenti sono dieci e non due, tre o cinque, come forse li pensano loro; che ignora che accanto al “Ricordati di santificare la festa”, c’è anche “non ammazzare, non rubare, non desiderare, ecc. Gente che ha cattive abitudini (bestemmia , turpiloquio, odio, ecc.) e non fa nulla per emendarsi, gente per la quale le prediche, le esortazioni, i rimorsi di coscienza sono cose che non hanno importanza, che entrano da un orecchio ed escono dall’altro. Poveri disgraziati che cambiano il Cielo colla terra, che camminano sopra un lago gelato colla certezza che il ghiaccio non si romperà. Ma se si rompe?
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       E c’è gente che è venuta agli esercizi con retta intenzione, assidui a tutte le funzioni, attenti alle prediche, uniti nella preghiera, riflessivi nella Confessione, e pieni di buona volontà di trarre dagli Esercizi il massimo frutto possibile, disposti anche a fare sacrifici per correggere i loro difetti, per vivere la vita cristiana vera e santificarsi sempre più nello stato in cui Dio li ha posti. A questi diciamo: Bene, perseverate poiché il Vangelo dice: “Solo chi ha perseverato fino alla fine sarà salvo”.
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       E permettetemi cari Parrocchiani, a chiusura di queste brevi osservazioni, di fare insieme un po’ di diagnosi di alcune delle malattie più comuni e più in vista nella nostra Parrocchia:
        a) C’è troppa ignoranza in fatto di Religione, motivo per cui manca l’esatta valutazione di ciò che è bene e di ciò che è male. Si curano le piante perché facciano frutto: si concimano, si potano, si zappano, si scacchiano, si disinfettano, si puliscono, ecc. E non si pensa che la prima e più importante pianta da coltivare, la vigna più preziosa è la nostra anima. Le istruzioni parrocchiali disertate, i catechismi poco frequentati, le associazioni di Az. Catt. Prese in sospetto, i buoni giornali diffidati, i salutari avvisi scambiati per offese.
       Ignoranza, egoismo, piacere sono per molti le direttive della vita. E non si pensa da troppi che tutti stiamo giocando una terribile partita. La posta è la nostra anima. Guai se la partita si perde! Se si son sprecate le carte buone e ci si illude di vincere con l’ultima «leccia»! Chi gioca e perde il proprio patrimonio è rovinato. Pensieri da tener ben fissi in mente.

       b) Il giorno festivo è poco santificato. Ci vuol poco a convincerci. Non conosciamo tanta gente che non mette quasi mai i piedi in Chiesa? Che abitualmente perde la Messa alla festa? Hanno da fare, dicono. Cìè il negozio da curare (hanno da tenerlo chiuso?); c’è la campagna d’accudire, il grano da mietere, il fieno da ritirare, le uve da raccogliere, ecc. Che dire? Nel Vangelo, nelle direttive della Chiesa non c’è che il lavoro dispensi sempre dalla santificazione della festa. C’è caso e caso e se, come ha detto Gesù C., non è bene aspettare il lunedì per trarre dal fosso l’asino o il bue cadutovi in giorno di festa, non è certo bene sovrapporre gli interessi materiali agli spirituali. Tanto più che le cose si possono, con un po’ di buona volontà, conciliare benissimo tra loro.
       Di Messe non ce n’è una sola e per lo più in casa non c’è neppure una persona sola.
       E vorrei dire pure una parola a questo proposito a certa gente che per conto proprio va a Messa ma la fa perdere agli altri. Se a tante donne che vengono a Messa alla festa si facesse questa domanda: Non c’è gente che ha perduta la Messa oggi per colpa tua? che cosa risponderebbero? Perché è un caso che capita abbastanza sovente. Si viene al paese per la Messa e immancabilmente si porta la borsa per depositarla a questo o a quel negozio e riprenderla dopo la Messa fornita di merce. E intanto il fornitore ha perduta la Messa perché ha dovuto badare a voi. Possibile che non ci sia modo di prendere la Messa noi e non farla perdere agli altri?
       Non ci si pensa e si continua come se ciò fosse la cosa più naturale del mondo. Voluta ignoranza che non sempre è invincibile e senza colpa!

       c) Indolenza, ormai abituale nei doveri religiosi. Malattia cronica? Vogliamo sperare di no. Cari parrocchiani, non sarebbe bene che scomparisse dalla nostra Parrocchia quel triste spettacolo che fa male a vedersi tutte le Feste a tutte le Messe? Ecco: la campana ha dato l’ultimo segnale, il Sacerdote è all’altare, la Messa è incominciata e in Chiesa quasi nessuno. All’Epistola comincia ad arrivare qualcuno, altri pochi al Vangelo e si continua così fino alla fine. La Benedizione del Sacerdote vede la Chiesa quasi piena. Pezzi, pezzi… è ciò che si dà al Signore. Ma noi dal Signore vogliamo gli intieri.
       E c’è di peggio. Oggi non sono più i soli uomini a dare questo triste spettacolo, che fa loro poco onore, ma ci sono anche le donne e le ragazze e, dietro di loro efficace esempio, i piccoli. Si parte da casa quando si sentono (se si sentono) gli ultimi tocchi. Poi, vedi combinazione! Per via si trova ancora modo di perdere un po’ di tempo in quattro chiacchiere e si arriva quando si arriva. Andate a dire che la Messa non è più buona! E’ miracolo se vien lo scrupolo di sentirne un’altra. Pezzi di Messa, pezzi di Vespro anche qui. E chi volete, o cara gente, che ne faccia il Signore dei nostri pezzi? Il Paradiso a pezzi non si dà. O tutto o niente.
       E ci sarebbe altro da correggere, ma torna troppo lunga l’enumerazione. Speriamo nel buon effetto degli Esercizi. Il Predicatore è stato oltremodo pratico d chiaro. E la grazia di Dio, se lo vogliamo, farà il resto.
       Cari Parrocchiani: una mano alla coscienza e un’occhiata ai Comandamenti della legge di Dio, e ricordiamo che basta peccare contro uno per essere reo di tutti. Non abbiamo studiato nel Catechismo che basta un peccato grave solo per meritare l’inferno? E gli uomini l’inferno non l’hanno ancora distrutto! Giudichiamoci da noi se non vorremo subire dopo la morte il severo giudizio di Dio!

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IN PARROCCHIA

I PICCOLI ESERCIZI

       Si sono fatti, come d’usanza tutti gli anni, a chiusura del mese del S. Cuore, dal 7 al 14 Febbraio. Ne fu abile e zelante Predicatore il P. Michele Avedanto S. J. Missionario per tanti anni in Cina ed ora Procuratore di dette Missioni a Genova. Della buona riuscita ne siano rese grazie a tutti: a Dio per primo, al Predicatore ed a voi, cari Parrocchiani, che vi avete partecipato numerosi. Specie gli uomini si sono fatti notare per la loro numerosa partecipazione alla meditazione del mattino e alla conferenza della sera. Bravi uomini e giovani! Abbiatevi l’elogio del Parroco ed anche del Predicatore che ne fu veramente edificato. Vogliamo sperare che il frutto degli Esercizi non sia un fuoco di paglia, ma resti lungamente a bene vostro e delle vostre famiglie. Fortunate quelle case dove, oltre una brava donna, c’è un capo-famiglia degno di questo nome, che può dire, colla testa alta ai suoi figli: «Fate come fa vostro padre!».

Nel catechismo Parrocchiale

       Quest’anno il catechismo parrocchiale ha visto una novità: la pagella. Fu distribuita coi risultati del primo trimestre (condotta, studio, assenze, osservazioni) e sarà restituita, colla firma dei genitori, per il secondo trimestre. Come era da prevedersi, la cosa ha suscitato i più svariati commenti, anche per parte di qualche famiglia che certo s’aspettava una classifica migliore, specie nelle osservazioni fatte dal Parroco. Poiché, cari genitori, è meglio intenderci subito e chiarire le cose. Il voto di condotta è stato dato catechiste e non sempre dice la verità. Se lo avesse dato il Parroco (e lo farà un’altra volta) forse sarebbe stato diverso. Il Parroco invece ha riservato a sé le osservazioni le quali qualche volta urtano un poco col 10 o col 9 di condotta. Il voto di condotta deve esprimere un giudizio completo, per quanto è possibile, sul profitto, sulla frequenza non solo al Catechismo, sul contegno in Chiesa e fuori, ecc. E qui, cari genitori, il Parroco vi confessa, e se necessario vi domanda scusa press’a poco come fanno gli insegnanti ed i Professori nei voti del primo trimestre. Gli è che il Parroco tante volte sa ciò che voi non sapete e non è facile trovare sempre la parola che esprima esattamente il pensiero.
       Non abbiatevela a male. Se certi termini vi sono parsi un po’ crudi o forse anche offensivi credete questa non è stata la volontà del Parroco. Unico obiettivo è il miglioramento morale e religioso dei vostri figli che poi ridonda a tutto vostro interesse. Aiutate affinché, come spero, il secondo trimestre cancelli ciò che è stato di spiacevole nel primo e lasciate che il Parroco diriga anche a voi le parole che S. Paolo, in un caso consimile, dirigeva ai primi cristiani: «Forse le mie parole vi hanno contristato, ma io ne godo, non per avervi contristati ma perché hanno servito a farvi migliori».
       Del resto l’interessamento che avete dimostrato in questo primo esperimento, anche se vi costò qualche lacrima, vi fa onore.

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Restauri al Ricovero – Televisione

       Nella speranza che non solo i parrocchiani presenti in paese, ma anche i lontani e gli amici che vogliono bene a Novello, ci aiuteranno nella importante e gravosa iniziativa, riportiamo anche sul Bollettino la circolare diramata alle Famiglie:

        Carissimi Parrocchiani,
       Il lusinghiero successo che ha ottenuto l’installazione del nuovissimo apparechio televisivo nei locali del così detto Ricovero Parrocchiale e la soddisfazione da tutti dimostrata, mi conforta a rivolgermi a voi per farvi partecipi di una decisione, piena di speranze, unanimamente approvata dai i componenti il così detto Comitato fiancheggiatore dell’opera.
       I locali del Ricovero, come sapete, sono vecchi e cadenti e sarebbe vera imprudenza lasciarli deperire di più, anche per non andare incontro a pericoli per l’incolumità dei frequentatori.
       Occorre rimettere in sesto le parti pericolanti e particolarmente le tre camere che si affiancano alla strada provinciale. Coi restauri in progetto, anzi già incominciati, potrà venir fuori un ampio e confortevole salone per gli spettacoli televisivi, per conferenze, adunanze, ecc. Unito ad una decente camera che potrà servire come ufficio delle benemerite A.C.L.I. che tanto bene hanno già fatto al nostro paese.
       Il Parroco, pur destinando a questi restauri i fondi venuti dalla generosità della Signora Bosco-Ghigo Delfina e dei Fratelli Giordano, per una somma di poco più di 300 mila lire in cartelle, non può sostenere da solo la spesa che sorpasserà il mezzo milione.
       Si rivolge pertanto a voi, cari parrocchiani e specie ai capifamiglia, nella speranza che, conscii dell’importanza dell’iniziativa e della necessità dell’opera progettata, specialmente per il bene della gioventù e dare, nel limite del possibile, anche un luogo di sosta per chi viene dalla campagna, contribuiate con un’offerta adeguata.
       Appositi incaricati passeranno alle vostre case per ricevere la vostra adesione e la vostra offerta. Fate che Novello veda finalmente un’opera degna, suscettibile di ampio sviluppo, da tutti auspicata e da tutti voluta, per l’onore e per il bene di questa cara popolazione.
       Con fede incrollabile nella vostra bontà e pieno di speranza, vi saluta cordialmente e vi benedice
il vostro Parroco
               Sac. B. Graneris, Arciprete. - Novello, 20 Febbraio 1954

       Vogliamo sperare che nessuno trovi a ridire come si trattasse di cosa di cui possiamo fare a meno. Il mondo cammina e noi dobbiamo camminare con lui. Per altro non si tratta di favorire interessi privati. La casa detta Ricovero non è del Parroco. E’ per il bene di tutti, ed in certo qual senso la si può dire di tutti, come la Chiesa ed altri Enti di cui il Parroco è semplice amministratore e non padrone.
       Né vogliamo credere che alcuno pensi che il Parroco in questi ultimi anni di vita, voglia farsi un nome con una opera che lo ricorderà ai posteri. No, il Parroco è lietissimo che la sua memoria sia presto eclissata dall’opera solerde e dal lavoro intelligente del suo giovane successore. Del resto, se si vuole, il nome del Parroco attuale resta legato all’edificio colonico, tirato su dalle fondamenta e per il quale, dalla vendita di beni stabili, non furono lasciate a disposizione del Parroco che 65 mila lire, che il Parroco deve ancora restituire pro rata.
       La spesa che oggi sale ad oltre un milione fu tutta sostenuta dal Parroco. Serva anche questo, che certamente molti ignorano, a spentire la voce che a volte gente interessata mette in giro di ricchezze favolose o di inesistenti cascine acquistate dal Parroco, cascine che volentieri sarebbero regalate per metà a chi sapesse indicare dove si trovano e quale notaio ha redatto l’istrumento di compera.

       Alla bella iniziativa hanno data la loro cordiale e incondizionata adesione i sigg.: Dott. Mario Dadone – Rag. Bria Vittorio segret. - Cav. Anselma – Livio Gavioli farmacista – M° Ferrero – Achille Cogno laureando – Musso Agostino – Alessandria Giovanni – Roggia Ferdinando e altri i cui soli nomi sono di garanzia di serietà, di volontà e di bene. A loro la riconoscenza nostra e di tutti i buoni. Sarà valido, zelante ed efficace direttore il Vicecurato D. Giovanni Artusio.

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Breve resoconto 1953 della Parrocchia, delle Cappelle e compagnie religiose (che hanno portato i registri a tutt’oggi 24 Febbraio 54)

CHIESA PARROCCHIALE
       Attivo (compresa la rimanenza 1952): Lire 290.177 - Passivo L. 271.358 - Rimanenza attiva L. 18.358 (restano alcune note da saldare).br>        Priori di S. Michele Srcangelo per l’anno 1954: Coniugi Anselma.

CONFRATERNITA DISCIPLINANTI
       (Conto 1952) Priore Giachino Giacomo (che offrì alla Chiesa L. 2000) - Attivo L. 19.760 (compresa la rimanenza anno 1951) - Passivo L. 7.830 - Rimanenza attiva L. 11.930.

UMILIATE
        Priora: Vacchetta-Passone Lucia (offerta L. 3000)
       Attivo L. 22.686 (come sopra) - Passivo L. 5900 - Rimanenza attiva L. 16.786.

S. GIUSEPPE
       Priore: Passone Domenico fu Luigi (off. L. 1000).
       Attivo L. 27.732 - Passivo L. 1650 - Rimanenza attiva L. 26.082.

CROCETTA
       (Conto 1952) Priore: Tarditi Francesco (off. L. 5000).
       Attivo L. 145.712 - Passivo L. 2900 - Rimanenza attiva L. 141.812 (che sarà assorbita dal pavimento).

S. LUCIA
       Attivo L. 14.242 - Passivo L. 900 Rimanenza attiva L. 13.342.
       Custodi perpetui: Fratelli Protto (Lovera).

COMP. LUIGINI
       Attivo L. 11.981 - Passivo L. 8750 - Rimanenza attiva L. 3231.
       Priore Sig. Vietti Diego di Giuseppe (off. L. 4000).

COMP. FIGLIE DI MARIA
       Attivo L. 17.987 - Passivo L. 7100 - Rimanenza attiva L. 10.887.
       Priora: Sig.a Giachino Maria di Giacomo (off. Un magnifico servizio in lino per S. Messa).

COMP. CARMINE
       (Anno 1951-52) Attivo L. 7610 - Passivo L. 3500 - Rimanenza attiva L. 4110.
       Priori: Tarditi Giuseppe fu Gasp. E Voerzio Clementina (off. 10.000 più L. 1000 al Piccolo Clero).

CAPP. DI PANEROLE
       Attivo 53.555 - Passivo L. 40.271 - Rimanenza attiva L. 14.810.
       Priori: Fam. Pavia che coprì coll’off. Di L. 1700 le piccole spese varie della Cappella.
       Aiutante: Vietto Natale. Nuovo Tesoriere: Alessandria Francesco (Pratorotondo).

CAPP. S. DEFENDENTE (MORIGLIONE)
       Attivo L. 214.042 - Passivo L. 95.657 - Rimanenza attiva L. 118.385.
       Massaro: Antonione Giuseppe. Tesoriere: Rovella Antonio.

CAPP. DI BERGERA
       Attivo L. 53.325 - Passivo L. 43.737 - Rimanenza attiva L. 199.673.
       Massaro: Rapalino Luigi. Tesoriere: Gallo Battista.

CAPPELLA S. GRATO
       Attivo L. 53.325 - Passivo L. 2500 - Rimanenza attiva L. 50.825.
       Massaro: Marenco Domenico. Tesoriere: Marenco Agostino Angelo.

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La pagina della carità

CHIESA PARROCCHIALE
        Gallo Battista 600 – Borio Giuseppe f. Giov. 500 – Alessandria Giovanni f. Giac. 1500 – C. T. B. 5000 – Rosso Andrea (in suffragio) 5000 – Taricco Marco 1000 – Marrone Aldo 500 – Tarditi Giuseppe f. Seb. 1000 – Sardo e C. Trebbiatori (in ringr. campagna) 4000 – Passone Lorenzo 250 – Sposi Borio-Montanaro 1500 – Alessandria Michele 800 – Borio Adolfo 500 – Tersiglio Clemente 50 – B. V. A. 2500 – Tarditi Pietro 500 – Alessandria Francesco (Prator.) 2000 – Graziano Clotilde (in suffr. Sorella) 1000 – Novo Michele (Torino) 1000 – Prof. Tarditi Alfonso (Genova) 500 – Capra-Alessandria Margh. 500 – Montanaro Lorenzo 200 – P. P. 1000 – Tarditi Giuseppe (occ. Battes.) 1000 – A. G. 1000 – Conterno-Bagnasco Rosa 500 – Taricco Pasquale 1000 – Conterno Francesco 600 – Musso Alfonso 800 – Tarditi Margherita ved. Angelo 1000 – Passone Giuseppe (Fracchia) 1000 – Bellato-Alessandria Lucia 500 (a S. Lucia) – Tarditi Matteo f. Giov. 1000 – Tarditi Benedetto 1000 – Viglione Francesco 500 – Con. Gallo-Cardellino (in suffr. Del padre) 1000 – Tarditi Luigi f. Vinc. 1000 – Principiano Melchiorre 1000 – Giachino Giacomo 1000 – Protto Sesto 800 – Frat. Roggia (Corini) 500 – Abbona Margherita (occ. Matrim.) 1000 – Ravinale Angelo 500 – Rag. Sarzotti Francesco 1000 – Ida Maffei-Foglio (Bari) 1000 – Cogno Giovanna (p. Esercizi) 200 – Sposi Cane-Ravera 1000.

BOLLETTINO
       Manzone Lorenzo 100 – Alessandria Giovanni (paese) 500 – Manzone Domenico (Aettimo T.) 1000 – Roggia Giuseppe 300 – Montanaro Maria A. (in occ. Matrim.) 500 – Rainelli Secondo (Torino) 200 – Vietto Giacinto (La Morra) 500 – Fam. Rosso Andrea (in suffr. Mamma) 5000 – Bo Costanzo (Narzole) 200 – Alessandria Francesco 500 – Con. Gindri-Saccato (Torino) 500 – Con. Dogliani-Alessandria (Fossano) 1000 – Tarditi Giuseppe f. Seb. 200 – Frat. Protto (Lovera) 200 – Vietti Giuseppe 300 – Passone Lorenzo 250 – Daniele Deograzia 200 – Borio Adolfo 250 – Tersiglio Clemente 100 – B. V. A. 500 – Prof.ssa Raffaella Tarditi (Varallo) 500 – Pirra Giovanni 200 – Novo Michele 500 – Prof. Tarditi Alfonso 500 – Capra Aless. Margherita 300 – Montanaro Lorenzo 100 – Paolotti Domenica (Torino) 900 – Salvano Giuseppe 300 – Sangiano Massimiliano 300 – A. G. 300 – Ferrero Alfredo sold. 300 – Conterno-Bagnasco Rosa (Stazzano) 500 – Taricco Pasquale 300 – Con. Stra Giov. e M. 300 – Musso Alfonso 200 – Passone Gius. (Fracchia) 500 – Sorelle Galvagno 300 – Passone Domenica 200 – Tarditi Benedetto 500 – Viglione Francesco 200 – Rapalino Luigi 500 – Settime G. B. 200 – Gallo Felice (in suffr. Padre) 500 – Rinaldi Luigi 300 – Ravera Luigi 200 – Principiano Melchiorre 200 – Giachino Giacomo 100 – Protto Sesto 200 – Borio Isidoro 200 – Giachino Giovanni 300 – Frat. Roggia (Corini) 500 – Saccato Giuseppe 400 – Taricco Angela 250 – Ravinale Angelo 500 – Saccato Sabino 100 – Saccato Luigi 200 – Galfrè Maria 200 – Rag. Sarzotti 500 – Ida Maffei 300 – Pirra Benedetto 500 – Tarditi Luigi di Pasq. 500 – Boggione Maria 100.

PER LA LAMPADA AL SS:MO SACR:
       Tarditi Margherita ved. Angelo 300 – Tarditi Matteo f. Giov. 300 – Fam. Vaira 300 – Tarditi Giuseppe f. Gasp. 300 – Sorelle Tarditi 200 – Con. Tarditi-Borgogno 300 – Marenco Angelo (Pezzole) 500 – Bergamino Luigi 100 – Borio Francesca 50 – Ida Maffei-Foglio 200. Offrono olio: Sangiano-Taricco Luigia – M.a Borio – P. P.
       Arda la lampada davanti al Signore e dica la nostra continua preghiera.

OPERE PARROCCHIALI
       Montanaro Giovanni (in occ. Matrim. Figlia) 1000 – Sold. Ferrero Aldo 200 – N. N. 1500 – Galizio Francesco 1000 – Pirra Benedetto 500 – Trebb. Sardo e C. 3000.

CROCETTA
       Trebbiatori Sardo e C. 5000 – Frat. Roggia (Corini) 500.

PRO SEMINARIO
       La giornata pro Seminario tenuta il 20-12-1953 ha fruttato L. 23.015 a cuiaggiungendo L. 10.000 offerta dell’Arciprete e L. 8.000 versate in Curia in antecedenza e L. 200 di P. P. Porta il nostro contributo per il Seminario nell’anno 1953 a L. 41215.

PRO RICOVERO
       Passone Giuseppe (Fracchia) 500.
       A tutti i generosi offerenti le preghiere ed i ringraziamenti delle opere beneficate.

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Ringraziamenti

       Con discreto ritardo, di cui domanda scusa, non potendo farlo singolarmente, il Parroco ringrazia sentitamente quanti in occasione delle Feste trascorse, hanno inviato ossequii ed auguri che ricambia di tutto cuore, assicurando che, s tarda il dovuto ricambio, non sono tardate le preghiere.

Anniversari di Marzo – Aprile

       1953: Gallo Michele f. Giov. 19 Aprile – Graziano Eugenia 14 Aprile – Abrigo-Giaccardi Maria 30 Marzo – Popolo Sabino 1 Marzo – Dotta Matteo 1 Marzo.
       1952: Saccato Giuseppe 7 Marzo – Taricco-Passone Maria 20 Marzo – Bracco-Taricco Angela 18 Aprile.
       1951: Passone-Alessandria Catterina 25 Marzo.
       1950: Cane-Antonione Anna 19 Aprile.
       1949: Raviola Matteo 18 Marzo – Manzone-Pregliasco Maria 30 Aprile.
       1948: Passone-Tarditi Catterina 11 Marzo – Rovella Giov. B. 25 Marzo.
       1947: Pressenda-Stroppiana Maria 2 Marzo – Dotta Giuseppe, Aprile – Ravera Giuseppe 20 Aprile.
       1946: Penazzato Emilio 16 Marzo – Ricotti-Abrate Irene 11 Aprile.
       1945: Drocco Giovanni 5 Marzo – Maiolo Prof. Leandro 2 Marzo.
       1943: Abrigo Catterina 22 Marzo – Giachello Francesco 6 Marzo – Ornato Anna 4 Aprile – Conterno Teresa 26 Aprile – Boschis Giovanni 17 Aprile.

- R. I. P. -

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Per mancanza di spazio la “Pagina dei Giovani” colle offerte non pubblicate sarà rimandata al prossimo numero.

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