(sonoro)

Ave Maristella 17

IL GIOCO DELLE TRE CARTE (Novembre 2009)

"L'asso č qui, oppure qui, oppure qui!" diceva il piccolo truffatore agli angoli di Porta Nuova. Poi, oplā, era sempre dall'altra parte.
      Mi pare la sentenza del TAR Lazio, che trasforma graduatorie provinciali in graduatorie nazionali.
      "Dove ti sei iscritto? A Torino? Dove vorresti essere? A Palermo?". Oplāl "Ora sei a Palermo, a Catania e a Cuneo" (o viceversa?).
      Le graduatorie sono provinciali e dovrebbero essere modificate soltanto da altre graduatorie, formate a seguito di regolare concorso per titoli, bandito con decreto ministeriale. Invece, eccoci all'"oplā": "Le modifichiamo noi - dice il TAR, quello del Lazio, tenere a mente - con una piccola sentenza. Noi possiamo farlo".
      Una volta, i termini "provinciale" e "nazionale" non erano sinonimi...
      E cosė, tutti quelli che hanno fatto calcoli su calcoli, anche familiari, in base al loro punteggio ed alla loro posizione in graduatoria, si vedono in balia del famigerato inserimento a pettine. Il che significa semplicemente che uno si iscrive nella Provincia dove - secondo i suoi calcoli ben ponderati - ritiene di avere il maggior punteggio. Poi, oplā, va nelle Province che desidera, scalzando qualcuno che non si aspettava un trucchetto del genere. Sentenze cosė generano soltanto insicurezza; non penso che il TAR lo faccia solo per creare difficoltā a Berlusconi, nel momento in cui il governo attuale rivaluta la sicurezza del posto. Ma il risultato, ripeto, č solo quello: genera insicurezza.
      Per fortuna, la Gelmini (parliamone bene quando se lo merita) non ci sta ed ha annunciato una modificazione al decreto in modo da salvaguardare le posizioni acquisite da chi il posto in quella graduatoria provinciale se l'č guadagnato ed ha scelto quella graduatoria provinciale come quella in cui iscriversi.
      Intanto, penso che ricorrerā subito (č previsto un superiore grado di giudizio amministrativo) chiedendo anche la sospensiva. Nč basta che provveda per le graduatorie provinciali future, se i migranti venissero inseriti adesso. In ogni caso, occorre subito un decreto (questo č possibile, eccome. Poi il TAR LAZIO salterā su) con cui si garantisce agli abilitati in servizio il diritto di precedenza al 1° Settembre 2010, con diritto al completamento, qualora possibile e prima di procedere a nuove nomine di candidati comunque inseriti. E' il minimo che il Ministro debba fare, se non vuole creare altro inutile precariato. Dalla sentenza, perō, si direbbe che qualcuno lo vuole.
      Ma sarā cosė? Non salterā fuori un altro TAR - pardon, non un altro TAR: il TAR Lazio - a dire: "Dove sei in graduatoria? Sei qui? Sei lā? Oplā, sei da subito nella graduatoria che hai scoperto pių conveniente, con il punteggio datoti da un'altra graduatoria (il metro sarā uguale, penso...) in barba a quelli che legittimamente si erano garantito un posto nella graduatoria da te scoperta!".
      Coraggio, Maria Stella!

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