Ave Maristella 23

PARCHEGGIO? (Maggio 2010)

In Italia, ci sono gradi di scuola la cui frequenza è obbligatoria ed altri la cui frequenza è facoltativa. Rientrano nei primi, ad esempio, le elementari e le secondarie di primo grado. Nei secondi, le scuole dell'infanzia (le cosiddette materne) e le secondarie di secondo grado.
      Però, per il Ministero, non hanno la stessa importanza; e ciò fin dalla nascita delle "materne" statali.
      Infatti, se un liceo o un istituto ha, ad esempio, 35 iscritti in prima, si costituiscono due classi; non se ne prendono 30 mandando a casa gli altri 5.
      Invece, nella "materna", ciò non avviene. Se ci sono 35 iscritti, si costituisce una seconda sezione solo se vi è la disponibilità nel contingente di sezioni stabilito.
      Conosco un caso in cui vi sono, da alcuni anni, da 8 a 10 (ed ora anche di più) bambini in lista di attesa, senza che vi sia la possibilità di costituire una seconda sezione. Tale disparità fra i due gradi di scuola non obbligatori fa pensare che i Ministri della P. I. (tutti, ripeto, dalla fondazione della "materna" statale) non considerino la scuola dell'infanzia una vera e propria scuola, ma solo un parcheggio. Altrimenti non si spiegherebbe la disparità di trattamento.
      A ciò contribuisce il comportamento di tanti genitori, che vedono nella scuola dell'infanzia soltanto un modo per sgravarsi dell'onere della baby-sitter o, comunque, della custodia dei rampolli.
      Ora, l'aver abbassato l'età di ammissione ai due anni e mezzo può far pensare in questo senso, ma, anche se in parte così fosse, ciò non toglie che il Ministro dovrebbe porre la scuola dell'infanzia sullo stesso piano della secondaria di 2° grado per quanto riguarda la formazione delle sezioni. Il dire ad un genitore: "Il figlio del tuo vicino lo prendo e il tuo no" non è solo antipatico, è anche contro i principi di una corretta gestione educativa.
      Se è solo e totalmente un parcheggio, invece.....

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