Ave
Maristella 30
AGITARE PRIMA DELL’USO (Gennaio 2011)
Non
me la sento di criticare molto
Siamo
nella necessità di limitare le spese pubbliche, per non andare a fondo. Per far
ciò, si taglia anche sulla scuola, dove gli sprechi c'erano (e ci sono ancora,
mi dice un dirigente scolastico esperto e non ideologizzato). Però,
Mentre
non la rimprovero se accorpa presidenze (in Olanda, trovai un preside con
14.000 studenti) nè se riduce i 200 tipi di corsi che esistevano nelle
secondarie di 2° grado, nè se aumenta lievemente il numero di alunni per classe
(in Belgio, trovai istituti con 35 alunni per classe), non la approvo per le
elementari. Passi, se sopprime plessi in Comuni in cui ce ne sono altri, ma
deve essere più cauta quando il plesso è l'unico del Comune. In tal caso, c'è
un valore culturale che va al di là del dato numerico. Eppoi, checché se ne
dica, sono piccoli.
Io
mi ero già opposto quando ero in servizio. Nel 1993 uscì un Decreto-Legge che
imponeva soppressioni di plessi a più non posso; non c'era
Ora,
aggiungo una considerazione: quando l'Italia era povera, manteneva i plessi
anche nelle frazioni. Al mio paese (Novello), oltre al Capoluogo, c'era un
plesso in una o due frazioni. Mi ricordo che, nel 1958/59, mio padre salutava
di corsa una collega perché doveva correre a compilare il programma annuale di
quinta (la sua classe). La collega osservò che lei, essendo l'unica insegnante
del plesso, di programmi ne doveva compilare cinque, uno per classe. Al che mio
padre, bonariamente e sorridendo, replicò: "Devi avere un alunno prodigio,
che fa 1^ e 2^, perché hai quattro alunni in tutto!". Un'Italia povera
manteneva, ove utili, plessi con quattro alunni; ora, che ci dicono ricchi,
dobbiamo scorrazzare bambini in tenera età. Non è giusto.
Diverso
è il discorso per
Ecco
l'inizio della circolare:
Tralascio il resto della circolare,
altrimenti i miei ex superiori romani,
anche se sono in pensione, mi picchiano ancora adesso.
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