AMICI-NEMICI (Ottobre 2004)
(Lettera al Corriere della Sera , non pubblicata)

 

Dottor Mieli,

leggo le lettere e le Sue risposte. Mi colpì, qualche giorno fa, la descrizione delle malefatte americane, consistenti nell'aver sostenuto i talebani afgani contro l'URSS ed aver sostenuto altri amici-nemici.

Non vedo la stranezza: il nemico del mio nemico è mio amico, si diceva una volta. Ho abbastanza anni per ricordare come, nel 1943/45, Roosvelt e Churchill foraggiassero Stalin, semplicemente perchè il nemico maggiore era Hitler. Ricordo anche, sulle mie Langhe, i lanci notturni ai partigiani comunisti, per lo stesso motivo. Eppure, subito dopo, URSS e comunisti furono combattuti con quarant'anni di guerra fredda, senza che nessuno di quelli che adesso si scandalizzano accusasse l'America per aver sostenuto (armi e viveri) i comunisti durante la guerra.

Sono disorientato, ma, il peggio è che mi par di vedere in questo accollamento di colpe all'Occidente (America in testa) un masochismo di fondo, un "cupio dissolvi" che mi fa paura, perchè lo vedo sostenuto in buona fede.

Con viva cordialità.

Cuneo, 14 Settembre 2004
Giovanni Ferrero, Cuneo
http://www.giovanniferrero.it

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