(sonoro)

PREFAZIONE

La Cina è un mistero. E come tutti i misteri suscita timore e fascino. Il genovese Cristoforo Colombo ha scoperto l’America pensando di navigare verso le Indie; il veneziano Marco Polo si è mosso per aprire una nuova via ai commerci, arrivando dove voleva arrivare, ma il suo viaggio avventuroso continua ad affascinare. Col tempo il mondo nuovo è diventata la nuova Europa, mentre la Cina della seta e della Grande Muraglia è rimasta lontana, un altro mondo anche dopo secoli di intensi rapporti commerciali, ed anche quando si è avuta la sensazione che all’improvviso la Cina si fosse avvicinata.
          La contestazione, la globalizzazione ed internet non hanno cancellato le diversità culturali, e con i parametri occidentali è difficile comprendere il più orientale tra i paesi dell’Asia.
          Ciò che impressiona e che fa apparire incolmabili le distanze sono la sua gigantesca geografia dall’Est sviluppato all’Ovest povero, l’immagine di un popolo di bambini, inarrestabile nella sua crescita demografica, sono le persone come formiche chine in una fatica incessante per strappare la terra alle inondazioni, per sopravvivere alle carestie; sono le città piene di biciclette e con grattacieli alti come a New York; sono una scrittura indecifrabile che protegge una cultura millenaria. La Cina, dogmatica e pragmatica, così lontana dalla civiltà occidentale eppure così civile.
          Quando pensiamo alla storia dei popoli dal punto di vista cristiano, siamo spinti ad associare l’immagine dei missionari impegnati nell’evangelizzazione a quella di un’avanguardia del processo di civilizzazione. Questa filosofia eurocentrica comporta molte polemiche, specie se messa a confronto con il confucianesimo. Questa lettura della storia si intreccia con la storia coloniale, e può valere per l’Africa e per l’America, molto meno per l’Asia e poco per la Cina. In realtà, la civiltà europea viene dall’Oriente; ma all’inizio del ‘900 la Cina ha sofferto le tensioni delle guerre coloniali (la rivolta dei Boxer), anche se l’impero non è stato ridotto a colonia. Mentre l’ombra della Cina ha pesato sulle regioni meridionali del continente, dal Viet-Nam sino al Tibet e all’altro gigante dell’Asia, l’India.
          Ed ora, nel ciclo della storia che quasi coincide con l’avvio del nuovo secolo, siamo ad una svolta che ripropone il ruolo della Cina nelle vicende del pianeta e la sua capacità di coniugare categorie che la razionalità occidentale considera inconciliabili, come capitalismo e comunismo, mercantilismo e statalismo, rivoluzione tecnologica ed economia rurale, e di cogliere le opportunità della globalizzazione più di altri paesi del cosiddetto terzo mondo. Dopo gli anni della "guerra fredda" che hanno visto Pechino di volta in volta affiancata o contrapposta a Mosca, dopo la rivoluzione culturale e dopo Tienanmen, la Cina è diventata partner commerciale dell’Europa e poi alleato degli Stati Uniti "contro il terrorismo", e fa registrare uno dei più alti tassi di crescita economica.

Eppure, secondo padre Michele Ferrero, c’è una misura umana di questo paese che permette di riflettere da più vicino sulla sua storia, partendo dalle piccole cose di ogni giorno, e di capirla meglio. Possiamo farlo anche con l’aiuto di questo libro. Le lettere sintetizzano le riflessioni di un giovane missionario sulla lingua, la cultura, le abitudini, la spiritualità di un popolo; sono pagine scritte nell’attesa di poter sperimentare una più profonda condivisione di vita.
          La Provvidenza, come la Cina, ha un’altra misura del tempo, rispetto a quella impaziente della giovinezza. Un tempo dell’evangelizzazione c’è già stato. Ci sono già i martiri cinesi. Quando può tornare quel tempo? Nel Deserto dei Tartari, il tempo passava immobile nell’attesa di qualcuno che doveva arrivare. Qui, all’opposto, è raccontata l’attesa attiva di chi si prepara a partire, di chi per qualche aspetto è già in cammino verso la Cina. Nell’attesa, impara a conoscere e ad amare il variegato popolo cinese, studia la sua lingua ben sapendo che un missionario non si prepara a conquistare un mercato ma a parlare di Dio, a comunicare la sua parola. Dio è presente nella saggezza e nella pazienza dei cinesi, nella speranza e nella giovinezza di un popolo antico.
          Nell’attesa (ma da qualche anno già vive nell’area cinese), Mai-Ke-Lei "ha un sogno" e cerca di capire a cosa sia dovuta la capacità di piegare la rivoluzione cibernetica alte regole immutabili di un mondo che può essere compreso solo se rinunciamo a tradurre nella nostra lingua ogni pensiero di Confucio e solo se ci sforziamo di pensare in cinese. L’inglese va bene per il commercio e per internet, ma l’animo dei cinesi è rappresentato dagli ideogrammi.
          "Qui - scrive Ferrero - le parole sono leggere come piume e non sono usate per trasmettere la verità, ma solo per parlare. La verità appartiene alla mente di chi parla, non di chi ascolta, e dopo ogni conversazione ci si chiede: cosa avrà voluto dire?"

          Ogni pagina di questo libro suggerisce una riflessione ed aiuta a comprendere che è possibile decifrare, con gli ideogrammi, il mistero della salvezza. Solo la convinzione che il cristianesimo non segna i confini dell’Europa ma è un annuncio rivolto a tutti gli uomini, può fare attendere che si avvicini per i missionari anche il tempo della Cina. Perché non credere che da quel paese verrà all’Occidente "cristiano" una spinta morale più forte di quella che l’economia si attende dall’apertura di un mercato di oltre un miliardo dì persone?

Guido Bodrato                    
(Parlamentare Europeo, già Ministro della Pubblica Istruzione)

Nella foto: Chi fermerà il futuro?

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