ESODATI DIMENTICATI! (Marzo 2013)

      La delusione circa l'operato del ministro Profumo si accresce in me. Bisogna riconoscere che partì con buone idee circa il miglioramento della qualità dell'insegnamento, ma, come tante buone intenzioni, anche le sue lastricano la via dell'inferno.
      La prima, di cui già parlai, fu quella di premiare i migliori. Ma dov'è vissuto finora? Nell'Empireo dei baroni cattedratici? Quarant'anni di esperienza nella gestione degli insegnanti mi hanno insegnato che bisogna, innanzitutto, cacciare i peggiori. Ne conobbi che facevano (e credo facciano) questo ragionamento: "Non mi premiano? Allora, faccio i comodi miei, non m'impegno, mi ammalo, lascio che i ragazzi facciano ciò che vogliono, li promuovo tutti, così vivo tranquillo e le famiglie mi lodano per la promozione". Lo capiscono o no i ministri che molti ragionano così, accontentandosi dello stipendio senza premi?
      Di ciò non parlo più per non arrabbiarmi.
      L'altra delusione deriva dal mantenimento del precariato. Hanno illuso alcune migliaia d'insegnanti dicendo che l'abilitazione era conditio sine qua non per l'entrata in ruolo e così fu sino a ieri. Perciò, tutti gli abilitati, per essere tali, si sobbarcarono il peso di un'apposita scuola di due anni (anche se in qualche Regione speciale l'anno era di sei mesi...) con tanto di esami finali, convinti di non essere superati da altri. Invece, sono lasciati a spasso, colla scusa del concorso all'insegna del "largo ai giovani". Fuciliamoli allora, si fa prima.
      Sono veri e propri esodati, di cui poco si cura l'attuale Governo. Quello precedente (Fioroni, tanto per far nomi) aveva il piano giusto: sì ai concorsi, ma sono per le classi di concorso eaurite, cioè, quelle in cui non c'erano più abilitati da immettere in ruolo. E, ovviamente, concorsi che non producevano abilitati, ma solo vincitori nel numero prefissato, come avviene in tutti i concorsi perbene, e non vincitori solo perché hanno la sufficienza.
      Per partecipare al concorso da magistrato, ad esempio, occorre forse possedere un'abilitazione forense? O quella diplomatica per il Ministero Esteri? O quella prefettizia per il Ministero Interni? Da decenni è abolita la libera docenza universitaria (una specie di abilitazione all'insegnamento) e si mantiene per gli insegnanti delle primarie e secondarie. Se proprio si vuole, potrebbe esistere per il solo insegnamento non statale, ma non mi convincerebbe, dal momento che si distribuiscono lauree ad honorem a nuovi ricchi e si chiamano in cattedra atleti e attori di mite cultura.
      Fra l'altro, mi pare che la legge preveda che la graduatoria del concorso ordinario duri 13 anni; ora, essendo il concorso del 2000, quest'anno dovrebbe terminare comunque, considerando ovviamente quelli inclusi in graduatoria come semplici abilitati, che dovrebbero semplicemente essere inseriti nell'unica graduatoria degli abilitati. Sarà così o la demagogia avrà, come al solito, il sopravvento?
      Speriamo che il prossimo governo, con un ministro alla Fioroni, ponga fine all'esilio forzato di questi scolastici esodati delusi (mi veniva da scrivere esodati terminali).

      

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