Lucia Annunziata (che apprezzo molto per il suo pensiero ed i suoi modi), dalla Tele, invita i calciatori italiani in campo in Qatar a palesare pubblicamete il loro sostegno alle libertà in certi stati. Le fanno osservare che è una gaffe, perché l’Italia non partecipa ai campionati mondiali. Saggiamente, ammette di non sapere niente di calcio. E tutto finisce lì.
Il ministro dell’Istruzione, Valditara, dice "umiliazione" invece di "umiltà" (ed ammette l’’errore) e si scatena l’assalto dei correttori di professione, spacciandolo quasi come un mentecatto.
In particolare, Recalcati famosissimo ed apprezzato psicanalista, parlando di “famigerato merito”, così si esprime: “Devo ricordare che, in psicoanalisi, il lapsus non è mai un semplice errore linguistico, ma ciò che riflette la convinzione più profonda del soggetto che lo pronuncia. (omissis).
Resta che il recupero dell’umiliazione come principio pedagogico è inaccettabile. Non perché non sia fondamentale in ogni processo educativo l’esperienza del limite e del riconoscimento delle proprie responsabilità, ma perché non c’è alcun valore educativo né nell’umiliazione, né nell’imposizione dell’umiltà. Anzi, se c’è un compito etico della Scuola è proprio quella di liberare le vite dei nostri figli dall’esperienza ingiusta dell’umiliazione e di quella dell’umiltà imposta." (omissis)
"Possibile che si dimentichi che la vocazione fondamentale del lavoro di ogni insegnante procede proprio avversando ogni stigma per dare a ciascuno la possibilità della propria realizzazione particolare? (omissis)
<"La severità ottusa è, infatti, l’altra faccia della latitanza educativa e del disimpegno frivolo o dell’arroganza che vorrebbe misconoscere ogni limite di cui il ministro a ragione si lamenta.”
"Possibilità della propria realizzazione particolare"? Ho capito bene? Anche se avesse in animo di fare il killer professionista?. Bah...
Io sono convinto che, dalle cosiddette materne alle secondarie di ogni grado, il merito vada valutato, anche se impresa difficile. Bisogna sempre tener conto delle condizioni fisiche e psichiche dell'alunno, senza che il merito sia un punteggio assoluto. Mio nonno, vetturale, diceva che il cavallo va sfruttato più che si può, ma nel limite delle sue possibilità, senza irritarlo, ma invogliandolo al tiro. Poi, se dà tutto quello che può, il suo merito è massimo. Io credo che sia una grande fatica per gli insegnanti capire l'allievo, prima di saperlo istruire.
Non parlo dell'Università, dove il merito deve essere assoluto, come nei concorsi pubblici.
Non amo Valditara, perché non voto Lega e della Lega non apprezzo per niente la linea di Salvini. Apprezzavo quella di Bossi (a parte Bossi, preferendogli Miglio e Pagliarini). Ma non apprezzo gli attacchi delle sinistre solo perché Valditara è di destra. Dovrà correggere molte cose, ma non è peggio di chi lo attacca in quel modo, esaltando il ‘68 (non generò le Brigate Rosse?), l’inutilità del concetto di paternità, l’oscurantismo che portò nei secoli il cristianesimo. Fra l’altro, Recalcati è anche apprezzato da AVVENIRE, il che suona a suo favore, ma mi stupisce. Devo dare atto che egli scrive e scrisse decine di libri di ottimo successo, anche se a scuola non studiò mai latino e greco; da diplomato in agraria, si laureò in filosofia, il che torna a suo onore, ma non trovo umano che disprezzi ciò che fece e fa (basti pensare ai milioni di cristiani che impegnano la vita in aiuto dei poveri da nutrire e da educare) il cristianesimo nel mondo, a paragone di chi la pensa come tanti sinistri con grosso portafoglio. Ma dobbiamo adattarci: due pesi e due misure sono indispensabili per alcuni.
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