Lettera immaginaria al Potere,
Ill.mo Signor Ministro dell’Istruzione,
so che Ella, al di là del suo impegno professionale universitario, si occupa molto – ora, anche per dovere – della Scuola e vedo le Sue iniziative in varie direzioni: aumento delle materie nelle secondarie, attenzione alla legittimità degli edifici, servizi sanitari e psicologici per i più deboli, eliminazioni delle classi-pollaio (che in Italia non esistono; almeno così vidi esaminando di persona gli istituti di più stati esteri europei), eccetera. Le Sue sono tutte iniziative belle, che produrranno ottimi lavoratori e anche qualche quadro intermedio.
Però, Ella sa che la cultura è altra cosa, è apertura mentale facente sì che un semplice diplomato, se colto, possa immediatamente apprendere il servizio nei settori più disparati, dall’informatica alla sanità, dall’economia all’ingegneria, dalla cucina alla bottega, dal rappresentante di commercio al tipografo, eccetera.
E la cultura si fa colla conoscenza dei pensieri (filosofia) e degli eventi (storia) da Eva in poi. Allora, perché questo ultradecennale massacro di tali materie nei programmi e nelle attuazioni? Basti pensare che accoppiare l’insegnamento della storia con quello dell’italiano non è altro che atto di mitezza (non dico scarsità) culturale; la storia – come analisi degli eventi e non solo conoscenza di fatti – va di pari passo colla filosofia ed Ella, come persona dotta, non può permettere di privare la storia del supporto (cioè, lo stesso insegnante) della filosofia.
Ma abbiamo una speranza: che la Scuola pensi per conto proprio a diffondere cultura. Le cito un ammirevole esempio di dirigenti ed insegnanti che, con competenza ed entusiasmo, si prodigano in iniziative del tutto volontarie e faticose, al solo scopo di rendere veramente colti i propri discenti: I LUDI HISTORICI.
E’ un’iniziativa – nata e ripetuta dal Liceo di Bra, piccola città - che impegna per tutto l’anno scolastico chi se ne prende carico. L’ultima edizione chiedeva ai 370 studenti italiani partecipanti di studiare e relazionare sul conflitto Russia-Ucraina, non politicamente, ma collo studio della storia di entrambi e degli altri stati nel mondo toccati dal problema.
L’edizione precedente, mi pare, richiedeva un profondo studio sulle vicende afgane, viste nella storia mondiale. Argomenti delicati, che vidi svolti imparzialmente e con intelligenza.
Perciò, Signor Ministro, mi permetto di sottoporLe l’elenco dei premiati (scelti fra tutti i concorrenti), non perché li lodi, ma perché veda come la Scuola sia viva, saggia, capace e piena d’entusiasmo (anche se i genitori spesso non lo capiscono).
Le anime dell’impresa sono due:
- La professoressa Elena ANGELERI, che si sobbarca tutto il peso della preparazione, dei contatti e della scelta degli argomenti ed altro;
- La Dirigente Scolastica del Liceo Giolitti-Gandino di Bra, Francesca SCARFI’, che fornisce ogni sostegno possibile, anche economico, nei limiti della legittimità.
Ecco i premiati e gli insegnanti che li curarono; dei primi cito anche il perché della premiazione, tralasciando volontariamente la votazione (numerica) espressa dalla Giuria:
1° Leonardo Pusineri, Liceo Gioberti, Torino, prof. Vincenzo Sorella
2° Luca Garrone, Liceo Giolitti Gandino, Bra, prof. Giuseppe Moriondo;
3° M. Costanza Rabotti, Liceo Alighieri, Ravenna, prof. Sara Ramina;
4° Davide Valotta, Liceo Morelli, Vibo Valentia, prof. Anna Rosa Melecrinis;
5° ex aequo Rosanna Cavaglià, Liceo Arimondi, Savigliano, prof. Christian Rivoira;
5° ex aequo Edoardo Miconi, Liceo Filelfo, Tolentino (Mc), prof. Marcella Borgiani.
Motivi dei sei premi:
Premio per la chiarezza espositiva ed argomentativa
Premio per il talento retorico e l’efficacia del discorso
Premio per la competenza e la ricchezza argomentative
Premio per la capacità critica e di analisi storico-politica
Premio per l’ampiezza di riferimenti alle fonti ed alle categorie storiografiche
Premio per il sapiente confronto fra passato e presente.
Signor Ministro, non Le chiedo di avere il mio entusiasmo per tali manifestazioni culturali scolastiche, anche perché Ella non ha la mia età (sono nel novantesimo…); ma La prego: per incrementare la cultura, faccia qualcosa di governativo!
Con profondo ossequio.
Giovanni Ferrero (ex provveditore agli studi, quando ancor sano e snello...)
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