PROMESSE DA MUNICIPIO? (Ottobre 2015)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Una volta, si diceva "promesse da marinaio"; ora, dobbiamo cambiare.
      "Forte coi deboli e debole coi forti" è un vecchio detto per indicare una qualità che caritatevolmente non esplicito, ma che Tu sai certamente individuare. Così scrivevo a Luglio del 2014 nella mia nota MURATI VIVI.
      Nel tempo, che cos'è cambiato? Niente. Mi dicono che siano venuti alcuni della Municipalità, forse di quelli che si preoccupano tanto dell'abbattimento delle barriere architettoniche e delle piste ciclabili; hanno visto, hanno ponzato, poi? Sono andati a pranzo. Devono aver concluso che, se barriere le costruisce il Comune, vanno bene così, loro non hanno tempo per badare a quisquilie; in fondo, gli inquilini di quegli alloggi sono mica ciechi, sapranno saltare 50 centimetri!
      Caro Beato, non ti stupisce che non indaghino di chi è la colpa, che non abbiano provveduto subito, fatti salvi i diritti di rivalsa sui colpevoli? Non ti viene qualche sospetto? Che si sentano in colpa? Che aspettino che passi il tempo e gli inquilini si abituino al disagio architettonico creato dalla Municipalità? Lo so - e lo vedi anche Tu - che è impossibile costruire uno scivolo all'interno, ma provvedano all'esterno, visto che il muro l'han fatto loro.
      E' anche possibile che la Municipalità non c'entri niente, che il cancello sia abusivo, che il marciapiede sia abusivo, che, che, che... Ma so che in Municipio qualcuno legge queste parole; quando faranno una piccola indagine e diranno chiaro e tondo come stanno le cose?
      Caro Beato, io credevo che di Ponzio Pilato ce ne fosse solo uno, quello che condannò il Tuo Maestro!
      Non hai l'impressione che il Capo della Municipalità si comporti come Francisco Franco, il Caudillo di Spagna? Questi, quando gli sottoponevano dossiers con pratiche rognose, dove poteva emergere un qualche errore governativo, le faceva mettere in un capiente armadio chiuso a chiave. Trascorsi due anni, faceva riprendere le pratiche dai commessi ed ordinava "al fuego!" e la pratica era evasa. Siamo ridotti ad aspettare un fil di fumo dal camino municipale?
      Caro Beato, non Ti piange il cuore nel vedere ciò che succede nella Tua città?
      Comunque, non prendertela, perché, come sai, il Comune vince sempre.
      Commento mio: voglio, posso, comando! (da un racconto di mia nonna).
      Tu, caro Beato, avresti un commento diverso? Forse, è meglio di no.
      Come dimostrano i fatti, noi siamo Cuneesi possenti e pazienti, avrebbe detto il Carducci, e sopportiamo, sopportiamo...
      Con devozione, il Tuo fedelissimo
                                                                              Giovannino del maestro

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