CI ACCONTENTIAMO DELLE PAROLE? (Giugno 2017)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Abbi pazienza, ma questo mese sarò terribilmente noioso, perché mi ripeto, viste le poche novità.
      Come saprai, hanno deciso che si voterà, per le Comunali, l’11 di questo mese (Giugno).
      Io andrò sicuramente a votare, perché è mio dovere e, soprattutto, perché è mio interesse come cittadino. Ma non so ancora per chi. Lessi che saranno in lizza sette candidati, tutti bravi, ma non li conosco a fondo. Perciò, caro Beato, seguirò il mio collaudato criterio: analizzerò le loro parole ed il loro comportamento, regolandomi di conseguenza.
      Ma – e Tu lo sai – continuo ad essere evangelico: chi è onesto e capace nel poco è onesto e capace nel molto. Mi baserò, quindi, per la scelta del candidato, su tre piccoli dati di fatto e cercherò di capire la loro onestà dall’insieme delle loro parole o – se leggeranno la presente lettera che Ti invio – dalle soluzioni che s’impegneranno a mantenere.
      Primo punto – L’impegno al controllo (stavo per scrivere maggior controllo, poi solo controllo, perché, finora, non ce n’è stato alcuno) dell’incrocio di cui parlai più volte in passato.
            Caro Beato, la Cocciuta da quell’orecchio non ci sente proprio, ma Tu ed io speriamo nelle amministrazioni future, consci che chi muore sperando vuol dire che è vissuto cantando. Il che non è male…
      Per la verità, quell'incrocio, invece di essere monitorato, è stato preda dei cosiddetti lavori preelettorali, quelli che si mettono in cantiere tre mesi prima delle elezioni e si cerca di farli durare fino al giorno precedente le votazioni stesse, in modo da poter dire: guardate come siamo bravi e come lavoriamo per voi. Solo che il risultato, come direbbero al mio paese, "fa bello", ma oscura la visuale di chi viene dalla parte opposta. Tu voli, ma, per una volta, scendi un momento a livello terreno e guarda. Forse un motivo c'è: gli incidenti erano troppo pochi e di valore lieve...
      Secondo punto – E’ quello dei murati vivi. Malgrado abbia scritto più volte sull’argomento, tutto tace, in ossequio al motto deamicisiano “quieta non movere et mota quietare”. Tu ed io sappiamo che è difficile che la Cocciuta si pronunci, perché, se onesta e capace, dovrebbe dire dove fu l’errore e chi lo commise. Noi, sempliciotti, non crediamo agli intoccabili.
      Terzo punto – E’ la vieppiù accresciuta carenza di parcheggi, i quali, se esistessero, ridurrebbero la circolazione inutile, favorirebbero chi lavora con riflesso sull’occupazione.
      Speriamo che i candidati sappiano che il movimento è progresso, che il progresso è benessere, che il benessere è salute, che la salute è vita. Allora, la si smetterà di parlare di parcheggi di testata a chilometri dal centro, di navette-perditempo, di parcheggi sotterranei a pagamento? Quanti fabbricati sono stati autorizzati in Cuneo (centro e semi-centro) su aree che sarebbero state più produttive e più utili (per la popolazione, s'intende) se destinate a parcheggi bianchi?
      Ma, per me, il punto che sta più a cuore è sempre quello educativo: l'eccesso di velocità, pur perseguibile, a volte è dettato dalla fretta del lavoro; il parcheggio fuori righe bianche è una necessità (provare per credere); il mancato o errato uso delle "frecce", invece, è pura disonestà o, se vogliamo essere soft, mancanza di educazione civica, diventata abitudine per mancanza di coscienza. Menefreghismo istituzionalizzato.
      Caro Beato, a metà Giugno Ti dirò – ma in un orecchio e a Te solo – per chi avrò votato e Ti terrò aggiornato sull’auspicato esaudimento delle mie speranze.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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