CRESCIUTA ODIANDO (Giugno 2006)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Hai letto che Luigina Teresa ha scritto al giornale dei Tuoi amici, LA GUIDA, dicendo "ben gli sta" all'onorevole Delfino ed all'avv. Streri, che sono stati fischiati mentre partecipavano alla celebrazione del 25 aprile? Delfino e Streri sono o non sono anticomunisti? E allora, come si permettono di partecipare ad una manifestazione di sinistra o, coll'ultimo maquillage, di centrosinistra?
      Per la verità, come Tu sai, Streri era socialdemocratico; ho il dubbio che Luigina Teresa lo vorrebbe al massimo socialista, ma non democratico.
      La Luigina è "cresciuta odiando" e il Tuo giornale ha pensato bene di farsi paladino di tali sentimenti evidenziando in riquadro la lettera. Voi cattolici (come me) non siete più fedeli alla linea dell'amore?
      Qual è il tuo pensiero? Mi auguro non sia quello di proporre l'abolizione della celebrazione: sarebbe un danno per la democrazia. Finora, finché si celebra la Liberazione, si vede bene chi è intollerante e chi no, chi è arrogante e chi no. Vogliamo privarci di questo metro di valutazione? Io, al massimo, proporrei di non chiamarla Festa della Liberazione, ma Festa dell'Intolleranza o, al massimo, dell'Arroganza. Per questo, da alcuni anni, con dispiacere, non partecipo più.
      E non ho la coda di paglia. La Luigina Teresa ricorda le sue paure; io ricordo qualcosa di più della paura: ricordo mio padre condannato a morte e rocambolescamente fuggito 12 ore prima dell'esecuzione (se ne hai voglia, rivedi 22 febbraio 1945); ricordo che due miei congiunti non sono tornati da Auschwitz e dobbiamo limitarci a leggerne i nomi sulla lapide comune nel cimitero israelita della loro città. Immagino che, anche per essi, avviandoli alla camera a gas e poi al forno cermatorio, i kapò dicessero fra di loro: "ben gli sta".
      Caro Beato, Ti sembra che sia finito il tempo dell'odio? O i rancorosi continuano a covarlo, ad allevarlo, a sfoggiarlo, a pretenderne il copyright e l'esclusiva? Che ne dici?
      L'esclusiva dell'odio senz'altro gliela lasciamo; quella della liberazione no, perché non si vede traccia di libertà nel loro odio.
      Eppure, la festa del 25 aprile. intesa come unione di popolo, come memoria per migliorarci, tutti, come strumento di pace, mi piaceva.
      Pazienza, caro Beato; contentiamoci di ciò che abbiamo nel cuore e della libertà di cui, noi sopravvissuti, abbiamo goduto finora. E Tu proteggici tutti, compresa Luigina Teresa.

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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