GENI DELLA FINANZA (Novembre 2010)
Caro Beato Angelo Carletti,
compatrono della Città di Cuneo,
Scusami se Ti annoierò con un
argomento di cui già Ti scrissi cinque mesi fa, ma,
questi ultimi giorni, avrai sentito molto parlare di banche e di fondazioni.
Siccome, a differenza di Te, io sono incompetente in materia, mi piacerebbe
capire bene che cosa siano le fondazioni. Credevo si occupassero della
distribuzione in beneficenza degli utili onestamente conseguiti dalla banche.
Tu sai che, a
cavallo fra la fine degli anni '90 e l'inizio del 2000, investii il ricavato
dei beni paterni e della buonuscita (190.000 euro esatti fra tutt'e due) presso
la Cassa di
Risparmio di Cuneo (ora, ha altro nome, mi pare, UBI), nelle azioni che la
banca mi propose. Tu, che conosci bene il mio conto, sai che mi trovo ora con
119.000 euro scarsi. Mi spiegarono che loro sono solo intermediari; e sta bene.
Ma io comprai ciò che loro avevano in vendita.
Non Ti pare che, prima di parlare di utili,
sarebbe moralmente corretto venire incontro, prima di tutto, a coloro che,
fidandosi della capacità degli amministratori, persero parecchio? Hanno un bel
dire che chi investe rischia; ma, a quanto pare, chi vende robaccia non rischia
niente. Mio fratello, nello stesso periodo, investì la sua quota presso
quell'altra banca di Cuneo, che Tu conosci. Oggi (25 Settembre), perde solo
l'1,38%; non il 37,2%, come me.
Anche se dal punto legale le banche non
rispondono dei loro mali consigli, dal punto di vista morale, prima di
accumulare utili per le fondazioni, non Ti pare che dovrebbero sentire altri
doveri? O Casse e Fondazioni hanno scopo di lucro? Tanto lucro? Tanto
stipendio?
Tu sai che sono
affezionatisimo alla mia banca, la
BRE di Cuneo, dove faccio tutte le mie operazioni e dove ho
investito tutti i risparmi della mia vita (e quelli di mia moglie). Però non
riesco a capire se i gestori siano bravi o no. Uso il termine
"bravi", ma Tu sai che è un eufemismo.
Ho anche il dubbio ( e Tu no?) che la Fondazione - ottima per
fini, comportamenti e uomini - a volte sia a disagio nel dover utilizzare gli
"utili" della Banca, sapendo che sono frutto del danno dei clienti.
Però un peccato ce l’ha: essere azionista di maggioranza della BRE...
Qualche mese fa, scrivevo su
un giornale: "Il mio dubbio non è di responsabilità contabile, ma di
responsabilità gestionale (di capacità, in parole povere); mi interesserebbe
sapere se altri risparmiatori, da altre banche, abbiano avuto in tale periodo
un salasso del genere o se sia una specialità della BRE".
Come Tu sai, nessuno si
è lamentato o si è fatto vivo.
Scusami se, ancora una
volta, Ti ho annoiato con cose così banali come i soldi, i quali non danno la
felicità eterna, ma contribuiscono molto a quella terrena.
Con devozione, il Tuo
fedelissimo
Giovannino del Maestro
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