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E' ONESTO OCCUPARE TERRITORI ALTRUI? (Dicembre 2020)

      Oggi, non parlo di eventi di cent'anni fa, ma di fatti attuali.
      Comincio con alcuni dati.

      Dal Corriere della Sera dell'8 Novembre 2020:
      """L'Italia non è una Repubblica federale; e quindi dovrebbe garantire a ogni cittadino gli stessi standard. La sanità però è organizzata su base regionale. I lombardi pagano a testa in media 12.297 euro tra tasse e imposte all'anno;
      i campani 5.981 euro;
      i calabresi 5.516.
      La Lombardia versa allo Stato 54 miliardi di euro in più di quel che riceve;
      la Calabria 5 miliardi e 871 milioni in meno;
      la Campania è a 5 miliardi e 700 milioni (in meno);
      il record qui è della Sicilia con oltre dieci miliardi (in meno)."""

      Aggiungo altri dati (Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Agenzia per la Coesione Territoriale e ISTAT):
      """Entrate tributarie 2017 pro capite per aree:
      ITALIA 9.168 euro (media generale)
      Nord Ovest 11.508 euro
      Nord Est 10.514 euro
      Centro 10.134 euro
      Meridione 6.039 euro."""

      Salta agli occhi che, per esempio, nel Nord Ovest ogni cittadino paga quasi il doppio che nel Meridione. E dire che ci sono le Regioni, che sembravano uno stimolo al progresso locale. Ma la sanità, ad esempio, che - come spiegò il Corriere - è organizzata su base regionale, dimostra il contrario.
      Se ricordo bene, sono passati 160 anni dall'impresa (eufemismo) di Garibaldi, da cui si sperava sorgesse un'Italia unita non solo geograficamente, ma soprattutto come comportamento civico e progresso economico. Invce, è avvenuto l'inverso; camorra, mafia, ndrangheta, sacra corona unita stanno sempre più occupando il Nord. Parafrasando Orazio; Borbonia capta, ferum victorem cepit (il Regno dei Borboni conquistato, conquistò il selvaggio vincitore). A tale proposito, ritengo opportuno trascrivere quanto scrissi al Corriere della Sera anni fa, pezzo che ovviamente non fu pubblicato:

      """"" Dottor Cazzullo,le lamentele delle genti del Sud per l’usurpazione Savoiarda del loro Regno mi pare giustificata; non trovo motivi validi per la conquista militare di uno Stato che non ci aveva fatto niente. Da decenni penso e dico che dobbiamo rimediare, ridando loro quell’indipendenza che avevano ed entro i confini che avevano (parlo del Regno delle Due Sicilie).
      Hanno riottenuto l’indipendenza, negli ultimi decenni, tanti stati e molti senza guerre, a dimostrazione che ciò si può fare. Io sto con Cavour, che non amava Garibaldi e che, per onestà, non volle mai mettere piede, nemmeno in visita, al Sud.
      Ella cita eccelsi spiriti risorgimentali del Sud. E’ vero, ma io li citerei come eccelse intelligenze del Sud, che comprendevano quale beneficio economico ne sarebbe al Sud derivato. Restituire il maltolto si può e si dovrebbe fare, ma nessuno ci prova. Invece, si parla di autonomia e le persone intelligenti del Sud esultano, facendo il paragone di entrate-uscite fra Stato e la già esistente Regione autonoma. Io, invece, comincio a piangere, perché immagino. """""

      Per chi ama la storia, invito alle lettura, in questo sito, della mia pagina del Maggio 2008, intitolata "Borbonia libera".

      Prima di dire che sono sciocchezze, chi legge provi a dire dov'è l'errore e, soprattutto, a documentarlo ed a smentire i dati statistici di centosessant'anni.
      Eh! Ma c'è stato l'unanime plebiscito che sanzionò la volontà del Regno delle Due Sicilie di diventare Italia!, dirà subito il saputello di turno. Ma fa finta di non sapere che al Sud sono più intelligenti che al Centro-Nord e che già prevedevano l' avverarsi del citato detto oraziano; basta fare un giro nei ministeri, nei tribunali e negli altri posti di alto comando per vedere chi veramente comanda.
      “Governare gli Italiani non è impossibile, è inutile" disse un presidente del consiglio quasi cent'anni fa, quando s'accorse com'era diverso il modo di pensare del Sud da quello della sua Romagna o di Milano da cui era partito in vagone-letto per la marcia su Roma.
      Così era e così rimarrà, finché i Savoia (o i loro attuali eredi politici repubblicani) non restituiranno il maltolto ai Borboni (o ai loro attuali eredi politici locali).

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