CENTRALITA' PEDONALE (Giugno 2004)

Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della città di Cuneo,

Non farmi fare brutta figura coi forestieri, sennò non posso diffondere la Tua devozione.
        L'altro ieri è venuto a trovarmi mio cognato, genovese, gran camminatore. E' uscito per la passeggiata (sempre di vari km.) ed è rientrato interdetto.
        - "Cosa fate a Cuneo? In corso De Gasperi, subito oltre il Provveditorato, sulla sinistra del corso verso Borgo S. D., c'è una bella striscia dove si può camminare tranquillamente, fino alla rotonda e, svoltando a sinistra, fino ad un'altra rotonda sulla vecchia strada per Borgo. Mi ero appena incamminato, quando sento una scampanellata dietro di me; ero distratto e non ci ho fatto caso e per poco non finivo sotto una bicicletta di un giovanotto che pedalava forsennatamente".
        - "Cosa ci fa qui, non vede che è una pista ciclabile? C'è anche scritto!" - Gli urlò il mancato investitore, indicandogli un disco tondo appeso ad un palo. Supefatto, andò a vedere ed era proprio così.
        - "Ma, secondo voi cuneesi, i pedoni dove devono camminare?", mi chiese.
        - "Guarda - gli dissi - che noi cuneesi siamo precisini precisini; in mezzo alla carreggiata c'è una linea bianca, quasi sempre continua. Se ci cammini proprio sopra e se sei fortunato, avrai vita lunga".
        Non lo convinsi: provaci Tu. Oppure, convinci la Maggiorità a far qualcosa di diverso. Tu sai che sono favorevolissimo alle zone pedonali nel centro storico, ma a patto che ci siano parcheggi vicini. Sono anche favorevole alle piste ciclabili, sul cui argomento, su LA GUIDA, lessi una bella lettera, che condivido, di Lina Monge (a proposito, è la stessa che sentenziò che "Morte ai sionisti" si può scrivere, purchè non si imbratti il muro? Allora, presumo si possa invocare "morte" a chiunque, sperando che qualcuno si dia da fare... Ciò corrisponde a quanto scrissi nella rubrica BELL'ITALIA, AMATE SPONDE... col titolo DEI DELITTI E DELLE PENNE; solo che avrei dovuto scrivere DEI PENNELLI...).

Caro Beato, hai letto che il Sindaco è preoccupato, perchè ha perso le auto? Su un dépliant di dicembre, si chiede: "dove sono finite le auto?" e si compiace perchè in corso Giovanni XXIII e in corso Kennedy il traffico è diminuito. Allora, diciamoglielo noi dove sono finite le auto: sono tutte che girano in tondo nel reticolo geometrico di Cuneo Nuova (da Corso Dante in su) alla disperata ricerca di un parcheggio.
        Com'è bello andare in bicicletta! Ma dev'essere atto volontario, non coatto. Io, ad esempio, a piedi cammino volentieri, ma, con un ginocchio che funziona a giorni alterni, in bici non ci vado.

Mia figlia ha letto di cartelli che inneggiano alla nuova viabilità di Cuneo, dove si dice che si fa di tutto per incrementare l'uso della bici. Era imbufalita.
        - "Chi ha scritto quello non ha tre figli piccoli come i miei; come li porto a scuola e all'asilo? Ci provi lui a portarli in bicicletta! Circolare, a Cuneo, si circola bene; è parcheggiare che è diventato impossibile!".
        E giù auguri che, secondo una recente sentenza, si possono fare.
        Caro Beato, perdonala, perché, ottenebrata dall'amore per i figli, non sa quel che si dice o, meglio, non sa che contraddice all'idea di progresso che hanno i nostri Maggiorenti. La quale idea è che, per ridurre l'inquinamento da automobile, basta impedirne l'uso; che, poi, uno se ne serva per lavorare, a loro non interessa.
        Non pensi che un buon sindaco, oltre ad essere una tanto brava persona, debba anche saper (e voler) favorire pedonalità, ciclabilità e motorizzazione, senza danneggiare nessuna delle tre categorie? Ma ci vogliono spazi, magari smettendo di costruire su suolo pubblico (e su quello privato ancora libero) ed abbattendo qualche edificio pubblico di troppo, anche se di recente costruzione o ristrutturazione. Se non sei d'accordo, fammelo sapere e, da buon Tuo devoto, correggerò il mio pensiero.

Ma ti ho annoiato troppo; un'altra volta, ti parlerò della meritoria attività dei Vigili Urbani.

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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