(sonoro)

DALLA PATAGONIA ALLA CINA

Shanghai, Febbraio 2007

Tra i 20 ricordi ai missionari che don Bosco lasciò a don Cagliero e ai primi Salesiani diretti in Patagonia, ce n'è uno che dice: n 15: "Ogni mattino raccomandate a Dio le occupazioni della giornata, nominatamente le confessioni, le scuole, i catechismi e le prediche".
      Don Bosco ha visto il lavoro dei suoi missionari. Sono sicuro. Lo ha visto chiaramente come se fosse sul posto. In sogno, in visione, o per qualche speciale rivelazione poco importa. So che ci ha visti, tutti.
      Per questo ha detto: "ogni mattino raccomandate a Dio le occupazioni della giornata...". Perché da soli non possiamo fare niente, perché il tralcio che non è nella vite muore e il missionario che non prega è come un fiume che si stacca dalla sorgente, come amava ripetere il santo martire Mons. Versiglia.
      Ricordo un giorno a Taipei, quando un giovane mi ha chiesto perché non poteva mettere Gesù e la Madonna tra gli altri dei della sua fede. Perché costringerlo a scegliere, perché questa frattura dolorosa in una cultura che cerca a tutti costi l'armonia, il compromesso, i confini incerti? Perché il Vangelo parla di amore ma poi è tagliente come una spada? Che rispondere, che dire, da dove cominciare? Don Bosco ha visto quel giovane, perciò ci ha detto "ogni mattino raccomandate a Dio le occupazioni della giornata...".
      Un giorno, durante una lezione in una classe di Teologia Morale nel seminario di Shanghai, uno studente mi ha chiesto: "Se per la politica governativa del figlio unico una donna cinese cattolica è costretta ad abortire, è scomunicata? E' colpevole di omicidio?".
      Ero stato messo in guardia su quello studente: voleva darmi delle grane. Il rettore del seminario mi aveva avvisato di non criticare assolutamente il governo durante le mie lezioni, quindi non potevo dire molto. Né potevo dire che la legge ecclesiastica può fare eccezioni quando applicata in Cina, che è proprio quello che chi è fedele al Papa non vuole sentire da un prete straniero.
      "Ogni mattino raccomandate a Dio le occupazioni della giornata, le scuole, i catechismi, le confessioni...".
      "... Le confessioni". Si, bisogna raccomandare a Dio anche questo ministero. Perché il confessionale non è una poltrona e il peso del peccato non è qualcosa che si può prendere sulle spalle umane. Solo la croce di Cristo può reggere il peccato, non qualche vaga nozione di "counseling" o di psicologia.
      Un giorno, una signora di Taipei che non avevo mai incontrato è venuta al confessionale piangendo. La polizia l'aveva informata che la figlia poco più che ventenne si era suicidata. Un incidente comune tra i giovani taiwanesi, ma non per questo meno straziante. Non vivevano insieme ed erano mesi che non la vedeva. Mi ha chiesto di andare con lei all'obitorio per l'identificazione, perché non aveva nessun altro a cui rivolgersi. Quel viaggio in taxi è stato per me lungo come la traversata di un oceano. E quella mamma aveva due domande per me: "E' colpa mia se mia figlia ha fatto questo?" e "Andrà all'Inferno perché si è suicidata?".
      "Ogni mattino raccomandate a Dio le occupazioni della giornata...".
      Una sera una giovane parrocchiana filippina mi ha telefonato in lacrime: il datore di lavoro, un cinese divorziato, aveva tentato di farle violenza. Ella si era opposta, questi non le aveva rinnovato il contratto ed ella era scappata. Ora era illegale e cercava una via d'uscita, una speranza, una risposta ai figli poveri che in patria dipendevano da lei sola per tirare avanti. Solo il giorno prima ero andato a trovare alla stazione di polizia un altro filippino appena preso con il permesso di soggiorno scaduto. Non aveva soldi e preferiva stare in cella che tornare a casa a mani vuote. Ed era solo l'ultimo in ordine di tempo dei tanti che bussavano alla porta della Chiesa. Che fare?
      "Ogni mattino raccomandate a Dio le occupazioni della giornata...".
      Mentre lavoravo nella nostra comunità nel sud di Taiwan, che si occupa di ragazzi orfani o con problemi di famiglia, uno di loro ha avuto un attacco dì appendicite. L'abbiamo portato all'ospedale, poi ci siamo detti: "avvisiamo il padre", perché ci sembrava opportuno, anche se il figlio gli era stato tolto dal servizio sociale . Gli abbiamo telefonato al mattino. Era ubriaco di vino di riso e non si ricordava di avere un figlio. Quando sono andato a trovare il ragazzino all'ospedale, questi mi ha subito chiesto se suo padre sapeva. Gli ho detto che il papà lo salutava tanto e appena libero sarebbe venuto a trovarlo.
      Alla sera ho detto davanti al Crocifisso: "Signore, lo so che non è bene mentire. Ma non è che tu ci renda le cose facili a questo mondo".
      Di recente, sono stato in una provincia della Cina occidentale, per due settimane di attività con i ragazzini di un villaggio. Una terra splendida di colline e vigneti. Una sera, in un tramonto rosso e chiaro come quelli delle Langhe, mi hanno portato su una collina erbosa.
      "Come ci starebbe bene una chiesetta qui" ho pensato tra me.
      Un vecchio cristiano mi ha preso sottobraccio e mi ha detto sottovoce: "Prima che arrivassero i comunisti, qui c'era una bella chiesetta. Non faceva male a nessuno. Era piccola, ma accogliente. E, quando le ombre si allungavano in campagna, era bello sostarvi un momento, e ringraziare, e lodare. L'hanno buttata giù, completamente. Siamo solo contadini, perché non ci lasciano pregare?".
      Che dire? Se qualche giorno prima non avessi negato di essere missionario non avrei potuto neanche avere il visto per visitare quel posto. Contro l'ateismo eretto a sistema di una superpotenza un uomo cosa può fare?
      "Ogni mattino raccomandate a Dio le occupazioni della giornata, nominatamente le confessioni, le scuole, i catechismi, le prediche...", perché la fragilità, il male e la tristezza che incontrerete non sono cose da affrontare con le sole forze (che parola!) umane.
      Don Bosco ha visto tutto questo e ci ha indicato la strada giusta. La Via.

    Nella foto: Un evento eccezionale. Il Seminario di Sheshan (Shanghai) sotto la neve.

Indietro
lettera successiva
torna all'indice
Torna a GRANO E RISO