LA FOTO 546

LA FOTO 546

 

 

           

Questo mese pubblico una sola foto, perché ho scoperto un possibile errore. Nella Chiesa Parrocchiale di Novello, nelle navate di sinistra e di destra, sono raffigurati due nobili, che, finora, si reputava fossero il Marchese e la Marchesa di Bernezzo. Ciò, sulla base della monografia del 1890 di Mons. Majolo, che dice, a proposito di un divieto di costruzione della chiesa per motivi burocratici:

Il signor Avv. Alessandro Tantesio, allora giudice di questo luogo e qui residente, si avviò tosto a Torino, e là coll'appoggio del signor Marchese Bernezzo di Clavesana, in quel tempo possidente in Novello, uomo di molta pietà e protettore munifico della nuova Chiesa, tanto seppe fare e dire presso quei R. Governo, che questo, tolta l’imposta inibizione, concesse ai Novellesi tutte le facoltà richieste per proseguire e condurre a termine l'incominciata impresa.”

            Del resto, non pare ci fosse uno stretto feeling tra i Del Carretto (i castellani di Novello) e il Parroco del tempo.

            Ma, da una fotografia degli anni ’30 (quella nel riquadro di sinistra), la figura del nobile risultava oscurata e tale fu sino al 1942, anno di una generale pulizia della chiesa.

Si pensava che tale oscuramento fosse frutto della Rivoluzione Francese, che, oltre tagliar la testa ai preti, la tagliava anche ai nobili. Da noi non si giunse a tanto, ma poteva essere un oscuramento imposto da tale Rivoluzione, come lo fu l’adozione negli atti parrocchiali della data rivoluzionaria. Per curiosità, anche se non c’entra niente, riporto i nomi dei mesi così come scritti nei documenti parrocchiali, assieme alla data cristiana: Vendemmiaio (20 settembre-21 ottobre); Brumaio (22 ottobre-20 novembre); Frimaio (21 novembre-20 dicembre); Nevoso (21 dicembre-19 gennaio); Piovoso (20 gennaio-18 febbraio); Ventoso (19 febbraio-20 marzo); Germile (21 marzo-19 aprile); Fiorile (20 aprile-19 maggio); Pratile (20 maggio-18 giugno); Messidoro (19 giugno-18 luglio); Termidoro (19 luglio-17 agosto); Fruttidoro (18 agosto-19 settembre).

Per la verità, non riuscimmo mai a sapere se era stato oscurato solo il marchese o anche la marchesa e ciò fece nascere qualche dubbio; perciò, mi limito a

pubblicare la foto della navata di sinistra, quella del marchese, perché della marchesa non ho il riscontro fotografico. A fianco, pubblico la foto della pittura come appare attualmente.

 

            Invero, poco tempo fa, leggendo “I Fratelli Maledetti – Storia della Massoneria” di Roberto Gervaso, mi sono imbattuto nella seguente notizia:

           

            “Nel 1771 il conte Gabriele Asinari di Bernezzo fu messo a capo di una loggia (massonica) che rinnovò da cima a fondo, accentuandone l’impronta spiritualista, grazie anche all’influenza esercitata su di lui dall’antico Maestro Martinez de Pasqually, mistico cultore di qabbalah”.

 

            Ciò fa pensare che l’oscuramento dell’immagine del nobile nella Parrocchiale di Novello sia precedente alla rivoluzione francese, risalendo all’anno 1771, quando il marchese divenne capo di una potente loggia massonica in un periodo in cui la Massoneria era strenuamente combattuta dalla Chiesa.

            Il papa Clemente XII aveva da poco emesso la bolla In eminenti apostolatus specula del 28 aprile 1738, dicente:

“Ognuno deve assolutamente astenersi dalle dette società, unioni, riunioni, adunanze, aggregazioni o conventicole, sotto pena di scomunica per tutti i contravventori, come sopra, da incorrersi ipso facto, e senza alcuna dichiarazione, dalla quale nessuno possa essere assolto, se non in punto di morte, da altri all'infuori del romano pontefice pro tempore.

            Comandiamo a vescovi, prelati superiori e ad altri ordinari del luoghi che procedano e facciano inquisizione contro i trasgressori di qualunque stato, grado, condizione e che reprimano e puniscano i medesimi con le stesse pene con le quali colpiscono i sospetti di eresia. Pertanto concediamo e attribuiamo libera facoltà ad essi di procedere e d'inquisire contro i suddetti trasgressori, e d'imprigionarli e punirli con le debite pene.”

            Il Parroco di allora, Arciprete Gerolamo Virginio da Clavesana, non poteva certo permettere che in Chiesa venisse portato ad esempio uno scomunicato...

            Purtroppo, non si sa se dell’operazione vi sia traccia in qualche documento della Parrocchia. Il Parroco, certamente, non ha tempo per andare a scartabellare in vecchi scaffali. C’è chi lo farebbe, ma la Curia di Alba non permette si cacci il naso nei suoi vecchi affari. Il suo motto pare sia: il registro è mio e me lo gestisco io...

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