(sonoro)

IL TERZO GIORNO È RISUSCITATO

Shanghai, Aprile 2004

Lenti a credere, per aver fretta di vedere. Per tre giorni non l'hanno visto, e han dubitato
       - "Stolti e tardi di cuore!" - è la prima frase detta da Gesù risorto (Le 24,25) ai due discepoli di Emmaus. Bel complimento!
      "E' risorto di cattivo umore" - si dissero l'un l'altro.
      Sfido io, con discepoli del genere.
      Tra gli scaffali polverosi di una biblioteca cinese, ho trovato il testo di un'antica lettera in spagnolo scritta da Macao, da un tal Juan Bautìsta Ribeira, missionario gesuita, anno del Signore 1568.
      "In questi tre anni ho provato ogni cosa per penetrare la Cina, ma in vano. Non c'è alcuna speranza di convertire i Cinesi. La missione in Cìna è un'impresa disperata."
      Ribeira fu richiamato a Roma e divenne segretario del Padre Generale del suo Ordine, per poi fare carriera in Curia, poveretto. Un ardente devoto dei discepoli di Emmaus, questo Ribeira. L'opposto di un suo contemporaneo pirata, che, alla richiesta di resa rispose: "Arrendermi? Ma se non ho ancora cominciato a combattere!".
      "Per tre anni non mi avete visto e avete dubitato. Stolti e tardi di cuore. Non vale forse la Cina più di un fico secco? Se pazientai ancora un anno per un fico, quanto per una nazione?".
      Nel 1604, a Nanchino, il mandarino Hsu Kuan-ch'i, il primo tra i grandi convertiti cinesi, riceveva il battesimo. Nel 1644 la dinastia Qing saliva al potere e cominciava a perseguitare i Cristiani in varie forme, fino all'avvento della Repubblica, nel 1911.
             Qualche tempo fa, nella nostra chiesa di Taipei, ho concelebrato a un funerale. Un'anziana cristiana, prova vivente - fino a poco prima - che la cucina cinese garantisce longevità, era mancata all'età di 101 anni. Il parroco cinese andava per le lunghe, vagando tra le proprie parole sperando di imbattersi in un pensiero profondo o originale, e io ho immaginato quella cristiana bambina, battezzata nella Cina imperiale del 1899, fine della dinastia Qing, tempi duri per i cristiani. Altro che noi Europei che dopo trecento anni abbiamo avuto Costantino.
      Eppure fu battezzata, e visse cristiana.
      Ho guardato il parroco, ancora a galleggiare tra le bolle di parole, proprio come un parroco di antica cristianità: classe 1932, Shanghai. Uno dei tanti battezzati tra la fine di un impero anti-cristiano (1911) e l'avvento di un regime comunista ateo (1949), in quei 38 anni di relativa libertà religiosa. (Per il significato di "relativa" chiedete a Mons. Versiglia e don Caravario, morti martiri nel 1930).
      E lì noi eravamo, a dir Messa in Cinese, io unico straniero. Messale in Cinese, predica in Cinese, Cristiani cinesi. A Taipei, dove la Diocesi ha solo 50 anni e ha avuto solo 5 vescovi. Ho pensato al seminario di Shanghai, dove sono stato a insegnare. Chierici da sei province della Cina. Nati e battezzati all'epoca della rivoluzione culturale ('66-'76), quando i cristiani venivano imprigionati o presi a sassate per la strada. I loro genitori nati e battezzati mentre Mao dichiarava la "Legione di Maria" nemico pubblico n.1 (1949) . I loro nonni nati e battezzati durante l'impero che odiava la Chiesa (1911). Quell'impero cominciato mentre un missionario frettoloso scriveva "Non c'è alcuna speranza di convertire i Cinesi. La missione in Cina è un'impresa disperata".
       - "Stolti e tardi di cuore!"
       -"Arrendersi? Ma non abbiamo ancora cominciato a combattere!"

    Nella foto: A Shanghai, davanti all'Università Fu-Dan, con l'immancabile statua del Grande Timoniere.

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