(sonoro)

IL MANDATO DEL CIELO
(perché Taiwan è così importante)

Gli Stati nazionali europei, quelli con belle sigle da giochi senza frontiere (D, F, GB, I, E, ecc) sono, come tutti sanno, una conseguenza della Riforma protestante per permettere al Sacro Romano Impero in disgregazione di smettere di fare guerre di religione.
      Cominciarono nel 1600, finirono con l'introduzione dell'Euro.
      In America gli Stati nazionali durarono pochi anni, diventando subito "Stati Uniti". In Cina i vecchi "stati" - i cosiddetti "regni" del tempo di Confucio - sono stati assorbiti nell'impero da secoli.
      Pertanto, l'idea di "stato" è piuttosto artificiale, come dimostrano sia la storia sia la geografia sia la famosa frase di Cavour "l'Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani". Infatti, ci sono almeno altre sei idee, molto più radicate nel cuore umano, e molto più potenti, che spesso si scontrano con l'idea di "stato": la razza, la religione, l'impero, la lingua, le tradizioni e i sentimenti. Come nelle parole di Manzoni: "una d'arme di lingua d'altare, di memoria di sangue di cor".
      La razza. Pensiamo per esempio al senso di Stato di molte tribù africane (Tutsi e Hutu, vi ricordate? O Yoruba e lbo in Nigeria, o bianchi e neri in Sudafrica!) o sudamericane (in Amazzonia, ad esempio, che vivono a cavallo dei confini nazionali, e li ignorano). Pensiamo alle Chinatown nelle città occidentali. Pensiamo ai famigerati "ghetti". Se poi vogliamo ridere, possiamo pensare anche alla Padania.
      La religione. Vediamo quotidianamente le separazioni da uno stato in nome di una religione diversa: Irlanda cattolica contro Inghilterra protestante, Checenya mussulmana contro Russia ortodossa, Timor Est cattolico contro Indonesia mussulmana, Kosovo mussulmano contro Serbia ortodossa, Israele ebreo contro Palestina mussulmana. Perché un gruppo di mussulmani egiziani lancia un aereo contro un palazzo di New York, l'Inghilterra manda truppe a Kabul.
      L'impero. E veniamo alla terza idea, quella di "impero", che ci interessa a proposito della Cina. L'impero è una manifestazione di potere diversa dallo "stato", perché di solito è formato da un popolo dominante e da popoli dominati. Pensiamo all'impero Romano, o a quello di Carlo Magno, a quello Spagnolo di Carlo V, a quello Britannico della regina Vittoria o al Terzo Reich di Hitler. L'impero non è un male in sé. Può favorire sia la cultura sia lo sviluppo. Pensiamo al più importante impero di oggi, gli Stati Uniti. Già nel nome negano l'idea di stato: non è uno "stato", ma "un'unità di stati". La classe dominante è quella dei bianchi anglosassoni protestanti (WASP), che infatti chiamano, e mantengono tali, per un preciso motivo politico, tutti gli altri gruppi "minoranze". Per capire l'estensione dell'impero USA c'è una sistema semplice: una regione dove ci sono truppe americane in numero superiore al migliaio è in parte sotto il controllo di Washington. Ad esempio la Corea del Sud ne ha 37.000, il Giappone 100.000, la Bosnia 10.000. E sapete quanti soldati americani sono stazionati in Italia?
     Altri imperi sono la Federazione Russa, l'Unione ("di stati") Europea e la Cina. La cartina più dettagliata del futuro è quella di "Risiko".
      Cosa caratterizza un impero? Oltre al rapporto dominanti-dominati, anche il bisogno di crescere. Tutti crediamo fermamente che sia buono e giusto volere la Polonia nella NATO, o la Turchia nella Comunità Europea. In fondo, perché mai quegli stati così per bene vogliono stare fuori? Per l'opinione pubblica di un impero, è considerato naturale espandersi per essere più forti. Se passeggiate a Roma per via dei Fori Imperiali, potete notare su un muro l'evoluzione dell'impero Romano e riflettere su questo principio storico: quando un impero smette di crescere, è finito, perché comincia a disintegrarsi. Apriamo un qualsiasi libro di storia e troveremo conferma di questa verità, già notata da Dante e Machiavelli. Se l'imperatore, cioè, chi governa su più razze, popoli e religioni, perde un pezzo, è finito.
      Nessun imperatore può dire: "pezzo più pezzo meno". La secessione da un impero è il segno che l'imperatore non è più forte abbastanza, come la storia insegna, anche recentemente, con Tito, Gorbachev o Suharto.
      (continua il mese prossimo)

Nella foto: Pellegrinaggio mariano a Sheshan (Shanghai), sotto l'occhio vigile di qualcuno.

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