STIMA? OBBEDIENZA? (Settembre 2019)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Abbi pazienza, ma sono stanco di parlare di Cuneo, perché vedo che è inutile. Saranno le ultime tre volte che Ti parlerò dei problemi cuneesi, poi non Ti disturberò più. Ogni volta mi porrò una domanda a cui rispondere: le amministrazioni locali sono lodevoli per assunzione di responsabilità? Sono lodevoli per capacità? Sono lodevoli per onestà mentale? Se sì, meritano applauso e stima; se no, meritano solo obbedienza.
      Cominciamo, questo mese, con l’assunzione di responsabilità. Governare non vuol dire soltanto comandare, sedere in poltrona, avere l’auto blu e godere di molteplici legittimi benefici. Vuol dire operare nell’interesse esclusivo degli amministrati, anche quando costa fatica e perdita di voti. Ora, nei mesi passati, accennai più volte al caso dei “murati vivi” (rileggete, per cortesia: MURATI VIVI del Luglio 2014; PROMESSE DA MUNICIPIO? dell’Ottobre 2015; SALTO NEL VUOTO del Novembre 2015; PROVVEDE REMO? del Giugno 2016.)
       Ora, di fronte ad un errore simile, che impedisce ad anziani e diversamente abili di uscire normalmente di casa, il governante onesto si sarebbe preoccupato non solo di sistemare il piano stradale in quel punto in modo che l’uscita di casa fosse ripristinata a livello stradale, ma avrebbe avuto cura di ricercare l’errore, l’autore dell’errore, di riparare all’errore e di non far cadere la spesa della riparazione sull’Erario, ma sul responsabile dell’errore. Invece? Niente. Si è parlato di un’offerta di 4000 euro ai condomini come risarcimento, invece di riparare. Ora, dopo anni, nonn sono più murati vivi, perché è stato fatto un passaggio-saliscendi che evita il mezzo metro di gradino. Non so pagato da chi, ma credo coi 4000 euro di cui sopra, cioè, coi soldi dei contribuenti.. Quello di cui non si è saputo niente è: chi è il responsabile dell'errore? Mi sarebbe piaciuto saperlo, per poter dire che la nostra Superiorità non si sottrae al dovere di evitare danni alle tasche dei cittadini.
      Domanda: perché? Non lo so; so soltanto che io – come forse anche Tu – cerco di scacciare l’ipotesi che il responsabile sia un intoccabile. E - Tu capirai il perché - “parole non ci appulcro”.
      E’ un po’ la storia del cosiddetto Mostro, il palazzo degli uffici finanziari: inaugurato in pompa magna e collaudato, cominciò a cadere a pezzi. Noi sappiamo che è colpa del destino, naturalmente, non di qualche speculazione. Il destino se ne assume la responsabilità, non chi ha responsabilità di governo pubblico.
      Caro Beato, Ti ripeto la domanda: i nostri governanti locali sono lodevoli per assunzione di responsabilità? Ti prego, non rispondermi, perché voglio illudermi.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

Indietro
lettera successiva
torna all'indice
Torna a LETTERE AL BEATO ANGELO