Giovanni Ferrero Ottobre 2023

PAROLE INUTILI

Esternazione N. 208 - N. 8 del 2023)

 

         Sono sempre Giovanni Ferrero, pensionato ormai nel novantesimo di età, cioè, in attesa di sciogliere le vele. Di tanto in tanto, mi diletto ad aggiornare il mio sito con ciò che mi passa per la mente: alcune rimembranze familiari ed alcune idee da vecchietto. Si tratta soprattutto di ricordi (anche come ex provveditore agli studi ed ex sovrintendente scolastico per il Piemonte) e di notiziole varie, di nessun interesse. Ma devo ben ammazzare il tempo, in attesa che il tempo ammazzi me...
          Spero di raggiungere, in particolare, la sopravvissuta gente di scuola che mi conobbe, i miei compaesani emigrati e, in generale, chiunque abbia cinque minuti da perdere, ammesso che siano persi cinque minuti dedicati al relax mentale.
          La Scuola (S maiuscola, perché intendo soprattutto quella docente) - nei limiti delle leggi e delle tendenze dei multiformi ministri - cerca sempre di fare del suo meglio, anche se tanti genitori non ci credono, e va sempre lodata, anche se con parecchie non piccole magagne; saranno forse dovute alla fretta, alle immancabili pressioni sindacali, alla mite capacità nella materia di alcune parti politiche. Pazienza... I posteri porranno rimedi. Intanto, alla prova del fuoco, la Scuola ha rivelato una vitalità ed una coscienziosità, quasi dappertutto, che molti non immaginavano, superando la nefasta cinquantennale impostazione ideologica dei programmi e della loro applicazione.
          Gli insegnanti (lo ripeto sempre tre volte) nella maggioranza ci mettono l'anima e non soltanto l'olio di gomito, anche se qualche genitore egoista, che misura tutto dal portafoglio, non capisce che un popolo che non conosce il passato - cioè, che cosa da Eva in poi l'umanità ha fatto (= storia) e che cosa ha pensato (= filosofia) - difficilmente avrà un prospero futuro. Senza tali conoscenze, raramente la persona ha serenità d'animo, ma si limita semplicemente a pensare al denaro, con tante arrabbiature. Ma al vertice lo capiscono?
Le stagioni passano e i nonni invecchiano; molti studenti studiano o dicono di farlo. La maggior parte dei genitori se ne infischia: vuole solo un diploma (da ignorante) ed un impiego possibilmente statale. Che cosa facciano i figli e le figlie durante la giornata, dove e con chi vadano, cosa bevano o annusino non ha importanza. Io sono all'antica; impegniamoci tutti volentieri, sul serio, perché dobbiamo essere sempre ottimisti e continuare a sperare nel futuro.           Il nuovo anno scolastico è cominciato da poco e non mi rimane che augurare a tutti tanta salute e tanto profitto culturale, col solito pensiero per gli studenti: le sciocchezze giovanili fanno parte dell'età, sono ineliminabili, ma non vi impediscano di amare i vostri insegnanti, anche quelli che ritenete antipatici. E speriamo che l'anno scolastico continui sulla via del miglioramento, fisico e civico.
       Richiamo l'attenzione sui capitoli per cui è indicata qualche novità. Intanto, sulla Scuola scriverò sempre di meno, perché mi sento vecchio, legato a concetti di educazione civica e di eticità che mi sembrano mal tollerati.
       Che l'anno scolastico sia propizio a tutti
          Arrivederci! (a Novembre? Così spero...)
          Grazie.

 

          INDICE

Capitoli con novità

°°°°°

Bella Italia, amate sponde...
Documenti fotografici
Il padano Valditara
Lettere al Beato Angelo
Novello (dove tutto è bello)

°°°°°

Capitoli archiviati

Grano e riso (completo)

La perfetta Letizia (completa)
Se son Fioroni, fioriranno? (completo)
Ave Maristella (completo)
Profumo di serietà? (completo)
In carrozza! (completo)
Il "Magnifico" Giannnini (completo)
La dottoressa Fedeli (completo)
Lo sportivo Bussetti (completo)
Il filosofo Fioramonti (completo)
L'abile Lucia (completo)
Il tecnologo Bianchi
Novello (registri)
Monforte          (registri)
Taipei, Cina (completo)
Terza Liceo 1952 (completo)      

Marciamo e spariamo

Preciso che l'autore non sono io, ma un altro Ferrero

Dall'ultima di copertina:

   Quarant’anni di storia italiana dalla Sicilia al Piemonte attraverso le vicende di Tommaso e Rosaria, il faticoso tentativo di affrancarsi dalle rispettive famiglie per crearne una loro, non meno disfunzionale di quelle da cui erano partiti. Il tutto attraversando da spettatori un Paese in cui il progresso sembra solo apparente.

   “Che differenza c'era tra sua madre, anziana meridionale incolta, che le impediva di toccare i prodotti dell'orto nei giorni del ciclo mestruale perché convinta che li avrebbe fatti appassire o comunque li avrebbe irranciditi e il suo collega bibliotecario, piemontese purosangue, giovane e diplomato, che non voleva far vaccinare i propri figli in quanto convinto che quella forma di prevenzione veicolasse l'autismo?

   Tra i problemi generati da un marito mai diventato adulto e un figlio i cui disturbi dell’appredimento hanno reso gli anni scolastici un calvario, da cui è uscito aderendo con entusiasmo a posizioni neofasciste, Rosaria apre gli occhi sulla condizione umana grazie alla compagnia di un burbero e apparentemente cinico anziano frequentatore della biblioteca in cui lavora.

   “Si illudeva, povero ribelle delle cause perse, di vivere nella prima coniugazione. Ma il mondo è immerso nella terza. E’ così per tutti: a vent’anni ci illudiamo di marciare e sparare; a settanta ci accorgiamo di marcire e sparire.”

      Un libro ironico e, nel contempo, drammatico che rivela in modo schietto l’interrogativo che tutti, presto o tardi, arrivano a porsi: qual è il senso della vita?

   Antonio Ferrero è nato a Cuneo nel 1969.
   Ha pubblicato: Arte e Filosofia (1996); Estetica della fine (1999); Cinema e Fumetto (2003); Busnùnc (2003); Breve storia dell'estetica (2004); L'importante è sentirsi sempre a contatto (2005); Rubò sei cervi nel parco del re (2008); Il cinema a quadretti (2010); Classe terminale (2011); Pochi elefanti a Borgofermo (2014); La tentazione di vivere (2017).

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