LE FOTO DA 71 A 80

71) - 1979 - Non rispetto criteri cronologici e pubblico una delle foto che scattai nel 1979 (l'angolo del Caminito, da cui il famoso tango, nel quartiere della Boca), quando mi recai in Argentina. E' un omaggio a quel Paese, che mi è piaciuto moltissimo, non per le bellezze naturali, quanto per il carattere della gente. Ero viaggiatore solitario (andai per conto mio) e volli ricercare alcuni miei compaesani, da tempo emigrati.
L'Argentina usciva da un brutto momento politico; si accontentava di aver vinto i mondiali di calcio nel '78, ma l'inflazione era spaventosa. I prezzi cambiavano da un giorno all'altro, compresi quelli dei servizi pubblici. I negozianti li scrivevano col gesso su una lavagnetta, perché prima di sera li cambiavano. In banca, cambiavo lo stretto necessario per un giorno. Ciononostante, le persone erano gentili e disponibili ad aiutare il forestiero in ogni occasione.

72) - 1892 - Leone Leonelli era il nonno di mio suocero. Aveva tre figlie ed un figlio, Giuseppe (padre di mio suocero), che morì in guerra nel 1915.
Non conosco la professione, ma si trattava di famiglia di un certo rango (basta vedere gli abiti), ben diversa dalla famiglia contadina dei miei nonni.

73) - 1893 - Il Comm. Avv. Vincenzo Doria, marchese De Juliis, presidente della Corte d'Appello delle Isole del Dodecanneso, nato a Napoli nel 1856 e deceduto ad Arpino (FR) nel 1949. Era il padre della nonna paterna di mia moglie.
Anche qui, quale differenza coi miei nonni, paterni e materni.
Nella foto, la nonna di mia moglie è la ragazzina seduta in basso.

74) - 1911 - Ancora Giuseppe Leonelli, il padre di mio suocero. Prima di andare a morire sul Carso, nonno Giuseppe era andato anche a combattere in Libia.
Qui, nell'equipaggiamento di chi era in partenza per l'Africa.

75) 1906 - La foto di due novellesi (lui, Stra, cosiddetto "delle scuole"), per qualche occasione straordinaria, probilmente, un anniversario di matrimonio. Nozze d'argento? Nozze d'oro? Mah!
        Anche i contadini, in occasioni solenni, sfoggiavano una dignità naturale e nascosta, che si faceva notare più del bel vestito. Nell'atteggiamento sereno ed umile c'è la certezza di sapere che la stima dei compaesani e di se stessi conta più degli sfoggi di lusso occasionali.

76) 1912 - La madre di mio suocero, nonna Linda Doria dei marchesi De Juliis, quando aveva 23 anni (era nata nel 1889 e morì nel 1982). Signorilità, eleganza, consapevolezza e orgoglio di appartenere a famiglia "bene", cioè, riverita.

77) 1912 - Foto di fidanzamento. Anna Bernocco (a sinistra) andrà sposa a Nando Settimo (non so se il primo a sinistra - cosa più probabile - o quello sdraiato ai suoi piedi).
Non era gente povera; la famiglia Bernocco aveva, come si dice, terre al sole e Nin portò una discreta dote terriera. Le disgrazie vennero dopo.
I Settimo gestivano a Novello l'Albergo dei Tre Citroni. Nel periodo della crisi (prima guerra mondiale ed anni '20), l'albergo ebbe difficoltà e dovettero far debiti. Ma, essendo gente onesta che, prima di fallire, avrebbe venduto la camicia, vollero pagare tutti i creditori e dovettero vendere i terreni. Da allora in poi, ceduto (o chiuso?) l'albergo, la vita divenne modestissima, se non stentata. Ma mai si pentirono della loro correttezza.

78) 1913 - Il secondo in piedi da sinistra è il prof. Giuseppe Leonelli, padre di mio suocero, quando insegnava nella Scuola Normale (che, con la riforma Gentile, si trasformò in Istituto Magistrale) Comunale di Foligno.

79) 1915 - Ancora la foto del padre di mio suocero, poco prima della partenza per il fronte, su cui cadrà pochi mesi dopo.
A proposito di caduti, noi, in Italia, quando dedichiamo una via o una piazza ad uno di loro, ci mettiamo su un po' di retorica: "caduto eroicamente", "eroe intrepido", eccetera. Mi ha colpito, e mi è piaciuta, l'espressione letta su alcune targhe di vie francesi, dedicate ad un caduto. Sotto il nome, c'è semplicemente scritto "mort pour la France".

80) 1930 (circa) - Penso sia il già citato marchese De Juliis, nonno di mia moglie, presidente della Corte d'Appello del Dodecanneso. Lo deduco dall'auto, che ha la targa EE (escursionisti esteri), a quel tempo obbligatoria per chi comprava provvisoriamente un'auto in Italia, senza esservi residente pur essendo cittadino italiano.
Quante cose sono cambiate! Provo a fare un paragone fra i nonni di mia moglie ed i miei. I suoi erano agiati, come tutti i magistrati da sempre, avevano la villa e l'auto, i domestici e la riverenza dei passanti. I miei zappavano quattro giornate (misura agraria piemontese di 3810 mq) di terra ed allevavano una mucca (una sola), che serviva sia a tirare il carretto sia a vendere un po' di latte ai vicini. Mungitura e vendita erano compiti di mia nonna. Nella foto n. 30 si vede mio nonno con due mucche: si fece fotografare apposta, perchè la seconda mucca la comprava (od affittava) solo quando la prima era gravida e non bisognava perdere i clienti del latte. E anche continuare a tirare il carretto.

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